La nuova fisica
indica con veemenza che siamo tutti collegati olisticamente in un
dominio condiviso che è piu’ sottile del livello fisico e che
chiamiamo subspace (subspazio), campo zero, vuoto fluttuante, o campo
scalare. Se applichiamo intenzionalmente, sembra che possiamo
influenzare il corpo-mente e i campi di energia di altri individui,
animali, piante e persino dell’intero pianeta.
Quando
corpo, mente e spirito rispondono in risonanza, si ristabilisce una
integrità olistica.
Viviamo in un
universo di vibrazioni e i nostri corpi sono costituiti da vibrazioni
di energia che emaniamo costantemente.
La scienza ha
dimostrato, attraverso la fisica quantistica, che siamo tutti
connessi attraverso la nostra vibrazione. Esperimenti scientifici
hanno dimostrato che il nostro DNA cambia con le frequenze prodotte
dai nostri sentimenti ed emozioni, o sia, le vibrazioni. Questo
illustra una nuova forma di energia che connetta tutta la creazione.
Questa potente energia, sembra essere una Rete strettamente intessuta
che connetta tutta la materia e, allo stesso tempo, siamo in grado di
influenzare sostanzialmente questa rete della creazione, attraverso
la nostra vibrazione. Gli esperimenti hanno dimostrato, inoltre, che
le più alte frequenze energetiche che sono quelle dell’amore,
impattano nell’ambiente, in modo materiale, producendo
trasformazioni non solo nel nostro DNA, ma nell'ambiente che ci
circonda. Questo ha un significato profondo: abbiamo molto più
potere di quanto ci rendiamo conto.
Nelle
mani dell'umanità è racchiuso un enorme potere, che aspetta di
essere utilizzato..
Abbiamo tutti
sentito dire, principalmente attraverso la Bibbia, del "potere"
che possediamo, ma quest’affermazione solitamente evoca come le
citazioni che entusiasmano, ma non convincono.
Tutto è cominciato
con la scoperta di un antico manoscritto nel 1946, il Grande Codice
Isaia (e altri testi esseni), nelle grotte di Qumran, sul Mar
Morto, vecchio di più di 2000 anni, attribuito al profeta Isaia,
dove è descritto tutto quello che la scienza dei quanti ha
cominciato a comprendere solo da pochi anni. Parla di tutto il potere
che l'umanità possiede, ma ancora non lo sa, ossia, l'esistenza di
molti futuri possibili per ciascun momento della nostra vita e di
come noi scegliamo quale futuro sperimentare, ma, il più delle
volte, lo scegliamo inconsapevolmente. Ognuno di questi futuri è in
stato di riposo, in attesa di essere svegliato dalle nostre scelte
fatte nel presente. Il Codice Isaia descrive accuratamente queste
possibilità, in un linguaggio che solo ora cominciamo a capire.
Isaia descrive la scienza che ci insegna come scegliere il tipo di
futuro che vogliamo sperimentare. Gregg Braden, prendendo il via
appunto dalla dichiarazione del manoscritto, con esempi semplici e
chiari ci fa comprendere com’è possibile, attraverso una semplice
tecnologia conosciuta in tutto il mondo con il nome di “Preghiera”,
ottenere cose straordinarie oltre ogni umana immaginazione, quando
applicata correttamente. Noi possiamo cambiare il mondo, attraverso
una tecnica e un linguaggio che, una volta svelato, appare semplice e
immediato… dopo un periodo di adeguato allenamento.
Un
modello "perduto" di preghiera, che è quantico!
I manoscritti
trovati nel Mar Morto, sono di notevole importanza per l'umanità
dormiente, che ancora oggi, molti vivono ancora in balia di forze
casuali spirituali, consegnando il potere del suo destino nelle mani
di qualsiasi altro essere, tranne se stessa.
Questa tecnologia in
uso in tempi remoti, poi dispersa nel IV secolo a causa della
sparizione e distruzione di testi rari e relegati in scuole
misteriche, sta oggi ricomparendo dopo il ritrovamento dei rotoli del
Mar Morto. I testi Esseni ci fanno comprendere come nelle mani
dell'umanità sia racchiuso un enorme potere, che aspetta di essere
utilizzato.
Spiega come
scegliere quale futuro vogliamo sperimentare, in buona coscienza,
rivelando le chiavi sul nostro ruolo di creatori della nostra realtà.
Tra queste chiavi ci sono le istruzioni per un modello “perso” di
preghiera che la moderna scienza quantistica suggerisce come il
potere di guarire i nostri corpi, creare la pace duratura nel mondo e
persino prevenire le tragedie climatiche che l'umanità potrebbe
affrontare.
In
che cosa consiste questa tecnologia della preghiera e su quali basi
poggia per essere efficace?
Gregg Braden
afferma che esiste la possibilità che ci sia un nuovo campo di
energia accessibile e che il nostro DNA è in comunicazione con i
fotoni, attraverso questo campo. La chiave per ottenere un risultato,
tra i tanti possibili già esistenti, risiede nella nostra capacità
di sentire che la nostra scelta è già stata creata e sta già
accadendo. Vedendo la preghiera in questo modo, come sentimento, ci
porta a trovare la qualità di pensiero e di emozione che producono
questa sensazione: vivere come se il frutto della nostra preghiera
sia già sulla strada.
Da questo punto di
vista, la nostra preghiera, sulla base di sentimenti, non è più di
"ottenere qualcosa" ma diventa "l’accesso", il
risultato desiderato, che è già stato creato. Con le parole del suo
tempo, gli Esseni - i primi sospettati di essere i responsabili per
la conservazione della conoscenza originaria - ci ricordano che ogni
preghiera è stata già esaudita. Qualsiasi risultato che possiamo
immaginare e ogni possibilità che siamo in grado di concepire, è un
aspetto della creazione che è stato già creato ed esiste nel
presente in uno stato "dormiente" di possibilità. Così,
il futuro non è deterministicamente stabilito, ma può anche essere
modificato.
