sabato 11 luglio 2020

Non c’è realtà su cui non si possa intervenire




Secondo la fisica quantistica tutti noi siamo parte di una realtà che creiamo man mano che la osserviamo. Per questo è possibile anche modificarla.

A partire dal lavoro del neurochirurgo Karl Pribran, si è fatta l’ipotesi che il nostro cervello processi la realtà come se fosse un ologramma: come la luce laser attiva una memoria statica che prende forma, così noi, che siamo un insieme di cellule che emette energia, osservando e pensando attiviamo l’ologramma del reale, ovvero le memorie presenti non solo nel nostro campo morfogenetico personale, bensì anche quelle registrate nel più ampio campo elettromagnetico di cui siamo parte. In ogni istante, in quanto osservatore, proiettiamo all’esterno le nostre intenzioni emotive e di pensiero.

Dal fatto che quello che vedo lo sto costruendo nel mio cervello consegue che non c’è realtà su cui non si possa intervenire: attraverso il mio pensiero, che è il laser che fa emergere l’ologramma, io posso cambiare la realtà. Un’esperienza comune è quella di pensare intensamente a qualcosa che poi accade: visualizzare un parcheggio e focalizzarci su dei posti liberi che poi troveremo o immaginare nel dettaglio una serata con un certo tipo di ambiente e persone e trovare poi una situazione molto simile nella realtà. Chi la prova, sperimenta il potere dell’immaginazione capace di creare un pezzo di realtà che poi si ripresenta fuori.

Perché allora la realtà non corrisponde sempre a come vorremmo che fosse?
Perché il cervello, attraverso i suoi diversi campi elettrici detti “stati mentali”, elabora i dati e crea ciò che percepiamo come realtà. Noi creiamo la realtà in riflesso al sentimento profondo che abbiamo di noi stessi. Ciò significa che il mondo che osserviamo esterno a noi è il riflesso di ciò che, inconsapevolmente, processiamo a livello del subconscio e dell’inconscio collettivo.
Non corrisponde a ciò che desideriamo a livello del conscio poiché influisce in minima parte. Per questo, crearci una realtà come il trovare un parcheggio e passare una serata gratificante è più facile che cambiare realtà più complesse come il lavoro e il rapporto con il partner. Le prime situazioni sono gestite a livello completamente conscio ma se io, pur desiderando guadagnare tanti soldi, ho radicata in me la convinzione che i ricchi sono persone corrotte, o se desidero una promozione ma ho instillato in me l’idea di non potercela fare mai, nulla potrà accadere perché lo “stato mentali” del mio cervello sta elaborando i dati che si stanno muovendo in direzione contraria. In quello che credo nel profondo dell’inconscio. Sciogliere il velo di separazione tra questi diversi aspetti dell’elaborazione di noi stessi e del mondo, rappresenta l’unica via per creare volontariamente e consapevolmente il mondo, la vita e il noi che vorremmo essere.

Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita
Secondo la fisica quantistica, potenzialmente coesistono infinite possibilità. Tutto può accadere. La probabilità che qualcosa avvenga (in termini tecnici quando avviene il collasso della funzione d’onda) è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere. Quando osserviamo e “scegliamo” uno specifico risultato, tutte le altre possibilità diventano incoerenti rispetto a ciò che vediamo e si auto-escludono. Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita sulla base del nostro punto di osservazione. Quando iniziamo a guardare il mondo da molti più punti di visti che vanno oltre le credenze limitanti, iniziano a manifestarsi nuovi eventi, situazioni e sincronismi.

Abbiamo reso manifesto il nostro universo, lo abbiamo fatto sempre, solo che non ne eravamo consapevoli.
Ma allora come è possibile farlo se non ne siamo consapevoli? Osservando, prestando attenzione. Ciò su cui una persona si focalizza è ciò che apparirà nella sua vita, nel suo mondo. Il fatto è che siamo noi coloro che lo stanno creando: noi stiamo osservando le entità subatomiche che rendono solide le onde di energia per diventare la materia del nostro mondo. Questo significa che le cose che desideriamo possono manifestarsi, ogni volta che cambiamo il nostro punto di osservazione. Per manifestare grandi cambiamenti è sufficiente iniziare ad osservare il mondo focalizzandoci su quello che desideriamo. Se poi all’osservazione segue l’azione consapevole, gli effetti diventano sempre più evidenti e visibili a tutti.

Non potremmo neanche immaginare un universo che non contenesse degli osservatori, perché i mattoni stessi dell’universo sono questi atti di osservazione partecipata”.John Wheeler
Esperimento sostiene che la realtà è la risultanza fra osservatore ed osservato. Ciò significa che l’universo esiste perché vi è un osservatore, significa che il sistema di credenze dell’osservatore determina l’esistenza della realtà nella forma in cui egli crede che sia.
Percepiamo un mondo che prende forma in pochi centimetri cubici del nostro cervello, un piccolo luogo dove facciamo esperienza della vita, un luogo dove la percezione modella un mondo personale. Ogni singolo impulso elettrico dei tuoi sensi (e sono milioni al secondo) costruisce la tua sensazione di essere umano, la tua esperienza di vita. Ma l’esperienza avviene dentro te, non fuori. Fuori non c’è nulla.
...non esiste niente, solo del fumo, niente di vero… Vasco Rossi – Dannate Nuvole

L’onda probabilistica è basata sul nostro modello di coscienza
Fondamentalmente il nostro universo è un artefatto. In sostanza la coscienza è il fattore x che viene trascurato in tutti quanti gli esperimenti, ma che spiega la maggior parte degli effetti osservabili in fisica quantistica. L’onda probabilistica è basata sul nostro modello di coscienza. Ciò significa che se espandiamo il modello della nostra realtà personale, i risultati cambiano e in modo esponenziale.
Se vogliamo a tutti i costi che qualcosa accada, ci situiamo nella realtà in rapporto all’informazione od oggetto in questione. Ma quando espandiamo la nostra consapevolezza dall’interno del nostro cuore, sfrecciando là fuori, siamo momentaneamente svincolati dai limiti della coscienza e trascendiamo la barriera della dimensione spazio temporale.
Cambiare il modo in cui percepiamo la realtà trasforma l’oggetto della nostra osservazione, che a sua volta provoca l’immediata trasformazione del risultato finale!

L’universo esiste come un infinito di possibilità sovrapposte
Nel 1927, Niels Bohr e Werner Heisenberg definirono una loro interpretazione nota come l’Interpretazione di Copenaghen che afferma che l’universo esiste in quanto numero infinito di possibilità sovrapposte. Secondo la loro teoria, esse non si collocano in ciò che definiamo né uno spazio né uno stato di esistenza, ma sono presenti tutte contemporaneamente in uno stato potenziale. L’atto di una persona che osserva quei possibili potenziali, determina l’attivazione di quello sul quale è focalizzato, cioè, quello che pensa o si aspetta di vedere.

Nel 1957, Hugh Everett III della Princeton University, propose un’ulteriore teoria che gode di maggior popolarità e sostegno, quella degli universi paralleli, specificando inoltre che tutte le infinite possibilità si realizzano e accadono simultaneamente e, poiché ognuna accade nel proprio spazio-tempo, non può essere “vista” contemporaneamente dalle altre.

Roger Penrose, noto fisico e matematico britannico, aggiunge un ulteriore ingrediente alle teorie sulla realtà - la gravità. Questa teoria offre una possibile risposta al perché, essendo tutte contemporaneamente in divenire, noi ne percepiamo una soltanto: poiché ogni realtà potenziale richiede molta energia per potersi manifestare nel mondo della materia, tutte collassano a favore di una, che prendendosi tutta l’energia a disposizione diventa l’unica realtà.
Fra tutte le teorie alternative sulla realtà, la fisica quantistica è quella che fornisce maggiori possibilità di comprensione dell’esistenza.

