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domenica 25 aprile 2010

Niente di ciò che vediamo è Reale


Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro.L'ampia marea, la marea ansiosa. È l'eco di un'altra marea che sta laddove è reale il mondo che esiste. Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza. La notte fredda, il passare del vento sono ombre di mani i cui gesti sonol'illusione madre di questa illusione. Fernando Pessoa


“Quasi tutti sin da bambini, veniamo condizionati molto profondamente da una cultura deviante, impariamo così, durante il corso della nostra esistenza, a mentire sistematicamente a noi stessi e quasi sempre in modo estremamente arguto. In questo modo subentra gradualmente in noi, senza che ne siamo troppo coscienti, un sottile autoinganno e si innesca un circolo vizioso, fatto di false convinzioni, che ci trascina inevitabilmente nel suo mondo illusorio. Arriviamo così ad avere un pensiero inautentico che ci costringe a vedere la realtà da dietro un velo; di conseguenza assumiamo comportamenti ipocriti e ci ritroviamo, inconsapevolmente, ad indossare una brutta maschera che tende a coprire il nostro vero volto, nascondendoci persino a noi stessi”. (Internet)

L’Universo ci fornisce soltanto un campo d’esperienza, una serie di fenomini oggettivi. Noi è che decidiamo come etichettarli. La materia, in realtà, non esiste. E’ soltanto energia che sembra essere condensata. Il nostro è un mondo puramente illusorio che rappresenta l'ombra del mondo reale. In realtà, non esiste nemmeno il caldo/freddo, sopra/sotto, bene/male. Siamo noi a decidere cosa sentiamo o proviamo e l’idea su questi concetti cambiano nel corso del tempo. Deffiniamo, per esempio, una giornata “fredda” quando d’estate il termometro segna 24 gradi, mentre d’inverno la stessa temperatura ci sembrerebbe “calda”. L’intero universo è il campo unificato in cui tutti i contrasti esistono, e in cui tutte le esperienze sono quindi rese possibili. La distanza tra i contrasti è irrilevante.
Nemmeno il presente immediato possiamo vederlo, quindi, non è reale. Tutto ciò che vediamo è già passato, anche quando osserviamo ciò che abbiamo davanti agli occhi.

Com’è possibile?

