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sabato 10 luglio 2021

Se non ci fossimo, l’universo non sarebbe quello che è

 


La fisica quantistica ci fa sapere che ci sono infinite possibilità. La probabilità che qualcosa avvenga è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere. Quando osserviamo e “scegliamo” uno specifico risultato, tutte le altre possibilità diventano incoerenti rispetto a ciò che vediamo e si auto-escludono. Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita sulla base del nostro punto di osservazione.

Perché se osserviamo un vaso di fiori, non riusciamo a modificarlo? Perché le leggi della fisica quantistica perdono di valore, superata una certa dimensione: i teorici lo chiamano “problema della decoerenza”, e in sostanza altro non è che la constatazione che i sistemi macroscopici che sperimentiamo quotidianamente non seguono le stesse regole dei sistemi microscopici, o meglio ancora, sub-atomica.

Il gatto di Schrödinger

Una rara occasione di coerenza quantistica su scala macroscopica è stata fatta con il famoso paradosso del gatto di Schrödinger, dimostrando che un "gatto quantistico" può essere simultaneamente vivo e morto e anche in due luoghi contemporaneamente.

La storia è nota: un gatto è chiuso dentro una scatola, in compagnia di una fiala di veleno collegata a un martelletto, il quale a sua volta è collegato a un contatore geiger che misura il decadimento di un atomo radioattivo. Se l’atomo radioattivo decade, il contatore geiger lo scopre e invia un segnale al martelletto il quale rompe la fiala di veleno che ucciderà il gatto. Se l’atomo non decade, il gatto sarà vivo e vegeto.

Se applichiamo le leggi della fisica quantistica a questo scenario, in teoria, finché un osservatore esterno non apre la scatola, il gatto sarà contemporaneamente vivo e morto. Questo perché l’atomo radioattivo resterà in uno stato indeterminato, descritto, appunto, dalla funzione d’onda, che collassa solo allorquando l’osservatore effettua l’osservazione.

Possibile che, all’interno di quella scatola, il gatto sia contemporaneamente vivo e morto? No, per questo lo chiamano “paradosso”. Ed è per questo che la fisica quantistica non si applica al mondo macroscopico.

Ma se prendete questo esempio e lo applicate a una scala sub-atomica, potete stare certi che le cose andranno proprio come le aveva descritte Erwin Schrödinger, uno dei maestri della fisica quantistica.


Che rumore fa un albero che cade nella foresta, se non c’è nessuno in ascolto?

Il gruppo, guidato da Matthew Pusey, ha dimostrato che la funzione d’onda è qualcosa di reale e tangibile: l’elettrone esiste davvero in un’infinita di punti lungo la sua orbita, come tante infinite realtà diverse, che vengono ridotte a un’unica realtà solo quando l’osservatore porta l’elettrone a collassare in quel punto esatto.

La grande rivoluzione della fisica quantistica sta, quindi, tutta in questa frase: se il mondo sub-atomico vive in una realtà indeterminata finché non c’è un osservatore esterno che la fa collassare in uno stato determinato, allora, potremmo fantasticare sostenendo che l’intero universo vivrebbe in uno stato di indeterminazione quantistica se non ci fossero osservatori intelligenti che lo osservano. Il che, detto in parole povere, vuol dire che, se non ci fossimo, l’universo non sarebbe quello che è.

“Che rumore può avere un albero che cade nella foresta, se non c’è nessuno in ascolto?”

Tuttavia, anche noi siamo composti da particelle con un comportamento ondulatorio.

Il fatto che la luce sia un’onda di energia se non la osserviamo, o una particella di materia fisica se invece la osserviamo, significa che dipende da noi scegliere se osservare e focalizzarci su una particella o meno.

Quando iniziamo a guardare il mondo da molti più punti di vista che vanno oltre le credenze limitanti, iniziano a manifestarsi nuovi eventi, situazioni e sincronismi.

Solo perché crediamo che qualcosa sia possibile, ci apriamo a quella possibilità nella nostra vita

Ma come può essere che semplicemente osservando un’onda la si trasformi in particella?

