lunedì 23 dicembre 2019

La Pace nel Mondo è Possibile – (se tutti noi insieme lavoriamo alla sua costruzione)




l paese Globale della Pace Mondiale
I principi universali che mantengono ordine nell’attività dell’universo fisico sono le leggi di natura, le leggi della fisica, della chimica, della biologia. Queste leggi governano, silenziosamente, il comportamento degli atomi e delle galassie, del nostro respiro e del battito cardiaco. La Legge Naturale, che governa tutta la Natura, è la “Costituzione dell’universo” e amministra tutta la vita: quella delle galassie, del nostro sistema solare e del pianeta terra; certamente anche le nostre vite individuali, i nostri pensieri e le nostre azioni sono amministrati dalla Legge Naturale. Seguendo il principio della minima azione, la Legge Naturale guida la vita verso livelli sempre più alti di evoluzione.

La violazione delle leggi della natura, impedisce questo naturale processo evolutivo e provoca stress e sofferenza. Agire in armonia con queste leggi, si ottiene il sostegno della propria natura, il funzionamento della fisiologia rimane equilibrato, la mente è appagata, i pensieri e le azioni mostrano la stessa naturale efficienza dell'attività della natura che realizza ogni cosa con il minimo sforzo ed il massimo rendimento. Tale consapevolezza rende la persona così espansa che i suoi pensieri e il suo comportamento sostengono l'ambiente in modo completamente naturale.

Kant stese il Progetto per una pace perpetua nel 1795. L’idea di una società cosmopolita in cui sarebbe regnata una “pace perpetua”: un mondo dove gli umani, in virtù del dono che li distingue dagli animali, la ragione, fossero stati in grado di anteporre una coesistenza pacifica agli interessi, alle violenze, all’avidità dei pochi.
Un mondo dove la pace diventava condizione necessaria perché la stessa ragione potesse sussistere e sopravvivere e continuare a comprendere quello che lui definì “il sublime”, l’infinita piccolezza dell’uomo, la sua superiorità sulla materia non cosciente.

La pace postulata come principio non ha molto senso se al suo interno ammette casi che in realtà rivelano un’essenza utilitaristica. Se si presentasse il caso in cui al posto di uccidere mille persone se ne possono scegliere dieci e spararle, considerando queste come opzioni, il termine pace è di per sé relativo. Violenza genera violenza.

E’ necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul mondo.
“Per quanto uno guardi alla storia e, d’altronde, anche al presente, capisce che le guerre sono state e sono tutt’ora una componente della storia dell’uomo. E’ possibile vivere senza?
Sarebbe possibile, ma ciò dovrebbe essere affiancato di pari passo con una evoluzione culturale dell’uomo. Con la crescita della tecnica l’uomo ha raffinato le armi per distruggersi, ma in tal senso non è cresciuto molto dall’epoca delle caverne. Un tempo le clave, oggi i missili terra-aria.
Quello che serve cambiare è ridimensionare il nostro approccio con il mondo, con la tecnica stessa, perché la tecnologia è tutto oggi e toglierle la maschera dell’alienazione che le abbiamo modellato sarebbe un notevole passo avanti.

Il mondo là fuori è cresciuto, e non noi in sé. Sebbene la scienza abbia permesso un progresso conoscitivo dell’uomo nel corso della storia, il nostro modo di porci con gli altri e con il mondo è il medesimo. Il mondo è proiettato davanti ai nostri occhi su di uno schermo, eppure ci comportiamo esattamente come difronte ai graffiti delle caverne della preistoria. Il senso di responsabilità è qualcosa che manca, non solo da parte di chi detiene il controllo della tecnica, ma anche di noi che possediamo nuove forme di conoscenza e comunicazione. E’ necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul mondo.

Siamo ancora l’uomo dell’età della pietra
La pace continuerà ad essere utopia, se non riusciremo a operare un salto di mentalità, in grado di trasportarci in un mondo dove la tecnica è al nostro servizio e non il contrario. Per far ciò servono investimenti su scala planetaria a livello educativo. La pace è possibile se esiste un riconoscimento reciproco, un’accettazione di parte dello stato, che permetta il raggiungimento di un’effettiva condizione migliore. Questa coscienza pacifista è possibile se tutti se ne rendono conto e ciò vuol dire che sono le masse in primis che devono essere educate a questa transazione di mentalità.

Sei ancora l’uomo dell’età della pietra, recitava Quasimodo.
Il passaggio che io intendo non è un abbandono di uno stato per un altro, bensì si avvicina di più all’idea di una sintesi hegeliana: l’uomo cosciente del proprio passato che sa guardare veramente in faccia al futuro e non con una presunzione di stampo futurista.
La speranza è che gli uomini futuri trovino nella condizione di pace terrena non solo un momento favorevole dal punto di vista economico, politico, e sociale, ma soprattutto un istante in cui si possa finalmente ragionare e cogliere appieno la precarietà e la futilità di questa vita.

Finchè il termine pace sarà veicolato dai mezzi di comunicazione di massa al solo scopo di mascherare la realtà del mondo, credo che, come affermò Einstein un tempo, non saremo molto lontani dal combattere la quarta guerra mondiale con i bastoni dei primati.” Davide Marzorati

La Voce de un Nobel
Noi, come famiglia umana del XXI secolo, di fronte all’aumento delle violenze, dobbiamo ammettere che siamo sulla strada sbagliata e che siamo chiamati a trovare nuovi modi di pensare e di agire in una prospettiva globale. Abbiamo urgente bisogno di spostarci dalla strada della violenza per muoverci verso la strada della non violenza e della costruzione della pace attraverso il disarmo.
La pace è un bellissimo regalo da avere nella vita, e lo sanno bene coloro che hanno conosciuto conflitti violenti, guerre, carestie, malattie, povertà. Credo che la pace sia un diritto fondamentale per ogni individuo, per tutti gli uomini. La guerra è la negazione e la privazione di tutti i diritti umani, della vita, della proprietà, della libertà, e dovrebbe essere abolita. La pace, sia interiore che esteriore, è possibile e ci sono passi che tutti noi possiamo compiere per raggiungerla. Tuttavia, se non crediamo nella pace, se non abbiamo passione e se non lavoriamo tutti insieme alla sua costruzione, come possiamo realizzare la nostra visione di pace?

L’amore per gli altri e il rispetto per i loro diritti e per la loro dignità di essere umani, indipendentemente da chi sono o da quale sia la loro religione, ci porterà verso un reale cambiamento e metterà in moto le giuste relazioni. Con relazioni sociali costruite sull’uguaglianza, sulla non violenza e sulla fiducia, possiamo lavorare insieme per eliminare le molteplici minacce alla nostra umanità.

La scienza, la ragione, la saggezza aprono a nuove possibilità e cambiamenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per contribuire a rendere questi progressi alla portata di tutti attraverso l'istruzione e dobbiamo sfruttare le nuove tecnologie digitali per collegare e costruire un mondo di pace.

Veniamo tutti i giorni culturalmente condizionati ad accettare la violenza come uno stile di vita e c’è sempre la sensazione che l’umanità stia correndo grandi rischi. Ma la violenza inizia nella nostra mente e se vogliamo cambiare, allora è da lì che dobbiamo cominciare a cambiare.