La vibrazione è l’informazione che modella ogni cosa
Bisogna considerare, però, che un secolo è un tempo troppo piccolo rispetto alla storia complessiva dell’uomo per determinare un cambio radicale del modello di pensiero collettivo. È probabile che occorrano diverse generazioni affinché queste nuove consapevolezze divengano parte integrata del sapere collettivo e, di riflesso, del patrimonio genetico dell’umanità. È parte del processo di evoluzione complessivo.

La mente produce l’informazione, il corpo la tramuta in sensazione e la vibrazione che ne scaturisce manifesterà un riscontro preciso, osservabile e misurabile, nel mondo circostante.
Facciamo parte tutti di uno stesso organismo, e tutti noi siamo i suoi diversi punti di osservazione/proiezione. Ma questo macro organismo ci lascia liberi di agire, di vibrare alle frequenze che deliberatamente scegliamo se preferisci, e di manifestare realtà. Noi scegliamo la pellicola e lui ci fornisce il necessario per manifestarla, osservarla, e per farne esperienza.
Questa consapevolezza ti offre la tua prima vera libertà: quella di scegliere consapevolmente, in maniera autonoma e in stato di veglia celebrale la realtà che vorrai costruire da adesso in avanti.

Ogni cosa che vedi, che non vedi, che senti, che non senti, che percepisci… TUTTO, è energia vibrante. Siamo esseri vibrazionali inseriti in un universo vibrazionale. La vibrazione è l’informazione che modella ogni cosa. La legge della Vibrazione afferma quindi che tutto vibra e che noi esseri umani siamo in grado di plasmare la realtà attraverso le vibrazioni che offriamo.
L’intera umanità, ogni singolo individuo che ne fa parte, è fautore e responsabile del tempo presente che sta vivendo, della realtà che sta creando.

Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, nè del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà. La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L’amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia. Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento ti prendi cura di tutto il tempo. (Buddha)




venerdì 3 luglio 2020

No Campo Inteligente está a resposta que você espera




O universo não é feito por coisas mas por redes de energia vibracional, emergindo de algo ainda mais profundo e sutil”. W.Heisenberg.

Existe um tipo específico de harmonia – uma simbiose entre os próprios elementos da natureza e da física - “algo maior” uma força, que une todo Universo, uma cola que uns chamam de cosmos, outros de Deus, outros de Desenho Inteligente, outros de Eu Superior, não importa o nome, nada mais é do que o fluxo de energia que faz com que tudo funcione, que faz com que a natureza opere de uma forma tremendamente perfeita, que faz com que a vida se mova com uma sincronicidade absurda. Essa força continua regendo tudo ao seu redor, quer você queria, ou não, quer você tenha consciência disso ou não.

O Campo Inteligente de todas as possibilidades
Seria onde todas as coisas estão acontecendo no momento presente, ou seja no AGORA. Einstein explica, claramente, que espaço e tempo são relativos, e hoje - graças às novas descobertas da física quântica - foi demonstrado que o passado, o presente e o futuro realmente não existem. Em vez disso, há um eterno momento presente: de fato, foi demonstrado que as partículas podem viajar no tempo e no espaço simultaneamente e completamente independentes de qualquer lógica espaço-temporal.

O Campo quântico – também chamado de “física com uma atitude” - é o que lhe indica uma solução harmoniosa à qual nunca chegaria por si mesmo. Podemos chamá-lo de intuição ampliada, se quisermos. Mas o Campo é o que ajuda aqueles que estão em sintonia com ele e que coordena e junta as coisas. Ele faz com que coisas diferentes se harmonizem e vibrem na mesma frequência. Planck o definiu como uma força que faz as partículas atômicas vibrarem e que mantem unido aquele minúsculo sistema solar que é o átomo.

Entendemos, portanto, uma verdade extraordinária, ou seja, que tudo o que existe no universo está imerso e faz parte desse campo inteligente que mantém tudo unido e compacto e que coloca todas as partes em comunicação com todas as outras. Nós mesmos fazemos parte do campo quântico e somos compostos de energia pura, estamos todos interconectados em uma grande rede quântica.

Para conseguir visualizar algo tão abstrato, é necessário pensar como sendo uma rede de fios elétricos. A energia está ali, correndo, seguindo o fluxo do universo, forte, poderosa, imponente.
Se você tem consciência dela, você automaticamente se conecta com essa rede, e passa a poder usufruir de todos os milagres operados por ela. Ela é você e você passa a ser ela. Todo aquele fluxo de energia que faz o universo funcionar de maneira perfeita se estende à você. Para você ter acesso direto ao Campo, basta ter consciência da sua existência para o milagre acontecer. Parece milagre mas é apenas fisica e existe sempre, mesmo que você não acredite. Se você não reconhece essa existência, você está cortando o fio, cortando o canal de ligação, e automaticamente, toda essa força deixa de existir para você porque não houve uma conexão. Portanto, o que chamamos de mágica ou milagre, nada mais é do que informação, ou, por assim dizer, uma forma de energia que se propaga dentro da rede do campo quântico.

O princípio da coerência – Porque nem todos alcançam seus objetivos
De acordo com a física quântica, você é um campo de energia que opera em um campo maior de energia, e o seu campo de energia está vibrando. Você jamais atrairá vibrações de alta energia – conhecidas como resultados – a partir de um receptáculo de baixa energia. (James A. Ray)

As ondas de um sinal são muito mais poderosas quando são coerentes – princípio da coerência - o mesmo acontece quando seus pensamentos estão alinhados com seus sentimentos. Quando você tem pensamentos claros e se concentra em um objetivo e acompanha-os a uma apaixonada implicação emotiva, você envia um sinal eletromagnético poderoso que lhe atrai para uma possível realidade que coincide com o que você.deseja.
Talvez você quer abundância em sua vida, pense em querer riqueza mas se você se sentir pobre, nunca atrairá abundância em sua vida. Porque não? Porque os pensamentos são a linguagem do cérebro e os sentimentos, a linguagem corporal. Pensa em uma coisa mas prova e sente outra, completamente diferente.
Quando não há coerência, o campo não responde de forma coincidente. Em você existe um enorme potencial para criar a realidade em que você está vivendo.
Foi verificado que o nosso modo de pensar, através de fenômenos como a profecia auto-realizável, tem um forte impacto sobre a realidade que criamos com nosso comportamento, mesmo se de forma indireta.

No Campo universal jà existem todas as respostas que procuramos. Experiências mostraram que os elétrons existem como infinitas possibilidades ou probabilidades em um campo de energia invisível.
Somente quando o observador se fixa em alguma localização do elétron, esse elétron aparece, um processo que os físicos chamam de Colapso da Função de Onda, descrito pela equação de Schrödinger. Ou seja, uma partícula não pode se manifestar na realidade, ou no espaço-tempo como o conhecemos, até que seja observada. Então, quando o observador "procura" por um elétron (dedica a atenção), há um ponto concreto no espaço e no tempo em que todas as possibilidades do elétron colapsam em uma reação física (se materializa).
Quando a consciência estabelece uma correlação com as formas existentes no entrelaçamento quântico, tornam-se vibrações que são transferidas para o campo quântico, causando a ocorrência de Colapso da Função de Onda, após o qual, eles se tornam forças e energias que agem na vida real das pessoas.
Eis porque, nessa perspectiva, magia ou milagres assumem um significado muito mais concreto, menos abstrato. O impossível se torna possível e a magia/milagre, entendidas como um acontecimento sobrenatural, talvez seja, na verdade, parte da propria natureza. Então os milagres também se tornam possíveis.