John von Neumann, giunse alla conclusione che l’unica spiegazione possibile fosse la presenza di una variabile nascosta e che quel fattore x fosse la coscienza umana!

In pratica, il motivo per cui un fotone o l’elettrone interferisca con se stesso sarebbe che la nostra coscienza provocherebbe il collasso della funzione d’onda, e ciò produrrebbe la differenza tra la percezione della particella e dell’onda.

Se partiamo dal presupposto che gli esseri umani sono composti di fotoni, l’atto stesso di osservare provoca il collasso della funzione d’onda e cambia la struttura concreta della composizione del corpo. Quindi, fondamentalmente il nostro universo è un artefatto. In sostanza la coscienza è il fattore x che viene trascurato in tutti quanti gli esperimenti, ma che spiega la maggior parte degli effetti osservabili in fisica quantistica. L’onda probabilistica è basata sul nostro modello di coscienza. Ciò significa che se espandiamo il modello della nostra realtà personale, i risultati cambiano e in modo esponenziale.

La nostra osservazione o misurazione provoca il collasso della funzione d’onda.

Cambiare il modo in cui percepiamo la realtà, trasforma l’oggetto della nostra osservazione, che a sua volta provoca l’immediata trasformazione del risultato finale!

Ogni volta che osserviamo il mondo subatomico, lo alteriamo. Se la luce farà la sua comparsa come particella o continuerà la sua esistenza come onda dipende dalla nostra scelta. Se non ti focalizzi sull’entità subatomica, è solo un’onda che fluttua liberamente, ma se ti concentri su di essa e la osservi, si solidifica in una particella di materia fisica. Poiché ogni atomo di questo mondo è fatto di entità subatomiche che si comportano in questo modo, tutto questo ha una profonda implicazioni nella nostra vita.

Proprio come per le particelle di luce, qualsiasi cosa a cui presti attenzione accade.

Se acquisti una certa marca di macchina, improvvisamente comincerai a vedere molte altre auto di quella marca sulla strada.

È lo stesso fenomeno. Ciò su cui ti focalizzi è ciò che appare. Forse penserai che se non avessi comprato l’auto nuova, non noteresti tante altre auto come la tua. Ma la verità è che senza la tua attenzione le auto come la tua non sarebbero là! Sei tu a manifestare quella possibilità quantistica! Si tratta solo di assumersi la responsabilità e di riconoscere ciò che hai scelto.

Ne deriva qualcosa di entusiasmante e incoraggiante: puoi cambiare ciò che scegli di osservare e, facendolo, puoi cambiare ciò che accade. È l’atto stesso di osservare, del focalizzarsi che crea il risultato, sia esso una particella di luce o un’automobile.

Questo implica che il nostro mondo, ossia la nostra realtà fisica non appare se non la osserviamo. Quindi, per cambiare la tua vita bisogna accettare che la scelta di ciò che osservi è una tua responsabilità.

Ciò significa che l’universo è plasmabile e si manifesta nel modo in cui lo vediamo. Abbiamo reso manifesto il nostro universo, lo abbiamo fatto sempre, solo che non ne eravamo consapevoli.

Ciò su cui una persona si focalizza, osservando, prestando attenzione, è ciò che apparirà nella sua vita, nel suo mondo.

Noi stiamo osservando le entità subatomiche che rendono solide le onde di energia per diventare la materia del nostro mondo. Questo significa che le cose che desideriamo possono manifestarsi, ogni volta che cambiamo il nostro punto di osservazione. Per manifestare grandi cambiamenti è sufficiente iniziare a osservare il mondo focalizzandoci su quello che desideriamo. Se poi, all’osservazione segue l’azione consapevole, gli effetti diventano sempre più evidenti e visibili a tutti.

Come noi creiamo la nostra realtà – Capitolo X


Fonte: http://www.essereilcambiamento.it

domenica 9 febbraio 2020

l Mistero Della Coscienza – Che Cos'è la Realtà?



