domenica 18 settembre 2022

Dove stai focalizzando la tua attenzione?

 



Come il Pensiero può modificare la materia?

Focalizzare l’attenzione è come una solida roccia che non si muove al soffiar del vento.

Il pensiero è un grande campo nel quale possiamo scegliere di portare la nostra attenzione a qualcosa, consapevolmente o meno. Per poter pensare bene è importante anche saper indirizzare il pensiero e focalizzare l’attenzione intenzionalmente. Il fenomeno del mind wandering, o mente vagante, è quello stato di mente che vaga, senza meta, ovvero c’è un disaccoppiamento percettivo: stai facendo qualcosa (guidare, leggere), ma la tua attenzione sta altrove, su qualcosa di cui non hai coscienza piena. E questo capita perché quando l’attenzione si sposta, non lo fa seguendo un’intenzione specifica, diretta, intenzionale.

I pensieri hanno una forte influenza sulla realtà, sulle persone e cose.

“I nostri pensieri non sono solo semplici reazioni agli eventi. Essi cambiano il corso degli eventi.” M. Seligman

Ciò che pensiamo condiziona anche ciò che percepiamo. I nostri pensieri hanno un’influenza diretta sulle nostre reazioni. Possono innescare processi a catena e creare eventi capaci di indirizzare il nostro percorso di vita.

Attraverso esperimenti condotti da diversi ricercatori, è stato provato che l’intenzione può modificare la realtà e può agire sulle persone, superando limiti di tempo, di distanza e relativi ai cinque sensi fisici.

Mentre la scienza classica ci studia come enti separati dal nostro contesto di vita e ci seziona in organi apparentemente a se stanti, la nuova biologia, branche della medicina non convenzionale e la fisica quantistica ci dicono che non esiste separazione ma solo un’UNICA realtà fatta di energia che comprende tutti e tutto all’unisono. Noi stessi siamo composti della stessa energia vibrazionale che compone l’universo tutto. Siamo atomi, fatti di particelle subatomiche che in realtà sono un mucchio di energia che che vibra ad una certa frequenza.

A noi, questi esseri vibrazionali di energia mostrano coscienza, che ha dato prova di poter manifestare, creare e correlarsi al nostro mondo fisico materiale.

Degli studi hanno mostrato che le emozioni positive che giungono da un luogo di pace in noi stessi possono portare ad una esperienza molto diversa per la persona che emette queste emozioni e per color che le sono intorno. Al nostro livello subatomico, la frequenza vibrazionale cambia la manifestazione della realtà fisica. Sappiamo che quando un atomo cambia il suo stato, assorbe o emette frequenze elettromagnetiche, che sono responsabili per il cambio di stato.

I pensieri inviano segnali elettrici in un campo quantico

I nostri pensieri e sentimenti emettono segnali elettromagnetici in un campo quantico. Così, avranno il potere di “attrarre magneticamente” determinate situazioni nella nostra vita. Unendosi, ciò che pensiamo e ciò che sentiamo, producono uno stato dell’essere che genera un’impronta elettromagnetica, che a sua volta agisce su ogni atomo del nostro mondo. Il nostro vissuto fatto di memorie personali, guida gli eventi della nostra vita, e le nostre emozioni hanno ripercussioni dirette su tutte le nostre cellule. Significa che la nostra mente può farci ammalare e guarire. Questo ci porta a chiederci: dove sto focalizzando la mia attenzione, che cosa sto trasmettendo - in modo cosciente o incosciente - nella mia vita quotidiana?

Tutte le esperienze esistono in potenza come impronte elettromagnetiche nel campo quantico.

Esiste un’infinità di possibili impronte elettromagnetiche (di genialità, ricchezza, libertà, salute…) che già esistono come matrice di frequenza di energia. Nel cambiare il nostro modo di essere (ovvero, nel cambiare le nostre credenze e di conseguenza cambiare pensieri, emozioni e comportamenti), creeremmo un nuovo campo elettromagnetico che coinciderà con questo potenziale nel campo quantico dell’informazione.

Praticare il distacco dal risultato

Se a livello subatomico l’energia risponde alla nostra attenzione e si trasforma in materia, l’effetto della nostra attenzione consapevole potrebbe incanalare nella realtà i risultati che desideriamo ma senza creare troppa aspettativa. Significa immergersi emotivamente in ciò che pretendiamo senza però avere un attaccamento al risultato.

L’intenzione per poter raggiungere il suo scopo deve essere privata dell’attaccamento, e deve seguire una forte concentrazione richiedendo una focalizzazione iniziale del pensiero, seguita da una sorta di abbandono, un lasciar andare, tanto il sé quanto il risultato.

Tuttavia, affinché tutto questo possa succedere, bisogna anche essere coscienti di tutte le credenze che portate nel vostro subconscio e che vi bloccano. Per esempio, coscientemente volete più soldi, ma la vostra mente subconscia si oppone: da piccoli avete visto e sentito che i soldi sono molto difficili da ottenere e che le persone ricche sono prepotenti. Questo segnale è quello che la vostra mente subcosciente manda al campo quantico, e per questo non attraete soldi nella vostra vita.

Dovreste sbloccare queste credenze, poiché il cambiamento richiede coerenza.

Il principio della coerenza

Le onde di un segnale sono molto più potenti quando sono coerenti, lo stesso succede quando i vostri pensieri sono allineati con i vostri sentimenti. Quando avete pensieri chiari e concentrati su un obiettivo e li accompagnate ad un’appassionata implicazione emotiva, trasmettete un segnale elettromagnetico più potente che vi attrae verso una possibile realtà che coincide con ciò che desiderate.

Magari desiderate abbondanza nella vostra vita, pensate di volere ricchezza, ma se vi sentite poveri, non attrarrete mai l’abbondanza nella vostra vita. Perché no? Perché i pensieri sono il linguaggio del cervello e i sentimenti il linguaggio del corpo. Pensate una cosa e ne provate una completamente diversa. E quando non esiste coerenza, il campo non risponde in modo coerente. Immaginare ogni giorno la realtà che desideri è inutile se la tua immaginazione non viaggia secondo la tua volontà inconscia. Il tuo inconscio vuole solo ciò che crede essere reale e praticabile.

Se ci sono questi pensieri inconsci dentro di te, questo sarà la vibrazione che invii all'Universo, indipendentemente da ciò che dici o pensi di credere di volere.

Perché è difficile soddisfare desideri più complessi? – Capitolo 13

Come noi creiamo la nostra realtà - Capitolo X




martedì 6 settembre 2022

A Prosperidade è uma condição natural do Ser

 


Da mesma forma em que o organismo, quando doente, procura a regeneração da saúde, assim também acontece quando a qualidade da nossa vida tende a adoecer. Desencadeia um natural mecanismo de auto-regeneração para restabelecer a condição do bem-estar mental e material.

