martedì 30 dicembre 2008

Dobbiamo competere per tutto, anche per Dio?


Siamo una cosa sola con l'Universo

Ecco un grande segreto:
Tutto ciò che dobbiamo sapere è la nostra verità, non quella di qualcun altro.
Quando comprendiamo questo, comprendiamo tutto.
Comprendiamo che ciò che dicono gli altri non deve per forza essere La Verità: deve soltanto poterci guidare verso la nostra verità.
Neale Walsch

Lo scopo dell’espressione individuale è quello di perrmetterMi di sperimentare Me Stesso come il tutto attraverso l’esperienza delle Mie parti. E anche se il tutto è maggiore della somma delle parti, Io posso saperlo soltanto conoscendo la somma. E questo è ciò che siete voi. Siete la Somma di Dio. Di tale somma fa parte tutto ciò che vi circonda, che lo vediate o meno.
Tutto Ciò Che È, Che È Stato e Che Sarà, sono Io. E tutto ciò che Io sono, Io sono adesso.
Non c’è nulla che Io sia stato e che poi abbia smesso di essere.
Non posso diventare nulla che già non sia ora, né posso evitare di essere qualcosa che sono stato in passato. Come era in principio è ora e sempre, in mondi senza fine.

Il desiderio di Dio è che ogni anima torni a Dio, e tale desiderio può solo essere esaudito.
Dio non è separato da nulla, e nulla è separato da Dio. Non c’è nulla di cui Dio abbia bisogno, perché Dio è tutto ciò che è. Questa è la buona novella. Il resto è illusione.
La razza umana ha vissuto con le illusioni per moltissimo tempo.
Non perché sia una razza stupida, ma, al contrario, perché è molto intelligente.
Gli umani hanno compreso intuitivamente che le illusioni hanno uno scopo molto importante.
Solo che molti di loro hanno dimenticato di saperlo. E hanno dimenticato che tale dimenticanza è parte di ciò che hanno dimenticato, parte dell’illusione.

Ora è arrivato il momento di ricordare.
Queste sono le Dieci Illusioni. Imparatele bene, così le riconoscerete quando vi capiterà di incontrarle.
1. Il Bisogno Esiste
2. il Fallimento Esiste
3. La Disunione Esiste
4. L’Insufficienza Esiste
5. Il Requisito Esiste
6. Il Giudizio Esiste
7. La Condanna Esiste
8. La Condizione Esiste
9. La Superiorità Esiste
10. L’Ignoranza Esiste

Basandosi su tali illusioni, miti e concetti, che non hanno nulla a che fare con la Realtà Ultima, ecco come molti umani hanno iniziato a considerare la Vita:
«Siamo nati in un mondo ostile, governato da un Dio che ci dice cosa fare e cosa non fare, e che ci punisce con il castigo eterno se non gli obbediamo.
«La nostra prima esperienza, venendo al mondo, è la separazione da nostra madre, la Fonte della nostra Vita.Ciò crea il contesto per la nostra realtà in generale, e crediamo quindi di essere separati dalla Fonte di Ogni Vita.
«Non solo siamo separati dalla Fonte della Vita, ma anche da tutto ciò che vive.Ciò che esiste è separato da noi, e viceversa. Non vorremmo che fosse così, ma purtroppo è così. Ci piacerebbe che le cose fossero diverse, e di fatto lottiamo perché lo siano.
«Cerchiamo di sperimentare di nuovo l’Essere Uno con tutte le cose, e specialmente con gli altri umani. Non sappiamo esattamente perché, ma sembra che l’istinto stesso ci spinga a farlo. Sembra una cosa naturale. L’unico problema è che non c’è abbastanza di nulla per poterci soddisfare. Qualunque sia la cosa che vogliamo, non riusciamo mai ad averne abbastanza. Non possiamo avere abbastanza amore, abbastanza tempo, abbastanza denaro. Non abbiamo mai una quantità sufficiente di nulla per poter essere felici e appagati. Appena pensiamo di avere abbastanza, decidiamo che vogliamo di più.
«Poiché non c’è mai ‘abbastanza’ di ciò di cui crediamo di avere bisogno per essere felici, dobbiamo ‘fare qualcosa’ per assicurarci di averne almeno il più possibile. In cambio di ciò che vogliamo, ci sono dei requisiti cui rispondere, e questo vale per tutto, dall’amore di Dio alle cose buone della Vita. Semplicemente ‘essere vivi’ non è abbastanza. Perciò noi, come tutto ciò che è Vita, non siamo abbastanza.
«Poiché limitarsi a ‘essere’ non è sufficiente, inizia la competizione. Se qualcosa non è disponibile a sufficienza, dobbiamo lottare tra noi per assicurarcene una buona quantità.
«Dobbiamo competere per tutto, anche per Dio.
«Questa competizione è dura, è questione di vita o di morte, e solo i più forti sopravvivono. E ai vincitori va tutto il bottino. Chi perde vive una vita d’inferno. E dopo la morte, coloro che hanno perso la competizione per Dio sperimentano un altro inferno, stavolta per sempre.
«La morte è stata creata da Dio perché i nostri padri fecero le scelte sbagliate. Adamo ed Eva godevano della vita eterna, nel giardino dell’Eden. Ma poi Eva mangiò il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, Dio andò in collera e li cacciò entrambi dall’Eden. Quel Dio li condannò, con tutta la loro progenie fino alla fine dei tempi, a una vita limitata, non più eterna, che finisce con la morte. E tutto ciò che vive seguì lo stesso destino.
«Ma Dio ci renderà la vita eterna se ci impegniamo a non infrangere mai più le Sue regole. L’amore di Dio è incondizionato, soltanto le Sue ricompense non lo sono. Dio ci ama sempre, anche quando ci condanna alla dannazione eterna. Soffre nel farlo, perché vuole davvero che torniamo a Casa, ma purtroppo non può fare altrimenti, se ci comportiamo male. La scelta è nostra.
«Il trucco, quindi, è quello di non comportarsi male. Dobbiamo vivere come si deve, e per poterlo fare dobbiamo sapere la verità riguardo a ciò che Dio vuole o non vuole da noi. Se non conosciamo cosa è giusto e cosa è sbagliato, non potremo compiacere Dio, e non riusciremo a evitare di offenderLo. Perciò dobbiamo sapere la verità su questo punto.
«Tale verità è semplicissima. Tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare i profeti, i maestri, i saggi e i fondatori della nostra religione. Poiché ci sono diverse religioni, e quindi anche diversi fondatori, dobbiamo assicurarci di scegliere quella giusta. La scelta sbagliata potrebbe farci perdere tutto.
«Scegliendo la religione giusta, diventiamo superiori, migliori degli altri, perché la verità è dalla nostra parte. Essendo ‘migliori’ abbiamo diritto a reclamare per noi la maggior parte dei premi disponibili nella competizione, senza neppure competere.
Ci dichiariamo vincitori prima che la gara abbia inizio. Ė per via di tale consapevolezza che ci concediamo tutti i vantaggi, e scriviamo le Regole della Vita in modo tale che per gli altri sarà praticamente impossibile vincere ipremi maggiori.
«Non lo facciamo per meschinità, ma per assicurarci la vittoria. È giusto così, perché siamo noi, quelli della nostra religione, della nostra razza, della nostra nazionalità, del nostro sesso, delle nostre idee politiche, a conoscere la verità. Meritiamo di vincere.
«Poiché meritiamo di vincere, abbiamo il diritto di minacciare gli altri, di combatterli, e anche di ucciderli., se necessario., per ottenere il risultato che vogliamo.
«Forse esiste un altro modo di vivere, un’altra cosa che Dio ha in mente per noi, una verità più grande. Ma se c’è non la conosciamo.
Anzi, non è neppure chiaro se dovremmo conoscerla. Forse non dobbiamo ,neppure tentare di conoscerla. o di conoscere e comprendere Dio. Tale idea è presuntuosa, e dichiarare di averla messa in atto è blasfemo.
«Dio è il Conoscitore Inconoscibile, il Motore Immobile, il Grande Invisibile. Perciò, non possiamo conoscere la verità che ci viene richiesto di conoscere per rispettare le condizioni che ci viene richiesto di rispettare per ricevere l’amore che ci viene richiesto di ricevere per poter evitare la condanna che stiamo cercando di evitare per poter avere la vita eterna che avevamo già prima che tutto questo iniziasse.
«La nostra ignoranza è una circostanza sfortunata, ma non è un grande problema. Basta semplicemente prendere ciò che pensiamo di conoscere (la nostra storia culturale) come un atto di fede, e procedere di conseguenza. È ciò che abbiamo fatto finora, ciascuno secondo le proprie credenze, e così abbiamo prodotto la vita che viviamo ora, e la realtà che stiamo creando sulla terra»


Questi sono i complessi concetti seguiti dalla maggior parte della razza umana. E accettate tali affermazioni come realtà non perché esse riflettono la vostra saggezza interiore, ma perché qualcun altro vi ha detto che sono vere.
A un certo livello, avete dovuto costringervi a crederle.
Ma ora è il momento di allontanarsi dai falsi sistemi per avvicinarsi a ciò che è reale.

Tratto dal libro "Comunione con Dio" di Neale Walsch

mercoledì 17 dicembre 2008

O Inferno não existe – Palavras de DEUS



Neale Walsch dialoga face-to-face com Deus - Do Livro “Conversando com Deus” 


Papa Giovanni Paulo II: O inferno? Pode ser que ele esteja vazio. Mais do que um lugar, o Inferno é o estado em que se encontram aqueles que, livremente e definitivamente se separam de Deus.

