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martedì 30 dicembre 2008

Dobbiamo competere per tutto, anche per Dio?


Siamo una cosa sola con l'Universo

Ecco un grande segreto:
Tutto ciò che dobbiamo sapere è la nostra verità, non quella di qualcun altro.
Quando comprendiamo questo, comprendiamo tutto.
Comprendiamo che ciò che dicono gli altri non deve per forza essere La Verità: deve soltanto poterci guidare verso la nostra verità.
Neale Walsch

Lo scopo dell’espressione individuale è quello di perrmetterMi di sperimentare Me Stesso come il tutto attraverso l’esperienza delle Mie parti. E anche se il tutto è maggiore della somma delle parti, Io posso saperlo soltanto conoscendo la somma. E questo è ciò che siete voi. Siete la Somma di Dio. Di tale somma fa parte tutto ciò che vi circonda, che lo vediate o meno.
Tutto Ciò Che È, Che È Stato e Che Sarà, sono Io. E tutto ciò che Io sono, Io sono adesso.
Non c’è nulla che Io sia stato e che poi abbia smesso di essere.
Non posso diventare nulla che già non sia ora, né posso evitare di essere qualcosa che sono stato in passato. Come era in principio è ora e sempre, in mondi senza fine.

Il desiderio di Dio è che ogni anima torni a Dio, e tale desiderio può solo essere esaudito.
Dio non è separato da nulla, e nulla è separato da Dio. Non c’è nulla di cui Dio abbia bisogno, perché Dio è tutto ciò che è. Questa è la buona novella. Il resto è illusione.
La razza umana ha vissuto con le illusioni per moltissimo tempo.
Non perché sia una razza stupida, ma, al contrario, perché è molto intelligente.
Gli umani hanno compreso intuitivamente che le illusioni hanno uno scopo molto importante.
Solo che molti di loro hanno dimenticato di saperlo. E hanno dimenticato che tale dimenticanza è parte di ciò che hanno dimenticato, parte dell’illusione.

Ora è arrivato il momento di ricordare.
Queste sono le Dieci Illusioni. Imparatele bene, così le riconoscerete quando vi capiterà di incontrarle.
1. Il Bisogno Esiste
2. il Fallimento Esiste
3. La Disunione Esiste
4. L’Insufficienza Esiste
5. Il Requisito Esiste
6. Il Giudizio Esiste
7. La Condanna Esiste
8. La Condizione Esiste
9. La Superiorità Esiste
10. L’Ignoranza Esiste

