martedì 29 gennaio 2019

Siamo l’obiettivo diretto di un universo appositamente calibrato per favorire la vita




La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza”(Albert Einstein).

Un astrofisico di Harvard ricorda che c’è una ragione per guardare in alto. E consolarsi.

Gli astrofisici hanno un messaggio consolante per l’umanità: “Siete più importanti di quanto pensiate”

Tutte le osservazioni condotte finora… propongono un’idea comune: l’umanità non è affatto mediocre”. Sembra che potremmo addirittura avere uno scopo cosmico. Siamo dunque grati per gli straordinari doni della vita e della consapevolezza che abbiamo di noi, e riconosciamo l’avvincente dimostrazione che l’umanità e il pianeta in cui abita, la Terra, sono un qualcosa di raro e cosmicamente prezioso. E dovremmo agire di conseguenza”, ha scritto recentemente Howard A. Smith in un editoriale sul Washington Post. “

Smith è docente al Dipartimento di Astronomia della Harvard University e astrofisico al Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. Il pendolo cosmologico, scrive, è oscillato dalla visione della Terra come centro dell’universo e degli umani come esseri “speciali” fino al ritenerci “cosmicamente insignificanti”, in seguito alla rivoluzione copernicana, per poi tornare a convenire sul ruolo unico che abbiamo nell’universo.

"Oggi, la distruzione del pianeta a cui stiamo assistendo evidenzia in tutta la sua drammaticità, gli aspetti della morte. La cancellazione del cielo in molte metropoli del mondo, dovuta all'inquinamento ambientale -e non solo - è il simbolo concreto della morte. Una società che cancella il cielo è votata all'estinzione."

"La conoscenza ci fa capire che noi siamo parte del mondo, e che il rispetto di tutti gli esseri viventi e del mondo coincide con il rispetto di noi stessi e della vita. Il danno fatto agli altri e all'ambiente coincide con il danno che noi ci procuriamo. Noi apparteniamo al mondo. Dobbiamo riacquistare questo senso di appartenenza per ampliare la nostra coscienza e ridare senso alla nostra esistenza, sconfiggendo così la morte." (L’Universo è un sogno)

In un numero infinito di universi, viviamo proprio in quello che ha i valori adeguati.
L’esempio più estremo è la creazione del Big Bang: persino un cambiamento infinitesimale al valore esplosivo della sua espansione pregiudicherebbe l’esistenza della vita. Le ricorrenti risposte degli scienziati offrono una soluzione speculativa: in un numero infinito di universi noi stiamo vivendo proprio in quello che ha i valori adeguati. Ma filosofi moderni come Thomas Nagel e fisici quantistici all’avanguardia come John Wheeler sostengono invece che gli esseri intelligenti debbano in qualche modo avere uno scopo per e in questo cosmo così curiosamente ordinati.

Secondo Smith le opinioni di alcuni scienziati famosi – come Stephen Hawking, che una volta ha detto “il genere umano non è che una schiuma chimica su un pianeta di modeste dimensioni” – sono inutilmente pessimiste. Le stelle ci raccontano una storia diversa, ed è incoraggiante.

Il cosiddetto fine-tuning, è la constatazione -grazie alla scienza moderna- che le costanti fondamentali della natura appaiono appositamente e finemente calibrate in modo che nell’Universo venisse alla luce la vita umana autocosciente, cioè noi.

E’ una sensazione che porta molti fisici, astronomi e matematici ad interrogarsi nuovamente sulla “specialità” della Terra, rispetto al resto dell’Universo conosciuto, su un’origine voluta da una Intelligenza rispetto al caos, alle fortuite coincidenze, alla “schiuma chimica” di Hawking.

Siamo davvero cosmicamente speciali
«Cerchiamo di riflettere su una benedizione, un dono dell’astronomia moderna: come vediamo noi stessi. Uno sguardo obiettivo alle scoperte più drammatiche dell’astronomia suggerisce che sembriamo essere davvero cosmicamente speciali, forse addirittura unici, almeno per quanto siamo in grado di conoscere. L’universo, lungi dall’essere una raccolta di incidenti casuali, sembra essere stupendamente perfetto e messo a punto per favorire la vita. I punti di forza delle quattro forze che operano nell’universo -gravità, elettromagnetismo e le interazioni nucleari forti e deboli-, per esempio, hanno valori significativamente adatti per la vita, tanto che se avessero avuto una piccola percentuale diversa, noi non saremmo qui. L’esempio più estremo è il Big bang: anche un cambiamento infinitesimale del valore di tale esplosione avrebbe precluso la vita».
Alan Smith

Siamo l’obiettivo diretto di un universo appositamente calibrato”.
Nessuno mette in dubbio tale constatazione, tuttavia alcuni studiosi tentano nuovamente di sminuire la nostra importanza dicendo che siamo semplicemente parte di un Multiverso, all’interno del quale vi sono senz’altro migliaia di altri pianeti e di esseri intelligenti. Lo ha accennato lo stesso astrofisico statunitense:

L'autoCoscienza dell'UniVerso e' la proprietà intrinseca che Egli possiede di generare al suo interno una qualche forma di vita intelligente, in grado di effettuare osservazioni. In sostanza, questa proprieta' esprime quelle che e' stata definita come la "formulazione forte" del Princìpio Antropico. Questo principio e' sempre piu' considerato come l'unica spiegazione possibile in relazione agli "strani numeri dell'UniVerso" o coincidenze cosmologiche.

In sintesi, le costanti di natura hanno certi valori raffinatissimi, non casuali, proprio perche' solo tali valori avrebbero consentito la formazione della vita intelligente. By Ferdinando Catalano.


Fonte: https://www.uccronline.it/
http://www.mednat.org/


sabato 26 gennaio 2019

Os astrofísicos têm uma mensagem consoladora para a humanidade: "Você é mais importante do que pensa"




"A coisa mais linda que podemos experimentar é o mistério; é a fonte de toda arte e de toda ciência verdadeiras "(Albert Einstein).

Um astrofísico de Harvard lembra que há uma boa razão para se olhar para cima. E consolar-se.