No caso da prosperidade, quando não acontece frequentemente em nossa vida, é por causa dos nossos principios, convicções, crenças, adquiridos com o passar dos anos, que criam obstáculo ao natural fluir do processo, se cristalizando em uma fase em que parece que o destino está sempre contra nós. O que precisamos é “recordar” de Quem Somos e nos apropriarmos das risorsas que já possuimos, alinhando nossas vidas com aquilo que somos desde sempre.

Sendo a proseridade uma condição natural do nosso Ser, isso significa que NÃO existe escassez, nem dificuldades que possam impedir de criarmos abundância mais e mais, porque, antes de tudo, a riqueza é uma realidade mental. Essa dimensão mental é tão verdadeira quanto as letras dessas palavras que você está lendo aqui, ou como os objetos que se encontram em sua frente. Tudo são coisas que, antes de se manifestarem materialmente, foram pensadas, elaboradas, estudadas, projetadas e todas estas coisas nasceram de um pensamento associado a uma emoção, a estados de espirito que permitiram o salto dimensional para o plano material.

Por que, então, a maior parte das pessoas não consegue materializar seus pensamentos e desejos? A resposta está no processo SER-FAZER-TER.

Se você compreender esse simples processo, você verá se abrir infinitas possibilidades em todos os campos da sua vida.

Essa é a sintese, a estratégia, o procedimento das pessoas de sucesso de todos os tempos. SER-FAZER-TER. É um modo de operar e raciocinar que cria, não somente riqueza no plano co-criativo que se manifestará no plano material, sob forma de dinheiro e bens materiais, mas, também, no plano mental e espiritual, desenvolvendo um maior carisma pessoal, satisfação e um bem-estar que dura no tempo.

Então, o porque da maior parte das pessoas não obter o sucesso esperado ou a manifestação material dos seus desejos, é simplesmente porque adota esses três elementos na forma inversa: HAVER-FAZER-SER. “Quando eu TIVER… vou FAZER… e entao, vou SER dessa ou daquela forma!” Ledo engano. As leis naturais que colaboram para a manifestação material dos nossos pensamentos, funcionam aplicando os seus principios a nivel do SER que nos leva a agir (FAZER) e a ação se manifesta como resultados (HAVER).

Se não for usado nessa ordem, não funcionará por longo tempo, mesmo que você ganhe grande soma na loteria ou obtenha uma herança improvisa.

As pessoas se sentem realizadas porque “possuem”, mas sendo o SER quem produz e mantém a riqueza, o processo tende a se exaurir, tão rapidamente quanto foi obtido.

Crie pensamentos de abundância, antes de tudo, na tua mente. Pense na riqueza como parte de você mesmo, como uma energia vital, tal como é a energia da qual você é feito!

Usando uma postura mental de pessoa rica que você já é, por direito de nascimento, a manifestação material será uma consequência, não o contrário, e seja sempre grato pela riqueza dos outros.

Aspirações, desejos e uma relação harmoniosa, constantemente e persistentemente mantidos na mente, produzem resultados surpreendentes. Inveja, criticas depreciativas àqueles que são ricos e lamentações por ser pobre, não fazem parte da harmonia universal.

Para ser sintonizado com a Verdade Eterna, devemos ter equilibrio e harmonia interior. O pensamento é um produto da MENTE e a mente é criativa, mas isso não quer dizer que o Universal irá mudar o seu modus operandi para se adaptar a nós ou às nossas idéias, mas significa que, através de pensamentos sãos, nós podemos alcançar um relacionamento harmonioso com o Universal, e quando realizamos isso, podemos pedir QUALQUER coisa a que temos direito, e a forma de obtenção nos será clara e inconfundível.

Se torne rico, é esse o melhor meio de ajudar quem é pobre

A harmonia está, também, em você não fazer um exame atento da pobreza. As coisas não são criadas, pensando no seu contrário. Nunca será possível obter boa saúde, estudando e pensando na doença; e ninguém pode se tornar rico estudando e pensando na pobreza. Não fale de pobreza, não a analize, nem se preocupe com ela. Não se interesse pelas suas causas; não tem nada a ver com você. O que lhe interessa é a cura. Não passe o seu tempo se preocupando com obras de caridade ou de movimentos de beneficência; toda beneficência tende, unicamente, a perpetuar a mesma miséria que mira extirpar.

Não quer dizer que você deve ser duro de coração e inclemente, deixando de ouvir o grito do necessitado, mas não deve procurar extirpar a pobreza de modo tradicional. Deixe para trás a pobreza, deixe para trás tudo aquilo que se refere a ela e faça fortuna. Se torne rico; é esse o melhor meio de ajudar quem é pobre. Você nunca poderá manter a imagem mental que fará com que se torne rico, se continuar a encher a mente com imagem de pobreza. Não leia livros ou jornais que forneçam resumos circunstanciados da miséria em que vivem os habitantes das favelas, ou dos horrores do trabalho de exploração de menores etc. Não leia nada que encha sua mente de imagens tristes de pobreza e sofrimento. Você não pode ajudar, em absoluto, os pobres, assimilando essas coisas; e a difusão de tais coisas não tendem de maneira nenhuma, a eliminar a pobreza. O que tende a eliminar a pobreza não é encher a mente dos pobres de imagens de pobreza, mas sim, de inserir imagens de riqueza na mente deles. Você não os está abandonando à miséria, quando não permite que a sua mente se encha de imagens daquela miséria. A pobreza poderá ser banida, não aumentando o número de pessoas ricas que pensam à pobreza, mas aumentando o número de pessoas pobres que se propõem, com fé, em se tornarem ricas. Os pobres não necessitam de caridade; eles precisam de inspiração. A beneficência dão a eles somente um pedaço de pão para mantê-los em vida na mesma miséria, ou oferece a eles um pouco de divertimento para distraíi-los por uma hora ou duas; mas a inspiração os farà emerger da miséria.

Se quiser ajudar os pobres, demonstre a eles que podem se tornar ricos; dêem provas para eles, através do seu exemplo, se tornando rico, você mesmo. O único modo em que a pobreza poderá ser banida desse mundo, para sempre, é criar um vasto número, e em contínuo aumento, de pessoas que colocam em prática, esses ensinos. Às pessoas necessitadas, ensine-as a se tornarem ricas, através da criação, não através da competição. Cada pessoa que fica rica através da competição, faz cair atrás de si, a escada em que subiu, mantendo os outros em baixo; mas cada pessoa que fica rico através da criação, abre uma estrada por onde milhares de pessoas o possam seguir, e inspira essas pessoas a imitá-lo.

Não desperdice sua força de vontade para modificar ou obter o que pertence já a outros; você tem o direito e o poder de criar tudo o que você desejar. Use a sua força de vontade, sobre a visualização daquilo que deseja e acredite que a materialização na sua experiência é possível.

Não se faça de vítima, não reclame porque tudo está caro demais. Lembre-se: “Nada é caro demais, mas é você que não está ganhando o suficiente".

A Luta pela Sobrevivência é necessaria, ou é uma falsa crença? -(Capítulo XIII)


Fonte: T. Harv Eker

sabato 3 settembre 2022

La magia del momento presente

 


Se sei depresso stai vivendo nel passato.


Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro.

Sei sei in pace, stai vivendo nel presente.
(Lao Tzu)


Il futuro non esiste, o almeno, non abbiamo alcuna certezza che ci sia davvero. È qualcosa di così astratto e indeterminato che non dovremmo nemmeno prenderlo in considerazione. E invece riversiamo su questa ipotesi le nostre speranze e aspettative di felicità.

Non c’è nessuna certezza su un domani che diamo per scontato. In realtà le uniche certezze che abbiamo sono il nostro passato e il nostro presente. Quel “qui e ora” in cui ci viene così difficile entrare. Vivere nel presente, senza attaccarsi al passato o al futuro, è qualcosa di molto difficile da comprendere per gli esseri umani. Ma il certo è che non c'è nient’altro che il Qui e Ora - Hic et Nunc”.

Buttarsi e vivere il presente non è facile ma a volte è necessario farlo. Se ogni mattina ti svegli senza voglia di vivere e ogni sera fatichi ad addormentarti perché hai la sensazione di aver sprecato un’altra giornata, cambiare è necessario ed è fondamentale farlo subito. Non domani, ma ora.

Ma come è possibile vivere sempre concentrati sul presente, quando la mente è costantemente infervorata da ciò che è appena passato o avvenuto già un bel po' di tempo fa, all'interno di una dimensione mentale associata a rimorsi, rimpianti, nostalgie, autovalutazioni negative che ci perseguitano e suscita la folle voglia di tornare indietro e aggiustare quasi tutto? Come dimenticare e non torturarci, come se niente fosse, e pensare che in fondo tutto era davvero perfetto ed è così che dovrebbe veramente essere? Oppure, come non bruciare i neuroni ogni volta che pensiamo a cosa ci riserva il futuro?

Ecco cosa significa davvero vivere nel momento presente.

Esiste un luogo dove il 99% della sofferenza umana non esiste ed è sempre disponibile per tutti: il momento presente. Questo insegnamento spesso non viene compreso a fondo. L’atto di vivere “qui e ora” non risolve tutto. Non è la soluzione a tutti i mali, ma è un grande aiuto perché molto del nostro disagio psicologico, molta della nostra sofferenza mentale ed emotiva, in realtà non esiste.

Risentimento, rabbia, rimpianto, dolore, vergogna, senso di colpa sono tutti collegati al passato.

Se siamo al 100% nel momento presente, nel qui e ora, gran parte di questa sofferenza rimarrà nel passato. Arrivano, ti insegnano una lezione, restano un pò e poi se ne vanno.

Dimorare nel presente è un modo per uscire finalmente da quel momento così imbarazzante, degradante o triste. Se questi sentimenti persistono, allora è perché il passato è la tua casa.

La consapevolezza che non c'è nient'altro che un eterno momento presente certamente ci libera dal condizionamento della mente e del tempo.

Quando siamo autocoscienti, siamo semplicemente qui, nell'Adesso. Non c'è altro luogo e, soprattutto, non c'è altro tempo, né i legami del passato. Non c'è alcuna tensione nel futuro che non possa permetterci di essere ciò che siamo. La sofferenza legata all’incertezza del futuro, è ciò che può tramutarsi in sentimenti come ansia, preoccupazione, insicurezza.

Non dovremmo mai pensare al passato o al futuro?

Gli animali sono sempre nel momento presente. Senza ansia, rimpianto, vergogna, preoccupazione per le malattie, per il cibo, niente. Se rendiamo il nostro cervello primitivo come quello di una lucertola o di un serpente, saremo sempre nel momento presente, senza sforzo. Dobbiamo essere capace di guardare al passato, di imparare da esso, e lasciar andare, altrimenti continueremo a ripeterlo, attirandolo con le nostre vibrazioni. Dobbiamo avere la capacità di guardare al futuro e vedere qual è il probabile risultato se continuiamo a fare le cose che stiamo facendo ora e, eventualmente, confermarlo o modificarlo con quella consapevolezza che solo il momento presente ci può dare. Il semplice fatto di avere una visione significativa delle nostre vite e di noi stessi ci aiuta già a vivere in modo più intenzionale, più significativo, a sperimentare meno sofferenza.

La capacità, quindi, di pensare al passato e di pensare al futuro ci può aiutare a imparare e a pianificare nel migliore dei modi. Queste abilità sono essenziali e dovrebbero fare parte della nostra mente.

Il problema non è effettivamente pensare al passato o al futuro. Il problema è che spesso non riusciamo a smettere di pensare al passato e al futuro anche se non è utile, anche se causa dolore senza una buona ragione, anche se vorremmo davvero smettere di farlo.

Come possiamo esercitare questa “presenza mentale” consapevole del passato e del futuro?

Il corpo è sempre presente; è la mente che è ballerina e vuol essere sempre nel passato o nel futuro.

Un modo per essere nel presente è, semplicemente, unire il corpo e la mente. Se corpo e mente sono una cosa sola, allora la mente è nel presente poiché il corpo è nel presente. Se stai mangiando, il tuo corpo sta mangiando e la tua mente è presente; è coinvolta nel processo, quindi corpo e mente si fondono in una cosa sola. Non puoi usare il corpo per mangiare e lasciare la mente viaggiare a un altro luogo.

Pensate al vostro Respiro - Il respiro è sempre qui; non è il respiro passato o il respiro futuro. È il respiro in questo momento, a cui hai la possibilità di prestare attenzione per usarlo come una porta verso il momento presente. Questo momento è il momento in cui il 99% della sofferenza umana non esiste.

Non c’è soluzione all’incertezza del futuro.

L’unica soluzione è vivere nel presente e accettare nel nostro cuore che il futuro è incerto. Devi avere quella fiducia in te stesso che, qualunque cosa accada, sarai in grado di accettarla e trarne qualcosa di buono. Avere la fede che “tutto ciò che accade nella tua vita accade per il tuo bene più grande”, allora non c’è più posto per l’ansia. Sai che qualunque cosa accada, anche se è dolorosa per un po’, anche se è scomoda, anche se non è quello che ti aspettavi, qualunque cosa accada è per il tuo bene.

Nessuno te lo può dimostrare. Non può essere scientificamente provato e non può essere smentito. È un credo che puoi scegliere di adottare come stile di vita, oppure no, ed entrambe queste scelte hanno delle conseguenze.

Se lo adotti come un modo di vivere, come un modo di vedere le cose, allora non c’è ansia. Non c’è paura; c’è gratitudine, c’è significato, c’è un senso di collegare i puntini e andare avanti. Inoltre, se credi che qualunque cosa accada sarà per il bene più grande, allora improvvisamente tutto il futuro scompare. Perde significato perché è incerto ma non ne hai paura, quindi puoi rimanere presente.

Come puoi vedere, un modo per vivere nel momento presente è la consapevolezza; prestare attenzione al tuo corpo, alle attività che stai facendo e agli input sensoriali. L’altro modo è cambiare la tua mentalità. Cambiando la tua mentalità ti permetterà di non preoccuparti del passato o del futuro, e tutta quell’energia sarà liberata per farti vivere la vita qui e ora.