Basandosi su tali illusioni, miti e concetti, che non hanno nulla a che fare con la Realtà Ultima, ecco come molti umani hanno iniziato a considerare la Vita:
«Siamo nati in un mondo ostile, governato da un Dio che ci dice cosa fare e cosa non fare, e che ci punisce con il castigo eterno se non gli obbediamo.
«La nostra prima esperienza, venendo al mondo, è la separazione da nostra madre, la Fonte della nostra Vita.Ciò crea il contesto per la nostra realtà in generale, e crediamo quindi di essere separati dalla Fonte di Ogni Vita.
«Non solo siamo separati dalla Fonte della Vita, ma anche da tutto ciò che vive.Ciò che esiste è separato da noi, e viceversa. Non vorremmo che fosse così, ma purtroppo è così. Ci piacerebbe che le cose fossero diverse, e di fatto lottiamo perché lo siano.
«Cerchiamo di sperimentare di nuovo l’Essere Uno con tutte le cose, e specialmente con gli altri umani. Non sappiamo esattamente perché, ma sembra che l’istinto stesso ci spinga a farlo. Sembra una cosa naturale. L’unico problema è che non c’è abbastanza di nulla per poterci soddisfare. Qualunque sia la cosa che vogliamo, non riusciamo mai ad averne abbastanza. Non possiamo avere abbastanza amore, abbastanza tempo, abbastanza denaro. Non abbiamo mai una quantità sufficiente di nulla per poter essere felici e appagati. Appena pensiamo di avere abbastanza, decidiamo che vogliamo di più.
«Poiché non c’è mai ‘abbastanza’ di ciò di cui crediamo di avere bisogno per essere felici, dobbiamo ‘fare qualcosa’ per assicurarci di averne almeno il più possibile. In cambio di ciò che vogliamo, ci sono dei requisiti cui rispondere, e questo vale per tutto, dall’amore di Dio alle cose buone della Vita. Semplicemente ‘essere vivi’ non è abbastanza. Perciò noi, come tutto ciò che è Vita, non siamo abbastanza.
«Poiché limitarsi a ‘essere’ non è sufficiente, inizia la competizione. Se qualcosa non è disponibile a sufficienza, dobbiamo lottare tra noi per assicurarcene una buona quantità.
«Dobbiamo competere per tutto, anche per Dio.
«Questa competizione è dura, è questione di vita o di morte, e solo i più forti sopravvivono. E ai vincitori va tutto il bottino. Chi perde vive una vita d’inferno. E dopo la morte, coloro che hanno perso la competizione per Dio sperimentano un altro inferno, stavolta per sempre.
«La morte è stata creata da Dio perché i nostri padri fecero le scelte sbagliate. Adamo ed Eva godevano della vita eterna, nel giardino dell’Eden. Ma poi Eva mangiò il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, Dio andò in collera e li cacciò entrambi dall’Eden. Quel Dio li condannò, con tutta la loro progenie fino alla fine dei tempi, a una vita limitata, non più eterna, che finisce con la morte. E tutto ciò che vive seguì lo stesso destino.
«Ma Dio ci renderà la vita eterna se ci impegniamo a non infrangere mai più le Sue regole. L’amore di Dio è incondizionato, soltanto le Sue ricompense non lo sono. Dio ci ama sempre, anche quando ci condanna alla dannazione eterna. Soffre nel farlo, perché vuole davvero che torniamo a Casa, ma purtroppo non può fare altrimenti, se ci comportiamo male. La scelta è nostra.
«Il trucco, quindi, è quello di non comportarsi male. Dobbiamo vivere come si deve, e per poterlo fare dobbiamo sapere la verità riguardo a ciò che Dio vuole o non vuole da noi. Se non conosciamo cosa è giusto e cosa è sbagliato, non potremo compiacere Dio, e non riusciremo a evitare di offenderLo. Perciò dobbiamo sapere la verità su questo punto.
«Tale verità è semplicissima. Tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare i profeti, i maestri, i saggi e i fondatori della nostra religione. Poiché ci sono diverse religioni, e quindi anche diversi fondatori, dobbiamo assicurarci di scegliere quella giusta. La scelta sbagliata potrebbe farci perdere tutto.
«Scegliendo la religione giusta, diventiamo superiori, migliori degli altri, perché la verità è dalla nostra parte. Essendo ‘migliori’ abbiamo diritto a reclamare per noi la maggior parte dei premi disponibili nella competizione, senza neppure competere.
Ci dichiariamo vincitori prima che la gara abbia inizio. Ė per via di tale consapevolezza che ci concediamo tutti i vantaggi, e scriviamo le Regole della Vita in modo tale che per gli altri sarà praticamente impossibile vincere ipremi maggiori.
«Non lo facciamo per meschinità, ma per assicurarci la vittoria. È giusto così, perché siamo noi, quelli della nostra religione, della nostra razza, della nostra nazionalità, del nostro sesso, delle nostre idee politiche, a conoscere la verità. Meritiamo di vincere.
«Poiché meritiamo di vincere, abbiamo il diritto di minacciare gli altri, di combatterli, e anche di ucciderli., se necessario., per ottenere il risultato che vogliamo.
«Forse esiste un altro modo di vivere, un’altra cosa che Dio ha in mente per noi, una verità più grande. Ma se c’è non la conosciamo.
Anzi, non è neppure chiaro se dovremmo conoscerla. Forse non dobbiamo ,neppure tentare di conoscerla. o di conoscere e comprendere Dio. Tale idea è presuntuosa, e dichiarare di averla messa in atto è blasfemo.
«Dio è il Conoscitore Inconoscibile, il Motore Immobile, il Grande Invisibile. Perciò, non possiamo conoscere la verità che ci viene richiesto di conoscere per rispettare le condizioni che ci viene richiesto di rispettare per ricevere l’amore che ci viene richiesto di ricevere per poter evitare la condanna che stiamo cercando di evitare per poter avere la vita eterna che avevamo già prima che tutto questo iniziasse.
«La nostra ignoranza è una circostanza sfortunata, ma non è un grande problema. Basta semplicemente prendere ciò che pensiamo di conoscere (la nostra storia culturale) come un atto di fede, e procedere di conseguenza. È ciò che abbiamo fatto finora, ciascuno secondo le proprie credenze, e così abbiamo prodotto la vita che viviamo ora, e la realtà che stiamo creando sulla terra»


Questi sono i complessi concetti seguiti dalla maggior parte della razza umana. E accettate tali affermazioni come realtà non perché esse riflettono la vostra saggezza interiore, ma perché qualcun altro vi ha detto che sono vere.
A un certo livello, avete dovuto costringervi a crederle.
Ma ora è il momento di allontanarsi dai falsi sistemi per avvicinarsi a ciò che è reale.

Tratto dal libro "Comunione con Dio" di Neale Walsch