Deus, sendo interpelado por Neale sobre “O que é o inferno", Deus respondeu:

“É a experiência do pior resultado possível de suas escolhas, decisões e criações. É a conseqüência natural de qualquer pensamento que negue a Mim, ou Quem Vocês São em relação a Mim.
É o sofrimento provocado pelo pensamento errôneo. Contudo, até mesmo o termo "pensamento errôneo" é inadequado, porque não existe o errado.
O inferno é o oposto da alegria. É insatisfação. É saber Quem e O Que Você É, e não experimentá-lo. É ser menos. Isso é inferno, e não existe um maior para a sua alma.
Mas o inferno não existe como esse lugar que vocês fantasiaram, onde queimam em um fogo eterno, ou existem em um estado de tormento eterno. O que Eu ganharia com isso?
Mesmo se Eu tivesse o pensamento extraordinariamente Não Divino de que vocês não "mereciam" o céu, por que precisaria procurar algum tipo de vingança ou punição por seu fracasso? Não poderia simplesmente dar fim a vocês? Que parte vingativa de Mim exigiria que Eu os condenasse a um sofrimento eterno indescritível?
Se você responder que Eu faria isso por uma necessidade de justiça, uma simples negação de comunhão Comigo no céu não serviria ao mesmo objetivo? A imposição de um sofrimento eterno também seria necessária?
Eu digo que não há uma experiência após a morte como a que vocês imaginaram em suas teologias baseadas no medo. No entanto, há uma experiência da alma tão infeliz, tão incompleta, tão menos do que o todo, tão separada da maior alegria de Deus, que para essa alma isso seria o inferno. Mas Eu não os mando para lá, e tampouco Ihes imponho essa experiência. Vocês mesmos a criam, sempre que separam o seu Eu do seu próprio pensamento mais elevado em relação a vocês; sempre que o negam e rejeitam Quem e O Que Realmente São.
Contudo, nem mesmo essa experiência é eterna. Não pode ser, porque não é o Meu plano que vocês se separem de Mim por toda a eternidade. De fato, isso é impossível - porque nesse caso não só vocês teriam de negar Quem São, como Eu também teria de negá-lo. Isso Eu nunca farei. E enquanto um de nós se mantiver fiel à verdade em relação a vocês, ela prevalecerá.

Neale: Mas se não há inferno, isso significa que posso fazer o que quiser, realizar qualquer ato, sem medo de punição?

Deus: É do medo que você precisa para ser, fazer e ter o que é intrinsecamente certo? Tem de se sentir ameaçado para "ser bom"? E o que é "ser bom"? Quem tem a palavra final sobre isso? Quem dá as diretrizes? Quem cria as regras? O certo e o errado são apenas definições que atribuímos aos eventos e circunstâncias, de acordo com as nossas decisões em questão. E o que constitue a base das nossas decisões, são nossas próprias experiências.
Eu digo que é você quem cria as suas próprias regras, que dá as diretrizes. É você quem decide o quanto se saiu bem. Porque é o único que decidiu Quem e O Que Realmente É - e Quem Deseja Ser. Você é a única pessoa que pode avaliar como está se saindo.

Ninguém mais o julgará, por que e como Deus poderia julgar a sua própria criação e considerá-la ruim? Se Eu quisesse que vocês fossem perfeitos e fizessem tudo certo, teria deixado que ficassem no estado de total perfeição de onde vieram. Todo o objetivo do processo foi fazê-los descobrir a si mesmos, criar os seus Eus, como realmente são e desejam ser. Contudo, vocês só poderiam ser isso se tivessem uma chance de ser outra coisa. Você não pode definir o quente se nunca experimentou o frio, por isso vocês foram feitos com uma dualidade para escolherem com livre arbitrio. Então, Eu deveria puni-los por fazerem uma escolha que coloquei à sua frente? Se Eu não quisesse que vocês fizessem a segunda escolha, por que criaria outra além da primeira?
Essa é uma pergunta que devem fazer a si mesmos, antes de Me atribuírem o papel de um Deus condenador.
A resposta direta para a sua pergunta é sim, você pode fazer o que quiser sem medo de punição. Contudo, terá de arcar com as conseqüências.
As conseqüências são os resultados naturais, que não são o mesmo que punições. São simplesmente isso, o que resulta da aplicação natural das leis naturais. Estas são o que ocorre, bastante previsivelmente, como uma conseqüência do que aconteceu.
Toda a vida física funciona de acordo com as leis naturais. Quando você se lembrar dessas leis, e aplicá-las, controlará a vida no plano físico.
O que lhe parece punição - ou o que chamaria de mal, ou má sorte - é apenas uma lei natural fazendo-se valer, através de sua livre escolha.

N: Então se eu conhecer essas leis, e cumpri-las, nunca mais terei um momento de dificuldade. É isso que está me dizendo?
D: Você nunca experimentaria o seu Eu como estando no que chama de "dificuldade". Não encararia nenhuma circunstância da vida como um problema. Não temeria nenhuma situação. Poria fim a todas as preocupações, dúvidas e temores. Viveria como a fantasia que Adão e Eva viveram - não como espíritos desencarnados na esfera do absoluto, mas como espíritos encarnados na esfera do relativo. Contudo, teria toda liberdade, alegria, paz e sabedoria e todo o poder do Espírito que você é. Seria uma pessoa plenamente realizada. Esse é o objetivo da sua alma - realizar-se enquanto ainda está no corpo; tornar-se a encarnação de tudo que realmente é.
Esse é o Meu plano, o Meu ideal: realizar a Mim Mesmo através de você: transformar o conceito em experiência; conhecer o Meu Eu experimentalmente.
As leis do Universo foram estabelecidas por Mim. São leis perfeitas, que proporcionam um perfeito funcionamento da matéria.
Já viu algo mais perfeito do que um floco de neve? Tal complexidade, design, simetria, conformidade consigo próprio e originalidade em relação a todo o resto - são um mistério. Você fica maravilhado com o milagre desse grande espetáculo da natureza. Mas se Eu posso fazer isso com um único floco de neve, o que acha que posso fazer - e fiz -com o universo?
Se você visse a sua simetria, a perfeição de seu design - do maior corpo celeste à mínima partícula - não poderia entender essa verdade em sua realidade. Mesmo agora, quando tem apenas uma vaga noção disso, não consegue imaginar ou entender as suas implicações.
Contudo, pode saber que há implicações, muito mais complexas e extraordinárias do que você pode atualmente compreender. Shakespeare disse isso maravilhosamente: Há mais coisas entre o Céu e a Terra, Horácio, do que supõe a nossa vã filosofia.

Neale: Então como posso conhecer essas leis? Como posso aprendê-las?

Deus: Isso não é uma questão de aprender, mas sim de lembrar-se.
Neale: Como posso lembrar-me delas?

Deus: Comece ficando calado. Silencie o mundo exterior, para que o mundo interior possa trazer-lhe visão. Esse in-sight é o que procura, contudo não pode tê-lo enquanto estiver muito preocupado com a sua realidade exterior. Por isso, tente voltar-se o máximo possível para dentro. Lembre-se desta máxima:
Se você não se voltar para dentro, será privado de alguma coisa.
Coloque-a na primeira pessoa e repita-a, para torná-la mais pessoal: Se eu não me voltar para dentro, serei privado de alguma coisa.
Você tem sido privado de alguma coisa, a sua vida inteira. Contudo, não precisa ser, e nunca precisou.
Não há nada que você não possa ser ou fazer, nada que não possa ter.

Neale: Isso parece uma promessa maravilhosa.
Deus: Que outro tipo de promessa acha que Eu faria? Você acreditaria em Mim se Eu prometesse menos?
Durante milhares de anos as pessoas não acreditaram em Minhas promessas pelo motivo mais extraordinário: eram boas demais para serem verdade. Então vocês escolheram uma promessa menor - um amor menor. Porque a Minha promessa maior provém do amor maior. Contudo, não podem conceber um amor perfeito, e por isso uma promessa perfeita também é inconcebível. Como o é uma pessoa perfeita. Por esse motivo, não conseguem acreditar nem mesmo em seus Eus. Não acreditar em nada disso significa não acreditar em Deus. Porque a crença em Deus produz crença na maior dádiva divina, o amor incondicional - e na maior promessa divina - o potencial ilimitado.

martedì 9 dicembre 2008

Hitler è andato in Paradiso! Com'è possibile?



Ecco un argomento che veramente ci farà grattare il capo! E’ difficile da digerire ma, dopo che leggerete per quale ragione Hitler è stato assolto da Dio, non potrete fare altro che comprendere.

Nel best seller “Conversazione con Dio” l’autore Neale Donald Walsch, con straordinaria semplicità di stile, instaura un dialogo con Dio apparentemente impossibile, che ha cambiato la vita di milioni di persone in tutto il mondo, trovando finalmente la chiave del segreto in grado di aprirci la porta per una conoscenza più ampia di noi stessi e degli altri. Diverse volte nel corso dell’esistenza, soprattutto nei momenti di sconforto, l’uomo vorrebbe comunicare con Dio, rivolgergli le domande più semplici eppure più urgenti, domande che hanno accompagnato il cammino dell’umanità: chi siamo, esiste l’al di là, cielo e inferno, l’apocalisse, la morte dei cari e via dicendo.
Tutto ciò Whalsch ha chiesto a Dio e, per di più… Dove è andato a finire quel farabutto di Hitler?.
E… con stupore per tutta l'umanità, Dio ha risposto.

Walsch: Ti porrò la domanda che sicuramente molti vorrebbero farTi: com’è possibile che Hitler sia andato in Paradiso? È stato condannato all’inferno da tutte le religioni del mondo!

Dio: Innanzi tutto, non poteva andare all’Inferno perché l’Inferno non esiste, quindi resta solo un altro posto dove può essere andato. Ma non voglio eludere la domanda; il vero problema è stabilire se Hitler ha agito in modo “sbagliato” o no. L’idea che fosse un mostro si basa sul fatto che ha ordinato di uccidere milioni di esseri umani. Dico bene?

W: Certo.

Dio: E se ti dicessi che ciò che voi chiamate la “morte” non esiste ma è la cosa più bella che vi possa capitare?