"Todas as observações feitas até agora... propõem uma ideia comum: a humanidade não é nada medíocre". Parece que podemos até ter um propósito cósmico. Somos, portanto, gratos pelas extraordinárias dádivas da vida e da consciência que temos de nós, e reconhecemos a convincente demonstração de que a humanidade e o planeta em que vivemos, a Terra, são algo raro e cosmicamente precioso. E devemos agir de acordo", escreveu recentemente Howard A. Smith, em um editorial no Washington Post.

Smith é professor no Departamento de Astronomia da Harvard University e astrofísico do Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. O pêndulo cosmológica, escreve ele, é oscilado pela visão da Terra como o centro do universo, e dos humanos como seres "especiais", ao ponto de nos considerarmos "cosmicamente insignificantes", depois da revolução copernicana, retornando em seguida a convergir ao papel único que temos no universo.

"Hoje, a destruição do planeta que estamos testemunhando, evidencia em todo o seu drama, os aspectos da morte. O cancelamento do céu em muitas metrópoles do mundo, devido à poluição ambiental - e não apenas - é o símbolo concreto da morte. Uma sociedade que cancela o céu é fadada à extinção ".

"O conhecimento nos faz entender que somos parte do mundo, e que o respeito de todos os seres vivos e do mundo, coincide com o respeito de nós mesmos e da vida. Os danos causados ​​aos outros e ao meio ambiente, coincidem com os danos que nós mesmos nos proporcionamos. Nós pertencemos ao mundo. Devemos readquirir este senso de pertinência, a fim de ampliar nossa consciência e novamente dar sentido à nossa existência, derrotando, assim, a morte ". (O Universo é um sonho)

Num número infinito de universos, vivemos precisamente naquele que tem os valores adequados.
O exemplo mais extremo é a criação do Big Bang: mesmo uma mudança infinitesimal no valor explosivo de sua expansão, prejudicaria a existência da vida.
As respostas recorrentes dos cientistas oferecem uma solução especulativa: em um número infinito de universos, estamos vivendo precisamente naquele que tem valores adequados. Mas os filósofos modernos, como Thomas Nagel e os físicos quânticos de vanguarda, como John Wheeler, argumentam, em vez disso, que os seres inteligentes devem, de alguma forma, ter um propósito neste cosmo – e para este cosmo – assim tão curiosamente ordenado.

De acordo com Smith, as opiniões de alguns cientistas famosos - como Stephen Hawking, que uma vez disse que "a raça humana não é nada além de uma espuma química em um planeta de pequena dimensão" - são desnecessariamente pessimistas. As estrelas nos contam uma história diferente e é encorajadora.

O chamado fine-tuning, é a constatação - graças à ciência moderna - de que as constantes fundamentais da natureza aparecem propositalmente e finamente calibradas de modo que, no Universo, viesse à luz a vida humana autoconsciente, ou seja, Nós.

É um sentimento que leva muitos físicos, astrônomos e matemáticos a questionar mais uma vez sobre a “especialidade” da Terra, comparando com o resto do Universo conhecido, sobre uma origem pretendida por uma inteligência, ao invés do caos, coincidências fortuitas, ou a "espuma química” de Hawking.

Somos realmente cosmicamente especiais
"Tentemos refletir como uma bênção, um presente da astronomia moderna: como vemos a nós mesmos. Um exame objetivo às descobertas mais dramáticas da astronomia sugere que parecemos ser verdadeiramente cosmicamente especiais, talvez até mesmo únicos, pelo menos tanto quanto somos capazes de conhecer. O universo, longe de ser uma coleção de incidentes casuais, parece ser maravilhosamente perfeito e ajustado para favorecer a vida. Os pontos fortes das quatro forças em ação no universo - gravidade, eletromagnetismo e as interações nucleares fortes e fracas -, por exemplo, têm valores significativamente adequado para a vida, tanto que se tivesse havido uma pequena percentagem diferente, não estaríamos aqui . O exemplo mais extremo é o Big Bang: mesmo uma mudança infinitesimal no valor dessa explosão, teria impedido a vida ”.
Alan Smith

"Somos o objetivo direto de um universo especialmente calibrado".
Ninguém duvida dessa descoberta, mas alguns estudiosos tentam novamente diminuir nossa importância, dizendo que somos simplesmente parte de um Multiverso, dentro do qual certamente existem milhares de outros planetas e seres inteligentes. O mesmo astrofísico americano mencionou:

A autoconsciência do Universo é a propriedade intrínseca que ele possui para gerar no seu interior alguma forma de vida inteligente, capaz de realizar observações. Em essência, essa propriedade expressa foi definida como a "formulação forte" do Princípio Antrópico. Este princípio é cada vez mais considerado como a única explicação possível em relação aos "números estranhos do Universo" ou às coincidências cosmológicas.
Em resumo, as constantes da natureza têm certos valores muito refinados, não aleatórios, precisamente porque somente tais valores teriam permitido a formação de vida inteligente. (F. Catalano)

Fonte: https://www.uccronline.it/
http://www.mednat.org/

martedì 22 gennaio 2019

Il Grande Codice Isaia, nascosto da 2000 anni, rivela il potere che l'umanità possiede ma ancora non lo sa!




La nuova fisica indica con veemenza che siamo tutti collegati olisticamente in un dominio condiviso che è piu’ sottile del livello fisico e che chiamiamo subspace (subspazio), campo zero, vuoto fluttuante, o campo scalare. Se applichiamo intenzionalmente, sembra che possiamo influenzare il corpo-mente e i campi di energia di altri individui, animali, piante e persino dell’intero pianeta.

Quando corpo, mente e spirito rispondono in risonanza, si ristabilisce una integrità olistica.
Viviamo in un universo di vibrazioni e i nostri corpi sono costituiti da vibrazioni di energia che emaniamo costantemente.
La scienza ha dimostrato, attraverso la fisica quantistica, che siamo tutti connessi attraverso la nostra vibrazione. Esperimenti scientifici hanno dimostrato che il nostro DNA cambia con le frequenze prodotte dai nostri sentimenti ed emozioni, o sia, le vibrazioni. Questo illustra una nuova forma di energia che connetta tutta la creazione. Questa potente energia, sembra essere una Rete strettamente intessuta che connetta tutta la materia e, allo stesso tempo, siamo in grado di influenzare sostanzialmente questa rete della creazione, attraverso la nostra vibrazione. Gli esperimenti hanno dimostrato, inoltre, che le più alte frequenze energetiche che sono quelle dell’amore, impattano nell’ambiente, in modo materiale, producendo trasformazioni non solo nel nostro DNA, ma nell'ambiente che ci circonda. Questo ha un significato profondo: abbiamo molto più potere di quanto ci rendiamo conto.