O caminho para a propria realização, portanto, está em simplesmente se conectar com o Campo universal, e se permitir o acesso. Quando permitimos nos conectar com essa energia poderosa, passamos a ser uma ferramenta do universo. O grande problema é que como somos seres racionais e nascemos em uma sociedade criada pelos humanos, muitas vezes mascaramos quem somos de verdade. Deixamos o nosso eu verdadeiro de lado porque achamos que temos que nos encaixar num molde que a sociedade espera que nos encaixemos. Deixamos que ela nos dirija. Anulamos nosso poder interior que não depende de ninguém, senão de nós mesmos. Temos medo de realmente nos permitir sermos quem somos, pois temos pavor da reprovação, críticas e julgamentos dos outros. Morremos de medo de fracassar, de não atender as expectativas, de não nos encaixarmos no que é visto como “normal”. Por isso, calamos o nosso Deus interior ao seguir outro caminho que não é exatamente aquele que gostaríamos de estar seguindo. Ao estar onde não gostaríamos de estar. Ao fazer o que não gostaríamos de estar fazendo. Cortamos tanto a conexão com o cosmos, que ela deixa de existir para nòs e os milagres deixam de operar nas nossas vidas, simplesmente porque rompemos a ligação com a perfeição do universo, do qual fazemos parte. É como se cortássemos o fio elétrico que liga a energia da nossa casa ao poste na rua, ficamos no escuro, sem luz porque estamos desconectados do Campo.

Quando você tira a sua vida do controle do universo, você deixa o lado racional assumir a sua vida, e é aí que os problemas começam. Você deixa de olhar para dentro e olha somente para o que os outros esperam de você. A sua mente assume o controle e então você se perde no caminho porque a mente mente.

O Pensamento Cria
As nossas vidas são a exata réplica da nossa mente subconsciente. O modo em que a mente pensa e percebe nós mesmos e o mundo, é re-criado fisicamente na pessoa, nos lugares e nas experiências que atraimos. Se dentro de nós pensamos de ser pobres, oprimidos, falidos, esse modelo serà registrado no nosso “disco rigido” como um computador. E esse modelo magnético atrairá a si, as experiências que poderão, com certeza, nos fazer pobres, oprimidos e falidos. E assim, criamos a nossa realidade. E esse é um ponto fundamental pra se compreender. A nossa realidade física é a criação dos pensamentos aos quais somos apegados, incluindo passado e presente.
Esses pensamentos criam um modelo interno de nós que projetamos ao externo sob uma forma de “áurea magnética” a qual atrai a si a realidade física correspondente ao nosso modelo interior. A chave dessa realidade é o pensamento.

É necessário mudar os conceitos porque mudando os conceitos, mudamos as escolhas e mudando as escolhas a nossa vida também mudará.
Ao entender que você é parte de um todo, de algo bem maior, e ao perceber que você tem um chamado pessoal aí escondido atrás de toda razão e atrás da sua mente tirana, você está dando o primeiro passo rumo à realização.

Depois que você reconhece o seu chamado pessoal, então os milagres começam a operar na sua vida. Nada disso é coincidência ou sorte, é tudo ação e reação, é a lei irrefutável do universo que desde as plantas, animais, minerais e humanos são afetados.

«Enfrentar os desafios da mudança é uma das coisas mais complexas que uma pessoa aprende a fazer. O mundo se move rapidamente, novas ferramentas tecnológicas revolucionam nossas vidas todos os dias: é preciso abraçar novidades e entender como se adaptar, em vez de ter medo delas, negá-las ou, pior ainda, se esconder para não encontrá-las " Dave Kerpen

As mudanças são parte de um mundo complexo e de muitas incertezas, que traz novos ritmos, exigências, demandas, gerando medos e conflitos. Como diria Nietzsche, o ser humano não está preparado para lidar com a incerteza. Todos os esforços do mundo moderno, e mesmo os que fazemos em nossas vidas particulares, estão voltados para a criação de uma vida estável, em que tudo possa ser mensurado, programado e previsto. Mas mudar é preciso. E como dizia o roqueiro Lulu Santos: “Tudo muda o tempo todo no mundo”




domenica 21 giugno 2020

As suas crenças impulsionam em direção aos seus objetivos ou elas usam os freios?



Crenças são atitudes subjetivas daqueles que reconhecem como verdadeiro uma proposição ou noção. As crenças que professamos e que nos acompanham na vida tornam-se para nós como certezas das quais é difícil separar-se e que nos levam a comportamentos na vida cotidiana.
As crenças geralmente são transformadas em "profecias" que se tornam realidade, moldando o estilo de uma pessoa. Elas dão segurança e um senso de estabilidade à vida e, por elas, sempre dedicamos esforços para buscar confirmação nos outros, nos eventos, nas discussões e nos estudos.

Todos temos crenças que representam recursos e crenças que nos limitam.
As crenças têm um efeito poderoso em nossa vida.
É sabido que, se alguém realmente acredita que pode fazer algo, lo fará e se acredita que algo seja impossível, nenhum esforço o convencerá de que possa ser alcançado.

Certas crenças podem limitar todas as risorsas da pessoa. Abraham Maslow, psicólogo americano, conta uma história sobre um de seus pacientes em tratamento, que não se alimentava nem se cuidava, convicto de que era um cadáver.
O psiquiatra passou muitas horas discutindo com ele para tentar convencê-lo de que ele não era um cadáver. Finalmente, ele perguntou se os cadáveres sangram. O homem respondeu: "É claro que os cadáveres não sangram, todas as suas funções vitais cessaram".
Então o psiquiatra lhe perguntou se gostaria de tentar um experimento picando-o cuidadosamente com uma agulha para mostrar se ele sangrava. O paciente concordou. Afinal, ele era um cadáver.
O psiquiatra o espetou gentilmente e ele, obviamente, começou a sangrar. O paciente assumiu uma expressão perturbada e espantada e disse em voz baixa: "Nossa... os cadáveres também SANGRAM!"

Se nossas crenças exercem um poder extraordinário sobre nossas vidas, elas certamente também podem moldar, influenciar ou até estabelecer nosso grau de inteligência, saúde, relacionamentos, criatividade, até mesmo nosso grau de felicidade e sucesso pessoal.
Muitas crenças foram instaladas por nossos pais, professores, educadores e pela mídia quando éramos crianças, antes de tomarmos conhecimento de seu impacto ou de fazer escolhas em questão.

A prática da crença, da fé, da ideologia pode estimular, incentivar, impulsionar, mobilizar mas pode, também, escravizar, matar, enlouquecer.
A partir da crença, uma noção racional do indivíduo em relação ao mundo e a si mesmo é construída.
As crenças definem o sentido da ação de uma pessoa interagente. A identidade desta é definida pelo seu sistema de crença.
O que é uma pessoa? Ela é o seu sistema de crença operando em lógicas de interação no mundo da vida humana

Por que é raro nos livrar das crenças que nos incutiram?
A diferença entre o remédio e o veneno é a dose. O mesmo vale também para o que inoculamos em nossas cabeças.. Podemos dar a vida ou matar por uma crença, quando nos aferramos a ela e nos convencemos que não devemos tolerar quem pensa de forma diferente daquilo que inocularam na nossa mente.
Mudar as nossas crenças pode ter um impacto enorme na realidade que experimentamos e, portanto, nos resultados que criamos na nossa vida.

Henry Ford disse uma vez: "Se você acredita que pode ou que não pode, você está absolutamente certo!" Esta foi a resposta dele quando seus engenheiros disseram que era impossível construir um motor V8. É uma afirmação muito simples, contudo o impacto é profundo.
De acordo com Judith Beck, crenças centrais "são entendimentos que são tão fundamentais e profundos que as pessoas frequentemente não os articulam sequer para si mesmas. Essas ideias são consideradas pela pessoa como verdades absolutas, exatamente o modo como as coisas ‘são'" e acabam influenciando o desenvolvimento das crenças intermediárias, que consistem em atitudes, regras e suposições.. As crenças são formadas a partir da relação estabelecida entre os indivíduos e o mundo no qual eles se encontram inseridos, e elas são consideradas "as lentes" a partir das quais eles interpretam as situações de vida.

Os vieses são filtros mentais.
As crenças também filtram a nossa realidade e, dessa forma, formam as nossas percepções do mundo ao nosso redor. O filtro elimina as informações da nossa percepção consciente. Funcionam como uma espécie de óculos especial que distorce a realidade. Enquanto estiver funcionando corretamente, esse filtro nos protege da sobrecarrega. No entanto, ele também pode nos fazer perder a evidência de que algo é possível.

