Tutto cambia continuamente.
Niente rimane lo stesso, non esistono due momenti uguali e
“nessun uomo può bagnarsi due volte nello stesso fiume poiché la
seconda volta, il fiume non è più lo stesso, e nemmeno l'uomo lo
sarà!” (
Eraclito)
Per Eraclito, il cambiamento è
il risultato di un'alternanza tra opposti: le cose calde si
raffreddano, le cose fredde diventano calde, le cose bagnate si
asciugano, le cose secche si bagnano e così via. La realtà non
avviene in una delle alternative, in quanto entrambe fanno parte
della stessa realtà, ma avviene
nel cambiamento, nella “guerra tra opposti”. Quindi, gli opposti
coincidono allo stesso modo dell'inizio e della fine di un cerchio,
poiché il caldo è uguale al freddo, dato che il freddo è solo il
caldo quando cambia, cioè caldo e freddo sono versioni
diverse della stessa cosa.
"La vita arriva a onde
come un mare, in un infinito andare e venire". (Lulu
Santos)
Tutto scorre come un fiume. Tutto
è movimento e continua trasformazione, perché questo è il senso
della vita. Quando tocchiamo un oggetto, i nostri campi energetici e
le relative nuvole di elettroni si incontrano, piccoli pezzi si
fondono e si separano. Anche se ci percepiamo come un essere
completo, con forma statica – sia esterna che interna – senza
cambiamenti apparenti, in realtà trasferiamo continuamente parte del
nostro campo energetico a quello specifico oggetto, acquisendo un
frammento della sua energia. Ad ogni incontro facciamo questi scambi
e poi ci ritroviamo leggermente cambiati.
Gli studi dimostrano che la
materia non è né statica né prevedibile. Le particelle subatomiche
non sono "cose" ma tendenze. Già 2500 anni fa, il greco
Eraclito di Efeso sosteneva che il mondo e noi stessi cambiamo
continuamente. Filosoficamente si potrebbe riassumere dicendo che
nella vita, come nella meccanica quantistica, non si può mai essere
sicuri di nulla. Cercare di prevedere qualcosa con certezza è quasi
impossibile.
Fare appello a questo fattore di
imprevedibilità della meccanica quantistica rende la realtà meno
certa e le nostre vite più libere.
Siamo fatti della stessa
sostanza di qualsiasi elemento e anche soggetti alle stesse
interazioni tra gli elementi.
Ma il fatto che vogliamo tacere,
e che non accettiamo mai, è che, per quanto cerchiamo di raggiungere
la certezza in una certa cosa o di vederla nel futuro, anche quando
le variabili sono instabili e di poco credito, non sarà mai
possibile, perché domani non saremo mai gli stessi di oggi.
“Non puoi percorrere due
volte lo stesso fiume, e non puoi toccare due volte una sostanza
mortale nello stesso stato; per l'irruenza e la velocità del
mutamento, essa si disperde e si ritrae, va e viene”. Quindi, tutto
è soggetto al tempo e alla sua trasformazione, poiché solo il
cambiamento e il movimento sono reali”. (Eraclito)
La salvaguardia dell'ambiente non solo protegge il nostro passato, ma apre anche la strada al futuro.
“Che la vita fisica e spirituale dell'uomo sia connessa con la natura non ha altro significato se non che la natura è connessa a sé stessa, poiché l'uomo è una parte della natura”
La maggior parte dei virus è pericolosa per l'umanità, ma alcuni sono effettivamente benefici e hanno aiutato la capacità dei loro ospiti di sopravvivere a specifici momenti critici.
Certe balene e certi delfini, ad esempio, non avrebbero potuto adattarsi agli oceani terrestri senza la presenza di alcuni virus. L'umanità stessa potrebbe essersi evoluta in modo diverso se non fosse stata "infettata" in momenti specifici di flesso.
I virus, infatti, sono stati responsabili di episodi di rapido e significativo cambiamento nel tempo, soprattutto in tipi di organismi più complessi.
Queste tendenze mostrano che impariamo dalle malattie. In genere le nostre difese sono aumentate di fronte all'attacco di microbi, batteri o virus che hanno accompagnato la nostra vita sulla Terra fin dall'antichità, e ci accompagneranno per i secoli a venire.