«Tutti gli eventi sono fenomeni nella coscienza. Al di là di ciò che vediamo come realtà immanente esiste una realtà trascendente; alla fine tutta la realtà è racchiusa nella coscienza. La divisione della realtà tra trascendenza ed immanenza è un epifenomeno dell’esperienza»
Dr. Amit Goswami

In ambito filosofico e scientifico si dibatte da tempo su un possibile significato condiviso del termine coscienza, ma questo obiettivo comune rappresenta tutt’ora una meta impossibile. La coscienza non può definirsi, ma solo descriversi…

Il significato che il  termine Coscienza ha nella filosofia moderna e contemporanea è quello di un rapporto dell’anima con se stessa, di una relazione intrinseca all’uomo “interiore” o “spirituale”, per il quale egli può conoscersi in modo immediato e perciò giudicarsi in modo sicuro e infallibile.

In psicologia la coscienza, ovvero la consapevolezza degli eventi mentali, non è facile da definire. Due delle sue funzioni sono evidenti: la coscienza tiene sotto controllo l’individuo e l’ambiente e controlla i pensieri, i comportamenti, i ricordi, sensazioni, vissuti ancestrali, unione e dissoluzione del proprio esserci, presenza che si concretizza nell’attimo in cui noi poniamo l’attenzione sulla consapevolezza di trovarci qui, in questo determinato momento, nell’ hic et nunc delle cose. 

“La coscienza non è una cosa tra le cose, ma è l’orizzonte che contiene ogni cosa” affermava Husserl.

La coscienza è l’unione tra anima, corpo e mente che insieme formano la nostra totalità. Unione con il resto del creato senza il quale la nostra esistenza non sarebbe possibile. Siamo un Tutto interagente… siamo fusione... siamo...

Siamo Tutti UNO con il Tutto 
L’uomo appartiene alla natura, non può osservarla dal di fuori, poiché ogni atto di osservazione la modifica e la plasma. Eppure ci ostiniamo a ricercare e ad analizzare come ente a sé, come fenomeno oggettivabile, ciò che in verità appartiene non solo a noi esseri umani, ma all’intera realtà.
Non a caso, oggigiorno, il lavoro di ricerca sullo spettro della coscienza viene attuato partendo da ciò che è dimostrabile empiricamente e procede dal presupposto che la mente cosciente sia il risultato dell’attività biologica dei neuroni celebrali.  La ragione di questo sta nel fatto che molti scienziati considerano la coscienza come il prodotto manifesto di processi elettrochimici che avvengono nel nostro cervello.

Eppure la coscienza non è semplicemente il risultato di reazioni molecolari e di processi chimici, ma è il nucleo essenziale della natura, è sua essenza, è ciò che i fisici quantistici chiamano Campo Unificato - la teoria che unifica tutte le forze fondamentali presenti in natura, cioè, la forza di interazione debole, la forza di interazione forte, la forza elettromagnetica e la forza di gravità - presuppone l’esistenza di un singolo campo di intelligenza alla base di Tutto: mente e materia, essenza e concretezza. Questo campo è immateriale perché è pura coscienza, energia vibrante che permea il Tutto e che ci mette in rapporto spirituale con ogni cosa presente nell’universo.   

“L’UNO si ritrova nei molti, e i molti sono infinite sfaccettature dell’UNO.” F. Schelling
Il punto essenziale è che per tutto il creato esiste una unica fonte energetica.
Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse, proprio come in un videogame, il giocatore e lo schermo sono uniti dalla partecipazione in un processo comune. In questa visione, la mente e la materia sono due aspetti di un unico tutto e non sono più separabili di quanto non lo siano la forma e il contenuto. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà…” 

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” Max Planck

La coscienza non si esaurisce a livello dell’interno, se così fosse rimarremmo chiusi e non ci potrebbe essere via di comunicazione con l’esterno sensibile. Al contrario le nostre vibrazioni interne, date dal simbiotico rapporto delle nostre componenti vitali, si espandono oltre noi stessi accordandosi con l’esterno, con l’esistenza stessa.

