Niente di ciò che vediamo è Reale.
La realtà per noi sembra essere un attributo immutabile, un postulato dell'esistenza. Tutto ciò che concepiamo come "realtà" è, infatti, una grande illusione.
“Sin da bambini, tutti noi siamo condizionati molto profondamente da una cultura deviante, così impariamo durante il corso della nostra esistenza, a mentire sistematicamente a noi stessi e, quasi sempre, in modo estremamente arguto. In questo modo, inconsapevolmente, subentra gradualmente in noi, un sottile autoinganno fatto di false convinzioni, che ci trascina inevitabilmente nel suo mondo illusorio. Arriviamo così ad avere un pensiero inautentico che ci costringe a vedere la realtà da dietro un velo; di conseguenza, assumiamo comportamenti ipocriti e, alla fine, ci scopriamo a indossare una brutta maschera che tende a coprire il nostro vero volto, nascondendoci persino da noi stessi”.
(…) L’Universo ci fornisce soltanto un campo d’esperienza, una serie di fenomeni oggettivi. Noi è che decidiamo come etichettarli.
La materia, in realtà, non esiste. E’ soltanto energia che sembra essere condensata. Il nostro è un mondo puramente illusorio che rappresenta l'ombra del mondo reale. In realtà, non esiste nemmeno il caldo/freddo, sopra/sotto, bene/male. Siamo noi a decidere cosa sentiamo o proviamo e la idea su questi concetti cambiano nel corso del tempo.(…)
L’intero universo è il campo unificato in cui tutti i contrasti esistono, e in cui tutte le esperienze sono rese possibili. La distanza tra i contrasti è irrilevante.
La materia, in realtà, non esiste. E’ soltanto energia che sembra essere condensata. Il nostro è un mondo puramente illusorio che rappresenta l'ombra del mondo reale. In realtà, non esiste nemmeno il caldo/freddo, sopra/sotto, bene/male. Siamo noi a decidere cosa sentiamo o proviamo e la idea su questi concetti cambiano nel corso del tempo.(…)
L’intero universo è il campo unificato in cui tutti i contrasti esistono, e in cui tutte le esperienze sono rese possibili. La distanza tra i contrasti è irrilevante.
(…) In realtà, non vediamo con i nostri occhi, vediamo con i nostri cervelli. Il mondo fisico della materia che vediamo intorno a noi, è un insieme d’immagini che interpretiamo e progettiamo sensorialmente. Esse sono ricevute dagli occhi e trasferite al cervello attraverso il nervo ottico. Siccome crediamo in ciò che vediamo, odoriamo, assaporiamo o ascoltiamo, allora, lo accettiamo come reale.
(…) È come nel racconto di Andersen né "Il vestito nuovo dell’imperatore". La realtà di consenso era che lui indossasse un abito nuovo, bello, perché la folla non voleva ammettere che era nudo. C’è voluto un bambino per gridare "il re è nudo!" per rompere l'incantesimo e propagare l'ovvio.
In verità, nemmeno il presente immediato è possibile essere identificato. Tutto ciò che vediamo, è già passato, anche quando osserviamo ciò che abbiamo davanti agli occhi.
Come può essere?
Nel momento in cui un evento accade, diventa una bolla di luce, di energia che raggiunge i nostri occhi. Per questo, ci vuole tempo. Mentre quella luce ci raggiunge, la vita continua a muoversi. Quando vediamo ciò che è accaduto, un altro evento ha già avuto luogo. Quando lo scoppio di energia raggiunge i nostri occhi, essi mandano il segnale al cervello che interpreta i dati e ci dice cosa stiamo vedendo, cioè, pensiamo a ciò che abbiamo visto e decidiamo di cosa si tratta, mentre ciò che accade precede questo processo. Più aumenta la distanza tra noi e il luogo fisico in cui accade un evento qualsiasi, più quell’evento recede nel “passato”. Quando osserviamo un evento a qualche anno luce di distanza, pensiamo che ciò che vediamo è accaduto moltissimo tempo fa. In realtà, non è così. E’ semplicemente la distanza fisica che crea l’illusione del tempo. Nulla di ciò è reale. Vediamo l’immagine di ciò che una volta è stato un evento e che ognuno di noi stiamo dando un’interpretazione. La personale illustrazione di quell’immagine è quella che chiamiamo immagine-azione. Possiamo, quindi, usare la nostra immaginazione per creare qualunque cosa, anche nel passato o futuro, perché la nostra immagine-azione funziona in entrambi i sensi.