Gli Esseni avevano
una visione olistica della vita e, appunto per questo motivo,
consideravano gli squilibri della terra come specchio degli squilibri
del corpo fisico dell'uomo. Anche le catastrofi naturali, i
cambiamenti meteorologici, sono specchi di grandi cambiamenti che
stanno avvenendo nella coscienza umana.
Hugh Everett III,
fisico dell'università di Princeton, studiò l'ipotesi di
universi paralleli e chiamò "punto di scelta", il momento
in cui si poteva sovrapporre un effetto all'altro nel corso di un
evento.
Il punto di scelta è
la possibilità d'apertura di un varco, di un ponte che permette di
cambiare sentiero per passare al risultato di un altro sentiero
parallelo: in sintesi, è un qualcosa che ci permette di fare un
salto quantico, da una sequenza di effetti già sperimentata a una
nuova sequenza dall'esito differente.
E' come se la stessa
storia fosse stata scritta prevedendo finali diversi: a un certo
punto ci troviamo nella biforcazione multipla che ci permette di
imboccare un risultato piuttosto che un altro.
Il fatto che la
nostra concentrazione possa focalizzare un avvenimento piuttosto che
un altro, è pure consono alle scoperte della nuova fisica, che
ammette che l'esperimento, o anche la sola osservazione dello
scienziato, modifichi la realtà; la cosa importante è che la
differenza esista e ciò ci porta a credere che se oggi, nel nostro
presente, siamo capaci di introdurre anche una piccola modifica,
possiamo sfuggire all'effetto delle profezie negative. Sembra che,
usando il pensiero, il sentimento e l'emozione uniti nella nostra
preghiera, possiamo attrarre i punti di scelta e cambiare i risultati
previsti. Tutto ciò, in fondo, porta alla conclusione che esiste un
nesso profondo tra i nostri pensieri collettivi, i nostri sentimenti
e le nostre aspettative e la realtà esterna. Questo modo di pensare
era connaturato alla visione della vita degli Esseni,
come si rileva dai
Vangeli esseni di 2.500 anni fa, i quali riflettono l'idea che gli
eventi esteriori sono il riflesso delle nostre più profonde credenze
interiori. Ciò che vogliamo deve realizzarsi contemporaneamente nel
pensiero, nel sentimento e nel corpo.
Le
tre Chiavi importanti per l'ottenere ciò che si desidera:
Il PENSIERO
deve essere il sistema di guida che indirizza le nostre emozioni. Il
pensiero, anche sotto forma d’immaginazione, determina dove
dirigere l'attenzione e l'emozione.
L'EMOZIONE è
l'energia che ci fa percorrere la direzione voluta, è "la fonte
di potere." Per Braden, all'estremo esistono solo due
emozioni: l'amore e la sua mancanza, spesso identificata con la
paura. Quindi, se non siete in amore, siete nella paura. E la paura
attira sempre quello che si teme.
Il SENTIMENTO
è l'unione di pensiero ed emozione; infatti, per provare un
sentimento dobbiamo avere un'idea e un'emozione. Ora, il sentimento,
è la chiave della preghiera, perché la creazione risponde al mondo
del sentire umano - afferma Braden.
Per prima cosa,
quindi, diventa importante capire ed essere coscienti dei pensieri e
delle emozioni rappresentati dai nostri sentimenti, perché,
talvolta, si esprimono pensieri che sottendono emozioni diverse da
quello che affermiamo, e finiamo così per realizzare effetti
indesiderati, o facciamo in modo che la nostra preghiera non
funzioni. I pensieri, in se stessi, possono veicolare delle
aspettative, ma rimangono desideri potenziali e quindi inerti se non
sono accompagnati dal potere dell'emozione. Spesso, però, l'emozione
che accompagna un desiderio, cammina in direzione inversa al nostro
desiderio, ma noi non ne siamo coscienti.
Se, per esempio,
desidero una salute migliore, sotto il pensiero del miglioramento c'è
la paura della malattia, della poca salute che ho, e quest'emozione
dà potere proprio a ciò che temo: la malattia. Anche a livello di
pensiero, dicendo "migliore", implicitamente mi focalizzo
sul "non abbastanza"; e se pensiamo di non avere
abbastanza, inconsciamente ci sentiamo miseri, angosciati.
Ricordiamo la frase
del Vangelo "Chiunque cerchi di proteggere la propria vita la
perderà".
Ciò potrebbe
appunto significare che, chiunque cerca di difendersi da tutto ciò
che può influire negativamente sulla propria vita, finisce col
focalizzare l'attenzione su ciò che vuol evitare, attirandolo.
Braden dice che "noi
immergiamo, nelle possibilità della creazione, un sentimento in
forma d’immagine, quel tanto di energia che basta affinché si
sviluppi una nuova possibilità. La chiave di questo sistema, però,
è che la creazione restituisce precisamente ciò che la nostra
immagine aveva mostrato”.
L'immagine indica la
zuppa della creazione dove abbiamo posto la nostra attenzione.
L'emozione che colleghiamo all'immagine, attrae la possibilità di
quest'immagine.
Quando non
vogliamo qualcosa - un'emozione basata sulla paura - la nostra paura
in realtà alimenta ciò che diciamo di non volere. E lo otteniamo.
Non devo avere
paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che
porta con sé l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia
paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà
passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso.
Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci
sarò. (Dal film Dune)
Fonte: Gregg Bradden
- Effetto Isaia