La Coscienza è energia non locale e il suo campo d’azione non va concepito entro i confini del nostro corpo ma al contrario, in modo esteso all’infinito. È energia che parla di noi e che ci dice del mondo e di come  questo  in  ogni  attimo  del  nostro esistere ci apre le porte verso infinite  possibilità  di  essere. Abbiamo un potere immenso… siamo parte di un’unica grande Coscienza Divina, di un soffio di pura intelligenza che anima noi e tutta la realtà, di un campo unificato che unisce tutti i fenomeni dell’universo, materiali e spirituali, un campo di cui noi facciamo parte integrante e che ci collega ad ogni altro essere e fenomeno dell’universo, dal più piccolo al più grande. Siamo parte di un unico fluire esistenziale…di quel Principio assoluto…di quell’UNO che è con l’altro

“La sola possibilità è di accettare l'esperienza immediata che la coscienza è un singolare di cui non si conosce plurale; che esiste una sola cosa, e ciò che sembra una pluralità non è altro che una serie di aspetti differenti della stessa cosa, prodotta da un'illusione.”
E. Schrödinger

La Realtà esiste? Un vero rompicapo!
La Coscienza Unica, immergendosi nello spazio e nel tempo, apparentemente si suddivide e si frammenta dando origine così alla molteplicità delle forme che riempiono l’Universo. Questa frammentazione è solo apparente perché l’Assoluto resta comunque indiviso, solo la sua manifestazione è percepita come molteplice. Si creano "due mondi a partire da uno"!
Per vedere la Realtà così com’è bisognerebbe abbandonare tutte le costruzioni logiche.

La Pura Coscienza è quindi l'intima natura del Divino; al livello più alto (Coscienza Assoluta) rappresenta uno stato di pura Essenza dove non esistono differenze e dove non esiste neppure la manifestazione di una realtà sensoriale. La realtà che possiamo percepire attraverso i sensi inizia ad esistere solo quando questa Coscienza Assoluta viene velata e le differenze - che sono solo apparenti – si manifestano. 

“C’è una sola Anima nell’universo. Una Coscienza capace di far venire alla luce una realtà e toglierla dalla manifestazione. Se hai questa esperienza è perché ti sei identificato o stai lavorando per riconoscere questo tipo specifico di consapevolezza o ne fai parte. Non è che tu abbia una mente e il signor Jones un’altra e la signora Smith un’altra ancora, ma tu, Jones e Smith siete una mente sola. Il riconoscere che sei una sola mente – mentre può apparire spirituale, bello – dal punto di visto quantico puoi darne una prova logica. Questo accendersi e spegnersi della realtà è una parte molto importante: indica che la mente o questa Mente unica fa parte del mondo fisico. La realtà non è solo il mondo fisico, è la relazione della mente con il mondo fisico che ci procura la percezione della realtà. 

Non c’è realtà senza la percezione di quella realtà. Quello che potrebbe essere la realtà senza quella percezione della realtà è inconoscibile. Non sappiamo che cosa sia. Possiamo solo assumere che è quello che è, quando non l’osserviamo – una supposizione densa di problemi. 

Vi è un antico problema filosofico di questo tipo: sono in una stanza e osservo un giardino da una finestra. Decido di lasciare la stanza, vado in quella attigua, chiudo la finestra, creando il buio completo. Risultato: cosa accade al giardino? La risposta è: se fossi la sola coscienza che è mai esistita ora ed in futuro, il giardino sparisce all’istante in cui vado nella stanza buia. La gente lo trova incomprensibile. Allora la questione è la seguente: supponiamo che vi sia un’altra persona che continua a guardare e a vedere il giardino ed io sono nella stanza buia, che cosa mi dice questo? In fondo ci dice che una parte di te vede la luce e una parte di te osserva il buio. Ma tu stesso non sei né nel buio né nella luce completamente. Sei una sola coscienza in quello che sembra diviso in due parti, ma è pur una sola coscienza. Anche se sembra essere in due posti diversi, non lo è. Se supponi che vi è una coscienza separata o menti separate nel mondo, sei in un paradosso, poiché dal tuo punto di vista, se sei una mente sola, se guardi il mondo, lo esamini e cerchi di capire come funziona, concludi scientificamente che la fisica quantica governa queste leggi operative. 
Esiste da piu’ di 100 anni e le sue leggi funzionano universalmente. Quello che preannuncia riguardo al mondo non è come il mondo sembra apparire. Preannuncia strani accavallamenti di realtà, realtà parallele e oggetti che esistono in due luoghi allo stesso tempo e questo tipo di cose. 

