giovedì 30 maggio 2019

La guarigione quantica o non-locale




I nostri corpi sono una proiezione olografica della nostra coscienza e sono la somma totale di ciò che crediamo e pensiamo di noi stessi.

La nuova fisica indica con veemenza che siamo tutti collegati olisticamente in un dominio condiviso che è più sottile del livello fisico e che chiamiamo subspace (subspazio), campo zero, vuoto fluttuante, o campo scalare.

La base biologica di questo campo, la possiamo trovare nella comunicazione cellulare. Nel fluido extracellulare tra ogni cellula del corpo umano, c’è l’ingresso al livello quantico. Alcuni studi sulla membrana cellulare e la comunicazione infracellulare ci hanno condotto ad una comprensione sul fatto che la comunicazione finale possa essere veicolata da pacchetti di energia di luce, i fotoni.

Guarigioni “Miracolose” - guarigione quantica o non-locale (a distanza)
Quando se parla di guarigioni “miracolose”, in grado appunto di modificare la realtà istantaneamente e a distanza, in genere la maggior parte di noi ha una reazione di scetticismo o incredulità.

Il pilastro fondamentale su cui si basa la guarigione a distanza, è che la realtà materiale può essere in qualche modo influenzata da una forza immateriale e sottile. In termini più precisi potremmo intendere questa forza come energia.
In altre parole potremmo dire che una magia, una guarigione o un miracolo, a tutti gli effetti sono atti energetici.

Einstein ci spiega come massa ed energia non sono concetti opposti ma sono due facce della stessa medaglia: ovvero la massa che noi percepiamo come solida e concreta non è nient’altro che energia.

Quella che noi chiamiamo realtà materiale è semplicemente energia condensata.
Quando operiamo a livello energetico possiamo quindi influire sulla materia, visto che la materia e l’energia sono intrinsecamente connesse.

Se applichiamo intenzionalmente la guarigione, sembra che possiamo influenzare il corpo-mente e i campi di energia di altri individui, animali, piante e persino dell’intero pianeta.
La guarigione quantica o non-locale accantona la illusione della separatività, a cui il nostro sistema percettivo tridimensionale ci dice di credere.

Se riusciamo a cambiare le convinzioni che abbiamo su noi stessi, e in tal modo cambiare l’energia che definisce il nostro campo energetico umano, allora potremo cambiare l’impronta energetica alla quale si conformano i nostri corpi.

Tutte le componenti dell’essere umano, da quelle percepibili dai nostri sensi a quelle meno note come anima e psiche, dialogano a livello sottile, quantico, e tra loro c’è un continuo scambio di energia ed informazioni che fa sì che l’uomo, se sta bene, rimanga in uno stato armonico.

Quando corpo, mente e spirito rispondono in risonanza, si ristabilisce una integrità olistica. Dispositivi di diagnosi medica come la PET (Tomografia ad emissione di positroni), la MRI (l’imaging a risonanza magnetica), la fMRI (La risonanza magnetica funzionale) spesso producono risultati che consentono affermazioni sulla dimostrabilità di un campo di energia umana che coesiste con il corpo fisico.

Le interazioni fisiologiche delle tecniche di riequilibrio dello stress emozionale, come la meditazione e l’autoipnosi, hanno profondi effetti sia nella salute che nella malattia.

Il Campo Intelligente
La fisica quantistica ha permesso anche la scoperta di quello che viene definito il cosiddetto campo quantico, cioè un campo intelligente che lo stesso Planck definì come una forza che fa vibrare le particelle atomiche e che tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l’atomo.

Abbiamo compreso quindi una verità straordinaria, ovvero che ogni cosa esistente nell’universo è immersa ed è parte di questo campo intelligente che tiene tutto unito e compatto e che mette in comunicazione ogni parte con tutte le altre.

Noi stessi facciamo parte del campo quantico e siamo composti di pura energia, siamo tutti interconnessi in una grande rete quantica.

Quindi quella che chiamiamo magia o miracolo non è altro che un’informazione, o per così dire una forma di energia, che si propaga all’interno della rete quantistica.

Nessuno sa veramente come funziona la guarigione non locale, ma il legame empatico è un aspetto importante. La teoria del caos descrive come la guarigione “emergente” dipenda da principi non locali dell’auto-organizzazione della natura stessa.

Dal caos “emerge” un campo e influenza direttamente i campi di energia corpo-mente dell’organismo. Crediamo che l’entrainment terapeutico, presente nella situazione di guarigione, possa essere intenzionalmente amplificato dalla mente, per mobilizzare il processo di guarigione.