Secondo il chimico atmosferico James Lovelock, gli organismi viventi, il clima e l'ambiente terrestre sono un tutto integrato, un unico superorganismo in cui l'attività degli esseri viventi modifica gli aspetti fisici e questi, a loro volta, influenzano l'evoluzione e il mantenimento della vita nel pianeta.
Il Pianeta Terra può essere definito un organismo senziente e secondo Lovelock, può usare i suoi metodi di controllo in caso di sovrappopolazione.
"Dal punto di vista dell'equilibrio naturale il Covid-19 potrà essere un modo che il pianeta usa per rispondere alla crescita della popolazione regolando l'accesso alle risorse"
Migliaia di anni di occupazione planetaria da parte della specie umana ha provocato la distruzione dell'habitat, l'estinzione di molte specie. Un'aggressione prolungata, a cui ora la Terra reagisce, scatenando una lunga serie di disastri naturali, come alluvioni e uragani, sempre più numerosi e violenti, ed eventi meteorologici estremi, come estati torride e picchi di freddo anomali. Il pianeta che abitiamo non ha più anticorpi per difendersi, e così attacca per sopravvivere… Perché la vita è lo scopo della vita stessa!
Non è la vendetta degli dei, ma il semplice fatto che lo scopo della vita è la vita stessa! Usa qualsiasi risorsa per mantenersi, proprio come ha fatto il temuto coronavirus che ci ha tanto disturbato. Un virus non si propone intenzionalmente di infettare un organismo, lo fa, fondamentalmente, per la sopravvivenza!
L'essere umano fa parte del vasto universo fisico. L'entità della vita soggettiva e il suo ambiente sono reciprocamente interrelati e lavorano insieme in modo creativo.
Dobbiamo tornare ad essere Uno e responsabili nei confronti della natura. Quando riusciamo assumerci pienamente le nostre responsabilità, da quel momento in poi avremo il potere di decidere della nostra esistenza. Possiamo crescere e realizzarci pienamente solo se comprendiamo le leggi che regolano il funzionamento della natura e che si applicano in ogni campo di attività. sapendo che il nostro destino dipende non solo da noi, ma da tutti coloro che ci circondano e dal pianeta che ci accoglie.
L'unica via d'uscita è la reciprocità, il sentimento di appartenenza, l'unione, il sentire e la certezza di far parte di qualcosa molto più grande. qualcosa di cui dobbiamo prenderci cura e che si prende cura anche di noi.
O termo Páscoa
deriva do aramaico "Pessach", que significa "passagem".
Originalmente, se celebra a passagem do estado de cativeiro para a
liberdade - a libertação do povo de Israel da escravidão no
Egito, por Moisés. No cristianismo, no entanto, a Páscoa é feita
para coincidir com a ressurreição de Jesus Cristo. A sua passagem
de uma
dimensão física para
uma
realidade que era pura iluminação.
Algo
semelhante acontece quando escolhemos uma mudança de consciência. É
o nascimento para o espírito, quando se
senteo
chamado para
um despertar. Cada um de nós está em viagem na jornada da vida. É
uma viagem no crescimento, evolução da consciência e percepção;
uma jornada que nos leva a nos redescobrir e descobrir o nosso poder.
A cada Páscoa há uma oportunidade de renascimento, Sair da comodidade e segurança do ovo que lhe acolheu e protegeu, talvez por toda uma vida e despertar para um olhar interno. Sair do mundo externo e dar um mergulho em nosso interior. É uma oportunidade de enviar mais luz dentro de nós e trazer nossa essência, a semente divina para florescer em um despertar de consciência.
Curiosidades
Desde os tempos
antigos, os ovos são um símbolo da união da terra e do céu ou dos
quatro elementos (água, ar, terra, fogo).
O costume de doar
ovos artificiais como presente remonta à Idade Média e às classes
nobres: eram usados materiais preciosos como ouro e prata, enquanto
os primeiros ovos com a surpresa dentro foram construídos pelo
ourives francês Peter Carl Fabergé no final do século XIX por
ordem dos czares da Rússia.
Os ovos de
chocolate, por outro lado, foram inventados em meados do século XIX
pelos mestres chocolateiros da França e da Alemanha. No início, os
ovos eram maciços, depois, com o refinamento da técnica de
processamento, se tornaram ocos, de modo a esconder uma surpresa em
seu interior. O primeiro ovo de Páscoa de chocolate é inglês e foi
produzido em 1873 por J. S. Fry & Sons de Bristol.