Mentre la scienza e la ragione ci hanno fornito molte cose buone (in medicina, tecnologia, ecc.), purtroppo hanno anche generato le armi nucleari, la capacità di uccidere con droni armati, ecc. Oggi abbiamo bisogno di investire sulla nostra conoscenza, sulla nostra capacità di avere compassione e di amare per respingere gli schemi mentali di stampo militaristico con cui le nostre culture ci stanno nutrendo ogni giorno attraverso i mass media e la propaganda di guerra.

E’ importante cambiare molte delle politiche governative, fermare la corsa agli armamenti in tutti i nostri Paesi, e costruire nuove istituzioni e strutture. Credo che sarà una pacifica rivoluzione politico-spirituale ad allontanarci dalla strada della militarizzazione e della guerra, avvicinandoci a un percorso di pace e di non violenza.
Credo che tutte le società, le istituzioni e le organizzazioni debbano lavorare insieme e insegnare la via della non violenza come uno stile di vita, come una scienza politica, come un mezzo per portare avanti un cambiamento sociale e politico, ovunque viviamo.

Dobbiamo unire le nostre voci per abolire le armi e gli eserciti in tutti i Paesi e dimostrare a tutti coloro che credono che il potere militare sia la forza di controllo sulla storia, che la risoluzione pacifica ai problemi attraverso il disarmo e la non violenza sono la forza di controllo della storia."
Premio Nobel - Mairead Maguir

Con l’esperienza di quell’area silenziosa ma infinitamente potente della mente, la totalità del potere organizzativo della natura si ravviva nella nostra consapevolezza, nella nostra vita e nella vita dell’intera nazione. Come risultato, cominciamo ad agire spontaneamente in armonia con la Legge Naturale e a realizzare i nostri desideri con il minimo sforzo, armonizzando le nostre esigenze con quelle dell’intera società.
Questa è la chiave per portare l’invincibilità ad ogni nazione e la pace permanente nel mondo.


https://www.peacelink.it/

lunedì 16 dicembre 2019

Saber pedir desculpas pode ser tão difícil quanto poderoso.




O grande problema do orgulho é a polaridade.
O orgulhoso acredita que para um estar certo, o outro tem que estar errado. Ou que abraçar o que o outro diz, é “se rebaixar”. Essas percepções limitadas trazem separação e desacordo, que é o inverso do princípio universal de harmonia. Paz, alegria, amor, felicidade, construtivismo só existem com harmonia e acordo. Logo, o orgulho é um obstáculo para a concretização de relacionamentos sólidos.

A principal causa do orgulho é o medo. O medo de estar errado, o medo de falhar, o medo de errar. Reconhecer de haver errado e admitir isso, parece corresponder à diminuição de nós mesmos; parece perder poder, perder uma imagem positiva de nós mesmos em relação aos outros ...
A pessoa tem medo de não ser aquilo que quer mostrar fora. Ou quer se autoafirmar dentro por achar que é o melhor caminho. Assim, se infla em orgulho para se defender dos ataques externos e não deixar os sentimentos internos virem à tona. Joga-se a culpa em quem está fora quando algo dá errado e toma-se todos os méritos para si quando algo dá certo.

Por que é tão difícil pedir desculpas?
A maior parte de nós, geralmente acredita que estamos certos, quando somos contestados. Essa é uma das causas do porquê seja tão difícil pedir desculpas?
Partimos sempre da suposição de que o que fazemos é correto, enquanto o que os outros fazem é frequentemente errado. Ou seja, os seres humanos acham muito difícil admitir seus erros, porque, geralmente, cada um de nós está sinceramente convencido de não ter cometido nenhum erro!

O orgulho ferido nos joga para outras emoções mais densas, como vergonha, culpa, apatia, tristeza ou raiva. Pois sua base de segurança está focada em terrenos arenosos, como conquistas externas, ideologias e ideais (eu estou certo). Quando um desses aspectos cai por terra, a realidade surge e traz a sensação de grande sofrimento pelo autojulgamento e auto recriminação (eu estou errado).
O gesto de pedir desculpas é complicado por várias razões e, por várias outras razões, é necessário e virtuoso.
Reconhecer que estamos errados é como ir contra a corrente, seria como ter que subir a corrente do nosso pensamento, que naturalmente flui em uma única direção, a de estarmos convencidos de haver dito e feito a coisa certa.

O antídoto para o orgulho é a gratidão
A gratidão nos protege do aspecto de superioridade e de agente causador do sucesso. Passamos a nos enxergar como uma peça da engrenagem e não a própria engrenagem.
Agradecer significa “deixar a graça descer”. Entender que aquilo que temos e fazemos é um reflexo do que somos. Que nos foi permitido exercer um governo, uma responsabilidade temporária sobre aqueles bens materiais, funções sociais, cargos ou pessoas. Até mesmo sobre o nosso corpo físico, emocional e mental.

O orgulho enxerga a causa que traz a ilusão de que conquistamos por nosso mérito exclusivo. A gratidão enxerga o contexto que permite a sincronicidade para que as coisas aconteçam perfeitamente como tinham que ser.

Quem se desculpa, demonstra ter boa auto-estima; aqueles com baixa auto-estima são aqueles que acham mais difícil se desculpar. Pedir desculpas significa mudar, e mudar sempre é difícil porque implica mudar a ideia que temos do mundo, especialmente a ideia que temos de nós mesmos, porque estamos apegados demais à nossa visão do mundo, dos outros e de nós mesmos. É ter que sair da nossa zona de conforto, e nem sempre é fácil.

Pedir desculpas pode ser tão difícil quanto poderoso.
Sorry / Is all that you can’t say / Years gone by and still / Words don’t come easily / Like sorry like sorry”
(“Desculpe. É tudo o que você não pode dizer”), canta o músico afro-americano Tracy Chapman em uma música inesquecível do final dos anos 80. Re-escutá-la pode ser uma boa ideia, porque sugere, de uma maneira simples e poderosa, como o ato de dizer "me desculpe" possa ser tão difícil quanto poderoso. Mas pedir desculpas não é suficiente: devemos fazê-lo bem e com sinceridade.

A Harvard Business Review descreve vários tipos de desculpas ineficazes:
-Existem as desculpas formais, vazias de qualquer sentimento autêntico. Apenas palavras ditas de maneira reticente e apressada, sem envolvimento substancial. Elas são inúteis.
-Há também desculpas excessivas, repetidas e irritantes, que colocam o ferido e seus sentimentos de remorso no centro do relacionamento e, paradoxalmente, forçam a pessoa ferida a confortar quem lhe causou o dano.
-Há, ainda, as desculpas incompletas. Dizer apenas “me desculpe” pelo que aconteceu, significa não reconhecer o proprio papel (e a propria responsabilidade) do que aconteceu e não se comprometer em evitar que uma situação semelhante aconteça novamente no futuro. Fácil demais...

-E há as desculpas negadas: “ei, não é minha culpa!”
Pelo menos são sinceras porque é o ego que fala e se recusa a admitir qualquer culpa. Esse tipo de desculpas não é apenas ineficaz, mas contraproducente pois aumenta o dano infligido e prejudica definitivamente a possibilidade de salvar o relacionamento.