Nelle mani dell'umanità è racchiuso un enorme potere, che aspetta di essere utilizzato..
Abbiamo tutti sentito dire, principalmente attraverso la Bibbia, del "potere" che possediamo, ma quest’affermazione solitamente evoca come le citazioni che entusiasmano, ma non convincono.
Tutto è cominciato con la scoperta di un antico manoscritto nel 1946, il Grande Codice Isaia (e altri testi esseni), nelle grotte di Qumran, sul Mar Morto, vecchio di più di 2000 anni, attribuito al profeta Isaia, dove è descritto tutto quello che la scienza dei quanti ha cominciato a comprendere solo da pochi anni. Parla di tutto il potere che l'umanità possiede, ma ancora non lo sa, ossia, l'esistenza di molti futuri possibili per ciascun momento della nostra vita e di come noi scegliamo quale futuro sperimentare, ma, il più delle volte, lo scegliamo inconsapevolmente. Ognuno di questi futuri è in stato di riposo, in attesa di essere svegliato dalle nostre scelte fatte nel presente. Il Codice Isaia descrive accuratamente queste possibilità, in un linguaggio che solo ora cominciamo a capire. Isaia descrive la scienza che ci insegna come scegliere il tipo di futuro che vogliamo sperimentare. Gregg Braden, prendendo il via appunto dalla dichiarazione del manoscritto, con esempi semplici e chiari ci fa comprendere com’è possibile, attraverso una semplice tecnologia conosciuta in tutto il mondo con il nome di “Preghiera”, ottenere cose straordinarie oltre ogni umana immaginazione, quando applicata correttamente. Noi possiamo cambiare il mondo, attraverso una tecnica e un linguaggio che, una volta svelato, appare semplice e immediato… dopo un periodo di adeguato allenamento.

Un modello "perduto" di preghiera, che è quantico!
I manoscritti trovati nel Mar Morto, sono di notevole importanza per l'umanità dormiente, che ancora oggi, molti vivono ancora in balia di forze casuali spirituali, consegnando il potere del suo destino nelle mani di qualsiasi altro essere, tranne se stessa.
Questa tecnologia in uso in tempi remoti, poi dispersa nel IV secolo a causa della sparizione e distruzione di testi rari e relegati in scuole misteriche, sta oggi ricomparendo dopo il ritrovamento dei rotoli del Mar Morto. I testi Esseni ci fanno comprendere come nelle mani dell'umanità sia racchiuso un enorme potere, che aspetta di essere utilizzato.
Spiega come scegliere quale futuro vogliamo sperimentare, in buona coscienza, rivelando le chiavi sul nostro ruolo di creatori della nostra realtà. Tra queste chiavi ci sono le istruzioni per un modello “perso” di preghiera che la moderna scienza quantistica suggerisce come il potere di guarire i nostri corpi, creare la pace duratura nel mondo e persino prevenire le tragedie climatiche che l'umanità potrebbe affrontare.

In che cosa consiste questa tecnologia della preghiera e su quali basi poggia per essere efficace?
Gregg Braden afferma che esiste la possibilità che ci sia un nuovo campo di energia accessibile e che il nostro DNA è in comunicazione con i fotoni, attraverso questo campo. La chiave per ottenere un risultato, tra i tanti possibili già esistenti, risiede nella nostra capacità di sentire che la nostra scelta è già stata creata e sta già accadendo. Vedendo la preghiera in questo modo, come sentimento, ci porta a trovare la qualità di pensiero e di emozione che producono questa sensazione: vivere come se il frutto della nostra preghiera sia già sulla strada.
Da questo punto di vista, la nostra preghiera, sulla base di sentimenti, non è più di "ottenere qualcosa" ma diventa "l’accesso", il risultato desiderato, che è già stato creato. Con le parole del suo tempo, gli Esseni - i primi sospettati di essere i responsabili per la conservazione della conoscenza originaria - ci ricordano che ogni preghiera è stata già esaudita. Qualsiasi risultato che possiamo immaginare e ogni possibilità che siamo in grado di concepire, è un aspetto della creazione che è stato già creato ed esiste nel presente in uno stato "dormiente" di possibilità. Così, il futuro non è deterministicamente stabilito, ma può anche essere modificato.

Gli Esseni avevano una visione olistica della vita e, appunto per questo motivo, consideravano gli squilibri della terra come specchio degli squilibri del corpo fisico dell'uomo. Anche le catastrofi naturali, i cambiamenti meteorologici, sono specchi di grandi cambiamenti che stanno avvenendo nella coscienza umana.

Hugh Everett III, fisico dell'università di Princeton, studiò l'ipotesi di universi paralleli e chiamò "punto di scelta", il momento in cui si poteva sovrapporre un effetto all'altro nel corso di un evento.
Il punto di scelta è la possibilità d'apertura di un varco, di un ponte che permette di cambiare sentiero per passare al risultato di un altro sentiero parallelo: in sintesi, è un qualcosa che ci permette di fare un salto quantico, da una sequenza di effetti già sperimentata a una nuova sequenza dall'esito differente.
E' come se la stessa storia fosse stata scritta prevedendo finali diversi: a un certo punto ci troviamo nella biforcazione multipla che ci permette di imboccare un risultato piuttosto che un altro.
Il fatto che la nostra concentrazione possa focalizzare un avvenimento piuttosto che un altro, è pure consono alle scoperte della nuova fisica, che ammette che l'esperimento, o anche la sola osservazione dello scienziato, modifichi la realtà; la cosa importante è che la differenza esista e ciò ci porta a credere che se oggi, nel nostro presente, siamo capaci di introdurre anche una piccola modifica, possiamo sfuggire all'effetto delle profezie negative. Sembra che, usando il pensiero, il sentimento e l'emozione uniti nella nostra preghiera, possiamo attrarre i punti di scelta e cambiare i risultati previsti. Tutto ciò, in fondo, porta alla conclusione che esiste un nesso profondo tra i nostri pensieri collettivi, i nostri sentimenti e le nostre aspettative e la realtà esterna. Questo modo di pensare era connaturato alla visione della vita degli Esseni,
come si rileva dai Vangeli esseni di 2.500 anni fa, i quali riflettono l'idea che gli eventi esteriori sono il riflesso delle nostre più profonde credenze interiori. Ciò che vogliamo deve realizzarsi contemporaneamente nel pensiero, nel sentimento e nel corpo.