A arte de decorar
ovos é chamada de "Pysanka" e é um método muito popular
de decorar ovos com cera na Ucrânia.
A tradição de
trocar ovos é mais antiga que a própria Páscoa. Traços disso são
encontrados nas civilizações egípcia, grega, gaulesa, persa e
romana.
Em 2011, foi criado
o ovo de Páscoa mais alto do mundo. Um ovo de 10,39 metros e pesa
7.200 quilos.
Prendete un minuto dalle vostre vite, fuori dalle vostre
programmazioni mentali, ammirate le stelle, gli uccelli… l’oceano…
finché un brivido di consapevolezza non percorre la vostra schiena
La
vera prigione è quella mentale. “Gli uomini non sono prigionieri
del destino, ma della loro mente”, quindi, se vuoi essere veramente
libero devi abbattere i muri mentali che ci condizionano
La
nostra capacità di sognare, di immaginare, di credere, di vedere, di
interpretare, di essere se stessi… di tutto quello che siamo, è
qualcosa di cui mai nessuno potrà privarci se ci crediamo davvero.
Certe
prigioni sono così confortevoli che non immaginiamo neanche di
volerne uscire.
Un
percorso infelice che non abbiamo scelto noi consapevolmente
A
volte stabiliamo un rapporto così accomodante con un'abitudine
negativa che preferiamo sostenere questa situazione che conosciamo
così bene, piuttosto che rischiare di affrontare l'incertezza del
cambiamento.
Spesso
l'obiettivo non è proprio quello di tutelare il proprio benessere
psicologico, ma piuttosto preservare le certezze che si sono
solidificate nella nostra storia. E questa è la trappola della
stagnazione nella zona di comfort. In effetti, non è detto che
stiamo davvero bene nella nostra comfort zone. A volte ci sentiamo
male, ma impariamo anche a sentirci a nostro agio con lo sconforto,
perché, alla fine, ci rende familiari e non richiede sforzi
aggiuntivi.
Pensare
in modo dirompente significa lasciare l'ovvio e aprirsi a nuove
alternative che, molte volte, sono totalmente diverse dal
convenzionale. L'individuo che vede fuori dagli schemi ha un pensiero
critico e un'attitudine d’innovazione, creativa, intraprendente.
Uscire
dagli schemi è uscire dai propri limiti mentali, smettere di essere
una copia e ritrovare la propria autenticità.
"Para digerir os
ensinamentos, precisamos quebrar os paradigmas e o rigor lógico que
formamos com base na educação e na cultura desenvolvida até agora" (O.
Quiroga - Astrólogo)
Este
livro instigador poderá trazer à luz muitas respostas às nossas
interrogações existenciais e espirituais.
Quando
chegamos a um ponto de neutralidade espiritual, o homem, que é
matéria mas também espírito, começa a se interrogar, porque
atingiu um limite de saturação tal, que as informações que chegam
não são mais capazes de galvanizar o espírito. Chegando a esse
ponto, aparentemente sem maiores evoluções, começamos a entrar em
conflitos interiores e os velhos valores começam a se desmoronar.
Pensamos que a fé é falida, não funciona mais ou nunca funcionou,
ignorando que existem novas fronteiras que nos levam a novas
expansões para se atingir níveis mais alto de existência.
As
novas revelações introduzidas nesse livro, poderão dar a
oportunidade de sairmos da nossa latergia espiritual, achando que
tudo já se foi dito, mesmo sabendo que “tudo o que já se foi
dito” não esclarece minimamente o mistério da nossa existência,
o real motivo pelo qual estamos aqui. Essa inércia chegou ao limite
de sua desproporção. Não é mais possível continuar sentado em
berço esplêndido, embalando-se no vento da ignorância e do
conformismo, presos no laço do medo de liberar-se das amarras para o
vôo da própria liberdade, para além das mitologias incessantemente
disseminadas e abraçadas como o único abrigo para uma existência
sem um rosto, o único porto onde ancorar suas dúvidas incubadas e
jamais questionadas.
Mudança de paradigma significa conhecer e integrar na vida quotidiana uma visão completamente diferente da habitualmente adoptada e que é saber que “assim dentro, assim fora” ou seja, os estados determinam os fatos e não o contrário como sempre acreditamos! O que acontece dentro de nós, cria o que acontece fora.
Cada
um vê o mundo e os acontecimentos cotidianos, através de um véu
das suas próprias crenças e de um nível alterado de consciência.