Admitir os seus erros é sinal de autoconhecimento e maturidade
Quando você se recusa a pedir desculpas,você está tentando gerenciar suas emoções. A recusa está ligada à preservação da autoestima e, portanto, a um comportamento defensivo por parte de quem erra. Se pressupõe, portanto, de adquirir na recusa, poder e controle que se traduzem em sentimentos de autovalorização. Um pedido de desculpa pode ser encarado como algo ameaçador, uma incapacidade, afetando diretamente a autoconfiança e a autoestima.
Em vez disso, abrir-se aos outros, admitir o próprio erro e se desculpar diante de quem se sentiu ofendido, é extremamente terapêutico e fortalecedor. Damos ao erro um valor negativo, mas é importante compreender que ele pode levar ao aprendizado. É preciso lidar com os erros de forma mais leve, sem tanto auto cobrança"
Se desculpar envolve um amadurecimento e para isso é preciso revisar nossas atitudes e entender que reconhecer um erro não significa saber menos ou ser uma pessoa errada mas, ao contrário, demonstra empatia e preocupação com os sentimentos do próximo, ganho de inteligência emocional e auto-responsabilidade, aprendizados sobre a vida nas diferentes situações.

“Ao contrário do que a sociedade nos apresenta, não devemos nos menosprezar por errar em algum momento. Todos erramos em atitudes e palavras em fases da vida, afinal, somos seres em construção. Portanto, compreender que errar faz parte da vida e assumir esses erros é importante para amadurecermos como pessoa", ensina a psicóloga Gabriela Bandeira.

Mais do que "dar o braço a torcer", assumir que estamos errados é aprender a lidar com a avalanche de sentimentos que o orgulho pode nos causar, dentre eles a vergonha e a sensação de inferioridade perante o outro. Além disso, quando reconhecemos os nossos erros e nos desculpamos por eles, conhecemos melhor as emoções e as reações à elas, o que gera autoconhecimento e demonstra maturidade: "Isso nos faz crescer e fortalecer como pessoas e, consequentemente, faz com que consigamos construir relações mais verdadeiras com o outro", finaliza Gabriela


https://dilei.it/psicologia/
https://www.queroevoluir.com.br/

venerdì 6 dicembre 2019

Profecia auto-realizadora - Aquilo que emitimos retorna a nós.




Todos nós estamos interconectados em um nível energético, é a lei da física, é a lei da natureza que governa o Universo.

A Profecia auto-realizadora ou self-fulfilling prophecy explica a influência que uma visão do futuro tem sobre os acontecimentos que esse mesmo futuro trará. Ou seja, quando imaginamos – desejamos, ou tememos – um acontecimento futuro, nos organizamos muitas vezes de forma inconsciente, para que ele se torne realidade. No bem ou no mal.
“A profecia auto-realizável é, no início, uma definição falsa da situação, que suscita um novo comportamento e assim faz com que a concepção originalmente falsa se torne verdadeira”.

As profecias auto realizadoras são percepções criadas e compartilhadas por uma pessoa ou um grupo a respeito de alguém, ou de uma situação, gerando expectativas sobre seu padrão de respostas. Dentro desse contexto a pessoa passa a se ver de tal forma e começa a corresponder a essa expectativa, tornando real a crença inicial. Isso ocorre porque ao acreditar em determinada ideia, as pessoas passam a se comportar de acordo com ela, provocando um direcionamento da situação para a concretização de tal concepção. Esse processo não é consciente e sofre muita influência do meio, além de estar presente em todos os contextos sociais, escolas, religião, famílias etc.” A. Badaró, psicóloga.

Aquilo que emitimos retorna a nós
Toda substância, todo corpo e todo ser vibra em sua própria frequência e essa vibração será extremamente amplificada quando estimulada por uma frequência ressonante semelhante ou compatível. A ressonância com as forças da “vida”, as forças da bondade, as forças da gratidão, as forças do amor, irá amplificar essas ressonâncias e fortalecer tremendamente nosso corpo. A ressonância pelo ego através das forças de medo, raiva, frustração e resistência (ao que “é”) também amplificará grandemente esses distúrbios em nosso corpo.

A ciência diz que ao nível subatômico, a matéria aparentemente sólida não existe como tal, o que existe é um gigantesco campo quântico de energia onde todos se relacionam com o todo. Logo, a aparente separação do mundo físico não existe, do ponto de vista científico. Neste campo quântico em que existimos, atraímos para nós as pessoas, coisas e fatos que estejam na mesma faixa vibratória que nós. Aquilo que emitimos retorna a nós.

Há inúmeras realidades, e você escolhe a realidade e/ou as realidades que você deseja vivenciar ao calibrar sua consciência na frequência da assinatura dessa realidade.
Alguém que sofre pelo medo do abandono, geralmente é abandonado e atrai para a sua vida exatamente o que não quer.

Todos nós, com base em experiências anteriores e no que nos ensinaram, carregamos conosco uma bagagem de crenças tão bem estabelecidas, de modo a influenciar todos os nossos comportamentos subsequentes.
Somos convictos, acreditamos realmente nisso, e isso acontece porque essa bagagem foi a única referência que tívemos por anos, e às vezes por toda a vida. Assim, naturalmente não percebemos e não sabemos fazer outra coisa. E dessa forma, acabamos repetindo infinitamente o que conhecemos, muitas vezes nos causando grandes dificuldades.

Se trata de uma espécie de crédito não reclamado ao qual tentamos retornar, mas, infelizmente, em um modo disfuncional, continuando a perpetuar a dor e nunca alcançando a solução do dilema.
Às vezes esses comportamentos são repetidos tantas vezes que acabam se tornando parte nossa. Nós os incorporamos como parte de nossa identidade. Um vestido costurado em nosso corpo por outras pessoas, que usamos e continuamos a carregar conosco por toda a vida.
E fazemos isso, perpetuando atitudes e comportamentos que inevitavelmente nos levam a obter a mesma conclusão conhecida.

Freqüentemente, fazemos isso sem nos dar conta, mas somos nós mesmos, com nossa maneira de ler o mundo, com nossa cegueira auto-induzida, e com nossas ações, a fazer com que os resultados dolorosos possam se repetir.
Uma pessoa que acredita de valer muito pouco – ou nada -, provavelmente continuará a escolher relacionamentos prejudiciais, que confirmarão seu baixo valor; pessoas muito pouco disponíveis e muito pouco dispostas a realmente entrar em um relacionamento amigável ou amoroso.
Também neste caso, é a própria pessoa que contribui para essa conclusão, resignando-se e não dando a si mesma o valor merecido.

Circuitos Disfuncionais.
Uma pessoa convicta do fato de que para ela nunca haverá nada de bom, infelizmente, é muito provável que ela acabará fazendo escolhas ou se comportando de maneira disfuncional, o que realmente a levará a ter pouco.

Alguém que recebeu pouco cuidado e, portanto, cresceu sentindo-se quase invisível, provavelmente, por sua vez, tenderá a ter pouco amor próprio, e, consequentemente, escolher parceiros que não estão muito disponíveis que poderão só confirmar sua percepção de invisibilidade e o círculo se fechará de maneira disfuncional.
O aspecto fundamental é reconhecer que temos nossa parcela de responsabilidades. E entender isso é realmente um ponto focal para encontrar qualquer solução.

Na realidade, não podemos usar esquemas aprendidos como álibi, a fim de continuar na mesma situação, mas devemos assumir a responsabilidade por nossa felicidade e nossa mudança.

Nós, com nossas escolhas ou não escolhas, com nossas ações ou não ações, contribuímos muito para a manutenção de certos circuitos disfuncionais. E entender a extensão de nossa responsabilidade é realmente necessário.