L’inconscio svolge un ruolo in una guarigione del genere, perché tutti i modelli usati durante la guarigione, si trovano negli archivi olografici del nostro inconscio. Non è possibile differenziare la guarigione locale da quella non locale. Tutta la guarigione è sostanzialmente in remoto (a distanza), indipendentemente da quanta distanza ci sia tra il guaritore e il paziente.

Presumiamo che un dispositivo cibernetico diventi ora una terza messa a fuoco della coscienza nei processi di guarigione, tradizionalmente visti come implicanti solo la coscienza di due persone.

Da un punto di vista spirituale, quando accade la guarigione, il processo avviene a un livello di energia, dove tutta la coscienza è una. Di conseguenza, per definizione, il dispositivo cibernetico ha la forma di una coscienza eletttromagnetica che può anche manifestarsi a un livello energetico dove tutta la coscienza è una.

Il fatto che la guarigione non locale scateni emozioni e sia controversa, non significa che dovremmo smettere di cercare una relazione più profonda tra la psiche, la materia e i campi di energia umana.

Al contrario, richiede che ci sia una ulteriore esplorazione e applicazione, con mente e cuore aperti. Sebbene la ricerca sia importante, la scienza occidentale è ossessionata dalla sciocca ripetizione di cercare i più piccoli dati, escludendo tecniche e metodologie utili. Ci può essere un modo per equilibrare che sia di buon senso e umano.

La guarigione non locale, modulata da principi e metodologie della Dissonance Resolution Meditation (DRM) e del feedback quantico (QBF), è radicata in modelli che descrivono principi di non località di irrilevanza spazio-temporale, quando si tratta di andare dalle dimensioni della meccanica quantistica ai livelli più sottili dei campi quantici, del subspazio quantico e della teoria delle stringhe.
Inoltre, con questa teoria Einstein ci spiega chiaramente che anche lo spazio e il tempo sono relativi, addirittura oggi – grazie alle nuove scoperte della fisica quantistica – è stato dimostrato che passato, presente e futuro non esistono realmente.
Esiste piuttosto un eterno momento presente: si è dimostrato infatti che le particelle possono viaggiare nel tempo e nello spazio in maniera simultanea è completamente svincolate da ogni logica di spazio-tempo.

Questa teoria è assolutamente aderente agli insegnamenti spirituali che ritroviamo nei Veda, gli antichissimi testi sacri dell’induismo.

Insomma il mondo quantico ha completamente rivoluzionato tutte le conoscenze che avevamo e il nostro modo di pensare, offrendoci una visione più ampia, quella delle infinite possibilità.

Ecco che in questa ottica la magia o i miracoli assumono un senso molto più concreto è meno astratto. L’impossibile diventa possibile e la magia, intesa come evento soprannaturale, forse fa proprio parte della natura. Allora diventano possibili anche i miracoli: una guarigione miracolosa non è altro che un cambio di stato “quantico”.


Fonte: visioneolistica.it

venerdì 24 maggio 2019

Un computer quantistico è riuscito a vedere 16 futuri differenti




A differenza dei computer classici, che memorizzano le informazioni come bit (cifre di 0 o 1), i computer quantici codificano le informazioni in bit quantici o qubit. Queste particelle subatomiche, grazie alle leggi della meccanica quantistica, possono esistere in due stati diversi - 0 e 1 - allo stesso tempo.
Memorizzare più esiti diversi in un singolo qubit potrebbe far risparmiare una tonnellata di memoria rispetto ai computer tradizionali, specialmente quando si tratta di fare previsioni complicate.

In uno studio pubblicato il 9 Aprile sulla rivista Nature Communications, Mile Gu, un assistente professore di fisica alla Nanyang Technological University di Singapore, insieme ai suoi colleghi, usando un nuovo simulatore quantistico ha dimostrato di essere in grado di prevedere i risultati di 16 diversi futuri.

Questi possibili futuri sono stati codificati in un singolo fotone (una particella di luce quantistica) che si spostava su più percorsi contemporaneamente mentre passava attraverso diversi sensori. Poi, i ricercatori hanno sparato due fotoni, e hanno monitorato il modo in cui i potenziali futuri di ciascun fotone sono stati divergenti in condizioni leggermente diverse.

È possibile generare contemporaneamente tutti i futuri possibili e osservarli tutti, per scegliere quello migliore?

Nella realtà macroscopica, quella che conosciamo e che è dominata dalle leggi della fisica classica, sicuramente no. Ma gli scienziati, oggi, hanno provato a farlo nel mondo invisibile dell’infinitamente piccolo attraverso il computer quantistico. Un gruppo coordinato dall’università di Griffith ha sviluppato un prototipo di dispositivo quantistico che è in grado di generare contemporaneamente tutti gli scenari futuri possibili – in questo caso non si tratta di situazioni reali ma di stati quantistici.