Infelizmente, essa alteração, na maioria das pessoas, é de
frequencia baixa. É por isso que muitos veem tudo através dos
filtros da negatividade, e quase tudo que traz para a sua vida se
traduz em fracassos.
Você
pode ter pensamentos positivos, pensar em mudanças positivas, mas,
se na sua mente mais profunda, você duvidar que elas vão acontecer,
elas realmente não acontecerão. A dúvida é um bloqueio que impede
a manifestação dos seus desejos. Se você duvida, você não
acredita. Nossa mente foi programada com um modelo de pensamentos, no
curso da nossa infância, nos induzindo a pensar de uma única forma,
como uma rede de informações que tece uma única realidade de
consenso. A humanidade tornou-se robotizada de tal modo que, hoje,
nem sequer consegue distinguir se a satisfação que vive é sua ou é
imposta como tal. Vive automatizada como cyborgs, com a
consciência adormecida, seguindo o rebanho em toda e qualquer
situação – sobretudo com a benção da mídia que contribui
substancialmente para a robotização dos “humanoides”.
Liberarmo-nos
de muitos programas mentais, significa abrir a mente e o coração ao
potencial de uma compreensão de outros níveis de realidade.
Continuar entrelaçados no interior de um rígido sistema de valores,
significaria nos afastarmos daquele fluxo infinito de conhecimentos
que estão à nossa disposição, se soubermos esvaziar a mente de
qualquer tipo de dogma.
A
maior parte dos temas propostos no livro, são fundamentados nos
princípios da física quântica como forma para mudar a percepção
da realidade em nossa volta, uma nova visão do universo, e de quem
somos realmente. No entanto, é um convite para reconfigurarmos um
processo do qual a maior parte de nós desconhece. Reconfigurar o
conhecimento que temos sobre nós mesmos, que é obsoleto, não
apropriado para uma consciência expandida que atinge hoje grande
parte da humanidade.
A
religião dogmática produziu, na maioria de nós, através dos
séculos, a concepção de que Deus é algo distinto de nós, Ele lá,
eu cá, “tomara que Ele me veja”. Quando precisamos, corremos
para chamá-lo e quando você processa essa fuga desesperada em busca
Dele, você se afasta ainda mais porque foge de si mesmo. Fomos
induzidos a acreditar que o mundo exterior é mais real que o mundo
interior. Mas a Mecânica Quântica, diz exatamente o oposto.
Argumenta que aquilo que acontece dentro de nós, cria o que acontece
fora.
"Os
homens não são prisioneiros do destino, mas de sua mente". Então,
se você quer ser verdadeiramente livre, precisa derrubar as paredes
mentais que lhe
condicionam. (Booktrailer)
Entrevista a Eliude Santana
Por
Elaine Giassi, Psicóloga, Psicanalista, Life e Business Coach e
Mentora de Mulheres
Quais são os maiores desafios que você enfrentou para se afirmar
como escritora no Brasil e na Itália?
Os
desafios que os escritores enfrentam para conseguir alavancar sua
carreira, principalmente os independentes, são constantes e nada
fáceis. Mas o maior desafio que enfrentamos, tanto na Itália como
no Brasil, é o fenômeno da “preguiça de ler”. As estatísticas
confirmam que brasileiros e italianos são povos que lêem
pouquíssimos livros. E nada parece afastá-los desses hábitos
estabelecidos, nem mesmo com o advento dos e-books. Uma
das causas seria a falta de
politicas escolares efetivas e motivação para a leitura. No brasil,
a causa pode estar especialmente na base escolar que é defasada e
tendo-se uma economia limitada, dificulta o acesso ao livro e,
consequentemente, a compreensão de que a leitura, além de ser um
meio de entretenimento agradável, è fonte de conhecimentos pode
melhorar substancialmente a qualidade de vida em vários setores. Mas
para quem ama o que faz, as dificuldades não impedem de realizar um
sonho.
Como surgiu a inspiração para escrever seu livro? Qual a sua maior
motivação?