Le tre Chiavi importanti per l'ottenere ciò che si desidera:
Il PENSIERO deve essere il sistema di guida che indirizza le nostre emozioni. Il pensiero, anche sotto forma d’immaginazione, determina dove dirigere l'attenzione e l'emozione.
L'EMOZIONE è l'energia che ci fa percorrere la direzione voluta, è "la fonte di potere." Per Braden, all'estremo esistono solo due emozioni: l'amore e la sua mancanza, spesso identificata con la paura. Quindi, se non siete in amore, siete nella paura. E la paura attira sempre quello che si teme.
Il SENTIMENTO è l'unione di pensiero ed emozione; infatti, per provare un sentimento dobbiamo avere un'idea e un'emozione. Ora, il sentimento, è la chiave della preghiera, perché la creazione risponde al mondo del sentire umano - afferma Braden.

Per prima cosa, quindi, diventa importante capire ed essere coscienti dei pensieri e delle emozioni rappresentati dai nostri sentimenti, perché, talvolta, si esprimono pensieri che sottendono emozioni diverse da quello che affermiamo, e finiamo così per realizzare effetti indesiderati, o facciamo in modo che la nostra preghiera non funzioni. I pensieri, in se stessi, possono veicolare delle aspettative, ma rimangono desideri potenziali e quindi inerti se non sono accompagnati dal potere dell'emozione. Spesso, però, l'emozione che accompagna un desiderio, cammina in direzione inversa al nostro desiderio, ma noi non ne siamo coscienti.
Se, per esempio, desidero una salute migliore, sotto il pensiero del miglioramento c'è la paura della malattia, della poca salute che ho, e quest'emozione dà potere proprio a ciò che temo: la malattia. Anche a livello di pensiero, dicendo "migliore", implicitamente mi focalizzo sul "non abbastanza"; e se pensiamo di non avere abbastanza, inconsciamente ci sentiamo miseri, angosciati.

Ricordiamo la frase del Vangelo "Chiunque cerchi di proteggere la propria vita la perderà".
Ciò potrebbe appunto significare che, chiunque cerca di difendersi da tutto ciò che può influire negativamente sulla propria vita, finisce col focalizzare l'attenzione su ciò che vuol evitare, attirandolo.
Braden dice che "noi immergiamo, nelle possibilità della creazione, un sentimento in forma d’immagine, quel tanto di energia che basta affinché si sviluppi una nuova possibilità. La chiave di questo sistema, però, è che la creazione restituisce precisamente ciò che la nostra immagine aveva mostrato”.
L'immagine indica la zuppa della creazione dove abbiamo posto la nostra attenzione. L'emozione che colleghiamo all'immagine, attrae la possibilità di quest'immagine.
Quando non vogliamo qualcosa - un'emozione basata sulla paura - la nostra paura in realtà alimenta ciò che diciamo di non volere. E lo otteniamo.

Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Dal film Dune)

Fonte: Gregg Bradden - Effetto Isaia

giovedì 17 gennaio 2019

Sabrina Gonzalez Pasterski – Il nuovo Albert Einstein è donna!




«La scienza non è solo un gioco da ragazzi, anche se sono ancora molti gli ostacoli che le donne trovano nel fare carriera. Le ragazze intraprendono studi scientifici all’università e con successo, poi però la loro presenza diminuisce man mano che si sale nella gerarchia dell’accademia. Nel campo della fisica – aggiunge – siamo ancora una minoranza ma non più mosche bianche. E per abbattere gli stereotipi e superare quei retaggi culturali che rischiano di condizionare e non valorizzare i talenti femminili, è importante rendere visibili le tante donne che già lavorano in questo campo, anche per proporre alle nuove generazioni modelli di scienziate cui ispirarsi». Insomma un invito a dare spazio alle donne impegnate nella ricerca scientifica e attuare politiche attive a favore delle pari opportunità.” Chiara La Tessa (Fisica nucleare e ricercatrice all’Università di Trento,

L’Erede di Einstein
Sabrina Gonzales Pasterski ha 25 anni e appartiene alla prima generazione di cubani-americani. La sua giornata-tipo trascorre immersa tra i misteri dei buchi neri, la gravità quantistica e lo spazio-tempo.

Sin dall’età adolescenziale, Sabrina Gonzalez Pasterski mostra un quoziente intellettivo decisamente sopra la media, ma anche spiccate doti pratiche; una combinazione che la porta a costruire con successo il suo primo modello di velivolo a circa 13 anni. Un’interesse, quello per l’aviazione, rimasto ancora oggi inalterato.

Dopo la Laurea al MIT (il Massachusetts Institute of Technology di Boston), la Pasterski si aggiudica una borsa di studio del valore di 250 mila dollari, la Hertz Fellowship, che le consente affrontare il dottorato di ricerca all’università di Harvard, dove oggi studia.

Gli eccellenti risultati raggiunti nel campo della ricerca sulle onde gravitazionali e l’ideazione del triangolo che porta anche il suo nome Pasterski-Strominger-Zhiboedov - Punta di diamante del MIT, anche il celebre astrofisico e cosmologo di fama mondiale Stephen Hawking ha citato le sue ricerche, consacrandola di fatto ai livelli più alti.