Continua a sognare perché sognare ti tiene in vita. Ma poi ricordati anche di passare all’azione senza cadere nella trappola dell’overthinking, quella situazione in cui si va in overdose di pensieri e che finisce per paralizzarti e non vai da parte nessuna.

La felicità non è solo emozione – Capitolo 18



Fonte: meditazionezen.it

giovedì 25 agosto 2022

Mentalidade voltada à escassez

 


Há recursos suficientes para todos!

A maioria das pessoas foi treinada para pensar pequeno, ater-se a empregos fixos chatos, monótonos e mal pagos porque "é melhor do que estar desempregado". Os freelancers aceitam todos os trabalhos e muitas vezes também pagam as viagens e às vezes até o hotel, porque senão o cliente escolhe outros. Essa é a mente voltada para a escassez: em vez de procurar oportunidades, nos apegamos ao pouco que podemos encontrar facilmente.

Quando você pensa assim, a vida se torna muito difícil: é uma luta constante, uma competição entre os pobres, porque cada um tenta agarrar o mísero saque que acha que exista, sem perceber que está deixando tanto para trás.

Mas a realidade é que existe abundância de recursos suficientes para todos e existem estratégias para atraí-la. Precisamos aprender a escolher apenas o que não devemos perseguir, porque há suficiência no mundo, não escassez como nos foi ensinado. Quando você abraça esse novo paradigma, ele muda completamente sua vida.

A culpa em ter dinheiro

“Como eu posso ter tudo isso enquanto outras pessoas passam por necessidades” - A culpa leva a processos de autossabotagem. Inconscientemente a pessoa procura dar um jeito de perder o que ganhou pra se livrar da culpa.

Uma mentalidade de abundância, afirma que sempre existe mais do que o suficiente para todos.

Adotando uma mentalidade de abundância você estará criando muito menos pressão e ansiedade dentro da sua própria mente.

Aquisições Compulsiva

A compulsão por compras pode estar relacionada com um condicionamento mental voltado para escassez.

A mente condicionada para escassez está sempre buscando satisfazer um déficit imaginário, que faz com que a pessoa busque a satisfação dessa necessidade através de aquisições. O ato de comprar tem o efeito positivo de amenizar, ainda que temporariamente, o conflito.

A pessoa está sempre buscando algo para adquirir, como se precisasse completar algo que está faltando em sua vida. É necessário tornar-se consciente desse padrão e compreender que o problema não está no ato de comprar, mas sim no sentimento de escassez que desencadeia esse desejo.

Por que não consigo economizar

Quando a pessoa exercita a crença de que não consegue poupar dinheiro ou economizar, ela está com a mente voltada para escassez. Se justificam com frases do tipo: “o que ganho não é suficiente”, ou “o meu salário mal dá para comer e pagar algumas contas”. Somos o que pensamos e acreditamos. Com essas afirmações as realidades são construídas para uma manifestação de escassez. A crença alicerçada na escassez condiciona a mente a trabalhar dentro de uma realidade de falta, e de que não há suficiente recursos para todos.

Com essa mentalidade, a pessoa acaba sempre buscando alternativas que espelhem essa crença, visto que busca coerência entre a realidade criada e a crença e assim se condena a uma vida de pobreza.

O antídoto para uma mentalidade de escassez é exercitar uma mentalidade de abundância voltada para possibilidades infinitas, que acredita que o melhor ainda está por vir e que as ideias, os recursos e o amor são ilimitados.

Por que é difícil realizar desejos mais complexos? Cap. 13

Criando Abundância – Cap. XIII


martedì 16 agosto 2022

Navegamos num mar de infinitas possibilidades. Escolha!

 



Somos nós que determinamos o que ocorrerá e o que experimentaremos em nossas vidas.

Como sabemos, a física quântica teoriza que potencialmente coexistem infinitas possibilidades. Tudo é passível de acontecer. A probabilidade de que algo aconteça está estreitamente ligada ao ato de observação, que se torna coerente com o que esperamos ver. Quando observamos e “escolhemos” um resultado específico, todas as outras possibilidades se tornam incoerentes com o que vemos e se autoexcluem. (...)

Segundo a fisica quântica, não podemos medir a posição e o momentum de uma partícula quântica com precisão absoluta, e nem podemos definir o seu estado como sendo uma coisa ou outra porque a partícula é todos os estados possíveis ao mesmo tempo.

Na realidade subatômica o elétron nunca está em um único ponto em um determinado momento, mas está contemporaneamente em todos os lugares de seu orbital - e percorre todos os caminhos possíveis simultaneamente. Como isso é possível? Como um objeto pode percorrer todos os caminhos ao mesmo tempo? (...)

O experimento de dupla fenda afirma que a luz pode ser uma onda ou uma partícula. Porém, o mais surpreende desse experimento não é tanto o dualismo onda-partícula, mas o fato de como ela muda com base na observação. Na prática, os elétrons, se observados, decidem se apresentar como uma onda ou uma partícula, como se “soubesse” que foi observado. Como isso é possível para a consciência? (...)

Quando há uma atenção por parte da consciência, um fóton de luz é emitido, o que faz com que a particula seja “incomodada”. Por que a observação incomoda tanto as partículas ao ponto delas transformarem-se de energia livre, sem forma, para algo definido, com comportamento tão diferente? Como algo pode ter qualidades opostas simultaneamente? Como isso pode mudar apenas com o fato de ser observado?

Quando a matéria é iluminada, o impacto dos fótons de luz nas partículas elementares do corpo, muda a sua posição e velocidade de origem. Quando o fóton atinge a partícula, ele além de ser refletido, também transfere energia e esse aumento de energia é que muda o comportamento da partícula. (...)

Desse fato, o que é importante entender é que a observação, a atenção recebida pelo sujeito em questão, influencia o resultado. A vontade do observador e suas ondas cerebrais são o que perturbam a onda piloto pré-existente da realidade, modelando seus potenciais.

Se a mente do observador, com a simples intenção de observar, afeta a realidade dos fenômenos observados, isso significa que o nosso pensamento, nossas intenções, influenciam de alguma forma a matéria que também compõe nossa estrutura e, consequentemente, muda a nossa realidade. Isso significa que o mundo em que vivemos depende de nós mesmos: somos os cocriadores do Universo.

A Observação Determina a Realidade – Cap. 20

giovedì 11 agosto 2022

Le nostre convinzioni diventano certezze

 


Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri. I tuoi pensieri diventano le tue parole. Le tue parole diventano le tue azioni. Le tue azioni diventano le tue abitudini. Le tue abitudini diventano i tuoi valori. I tuoi valori diventano il tuo destino. (Gandhi)

Le credenze sono un ponte tra i valori e la nostra esperienza concreta e hanno un grande potere sulla nostra vita, poiché agiscono come filtri della nostra esperienza, dando significato a ciò che accade. I sistemi di credenze sono, quindi, il fondamento di ogni processo di cambiamento.