Nel momento in cui un evento accade, diventa una bolla di luce, di energia che raggiunge i nostri occhi. Per questo, ci vuole tempo. Mentre quella luce ci raggiunge, la vita continua a muoversi. Quando vediamo ciò che è accaduto, un altro evento ha già avuto luogo. Quando lo scoppio di energia raggiunge i nostri occhi, essi mandano il segnale al cervello che interpreta i dati e ci dice cosa stiamo vedendo, cioè, pensiamo a ciò che abbiamo visto e decidiamo di cosa si tratta, mentre ciò che accade precede questo processo. Più aumenta la distanza tra noi e il luogo fisico in cui accade un evento qualsiasi, più quell’evento recede nel “passato”. Quando osserviamo un evento a qualche anno luce di distanza, pensiamo che ciò che vediamo è accaduto moltissimo tempo fa. In realtà, non è così. E’ semplicemente la distanza fisica che crea l’illusione del tempo. Nulla di ciò è reale. Vediamo l’immagine di ciò che una volta è stato un evento e che ognuno di noi stiamo dando un’interpretazione. La personale illustrazione di quell’immagine è quella che chiamiamo immagine-azione. Possiamo, quindi, usare la nostra immaginazione per creare qualunque cosa, anche nel passato o futuro, perché la nostra immagine-azione funziona in entrambi i sensi.
(…) Con la mente immaginiamo qualcosa, ed essa inizia a prendere forma. Più a lungo la immaginiamo più quella forma diventa fisica, finché l’energia che le abbiamo dato esplode letteralmente in uno scoppio di luce, proiettando un’immagine in quella che definiamo “realtà” e questa realtà cambia di persona in persona.
(…) E’ molto difficile percepire qualcosa che non abbiamo mai avuto idea dell’esistenza, fin quando non siamo convinti che esista davvero. Siamo fatti di atomi che sono energia pura nella forma più compatta possibile - questo è il mistero dell'origine del mondo. Ma siamo limitati, il nostro cervello registra solo ciò che i nostri occhi percepiscono. La nostra mente registra tutto quello di cui abbiamo conoscenza. Pertanto, ciò che esiste davvero non sono cose, ma i movimenti di consapevolezza delle scelte nel nostro subconscio. E' vero, dunque, che quando si guarda al microscopio il movimento di un atomo vedremo che può essere in due o più posti contemporaneamente. Pertanto, quando si guarda qualcosa, ciò che esiste sono particelle delle esperienze che i nostri occhi un giorno hanno segnalato.
Ognuno è padrone del proprio destino!
Quando non stiamo guardando niente, esistono soltanto onde elettromagnetiche. Queste onde che si propagano darci le infinite possibilità che la fisica quantistica ci offre. Sono le possibilità di coscienza che esistono, dell’esperienza che abbiamo e che vengono a galla. Così, quando i nostri occhi registrano queste onde elettromagnetiche, il nostro cervello cattura una sola posizione possibile di questa particella, che è un'immagine che diventa l'esperienza che plasma la nostra realtà. Questo, la fisica quantistica chiama “sovrapposizione”. Perciò, ognuno è padrone del proprio destino, della sua realtà, poiché si sceglie la sovrapposizione che si desidera. Cercando di essere positivi e ottimisti, possiamo scegliere le possibilità positive che l'universo ci offre.
È possibile creare la propria realtà, perché l'Universo si riaggiusta da se stesso, fedelmente, per riprodurre il modello che ognuno concepisce. Così, la tua vita è un riflesso perfetto dei modelli creati dalle tue convinzioni. La realtà che occorre oggi, riflette il vostro senso di ciò che è la realtà.
Continua...
È possibile creare la propria realtà, perché l'Universo si riaggiusta da se stesso, fedelmente, per riprodurre il modello che ognuno concepisce. Così, la tua vita è un riflesso perfetto dei modelli creati dalle tue convinzioni. La realtà che occorre oggi, riflette il vostro senso di ciò che è la realtà.
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"Il paradigma olografico" – da leggere nel Capitolo XI del libro "Dio è Quantico ed è nel DNA - Rivelazioni"
TRAILER DEL LIBRO: Sottotitoli in italiano
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