Sabrina ha detto NO alla NASA e alla Blue Origin
Ha già ricevuto offerte di lavoro dalla Nasa e dalla Blue Origin, una società aerospaziale di proprietà del patron di Amazon, Jeff Bezos, che costruisce razzi e navicelle per il turismo spaziale, per rimanere in tema di aeronautica e aviazione. «Quando vuole — ha detto Bezos — la porta è sempre aperta». Ad entrambi ha risposto: «Grazie. Non è il momento».

La rivista americana Forbes l’ha inserita nella lista dei «30 under 30», giovani capaci di influenzare il futuro con le loro capacità. Anche durante l’amministrazione Obama è stata invitata alla Casa Bianca per via del suo attivismo nel movimento internazionale «Let Girl Learn», a sostegno delle donne nel mondo del lavoro.

La sua presenza su internet è circoscritta al suo sito web, PhysicsGirl.com, dove pubblica le sue partecipazioni ai congressi e le copertine delle riviste che parlano di lei. C’è anche una sezione “aviazione”, dedicata alla sua grande passione, dove lei stessa racconta in prima persona le tappe salienti del suo percorso di formazione, inclusa la costruzione dell’aeroplano.

A soli 10 anni ha preso lezioni di volo e appena 4 anni dopo volava già da sola. Una grande passione, il volo, in cui ha messo lo stesso impegno appassionato con cui si è applicata nel campo della fisica: ha, infatti,studiato al Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove ha stupito tutti i suoi professori con il video di presentazione in cui, giovanissima, la si vede costruire il prototipo di un aereo.

Stupore dato anche dal fatto che, come hanno dichiarato con onestà i suoi professori, fosse una ragazza, in un campo di studi che tradizionalmente si considera di appannaggio maschile.

Ora è dottoranda ad Harvard ed è una promessa nel campo della fisica, al punto che molti - primi fra tutti la sua stessa università - hanno visto in lei la futura Albert Einstein.

A quelli che l’avvicinano o la paragonano al celeberrimo scienziato, la Pasterski risponde però con umiltà e rispetto reverenziale nei confronti di quello che potrebbe essere considerato una sorta di maestro senza tempo: «Nessuno sarà Einstein. Einstein è colui che è»

Non usa i social network, non beve e non fuma. Due le passioni cui non rinuncia: i piccoli aerei e la motocicletta. «I primi ci concedono dei panorami meravigliosi, la seconda ti offre il brivido dell’accelerazione.
Ogni fisico dovrebbe andare in moto perché genera delle intuizioni fisiche al pari del volare». La fisica, dice, è elegante e stimolante. Se sono stanca dormo, quando sono sveglia penso alla fisica.

La giovane Sabrina è positiva: «Se sei ottimista in ciò che credi, lo puoi anche fare. Soprattutto, è importante non perdere i sogni coltivati da bambini».

Fonte: Web; Corriere.it

sabato 12 gennaio 2019

A molécula da felicidade observada em tempo real!



Pela primeira vez, uma equipe italiana observou, em tempo real, a "molécula da felicidade", registrando o que acontece no cérebro quando é estimulado pela serotonina.

O mecanismo que regula o funcionamento da serotonina nos circuitos que controlam os movimentos e que permitem sua adaptação a novas situações emocionais e motoras, foi reconstruído na pesquisa publicada na revista Neuron.

O estudo da Universidade de Pisa, publicado na Cell Reports, é o resultado da colaboração entre a equipe de pesquisa liderada por Alessandro Gozzi do Center for Neuroscience and Cognitive System do Instituto Italiano de Tecnologia (CNCS-IIT de Rovereto) e de Massimo Pasqualetti, do Departamento de Biologia da Universidade de Pisa.

Modelos genéticos modificados.
Para capturar alguns segundos de felicidade, foram necessários quattro anos de trabalho, explica o professor Pasqualetti, contando ao jornal La Republica. A experiência foi bem-sucedida, graças à criação de modelos genéticos modificados.

É no cérebro do camundongo, o animal cuja estrutura é mais parecida com a humana, onde os estudiosos puderam observar e registrar as reações. "A genética molecular nos permite estudar respostas comportamentais, recriando condições existentes na natureza para entender seus mecanismos".

O trabalho foi realizado em duas vias: de um lado, a quimio-genética para o desenvolvimento de um modelo animal no qual, através da administração de um fármaco, os neurônios que produzem a serotonina foram seletivamente ativados. Posteriormente, a pesquisa pôde seguir o segundo caminho: a observação de reações intracelulares com ressonância magnética funcional. "Somente através da combinação das duas técnicas - continua Pasqualetti - pudemos ver, em detalhes e minuto a minuto, que esta população específica de neurônios ativa todos os distritos do cérebro, mas não ao mesmo tempo."

Especialmente, o estudo foi baseado no exame temporal que revela a quantidade de sangue atingida em um dado distrito cerebral. Assim, o olho humano pôde, finalmente, ver nas cobaias em estado de sedação, onde os neurônios do cérebro trabalhavam com mais afinco.

"As áreas que foram iluminadas em questão de segundos, foram o hipocampo e córtex cerebral, - explica o professor - não por coincidência, mas são as duas regiões deputados a regular o comportamento emotivo. Exatamente as duas estruturas cerebrais que mostram déficits funcionais no caso de doenças neuropsiquiátricas, como a depressão ".

                                                                    Assista a felicidade

A descoberta contribui para possíveis novos tratamentos de doenças importantes, como ansiedade, esquizofrenia e autismo.
As descobertas que ajudam a desvendar o mecanismo da neurotransmissão serotoninérgica, abrem o caminho para uma maior compreensão e, portanto, a possíveis novos tratamentos de doenças graves, tais como ansiedade, esquizofrenia e autismo.

Conhecida por regular o humor, o apetite e as funções relacionadas com as emoções, a serotonina é indispensável para que aconteça a comunicação entre os neurônios das estruturas do cérebro chamadas tálamo e corpo estriado: se a molécula está ausente, a comunicação entre os neurônios das duas estruturas é reduzida.