È risaputo che se qualcuno crede davvero di poter fare qualcosa, lo farà, e se crede che qualcosa sia impossibile, nessuno sforzo lo convincerà del contrario. Henry Ford una volta disse: "Che tu pensi di farcela o se pensi di non farcela, hai comunque, assolutamente ragione!"

Le convinzioni che professiamo e che ci accompagnano nella vita, diventano per noi certezze dalle quali è difficile separarci e elementi che ci inducono a diversi comportamenti nella quotidianità.

Le credenze sono spesso trasformate in "profezie" che si avverano, plasmando lo stile di una persona.

La credenza viene solitamente creata attraverso la ripetizione continua di una frase o di un concetto. Si dice che una bugia ripetuta mille volte diventi verità. Se ripeti o ascolti la stessa cosa migliaia di volte, diventerà vera per te, purché tu scelga di crederci.

Le nostre convinzioni, positive o negative che siano, sono sempre un'interpretazione soggettiva della realtà. Le credenze informano tutte le aree della nostra vita e possono creare o distruggere la nostra realtà. Loro definiscono il significato dell'azione di una persona che interagisce, definiscono l'identità dell'individuo come un'impronta digitale e lo rendono diverso da qualsiasi altro essere umano sul pianeta.

Prigioni Invisibili, liberati!

Sistemi di credenze - Capitolo 7

domenica 31 luglio 2022

Il mondo che sembra così reale, potrebbe essere un sogno?

 


“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?". (Morfeo, Matrix)

Generalmente, tutto ciò che non è sotto la nostra percezione diretta semplicemente non esiste. Pertanto, di conseguenza, ha bisogno di materializzarsi, quando necessario, nel momento esatto in cui lo percepiamo.

Il filosofo svedese Nick Bostrom, dell'Università di Oxford, ha firmato un documento dal titolo “Are you living in a Computer Simulation?” (Stai vivendo in una simulazione al computer??), pubblicato su “Philosphical Quarterly” in cui recupera l’antica idea che la realtà in cui viviamo possa essere una specie di illusione o di un sogno collettivo.

Oltre a Platone - e di molti altri antichi riferimenti - in una conferenza del 2016 Elon Musk è tornato sull'argomento affermando che la probabilità che siamo in una simulazione è di una su un miliardo. Tuttavia, questa possibilità minima esiste.

Consideriamo questa piccola eventualità di vivere all'interno di un sogno. Se di notte sogni di essere su un'isola, quando ti sveglierai non continuerai a crederci, che quella bellissima isola esista ancora da qualche parte. Essa, semplicemente scompare. Era solo un'immagine nella tua mente che, apparentemente, hai ricreato mentre lo ritenevi necessario. Allo stesso modo possiamo considerare che, questo mondo che ci sembra così reale, può anche essere solo un'immagine nella nostra mente. Non potrebbe il sogno, forse, essere più reale di quella che chiamiamo la realtà della vita?

Freud riteneva che la funzione dei sogni fosse quella di soddisfare i nostri desideri, e forse non si sbagliava. Uno degli esempi più noti di sogni che si sono manifestati nella realtà è stato quello di Elias Howe che, mentre lavorava al progetto della macchina da cucire nel 1845, ebbe un incubo in cui alcuni cannibali lo trafissero con le loro lance: notò che queste avevano un foro vicino alla punta acuminata e applicò questa idea al suo invento.

Si dice che anche il chimico Friedrich Kekulé sognò un serpente che si mordeva la coda e, svegliandosi, si rese conto che la molecola del benzene era esagonale. Paul McCartney dei Beatles, invece, è stato ispirato da un sogno per la sua hit "Yesterday".

Larry Page, co-fondatore di Alphabet, ha affermato che l'idea di un motore di ricerca e le sue risorse sono nate da un sogno vivido. Ne ha parlato con il suo migliore amico, Sergey Brin, e insieme hanno creato Backrub, il precursore di Google.

Durante un incubo, l'autrice Mary Wollstonecraft Shelley ha visto la scena in cui lo scienziato pazzo ha creato uno zombi. La mattina dopo si mise al lavoro, scrivendo un capolavoro della letteratura horror, “Frankenstein”.

Tuttavia, queste sono solo alcune delle tante risposte alla domanda: Perché sogniamo? Qual è il ruolo dei sogni?

La verità è che il sogno è ancora un grande mistero e né le centinaia di pagine de “L'interpretazione dei sogni”, (Freud), né i numerosi studi che sono stati completati sui sogni, sono stati in grado di rispondere in modo soddisfacente alle domande su di essi. Ogni notte facciamo in media dai 6 ai 10 sogni. Pochi secondi o minuti dopo il risveglio, questi sogni vengono spesso dimenticati. Considerando l'enorme quantità di tempo che trascorriamo in uno stato onirico, il fatto che questa funzione non sia stata ancora compresa è sconcertante. Ma è quasi certo che quel terzo della nostra vita che trascorriamo dormendo non può essere tempo perso.

Deirdre Barret, psicologa dell'Università di Harvard, afferma che "tutte le funzioni degli esseri viventi si evolvono con un unico scopo: generare qualcosa di utile". L'obiettivo della ricercatrice è dimostrare che i sogni non sono un semplice sottoprodotto dello stato REM, tipico del sonno profondo, ma il risultato di una lunga storia evolutiva, che ha dotato gli esseri viventi di questa facoltà per uno scopo preciso.

Nei sogni, possiamo migrare verso universi paralleli – Capitolo 19

giovedì 21 luglio 2022

A Intuição humana é divina mas raramente confiamos nela

 


Mesmo em culturas diferentes, a mensagem unívoca dos Mestres era que existe muito mais para se ver daquilo que vemos dentro da nossa dimensão. Disseram que não devíamos tomar decisões com base no que nos dizem ou vemos, mas com base no que a nossa intuição nos dizia que era a verdade. A intuição é a voz da alma e não mente NUNCA!


Sabemos que todas as ações humanas partem pela motivação da polarização de dois sentimentos profundos: o Amor e o Medo. Esses são os únicos sentimentos que a Alma conhece. As dúvidas e inquietudes nada mais são que aspectos da nossa personalidade intelectualizada, e é o maior motivo que, muitas vezes, nos conduz infalivelmente ao fracasso e à desilusão.

Nesse contexto, os animais são mais “conscientes” que os humanos. Eles sabem disso. Eles não fazem tragédia porque o outro animal morre - nem quando eles próprios devem morrer porque intuitivamente sabem que deixando o corpo, sua parte de energia retorna à fonte. O reino dos animais e vegetais é a mais pura e límpida expressão de Deus, em cada um deles, porque se entregam à sua inteligência interna e confiam 100% nela. Eles “sabem” que são parte da energia de Deus e não duvidam nem se inquietam nunca pela sua sobrevivência porque eles não usam um intelecto programado. Intuitivamente, sabem que tudo é perfeito. O broto não tem dúvida que, no momento certo, se abrirá em flor, assim como o pintinho espera o momento certo para romper a casca do ovo. É o ato consciente e natural da inteligência interna, a inteligência de Deus, dirigida pela Sua vontade, frutificando a Sua ideia e expressando-a na flor e no pintinho.