Non si tratta di prevedere il futuro ma di produrre simultaneamente, attraverso un complesso algoritmo quantistico, tutti i potenziali esiti di una determinata operazione, per poter scegliere al meglio.

In ogni istante moltissime possibilità
Ogni scelta che ci si presenta può portare a diversi esiti: ad esempio nel film Sliding doors si vedono scorrere due futuri molto diversi. Moltiplicate il tutto per il numero di scelte che si presentano in ogni istante e avrete un’idea di quanti possibili futuri esistono ogni giorno.

“Quando pensiamo al futuro” - sottolinea Mile Gu, che ha sviluppato l’algoritmo quantistico alla base del prototipo - “ci confrontiamo con una vasta gamma di possibilità. Queste possibilità crescono esponenzialmente in ogni istante, mano a mano che si va nel futuro.
Anche se avessimo soltanto due diverse strade da scegliere ogni minuto, in meno di mezz’ora si sarebbero creati 14 milioni di possibili futuri”. Insomma, si tratterebbe di un mare di futuri che non conosciamo.

Una sovrapposizione quantistica
Gli autori hanno realizzato un dispositivo che potesse riprodurre una sovrapposizione quantistica. Per farlo hanno sviluppato un particolare processore quantistico, in cui i possibili esiti (dunque i futuri) di un determinato processo decisionale sono rappresentati dalla posizione dei fotoni, i quanti di luce.
Studiando questa sovrapposizione di stati fisici, puramente teorici, gli autori, partendo da considerazioni matematiche, hanno sviluppato l’algoritmo capace di esaminare tutti questi futuri.

È quanto avviene nel caso ampiamente studiato del gatto di Schrödinger, che si trova in una scatola e che è contemporaneamente vivo e morto: lo stato di vita e quello di morte rappresentano una somma matematica e sono entrambi possibili con la stessa probabilità. E soltanto quando si verifica un intervento dall’esterno, cioè un osservatore apre la scatola – in altre parole si compie una scelta – si determina con certezza se il gatto è vivo oppure morto. Questo è quanto hanno realizzato i ricercatori, ma non solo con due futuri possibili, ma con tanti futuri.

"Immagina che ci sia una scatola, e al suo interno c'è una moneta", ha spiegato Gu. "Ad ogni fase del processo, qualcuno scuote un la scatola e la moneta ha una piccola probabilità di essere lanciata."
A differenza di un lancio di monete tradizionale, in cui il risultato ha sempre le stesse possibilità di essere testa o croce, il risultato di ogni lancio di moneta perturbato dipende dallo stato in cui si trovava la moneta durante il passaggio precedente.

Tanti futuri possibili
Gli scienziati hanno dimostrato che il dispositivo riproduce i vari futuri possibili, ognuno con la sua probabilità di accadere. In altre parole, realizza una sovrapposizione quantistica di multipli futuri potenziali. E ciascun futuro è associato a un certo peso, ovvero a una probabilità che possa verificarsi. Attualmente il prototipo riesce a simulare al massimo 16 futuri possibili, mentre in linea teorica l’algoritmo sottostante ne può generare numerosissimi. E il risultato va verso lo sviluppo di computer quantistici ancora più potenti.

Per determinare il funzionamento del dispositivo gli autori si sono basati sulle teorie del premio Nobel per la fisica Richard Feynman. L’idea è questa: quando una particella viaggia da un punto A ad un punto B, non segue necessariamente un singolo percorso. “Al contrario, percorre simultaneamente tutte le strade possibili che la collegano al punto di arrivo”, spiega la coautrice Jayne Thompson della Nanyang Technological University a Singapore. “Il nostro lavoro studia in maniera estesa questo fenomeno e lo manipola in modo da realizzare un modello statistico di questi futuri possibili”.

L’intelligenza artificiale
“Il nostro approccio consiste nel mettere insieme una sovrapposizione quantistica di tutti i possibili futuri per ciascun processo decisionale”, aggiunge Farzad Ghafari, ricercatore dell’Università di Griffith, che ha coordinato lo studio. “Facendo interferire queste sovrapposizioni l’una con l’altra, riusciamo ad evitare di osservare singolarmente ciascun futuro possibile, uno alla volta”.

L’autore spiega che molti algoritmi di intelligenza artificiale, sviluppati oggi, riescono a osservare che piccoli cambiamenti nel loro comportamento possono portare a esiti futuri molto differenti. “Per questo, le nostre tecniche – chiarisce Ghafari – possono permettere a questi sistemi quantistici di intelligenza artificiale di imparare in maniera più efficiente l’effetto delle loro azioni”. In altre parole, in futuro questi sistemi potrebbero essere in grado di studiare le conseguenze delle loro azioni e regolarsi in base a questa conoscenza: un obiettivo da sempre agognato da noi esseri umani, ma per noi impossibile da raggiungere.