W: Lo troverei difficile da accettare

Dio: Credi davvero che sia meglio vivere sulla Terra che in Paradiso?
Ti dico questo: al momento della morte scoprirai la più grande libertà, la più grande pace, la più grande gioia e il più grande amore che tu abbia conosciuto. Dovremmo punire Sora Volpe per avere fatto fuori Fratel Coniglietto?
Hitler non ha fatto nulla di “sbagliato”; ha fatto semplicemente ciò che ha fatto. Sbagliato è un termine relativo, che sta a indicare il contrario di quello che noi definiamo di “giusto”. Il giusto o sbagliato sono soltanto definizioni che noi attribuiamo a eventi e circostanze in base alle nostre decisioni in merito.Ti ricordo che per molti anni milioni di persone hanno pensato che le sue azioni fossero “giuste”. Se manifesti un’idea pazzesca e dieci milioni di persone sono d’accordo con te, probabilmente penserai di non essere poi tanto pazzo. Alla fine il mondo decise che Hitler aveva “sbagliato”. In altre parole, le persone ridefinirono Chi Erano e Chi Sceglievano di Essere in rapporto all’Esperienza vissuta con il dittatore. Sono esistiti altri Hitler e altri Cristo, e ce ne saranno ancora. Siate sempre vigili, perché tra voi vivono persone con un grado alto o basso di consapevolezza. Quale coscienza sceglierete per voi stessi?

W: Continuo a non capire perché Hitler sia andato in Paradiso. Com’è possibile che sia stato ricompensato per ciò che ha fatto?

Dio: In primo luogo, ricorda che la morte non è una fine ma un inizio; non è un orrore ma una gioia. È il momento più felice della vita, perché ne rappresenta il proseguimento, così magnifico, gioioso, saggio e colmo di pace da essere difficile da descrivere e impossibile da capire. Perciò, come ti ho già spiegato, innanzi tutto devi comprendere che Hitler non ha fatto soffrire nessuno, ma ha posto fine al dolore di molte persone. Buddha disse: La vita è sofferenza, e aveva ragione.

W: Ma anche se accettassi questa spiegazione, resta il fatto che Hitler non sapeva di agire a fin di bene; pensava di fare del male.

Dio: Niente affatto. Continui a non capire che in realtà era convinto di aiutare il suo popolo. Nessuno fa nulla di “sbagliato” seguendo la propria concezione del mondo. Se credi che Hitler si comportasse da pazzo e ne fosse consapevole, non cogli affatto la complessità dell’esperienza umana. Lui pensava di operare per il bene del suo popolo, che era d’accordo con lui! Questa è la vera follia. Voi avete dichiarato che Hitler ha “sbagliato”; in tal modo avete raggiunto una più profonda conoscenza di voi stessi, e questo va bene. Ma non condannate Hitler per avervi permesso di comprendere meglio Chi Siete. Qualcuno doveva farlo.
Non potete conoscere il caldo senza il freddo, l’alto senza il basso, la sinistra senza la destra. Non biasimate l’uno e benedite l’altro; farlo significa non capire. Per secoli l’umanità ha condannato Adamo ed Eva per avere commesso il Peccato Originale. In verità non si è trattato di un peccato, ma della Benedizione Originale, perché senza avere mangiato il frutto proibito, senza la conoscenza del bene e del male, non sapreste neppure che esistono due possibilità! Di fatto, prima della Cacciata di Adamo ed Eva queste opportunità non esistevano; non c’era il “male”. Quello era il Paradiso, ma voi non lo sapevate; non potevate sapere che cos’è la perfezione perché non conoscevate nient’altro. Allora, dovreste condannare o ringraziare Adamo ed Eva? E Io che cosa dovrei fare con Hitler, secondo te?
Ti dico questo: l’amore, la compassione, la saggezza, il perdono, l’intenzione e lo scopo di Dio sono tanto vasti da comprendere anche il delitto più atroce e il criminale più efferato. Forse non sarai d’accordo, ma non ha importanza. Hai appena imparato ciò che volevi sapere.

In ogni modo, Hitler è andato in Paradiso per le seguenti ragioni:
1. Non esiste l’Inferno, quindi non c’era altro luogo dove potesse andare.
2. Le sue sono state semplicemente azioni sbagliate, di un essere non evoluto, e gli errori non devono essere puniti, ma corretti, offrendo a chi li ha commessi una possibilità di evoluzione.
3. Gli errori di Hitler non hanno provocato alcun danno agli esseri morti per causa sua. Quelle anime sono state liberate dai loro legami terreni, come farfalle uscite dal bozzolo.

Parliamo innanzitutto dello Scopo: tutto ciò che accade, tutte le esperienze mirano a creare opportunità. Sarebbe sbagliato considerarle “opere del Demonio”, “castighi divini”, “ricompense celesti” eccetera. È ciò che pensiamo, facciamo e siamo in rapporto a tali eventi a dare loro un significato. I fatti e le esperienze sono create da voi, individualmente o collettivamente. La coscienza genera l’esperienza.
Voi state cercando di elevare la vostra coscienza, e potete usare ogni esperienza come strumento per comprendere Chi Siete. Poiché la Mia Volontà è lasciarvi sperimentare Chi Siete, vi permetto di vivere qualunque evento scegliate.

La vita non è un prodotto del caso. Le esperienze e gli eventi di portata planetaria sono la manifestazione della coscienza collettiva, e derivano dalle scelte e dai desideri del gruppo nel suo insieme.
Come ho detto, gli eventi che accadono da tremila anni sul vostro Pianeta riflettono la Coscienza Collettiva. Il termine che meglio descrive il vostro grado di coscienza è “primitivo.”
L’esperienza hitleriana è stata il risultato di una coscienza di gruppo, e sarebbe troppo comodo addossare tutte le colpe a lui solo. Hitler non avrebbe potuto fare nulla senza la collaborazione o la sottomissione di milioni di persone.
I tedeschi devono assumersi un enorme carico di responsabilità per l’olocausto ma gran parte del fardello ricade anche sull’intero genere umano, che è rimasto indifferente e ha deciso di agire solo quando in Germania la sofferenza è arrivata al punto che neppure il più inveterato isolazionista ha potuto continuare a ignorarla. La coscienza collettiva ha preparato il terreno al movimento nazista; Hitler ha colto il momento, ma non l’ha creato.

E importantissimo imparare questa lezione: una coscienza di gruppo fondata sulla separazione e sulla superiorità produce necessariamente una perdita di compassione di massa, seguita inevitabilmente dalla perdita della coscienza. Un rigido nazionalismo porta a ignorare le condizioni degli altri gruppi, e a considerarli responsabili dei propri problemi, giustificando così la rappresaglia e la guerra.

L’orrore dell’esperienza hitleriana sta non tanto in ciò che il dittatore ha fatto all’umanità, quanto in ciò che l’umanità gli ha permesso di fare. Non è stupefacente che sia apparso un Hitler, ma che tanta gente l’abbia seguito. È vergognoso non solo che quell’uomo abbia ucciso milioni di ebrei, ma anche che sia stato fermato solo dopo milioni di morti. Lo scopo dell’esperienza hitleriana era mostrare l’umanità a sé stessa. Nel corso della Storia avete avuto moltissimi grandi maestri, che vi hanno fornito straordinarie opportunità di ricordare Chi Siete Realmente, mostrandovi le massime e le minime potenzialità umane. Ricordate: la coscienza è tutto, e crea l’esperienza. La coscienza di gruppo ha un grande potere e produce risultati meravigliosi o terribili. La scelta spetta sempre a voi. Se non siete soddisfatti della coscienza del vostro gruppo, cercate di cambiarla.
Un genocidio è sempre tale, ad Auschwitz come in altre parti del mondo.

N: Quindi, Hitler è stato inviato per darci una lezione sugli orrori che l’uomo può commettere e su quanto in basso può cadere?

D: Hitler non vi è stato mandato, è stato creato da voi, dalla vostra coscienza collettiva, senza la quale non sarebbe esistito. Questa è la lezione. L’esperienza hitleriana è scaturita dalla consapevolezza della separazione e della superiorità, del “noi” contro “loro”. La coscienza della Fraternità Divina, dell’unità, dell’Unicità, del “nostro” invece che dei “mio” origina l’esperienza di Cristo. Quando il dolore è “nostro” e non solo “tuo”, la gioia è “nostra”, e non soltanto “mia”, quando tutto è Nostro, allora l’Esperienza di Vita è vera.

Esiste veramente ricompensa e punizione? Leggi la risposta sconcertante nel Capitolo XVI – L’Anima. Siamo o non siamo eterni? - nel libro "Dio è Quantico ed è nel DNA - Rivelazioni".


Guarda il TRAILER                                     (sottotitoli in italiano) 

mercoledì 3 dicembre 2008

Tudo o que pensamos e focamos a atenção, aparece na nossa realidade.




É POSSíVEL?


No projeto da Natureza está senhalado um lento e progressivo abrir-se da consciência. Poderemos decidir de viver em um nível inferior de consciência e nos limitarmos a existir somente, nos preocupando dos nossos haveres, comendo, bebendo, dormindo e vivendo à deriva esperando que os eventos acontecem ou entao, podemos levantar vôo em direção a novos e mais altos níveis de consciência, transcendendo assim a realidade que nos circunda, a fim de criarmos um novo mundo, só nosso, um mundo de verdadeira magia.
Em cada um de nós está naturalizada uma conscientização mais profunda que nos permite de obter uma sorta de vitórias no mundo material. Poucos sabem de poder controlar o proprio estado de espirito e de poder determinar as experiências que entram nas próprias vidas, simplesmente dirigindo os pensamentos de modo intencional.

No profundo de cada um de nós existe um campo de possibilidades ilimitadas; quando conseguimos alcançar este lugar maravilhoso, descobrimos um domínio da experiência humana completamente novo, no qual tudo é possivel.
È aqui onde se manifesta tudo aquilo que é necessário para criar abundância e prosperidade na nossa vida. Quando você se abre a essa disposição, verá que começam a aparecer sincronias na vossa vida: um livro ou o disco certo, a pessoa q esperava encontrar, como se alguma força tivesse trazido até você.