O pintinho, privo de intelecto, não se pergunta: “Será que vou conseguir furar essa casca e sair daqui? Outros fizeram, mas será que eu posso? Será que eu mereço?". Ou uma flor: “Será que eu mereço me abrir e desabrochar?" Não, não existem dúvidas. O resultado é sempre perfeito porque eles, de forma natural, unificam sua vontade com a de Deus e permitem, sem sequer colocar um ponto de dúvida, que a Sabedoria Divina determine a hora e o ponto de amadurecimento para entrar em ação. E é somente abandonando-se ao impulso da Vontade Divina, que podem entrar em ação para se expressarem em Nova Vida. Que excelência de sabedoria! Por que, então, o ser humano que se coloca no ápice evolutivo da criação, consegue romper a casca da consciência somente à custa de grandes dificuldades e sofrimentos? Porque preferimos usar o intelecto, a mente, a razão – como fomos orientados - no lugar da intuição divina do nosso interior.

Quando começamos a permitir que a percepção se expanda, além dos nossos programas ou crenças limitados, e a acolher a idéia de ter uma mente quântica expandida, isso convida uma conexão com as funções superiores e, consequentemente, maior discernimento, empatia, amor, telepatia e intuição.

Certas escolhas que fazemos, pode ser sugerida pelo ego para acharmos que não são nossas, e sim fruto de um destino impiedoso. Porém, se o destino realmente existe, então ele controla tudo e, portanto, o livre arbítrio não pode existir. Mas a prova de que o livre arbítrio existe, é que podemos fazer escolhas. Logo, não pode haver nenhum destino impiedoso e o destino não pode ser fixo. Quando recuamos e olhamos o destino e o livre arbítrio, a partir de uma perspectiva mais ampla, compreendemos que nada tem que ser absoluto.

O destino é uma influência que vem do nosso plano interior. Há uma pressão que busca, constantemente, o melhor caminho para se revelar em manifestação.

O livre arbítrio escolhe os meios para manifestar este destino de uma maneira que proporcione o objetivo para o qual viemos aqui, nesta vida. A orientação interior está sempre disponível a qualquer pessoa que preste atenção a ela. A intuição é a nossa ligação com a alma, ou o ser interior, que também está ligado ao resto do universo e com todos os níveis da Criação. O uso mais produtivo do livre arbítrio é explorar o nosso verdadeiro potencial nos temas de nossa existência, adquirindo assim a maior experiência possível do plano de vida. Então, o destino é o plano. O livre arbítrio é a ação. A experiência é o resultado.

Liberarmo-nos de muitos programas mentais significa abrir a mente e o coração às maravilhas, ao potencial e a uma compreensão de outros níveis de realidade, apossando-nos de novas informações até então desconhecidas, é seguir a voz do nosso coração e não o que foi programado na mente por fontes externas nem sempre fidedignas.

Do livro “Deus é Quântico e está no DNA. Revelações”   


E-Book: Amazon.br

domenica 17 luglio 2022

A mudança de consciência é como um renascer

 



Somos o subproduto de uma série de crenças e fatores que irão determinar as nossas escolhas com base no que já sabemos, mas muito do que sabemos vem de programações nem sempre qualificadas. Usamos, continuamente, uma linha de raciocínio dura, tridimensional, lógica e conservadora e para sair intencionalmente dessa linearidade e mudar a nossa rigidez mental, é necessário uma transformação da consciência.

Transformar a consciência é despertar de um sono que pode ter durado toda uma vida. Seria como se você estivesse vivendo dentro de uma ilusão e a partir daquele momento, sentisse como se o véu se rasgasse lentamente, passando a ver as coisas que sempre estiveram ali, escondidas. Nesse ponto, você começa a enxergar com clareza os eventos e situações que antes pareciam ser incompreensíveis.

Cada um de nós está em viagem na jornada da vida. É uma viagem no crescimento, evolução da consciência e percepção; uma jornada que nos leva a nos redescobrir e descobrir o nosso poder.

Às vezes, achamos tudo difícil ou lento, às vezes é tão impactante ao ponto de não se acreditar que houve realmente alguma transformação.

A mudança de consciência tem sido freqüentemente comparada à formação do pinto no ovo: até ovazi último segundo, o ovo permanece semelhante a si mesmo, sem qualquer mudança. Só quando o pintinho está totalmente formado, ele faz um buraco na casca com o bico e depois sai.

Algo semelhante acontece quando escolhemos uma mudança de consciência. Sair da comodidade e segurança do ovo que lhe acolheu e protegeu, talvez por toda uma vida, pode ser tanto desconfortante como atordoante. Por muito tempo, você pode ter a impressão de que nada está acontecendo, que a sua consciência está como sempre, que a casca do ovo está intacta e pode até sentir resistência, como se esbarrasse em uma parede que não quer ceder.

Mas quando você estiver pronto interiormente, bastará uma última bicada na casca do Ser, e tudo se abrirá em um leque de brilho. Assim, você será projetado em uma outra consciência, como se uma nova luz clareasse cantos e cavernas, deixando-lhe em perplexidade por nunca a ter notado antes”

A consciência e o vazio primordiaò

Como afirma Hameroff, a consciência é o resultado da interrelação entre a informação quântica e os microtúbulos, armazenada no nível subatômico. Quando ocorre a morte corporal, os microtúbulos não mais retêm o estado quântico – ou a alma - mas aquela informação dispersa permanece viva e retorna à fonte, ao Vazio Primordial ou, se quisermos, se une à Energia Criadora – Deus - a qual pertence. “A alma, portanto, seria parte do Universo-Deus e o que chamamos de morte é simplesmente um retorno a ele. Dessa forma, a expectativa de um reencontro com Deus, já contém em si algum consolo e esperança; aliás, a promessa da morte se torna uma experiência única”. (Margenau)

Na busca perene do sentido de própria existência e das leis fundamentais que regem a natureza. o homem, por milênios, sempre se confrontou com o misterioso conceito de vazio.

É importante saber que embora envelheça o corpo - no qual o Eu consciente fez a sua morada temporária - esse Eu-Existência, ao contrário, mantém a sua lucidez e seu estado inalterado. Seria impensável que tal capitalização se perdesse com a saída do universo material e não se juntasse de algum modo ao Vazio Primordial de onde certamente provém. Se entendêssemos a lógica do vazio quântico, isso poderia nos levar à uma outra avaliação de nossa existência no Universo, permitindo-nos uma melhor qualidade de vida na vivência comum, e nos prepararia para lidar adequadamente com a experiência da morte.

Embora nos consideremos livres-pensadores, não esqueçamos que vivemos frequentemente sujeitos ao plágio e à moral do visível, ignorando a lógica do Vazio que se baseia na harmonia das coisas que podem levar ao bem-estar e ao conhecimento.