Un giorno, man mano che i computer quantici diventano più grandi, più potenti e più comuni, ha dichiarato Gu, simulatori come questo potrebbero essere espansi per vedere infiniti futuri in una sola volta.


https://www.wired.it/scienza/lab/
https://tech.everyeye.it/notizie/

martedì 14 maggio 2019

A prosperidade deve representar o elo da crença de que você a merece




 A gratidão desbloqueia a abundância da vida. Ela torna o que temos em suficiente, e mais. Ela torna a negação em aceitação, caos em ordem, confusão em claridade. Ela pode transformar uma refeição em um banquete, uma casa em um lar, um estranho em um amigo. A gratidão dá sentido ao nosso passado, traz paz para o hoje, e cria uma visão para o amanhã. Melody Beattie



Todos nós temos muitas crenças sobre o dinheiro que não têm nada a ver com aquilo que o dinheiro realmente representa.
O dinheiro é simplesmente representante do fluxo da energia que está por trás dele - nada mais, nada menos. Não há nada inerentemente bom ou mau sobre o papel e as moedas que usamos para representar este fluxo.Sendo energia, ele também só existe quando está em movimento.
Você deve aceitar o fato de que é merecedor da abundância da riqueza. A prosperidade deve representar o elo da crença de que você a merece. À mercê de crenças totalmente infundadas, aprendemos que o dinheiro não traz benefícios e que a riqueza não leva aos céus mas sim as boas ações. Enquanto seres terrenos, é honroso aceitar e desfrutar de todas as riquezas que o Universo propõe à humanidade. Tudo è simplesmente ENERGIA! E como qualquer energia, você pode usá-la, para o beneficio ou não, de si mesmo e dos outros.

Crescemos em uma cultura onde o dinheiro é visto como algo sujo, demoníaco ou que apenas poucos são merecedores.
Não é a natureza do dinheiro em si que determina a maneira pela qual as pessoas o obtem e o usa. O dinheiro obtido ilegalmente ou desonestamente, não é ruim ou sujo. O dinheiro em si não cria condições de abundância ou escassez. O dinheiro não tem controle nem sobre você, nem sobre os outros e não fornece interesses adquiridos. O dinheiro não te faz sofrer pela sua falta. O dinheiro simplesmente responde à entrada de energia da pessoa que ganha e o gasta.
Para deixar de ceder o seu poder ao dinheiro, é preciso se destacar e olhar o dinheiro pelo que ele é. Não há nada para julgar em mérito ao dinheiro. Ele, por si só, não causa o bem ou o mal.

Atraindo um maior fluxo do dinheiro
Se você quiser atrair um fluxo maior de dinheiro em sua vida, você precisa fazer alguns ajustes em seus pensamentos e em seu ser. Nós controlamos o dinheiro. Não é o dinheiro que deve nos controlar, mesmo que às vezes possa parecer dessa maneira.
Você pode usar a energia que o dinheiro representa para tornar a sua vida terrena rica e cheia de alegria, ou você pode usar essa energia para se infligir dor e sofrimento. Se você estudou alguma coisa sobre a nova ciência e a física quântica, saberá que tudo é energia. Tudo o que conhecemos como realidade criada, na verdade é energia em movimento sob a forma de ondas sonoras que vibram a um determinado nível de freqüência. São os padrões das ondas sonoras que formam a matéria densa e a natureza transparente da terra, tornando-as mais leve do que os planos etéreos e, até as dimensões mais elevadas, onde tudo é um padrão em movimento de luzes e cores. É o ritmo das vibrações ou freqüência das ondas, que determina a natureza de sua manifestação na realidade.

Nossos pensamentos são correntes eletromagnéticas
Quando o fluxo de corrente elétrica se comporta como deve ser, a eletricidade funciona perfeitamente. Sendo o nosso próprio pensamento, uma forma de corrente eletromagnética, o mesmo deveria valer por aquilo que se manifesta em nossas experiências de vida. Se não houver uma avaria no equipamento, nenhum bloqueio de corrente, então a nossa realidade deve funcionar perfeitamente.