Nos não somos condicionados da nossa herança genética, do ambiente ou de forças sobrenaturais. Quando obtemos conscientização do nosso ser interior, obtemos também a certeza de que somos nós mesmos a criar a nossa realidade e que podemos contar com forças inatas e divinas que operam conosco, obedecendo o nosso querer, e nao aleatoriamente, independente de nós.
Essa maravilhosa conscientização é um direito natural nosso e é comum a TODOS. Logo, nao existe um mais fortunado de outros. Aqueles que obtêm è porque já descobriram esse poder e o usam em modo deliberado, sempre ao próprio favor e NUNCA contra. Porque tudo o que se pensa e foca a atenção, aparece na nossa realidade.
O universo responde aos pensamentos que estamos fazendo e não distingue o que é certo ou errado para nós.
O que você precisa fazer é clarear suas idéias quando desejar algo, pensando e mantendo positivamente a atenção sobre ele. Se você quer o “amarelo” mas tem dúvida se não seria melhor o “azul”, não se pergunte: “por que recebi “verde” se não pedi?” Claro, o verde é a mistura do amarelo com o azul. Se como não estava claro para o Universo, ele te mandou “os dois”.

Como isso acontece 
A terra é um espelho da mente humana, tudo que acontece no mundo físico é o resultado de um ou mais pensamentos. Em qualquer momento do dia, projetamos em torno a nós uma imagem magnética da concepção que temos de nós mesmos. E é isso que cria a nossa realidade, atraindo magneticamente experiências q correspondem àquele modelo. Se pense que vai ser sempre pobre, doente, infeliz etc, esse será o modelo de energia magnética que projetete em torno a você porque atrairá como um imã todas essas negatividades baseando-se no princípio da Lei da Atração em que semelhante atrai semelhante.

As leis universais foram criadas por Deus e elas são imparciais e priva de qualquer emoção. Ela não distingue aquilo que você quer, nem o que você gosta ou não gosta. A Lei Universal é pura energia. Acolhe qualquer pensamento, sentimento ou ação que você produza e se comporta como um espelho: reflete sem nenhuma emoção, fazendo retornar a você, sob forma de acontecimento-evento.
Mas… Deus, além de criar essas leis, te deu também o livre arbítrio. E junto a esse, Ele colocou, também, no profundo de cada um de nós, um campo unitário das possibilidades ilimitadas.

Quando aprendemos a alcançar esse lugar maravilhoso, descobrimos um dominio da experiência humana, completamente novo, no qual tudo é possível. É aqui que acontece a verdadeira magia, aquela q nos permite de realizar tudo que nos falta no campo material. Todo o necessário para criar abundância e prosperidade na nossa vida.
Todos nós temos a capacidade de alcançar o perfeito equilibrio entre o estado físico e o próprio Ser Interior. Para isso, devemos nos empenhar a realizar uma íntima transformação e esta não pode ser realizada em uma ótica intelectual ou cientifica. A via da conscientização passa através da disponibilidade a alcançar o mais alto gráu de consciência. Quando nos concentramos sobre quem somos nós e no poder que possuimos, muitos daqueles velhos hábitos e de influências alheias, que ainda nos atrapalham, deixarão de existir, e o ponto de partida será restabelecido.
Você se aproximará mais de um puro estado de desejo - um estágio no qual jamais esteve nesta experiência física.
Uma vez compreendida a Lei da Atração, você não terá mais surpresa de como certas coisas acontecem na sua experiência. Compreenderá que foi você quem convidou cada evento, através dos seus pensamentos. NADA pode acontecer na nossa vida sem que seja convidado pelos nossos pensamentos e atenção sobre isso.
Logo, tudo que acontece conosco – bom ou ruim – nao surge do NADA. Somos nós que atraimos TUDO, sem exceção, mesmo as coisas desagradáveis, com a força dos nossos pensamentos.
Uma vez compreendido que obtemos aquilo que pensamos, è igualmente importante fazer atenção àquilo que pensamos pois essa consciência nos coloca na posição de exercitar absoluto controle sobre TODAS as nossas futuras experiências.


Fonte: Internet e Abraham Hicks

mercoledì 26 novembre 2008

Come si forma la Coscienza di massa. Manifestzioni contro violenze aumentano i soprusi




Manifestazioni CONTRO violenze non fanno che aumentare i casi di soprusi!


Morti bianche, abusi sui bambini, violenza contro le donne…la ripetizione ininterrotta di nuovi eventi simili, fa paura!

In genere, quando i media riportano certe notizie di cronaca, si nota che solitamente iniziano a verificarsi ondate di eventi simili a catena, su scala nazionale. Come mai?

Seconda la Legge dell’Attrazione, la più potente legge del’Universo, simile attrae simile.
Tu sei il più potente magnete dell’Universo! Dentro di te c’è una forza magnetica più potente di ogni altra cosa al mondo, e questa imperscrutabile forza magnetica viene emessa per mezzo dei tuoi pensieri”. The Secret.

Prestare attenzione a un qualunque oggetto non fa che amplificarlo, perché l’attenzione rivoltagli attiva una vibrazione corrispondente alla quale la Legge dell’Attrazione risponde. E’prestandovi attenzione che si aumenta il potere delle cose che non si vogliono. In altri termini, benché ogni pensiero abbia una potenziale forza d’attrazione, quelli che si accompagnano a una forte emozione sono i più potenti. (Per il bene o per il male).
I notiziari incrementano e potenziano gli eventi spiacevoli, quando ribattono tempestivamente certi episodi, in quanto in questo modo un numero molto maggiore di persone che, spaventate dalla prospettiva di succedere con uno dei suoi cari o con se stesse, si concentrano su quello evento contribuendo involontariamente alla creazione e ripetizioni di nuovi eventi simili.

Il potere emozionale degli individui, infatti, aggiunge grande influenza a tutti gli eventi che succedono nel mondo. Questo fenomeno è quel che si chiama coscienza di massa.
Quando si dedica attenzione a una cosa, la capacità di attrarla incrementa.
E’ comune notare un aumento di persona affetta da una certa malattia quando la malattia viene continuamente presentata e particolareggiata dai Media.
Quando la gente permette all’attenzione di concentrarsi sulla serie infinita di patologie diffuse nelle innumerevoli statistiche, questo influenza sensibilmente l’incremento della malattia nella società.
Quando si valutano le statistiche relative al numero di rapine in ville e appartamenti, subito dopo un’ondata di rapine cominciano a verificarsi, ininterrottamente, come per magia; lo stesso è successo qualche tempo fa con l'inseguimento al batterio killer Escherichia Coli che, dopo una lunga camminata tra germogli di soia, fagioli,centrioli, acqua inquinata…  il killer, pare, ha fatto sosta sui pomodori… oppure mi sbaglio…  Fato sta che, tra accuse e smentite, i prodotti ortofrutticoli, dopo condannati, vengono assolti e la Belva.. dov'è? Boh! Adesso, l'ondata di criminalità minorile non si ferma e i giovanissimi, ogni giorno, commettono reati sempre più gravi. Com'è possibile?

Bisogna capire che, se molte persone sono state stimolate da questi simili pensieri  e si lasciano influenzare dalla paura, continuerà a crescere sempre di più. Ammonimenti di questo tipo non proteggono delle sciagure, le rendono, invece, più probabili: riesce così bene a renderci consapevoli della diffusione degli episodi, portandoli continuamente alla nostra attenzione che, non solo ci riusciamo pensare con emozione, ma si arriva anche ad aspettarseli.

C’è un antico insegnamento secondo cui, per guarire il mondo dobbiamo diventare noi stessi, le condizioni che veramente portano guarigione.
Ciò è stato comprovato anche a livello scientifico: si è scoperto che le nostre emozioni e sentimenti influenzano il DNA, che a sua volta influenza gli atomi e le molecole di quanto ci è vicino.

Esiste un nesso profondo tra i nostri pensieri collettivi, i nostri sentimenti e le nostre aspettative, e la realtà esterna.
A causa della Legge dell’Attrazione, ogni individuo è come un potente magnete, che in ogni momento attira a sé ciò che corrisponde al suo stato d’animo.
Manifestazioni contro la guerra, contro violenze sulle donne e bambini, contro la devastazione del pianeta, non fa che aumentare i casi di soprusi, dato che lì ci si concentra una quantità considerevole di energia e vibrazioni che li attirano.
Più il pensiero è ricco di dettagli e più vi si presta attenzione, più è probabile che se ne attragga il contenuto. Quando non vogliamo qualcosa – un’emozione basata sulla paura – la nostra paura in realtà alimenta ciò che diciamo di non volere. Dire “essere contro la guerra”, finisce col dare forza all’idea di guerra perché focalizza l’attenzione su di essa.

Le manifestazioni devono essere sempre a favore di qualcosa, mai contro.
Possiamo lavorare su noi stessi e sul mondo estendendo la nostra capacità di coscienza. Cambiando la coscienza umana si può cambiare e guarire il mondo.

martedì 18 novembre 2008

Trabalhar duro para Sobreviver é necessario, ou é uma falsa crença?.



Nem sempre o sucesso, chega através de trabalho duro. Quem acredita que todo sacrifício deve ser recompensado ou que trabalhar duro é passepartout para o sucesso, tá na hora de derrubar esse paradigma. Se fosse assim, todo pedreiro tinha um yacht e toda “dona de casa”, com 4 filhos e marido pra cuidar, tava limpando a poeira com cédulas, em lugar do lustra móveis, mas não é isso que vemos na realidade.

Nós construimos nossa realidade, observando os fatos e encaixando-os em esquemas, para formarmos nossos modelos mentais. Esses esquemas estão presentes em todo o conhecimento que adquirimos ao longo da vida, podendo “anestesiar” e impedir a aquisiçao de novos modelos de informação, se não nos atinarmos.
Por causa desses esquemas pré-estabelecidos, nem sempre se interpreta de maneira correta aquilo que se vê. Eles podem representar barreiras que bloqueiam o progresso pessoal e profissional.

Todos nós acreditamos que o que vemos corresponda sempre à “realidade”, quando na verdade, estamos enxergando uma representação, um mapa que construimos com as lentes que usamos para olhar o mundo e as coisas em torno a nós. Desse mapa é que surgem os nossos paradigmas. Quanto mais nossas lentes forem deformadas, mais distante nos colocamos da realidade. Se interpretarmos a realidade de uma forma muito errada, vamos de encontro a resultados sempre fora do contexto da realidade, logo, diferente daquilo que esperamos. Daí as decepções, os desacertos e frustrações contínuas porque, os conceitos que temos de como a vida e o mundo atual funcionam, estão altamente equivocados.