A morte não é o contrário da vida. A morte é o contrário do nascimento. A vida não tem contrários.” (Brum)

A Mente Quântica – Cap- 12

(Trechos do livro Prisões Invisíveis . Liberte-se) . Amazon.br e Clube de Autores

lunedì 11 luglio 2022

Não chame “falta de sorte” mas crenças limitantes que bloqueiam o teu sucesso.

 



A chamada crença limitante é um conceito que inspira uma mensagem negativa em nós. São as correntes invisíveis que nos bloqueiam e reduzem o nosso potencial. É uma parte da nossa identidade que procura continuamente estar em segurança.

As crenças são pensamentos que resultam de generalizações ou experiências que, por algum motivo, consideramos válidas. Tais pensamentos se imprimem com persistência dentro de nós, até se transformarem em verdades arraigadas.

O Dr. Wayne Dyer, afirma: “A limiting belief it’s just a thought that you keep thinking”. Ou seja, uma crença limitante é apenas um pensamento que continua. Quando deixamos acumular crenças limitantes, nos tornamos prisioneiros de conceitos que nos influenciam de forma decisiva, limitando a nossa capacidade de realização e expressão. Por outro lado, as chamadas crenças potencializadoras têm o efeito oposto: se você acredita que pode - ou não - executar uma ação, provavelmente assim será.

Somos invadidos por esses pensamentos a todo momento, mas a verdade é que temos crenças dos dois tipos: limitantes e potencializadoras. Isso é natural, mas poucos são os que procuram, com consistência, identificar as crenças daninhas para tentar separar o “joio do trigo”.

Reconhecer as crenças limitantes que nos bloqueiam é doloroso porque tira os filtros e os tijolos sobre os quais construímos a nossa existência. Assim, estamos dispostos a fazer qualquer coisa para confirmar que estamos certos em nossos pensamentos e, melhor seria, transferir a culpa ao destino ou ao próximo. Tudo isso, obviamente, de forma inconsciente. Sempre que não conseguimos certo objetivo, para a maioria de nós é falta de sorte: todas razões ou desculpas são bem aceitas sem ao menos percebermos que elas são, por si mesmas, partes das crenças limitantes que decidimos criar como resultado das nossas experiências anteriores na vida.

Na maioria das vezes, as crenças limitantes atuam como mecanismos de defesa. É o que acontece quando, em um determinado momento da vida, você sofre algum específico episódio desagradável e, toda vez que esse gatilho é acionado em situações semelhantes, o seu subconsciente dá um jeito para tentar bloqueá-lo. Portanto, o que precisamos é criar um sistema de crenças que ajude-nos a ter atitudes otimistas, compassivas e que nos impulsionem para encontrarmos soluções destinadas a construir caminhos de harmonia e sucesso.

A cada dia, o nosso futuro é moldado de acordo com as decisões que tomamos, começando pelas menores. Para tornar-se ciente das crenças limitantes, em qualquer decisão, em qualquer caminho de mudança e crescimento pessoal, a consciência é o primeiro passo

O nosso consciente corresponde a 5-10% de nossa mente, o nosso subconsciente, cerca 85-90%. O subconsciente é a nossa linha de comunicação com o universo e dentro dele temos o que chamamos de sistema de crenças. O sistema de crenças ancorado no inconsciente pode ser responsável por mais de 80% dos resultados que uma pessoa obtêm na vida. A coisa assustadora dessa realidade é que a maioria das pessoas não tem a menor noção dos efeitos disso. Seus comportamentos e ações se tornaram automatizados e elas perdem o controle sobre os mesmos, repetindo suas experiências como padrões cíclicos intermináveis.

Os padrões de comportamento estáveis e rígidos criados se repetirão com o tempo, confirmando a própria visão das coisas. Se você não procurar reorganizar o sistema de crenças, substituindo programas de enfraquecimento por programas de empoderamento, o seu subconsciente tentará a todo custo provar que o programa ativo é confiável e lhe fará escolher, inconscientemente, as situações de vida compatíveis com o próprio programa que queremos evitar.

Porque o que temo me acontece e o que me assusta me alcança.” (Jó 3:25)

Por que é difícil realizar desejos mais complexos? - Cap. 13

domenica 3 luglio 2022

Somos uma Rede Interconexa com coisas, lugares e acontecimentos.

 


Segundo o Princípio da Correlação Quântica, as pessoas estão consciente ou inconscientemente conectadas umas com as outras, podendo ficar também quânticamente correlacionadas com coisas, lugares e acontecimentos.

A razão pela qual as partículas subatômicas permanecem em contato, independentemente da distância que as separa, é pelo fato de que a sua separação é na verdade uma ilusão. Em um nível mais profundo de realidade, essas partículas não são entidades individuais, mas extensões do mesmo organismo fundamental.

Ligações igualmente surpreendentes surgem dentro dos organismos vivos e entre o organismo e seu ambiente: De acordo com o pensamento de grandes psicólogos como Carl Jung, Neumann, Perls, Maslow, as experiências transpessoais vão além da experiência fenomenal comum. Em particular, elas correspondem ao desaparecimento daquele estado de consciência que Jung chama de "a pessoa" e dissolvem as fronteiras aparentes entre o ego e o mundo externo. As conexões transpessoais ligariam, portanto, a consciência dos indivíduos à consciência e ao corpo de outras pessoas, independentemente do tempo e da distância.

Na incompreensível dimensão quântica, não existe tempo nem espaço e, nesse domínio, as coisas podem surgir e desaparecer do nada, podendo estar em mais de um lugar ao mesmo tempo e podendo também interagir com tudo, em diferentes épocas, ao mesmo tempo. Isso não é misticismo nem magia, pois tudo está fundamentado por experimentos e equações, certificados pelos físicos, muitos deles ganhadores do Prêmio Nobel.

Como sublinhou James Jeans, físico e matemático inglês: “Quando nos consideramos no espaço e no tempo, nossas consciências são obviamente como indivíduos separados de uma partícula-imagem, mas quando passamos além do espaço e do tempo, talvez elas possam se tornar ingredientes de um único fluxo contínuo de vida. Como acontece com a luz e a eletricidade, assim também pode ser com a vida; os fenômenos podem ser como indivíduos que levam existências separadas no espaço e no tempo, enquanto, na realidade mais profunda, além do espaço e do tempo, podemos todos ser membros de um único corpo”. Que espetáculo!

Somos todos um. Estar ciente de que tudo é uno e que também somos um com o Todo, não é de fato um conceito fácil de digerir.

A sacralização do cosmos como uma única entidade coerente e integral, é tão antiga quanto a civilização. Em épocas passadas, a conexão e a unidade do mundo eram conhecidas por curandeiros, sacerdotes e xamãs, videntes e sábios, e por todas as pessoas que tiveram a coragem de olhar além de seu nariz, mantendo uma dimensão de abertura para o que veriam.