Os vieses explicam por que o nosso cérebro está propenso a cometer erros que impactam a nossa habilidade de fazer julgamentos racionais, eles estão espalhados em todas as esferas das nossas vidas, impactando todas as decisões que tomamos no dia a dia. Desde a definição sobre comprar um novo apartamento até a escolha do que comer no almoço. Somos tão influenciados pelos vieses que eles passam pela surdina e acabamos nem percebendo. Só quando falamos, a ficha cai. Eles são a consequência do atalho que o nosso cérebro faz ao reagir ao mundo. Têm os seus benefícios, porque facilitam o processamento de informações, mas acarretam prejuízos, porque atrapalham a interação com outros seres humanos; eles são negativos quando levam o cérebro a cometer erros que impedem uma visão mais ampla da realidade.— diz Fabiano Moulin,

Por causa do viés, você tende a se lembrar, interpretar e pesquisar informações que validem as suas crenças, caindo em erros de raciocínio sem nem percebê-los.
Por causa dele, também tendemos a ignorar as informações que contrastam com as hipóteses que defendemos. Se votei em Bolsonaro, por exemplo, tendo a ignorar qualquer pessoa que fale mal dele ou a acusá-la de ser mal-intencionada. Já se alguém gosta do Bolsonaro, tendo a adorá-lo. Mesmo que ele fale besteira ou deforme os acontecimentos, dou um desconto a ele só porque pensa parecido comigo.

As suas crenças impulsionam em direção aos seus objetivos ou elas usam os freios?
Você procura todas as razões ou desculpas para dar a si mesmo ou às outras pessoas toda vez que não consegue o que deseja. Desculpas são apenas crenças limitantes que você decidiu criar como resultado das suas experiências anteriores na vida.
As crenças limitantes são as correntes invisíveis que lhe bloqueiam, limitam e lhe impõem certas ações; ou seja, elas não permitem que você expresse seu potencial.
As crenças potenciadas, por outro lado, tem o efeito oposto: se você acredita que pode executar uma ação, provavelmente o fará.

As crenças, portanto, são as histórias que nos contamos a nós mesmos e, muitas vezes, determinam nosso estado de humor, expectativas, comportamentos e relacionamentos; portanto, é fácil entender que conhecer e mudar nossas crenças limitantes pode nos permitir mudar radicalmente nossa vida.

Na maioria das vezes, as crenças limitantes atuam como mecanismos de defesa. É o que acontece quando, em um determinado momento, você sofre com algum episódio específico e, agora, toda vez que este gatilho é acionado, o seu subconsciente dá um jeito de tentar bloqueá-lo.

Para identificar quais são as suas crenças limitantes, lembre-se de algo que você gostaria de ter feito, mas não fez. Qual foi a sua justificativa para não realizar esta atividade?
Se você encontrou uma crença limitante que, geralmente, guia alguns hábitos seus, primeiramente, você precisa querer mudar e tomar esta decisão, afinal a força de vontade é primordial aqui. Em seguida é necessário substituí-la por uma nova crença fortalecedora. Desafie a nova crença, gerando uma oportunidade para si mesmo de enfrentar novamente a situação. Então reflita sobre como você se sentiu quando o evento aconteceu, o que estava falando para si mesmo que lhe trouxe este sentimento e como desafiou sua própria crença limitante.

Pensar positivo é umas das chaves principais para impedir as crenças limitantes e quando o indivíduo tornar isso um hábito, conseguirá lidar com maior facilidade com os desafios que a vida impõe.


mercoledì 10 giugno 2020

A religião como uma potente ferramenta política.





Há elementos suficientes para suspeitar que estamos vivenciando uma escalada de intolerância religiosa que ameaça o tecido social e o princípio de pluralismo religioso que conquistamos nas últimas décadas.

Segundo o professor titular do Departamento de Teologia e Ciências da Religião da PUC-SP, Jorge Cláudio Ribeiro, o uso de Deus como cabo eleitoral, a indistinção entre eleitores e religiosos e a influência sobre a escolha política feita por líderes que professam alguma fé, marcaram no ultimo pleito as fronteiras que permite a laicidade do Estado. A distinção entre a condução política governamental, das religiões praticadas pelas pessoas, uma essência republicana que permite ao Estado ser laico, têm dado lugar ao populismo e à demagogia.
Jorge Cláudio vê como respeitável o uso da religião quando ela limita-se ao espaço privado. A religião é saudável quando ela é o fim (de uma busca), não quando ela é o meio para outras coisas”, afirma.

A vinculação do discurso religioso na política passou a ser uma característica marcante das últimas eleições. Apesar da fragmentação desse segmento, avança uma agenda que é reconhecida por muitos como conectada ao neoliberalismo com fortes traços de um conservadorismo moral que promove a intolerância.

A Religiosidade condiciona o voto
Não é novidade que líderes e instituições religiosas influenciem eleições e decisões na esfera governamental. Diferentes estudos provam que a religiosidade afeta o voto mesmo em democracias mais consolidadas, como na Europa e nos Estados Unidos. Sendo o Brasil um país com a maior população católica do mundo, seria ingenuo pensar que os candidatos não apelassem à religião para atrair eleitores. Um exemplo é Fernando Henrique Cardoso que, em 1985, se recusou a responder se acreditava em deus, e perdeu a eleição para Jânio Quadros.

O slogan do candidato a presidência em 2018 - “Deus acima de tudo” - não deixaram dúvidas que seu governo e suas propostas seriam direcionadas para os eleitores que professam o cristianismo. E antes que se diga que se trata apenas de manifestação legítima de sua fé, cabe lembrar que o candidato, no ano precedente, declarou em alto e bom som que “não tem essa historinha de estado laico não, é estado cristão. E quem não concorda que se mude”. E isso, evidentemente, constitui um claro chamado à perseguição religiosa. Quem teve alguma formação religiosa na infância, sabe que não é possível compatibilizar esse discurso com os tais ‘valores cristãos’ que a população brasileira tanto estima.
Em boa medida, esse discurso constitui uma retórica raivosa e vazia, típica de líderes autoritários, que tenciona fortalecer a fidelidade de seus seguidores ao inflamá-los contra um suposto ‘inimigo’. Mas, ao mesmo tempo, essa fala forma o caldo político e cultural que legitima propostas que minam a frágil e restrita liberdade religiosa e laicidade do estado

Religião – a cartilha usada para formar líderes autoritários em todo o mundo
Não devemos nos surpreender que, no atual momento de crise, Trump esteja tentando usar a religião para reforçar as diferenças entre seus apoiadores e oponentes
Foi um momento teatral: Donald Trump, com a Bíblia na mão, posando para fotos em um aparente momento de encenaçao do sacro-político-profano, possibilitado pela dispersão de manifestantes pelo uso de gás lacrimogêneo.

"Foi traumático e profundamente ofensivo, no sentido de que algo sagrado foi desviado para uma postura política, usando como se fosse um suporte ou uma extensão de sua posição militar e autoritária”.", denunciou na rádio NPR a sacerdote episcopal de Washington, Mariann Budde.

Segundo Mariann Budde, o republicano Donald Trump, que tem o apoio de vários cristãos evangélicos, utilizou "o poder simbólico" da Bíblia e o "segurou na mão como se fosse a justificação para as suas posições e autoridade".

A visita do presidente à Igreja Episcopal de São João, conhecida como “ a Igreja dos Presidentes ”, veio imediatamente depois de um discurso no Jardim de Rosas , emoldurando-se como “seu presidente da lei e da ordem” e ameaçando enviar tropas federais para “ restaurar a segurança na América . ”No dia seguinte, Trump fez outra visita de alto nível a um local de culto, desta vez o Santuário Nacional São João Paulo II de Washington.
Chegando a um momento de turbulência social , os críticos acusaram Trump de seguir líderes mundiais de tendência autoritária, aproximando-se da religião para reforçar uma imagem de homem forte que defende uma marca específica de tradição.