Nel momento in cui un evento accade, diventa una bolla di luce, di energia, che raggiunge i nostri occhi. Per raggiungerli richiede tempo. Mentre quella luce ci raggiunge, la vita continua a muoversi. Quando vediamo ciò che è accaduto, un altro evento ha già avuto luogo. Quando lo scoppio di energia raggiunge i nostri occhi, gli occhi mandano il segnale al cervello, il quale interpreta i dati e ci dice cosa stiamo vedendo, cioè, pensiamo a ciò che abbiamo visto e decidiamo di cosa si tratta, mentre ciò che accade precede questo processo. Più aumenta la distanza tra noi e il luogo fisico in cui accade un evento qualsiasi, più quell’evento recede nel “passato”. Se osserviamo un evento a qualche anno luce di distanza, vuol dire che ciò che vediamo è accaduto moltissimo tempo fa. Ma in realtà non è così. E’ semplicemente la distanza fisica a creare l’illusione del tempo. Nulla di ciò è reale. Vediamo l’immagine di ciò che una volta è stato un evento e che ognuno di noi stiamo dando un’interpretazione. La personale interpretazione di quell’immagine è quella che chiamiamo immagine-azione. Quindi, possiamo usare la nostra immaginazione per creare qualunque cosa, anche nel passato o futuro, perché la nostra immagine-azione funziona in entrambi i sensi.
Con la mente immaginiamo qualcosa, ed essa inizia a prendere forma. Più a lungo la immaginiamo più quella forma diventa fisica, finché l’energia che le abbiamo dato esplode letteralmente in uno scoppio di luce, proiettando un’immagine in quella che definiamo “realtà” e questa realtà cambia di persona in persona.
E’ molto difficile percepire qualcosa che non habbiamo mai avuto idea dell’esistenza fin quando non siamo convinti che esista davvero.Siamo fatti di atomi che sono energia pura nella forma più compatta possibile - questo è il mistero dell'origine del mondo. Ma siamo limitati, il nostro cervello registrare solo ciò che i nostri occhi percepiscono. La nostra mente registra tutto quello di cui abbiamo conoscenza. Quindi, ciò che esiste davvero non sono cose, ma i movimenti di consapevolezza delle scelte nel nostro subconscio. Le cose esistono nel mondo per la collaborazione del subconscio di ciascuno. E' vero, dunque, ché quando si guarda al microscopio il movimento di un atomo vedremo che può essere in due o più posti contemporaneamente. Quindi, quando si guarda qualcosa, ciò che esiste sono particelle delle esperienze che i nostri occhi un giorno hanno segnalato. Quando non stiamo guardando niente, esistono soltanto onde elettromagnetiche. Queste onde che si propagano darci le infinite possibilità che la fisica quantistica ci offre. Sono le possibilità di coscienza che esistono, dell’esperienza che abbiamo e che vengono a galla. Così, quando i nostri occhi registrano queste onde elettromagnetiche, il nostro cervello cattura una sola posizione possibile di questa particella, che è un'immagine che diventa l'esperienza che plasma la nostra realtà. Questo, la fisica quantistica chiama sovrapposizione. Perciò, ognuno è padrone del proprio destino, della sua realtà, poiché si sceglie la sovrapposizione che si desidera. Dobbiamo essere positivi e ottimisti e scegliere le possibilità positive che l'universo ci offre.
Fonte: Conversazione con Dio – Neale Walsch

martedì 28 ottobre 2008

Premio Nobel – Il Nome fa il Nobel



Ancora questa volta, l'Italia non becca nemmeno un igNobel 2012?

Possibile che in tanti anni di pubblicazioni scientifiche nessuno scienziato italiano si sia mai occupato dei salmoni zombie… o, che ne so… le proprietà fisiche, statistiche e motorie dei capelli raccolti a coda di cavallo? Nemmeno un progetto di ricerca al movimento che il caffè compie dentro una tazza quando si cammina o delle gravi conseguenze del… come dire… colon del paziente esploda, letteralmente? Una cosa inammissibile!!!!!!

Ha meritato IgNobel per la Medicina, i francesi Emmanuel Ben-Soussan e Michel Antonietti con il seguente abstract: "Le esplosioni di gas nel colon, per quanto rare, sono una delle complicazioni iatrogene più spaventose legate alla colonscopia con elettrocauterizzazione. Questa complicazione è il risultato di un accumulo di gas nel colon fino a concentrazioni esplosive”.

Tranquilli. E’ stato peggiore nel 2008

Sono passati più di 100 anni da quando Alfred Bernhard Nobel, inventore della dinamite, ha idealizzato il premio e, ancora oggi, non si capisce quali criteri sono usati per l’attribuzione del’ambito premio.
Il riconoscimento del Nobel per la medicina 2008 a un francese e per la fisica a due giapponesi e un americano ha sollevato dubbi e perplessità ai tanti cervelloni di mezzo mondo.
“Gli scienziati italiani sono in rivolta perché Il premio per la Fisica dovrebbe andare al prof. Nicola Cabibbo, il vero padre della scoperta, che, in modo autonomo e pionieristico, ha compreso il meccanismo del fenomeno del mescolamento dei quark, poi, facilmente generalizzato dai due fisici premiati”. Afferma Roberto Petronzio, Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Eppure, il premio Nobel per la fisica 2008 è andato a: Yoichiro Nambu, a Makoto Kobayashi e a Toshihide Maskawa
Và bene, cioè, male, dimentichiamo tutti questi shihide-chiro-yashi-nambu-koto-kava e ragioniamo un po’… non sarebbe proprio il NOME, il criterio precipuo per meritarselo un Nobel? Secondo me sì. Dipende molto del nome del tizio.
Il NOME, con quello suono meritevole che accompagna la frase: Il Nobel per lavà a…, “è un forte indicatore per la consegna, impossibile non accorgersi dell’importanza del suo contributo” – ribadiva cocciuto Carlo Bernardino, fisico nucleare alla Sapienza di Roma, per la mancanza del Nobel per la Fisica a Nicola Cabibbo.