A nossa vida é uma afirmação do modo em que percebemos a realidade. Todos os dias, nos alinhamos, positiva ou negativamente, com qualquer coisa que percebemos como “verdade”. Assim como o mito do trabalho duro, muitas outras crenças equivocadas estão infiltradas em nossa cultura e são encaradas como verdade absoluta e achamos que “é assim q as coisas funcionam”.
Qdo nos propomos a atingir uma meta importante na nossa vida, duas forças entram em açao: a força da vontade e a da imaginação. Se elas não caminharem harmoniosamente juntas, pode apostar que, quando entrarem em conflito, vencerá sempre a força da imaginação.
Vc pode aplicar todos os métodos técnicos, esforços sobrenaturais, know how etc, mas se uma simples vozinha lá dentro, começar a importunar dizendo “vou fazer mas não vai dar em nada; não vou conseguir recursos bastante; vou realizar mas sei que não vai render muito dessa vez; vou fazer só pra pegar experiência, na próxima, vai melhorar etc”, isso quer dizer que as duas forças estão em conflitos e o resultado já sabe como vai ser.

Por que é importante pensar sempre positivo?
A mente é dividida em 2 partes distintas: a consciência que nos ajuda a tomar decisões necessárias do cotidiano - quando temos que afrontar situações novas e precisamos usar a razão para saber o que è preciso fazer – e o subconsciente que nasce da repetição dos comportamentos adquiridos: digitar, dirigir, tocar um instrumento etc. As informações passam pela consciência e são transferidas diretamente ao subconsciente que as armazena como forma de lembrança, registrando, também, os sentimentos que as acompanham. Depois que ele armazena, vc nem precisa raciocinar pois ele aciona tudo direitinho. Ele é doidinho mas nos ajuda muito, né? Mas...

Derrube seus paradigmas mudando a postura mental!
Qdo se diz q devemos repetir frases positivas, pensar sempre positivo etc, não é jogar ali uma frase ou pensamento e Aladim chega pra fazer a magia. É uma ordem que o subconsciente recebe e, como fiel servidor, ele obedece. Quando, por exemplo, sentimos que, por qualquer motivo, não seremos à altura de superar determinada situação, no subconsciente permanece um fragmento de informação negativa (a lembrança de um falimento, por exemplo), no momento em que a mesma situação ou uma análoga se reapresenta, o subconsciente, que já armazenou a experiência, te passa a informação de falimento e essa sensação te acompanhará em todo o processo, condicionando o resultado ao falimento.

A tomada de consciencia dessa cadeia evento-lembrança-comportamento, é que faz com que você mude a postura mental, quando tiver de afrontar situaçoes que tiveram êxito negativo.
Logo, o único modo de influenciar e evitar o resultado negativo dos nossos comportamentos é agir diretamente no subconsciente, selecionando e ré-instalando pensamentos novos e positivos, repetidamente.

Leia mais sobre esse argumento no capitulo XII "Criando Abundância" do livro "Deus é Quântico e está no DNA - Revelações"

TRAILER DO LIVRO

Fonte: Internet

domenica 9 novembre 2008

Tics e mitos da cultura moderna de massa


A beleza é relativa
Qual o sistema que dá legitimidade para valorizar uma obra de arte ou definir que Brad Pitt è bonito e Lula é feio?
Depende de que coisa se entende por beleza artística ou física que seja.
Segundo Jean Clair – crítico francês e histórico de arte – “no mundo contemporâneo, para se criar um valor, precisa somente de uma santa trindade: o crítico que oferece o seu ponto de vista, o colecionista pronto a comprar e o diretor de museo que coloca o timbre oficial. Se existem esses três personagens, é possível comprar qualquer pedaço de cartão sujo da tinta que D Maria estava pintando seus frascos, pensando sempre que se está comprando lebre e não gato ”. Palavras de bom entendedor.

Mas, pegamos, por exemplo, um quadro de Damien Hirst e presenteamos a uma inteligência extraterrestre. Será que daremos boa impressão? Pode até ser que os ETs apreciem o nosso gosto sobre a beleza e gostem muito do presente. O que mais poderiam dizer de nossa arte? Não podemos conjecturar que eles achariam bela e profunda a nossa expressão artistica. Além do mais, nós mesmos temos já algum problema em definir o valor estético de uma obra de arte, tou certa? (Imaginem medir a beleza de Lula da Silva!)
E nós, o que poderiamos dizer da arte dos alienigenos? Dado que os Ets devem possuir sentidos diferentes dos nossos, é muito dificil imaginar como seriam as artes e os tipos de divertimentos deles.

Hipotizamos que, para essas criaturas, o sentido mais importante seja o olfato e que a visão deles seja limitada ou totalmente nula. Que tipo de coisas se poderia encontrar na casa deles? No lugar do quadro de Barney Cattelan, poderia ser colocado pedaços de madeira aromática, ou, no lugar de um sofá Chateau d’Ax, se poderia encontrar puffs que exalam perfumes floreais, quando se sentam?
Os indivíduos equivalentes a Picasso e Rembrandt, por exemplo, não pintariam, mas preparariam deliciosas composições de perfumes.
A revista aliena, correspondente a Playboy seria visivelmente insignificante mas, repleta de aromas eróticos.
A arte culinária, poderia ser como a nossa arte visiva ou auditiva: saborear uma comida particularmente refinada, seria como ouvir a Quinta Sinfonia de Beethoven.
Uma pena que não podemos ainda provar se eles existem realmente!!

No caso em que existissem extraterrestres, tecnologicamente avançados, eles teriam se dado conta da nossa existência, somente no final do século XX , com a evolução do rádio e Tv.
Os vídeos-programas mais medíocres da nossa televisão, estão viajando em direção à Alpha Centaurie e, quem sabe, as Xuxas e Angélicas (atuam ainda???) estão indo divertir as crianças da constelação Orion. Programas como BBB, Tv Fama, Domingo Legal e Silvio Santos, talvez estão se difundindo no espaço sob forma de sinais eletromagnéticos, que podem ser individuados a grandíssima distância, através de dispositivos de recepção, tão grande quanto um radiotelescópio.

E eu lhes pergunto: que impressão poderia causar tais programas a uma inteligência aliena? O fato que, um dos primeiros sinais da inteligência terrestre, possa sair da boca de Bart Simpson, é uma coisa preocupante.
Por mais difícil que seja de se digerir, os nossos programas de entretenimento, são as primeiras mensagens que temos expedido para o espaço. E, se um dia tivermos que receber transmissões de um outro planeta, serão igualmente programas alienigenos de divertimento.

Vamos tentar imaginar: O mundo inteiro em suspense, esperando ver as primeiras imagens extraterrestres pela BBC. Aparece um Pedro Bial, super bronzeado, que apresenta o evento ao vivo. Então, eis que entra nas nossas casas, o equivalente à Pamela Anderson em um biquini Cavadão, ou o equivalente ao grupo Jones Brothers, composto de celenterados vociferantes. Ficção científica? De jeito nenhum. De fato, os estudos satelitares nos informam que as imagens do Super Bowl, difusas mais do que qualquer outro sinal no mundo, seriam as mensagens terrestre mais facilmente captáveis. Os estudiosos nos dizem que o primeiro sinal vindo de um mundo alienígeno, poderia ser o equivalente a uma partida de football americana. Daqui, podemos tirar duas interessantes lições:
1. É melhor não julgar uma inteira cultura baseando somente em programas de entretenimento.
2. Podemos aprender muito de uma cultura, olhando em que modo as pessoas se divertem.
Fonte: Riflessioni sull'orlo dell'apocalisse

martedì 28 ottobre 2008

Premio Nobel – Il Nome fa il Nobel



Ancora questa volta, l'Italia non becca nemmeno un igNobel 2012?

Possibile che in tanti anni di pubblicazioni scientifiche nessuno scienziato italiano si sia mai occupato dei salmoni zombie… o, che ne so… le proprietà fisiche, statistiche e motorie dei capelli raccolti a coda di cavallo? Nemmeno un progetto di ricerca al movimento che il caffè compie dentro una tazza quando si cammina o delle gravi conseguenze del… come dire… colon del paziente esploda, letteralmente? Una cosa inammissibile!!!!!!

Ha meritato IgNobel per la Medicina, i francesi Emmanuel Ben-Soussan e Michel Antonietti con il seguente abstract: "Le esplosioni di gas nel colon, per quanto rare, sono una delle complicazioni iatrogene più spaventose legate alla colonscopia con elettrocauterizzazione. Questa complicazione è il risultato di un accumulo di gas nel colon fino a concentrazioni esplosive”.

Tranquilli. E’ stato peggiore nel 2008

Sono passati più di 100 anni da quando Alfred Bernhard Nobel, inventore della dinamite, ha idealizzato il premio e, ancora oggi, non si capisce quali criteri sono usati per l’attribuzione del’ambito premio.
Il riconoscimento del Nobel per la medicina 2008 a un francese e per la fisica a due giapponesi e un americano ha sollevato dubbi e perplessità ai tanti cervelloni di mezzo mondo.
“Gli scienziati italiani sono in rivolta perché Il premio per la Fisica dovrebbe andare al prof. Nicola Cabibbo, il vero padre della scoperta, che, in modo autonomo e pionieristico, ha compreso il meccanismo del fenomeno del mescolamento dei quark, poi, facilmente generalizzato dai due fisici premiati”. Afferma Roberto Petronzio, Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Eppure, il premio Nobel per la fisica 2008 è andato a: Yoichiro Nambu, a Makoto Kobayashi e a Toshihide Maskawa
Và bene, cioè, male, dimentichiamo tutti questi shihide-chiro-yashi-nambu-koto-kava e ragioniamo un po’… non sarebbe proprio il NOME, il criterio precipuo per meritarselo un Nobel? Secondo me sì. Dipende molto del nome del tizio.
Il NOME, con quello suono meritevole che accompagna la frase: Il Nobel per lavà a…, “è un forte indicatore per la consegna, impossibile non accorgersi dell’importanza del suo contributo” – ribadiva cocciuto Carlo Bernardino, fisico nucleare alla Sapienza di Roma, per la mancanza del Nobel per la Fisica a Nicola Cabibbo.