Uma ferramenta poderosa
A religião cria significado em nossas vidas, articulando valores sobre como nos relacionamos. Mas, assim como pode nos unir, a religião também pode ser uma fonte de divisão – usada para “outras” pessoas que não são da fé e não compartilham as mesmas tradições e rituais.
Quando um número suficiente de pessoas percebe – ou pode ser convencido – que os elementos tradicionais do tecido social estão em risco, a sinalização religiosa através do uso de símbolos e imagens pode ajudar os pretendentes autoritários a consolidar seu poder. Eles se apresentam como protetores da fé e inimigos de qualquer pessoa de fora que ameace a tradição.

Na Rússia, esse fenômeno é visto no estabelecimento de uma aliança estratégica com a Igreja Ortodoxa Russa pelo presidente Vladimir Putin . Por sua parte, Putin se apresenta não apenas como um líder comandante, mas também como um russo devotamente religioso. Quando ele aparece sem camisa, por exemplo, a grande cruz que ele usa no pescoço é sempre visível . Enquanto isso, a Igreja promove os valores morais tradicionais e mantém uma distância do resto da comunidade cristã ortodoxa mundial, separando assim o “verdadeiramente russo” do estrangeiro. Em sua colaboração mais recente, Putin e a Igreja propuseram emendas à constituição russa. isso consagraria a fé dos russos em Deus, definiria o casamento como a união de um homem e uma mulher e, declaradamente, proclamaria “a grande conquista do povo [russo] em defesa da pátria”. Essas mudanças, todas destinadas a reforçar a base de apoio de Putin, seriam acréscimos surpreendentemente nacionalistas à constituição.

Putin se beneficia dessa dinâmica insider-outsider ao avançar seu objetivo de restaurar a Rússia à sua visão de sua glória territorial passada. Ao justificar a incursão russa na Crimeia, Putin argumentou que a região tinha “importância sacral para a Rússia, como o Monte do Templo em Jerusalém para os seguidores do Islã e do Judaísmo”. Defender e expandir o território russo é uma venda muito mais fácil se for enquadrado como a defesa do sagrado.

Imagens religiosas
Vemos uma dinâmica semelhante na Índia, onde o domínio do primeiro-ministro Narendra Modi sobre o poder depende em grande parte do seu abraço de uma versão do nacionalismo hindu que eleva os hindus como “verdadeiramente indianos” internos e destaca os muçulmanos como estranhos.
Como Putin, Modi se envolve em imagens religiosas. Ele faz visitas de alto perfil a templos hindus remotos enquanto dirige eleições e nunca veste verde por causa de sua associação com o Islã.
O nacionalismo hindu de Modi consolida sua popularidade entre hindus devotos e constrói apoio público a políticas anti-muçulmanas, como privar o único estado majoritário muçulmano da Índia de sua autonomia e promulgar uma nova lei controversa que impede que os migrantes muçulmanos atinjam a cidadania indiana.

Trump como salvador
Trump tropeçou nas tentativas de se mostrar pessoalmente devoto, recusando-se a citar uma passagem favorita da Bíblia e afirmando que ele nunca pediu perdão a Deus por seus pecados.
No entanto, pesquisas de opinião pública mostraram consistentemente que os cristãos brancos compõem o núcleo da base de Trump, embora haja sinais recentes de queda, mesmo entre esse grupo-chave. E embora seja importante notar que muitos cristãos brancos não apóiam Trump, 29% dos evangélicos chegam a dizer que acreditam que ele é ungido por Deus.

Onde Trump consegue é se apresentar como nacionalista cristão, assim como Putin e Modi se consideram os fortes defensores das religiões dominantes de seus países.
Uma maneira de Trump alcançar esse objetivo é fazendo declarações como esta na campanha no início deste ano : “Vamos ganhar outra vitória monumental pela fé e pela família, Deus e país, bandeira e liberdade”.

Em seu novo livro “Taking America Back for God ”, os sociólogos Andrew Whitehead e Samuel Perry afirmam que muitos dos apoiadores cristãos brancos de Trump o vêem como seu salvador há muito esperado – não apenas o protetor da religião tradicional, mas também o defensor de um passado modo de vida.
Naquele passado imaginário, homens brancos governavam o poleiro, famílias iam à igreja todos os domingos e pessoas de fora sabiam seu lugar. Um desejo profundamente enraizado de um retorno a esse passado pode ter sido o motivo pelo qual o slogan Make Trump Great America Again de Trump se mostrou tão potente. Como o estudioso de Yale Philip Gorski argumentou, essa frase pode ser interpretada como significando “tornar o cristianismo branco culturalmente dominante novamente”.
Como tal, não devemos nos surpreender que, no atual momento de crise, Trump esteja tentando usar a religião para reforçar as diferenças entre seus apoiadores e oponentes. Como Putin, ele está se passando por defensor de uma versão específica de um passado glorioso. E ecoando Modi, ele está fazendo isso através da construção de apoio através da difamação do forasteiro.

Religião como bandeira para atrair jovens conservadores
Com as mãos na Bíblia, ajoelhado, Luis Fernando Camacho, o líder da ala radical da oposição boliviana, rezou ao entrar no palácio presidencial na noite de domingo, após a renúncia de Evo Morales. “Não estou indo com as armas, mas com minha fé e esperança, uma Bíblia na mão direita e sua carta de renúncia na esquerda”, dissera ele, dias antes, na cidade de Santa Cruz, a mais rica do país. Católico fervoroso, ele não é o único a usar a religião como bandeira para atrair jovens conservadores na Bolívia, país que foi governado por quase 14 anos por um líder indígena de origem aimará, que venera a deusa Pachamama (mãe terra). (Laura Olson - Professora de Política da Universidade de Clensom)

A população é conduzida por impressões
Nos pleitos o que impera é a manipulação de sentimentos. O domínio do plano de governo dos candidatos e a análise cuidadosa de suas trajetórias políticas são dimensões observadas por uma minoria. A maior parte da população, ilustrada ou não, é conduzida por impressões. No limite, já nos diriam clássicos da sociologia americana como Goffman (1995), a vida social baseia-se em tentativas frequentes (umas com mais sucesso, outras menos) de manipular impressões.

Tomando como pressuposto que a religião se tornou elemento de manipulação de alguns, a defesa da sociedade em sua diversidade, a defesa dos direitos humanos compreendidos como direitos não de minorias, mas de todos, a confiança e o fortalecimento de variadas instituições e serviços públicos, deveriam ser fatores de nutrição e saúde para o tecido social produzindo altas taxas de bem estar coletivo, e poderiam e deveriam ser defendidas universalmente. Não se restringem a religiões ou partidos. Deveriam ser a base comum sobre a qual os projetos de governo se assentariam. Isso se chamaria Esperança!



https://jornalggn.com.br/politica/
https://brasil.elpais.com/brasil/2018/10/23/politica/1540293961_380641.html
https://br.boell.org/pt-br/2018/08/27/

mercoledì 3 giugno 2020

Os Anonymous estão voltando!




Quem são esses “Cavaleiros Mascarados” que estão fazendo tremer o establishment em todo o mundo? Esse misterioso coletivo que participou dos protestos nos ultimos dias nos EUA, invadindo os sistemas policiais ou causando outros distúrbios. Quem são e o que estão fazendo?
Geralmente eles agem contra aqueles que acusam de abuso de poder. Fazem isso seqüestrando sites ou forçando-os off-line.

Um tempo, esse coletivo tinha um compromisso fixo na discussão pública, atingindo aqueles que acusavam de injustiça, com poderosos ataques cibernéticos. Após anos de silêncio, ele ressurgiu, participando dos protestos em Minneapolis pela morte de George Floyd.

Durante os protestos que estão ocorrendo nesses dias, vários sistemas de computadores foram atacados. Acredita-se que os Anonymus sejam os responsáveis.