Per via dei dubbi, immaginiamo che effetto può fare udire la pronuncia di alcuni di quei nomi dei candidati italiani, dati come favoriti, dopo la fatidica frase che decreta il premio: Bruno Rossi – raggi cosmici, Bruno Pontecorvo – conversione di un neutrino in altri tipi di neutrini; Conversi Pantini Piccioni (no, non chiedo ai Piccioni di aprire una conversazione con i Pantini ma se tratta del gruppo che distinse il mesone di Yukawa dal mesone mu, proprio così. Oramai, capiamo tutte queste “parolacce da Nobel”.
Continuando, Beppo Occhialini (giudicati voi si questo è nome da Nobel) – confermò l’esistenza del positrone. Nessuno di questi nomi ha vinto il Nobel” come disse Enrico Fermo a Panorama – “ma… (c’è, dunque, un ma) tutti resero possibile la nascita della fisica delle particelle elementari”.
Già, di nuovo questa storia delle particelle, si può capire, dunque, l’altro motivo per cui i nostri cervelloni non hanno ottenuto il premio. Sapete la storia delle particelle che ha fatto arrabbiare Berlusconi, vero? Per chi ancora non conosce sarebbe meglio aggiornarsi qui.
Bene, fatto sta che il riconoscimento per la Fisica è stato assegnato a shihide-chiro-yashi- nambu-koto-kava per le loro ricerche sulla fisica delle particelle. Ok, siamo d’accordo, ma…a parte la polemica dei criteri, ancora non si capisce nemmeno sulla particella Berlusconi, chi lo ha ri-cercato? Sicuramente, un Nobel se lo meritava, secondo me.

Nambu, in particolare, per la scoperta del meccanismo di rottura spontanea della simmetria nella fisica subatomicaBerlusconi, invece, per la scoperta del meccanismo della rottura spontanea di… lasciamo perdere. Nambu è, inoltre, considerato uno dei padri della teoria delle stringhe, Berlusconi è, inoltre, considerato uno dei padri della teoria delle stringhe (al collo degli italiani). Cos’è, allora, questa ingiustizia con i NOMI delle menti potenti italiane!
Indubbio che ci siano persone di valore tra i nobel, ma spesso il premio riflette qualcosa che va oltre la rilevanza del lavoro svolto – afferma Bruno Coppi (un altro Bruno, tanto per cambiare) professore di fisica dei plasmi al Mit di Bostonsulla decisione influiscono molti altri fattori Conclude. Ci credo! Con tanti di uomini (perché le donne sono troppo belle per il Nobel) che fanno una catena di “BRUNO” come si può distinguere who is who? Possibile che tra i nostri geni non ci siano biondi, neri o rossi (purché non sia Bruno e Rossi allo stesso tempo)?

Se avete ancora dei dubbi, attenti al suono di questi nomi, e mi crederesti: Il Nobel 2008 per la Medicina a Montagnier insieme con (infine una donna) Françoise Barré-Sinoussi (non dimenticare di fare il beccuccio nel pronunciare, mi raccomando!) per la scoperta del virus HIV, al posto del favorito Robert Gallo che glielo aveva contestato. (Chi sa come è arrabbiata la signora Gallina!).
Purtroppo, il Nome fa il Nobel! Sì signori!

giovedì 11 settembre 2008

L’acceleratore Large Hadron Collider fa Bang Bang... Ops! Big Bang anche nella Politica Italiana



Il black holes tra Berlusconi e Collaboratori

Il 10/9/08 – una specie de count down: 10-9-8 -, è stato un giorno destinato a rimanere nella storia. Sarà conosciuto come l’inizio del black holes, ovvero sia, il fatidico buco nero.
Il lancio verso l'esplorazione delle frontiere dell'infinitamente piccolo.