Tudo isso não acontece por puro acaso, e nem sempre é culpa dos outros, nós escolhemos e agimos também para que tudo isso possa ser repetido. E enquanto estivermos convencidos do contrário, podemos resolver muito pouco.
As convicções que certamente não são muito úteis hoje, devem ser revistas e abordadas, entendidas e colocadas em discussão, se quisermos alcançar resultados diferentes. Mesmo que não seja fácil no começo.
Mas, sem dúvida, é possível e este é o caminho para melhorar. O outro seria continuar repetindo e confirmando os mesmos resultados, com toda a dor que inevitavelmente se seguirá.
Não somos apenas uma folha já escrita mas podemos tentar reescrevê-la a qualquer momento. E se realmente queremos, podemos mudar muitas coisas.

Lei da Ressonância
A ciência e a física quântica mostraram que alguns componentes das células do nosso corpo entram em comunicação também interespacial com as células de outras pessoas, especialmente se estiverem envolvidas em um relacionamento interpessoal conosco, como se fossem transmissores e receptores de ondas.
Se suas palavras ou ações não corresponderem aos seus pensamentos ou sentimentos, as outras pessoas percebem como desconcertantes ou dissonantes.
Se seus pensamentos, sentimentos, palavras e ações estão em sintonia, os outros lhe percebem como uma pessoa autêntica e sincera, que inspira estima e confiança.

Não é importante o que você diz ou o que pensa, são seus sentimentos reais, seus pensamentos profundos e inconscientes, suas vibrações a atrair o que se apresenta em sua vida.
Se você se diz. há tempo. que deseja um relacionamento emocional satisfatório e que te realize, mas na vida real não é assim, ou talvez ainda não tenha encontrado a pessoa certa, é porque, no fundo de sua parte inconsciente, você realmente não o deseja e, portanto, seus sentimentos são diferentes dos seus desejos e emitem uma vibração não correspondente ao que você pensa e diz desejar.

Talvez você esteja sendo freiado por medos, devido a experiências passadas ou, talvez, tenha crescido em um clima que não seja exatamente amoroso e, portanto, tenha aprendido que precisa se defender do amor ou que é perigoso se deixar levar.
Se houver esses pensamentos inconscientes dentro de você, essa será a vibração que você envia ao Universo, independentemente do que você diz ou pensa acreditar que deseja.

Matriz e crença que criam profecias auto-realizáveis ​​na área afetiva.
Uma mulher que se relaciona sempre com homens casados, mas gostaria de conhecer uma pessoa livre. Seu forte medo de encontrar apenas pessoas já comprometidas a leva a cumprir sua profecia.

A sua crença limitante que gera a profecia auto-realizável é: "Me bato sempre com homens comprometidos" ou: "Não existem mais homens livres" ou ainda: "Os homens buscam apenas amantes ou só querem “ficar".
Provavelmente, no nível subconsciente, existe uma matriz que leva essa mulher a se sentir negligenciada e é importante trabalhar na matriz e em sua crença inconsciente para transformar sua visão da realidade. Essa pessoa precisa reconhecer que existem homens livres ou solteiros que estão esperando alguém como ela para amar, e acreditar profundamente nisso.

A força de nossos pensamentos não se limita a atrair para nós o que pensamos ou atrair o que tememos ou não queremos.
Quando o foco é particularmente forte e carregado de emoções, essa energia atrai a experiência e também pode afetar o comportamento das pessoas ao nosso redor que se comportam exatamente como esperamos e talvez até o fazem inconscientemente.

Nossos pensamentos, quando fortes, podem afetar o comportamento de outras pessoas, porque todos atraímos para nossa vida o que esperamos, em um nível profundo.

Aprendemos a tratar os outros como gostaríamos que fossem, e não como pensamos que sejam.
Pensar que uma pessoa seja de uma certa maneira e se comporte como tal é apenas uma nossa crença, e mesmo as provas que pensamos de ter, são apenas nossas crenças filtradas e selecionadas por nós, inconscientemente, para confirmar nossa crença.

Seu parceiro ou sua parceira, ou pelo menos uma pessoa querida próxima a você, se comporta em relação a você como você teme ou pense que irá se comportar, e você aceita tudo isso como realidade, mas é a fatia da realidade pessoal e que você mesma atraiu e que se manifestou na sua vida.


https://www.piuchepuoi.it/sviluppo-personale/
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venerdì 29 novembre 2019

Descoberta a Quinta Lei Fundamental da Física




Durante décadas, a comunidade científica reconheceu a existência de quatro forças fundamentais que controlam o Universo: eletromagnetismo, gravidade, força nuclear fraca e força nuclear forte.
Mas, agora, um estudo publicado por cientistas húngaros diz ter observado evidências de uma quinta força da natureza, o que pode revolucionar nossa compreensão de como o mundo funciona.

Qualificado como um "bóson X protofóbico", porque teria "medo de prótons", acredita-se que essa nova partícula, batizada como X17, seja capaz de transportar forças que atuam a pequenas distâncias e seria evidência da existência de uma quinta força da natureza.

Os cientistas húngaros também acreditam que a partícula poderia ser o elo entre o mundo visível e a matéria escura.

Se a existência da partícula X17 for comprovada, ela poderia ajudar a resolver esse mistério que persiste por décadas.



Aqui estão alguns desafios muito interessantes e oportunos para se refletir!


"Segundo os cientistas, as únicas quatro forças que controlam tudo são: a gravidade, conhecida como uma força fraca, o eletromagnetismo, conhecido como uma força forte e as duas formam um par. A número três é conhecida como força nuclear fraca e a quarta é conhecida como força nuclear forte e formam um outro par. Estas quatro forças supostamente são responsáveis por tudo o que acontece, mas de repente, parece haver um dilema. Há uma energia faltante! Isso talvez, não poderia dar-lhes uma intuição de que as quatro forças poderiam ser seis? E são. Eu quero que vocês observem a natureza em seu planeta. Quase tudo vem em fatores de 12.

Há seis forças na natureza.
Jà notaram que, mesmo o quatro sendo um fator de doze, o seis e o doze são aqueles que mais aparecem, e são os mais parecidos com a natureza? Olhem para a química do DNA e contemplem os fatores de 12 presentes lá. Está em toda parte.

Darei os atributos das outras duas forças mas não os nomes, pois elas serão nomeadas de acordo com o que a ciência desejará mostrar mais tarde, quando então explicarão a matéria escura, o que irá introduzir o conceito de leis multidimensionais. E aqui, será quando você começará a entender Deus na Física.

Essas novas leis da física irão ajudá-los a entender e explicar o que vocês vêem no Universo e na Galáxia.
Eu não pretendo dar informações de algo que vocês ainda não possuem ou que ainda não tenham imaginado ou descoberto intuitivamente no planeta, mas permita-me um indicio: A Física em sua galáxia não é necessariamente a mesma Física para todas as galáxias e, portanto, eu aconselho que você limite o seu conhecimento e estudos à sua própria galáxia. Creiam, há muito mais para se descobrir. Não extrapolem o que descobrem aqui para as outras galáxias e outros céus, porque eles possuem o seu próprio sistema espiritual. A essência criativa da vida vem do centro de sua galáxia e é só o que direi por agora.

E o que tem a oferecer essas duas novas leis?
Principalmente, dará uma explicação do que é a matéria escura presente na vastidão do espaço. Existe energia na Física multidimensional. O aspecto quântico da parte multidimensional do átomo ainda não foi compreendido, mas há uma tremenda energia aí que explicará o que os astrônomos vêem no céu: uma energia que foi identificada, mas que não se pode ver e, erroneamente, considerada como parte do sistema de Newton, mas não é. É um sistema não linear, parte da física multidimensional.