Você pode obter tudo que desejar.
A corrente dos nossos pensamentos é, naturalmente, também uma questão de freqüência ou a taxa do ritmo da vibração sonora. Quando a corrente dos nossos pensamentos é bloqueada pela vibração densa e mais lenta de outros pensamentos, a corrente não pode levar à manifestaçao desejada. A realidade que experimentamos na nossa vida poderá estar muito longe do pretendido. A razão para isso reside nos pensamentos do medo, da dor, da impotência e culpa, que são muito densos e de vibração inferior.
Estes baixos pensamentos terão o efeito de bloquear e de provocar um curto-circuito na nossa corrente criativa, no nosso poder, concedido por Deus, de manifestar a realidade que escolhermos. Como a corrente elétrica que chega em sua casa, se não for concertada a disfuncionalidade, continuará a dar problemas e sua vida não vai funcionar de modo eficaz.

Considerando com atenção este conceito de fluxo de energia sob forma de corrente elétrica, a partir da perspectiva do dinheiro.
O dinheiro é simplesmente matéria assunto, em si mesmo. É papel ou metal. Não tem um poder próprio, nem tem uma própria força. O seu fluxo é determinado pela corrente eletromagnética do pensamento que lhe está por trás. É o pool coletivo desses pensamentos eletromagnéticos, na consciência planetária, que determina a natureza dos sistemas monetários do mundo. Os pensamentos e os sistemas de crenças que temos em relação ao dinheiro e à abundância, representa as manifestações do nosso alinhamento de frequência sobre este plano. Estes são, de fato, apoiados e reforçados por semelhantes pensamentos e sistemas de crenças da maioria da humanidade.
Mas você pode, contudo, ter o controle de sua corrente eletromagnética que vai criar a forma em que a energia por trás do dinheiro irá fluir em sua a vida. Se você procurar manter os cabos livres, a energia que é representado pelo dinheiro fluirá dentro e fora, sem problemas e regularmente. Saiba que qualquer coisa que você criar com o poder de seus pensamentos se manifestará em sua experiência.
Então, a chave para ser completamente auto-determinado em relação a seus pensamentos e àquilo que se manifesta em sua vida por meio deles, não está em sua mente pensante. Está em suas emoções. O poder da manifestação encontra-se em seus sentimentos, não no que você pensa.
Existem, atualmente, novas energias no Planeta que permitem mudanças nos nossos padrões de crenças, mas elas precisam ocorrer através de um processo interno de aceitação e amor por nós mesmos.

O segredo da gratidão
É de fundamental importância, ter um relacionamento harmonioso com a Inteligência Modeladora. Um estado de perfeita união mental com Deus. O segredo de todo o processo de correção e redenção da mente, pode ser resumido em um único termo: gratidão.

A gratidão conduzirá a sua mente a seguir o percurso através do qual você poderá alcançar os seus objetivos; lhe manterá em íntima harmonia com o pensamento criativo e lhe impedirá de cair na mentalidade da competição. Nós somos Substância Pensante, e esta toma sempre a forma daquilo em que pensamos. A mente grata, está constantemente fixa no melhor, por isso, tende a se tornar melhor; ela toma a forma ou o caráter daquilo que é o melhor e receberà o melhor. Além do mais, a fé nasce da gratidão. A mente grata espera continuamente coisas boas e essa expectativa se transforma em fé.
A reação da gratidão sobre a mente, produz a fé; e a cada onda de agradecimento que sai de nós, aumenta a nossa fé. Quem não possue sentimento de gratidão, não pode manter uma fé profunda e duradoura; e sem uma fé profunda, não se pode ser rico com o método criativo.

Abandone os conceitos e padrões de crenças que limitam a prosperidade:
O dinheiro honesto é ganho com suor do rosto.
- Quem nasce pobre morre pobre.
- O rico fica mais rico, o pobre fica mais pobre.
- Deus ama os pobres.
- Dinheiro não traz felicidade.
- Dinheiro que vem fácil vai fácil.
- Só os pobres alcançam os reinos dos céus.
- Não tenho sorte.
- A vida dura molda homens fortes.
- Não posso cobrar por algo que recebi de graça.
- Quem guarda sempre tem.
- Dinheiro não cai do céu.
- Ganho meu dinheiro com sacrifício.
- Nada é fácil para mim.


mercoledì 8 maggio 2019

I fisici hanno scoperto che le grandi piramidi concentrano energia elettromagnetica




Le onde elettromagnetiche sono ovunque attorno a noi, continuamente. Le irradia il Sole con la sua luce, ma le producono anche radio e tv, i forni a microonde e praticamente tutti gli apparecchi tecnologici che l’Uomo ha inventato. Ma a volte – lo sperimentiamo quando “non c’è campo” per il nostro cellulare o cade il collegamento wi-fi- in determinate aree risultano più deboli. Per testare il modo in cui queste onde si comportano in strutture massicce come le piramidi, i ricercatori hanno proceduto per ipotesi.