Mais
que uma inspiração, o livro “Prisões Invisíveis: Liberte-se”
para mim é como uma missão. Ajudar o leitor a olhar com mais
confiança além da linha do seu horizonte. Sair do foco daquela
linha de incerteza que muitas vezes nos leva a achar que não somos
merecedores ou que somos vitimas dos eventos externos sem dar-se
conta que somos aquilo que pensamos ser. Procuro alertar aos menos
avisados sobre o porque e como os eventos que nos acontecem não são
aleatórios nem questão de sorte ou azar. Porém,
não o considero um livro de auto-ajuda mas rico de indicações
com várias alternativas, para ninguém se sentir ancorado no que for
lendo e criar mais um programa mental induzido. O leitor deve ser
apenas estimulado e com isso, sair na busca do que achar que
realmente é melhor para si mesmo.
Qual a principal mensagem que a sua obra traz para os leitores?
Um
dos aspectos da nossa sociedade contemporânea é que estamos
perdendo cada vez mais o contato com nossa natureza e se afastando da
nossa verdadeira essência. Parece óbvio que conhecemos a nós
mesmos, mas na realidade muitos de nós não se conhecem. A vida
agitada que levamos e os hábitos que temos, nos distanciam cada vez
mais do que realmente somos.
Minha
intenção primária é a de procurar relembrar a unicidade de todas
as coisas e a importância da compreensão de quanto dependemos dessa
conexão para todos os setores da vida e quanto é ilusória o que
achamos ser a nossa realidade. Achamos que somos seres isolados e
separados de tudo mas na realidade, estamos conectados com todos e
com tudo no universo através das nossas
vibrações. Tudo o que existe é uma única coisa - A Mente
Universal.
O
que você entende quando cita no seu livro que precisamos ser
"autênticos e abandonar a mentalidade de rebanho"?
Muitos conceitos e preconceitos foram criados historicamente,
sendo-nos impostos, e lentamente fomos deixando que os hábitos e
desejos inúteis, de todos os tipos nos intoxicassem sem que
tivéssemos sequer nos dado conta. Assim, através da
Indústria Cultural, operada pelos meios de comunicação massivos,
fomos abraçando uma mentalidade de rebanho
e permitindo que o mecanismo do pensamento de massa imperasse sobre a
humanidade sem movermos um dedo. A indústria cultural tornou-se a
expressão de uma cultura de homologação de consciências,
subjugando o homem, dando-lhe
os valores em que deve acreditar, os ideais de vida que deve desejar
e até como e quando se divertir. Precisamos nos recriar como seres
originais, criativos e autênticos, deixar a escravidão da
obsolescência psicológica e reinventar nossas existências com a
liberdade do nosso verdadeiro ser.
Você também dedica uma parte do seu livro ao assunto Zona de
Conforto. Essa zona é boa ou ruim, e sobretudo o que significa
realmente sair da Zona de Conforto?
Não
podemos dizer que a zona de conforto seja
algo exatamente ruim. Pelo contrário, ela é onde cada um de nós
pretende estar. Existe, porém, aquele espaço de acomodação que
muitos confundem com a zona de conforto porque nos sentimos
protegidos, seguros, mesmo sabendo que
certas situações, apesar de serem cômodas, já não nos satisfazem
completamente. Mesmo assim, nada fazemos para sair das suas arestas,
limitando as nossas oportunidades, tal como qualquer hábito faria. O
maior perigo de se acomodar nesse “recinto seguro” é o de não
se dar conta do quanto a nossa vida ficou restrita dentro dele e, via
de regra, com as mesmas dinâmicas e concepções.
Na sua opinião o hábito de pensar e fazer perguntas pode contribuir
para o nosso sucesso?
Sim. A curiosidade é o modo
que temos de nos abrirmos às experiências e de desenvolvermos
conhecimentos. Esse hábito positivo se torna agradavelmente
estimulante e pode dar uma nova guinada em nossas vidas.
Infelizmente, usar o pensamento é considerado por muitos algo árduo.
No entanto, todos os grandes homens que deixaram marcas na história,
além de inteligência e determinação, têm em comum a curiosidade
positiva. Ser curioso e pensar fora dos padrões permitiu-lhes
encontrar a maneira de atingir os seus objetivos.
Você cita no seu livro que o " hábito não faz o monge mas
influencia a primeira impressão", por que isso acontece e de
que modo podemos ficar atentas a esse fato para um melhor
posicionamento como mulheres de sucesso?
Se
diz que "você nunca terá uma segunda chance
para causar uma boa primeira impressão". A ciência vem
investigando a socialização humana, constatando que os primeiros
dois minutos de um encontro condicionam as emoções, pensamentos e o
julgamento que cada um de nós faz do outro.