Existe uma diferença entre a galáxia e o sistema solar - uma grande diferença. Newton ouça. No meio do sistema solar existe massa comum. Não importa o quão grande ou o quão pequeno seja o sol em qualquer sistema solar ele representa massa comum e consistente.

Quando vocês entram em sistemas gigantescos, como as galáxias, é aí que encontram a magia e as descobertas. Há anos atrás nós lhes dissemos o que estava no meio de cada galáxia causando a rotação, mesmo antes de ser notado pela ciência. Nós dissemos que há algo no meio, algo interdimensional - um buraco negro. Há alguns anos atrás nós demos então o resto da história; dissemos que há gêmeos no meio de cada galáxia. Há dois atributos quânticos. Um vocês chamam de buraco negro, o outro não podem ver. Este é o gêmeo.

Eles são um sistema empurra/puxa de energia interdimensional. Eles representam a peça faltante das forças do universo e a energia que oscila, indo e vindo.
Deixe me dizer-lhes o que acontece quando vocês têm este tipo de energia interdimensional no centro de qualquer coisa. A lei de Newton não mais se aplica, pois o centro não é uma massa comum. Esta energia interdimensional tem uma coesão. Ela cria uma galáxia com rotação em disco constante devido a esta coesão. Todo um conjunto de leis para uma força interdimensional fraca e uma forte deve ser desenvolvido. Estas são as duas últimas forças. Agora vocês têm as seis. Vocês têm gravidade, eletromagnetismo, força nuclear forte e fraca e agora a número cinco e a número seis que são a força interdimensional forte e a fraca. Que tal?

Nova Informação sobre o Centro das Galáxias.
Cada galáxia tem um sistema empurra/puxa em seu centro. Este é um sistema de energia gêmea, mas vocês só veem um. Vocês estão convencidos de que é invisível, um buraco negro. Nenhuma luz escapa, mas vocês pensam que é algo singular, uma única coisa. Como são tridimensionais! Não é apenas uma coisa. Ao contrário é um belo buraco de uma agulha, duplo.

Agora ouçam. Quando começarem a mapear o universo e observarem como as galáxias são realmente colocadas juntas, já saberão que não é algo aleatório. Isto não é interessante? O que vocês chamaram de Big Bang não deveria estar distribuído de forma aleatória por toda parte a partir do quase nada? Então por que existe um padrão? Esta é a parte bela, querido ser humano. Existe um padrão no aparente caos do evento interdimensional que foi o Big Bang.
Como jà dissemos, o Big Bang foi na verdade uma grande colisão interdimensional com outra força interdimensional. A interdimensionalidade parece ser o caos com um padrão escondido.

Imagine comigo, por um momento, uma agulha gigante. Passe duas linhas por ela. Uma vai para dentro do buraco negro e a outra sai dele. Estas linhas são cordas de força interdimensional que depois se conectam com outras galáxias, entrelaçando-se para dentro e para fora de seus centros que são buracos negros de olho duplo. Um sistema puxa/empurra - uma força interdimensional da qual ainda não estão conscientes, alinhavando as galáxias umas às outras.

Agora visualizem em sua mente este acolchoado tendo uma simetria e um propósito. Se vocês pudessem olhar para o meio dele, para o meio do universo, a partir de certo ângulo, teriam a simetria de uma mandala.
As galáxias são formatadas lindamente juntas, em uma dança elegante. A simetria faz sentido e é de base 12.
Nós lhes desafiamos a encontrar isto. E aquilo que parecem fios entrando e saindo dos centros das galáxias, estas novas forças que acabei de descrever, é uma malha. Uma malha com simetria e propósito... a malha cósmica. Ela tem beleza. E é a energia faltante do universo segundo aqueles que procuram por ela.

A matéria escura que todo mundo procura não está nos espaços vazios entre as coisas. Está nas cordas de forças interdimensionais entre as galáxias, colocadas lá propositalmente.
Oh, é um sistema maravilhoso. Vocês desejam que a matéria escura faça sentido em 3D, mas não pode ser assim. Ela lida com as duas forças interdimensionais do universo que são quânticas e, portanto, estão fora do tempo e da previsão de suas fórmulas 3D.



https://www.bbc.com/portuguese/

domenica 24 novembre 2019

Estados Alterados de Consciência podem ser essenciais para a sobrevivência




O estado alterado de consciência é caracterizado por uma percepção cada vez mais fina de si mesmo, um desapego de todos os outros eventos e uma concentração no momento presente.
O consequente estado de experiência com uma planta de ópio, pode induzir um sujeito a experimentar diferentes sensações nunca antes sentidas. Uma espécie de viagem fora e dentro de si capaz de fornecer um vocabulário totalmente novo para a pessoa que é o autor da viagem.

Estados alterados de consciência, como meditação, fenômenos hipnóticos, concentração, podem ser ferramentas ​​importantes para lidar também com a dor, ou estímulos e situações problemáticas típicas do ambiente externo ou das dinâmicas pessoais e intrapsíquica. Nesse sentido, estados alterados de consciência podem ter um grande potencial para a sobrevivência, desenvolvimento psíquico no progresso individual e cultural. Poderiam representar o caminho para alcançar um uso mais completo e eficaz do sistema nervoso central.
Considerado nesta perspectiva, o impulso para experimentar estados psicológicos alterados, em períodos transitórios particulares de distanciamento da consciência racional ou em diferentes formas de percepção da realidade, adquire sua própria lógica e, curioso em dizer: sua racionalidade.

É possível entrar em um estado de alteração mental sem recorrer a drogas?
Desde a antiguidade, é uma vontade dos humanos explorar e investigar os recessos de sua cosmologia interior. Porque se existe um universo que podemos observar olhando além dos nossos olhos, há também um presente dentro de nós. Além disso, não sabemos se separar essas duas dimensões seja algo possível e correto.
Além das especulações e investigações, a exploração de nosso eu mais íntimo e profundo parece estar relacionada ao uso de substâncias psicoativas capazes de nos oferecer respostas, ou melhor, novas perguntas sobre nossa existência humana.
No entanto, existem diferentes maneiras de mergulhar no mar profundo de estados alterados de consciência.

Respiração lenta
Um grupo de pesquisadores da Universidade de Pisa investigou a ligação entre respiração e consciência, dois mundos aparentemente distantes, mas incrivelmente próximos, como já testemunhado pelas técnicas de respiração meditativa lenta, que podem levar a causar estados reais de consciência alterados.
Uma quantidade considerável de estudos mostrou que a meditação tem a capacidade de modificar a atividade cerebral. Graças ao EEG, sabemos que isso leva a um aumento da atividade teta (4-8 Hz) em muitas regiões do cérebro.

Na cultura ocidental se manifesta a necessidade de espiritualidade, de evasão ao racionalismo excessivo, e a busca por estados alterados de consciência pode fornecer, mesmo que de maneira questionável, uma resposta a essas necessidades.

Nos últimos anos, a meditação vem se expandindo, cada vez mais, para o Ocidente, e seus poderosos efeitos sobre a mente e o corpo foram reconhecidos pela comunidade científica e os estudos sobre esse assunto sofreram um aumento considerável.
Há um elemento de grande interesse que caracteriza as práticas de meditação: controle voluntário da respiração. Técnicas de respiração lenta são usadas de uma maneira versátil; no caso da meditação, essas técnicas podem causar estados reais de consciência alterados.