Con l'avvio dell'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, alcuni atomi verranno fatti passare nei 26 Km del LHC per 11245 volte al secondo, fino a che la loro velocità e la loro temperatura sia tale da ricreare, secondo i calcoli degli scienziati, le condizioni che esistevano nell’universo una frazione di secondo dopo il Big Bang, l’esplosione da cui è nato l’universo.
Ebbene. C’è chi ha ipotizzato un sacco di cose per dare rilievo all’evento: c’è chi ha avuto paura del vuoto di aristotelica memoria, che pervade orrida le nostre menti alla perenne ricerca di certezze – l’horror vacui che il Cern potrebbe provocare, c’è chi ha pensato che l’acceleratore creerà quel buco nero, destinato ad allargarsi fino a inghiottire la Terra nell'arco di quattro anni (nel 2012?) e c’è chi ha pensato che, comunque vada, meglio sarebbe non perdere di vista la traccia del mega-buco. Può essere molto utile, un’opportunità d’oro… o di protoni.

Ma… c’è anche chi ha pensato a un complotto, a una vera caccia ai Nani.
Berlusconi
: Convocate tutti i ministri. Dobbiamo fare una riunione del Consiglio, straordinaria.
Voi sapete del complotto che alcuni “Grandi” della Terra stano facendo nei miei confronti. Parlano di un tale buco nero che potrà risucchiare un sacco di cose, non? Dicono che persino la Terra è a rischio. Ma la vera intenzione è quella di succhiare tutti quelli sotto del 3° centile, le “particelle”, come chiamano loro. Se mi succhiano, chi sa dove vado a finire. Ho il mio mandato per portare a fine e non lo molo, nemmeno sbarcando nell’inferno. Voglio sapere chi muove i fili di questa immane e nefanda cospirazione. Voglio i nomi dei vigliacchi. Tutti!

Frattini: Credo che il motivo sia ben altro, Presidente. E’ probabile che in testa ci sia Antonio Bassolino che vuol approfittarsene per gettare tutti i rifiuti dentro del mega-buco, così è a posto per un anno, può scommettere!

Bossi: Guarda, io penso che sia opera di Bin Laden che ha deciso di anticipare di un giorno – il 10, anziché l’11 settembre - per una catastrofe universale. Colpa di Bush che (allora) ha promesso catturarlo prima della fine del suo mandato... (A poposito, penso que qualcuno l'ha già preso!)

Frattini: Ma, di cosa ha paura Presidente? Lei è affetto dalla sindrome dell’horror vacui?
B : Ma non dire sciocchezze, non sai che loro mi perseguitano? Tutto questo è una scusa per catturare me, mica Bin Laden.
Frattini: Loro chi, Presidente?

B: Che ne so io! Forse, Prodi, Fini, Franceschini, Bocchino... si sono messi d’accordo con quelli della Cern (Centro Europeo per la Ricerca dei Nani). Vogliono fare una pulizia etnica della statura, per loro vale soltanto chi è Large (Hadron Collider), mica Small.

Frattini: Ma il Cern di Ginevra non si chiamava Centro Europeo per la Ricerca Nucleare, Presidente?
B: Per niente! Loro vogliono la mia testa per non ricandidarmi per la quinta volta alle prossime elezioni perciò hanno inventato questa storia di esperimento bang-bang

F: Noooon, Presidente. Big Bang!