Aparecer
em nosso melhor perfil desde os primeiros minutos de nossa atuação
comunicativa contribui de forma incisiva para o bom andamento de
nossos relacionamentos e consequentemente para a concretização de
nosso sucesso. Para sermos imediatamente percebidos como pessoas
agradáveis e credíveis, é necessário também, ter um
profundo conhecimento do nosso potencial. Esse
tipo de julgamento é emitido tanto por nós quanto pelos outros e,
portanto, devemos nos preparar e garantir que a impressão que
estamos tentando dar coincida com a que nossos interlocutores têm de
nós. Colocando-nos de maneira cordial, criamos imediatamente uma
conexão empática e oferecemos aquele calor que nós mesmos
buscamos.
O
hábito nem sempre faz o monge, mas aos olhos de quem vê, a roupa
conta. O aspecto físico e a atenção à
aparência de fato pesam muito nas primeiras impressões, em todas as
áreas. Muitos experimentos nos dizem que
pessoas bem vestidas são inconscientemente consideradas mais
críveis.
Qual conselho você pode dar para as nossas leitoras em relação aos
esquemas. Como identificar e sair dos esquemas que nos limitam?
Premissa
que todos temos e precisamos de padrões mentais, pois são eles que
nos possibilitam enfrentar a vida diária com maior facilidade. Mas
erramos quando deixamos que certos esquemas nos governem.
Não
existe uma fórmula precisa para como sair de um esquema
fossilizado na mente, pois a resposta deve partir sempre de dentro de
nós. A partir do momento em que você recebe uma fórmula “vestida”
de conselho, que não tenha partido do seu eu profundo, você estará
apenas abraçando um novo conceito ou um novo modelo de pensamento
estabelecido por outros. Então, em vez de sair de um esquema,
você estará acrescentando um novo que irá fomentar a prisão em
que já se encontra, pois está se deixando guiar por outras mentes.
Reconhecer
as crenças limitantes que nos bloqueiam é doloroso e difícil
porque tira os filtros e os tijolos sobre os quais construímos a
nossa existência. Na maioria das vezes, as crenças limitantes atuam
como mecanismos de defesa. Assim, estamos dispostos a fazer qualquer
coisa para confirmar que estamos certos em nossos pensamentos.
A
questão mais importante é procurar enxergar, questionar e trazer os
esquemas limitantes
para a consciência, intencionando mudá-los. E essa é uma tarefa
difícil. Refletir sobre os seus padrões mentais lhe ajudará a
definir qual é o melhor a ser utilizado em um determinado momento e
quais te limitam ou alavancam em direção ao esperado. Essa é a
melhor maneira para entendermos o quanto somos influenciados pelos
nossos padrões de pensamento, crenças e o quanto repetimos, no
automático, determinados comportamentos em diversas situações.
Contudo,
a melhor forma de quebrar um paradigma é se porpor à uma
repogramação: romper com antigos padrões e estabelecer um novo
modelo de ação. O método mais conhecido para reprogramar o
inconsciente é a repetição, tanto escrita como audível,
garantindo assim que o que pensamos conscientemente, penetre na mente
inconsciente.
Através
da repetição, você estará inserindo esse novo comportamento em
você e o velho esquema
morrerá por falta de “nutrição”. Existem poucas maneiras de
sobrescrever informações no subconsciente e uma delas é a
repetição. Ao repetir uma frase milhares de vezes por dia ou
escrever um conceito centenas de vezes, se obtém uma influência
sobre o inconsciente. A repetição é a mãe de todas as
habilidades.
Sair
dos esquemas é fundamental se quisermos ter ideias inovadoras. O
indivíduo que enxerga fora da caixa tem pensamento crítico e
atitude para inovar, criar e empreender.
Da
mesma forma que adquirimos certos hábitos comportamentais e de
pensamento que não nos levam a lugar nenhum, também podemos decidir
aumentar nossas consciências sobre a maneira como agimos, adotando
outras mudanças conscientes e novos pontos de referência.
As
mudanças sempre são positivas, pois de uma forma ou de outra, nos
tiram da zona de conforto e isso nos obriga a ativar o nosso mundo
interior, fazendo com que nos adaptemos às novidades. Portanto, o
que precisamos é criar um sistema de crenças que ajude-nos a ter
atitudes otimistas, compassivas e que nos impulsionem para
encontrarmos soluções destinadas a construir caminhos de harmonia e
sucesso.