Per via dei dubbi, immaginiamo che effetto può fare udire la pronuncia di alcuni di quei nomi dei candidati italiani, dati come favoriti, dopo la fatidica frase che decreta il premio: Bruno Rossi – raggi cosmici, Bruno Pontecorvo – conversione di un neutrino in altri tipi di neutrini; Conversi Pantini Piccioni (no, non chiedo ai Piccioni di aprire una conversazione con i Pantini ma se tratta del gruppo che distinse il mesone di Yukawa dal mesone mu, proprio così. Oramai, capiamo tutte queste “parolacce da Nobel”.
Continuando, Beppo Occhialini (giudicati voi si questo è nome da Nobel) – confermò l’esistenza del positrone. Nessuno di questi nomi ha vinto il Nobel” come disse Enrico Fermo a Panorama – “ma… (c’è, dunque, un ma) tutti resero possibile la nascita della fisica delle particelle elementari”.
Già, di nuovo questa storia delle particelle, si può capire, dunque, l’altro motivo per cui i nostri cervelloni non hanno ottenuto il premio. Sapete la storia delle particelle che ha fatto arrabbiare Berlusconi, vero? Per chi ancora non conosce sarebbe meglio aggiornarsi qui.
Bene, fatto sta che il riconoscimento per la Fisica è stato assegnato a shihide-chiro-yashi- nambu-koto-kava per le loro ricerche sulla fisica delle particelle. Ok, siamo d’accordo, ma…a parte la polemica dei criteri, ancora non si capisce nemmeno sulla particella Berlusconi, chi lo ha ri-cercato? Sicuramente, un Nobel se lo meritava, secondo me.

Nambu, in particolare, per la scoperta del meccanismo di rottura spontanea della simmetria nella fisica subatomicaBerlusconi, invece, per la scoperta del meccanismo della rottura spontanea di… lasciamo perdere. Nambu è, inoltre, considerato uno dei padri della teoria delle stringhe, Berlusconi è, inoltre, considerato uno dei padri della teoria delle stringhe (al collo degli italiani). Cos’è, allora, questa ingiustizia con i NOMI delle menti potenti italiane!
Indubbio che ci siano persone di valore tra i nobel, ma spesso il premio riflette qualcosa che va oltre la rilevanza del lavoro svolto – afferma Bruno Coppi (un altro Bruno, tanto per cambiare) professore di fisica dei plasmi al Mit di Bostonsulla decisione influiscono molti altri fattori Conclude. Ci credo! Con tanti di uomini (perché le donne sono troppo belle per il Nobel) che fanno una catena di “BRUNO” come si può distinguere who is who? Possibile che tra i nostri geni non ci siano biondi, neri o rossi (purché non sia Bruno e Rossi allo stesso tempo)?

Se avete ancora dei dubbi, attenti al suono di questi nomi, e mi crederesti: Il Nobel 2008 per la Medicina a Montagnier insieme con (infine una donna) Françoise Barré-Sinoussi (non dimenticare di fare il beccuccio nel pronunciare, mi raccomando!) per la scoperta del virus HIV, al posto del favorito Robert Gallo che glielo aveva contestato. (Chi sa come è arrabbiata la signora Gallina!).
Purtroppo, il Nome fa il Nobel! Sì signori!

mercoledì 22 ottobre 2008

Pra fazer carreira, você tem que ser Bonito mesmo!


2025 – De homo-sapiens a homo-technologicus
O Homo-technologicus é um hibrido de homem e maquina, que não é um homem + tecnologia, nem se trata de um homem com um computador implantado na cabeça, mas sim, uma unidade evolutiva, completamente nova, composta de matéria orgânica, corpórea, com ente mental, psicológico, social e cultural, sem precedentes, pelo menos nesse planeta. Entre a tecnologia e seres humanos, começa a instaurar-se uma simbiose pela qual uma influencia o outro: a tecnologia que modifica o indivíduo (e consequentemente o seu estado físico e mental) e o indivíduo que, por sua vez, modifica a tecnologia. As modificações do estado físico e mental, induzidas pela técnica informática (hoje) e pela bio-engenharia (amanhã), provocam uma modificação da espécie que se adequa ao ambiente modificado e, essa nova espécie, por sua vez, induz ulteriores modificações ao ambiente. Geralmente, se trata de um processo longo mas agora não é mais assim. As novidades tecnológicas se alternam a um rítmo vertiginoso. A reação entre os seres humanos, a cultura e a sociedade é, às vezes, muito lenta e se torna sempre mais difícil controlar e acompanhar as mudanças. Esses temas, não são muito simples para um pobre sapiens mortal, como: o desenvolvimento tecnológico, a distância, sempre mais profunda, entre ciência e técnica, o proliferar incontrolado da informação etc. Mas, por outro lado, são argumentos importantes sobre os quais precisa-se refletir, se quisermos entender como será o futuro. 

O futurólogo Vito Di Bari, no seu livro O futuro que existe já (mas ainda não sabemos) nos introduz, de forma fascinante, nesse ainda misterioso universo futurístico, procurando inserir a tecnologia na mais ampla prospectiva da cultura humana e da epistemologia – a filosofia da ciência. No ano 2025, a cirurgia estética será um fenômeno de massa e serão menos de 50%, as pessoas nascidas nesse século, que conseguirão conservar o próprio corpo totalmente isento de interventos de cirurgia estética, do nascimento até a morte. Essa é uma das 70 previsões de Vito Di Bari sobre o futuro, que transformarão o nosso modo de fazer as coisas, de nos relacionar com os outros e de trabalhar. Nos dias de hoje, medimos o nosso aspecto, confrontando-nos com um estereótipo baseado sobre ideais irrealísticos. A imagem que temos de nós mesmos, quase sempre não é fruto de uma visão pessoal, mas sim, de uma “colagem” de imagem que se conforma com padrões exteriores de beleza e, para muitos de nós, foram preciso anos e muita terapia, para conseguirmos nos afastar do nosso falso “eu”. 

A mídia projeta nos spots publicitàrios e revistas, o mito de uma magreza extrema, impondo um físico efebo, desafinando totalmente com a boca a “pneu” e peitos balões. Esse mito, por sinal ridículo, se enraiza na mente dos mais jovens (e não só) fazendo com que a dieta seja uma obsessão, e a malhação, ou simplesmente a prática de um esporte, um comportamente patológico. E, como se não bastasse, a influência de capas de revista e o ressalto que a mídia dá às dietas gritantes made in USA, fazem do body design ( uma nuova cultura do corpo modificado), um verdadeiro fator socializante. Eis então, o passe-partout para o sucesso na vida: ser bonito a qualquer preço. Mais você se pareça com uma Angelina Jolie ou um Brad Pitt, mais sucesso na carreira você terá. Mas, não se preocupem. Segundo Di Bari, “daqui ao ano 2020, a cirurgia estética será percebida como um bom investimento para se haver maior sucesso nas relações humanas e na carreira profissional”. Afirma no seu livro. Hoje, quem é mais bonito ganha 5% a mais, com relação à media. Aì, você que é feinho(a) pode me perguntar, roxo de raiva: “Então, você quer dizer que quem é feio ganha 5% a menos do que quem é bonito?” Nequinhas pitibiribas, querido(a). Se você é um pato feio, pode apostar que você está ganhando, hoje, não 5, mas 9% a menos que os príncipes azuis. Isso mesmo. É cientifico e tudo. A confirmação vem de uma pesquisa feita pelos economistas americanos Kristie Engemann e Michael Owyan da Federal Reserve. Recente pesquisa da Academy of Facial Plastic and Reconstructivr Surgery, indica que 80% dos americanos, considera o aspecto físico um fator determinante para fazer carreira e pensa que, para remediar essa “temível” falha no próprio curriculum, basta somente um bisturí. 

A Ela (Employment Law Alliance) declara, de fato, que, de cada 6 trabalhadores americanos 1 já fez denúncia, por haver sofrido descriminação por causa do aspecto físico não conforme com os padrões exigidos, tais como: quilo a mais, acne, baixa estatura. Graças a Deus que, no ano 2025, todos poderão dormir sono tranquilo. Chegarão as novas disciplinas científicas para plasmar cada corpo humano do planeta: a biomechatronic – ciência que utiliza diferentes disciplinas como: biologia, robótica, microeletrônica e informática, para bio-hibridizar a espécie humana. Graças à engenharia genética, se poderá comandar o crescimento muscular, por exemplo, através do gen “Igf1” e construir corpos esculturais, sen nenhum esforço. E, o que é melhor, sem bisturís. Logo, calma pessoal, aguentem firme até lá, pois todos que alí chegarmos, podereremos tranquilamente nos transformar em um JoliePitt. É só querer e BASTA! E, além de bonitos, technologicus. É mole ou quer mais? Acabaram-se aqueles pateticos concursos de beleza como Miss Brazil, nada de boazudas, morena, loura ou mulata que sejam, se acotovelando pra serem a melhorzinha do Miss Planeta Terra! Até que enfim...! Chegaremos mesmo a uma verdadeira e própria PARIDADE! Fonte: Homo Technologicus di Giuseppe Longo Il Futuro che c’é gia – Vito Di Bari

giovedì 16 ottobre 2008

A Vingança da batata


Ano Internacional da Batata!