Por exemplo, o site do departamento de polícia de Minneapolis foi nocauteado no fim de semana. Essa forma de ataque cibernético consiste em inundar um servidor de dados até que pare de funcionar.

Um site das Nações Unidas foi transformado em um memorial para George Floyd, substituindo todo o seu conteúdo por um slogan: "Descanse no poder, George Floyd", combinado com um logotipo anônimo.

O lema dos chamados Anonymous é: Estamos unidos e ninguém poderà nos separar. Nós somos uma legião que não perdoa e nunca esquece. Nós estamos chegando

Eles se comportam como um exército. Sim, um exército de hackers, considerados uma espécie de Robin Hood da digital age, daqueles que pretendem que tudo na Internet deva ser usufruido gratuitamente.

Um movimento para redefinir o equilíbrio na sociedade dos net-citizen. Porém, sem nome e sem rosto, escondendo a sua identidade por trás da máscara de Guy Fawkes, um personagem que se tornou popular pelo graphic novel e pelo filme gráfico de V de Vingança. O escopo è lutar pela liberdade da web.

Munidos de mouse e computador, os Anonymous declaram guerra ao establishment, de forma por nada convencional: cometer atos de guerrilha digital, bombardeando e mandando em tilt sites institucionais e governativos, e divulgando informações pessoais online, com açoes coordenadas e eficientes.
Pra se ter idéia, algum tempo atrás, conseguiram “abrandar” a aprovação de duas leis no Senado e na Camara americanos: o Stop onlinepiracy act e o Protect ip act, mais conhecida na rede com as siglas Sopa e Pipa.

Se organizaram, colocando em ação duas fases: a primeira, permitiria de proceder contra os sites considerados ilegais, bloqueando pagamentos dos usuários e, ao mesmo tempo, retirando os mesmos sites dos motores de busca. A segunda, que permitiria ao governo dos EUA , de inibir de autoridade, o acesso aos sites “canalhas”, ou seja, aqueles que favorecem a difusão de files ilegais ou produtos de contrafacão. Duas medidas que fizeram subir nas barricadas, não só os anônimos de Anonymous, mas, também, gigantes como Wikipedia, Google, Youtube, Facebook e Twitter, segundo os quais, Sopa e Pipa, mesmo propondo-se em combater a pirataria e proteger o direito de autor, poderia limitar a liberdade de expressão individual. Para se entender a lógica desse novo ativismo, o Anonymous não é um grupo fechado, mas uma idéia, e todos que compartilham dessa idéia, são Anônimos, e não do Anonymous.
Os Hackers Anonymous, ficaram famosos justamente quando começaram invadir sites de governos, empresas multinacionais e os gigantes dos cartões de crédito Visa e Mastercard, nos meses das controvérsias sobre o Wikileaks.

Os grandes nomes da Web formam "um lobby muito influente", como definiu o jornal britânico Financial Times. "A campanha posta em prática è o maior protesto on-line da história." Tão poderoso que intimidou até mesmo o presidente Barack Obama, que em um comunicado oficial, tomou distância da Sopa e Pipa.

É sob estes auspícios, com a discussão em sua fase mais aguda, enquanto Wikipedia entrava em greve retirando o seu conteúdo da rede, que começou aquela que a web já batizou como a Primeira Guerra Mundial Digital.

Anonymous interceptou telefonema entre FBI e Scotland Yard
A gravação da interceptação de um telefonema entre dois especialistas em crimes cibernéticos do FBI e Scotland Yard e elementos do MI5, o antiterrorismo britânico, foi publicada literalmente pelos hackers. O ataque cibernético coincidiu com outras atividades do grupo, um contra o Ministério da Justiça grego, o outro contra a polícia de Boston.
O FBI e Metropolitan Police britânica, confirmou a autenticidade do documento "obtidos ilegalmente" e disse que estavam procurando os responsáveis ​​pela interceptação.

Os Anonymous já realizaram várias ações depois da que os tirou do anonimato global, contra a Igreja da Scientology, a mesma que frequenta Tom Cruise. Uma das mais conhecidas se deu em dezembro de 2010, quando mais de mil deles se organizaram por meio de fóruns e redes sociais para congestionar os sistemas das redes Mastercard e Visa e o serviço de pagamento PayPal por se negarem a receber contribuições para o WikiLeaks, que acabava de revelar uma série de documentos secretos das embaixadas americanas espalhadas pelo mundo.

Na sequência, em mjaneiro de 2011, os Anonymous entraram em ação de novo, participando da Primavera Islâmica. Seus militantes protestaram em sites do Ministério da Indústria e da Bolsa de Valores da Tunísia, em solidariedade ao movimento contrário ao governo local, que cairia dias depois. Também organizou, em fevereiro do mesmo ano, um ataque contra sites do governo do Iêmen e foi atuante na difusão de informações sobre a revolução no Egito, principalmente quando Hosni Mubarak derrubou o sinal de internet no país.

O grupo de hackers ameaçou, com um vídeo postado no Youtube, o ataque ao Facebook - site fundado por Mark Zuckerberg.
Esta é a mensagem: Saudações, povo do mundo. Nós somos Anonymous, e começou uma guerra entre nós, o povo e o Governo dos Estados Unidos. Se SOPA e PIPA forem suspensos, isso não garante a preservação dos direitos da internet. Se vocês puderem, por favor, juntem-se ao nosso protesto. Nosso primeiro objetivo é o Facebook. É verdade, tem cerca de 60 000 servidores, mas é possivel abatê-lo. Precisamos de pessoas, de todos aqueles que querem se opor ao governo, das pessoas que querem fazer a diferença. Nós já bloqueamos a CBS,a Warnet Bros, o FBI ... e Facebook é o nosso próximo alvo. Será a demonstração que não estamos aqui para brincar, mas que temos sérias intenções.
Mark Zuckerberg começa a se preocupar. Apesar de ter tomado uma posição contra a leis Sopa e Pipa, temeu que o seu colosso Facebook poderia ser vítima de um ataque. Anonymous anunciou na Web: 800 milhões de perfis poderão ser bloqueados.

O Caso Megaupload

Em janeiro de 2012, 70 agentes do FBI americano partecipam a um blitz à Missão Impossivel e invadem a casa de Kim Doctom, o numero um de um network de sites que gera 4% do trafico total de internet. Fecharam Megaupload porque era o ponto de acesso para todos que baixam filmes e musicas, sem pagar.
Megaupload tinha mais de 1 bilhão de visitantes, mais de 150 milhões de usuários registrados e 50 milhões de visitantes por dia. O fundador correu o risco de pegar 60 anos de prisão por violar todas as leis possíveis sobre os direitos autorais e muito mais. A resposta de Anonymous não se fez esperar. Poucas horas depois da prisão de Kim Dotcom, os hackers atacaram o site do Departamento da Justiça dos EUA, a autoridade que ordenou o encerramento do Megaupload. Distribuiram na rede, os dados pessoais de Robert Muller, chefe do FBI, que ordenou a operação anti-pirataria. Depois disso, em um vídeo postado no Youtube, começou a ameaça global: Se daqui até 72 horas, o site Megaupload não for acessivel, atacaremos de novo.

O mesmo destino para os endereços web da RIAA (Associação Americana da indústria discográfica) e MPAA (organização americana de produtores cinematograficos), considerados "culpados" de querer cobrar os conteúdos multimédia on-line. E para o portal da major, Universal, Warner, Bmi, Vivendi. Toda discografia da etiqueta Sony foi colocado on-line para ser baixado gratuitamente, o site da Polícia de Nova Zelândia, o da Casa Branca e da CBS, ficaram inacessíveis durante horas. No total, os objetivos, de acordo uma reivindicação de Anonymous, foram 5 000, incluindo o site do governo brasileiro e o da Equitalia.