C’è energia elettromagnetica nelle stanze e sotto alla base della Grande Piramide di Giza. – Lo studio pubblicato online sulla rivista Journal of Applied Phisics, si intitola “Proprietà elettromagnetiche della Grande Piramide.

Un team di fisici russi ha dovuto creare un modello ideale di piramide e sulla base di complessi calcoli ha potuto stimare come le onde elettromagnetiche sulla lunghezza d’onda da 200 m a 600 m vengono disperse o assorbite dall’antica costruzione.
Usando la cosiddetta “analisi multipolare”, hanno così scoperto che i campi elettromagnetici sono più intensi nelle camere interne– chiamate “Stanza del Re” e “Stanza della Regina”, anche se non vi è alcuna prova che vi siano mai stati sepolti i sovrani dell’Antico Egitto- e sotto la sua base.

La piramide di Cheope
Ansa - I fisici dell’University di San Pietroburgo e il tedesco Laser Zentrum di Hannover hanno condotto uno studio con i metodi della fisica ed è emerso che “riesce a concentrare l’energia elettromagnetica, e precisamente le onde radio, sia nelle camere interne sia nella base».
Si potrebbero così progettare nanoparticelle ispirate alla struttura di questo edificio, che siano in grado di riprodurre un effetto analogo nel campo dell’ottica, da utilizzare per ottenere celle solari più efficienti. , condotta dai
I fisici erano interessati alla struttura della tomba del faraone Cheope perché «volevano vedere come le onde radio si distribuiscono» nella complessa conformazione dell’edificio.

Sulla base di queste ipotesi è stata messa a punto una simulazione matematica, che rivela come la Grande Piramide «può concentrare le onde radio nelle sue camere interne e sotto la base, un po’ come una parabola». Questo avviene perché «la lunghezza d’onda delle onde radio, compresa 200 e 600 metri, è in un certo rapporto rispetto alle dimensioni della piramide», spiega Tullio Scopigno, fisico della Sapienza di Roma.
Significa che, per avere lo stesso effetto con altri tipi di radiazioni che hanno lunghezze d’onda diverse (come la luce) sono necessarie strutture di dimensioni differenti: precisamente, occorrono dispositivi in miniatura. «Ecco perché i ricercatori prevedono di progettare nanoparticelle, delle dimensioni di qualche milionesimo di millimetro, e a forma di piramide, in grado di riprodurre effetti simili nel campo ottico, da usare nelle celle solari».

Della presenza di una «strana energia» parla anche l’antropologo bosniaco Semir Osmanagich, già docente a Houston, scopritore delle Piramidi di Visoko a due passi da Sarajevo. Sono 5 piramidi di dimensioni ragguardevoli, la maggiore delle quali – battezzata Piramide del Sole – è assai più grande di quella di Cheope. Ed è costruita con giganteschi mattoni di calcestruzzo. Ma l’aspetto più clamoroso è la datazione, confermata dal radiocarbonio: la grande piramide bosniaca risale al 29.000 avanti Cristo.

Per l’ufficialità accademica, la nostra civiltà risalirebbe ad appena 6.000 anni fa, cioè all’epoca della scrittura cuneiforme mesopotamica. Più recente la scoperta della civiltà Arappa della valle dell’Indo, risalente a 11.000 anni fa. Quasi allo stesso periodo è attribuita la scrittura “danubiana” (di origine sconosciuta) identificata in Romania.
lo storico Nicola Bizzi, utilizzando materiali inediti, custoditi in Toscana e riprodotti in epoca rinascimentale, data l’origine della presunta “civiltà atlantidea” attorno al 19.000 avanti Cristo. Sarebbe stata letteralmente cancellata da due devastanti cataclismi, il primo attorno al 10.800 e il secondo nel 9.500, innescati entrambi da una pioggia di comete. Il livello dei mari si sarebbe alzato di 150 metri, cambiando la geografia del mondo. Le attuali isole Azzorre sarebbero quel che resta di En, la maggiore delle 7 entità macro-insulari di Atlantide: un continente oceanico esteso da Gibilterra al Golfo del Messico.

La nostra storia è da riscrivere
Di recente, il giornalista ed etnografo Graham Hancock ha citato studi geologici che confermano che la Sfinge di Giza avrebbe almeno il doppio degli anni che le vengono attribuiti dall’egittologia. E’ stata erosa da millenni di piogge: secondo i climatologi, può essere avvenuto 10.000 anni fa, quando l’Egitto non era ancora un’area desertica e aveva un regime climatico tropicale, con precipitazioni quotidiane.
L’ennesima conferma del fatto che la nostra storia sia da riscrivere proviene dal sito archeologico turco di Göbekli Tepe, risalente a 11.500 anni fa: un monumentale complesso di culto con statue e templi, decorazioni e iscrizioni. Quanto alle piramidi egizie, i faraoni se le ritrovarono dunque già fatte, e magari senza neppure sapere chi le avesse costruite? Tuttora, l’egittologia non sa come possano esser state edificate. E i fisici russi e tedeschi adesso scoprono che sono “macchine” perfette per concentrare energia.