“Assim, tudo o que há, já havia existido. O que será, já existiu antigamente; Deus pode renovar o que já passou!” (Eclesiastes 3:15)

Vivemos em um Universo Integral, um completo que funciona como um TODO

A ideia da separação entre o indivíduo e a natureza é, portanto, também ilusória. Isso é bem conhecido nas filosofias espirituais que sempre afirmaram que o homem não é um ser isolado, pois está em contato com o Universo por meio das energias sutis que emanam. A nossa vida não está separada das outras. Assim como o Sol se estende através dos seus raio para além de seu corpo físico, o homem, graças às suas emanações, espalha-se no Espaço, se conectando com tudo e o todo, constantemente. Portanto, os corpos físicos, mesmo estando distantes, estão, na realidade, conectados através das suas vibrações.

Einstein afirmou: “Se as abelhas desaparecerem da face da Terra, a humanidade terá apenas mais quatro anos de existência”.

Tudo o que vivemos já existe, desde sempre, além do tempo, e existe em múltiplas versões para que a liberdade do indivíduo seja salvaguardada onde e quando for necessário. O que nos parece passado e futuro, existe de forma idêntica no Presente Eterno.

(...) Pois caminhamos pela fé, e não pela visão.” (2 Coríntios 5:7)

Esse versículo revela que o outro não existe. Só existe você e tudo que há em seu redor é uma criação sua. Todas as coisas são a ótica da sua observação que se materializa por uma decisão subconsciente.

A vida é um processo único, não há eventos separados no Universo. O que há fora de você? Isto é, o que existe fora da realidade? A resposta é que existe apenas você, mas não você entendido como seu ego, seu corpo ou sua mente, e sim como o ego universal, a energia primordial, o absoluto, o espírito, a Vida.

A Vida é uma Imensa Rede Interconexa – Capitolo 8

giovedì 16 giugno 2022

O único obstáculo ao teu sucesso é você mesmo

 


“Suas crenças se tornam os seus pensamentos. Seus pensamentos se tornam as suas palavras. Suas palavras se tornam as suas ações. Suas ações se tornam os seus hábitos. Seus hábitos se tornam os seus valores. Seus valores se tornam o seu destino.” (Gandhi)




As crenças são uma ponte entre os nossos valores e experiências concretas, e têm grande poder sobre as nossas vidas, pois funcionam como filtros de nossas experiências, dando sentido ao que acontece. Os sistemas de crenças são, portanto, a base de qualquer processo de mudança.

É sabido que se alguém realmente acredita que pode fazer algo, o fará. E se, da mesma forma, acredita que algo é impossível, nenhum esforço o convencerá do contrário. Henry Ford disse, certa vez: "Se você pensa que pode ou se pensa que não pode, de qualquer forma você estará absolutamente certo!".

As crenças que professamos e que nos acompanham na vida, tornam-se para nós como certezas das quais é difícil nos separarmos e que nos levam a comportamentos na vida cotidiana. As crenças geralmente são transformadas em "profecias" que se tornam realidade, moldando o estilo de uma pessoa.

Geralmente, a crença se cria através da repetição contínua de uma frase ou de um conceito. Diz-se que uma mentira repetida mil vezes se torna uma verdade. Se você repetir ou ouvir a mesma coisa milhares de vezes, isso se tornará uma verdade para você, contanto que você decida acreditar nela.

As crenças reforçam todas as áreas de nossas vidas e podem criar ou destruir a nossa realidade. Elas definem o sentido da ação de uma pessoa, definem a identidade do indivíduo como uma impressão digital e o tornam diferente de qualquer outro ser humano no planeta.

A partir da crença, uma noção racional do indivíduo, em relação ao mundo e a si mesmo, é construída, e é ela que irá determinar o que é possível ou impossível para ele. Ou o que é verdadeiro ou falso.

As suas crenças têm o poder de criar ou destruir. Determinam o que você é hoje e o que será amanhã. A prática da crença, da fé, da ideologia pode, portanto, estimular, incentivar, impulsionar, mobilizar mas pode, também, escravizar, matar e enlouquecer.

O que precisamos é criar um sistema de crenças que ajude-nos a ter atitudes otimistas, compassivas e que nos impulsionem para encontrarmos soluções destinadas a construir caminhos de harmonia e sucesso.

Crenças que nos limitam - Cap. 7

sabato 11 giugno 2022

Cultive a incerteza. Por trás dela podem se esconder possibilidades infinitas.

 


A incerteza é uma propriedade inerente ao método científico. E apesar de ser um aspecto tão fundamental da ciência, raramente faz parte da nossa existência, naturalmente. Continuamos perseguidores fanáticos das certezas. Não importa se a certeza é boa ou ruim, queremos é ter certeza - e certeza absoluta! Quando somos sacudidos pelas mudanças, parte-se logo para o “onde foi que eu errei?”. Tentamos encontrar explicações, reastreamos as causas, fazemos previsões para garantir que na próxima vez “a certeza esteja certa”. Embora a incerteza seja o habitat natural da vida humana, a esperança de escapar dela é o leitmotiv das nossas atividades.

“A fuga da incerteza é um ingrediente fundamental, ou pelo menos a suposição tácita, de qualquer imagem composta de felicidade”. Além disso, as ideias nascem quando não existem certezas. Nenhuma descoberta teria sido bem sucedida se não partisse das incertezas.

Seguimos na busca insana pelas certezas porque o incerto é sinônimo de desconhecido, e isso é o que o ser humano mais teme. Adoramos a zona de conforto da certeza porque é o espaço onde acreditamos ter sob o nosso controle. Porém, não é raro que com a lucidez da retrospectiva, percebamos que a certeza não passava de uma ilusão.

Para Nietzsche, aquele que habita em um mundo de certezas, do “tudo conforme o planejado” vive em um mundo ilusório. Porque a vida é movimento. O Niilismo propõe, justamente, que negar o fluir natural da vida é negar a própria existência, e convida-nos a amar a vida como ela é: sem maquiagem, sem artifícios, sem certezas.

Devemos aceitar o fato que tanto a incerteza quanto a contradição fazem parte da natureza humana. Só assim poderemos tornar os nossos passos mais leves, menos perturbados por esses companheiros de vida. Nos basta continuar a conviver com isso sem deixar de lutar para poder reduzir ao máximo as nossas contradições e, portanto, as nossas incertezas.

Onde existe incerteza, existe maior abertura à criatividade. Segundo Einstein, “a criatividade é a inteligência se divertindo”. Fomentar o pensamento criativo é potencializar a capacidade de encontrar diferentes soluções para novos desafios. A criatividade começa com a incerteza e à sua proliferação. Se você tem certeza de tudo, onde está o espaço para a criatividade? Se eu sei tudo, então isso é o fim da história, pois quanto mais eu não sei, mais espaço existe para criar.

“A vida é vivida na incerteza, não importa o quanto você tente o contrário. Nenhuma decisão será isenta de riscos e protegida dos falimentos e arrependimentos tardios.” (Zygmunt Bauman)

A Vida é Movimento e Contínua Transformação – Cap. 14