A batata chegou na Europa no século XVI, provocando medo e desconfiança entre os comilões. O que ninguém poderia imaginar é que, aquela bolota redonda com forma irregular, seria transformada, no século XXI, no símbolo tão amado quanto odiado da globalização. Quando aqui chegou, a batata foi acusada de ser venenosa, fruto de terra demoníaca, portadora de lepra, boa somente para os animais. Hoje, a batata conseguiu se redimir completamente. Obteve da FAO, a agência da ONU para a agricultura, a declaração de 2008 Ano Internacional da batata. Isso mesmo! A idéia veio do Perú - não que o coitado do perú tenha resolvido se alimentar das pobres batatas, isso não. Digo o Perú país, ok? - que de batata entende mesmo, pois produz dezenas de variedades. A idéia do Perú, tem como objetivo fazer com que se conheça todas as virtudes da senhora batata e o papel dela ( é, sim, porque a batata tem até um papel para representar) em aliviar os dissabores da pobreza, enriquecendo a alimentação e promovendo o desenvolvimento econômico. (Passou de desgraçada a Star, cheia de... papel e tudo). Sendo assim, hoje, 50% das batatas cultivadas no mundo, terminam nos palcos de Hollywood? Que nada! Termiinam nas panelas da população: frita, pelada, cozida ou em forma de purê. Pobre diaba! Mas não estaria melhor quando estava pior? Bem feito! 

Quem quer aparecer demais, termina em uma panela em ebulição, posso garantir. Bem, o certo è que, com os 77g de água e 87 kcal, a batata pensou que era Kim Basinger e começou a se despir. Decidiu expôr-se completamente, mostrando-nos suas partes mais íntimas, nos fazendo conhecer todo o seu sex appeal: 13 mg de vitamina C; 1,78 de proteína; 0,02 mg de riboflavina (Vit.B); 20,13 g de carboidrato; 1,8 g de fibras; 5 mg de cálcio; 0,01 g de gordura; 0,106 mg de tiamina; 1,44 mg de niacina; 0,31 mg de ferro; 44 mg de fósforo; 379 mg de potássio. Como se não bastasse, sendo rica de amido, cascas e cia podem produzir etanol pra ser usado como carburante. (Se Lula sabe disso… pobre das batatas!) São as indústrias quem mais precisam do seu amido. Na indústria farmacêutica, tessil, de madeira e de papel, o amido é usado como adesivo e na petrolífera, para lavar os poços… Já existem até alguns grupos de pesquisadores – imaginem - que querem fazer da batata, um veículo contra a hepatite B… e por aí vai! A esse ponto, a batata começa a se achar. 

Cansada de, no passado, quase nunca ter sido levada em consideração, desembarcou no novo século pra mostrar o que é que a batata tem... Ela jà entendeu muito bem que a “batata excita” como em uma publicidade feita pra ela. Porque a batata agora è uma Star, sim senhor, e como tal, as grandes casas publicitárias fazem batalha para havê-la como protagonista de seus spots. É o caso do spot Amiga Chips idealizado pela agência Leo Burnett, com a direção criativa-executiva de Enrico Dorizza

O testimonial Rocco Siffredi, joga de forma humorística com sua “particular notoriedade”, movendo-se em volta à piscina de uma luxuosa mansão, circundado de lindas garotas em bikini e elogia aquela que declara de ser a sua batatinha preferida (deixe de maldade!), ou seja, a Amiga Chips. O spot se conclue com o provocatório claim: Quem aqui gosta de batatinha?… E pensar que até pouco tempo atrás, as batatinhas eram um produto direcionado principalmente às crianças… mas, hoje em dia, se pensa somente em sensacionalizar, usar frases de efeito, com duplo sentido, a fim de que falem dela… da batata, naturalmente! Qual o ser vivo que não se enche de vaidade, com isso? Pra se manter em forma (já que se tornou uma star), a batata possue vários personal trainers à disposição: Os biotecnologistas. Pra eles, a batata é um objeto de estudo cotidiano.

 Pode confirmar Luigi Frusciante, professor de genética agrária, na Universidade Federico II de Napolis, e expert no melhoramento genético da batata: Conhecemos muitos processos bioquímicos, fundamentais para a expressão de caracteres ligados ao metabolismo, à reprodução, à fisiologia e à adaptação da batata (… ) Isso nos dá a possibilidade de modificar os gens, potencializre sua resistência à seca, ao frio e ao calor e melhorar os parâmetros qualitativos do tubérculo – forma e calibre, sensibilidade à temperatura e assim por diante. Afirma Frusciante. No mais, a batata pelada, cortada, cozida, secada, pré-frita, congelada e ensacada, mesmo com um passado desprezante, não obstante sua extraordinariamente riqueza, pode dormir sono tranquilo porque, com um ano internacional para a batata, não dá outra senão um futuro extra-brilhante!

mercoledì 8 ottobre 2008

La bellezza è soggettiva



Gli alieni guardano la nostra Tv

Quale sistema di legittimazione si usa per valutare un’opera d’arte o definire che Brad Pitt è bello e Berlusconi, mica tanto?
Beh, dipende di cosa si intenderebbe per bellezza artistica o fisica che sia.

Secondo Jean Clair – critico francese e storico dell’arte - nel mondo dell’arte contemporanea, per creare un valore, c’è bisogno soltanto di una santa trinità: il critico che offre il suo punto de vista, il collezionista pronto a comprare e il direttore di museo che mette il timbro ufficiale. Se ci sono questi tre, è possibile far ingoiare qualunque cosa. Parole di un intenditore.

Ma, prendiamo un attimo un quadro di Damien Hirst e regaliamo a un’intelligenza extraterrestre. Sarà che facciamo cosa gradita? Magari a loro potrebbe anche gradire il nostro gusto per la bellezza e apprezzare il regalo. Cos’altro potrebbe dire di noi, della nostra arte? Non è detto che troverebbe bello, o profonde le nostre espressioni artistiche. Dopotutto, abbiamo, pure noi, qualche problema a definire il valore estetico di un’opera d’arte. (Figuriamoci misurare la bellezza di Berlusconi!)

E a noi, cosa direbbe, invece, l’arte degli alieni? Dato che gli alieni avrebbero sensi diversi dai nostri, è molto difficile immaginare come sarebbero la loro arte e la loro forma d’intrattenimento. Diciamo che, a queste creature, il senso più importante sia l’olfatto e che la loro vista sia limitata o del tutto nulla. Cosa potrebbe essere trovata nella loro casa? Al posto del quadro di Barney Cattelan, potrebbero essere collocati legni aromatici, invece di un divano Chateau d’Ax troveremmo dei puff che esalano differenti odori floreali nel sedersi.
Gli equivalenti di Picasso e Rembrandt non dipingerebbero ma preparerebbero squisite composizioni di profumi.
Il corrispettivo alieno di “Playboy” sarebbe visivamente insignificanti ma pieno zeppo di aromi erotici e ai correlativi alieni calciatori, per conquistare le veline (o essere conquistato), non servirebbero i muscoli ben scolpiti, basterebbe un buon naso.

L’arte culinaria potrebbe essere come le nostre arti visive o auditive: mangiare un piatto particolarmente raffinato sarebbe come ascoltare la Quinta Sinfonia di Beethoven.
Peccato che non possiamo ancora provare se loro esistono davvero! Nel caso esistessero extraterrestri tecnologicamente avanzati, solo da poco si sarebbero accorti di noi, in seguito allo sviluppo della radio e Tv, già alla fine del XX secolo.

Da Uomini e Donne al Grande Fratello, i più mediocri video programmi delle nostre televisioni, stanno viaggiando verso Alpha Centauri. Si diffondono nello spazio sotto forma di segnali elettromagnetici, che possono essere individuati a grandissima distanza da dispositivi di ricezione grande quanto un radiotelescopio. E così, le veline, magari stanno andando a rallegrare la costellazione Orione.

Che impressione potrebbero fare simili programmi a un’intelligenza aliena? Il fatto che uno dei primi segnali dell’intelligenza terrestre possa uscire dalla bocca di Bart Simpson è una cosa da far riflettere.
Per quanto sia difficile da digerire, i nostri programmi d’intrattenimento sono i primi messaggi che abbiamo spedito nello spazio. E se un giorno dovessimo ricevere trasmissioni da un altro pianeta, saranno ugualmente programmi alieni d’intrattenimento.

Proviamo immaginare:
Il mondo intero lì col fiato sospeso in attesa di vedere le prime immagini extraterrestre sulla BBC. Compare un Carlo Conti superlampadato che presenta l’evento in diretta. Poi, ecco entrare nelle nostre case l’equivalente di Pamela Anderson in un bikini striminzito o di un gruppo tipo Jones Brothers composto di calamari urlanti. Fantascienza? Non direi proprio. Infatti, gli studi satellitari ci informano che le immagini del Super Bowl, diffuse più di ogni altro segnale al mondo, sarebbero il messaggio terrestre più facilmente captabile. Gli studiosi ci dicono che il primo segnale da un mondo alieno, potrebbe essere l’equivalente di una partita di calcio. Da qui possiamo tirare un’interessante lezione:
1. Meglio non valutare un’intera cultura solo in base ai programmi d’intrattenimento.
2. Possiamo imparare molto di una cultura vedendo in che modo la gente si diverte.

Fonte: Riflessioni sull'orlo dell'apocalisse

giovedì 2 ottobre 2008

Na Russia, o assédio moral no trabalho è quase obrigatório.


Na Russia, um juiz absolveu um manager que tentou assédio moral no trabalho, sustentando a tese de que “seduzir” no ambiente de trabalho é útil para “garantir a sobrevivência da raça humana: se não existissem esses “avances sexuais” não existiriam crianças”. Só podia ser na Russia, o país de Vladimir Putin que, diante da acusação ao presidente israeliano Moshe Katzav por ter violentado dez mulheres do seu staff, responde, sem perceber que tinha um microfone ligado em uma das salas do Kremlim, durante um encontro com o premier israeliano Ehud Olmert: “Aquele, sim, que é um verdadeiro homem! Violentar dez mulheres... Na Russia todos lhe invejam!” Em um paìs onde as estatísticas comprovam que 100% das funcionarias são assediadas no trabalho, 7% violentada, è natural que 80% das mulheres estejam resignadas, aceitando a idéia de que sem levantar a saia para o chefe, não tem carreira certa. Somente 2 mulheres, nos últimos 15 anos, conseguiram ganhar uma causa por assedio moral no trabalho. Uma funcionaria de 22 anos, em São Pietroburgo, apresentou causa contra o seu chefe, acusando-o de ter a fechado fora do seu escritorio porque se negava de haver relações sexuais com ele, ficou estupefata com a decisão do juiz: “Não conseguia acreditar no que ouvia” – afirmou a moça – "Fiquei de boca aberta em notar que o juiz procurava passar por “uma coisa útil”, aquilo que pra uma mulher é humilhante e difícil de aceitar. Quando no início, meu chefe exigiu que as funcionárias exprimissem com os olhos o desejo de ser jogada sobre a escrivania, ao menor aceno dele, pensei que não passasse de uma metáfora”- concluiu a moça. "Se não existissem esses assédios sexuais, não existiriam tão pouco crianças” – citava o juiz, aludindo, ao problema da queda da natalidade, que se continuar nesse ritmo, na metade do próximo século, a população russa se reduzirà de 30%. Por esse fato, jà foi declarado o dia da geração, ou seja, todo mundo à casa para fazer sexo, pra levantar a taxa de natalidade! É mole!