O mecanismo da serotonina ajudará a entender o mal de Parkinson
A descoberta marca um passo em direção à possibilidade de melhor compreensão das doenças como mal de Parkinson ou transtornos obsessivo-compulsivos. "A reconstrução de forma muito precisa dos mecanismos moleculares pelos quais a serotonina atua no cérebro, também é importante para entender o que acontece em condições patológicas em que a serotonina não é produzido ou que não encontram os receptores específicos para se ligar", disse o coordenador do pesquisa, Raffaella Tonini, do Departamento de Neuromodulação dos circuitos corticais e subcorticais da IIT.

Em 2013, a mesma equipe estudou o comportamento do cérebro na ausência de serotonina. Agora, os resultados obtidos observando o comportamento do órgão - mesmo que em modelos animais - permitiram dar um passo decisivo à frente. "Tudo somado, é como se tivéssemos encontrado o interruptor ON de neurônios cerebrais específicos", conclui Pasqualetti.

E depois da explicação técnica, o otimismo aparece: "Para o interruptor OFF - ele acrescenta brincando – falaremos talvez, daqui a alguns meses".


martedì 8 gennaio 2019

Os Segredos da Glândula Pineal




O organismo possui em si mesmo todas os elementos necessários para compensar os desequilíbrios que nele ocorrem - dos anticorpos, aos hormônios ou substâncias psicotrópicas. Assim, também a criação da glândula pineal é uma consequência desse espírito...

Muitas orientações espirituais, em todas as suas expressões, afirmam que Deus se encontra no interior de cada homem e é possível alcançá-lo reconhecendo-o com a atitude mental correta, separando-se dos condicionamentos do ego hipertrófico. Então, se Deus é um status, uma consciência, (coisa que pode ofuscar-se), se poderá dizer que uma "ferramenta" capaz de elevar o estado de consciência, pode ser útil para restabelecer a situação primordial.

Há boas razões, portanto, para se acreditar que este instrumento seja a glândula pineal. A descoberta dos hormônios pineais e a análise em profundidade do lobo temporal do cérebro, documentam a origem divina do homem e a possibilidade de voltar a ser o que sempre foi (mas que se esqueceu de ser).
Descartes a chamou de "sede da alma"
Podemos considerar a glândula pineal (ou epífise) o "dispositivo" mais sofisticado que se encontra em nosso corpo. É uma glândula endócrina com forma semelhante a uma pinha, mas não muito maior do que um grão de milho, e sua atividade é predominantemente noturna, pois é influenciada pela luz.
Descartes a chamou de "sede da alma" no século XVII, e desde então, os estudos continuaram na crença de que fosse envolvida no equilíbrio da psique. Localizada no centro de nosso cérebro, está ligada ao mesmo por redes neurais sofisticadas e é conhecida principalmente porque supervisiona e apoia uma multiplicidade de funções vitais, incluindo a regulação do ritmo circadiano de sono-vigília e do relógio biológico (crescimento, desenvolvimento, maturação sexual). De fato, o principal hormônio que é segregado é a melatonina, substância conhecida como associada à qualidade do sono e, em grande medida, também ao processo de envelhecimento.
Também é chamada de "terceiro olho" porque, de acordo com antigas crenças, quando ativada, se torna interface com a nossa consciência, dando a "visão interior, e a capacidade de se identificar com o princípio cósmico vital e de acessar uma infinidade de poderes psíquicos.

Devido à sua complexidade, as informações disponibilizadas pela ciência moderna ainda tratam superficialmente este órgão notável, cujos poderes nos séculos ou milênios passados, foram habilmente utilizados pelas civilizações mais avançadas. Benefícios hoje perdidos, juntamente com o conhecimento desses povos.
Nem todas as religiões e filosofias têm sido capazes de compreender o verdadeiro simbolismo ligado à glândula pineal para se inspirarem neste conhecimento antigo, bem como a medicina ortodoxa nunca se interessou o bastante em realizar uma extensa pesquisa.

Controle da Mente
Deve ser entendido que a ciência, como uma instituição que tem a tarefa de entender, demonstrar e aplicar as descobertas, nem sempre tem fins filantrópicos mesmo porque muito do verdadeiro conhecimento científico está nas mãos de pessoas sem escrúpulos. Muitos projetos foram realizados em segredo por cientistas a soldo dos controladores do planeta: as corporações industriais, lobbies e sociedades secretas que compõem a Elite tentacular que opera com o único propósito de exercer e aumentar o seu poder sobre a raça humana e a natureza.
O estudo da mente e do potencial extra-sensorial humanos são objeto de numerosos experimentos, desde o início dos anos 40, dos quais derivam até mesmo as Psy-ops (operações psicológicas) tão importantes para os estrategistas militares que agora são abundantemente aplicadas pelos governos, para influenciar a opinião pública.

Obviamente, sendo ferramentas fundamentais para a manipulação, a "máquina" de Hollywood e todos os meios de comunicação mainstram que divulgam informações, têm estado sempre a serviço da Elite da antiga linhagem que, graças ao conhecimento da cultura esotérica e ao gênio de muitos cientistas (nem sempre consensuais), destruiu, cancelou, remodelou, subornou, matou, perseguiu, manchou enganou… explorando e perpetrando todos os tipos de abominação. Esta política de centralização do poder baseada na distorção da verdade e na violência (física e psicológica), continua inabalável mas está hoje na sua fase final.

A pineal e o Projeto Looking Glass
Um dos experimentos secretos mais intrigantes, após o Philadelphia Experiment (ocorrido em 1943) é certamente o projeto Looking Glass, um programa pertencente ao Black-ops, que permitiu de criar um imenso Stargate (abertura no tecido do espaço-tempo) operação que arquiteta o funcionamento da glândula pineal. Efetivamente, a ciência descobriu que a retina tem os mesmos fotorreceptores também presentes na pineal que, de fato, é uma glândula sensível aos campos eletromagnéticos e há ainda, em alguns aspectos, um legado químico funcional semelhante aos olhos. A glândula, em boa saúde, conteria em si um fluido especial e, uma vez feito a liberação de DMT e Pinolina, seria capaz de isolar-se de qualquer estimulação eletromagnética externa, projetando a consciência do indivíduo para os reinos mais elevados de consciência. O líquido isolado dentro da glândula agiria como um tipo de monitor, permitindo de "observar" o plano dimensional no qual se focaliza.