Tanque de privação sensorial - promete rejuvenescedor e ser a chave para aliviar o estresse
O Dr. John Lilly, psicanalista e neurocientista, já nos anos 50, levou sua pesquisa pioneira em direção a estados alterados de consciência, inventando o que hoje é chamado Tanque de Privação Sensorial, uma tecnologia capaz de transportar o homem para situações igualmente surpreendentes.
O conceito era simples: se desligamos a tomada dos sentidos, algum outro órgão da percepção, mesmo oculto até então, começará a nos dar uma nova percepção da realidade, seja circundante ou interna. John Lilly intuiu que, com os cinco sentidos desativados, alguma outra coisa seria despertado.

O tanque, que colocava o sujeito na posição horizontal e flutuante, era saturado com sulfato de sal e magnésio e mantido constantemente à temperatura corporal, a fim de eliminar a sensação de tato. O corpo do sujeito se encontraria flutuando em um líquido isotérmico. Para eliminar os outros sentidos, a escuridão e a ausência de ruído tornavam-se as medidas necessárias adicionais.

Nesse ponto, a pessoa na banheira seria privada de visão, paladar, olfato, audição e tato. Dessa experiência, não apenas se entendeu que o cérebro não parou de funcionar, mas que, pelo contrário, a ausência de estímulos o levou a um estado de simulação Onirica no qual iam se manifestando alucinações de vários tipos.
Um sentimento de perda dos limites do corpo associado a uma série de alucinações, se pudermos defini-los como tais, capazes de projetar o sujeito em seus espaços existenciais mais íntimos.

O efeito mais relevante do uso de tais tanques é o da modificação da atividade elétrica do cérebro. Após um período, o cérebro passa das ondas Beta para as ondas Teta, típicas do sono, mas sem a perda de consciência, típica deste. O cérebro, nesse ponto, livre de estímulos externos que distraem, pode ser capaz de transmitir recursos para um único objetivo, aumentando o nível de concentração necessário para resolver problemas particularmente complexos.

 A prática viveu seu auge na década de 1980, quando alguns centros de flutuação começaram a ser abertos pelo mundo.
Embora não existam muito estudos focados especificamente nos tanques de isolamento de Lilly, algumas pesquisas indicam que a suspensão de qualquer um dos sentidos pode ocasionar sensações alucinatórias. Além disso, um estudo conduzido em 2009 mostrou que a privação sensorial completa, mesmo que por apenas por 15 minutos, pode desencadear alucinações vívidas em grande parte das pessoas.
Para muitas pessoas, hoje,  esta sensação de vazio total e privação de sentidos pode ser uma ferramenta útil e sem contraindicações para a redução do estresse e rejuvenescimento da pele..


Existem dezenas de técnicas capazes de alterar nossa consciência
Por exemplo, a Respiração Holotrópica desenvolvida pelo Dr. Stanislav Grof e sua esposa, Christina Grof, é tão misterioso quanto interessante. É uma prática espiritual e terapêutica capaz de nos levar a um nível de consciência e a um estado alterado de consciência semelhantes aos alcançados durante uma terapia assistida com substâncias psicodélicas, mas sem recorrer a drogas. Por esse motivo, muitas pessoas usam essa técnica para trazer à tona problemas do passado e resolvê-los por uma perspectiva de estado alterado. É uma prática tão poderosa que alguém a definiu como uma "meditação de força industrial".

Respiração ligada à meditação
A respiração lenta, diretamente relacionada à meditação, também é capaz de provocar mudanças consideráveis: quando, usando modelos animais, estimularam o epitélio olfativo com ritmos lentos, a mesma frequência foi encontrada no nível cortical. Nos animais, o ritmo da respiração é capaz de sintonizar a atividade de descarga de neurônios longe do córtex olfativo. Esses padrões extraordinários não são observáveis ​​no caso da respiração bucal e na traqueotomia.
Uma visão simplista demais levou ao erro de considerar os neurônios olfativos simplesmente como detectores de odor; hoje podemos dizer que suas capacidades vão muito além; esses neurônios, mesmo estimulados, são capazes de responder a estímulos mecânicos.

O acoplamento respiração-atividade neural pode modular o estado de consciência
Um grupo de pesquisa da Universidade de Pisa, a partir dos estudos sobre meditação, concentrou-se, não apenas em técnicas meditativas que têm respiração lenta apenas como um efeito secundário, mas passaram a investigar os correlatos da respiração lenta. O trabalho deles decorre da hipótese de que a respiração-atividade neural acoplada seria capaz de modular o comportamento e o estado de consciência em humanos.

O que eles fizeram foi recriar uma condição simil-meditativa: para simular a respiração lenta da meditação, eles usaram uma cânula nasal especial para estimular periodicamente (8 segundos de estimulação e 12 segundos sem estimulação) o epitélio olfativo através do ar comprimido inodoro a uma frequência de 0,05 Hz por 15 minutos. Essa frequência específica não é o resultado do acaso, mas foi escolhida porque replica as freqüências lentas da respiração nas práticas de meditação.
Para a investigação experimental, foram selecionados 12 indivíduos saudáveis, cada um participando de duas sessões diferentes: uma sessão experimental que incluía estimulação nasal ("estimulação nasal", SN) e uma sessão de controle na qual a estimulação estava ausente ("controle de sessão ”, CS). As duas sessões foram realizadas com uma semana de distância uma da outra e em ambos os casos os sujeitos foram monitorados com o EEG; sucessivamente, os pesquisadores compararam os dados coletados nas duas fases diferentes do experimento.

O que emerge assume enorme importância: somente na fase pós-NS houve um aumento nas frequências teta e delta no córtex orbitofrontal.
Outro aspecto importante que emerge do estudo diz respeito à direção do fluxo de informações: na condição pós-estimulação, o fluxo foi revertido em relação à condição de pré-estimulação para a frequência teta. Na vigília, a direção do fluxo de informação é póstero-anterior, tanto no sono REM quanto no NREM, a direção era antero-posterior. As duas sessões no nível eletrofisiológico são diferentes, os dados do EEG indicam que certamente, algo acontece nos sujeitos.

A experiência subjetiva de cada participante foi utilizada no Phenomenology of Consciousness Inventory (PCI). Essa ferramenta permitiu associar aos dados EEG a experiência vivida pelos participantes, durante a estimulação: essas pessoas relataram que se sentiram como se estivessem em um estado alterado de consciência, perceberam o tempo de maneira diferente e notaram um aumento na atenção ao interior.

Os sentimentos que emergem são os mesmos daqueles experimentados por quem pratica meditação, aqueles que praticam certas técnicas podem experimentar um estado alterado de consciência e também podem se concentrar mais no que acontece dentro de si e não fora. A experiência vivida pelos participantes do estudo está perfeitamente associada ao que foi registrado pelo EEG.

Até hoje, o tema da consciência é tão intrigante quanto complicado, a respiração pode ser uma maneira de lançar luz sobre este mundo tão difícil de entender. Esse trabalho é surpreendente, pois nos permite ir além do papel clássico da respiração ao qual estamos acostumados, além de compreender como a respiração sozinha pode nos ajudar na difícil tarefa de entender e elevar o nível de consciência.
A busca de alteração, nesse sentido. é um impulso à renovação humana que ajuda a atravessar o limiar do mundo tangível para buscar o abraço do mundo, o contato com o Todo.



https://www.stateofmind.it/2019/11/coscienza-respirazione/
https://www.dolcevitaonline.it/vie-alternative-per-stati-di-coscienza-alterati/

sabato 16 novembre 2019

Obstáculos e interesses obscuros por trás do desenvolvimento da energia limpa.