É... vida difícil mesmo para as pobres mulheres trabalhadoras!
Se por um lado os chefes do sexo masculino querem fazer o Casanova com elas, haver um chefe do mesmo sexo pode se revelar um verdadeiro pesadelo. Às vezes, os anos de frustrações que algumas mulheres tiveram que passar, antes de assumir um cargo de chefia, pode ter gerado verdadeiras “viperas” , mais venenosas que os chefões do sexo oposto. Se você ainda tiver a má sorte de ter uma chefe que não se acha bonita e não é bem resolvida, aí é que a coisa pega. Passada a fase do ciúme, inveja e rivalidade, o veneno vai-se inserindo no campo minado do dificil equilibrio entre a funcionária e sua “boss” e vai-se detonando uma bomba atrás da outra. Talvez por terem entrado mais tarde no mercado de trabalho, por serem mais perversas no julgamento de seus pares, chefes mulheres têm uma competitividade predatória. Quem não tem todos os parafusos no lugar e bem apertados, pode parar no divã de um analista. 

A confirmação chega de um recente estudo canadese: “o sexo do chefe influencia a nossa vida, não só no trabalho". Segundo uma pesquisa da Universidade de Toronto, publicada no Journal of Health and Social Behavior, o sexo das pessoas que gerenciam o trabalho repercute na saúde física e mental dos empregados. No âmbito da pesquisa, foram examinados, em cada empregado, o stress psicológico, os sintomas físicos, o tipo de ocupação e a geral condição no trabalho, como o nível de satisfação por trás da escrivania, como se relaciona com a autoridade, as pressões recebidas e a qualidade das realizações interpessoais. Os trabalhadores foram, depois, divididos em grupos gerenciados por dois supervisores do sexo oposto e um outro variante, podendo ser do mesmo sexo ou não . A descoberta foi, talvez, muito indigesta pra muitas mulheres: as trabalhadoras sentem desconforto com um chefe do mesmo sexo, não somente no ambiente de trabalho porque a longo prazo, poderà pagar as consequências também no plano da saúde psicofísica. Se, ao contrário, a dar-lhes ordem é um homem, ou um casal de manager, as coisas fluem com muito mais serenidade.

lunedì 29 settembre 2008

Os machistas ganham mais


Atenção homens do meu Brasil e não só: Se você tem a mente aberta à modernidade, uma ampla visão e aprova a igualdade entre os sexos, e acha que isso faz de você uma pessoa melhor e mais justa, você tá coberto de razão . Mas... se entre a riqueza interior e aquela do contra-cheque, você preferir essa última, acho bom você fingir que è um irreparável machista. Isso mesmo! Um estudo conduzido pelos pesquisadores do Warrington College of Business Administration da Universidade da Florida - Timothy Judge e Beth Livingston - por um período de 30 anos, em 13 mil pessoas, revela que os homens tradicionalistas e conservadores, que aprovam a idéia de que o lugar da mulher é atrás do fogão , são pagados muito mais do que os que são favoráveis à igual oportunidade entre os sexos. O resultado da pesquisa, publicada no Journal of Applied Psychology, demonstra que os homens que acham que a mulher ideal deve ser imortalada com a moldura do fogão, vassoura, pia de lavar pratos etc, além de não serem desconsiderados publicamente, eles ainda são recompensados com ganhos extras, com uma aumento salarial de 8.500 dolares a mais, por ano, em relação aos homens com idéias modernas. Interrogados pelos pesquisadores, se realmente eles achavam que o lugar ideal para uma mulher fosse a casa e se acreditavam que o trabalho feminino aumentasse o risco da alta taxa de delinquência juvenil, a maior parte dos “homens-cobaias” respondeu “sim”. Mas a surpresa maior foi quando se verificou que eram exatamente aqueles, com idéias mais antiquadas, a haverem o salário mais alto. Segundo os entendidos, mérito de ambientes de trabalho onde as idéias retrógradas são compartilhadas e, por isso, incentivadas e premiadas para manter o status quo

Por sorte, no patamar feminino, as coisas se invertem e as mulheres com idéias modernas e de igualdade, recebem alguma coisinha a mais das colegas “tradicionalistas”, mesmo se somente de 1.500 dólares por ano. Segundo a psicologa Magdalena Zawisza, da Winchester University, esse fenomeno pode ser, de qualquer forma, justificado de várias formas: "Em muitos casos, se trata de homens que possuem sede de poder e que perseguem a carreira com maior garra. A postura e índole machista, passa uma maior credibilidade aos olhos do chefe. Se trata de dinâmicas que se desencadeiam no subconsciente ".
E agora, depois dessa, aguentem firme mulheres! Os homens que estao perseguindo uma carreira vao atolar o subconsciente com essas dinâmicasi. Ver pra crer.

giovedì 25 settembre 2008

Intelligenza Artificiale - Saremmo tutti uomini-macchina?



Arrivano le generazioni cyborg - Dopo il 2030, dobbiamo confrontarci con entità completamente non biologiche dotate della stessa complessità degli esseri umani.

Secondo Ray Kurzweil – scienziato informatico – entro il 2029 i computer raggiungeranno il livello dell’intelligenza umana. Una volta che le macchine avranno conseguito quel traguardo, non c’è dubbio che lo supereranno, perché riusciranno combinare l’ingegnosità e la flessibilità dell’intelligenza umana con le caratteristiche per cui i computer sono intrinsecamente superiori: la condivisione di informazioni, la velocità delle operazioni, il fato di lavorare sempre al massimo delle prestazioni e di gestire con precisione miliardi e miliardi di dati. Potranno impadronirsi sostanzialmente di tutta la conoscenza della civiltà uomo-macchina. Non ci sarà più una distinzione netta tra uomo e macchina. Afferma Kurzweil.
Ma… tranquilli, dicono che non ci sarà nessuna competizione tra gli strani marchingegni e noi, perché ci mescoleremo e ci uniremo.
Secondo Kuszweil, avrà un’interazione tra una computerizzazione diffusa e i nostri cervelli biologici, quindi, quando parleremo con una persona del 2035, possiamo star di fronte a un vero e proprio ibrido d’intelligenza biologica e non biologica.
Gli impianti neurali aumenteranno la capacità della mente umana, trasformando le persone in veri cyborg.
Accresceranno la nostra intelligenza e saremmo in grado di pensare più velocemente e più profondamente, di sviluppare capacità superiori in ogni campo della conoscenza, dalla musica alla scienza.
Grazie alla nanotecnologia, l’intelligenza non biologica crescerà in maniera esponenziale – una volta impiantata nei nostri cervelli – al contrario di quello che succede con l’intelligenza biologica che procede con un ritmo talmente lento da essere effettivamente pari a zero, anche se l’evoluzione è sempre in atto. Abbiamo, ora, un totale di 10 elevato a 26 operazioni al secondo, nei cervelli biologici dei 6 miliardi di esseri umani del pianeta. Tra 50 anni, questa cifra sarà sempre la stessa. L’intelligenza non biologica oggi è lontana milioni di volte da questo valore.

La nanotecnologia servirà anche per salvare le vite umane.
Infatti, esistono già alcune persone in cui i neuroni biologici del loro cervello sono connessi ai computer e in tale sistema, l’elettronica funziona a fianco del circuito elettrico biologico. Questi innesti servono per migliorare certe condizioni patologiche e alleviare alcune disabilità come nel caso dei non udenti e i malati di Parkinson.
I dispositivi di ultima generazione danno, pure, la possibilità di scaricare software per aggiornare il sistema.
In poco tempo si potrà fare uso dei nanorobot – grandi quanto le cellule ematiche – in grado di entrare nei capillari e nel cervello, in modo non invasivo, per un’ampia gamma di scopi diagnostici e terapeutici.
Nei casi di epatite e diabete, per esempio, un dispositivo – in forma di capsula, con pori del diametro di 7 nanometri - rilascia l’insulina e blocca gli anticorpi. E’ già stata sperimentata nei ratti per la cura di diabete del tipo 1 con ottimi risultati e, dato che il meccanismo del diabete tipo 1 è uguale sia nei ratti sia negli esseri umani, è evidente pensare che l’apparecchio funzionerà anche negli umani.

Così, si aprono molti altri scenari con sapore di surreale.
Si sa già che in tempo breve, potremo avere, per esempio, una realtà virtuale su scala totale, nella quale i nanorobot saranno in grado di interrompere i segnali provenienti dai nostri sensi e sostituire con altri. (Così, andare in bagno, per molti non sarà più un problema: basta chiedere al nostro nanorobot di sostituire l’odore sgradevole per quello di lavanda o fiori del bosco – così per dire!)
Quindi, il cervello verrebbe davvero a trovarsi in un ambiente virtuale con le condizioni tanto convincenti quanto quelle dell’ambiente reale.
Così, dopo il 2030 scatenerà un grande dibattito filosofico attorno alla questione se si tratti di simulazioni molto convincenti di entità coscienti, o se siano coscienti davvero o ancora, se ci siano differenze tra le due cose. Ci saremmo per vedere? Chi vivrà vedrà!