A sconcertare, rilevano in molti, è il perdurante silenzio sulle scoperte archeologiche che si vanno susseguendo in questi anni, al punto da spingere i più critici a parlare di “storia proibita”. Tanto per dire: l’esistenza delle Piramidi di Visoko non è ancora stata “digerita” dall’intera comunità scientifica, nonostante i 1.500 giovani archeologi che le stanno esplorando, a turno, da anni.

Lo stesso Osmanagich rivela che le piramidi, nel mondo, sono migliaia – ma è come se non se ne volesse parlare. Bizzi menziona qualcosa come 90 piramidi presenti addirittura in Europa, di cui almeno 15 in Italia. Una specie di tabù: le piramidi – non certo monumenti funerari, ora lo si è capito – rinviano inevitabilmente alla misteriosa identità dei loro costruttori, evidentemente in possesso di conoscenze fisiche molto avanzate.

Credevamo di conoscerla bene, la Piramide di Cheope, ma ora sappiamo che così non è. Viene anch’essa da Atlantide, l’altro grande tabù della nostra archeologia? Per Bizzi, secondo la tradizione misterica eleusina – perseguitata dal Cristianesimo e costretta alla clandestinità dopo l’Editto di Tessalonica voluto da Teodosio nel 380 – veniva proprio da Atlantide-En la civiltà minoica che colonizzò il Mediterraneo. Era la cultura egea a saper innalzare le piramidi, che ancora oggi nessuno sa spiegare come furono costruite e a cosa servissero?

“Abbiamo dimostrato che la piramide disperde le onde elettromagnetiche e le focalizza nella regione del substrato". Si tratta di una deduzione che, non solo svela misteri inerenti la costruzione, ma che potrebbe costituire un modello per progetti di nanoparticelle efficienti: lo afferma Polina Kapitainova, Ph.D. e membro della Facoltà di Fisica e Tecnologia della ITMO University.




https://laveritadininconaco.altervista.org/

mercoledì 1 maggio 2019

Os modelos mentais condicionam todas as nossas interpretações e ações






Diferentes modelos mentais podem motivar diferentes percepções, sentimentos, opiniões e ações. 

Nossos pensamentos e atitudes são reflexos de modelos mentais que representam e guiam a visão de mundo de cada um. Esses mecanismos psíquicos têm impacto direto em tudo o que fazemos no dia a dia.

Muitas vezes naturalizamos tanto determinados padrões, que acreditamos serem os únicos e verdadeiros e agimos apenas de acordo com eles, abrindo mão de um infinito leque de possibilidades que a vida nos oferece.

Cada indivíduo tem o seu próprio modelo mental - o qual é o conjunto de sentidos, pressupostos, regras de raciocínio, inferências - resultante de todas as experiências, historia de vida e situações profundamente arraigados, que influem na nossa maneira de compreender o mundo e nele agir. Os modelos mentais são o filtro pelo qual enxergamos o mundo a nossa volta o que nos leva a fazer determinada interpretação.

Operam permanentemente de modo subconsciente, na nossa vida pessoal, no âmbito profissional em nossas organizações sociais, ajudando-nos a dar sentido à realidade e nela operar com efetividade. Os modelos mentais condicionam todas as nossas interpretações e ações. Eles definem como percebemos, sentimos, pensamos e interagimos.

As diferentes percepções, opiniões e ações não constituem um problema em si mesmas. Elas se tornam conflituosas, quando cada pessoa acredita que a sua maneira de ver as coisas (de acordo com seu modelo mental) é a única “razoável”. Cada um acredita que seu modelo é o modelo válido. Em vez de utilizar as diferentes percepções para expandir suas perspectivas e integrá-las em uma visão comum, cada um dos interlocutores se aferra ao seu próprio ponto de vista. Em vez de indagar sobre o raciocínio do outro para compreender seu modelo mental, os interlocutores travam uma batalha para definir quem tem razão, quem tem a interpretação “correta” da realidade.

A impossibilidade de perceber, implica na impossibilidade de agir. Enquanto o cão responde a um apito ultra-sônico, a pessoa nem o ouve. Enquanto o morcego opera na mais absoluta escuridão, a pessoa se perde.