                                         Power- O Poder Por Trás da Energia


                                        Vale a pena assistirAbra sua Mente


Existe, ainda hoje, um lobby do velho setor elétrico, representado por entidades que representam as distribuidoras, que colocam obstáculos no desenvolvimento da energia limpa. Buscam pressionar autoridades a retroagir de novas regulamentações que visam impulsionar o mercado de energia renovável.

Este excelente documentário relata os entraves causados pelas manobras "legais", de indústrias e governos, a fim de obstruírem inventos que poderiam e podem melhorar muito a situação do Planeta em vários aspectos. um documentário do History Channel sobre a obra dos mais renomados cientistas das história, que acreditaram em um futuro mais sustentável, e que recusaram a se entregar ao status quo e tornarem-se escravos das atividades e instituições humanas vigentes, sejam de ordem econômica, social ou ideológica.

Passam informações sobre seres Humanos que usaram toda sua criatividade para desenvolver energias alternativas para continuar alimentando o progresso da humanidade, mas que enfrentaram sérios problemas com as empresas petrolíferas e similares que controlam a produção e distribuição de energia fóssil.
Nos alerta que sempre existe uma solução mais ética e ecológica à nossa disposição, quando o assunto é fonte de energia renovável e limpa para a humanidade.


Chamam a atenção às farsas montadas contra Paul Pantone, que inventou um motor ecológico, movido à agua, ferindo assim os poderosos interesses das petroleiras e das montadoras norteamericanas.

Muitos bons cientistas, inventores e pesquisadores, tais como, Nikolas Tesla, Rudolf Diesel, Stanley Meyer, Paul Pantone, tiveram trágicas histórias de vida. Foram ameaçados e sabotados até ficarem na miséria, por continuarem na luta pelo que acreditavam.

Nikolas Tesla foi um inventor nos campos da engenharia mecânica e eletrotécnica, as bases dos modernos sistemas de potência elétrica em corrente alternada (AC), incluindo os sistemas polifásicos de distribuição de energia e o motor AC, com os quais ajudou na introdução da Segunda Revolução Industrial. Morreu pobre e esquecido aos 86 anos, na suíte 3.237 do hotel New Yorker.

Rudolf Diesel desenvolveu um motor à base de óleos vegetais – depois adaptado exclusivamente para o óleo diesel à base de petróleo. Ele morreu em circunstâncias misteriosas viajando num transatlântico para negociar com empresários ingleses o uso comercial do seu invento em navios, submarinos e veículos pesados. A tese de suicídio não combina com o enredo da novela.

Eugene Mallove desenvolveu o projeto da fusão a frio, que é uma espécie de fusão nuclear simplificada e que pode ser implementado a partir de uma dona de casa na cozinha doméstica, gerando energia para toda a residência. Ele sofreu diversas ameaças e acabou assassinado a tiros num assalto simulado.

Stanley Meyer que desenvolveu um motor à base de água transformada em hidrogênio, também morreu envenenado quando almoçava num restaurante onde se reuniria com empresários europeus interessados na sua invenção.

Paul Pantone, que desenvolveu um motor não poluente, pelo sistema GEET, foi processado, internado num hospício.

E há ainda o caso de inventos como o motor desenvolvido por Norberto Keppe ou por Arturo Solis Herrera, com uso de uma bateria à base de melanina e Luis Carlos Quiroz que desenvolveu um motor elétrico.

Será que existe uma conspiração contra aqueles que querem melhorar o mundo?

Cada um de nós pode contribuir para fazer mudar essa situação.

Como?

Divulgando tudo que seja um obstáculo para o desenvolvimento e bem-estar do planeta e seus habitantes, utilizando os meios de comunicação que temos a nossa disposição.

Cabe hoje a cada indivíduo bem intencionado e comprometido com os ideais planetário de prosperidade, igualdade, amor e fraternidade, agir para realmente transformar a Terra em um Mundo de Regeneração.



http://fraterluz.blogspot.com/

http://despertarcoletivo.com/

mercoledì 13 novembre 2019

L'Apparato Sensoriale e lo stato alterato di coscienza





Lo stato alterato di coscienza si caratterizza per una percezione sempre più fine di sé, un distacco da tutti gli altri eventi e una concentrazione al momento presente. Lo stato conseguente al fumare cannabis, all’assumere LSD o quello postumo di un’esperienza con la pianta dell’oppio, sono solo alcuni fra quelli più annoverati che possono indurre un soggetto a provare sensazioni differenti sino a quel momento mai sentite. Una sorta di viaggio fuori e dentro di sé in grado di consegnare alla persona autrice del viaggio tutto un nuovo vocabolario dell’esistere.

Gli stati alterati di coscienza come la meditazione, i fenomeni ipnotici, la concentrazione possono costituire inoltre formidabili strumenti per affrontare il dolore, oppure stimoli e situazioni problematiche proprie dell’ambiente esterno o delle dinamiche personali e intrapsichiche. In questo senso, gli stati alterati di coscienza possono avere un grande potenziale ai fini della sopravvivenza, dello sviluppo psichico nell’individuo e del progresso culturale. Essi potrebbero rappresentare la maniera attraverso cui realizzare un uso più pieno ed efficace del sistema nervoso centrale. Considerato in questa prospettiva, l’impulso a sperimentare stati psicologici alterati in particolare periodi transitori di distacco dalla coscienza razionale e centrata sull’io, oppure forme diverse di percezione della realtà e della stessa mente, acquista una sua logica e, curioso a dirsi, una sua razionalità.

È possibile entrare in uno stato di alterazione mentale senza ricorso a sostanze stupefacenti?
Esistono differenti modalità per immergersi nel profondo mare degli stati alterati di coscienza. Sin dall’antichità è volere degli uomini di esplorare e indagare i recessi della propria cosmologia interiore. Perché se esiste un universo che possiamo osservare guardando al di là dei nostri occhi, altrettanto ne esiste uno presente dentro di noi. Fosse mai, tra l’altro, che separare queste due dimensioni sia cosa possibile e giusta.
Al di là delle speculazioni e delle indagini, l’esplorazione del nostro Io più intimo e profondo sembra proprio essere connesso con l’utilizzo di sostanze psicoattive in grado di offrirci risposte, o forse meglio, nuove domande, circa la nostra esistenza umana.

Respiro Lento
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha indagato il legame tra respiro e coscienza, due mondi apparentemente lontani, ma incredibilmente vicini, come già testimoniato dalle tecniche del respiro lento meditativo che possono arrivare a provocare veri e propri stati alterati di coscienza.
Una considerevole mole di studi ha messo in evidenza come la meditazione abbia la capacità di modificare l’attività cerebrale. Grazie all’EEG sappiamo che porta a un incremento dell’attività theta (4-8 Hz) in molte regioni cerebrali.

Negli ultimi anni la meditazione si sta diramando sempre di più anche in occidente, i suoi potenti effetti sulla mente e sul corpo sono stati riconosciuti dalla comunità scientifica e gli studi a riguardo hanno subito un notevole incremento.
C’è un elemento di grande interesse che caratterizza le pratiche meditative: il controllo volontario del respiro. Le tecniche di respirazione lenta vengono impiegate in maniera versatile, nel caso della meditazione queste tecniche provocano dei veri e propri stati alterati di coscienza.