Nós, Anonymous, acreditamos que a hiperdemocracia (democracia participativa levada ao extremo) é o meio pela qual a humanidade chegará a um ponto de igualdade e horizontalidade para que possam optar de maneira livre em que sistema querem viver, ou planejar novos sistemas que atendam às suas necessidades. É uma ideia muito aproximada da anarquia, pois também combate todas as formas de centralização de poder e verticalização, seja através da força econômica do mercado ou da força política do estado. Como toda utopia, se trata da construção de novo meio onde a ideia passa a caber.


lunedì 25 maggio 2020

A mente como fator primordial para influenciar a saúde



 A nova ciência está ecoando a antiga verdade de que a mente humana é a prisão definitiva. Certos comportamentos são programados no campo informacional da mente, que nos prendem e nos reprimem como algemas e correntes. Como o filhote de elefante que, erroneamente, aprende que não pode romper o laço que lhe amarra, nós também estamos frequentemente ligados ao "não", uma matriz de crenças negativas que nos fazem pensar que somos incapazes de realizar nossos sonhos ou cumprir nosso destino. .

Muitas pessoas buscam a liberdade pessoal devorando consciente e diligentemente um livro após outro de self-help (ou auto-ajuda), para depois descobrir de se sentir ainda mais desanimado e sem risorsas.

De qualquer forma, as grandes ideias no papel, frequentemente não se concretizam na vida. O problema está ligado ao fato de que, mesmo que o conteúdo do livro seja lido e compreendido pela mente consciente, as informações raramente se integram nos programas de controle do comportamento pré-existentes no subconsciente, ou lhes modificam.

Pensamentos podem modificar as células
Nós somos as únicas criaturas do planeta que podem modificar a própria biologia através dos pensamentos, sentimentos e intenções. As nossas células estão constantemente espionando os nossos pensamentos e sendo modificadas por eles. Quando nos apaixonamos, pensamentos positivos percorrem o nosso corpo e fortalecem nosso sistema imunológico. Por outro lado, pensamentos sombrios e sentimentos depressivos podem nos deixar vulneráveis a doenças.
centenas de estudos mostraram que nada possui mais poder no corpo do que as crenças da mente. Esta é a visão de mundo quântica, que nos ensina que todos somos parte de um campo infinito de inteligência, a fonte dos nossos pensamentos, mente, corpo e tudo o mais no universo.

Segundo Bruce Lipton: “os cientistas sabem que os genes não controlam a vida, mas a maior parte da imprensa ainda informa ao povo o contrário. As pessoas atribuem inicialmente suas deficiências e doenças a disfunções genéticas. As crenças sobre os genes levam-nas a se ver como “vítimas” da hereditariedade. Os biólogos convencionais ainda consideram que o núcleo da célula – a parte que contém os genes - “controla” a vida, uma ideia que enfatiza os genes como o fator primário desse controle.
Já a nova biologia conclui que a membrana celular (a “pele” da célula) é a estrutura que primariamente “controla” o comportamento e a genética de um organismo. A membrana contém os interruptores moleculares que regulam as funções de uma célula em resposta a sinais do ambiente. Para exemplificar: um interruptor de luz pode ser usado para ligá-la ou desligá-la.

O interruptor “controla” a luz? Não, já que ele é controlado pela pessoa que o aciona. Um interruptor de membrana é análogo a um interruptor de luz quando liga ou desliga uma função celular, ou a leitura de um gene – mas ele é, de fato, ativado por um sinal do ambiente.

Pela medicina convencional, os “mecanismos” físicos que controlam a biologia se baseiam na mecânica newtoniana, a qual enfatiza o reino material (átomos e moléculas). Já a nova biologia considera que os mecanismos da célula são controlados pela mecânica quântica. Ela se concentra no papel das forças de energia invisíveis que formam, coletivamente, campos integrados e interdependentes. Para a mecânica quântica, as forças invisíveis em movimento nos campos são os fatores fundamentais que modelam a matéria.

Os cientistas também reconhecem que as moléculas do corpo são controladas por freqüências de energia vibracional, de forma que a luz, o som e outras energias eletromagnéticas influenciam profundamente todas as funções da vida. Entre as forças energéticas que controlam a vida estão os campos eletromagnéticos gerados pela mente.
Na biologia convencional, a ação da mente não é incorporada à compreensão da vida. Por isso, é uma surpresa a medicina reconhecer que o efeito placebo responde por pelo menos um terço das curas médicas, incluindo cirurgias. Ele ocorre quando alguém sara devido à sua crença de que um remédio ou procedimento médico vai curá-lo, mesmo se o medicamento for uma pílula de açúcar ou o procedimento for uma impostura. A nova biologia ressalta o papel da mente como o fator primordial a influenciar a saúde. Nessa realidade, uma vez que controlamos nossos pensamentos, tornamo-nos mestres de nossa vida, e não vítimas dos genes.

Em 1988, uma pesquisa revelou que, quando estressados, os organismos têm mecanismos de adaptação molecular para selecionar genes e alterar seu código genético. Ou seja, eles podem mudar sua genética em resposta a experiências ambientais. Outros estudos mostram que a biosfera (todos os animais e plantas) é uma gigantesca comunidade integrada que se baseia em uma cooperação das espécies. A natureza não se importa com indivíduos numa espécie, mas com o que a espécie como um todo está fazendo para o ambiente.

Segundo a nova biologia, a evolução:
1) não é um acidente;

2) baseia-se em cooperação.

Uma teoria mais recente sobre o tema ressaltaria a natureza da harmonia e da comunidade como uma força motriz por trás da evolução.

Pensamentos positivos funcionam quando a meta desejada é apoiada pelas intenções da mente consciente e pelos programas da mente subconsciente.

 O primeiro passo imensamente libertador consiste em entender realmente que cada um de nós, independentemente de quão espiritualmente avançados nos imaginamos, age através de comportamentos de sombra amplamente invisíveis. Quando entendemos até que ponto nosso comportamento é inconscientemente controlado pelas crenças dos outros, cada um de nós pode legitimamente ser libertado das correntes ...



Fonte: Bruce Lipton e Steve Bhaerman - Evoluzione Spontanea

sabato 16 maggio 2020

Nao chame “Velhice”, chame Oportunidade!



O famoso naturopata suíço Max Bircher Brenner (1867/1954) gostava de dizer que a velhice é uma doença psicossomática, no sentido de que se o declínio for esperado em uma certa idade, provavelmente isso acontecerá. De fato, foi demonstrado que o estado mental influencia o mecanismo de defesa do organismo contra doenças: naqueles que estão deprimidos e desanimados, não funciona tão bem quanto em pessoas calmas e otimistas.

A primeira condição para uma vida longa é, portanto, o desejo de viver. O outro aspecto a ter em mente é que a sociedade decreta as leis da vida, mas também as leis da morte e, consequentemente, "as leis do tempo".

Joseph F. Coughlin em seu livro The Longevity Economy: Unlocking the World’s Fastest-Growing, Most Misunderstood Market (“A economia da longevidade: desvendando o mercado em mais rápida expansão e mais mal entendido do mundo”, diz que o mínimo que se pode dizer sobre a nossa visão da velhice é que ela está… velha. E essa vista cansada não desemboca só em dificuldades para quem tem mais idade. Ela leva ao desperdício de uma das maiores oportunidades de negócios dos nossos tempos.

O envelhecimento populacional é um fenômeno mundial: em 2015, 617 milhões de pessoas tinham mais de 65 anos. No Japão, mais de uma em cada quatro pessoas está nesta faixa etária. Na Alemanha, Grécia, Itália, Portugal, Suécia, são mais de 20% dos cidadãos. É uma espécie de revolução, para a qual o mundo está despreparado, apesar de ela estar em andamento há décadas, graças à queda nos índices de natalidade e ao avanço nas condições de vida.