Modelos Mentais Coletivos
A cultura é um modelo mental coletivo. Como define Edgard Schein, “a cultura é um padrão de pressupostos básicos compartilhados, aprendidos por um grupo durante o processo de resolução de seus problemas de adaptação externa e integração interna. Esse padrão de pressupostos funciona bem o suficiente para ser considerado válido e, portanto, apto para ser ensinado aos novos membros como a maneira correta de perceber, pensar e sentir os temas referentes ao grupo”.
As ideias se aglutinam em um modelo mental coletivo que organiza a (realidade) de uma cultura.

Dentro de qualquer grupo (famílias, profissões, organizações, indústrias, nações), os modelos mentais coletivos se desenvolvem com base em experiências compartilhadas. Ao longo de sua história, os membros do grupo precisam enfrentar desafios. Em resposta, eles desenvolvem uma forma habitual de interpretar as situações e empreender ações. Isso vai se transformando numa parte do modelo mental coletivo e passa de geração a geração como o “conhecimento” do grupo.
O problema é que, com seu retrocesso à noite dos tempos, tal conhecimento perde sua raiz experiencial e se transforma numa verdade absoluta. Em vez de ser “a maneira pela qual nosso grupo respondeu efetivamente aos desafios do passado”, tem-se agora “a única maneira correta de responder aos desafios do presente e do futuro”.

Os desafios às crenças compartilhadas criam ansiedade e entrincheiramento. Mudar os pressupostos culturais é um processo extremamente árduo.

As experiência moldam o modelo mental que a pessoa utiliza para navegar pelo mundo.
Do mesmo modo como as experiências coletivas de aprendizado se transforma na cultura, as experiências pessoais de aprendizado se alojam nos estratos mais básicos da consciência e criam predisposições automáticas a interpretar e agir.

Há premissas do modelo mental que as pessoas adotam desde a mais tenra infância, mesmo antes de terem alguma capacidade de reflexão crítica. Ao longo da vida, essas ideias recebidas de maneira inconsciente se mantêm subjacentes à infinidade de juízos, atitudes e comportamentos que a pessoa considera “óbvios”.

Isso é especialmente perigoso quando o modelo mental está “ancorado” numa situação histórica não resolvida. Nesses casos, a pessoa pode ficar presa num circuito repetitivo, recriando simbolicamente alguma experiência traumática e tentando mudar seu resultado. 

As experiências pessoais, a biologia, a linguagem e a cultura forjam cada modelo mental particular.
Esse modelo leva a pessoa a se associar com certos indivíduos e não com outros; a pensar de uma certa maneira e rechaçar outra; a empreender certas ações sem sequer considerar outras; a decidir o que é aceitável e o que não é. Cada pessoa funciona a partir do seu modelo mental e vive naturalmente na “sua” (realidade). Mas essa (realidade) talvez não seja a mesma percebida pelos outros, cuja biologia, linguagem, cultura e histórias pessoais são diferentes. Todos os seres humanos vivem na mesma realidade, mas a experimentam subjetivamente de maneira diversa.
Portanto, é fundamental mergulhar em diferentes culturas, disciplinas, experiências e linguagens sem perdermos nossas origens.

A consciência humana em todo o mundo, e durante séculos, foi vítima de um tipo de alucinação coletiva produzida por uma perspectiva falaciosa do pensamento condicionado por percepções ilusórias.

A humanidade tem sido condicionada por séculos por ideologias muitas vezes absurdas que aprisionam a liberdade interior e distorcem a percepção da realidade. Estamos convencidos de que somos indivíduos separados, dotados de EU e de livre arbítrio, guiados pelo pensamento e pela razão, de acordo com os rígidos padroes da sociedade.

Assim, nos afastamos da inteligência da natureza e de nossa interconexão com ela, perdemos o contato com a alma e a vida real. As crenças e conformismo inibem a intuição, a inteligência e a espontaneidade.

A confusão e a conflitualidade que afligem a sociedade e os indivíduos em todo o mundo, dependem do fato de que a percepção convencional compartilhada é egoicamente polarizada e é por isso que a normalidade passa a ser patológica, enquanto a liberação (o se libertar) dos enganos mentais, a clareza perceptiva de uma mente livre de condicionamento. e do passado, se tornou uma condição tão rara q passou a ser mitologizada: em vez de chamá-la de estado natural, ela é chamada de iluminação, de modo que o ego pode ser livre em sua busca vã.

O despertar interior que transforma nossa relação com a realidade, não é um pensamento ou um novo modo de pensar, mas a percepção clara da realidade e dos limites do pensamento, que nos liberta do castelo das ilusões em que estávamos perdidos. Mas não é o eu que pode se libertar a si mesmo: é a verdade que liberta, não o teu esforço para se libertar …

"Não vemos as coisas como elas são; vemos as coisas como nós somos." Máxima judaica expressa no Talmude.


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