Deprivazione Sensoriale
Il Dr. John Lilly, psicoanalista e neuroscienziato già negli anni 50, aveva indirizzato la sua ricerca pioneristica verso gli stati alterati di coscienza, inventando quella che ad oggi è definita Vasca di Deprivazione Sensoriale, una tecnologia in grado di trasportare l’uomo verso lidi altrettanto stupefacenti.
Il concetto era semplice: se stacchiamo la spina ai nostri sensi, qualche altro organo di percezione, pur nascosto sino ad ora, inizierà a darci percezione della realtà, circostante o interna che sia. John Lilly ha intuito che, una volta sottaciuti i 5 sensi qualcosa si sarebbe risvegliato.
La vasca, che poneva il soggetto in posizione orizzontale e in una condizione di galleggiamento, era satura di sale solfato e di magnesio, e mantenuta costantemente a temperatura corporea al fine di eliminare il senso del tatto. Il corpo del soggetto si sarebbe così trovato a galleggiare in un liquido isotermico. Per eliminare poi gli altri sensi, il buio e l’assenza di rumori divenivano gli ulteriori accorgimenti necessari.
A questo punto la persona presente nella vasca, sarebbe stata privata di vista, gusto, olfatto, udito e tatto. Dall’esperienza non solo si capì che il cervello non smetteva di funzionare ma che, al contrario, l’assenza di stimoli lo aveva indotto a uno stato simil-onirico in cui a tratti si manifestavano allucinazioni di svariata natura. Una sensazione di perdita dei confini del corpo associata a una serie di allucinazioni, se così le si può definire, in grado di proiettare il soggetto all’interno dei suoi più intimi spazi esistenziali.
L’effetto più rilevato dall’uso di tale vasche è quello di modifica dell’attività elettrica del cervello. Dopo un periodo, il cervello passa dalle onde Beta a quelle Theta, tipiche del sonno, senza però la perdita di coscienza tipica di quest’ultimo. Il cervello, a questo punto, libero dagli stimoli esterni distraenti, può essere in grado di veicolare le risorse verso un unico obiettivo, aumentando il livello di concentrazione necessario a risolvere problemi di particolare complessità.

Esistono decine di tecniche capaci di alterare la nostra coscienza
A esempio, la Respirazione Olotropica sviluppata dal Dr Stanislav Grof e da sua moglie, Christina. Grof, è tanto misteriosa quanto interessante. Si tratta di una pratica spirituale e terapeutica in grado di portarci a un livello di consapevolezza e a uno stato alterato della coscienza simili a quelli che si raggiungono durante una terapia assistita con sostanze psichedeliche, ma senza ricorrere alle droghe. Per questo, sono in molti ad utilizzare questa tecnica per far riaffiorare in superficie problemi del passato e affrontarli da una prospettiva di stato alterato. È una pratica talmente potente che qualcuno l'ha definita come una "meditazione di forza industriale".

Respirazione collegata alla meditazione
La respirazione lenta, direttamente collegata alla meditazione, è anch’essa in grado di elicitare notevoli modificazioni: quando su modelli animali hanno stimolato l’epitelio olfattivo con ritmi lenti è stata ritrovata la stessa frequenza a livello corticale. Negli animali il ritmo della respirazione riesce a sintonizzare l’attività di scarica di neuroni lontani dalla corteccia olfattiva. Questi pattern straordinari non sono osservabili nel caso di respirazione con la bocca e nel caso della tracheotomia.
Una visione fin troppo semplicistica ha portato all’errore di considerare i neuroni olfattivi semplicemente come rilevatori di odori, oggi possiamo affermare che le loro capacità vanno ben oltre, questi neuroni se stimolati riescono addirittura a rispondere a stimoli di natura meccanica.

L’accoppiamento respirazione-attività neurale può modulare lo stato di coscienza
Un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa, partendo dagli studi sulla meditazione, si sono focalizzati non tanto sulle tecniche meditative che hanno la respirazione lenta solo come effetto secondario, ma sono andati a indagare i correlati della respirazione lenta. Il loro lavoro nasce dall’ipotesi che l’accoppiamento respirazione-attività neurale sia in grado di modulare il comportamento e lo stato di coscienza nell’uomo.

Quello che hanno fatto è stato ricreare una condizione simil-meditativa: per simulare la respirazione lenta della meditazione, hanno utilizzato un’apposita cannula nasale per stimolare periodicamente (8 secondi di stimolazione e 12 secondi senza stimolazione) l’epitelio olfattivo attraverso aria compressa inodore ad una frequenza di 0,05 Hz per 15 minuti. Questa frequenza specifica non è frutto del caso, ma è stata scelta in quanto replica le frequenze lente della respirazione nelle pratiche meditative.
Per l’indagine sperimentale sono stati scelti 12 soggetti sani, ognuno ha preso parte a due sessioni diverse: una sperimentale che prevedeva la stimolazione nasale (“nasal stimulation”, NS) e una di controllo in cui la stimolazione era assente (“controllo session”, CS). Le due sessioni si sono svolte a una settimana l’una dall’altra e in entrambi i casi i soggetti sono stati monitorati con l’EEG, successivamente i ricercatori hanno confrontato i dati raccolti ottenuti nelle due diverse fasi dell’esperimento.

Quello che emerge assume un’importanza enorme: unicamente nella fase post NS è stato registrato un aumento delle frequenze theta e delta nella corteccia orbitofrontale.
Un altro aspetto importante che emerge dallo studio riguarda la direzione del flusso delle informazioni: nella condizione post stimolazione il flusso ha subito un’inversione rispetto alla condizione pre-stimolazione per la frequenza theta. Nella veglia la direzione del flusso delle informazioni è postero-anteriore, invece sia nel sonno REM che nel sonno NREM la direzione è antero-posteriore. Le due sessioni a livello elettrofisiologico sono diverse tra di loro, i dati EEG indicano che accade sicuramente qualcosa nei soggetti.
L’esperienza soggettiva vissuta da ogni singolo partecipante è stato utilizzato il Phenomenology of Consciousness Inventory (PCI). Questo strumento ha permesso di associare ai dati EEG il vissuto esperienziale dei partecipanti durante la stimolazione: queste persone hanno riportato di sentirsi come in uno stato alterato di coscienza, hanno percepito il tempo in maniera diversa e hanno notato un aumento dell’attenzione rivolta all’interno.

Le sensazioni che emergono sono le stesse che provano coloro che praticano la meditazione, chi pratica determinate tecniche riesce a vivere uno stato alterato di coscienza e riesce anche focalizzarsi maggiormente su ciò che accade all’interno e non all’esterno. L’esperienza vissuta dai partecipanti allo studio si associa perfettamente con quanto registrato dall’EEG.

Ad oggi il tema della coscienza è tanto intrigante quanto complicato, la respirazione potrebbe essere un varco per far luce su questo mondo così difficile da comprendere. Questo lavoro è sorprendente perché permette di andare oltre il ruolo classico a cui siamo abituati della respirazione, inoltre, ci consente di capire quanto la sola respirazione sia in grado di aiutarci nell’arduo compito di comprendere e alzare il livello della coscienza. A ben vedere, anche l’aumento della propria coscienza è uno stato alterato della coscienza ordinaria