B: Non capisce? L’obiettivo finale degli scienziati e' quello di ricreare le condizioni post Bang Bang che hanno generato l'Universo dei nani e sperare nella materializzazione della ''particella di Dio'', o bosone di Higgs, che esemplifica la massa ipotizzata da uno scienziato pazzo chiamato Peter Higgs, che osa varcare le Colonne d'Ercole del conosciuto per inserirsi scelleratamente nel terreno dell'inconoscibile, quello riservato a dio. Il vero autore della creazione. Se lo trovo, lo ammazzo!


F: Scusi, Presidente, ma la fisica delle particelle si propone di spiegare come funzioni l'universo intero nella sua immensità, studiando a fondo come funziona il mondo dell'infinitamente piccolo, ovvero quello delle particelle elementari.
B: Più rispetto Signor Ministro! Lei sta parlando con il Presidente del Consiglio Italiano, non con una particella infinitamente piccola!

F: Calma Presidente. Non sto mancando di rispetto alla persona che rappresenta il modello standard del nostro Paese, che è Lei. Quello che vorrei spiegarle è che, al momento attuale, la migliore teoria esistente nell'ambito della fisica delle particelle si chiama proprio “modello standard” e, utilizzando questo modello, e' possibile fare delle previsioni molto accurate circa l’interazione fra le varie famiglie di particelle. Il modello standard e' stato messo alla prova in tantissimi esperimenti e c'e' solo un punto che ancora non e' chiaro ai fisici che, descritto con parole molto semplici, suona più o meno così: perché l'elettrone pesa esattamente quella quantità e non un po' di più o un po' di meno?

B: Lei mi sta chiamando di grasso, Signor ministro! Inoltre, allude che la mia famiglia ha bisogno di un’interazione con altre famiglie di… hamm… PARTICELLE come ha detto Lei? La esonero dall’incarico, Signor Frattini, intesi? Comunque, lo scopo di questa riunione è trovare un “tampax”… cioè, dico, un tappo per il buco nero, insomma. Qualche suggerimento?
Carfagna: L’unico che non potrebbe mai essere risucchiato dall’eventuale buco nero, Signor Presidente, a detta degli stessi scienziati che lavorano all’esperimento, è Giuliano Ferrara.
B: E’ vero! Detto bene. Ferrara, pensaci tu? Fatto! Mi aggrapperò al mio corpulento opinion maker così, eviterò di sprofondare nella voragine gravitazionale del Bang Bang.

Scherzi a parte, parliamo di cose serie.

Il professor Otto Rossler, biochimico e tuttologo, ci ammonisce sulla possibilità che l'esperimento (quello vero) crei tanti piccoli buchi neri che, sommati fra loro, inghiottiranno la Terra in quattro anni.
Ovviamente, la possibilità che questo succeda è assimilabile a zero, i livelli di temperatura che realizzeremo al Cern - ha detto Antonino Zichichisono un milione di miliardi di volte inferiori a quelli del Big Bang. Produrremo ghiaccioli e non il fuoco.
Ma questo non basta a tranquillizzare le nostre fobie ataviche, i nostri sacri terrori. Ma i media hanno bisogno di dare dignità a una notizia, che altrimenti sarebbe stata indegna di attenzione. Quindi, cosa ha di meglio per tirare l’attenzione della gente, se non suscitare la paura?
L'ignoranza e la paura vanno di pari passo, si alimentano tra di loro; così come la conoscenza e la libertà. Quest'acceleratore di particelle che simulerà la condizione del Big Bang, non sarebbe importante se alla notizia, non venisse accoppiata la terrificante idea della possibilità che da quest'esperimento venga generato un buco nero: un buco nero tutto mentale, un buco nero del nostro cervello, il buco nero delle nostre paure.
Eppure, qualcuno ha detto: se veramente il buco nero succhiasse la Terra, un po' ci spiacerebbe, non scoprire se i grandi capitalisti della cordata Alitalia saranno davvero dei salvatori della patria, o se Berlusconi si ricandiderà per la quinta volta alle prossime elezioni.


Fonte: raccolta siti Internet