Certas percepções extra-sensoriais (ESP) como precognição, clarividência e telepatia, sempre foram prerrogativas de indivíduos que aprenderam a usar o potencial da glândula pineal. Visões nítidas de outras dimensões e deslocamentos extracorpóreos ao longo da linha do tempo, podem ser induzidos por nosso "Stargate" pessoal natural. Mas, se tudo isso fosse artificialmente replicável, um poder semelhante exigiria um adequado bom senso de responsabilidade: viajar através do tempo, bem como prever e modificar o futuro, são dons que, em mãos erradas, poderiam se tornar perigosos. Por mais arriscado que sejam, as "forças especiais" que lidam com estas experiências não são novas para este tipo de desafios e parece que, atraídos pelo potencial operacional do projeto, gastaram recursos extraordinários.

David Wilcock, pesquisador psíquico, autor de The Divine Cosmos e especialista em geometria sagrada, recentemente falou sobre o fenômeno e de como já está sendo usada a tecnologia Looking Glass em uma base subterrâneo não especificada. Para o tipo de informação que dá ao público, muitos consideram Wilcock um visionário, mas suas investigações fascinantes, muitas vezes envolvendo personalidades de alto calibre cientifico, também oferecem muitos pontos para reflexão.

A glândula é influenciada por campos eletromagnéticos
Milhares de anos atrás, provavelmente na época da evoluta civilização de Atlantis, os poderes supremos Humanos sofreram um declínio acentuado. Responsável por este rebaixamento intelectual, podem ter sido vários fatores, muitos dos quais ainda não são claros. Alguns dos pressupostos avançados, são decididamente muito audazes que vão desde a manipulação genética por parte de raças alienígenas hostis, à hibridação de sobreviventes da Atlântida com espécies contíguas, mas geneticamente menos evoluídas.

Com a ajuda de ciências de ponta, tais como epigenética, que demonstra claramente como seja a interpretação do ambiente ao estimular as características do DNA em vez de um determinismo genético rigoroso e competitivo, hoje sabemos que é possível mudar mesmo aquilo que biologicamente se acreditava ser imutável ou inato. Isto também se aplica ao envelhecimento e doenças graves.
Outra teoria diz que poderia ter sido um remoto cataclismo que alterou significativamente as condições ambientais do planeta e, consequentemente, a função da glândula pineal nas gerações posteriores.
Hoje sabemos que a glândula pineal é grandemente afetada pela quantidade de luz e dos campos eletromagnéticos, e podemos facilmente deduzir como a vida moderna (telefones celulares, eletrodomésticos, luz artificial, etc.) trouxe grandes mudanças no organismo. A fisiologia do pineal poderia ter sido modificada posteriormente em relação a essas mudanças ambientais, e essa alteração poderia ter contribuído para a deterioração física mais rápida, bem como o aparecimento de novas doenças.

Do ponto de vista da alimentação, uma dieta com baixo teor de ferro, cálcio, fósforo e triptofano, inibem o bom funcionamento da glândula pineal, bem como o consumo de remédios bloqueadores - benzodiazepinas, bloqueadores dos canais de cálcio, clonidina, alcool, cafeína, especialmente nas horas antes de dormir. Um estilo de vida saudável, com base na atividade física matutina, boa alimentação, ausência de poluição e uma grande quantidade de sono, têm efeitos positivos sobre secreções de serotonina e melatonina.
A experiência dos místicos induz a pensar que qualquer estrada que leve à verdade suprema, é bem-vinda, seja ela química, como o soma, ou natural, como a meditação, e, de fato, ambas agem através dos mesmos mediadores químicos do cérebro.
De qualquer forma, a realização espiritual, não é algo que aparece sem seguir um processo fisiológico preciso.

Colher esta oportunidade para elevar-se vibracionalmente significa viver em um estado de presença lúcida, transmutar a dor passada em sabedoria para construir um novo mundo com o conhecimento do próprio Eu Divino, finalmente donos e responsáveis desses poderes que assim retornarão a fazer parte de nós para o bem de todos, porque todos nós somos inevitavelmente UNO.

Fonte: crepanelmuro.blogspot.it

venerdì 4 gennaio 2019

Il Lavoro non nobilita ma degrada l’uomo?




I processi derivanti dal sistema monetario, corrompono la società e alienano le persone dal loro vero potenziale”.

Da quando San Benedetto ha rifiutato l’idea che un monaco potesse vivere di solo ascetismo grazie alle elemosine, stabilendo la regola ora et labora, si è sviluppata l’idea che il lavoro manuale nobilitasse l’uomo. Certo, non lavoravano i potenti, e il potere ha fatto sì che proprio un monaco, un agostiniano di nome Martin Luther, si distaccasse dall’idea di una salvezza per grazia senza bisogno di agire per sostenere che si era già predestinati alla salvezza o alla dannazione

Nel Cinquecento, l’epoca di Lutero e Calvino, a meno che non si nascesse nobili, per avere successo e accumulare ricchezza l’unico modo ­– non esistendo la finanza speculativa come la conosciamo oggi – era lavorare. Ma il lavoro è un fastidio necessario, una sorta di pegno da dare di malavoglia alla vita per assicurarsi il diritto ad esistere.

“Lavorare, ormai, è diventato non un modo per realizzare la propria persona, ma il mezzo per procurarsi i soldi per vivere per lavorare per vivere, alimentando un circolo vizioso, creando uno squilibrio tra i nostri desideri più profondi e le risorse per realizzarli.
A cosa ci siamo ridotti, quindi? Con il tempo abbiamo inventato strumenti che potevano farci lavorare meglio, con meno fatica e, per il fabbisogno che abbiamo, anche meno. Avremmo potuto dedicare più tempo alle passioni, a sentirci bene, alla ricerca della felicità e del miglioramento. Siamo finiti, purtroppo, a dannarci sempre di più, per il risultato minimo del sopravvivere. Come se in secoli di evoluzione sociale non si potesse far altro che ritornare alla preistoria.” Simone Moricca

L’enciclopedia online inserisce il lavoro tra le attività filosofiche definendolo “un proficuo e consapevole processo di scambio fra la comunità degli uomini e la Natura”.
Lo stipendio ti paga il lavoro che fai, ma non le ore che perdi, non la tua fatica, né le tue energie spese, tanto meno ti paga gli anni che se ne vanno per sempre.