Quando se fala em envelhecimento, se pensa logo nos gastos em geral das nações (com os cuidados para idosos), e redução da sua capacidade produtiva (pela suposta menor disposição para o trabalho). Por isso tantos se referem ao fenômeno como uma “bomba-relógio demográfica”. Mas estas não são necessariamente as consequências inevitáveis do envelhecimento. Como demonstra Joseph Coughlin no seu livro, que a noção de velhice que temos – mesmo a velhice dourada, devotada ao lazer – rouba das pessoas a partir de certa idade uma parcela de seu propósito, de seu bem-estar emocional. E camufla a maior oportunidade de negócios que as empresas têm para explorar.
Segundo a consultoria Boston Consulting Group, em 2030 as pessoas acima de 55 anos serão responsáveis por 50% do crescimento dos gastos de consumidores desde 2008 nos Estados Unidos. No Japão, serão 67%; na Alemanha, 86%. Basta olhar os estacionamentos dos shopping-centers. Até alguns anos atrás, havia quatro ou cinco vagas para idosos perto dos elevadores. Hoje, na maioria dos shoppings, há dezenas delas.

Apesar dos crescentes gastos dessa parcela da população, as empresas têm feito muito poucos esforços para atrair seu interesse. Nos Estados Unidos, menos de 15% das companhias tem qualquer estratégia específica para os mais velhos. E menos de 10% das verbas de marketing se destinam ao público acima de 50 anos..

A construção da velhice
A hostilidade em relação aos velhos deriva da noção de que eles são um grande custo, um fardo a carregar. Mas mesmo no Japão, cuja língua tem até uma palavra especial para o homicídio de idosos (Ubasute, o ato de levar um parente doente ou idoso para o alto de uma montanha e deixá-lo lá), a realidade é menos drástica do que parece. De acordo com historiadores, o Ubasute é mais uma lenda do que uma prática real. E o fardo das pessoas idosas não é assim tão pesado. O custo de saúde no país atinge cerca de 10% do PIB, menos que a média de outros países avançados (nos EUA, a cifra é 17%). De acordo com Coughlin, essa nossa noção da velhice não é natural. Ela foi construída. E se foi construída, pode ser modificada.

Historicamente, diz Coughlin, em diversas culturas e épocas, o envelhecimento era uma experiência individual, não uma idade predeterminada e não com as mesmas regras para todos. Foi na segunda metade do século 19 que isso começou a mudar, com o surgimento dos planos de pensão, dos asilos e de outras instituições destinadas exclusivamente aos idosos. Especialmente nas sociedades iletradas e tradicionais, pessoas idosas representavam a memória, o apego à própria identidade e aos costumes. Não à toa, o Senado era formado por anciões. Assim como os conselhos de tantas tribos ao longo da história humana.

Nos tempos modernos, porém, a tradição perdeu terreno para o progresso. O novo passou a valer mais que o antigo. E o antigo podia ser consultado em livros. Os velhos perderam status. No século 19, considerava-se que uma pessoa se tornava velha quando sua “energia vital” começava a chegar ao fim. Acreditava-se, então, que os seres humanos vinham ao mundo com uma reserva de energia vital, mais ou menos como uma bateria. Sexo e diversões em geral ajudavam a gastar mais rapidamente essa reserva.
Mesmo o revolucionário Sigmund Freud afirmou, em 1904, que as pessoas “perto ou além dos 50 anos não têm a plasticidade e os processos psíquicos dos quais depende a terapia” psicanalítica. Estava, em suma, rejeitando clientes para a sua linha terapêutica – algo que tantas empresas andam fazendo.

Aceitar a velhice em nossa sociedade é algo bem difícil. O uso de eufemismos e a tentativa de negá-la por aqueles que por ela passam também é muito evidente. Isso acontece porque vivemos numa sociedade que supervaloriza a juventude em detrimento dos demais tempos da vida. Nela, ao mesmo tempo em que se buscam diversas maneiras para prolongar o tempo de vida das pessoas, luta-se contra a velhice.

No início do século 20, a velhice havia se transformado, de uma questão individual a ser tratada pela família, em uma fase da vida, com data marcada para começar, e com instituições próprias para lidar com o assunto.

Aposentadoria – o ócio ocioso
A aposentadoria é uma dessas armadilhas da vida, como a obesidade ou o vício em séries de TV: atingir nossos desejos nem sempre é o melhor para nós. No caso da aposentadoria, o trabalho é um fator de identidade, de auto-respeito, de propósito.
No paraíso da “melhor idade”, (um eufemismo que na verdade significa ocaso) as pessoas são principalmente consumidoras. E quando Coughlin pergunta quais os avanços tecnológicos para essa faixa, diz ouvir sempre as mesmas respostas: remédios melhores, robôs para cuidar dos velhos.
São avanços importantes. Mas restringem a velhice a um problema a ser resolvido.

A expressão: "fulano já fez o seu tempo" corresponde a uma condenação "social" pura e simples. De fato, o corpo, para a maioria das pessoas, está continuamente sujeito a pressões sociais e culturais.
"Aquele cara já viveu bastante e já tá bom de morrer!" Esse ditado expressa, de maneira abstrata, um tempo de vida "autorizado". Por exemplo, a ideia de receber uma aposentadoria como meio de sobrevivência implica a idéia de que as pessoas vivam mais do que decreta as normas vigentes e que a sociedade está concedendo um adiamento.
Nem mesmo o relacionamento "pais-filhos" escapa à lei do tempo.
Há muitos jovens que consideram os mais velhos como pertencentes a outro planeta ou que nem sequer os consideram mais.

A velhice é um processo mental
A conseqüência (infelizmente muito frequente) é que os pais, expulsos do circuito da "normalidade", cedem às pressões se comportando de acordo com esses decretos até chegar ao ponto de considerarem esse estado de coisas "natural".
A velhice deve ser considerada, acima de tudo, um processo mental que pode começar muito cedo. É o caso de muitas pessoas na casa dos quarenta que estão presas em uma especialização que as impede de ampliar seus conhecimentos e interesses diariamente.

O mesmo acontece para quem não lê, não estuda ou não cria todos os dias. Negligenciam, portanto, sua máquina cerebral que precisa de estímulos para o funcionamento adequado.
A velhice mental avança com a diminuição da vontade de viver acompanhada por um sentimento de culpa (o de ainda permanecer no mundo) que restringe o desejo de viver do corpo.

A eterna busca do elixir da longa vida
Vários soros de regeneração celular estão disponíveis no campo da medicina. Virtudes saudáveis ​​são atribuídas a algas ou geléia real. Outros experimentam certas formas de dietética.
O Dr Voronoff tentou conter a velhice por meio das glândulas sexuais de macacos antropomórficos, etc.
É óbvio que, enquanto se espera que a duração e a qualidade de vida se tornem um fato biológico e espiritual, a psicologia pessoal de um indivíduo terá um papel predominante. No futuro, a expectativa de vida aumentará devido ao progresso da medicina e da biologia, juntamente com os da espiritualidade e da consciência que se espalharão pelo planeta.

Imagine um homem que vive em perfeita harmonia consigo mesmo e, consequentemente, com os outros, que se alimenta e respira perfeitamente, sem o menor estresse e que vive em conexão com as energias universais em um ambiente perfeitamente adequado a ele. Em quanto ele melhoraria e prolongaria sua vida? É importante saber que o homem não envelhece e morre rapidamente, como dizem, mas se mata lentamente e que o corpo responde ao movimento psicológico e social da sua época.

A morte é um tema que até o momento a humanidade não conseguiu explicar nem resolver, pelo contrário, tenta negá-la a todo o custo. Mas a morte deve ser entendida como parte integrante da vida, como um processo que se inicia no nascimento. Sendo parte integrante da natureza, é uma das múltiplas formas de sobrevivência: vivemos para a morte, seguimos em direção a ela. Onde começa uma e onde termina a outra, nunca saberemos. Este é, apenas, um dos enigmas existenciais que nos banhamos e nos questionamos diariamente.
“A morte não é o contrário da vida. A morte é o contrário do nascimento. A vida não tem contrários”. (Brum)


Fonte: Quotidiano Italia Sera 2004 – Roma
https://exame.abril.com.br/economia/o-poder-da-idade/