Dovremmo, invece, cercare ciò che ci fa stare bene e non vivere come schiavi pensando che dobbiamo immolare le nostre giornate alla mera sopravvivenza fisica, dividendoci fra produzione e consumo, in un ciclo infinito di fare e disfare che non ha un vero fine se non quello di campare. Dobbiamo tornare a circondarci di attività, di oggetti e di ruoli che abbiano un anima e che non siano gusci vuoti, siano essi fatti d'oro o di coccio.

Se difatti separi troppo il lavoratore dal risultato del suo lavoro, esso si sentirà alienato, nel senso di inutile, di distaccato dal suo stesso impegno profuso nel prodotto o nell'attività. La sua sensazione sarà appunto di lavorare per guadagnare e guadagnare per campare, cioè di fare qualcosa di utile ad un sè stesso insensato e non ad una comunità portatrice di orizzonti di senso, di stima, di riconoscimento, di valore. Ed è quello che tanti di noi, sopraffatti dall'astrattezza di lavori iper-terziarizzati, scollegati dal mondo e a volte apparentemente (quando non realmente) superflui, oggi subiscono: la sindrome della tela di Penelope, un qualcosa di completamente autoreferenziale, una vita che mangia sè stessa senza nulla produrre, un tran-tran, una sorta di pachinko esistenziale: dalla costruzione di un futuro alla corsa al progresso e dalla corsa al progresso (rivelatosi spesso apparente) alla corsa del criceto…

La felicità, anche solo il benessere, sono altrove, sono nella soddisfazione, sono nella produzione di senso, di prospettive, anche minimali.

“Quando si parla di smettere di lavorare e cambiare vita ho sempre la sensazione che stiamo perdendo tempo. L’argomento è importante, centrale: dobbiamo smettere di lavorare solo per produrre, per acquistare beni che non ci servono, con soldi che spesso non sono neppure nostri, per restare inseriti in un mondo che ci accoglie solo per ciò che abbiamo, dunque un mondo che non dovremmo desiderare. Intanto i nostri anni vanno via, le nostre passioni si scolorano, i nostri sogni muoiono prima di essere stati generati. Il meglio della nostra vita è strangolato dall’assenza di tempo, dall’ansia, dalla fretta.
Ecco perché mi sembra una perdita di tempo. Non l’argomento, certo, ma questo nostro eterno parlarne in bilico sulla lama delle nostre paure.

Nati senza motivo, senza manuale d’istruzione, moriremo e non saremo mai stati prima. Che la vita sia questo, fede a parte, non è un’opinione. Dunque, di cosa dobbiamo tanto parlare? Di cosa dovremmo avere tanto paura? Cosa ostacola l’inizio del lavoro necessario al cambiamento, ma adesso, subito, senza indugio? “Vivete convinti di poter vivere per sempre…” diceva Seneca duemila anni fa.

Bisogna dare senso al nostro tempo non solo perché è poco, ma per un’etica della vita che abbiamo perduto. Che il mondo finisca oppure no, oggi noi siamo qui, e la cosa grave non sarà scomparire, ma non essere mai stati. Noi non siamo mai stati… ogni giorno nel traffico; non siamo mai stati ogni volta che il Sistema ci costringe a gesti non nostri; non siamo mai stati negli acquisti inutili, nel ricatto del tempo speso a fare inutilmente; non siamo mai stati quando viviamo nove ore al giorno con persone che non sceglieremmo, se potessimo farlo. Non siamo mai stati quando ci pensiamo su troppo, oppure quando decidiamo impulsivamente, mentre il cambiamento è un processo, un percorso, da iniziare subito, ora, e a cui lavorare a lungo, dando senso alla nostra vita, dentro, prima che tutto cambi. Prima che cambiare non sia troppo tardi.” Simone Perotti – Il Fattoquotidiano

Un'economia che utilizza le risorse esistenti anziché il denaro.
Immagina un futuro prossimo in cui denaro, politica, interessi personali e nazionali sono stati gradualmente eliminati. Sebbene questa visione possa sembrare idealistica, è basata su anni di studi e ricerca sperimentale. Spazia dall'educazione ai trasporti, dalle risorse di energia pulita fino ai sistemi totali di città. Si chiama Project Venus.

Il Venus Project, ideato da Jacque Fresco, presenta una visione alternativa di una civiltà mondiale sostenibile, diversamente da qualsiasi sistema politico, economico e sociale esistito in precedenza.

Il Progetto Venere non è né utopistico né orwelliano, né riflette i sogni di idealisti impraticabili. Invece, presenta obiettivi raggiungibili che richiedono solo l'applicazione intelligente di ciò che già conosciamo. Le uniche limitazioni sono quelle che imponiamo su di noi.
Fresco crede che sia possibile costruire una tale società, in cui le persone vivono "vite più lunghe, più sane e più significative". E come fai ad avere un tale prodigio? Facile: sostituire l'economia basata sul denaro con un'economia basata sulle risorse. Questa visione emerge, infine, dall'osservare che i processi derivanti dal sistema monetario, come il lavoro e la competizione, corrompe la società e alienano le persone dal loro vero potenziale.

Noi siamo quello che facciamo. Le nostre realizzazioni ci caratterizzano come esseri unici e inimitabili. “Pensare è un lavoro duro”; – dichiarava Henry Ford – industriale, ingegnere e progettista statunitense – e aggiungeva: “per questo motivo sono in pochi a farlo”. Concentrarsi su qualcosa di veramente buono e utile da realizzare e ancora riflettere su come raggiungere la meta tanto agognata. Non rinunciare, capire perché quel 'qualcosa' è andato 'in quel modo' e se si poteva fare di meglio.
Einstein, che era conosciuto già dai suoi contemporanei come un grande pensatore, affermava che spaccare legna è un lavoro che dà soddisfazione, perché il risultato è immediato e senza rischi di insuccesso. Come dargli torto?!

Projecto Venus – Vedi il film QUI