Allora ti domandi: com’è che gli oggetti non appaiono in due posti diversi allo stesso tempo, il mondo sembra coincidere ed appare unico? Secondo la fisica quantica questi paradossi sono spesso risolti: ossia quando ha luogo un’osservazione tutto quanto cade insieme in una realtà singola e non multipla. Questo è quanto fa la mente.”
Fred Alan Wolf


Fonte:
Carmen Di Muro
https://www.scienzaeconoscenza.it/
http://www.vivolibero.org/
https://www.scienzenoetiche.it/

venerdì 8 dicembre 2017

La sola osservazione cambia la realtà

Immagine Google 
La fisica quantistica ci fa sapere che ci sono infinite possibilità. La probabilità che qualcosa avvenga è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere. Quando osserviamo e “scegliamo” uno specifico risultato, tutte le altre possibilità diventano incoerenti rispetto a ciò che vediamo e si auto-escludono. Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita sulla base del nostro punto di osservazione.  
Perché se osserviamo un vaso di fiori, non riusciamo a modificarlo? Perché le leggi della fisica quantistica perdono di valore, superata una certa dimensione: i teorici lo chiamano “problema della decoerenza”, e in sostanza altro non è che la constatazione che i sistemi macroscopici che sperimentiamo quotidianamente non seguono le stesse regole dei sistemi microscopici, o meglio ancora, sub-atomica.

Il gatto di Schrödinger
Una rara occasione di coerenza quantistica su scala macroscopica è stata fatta con il famoso paradosso del gatto di Schrödinger, dimostrando che un "gatto quantistico" può essere simultaneamente vivo e morto e anche in due luoghi contemporaneamente.
La storia è nota: un gatto è chiuso dentro una scatola, in compagnia di una fiala di veleno collegata a un martelletto, il quale a sua volta è collegato a un contatore geiger che misura il decadimento di un atomo radioattivo. Se l’atomo radioattivo decade, il contatore geiger lo scopre e invia un segnale al martelletto il quale rompe la fiala di veleno che ucciderà il gatto. Se l’atomo non decade, il gatto sarà vivo e vegeto.

Se applichiamo le leggi della fisica quantistica a questo scenario, in teoria, finché un osservatore esterno non apre la scatola, il gatto sarà contemporaneamente vivo e morto. Questo perché l’atomo radioattivo resterà in uno stato indeterminato, descritto, appunto, dalla funzione d’onda, che collassa solo allorquando l’osservatore effettua l’osservazione.

Possibile che, all’interno di quella scatola, il gatto sia contemporaneamente vivo e morto? No, per questo lo chiamano “paradosso”. Ed è per questo che la fisica quantistica non si applica al mondo macroscopico.
Ma se prendete questo esempio e lo applicate a una scala sub-atomica, potete stare certi che le cose andranno proprio come le aveva descritte Erwin Schrödinger, uno dei maestri della fisica quantistica.

Che rumore fa un albero che cade nella foresta, se non c’è nessuno in ascolto?
Il gruppo, guidato da Matthew Pusey, ha dimostrato che la funzione d’onda è qualcosa di reale e tangibile: l’elettrone esiste davvero in un’infinita di punti lungo la sua orbita, come tante infinite realtà diverse, che vengono ridotte a un’unica realtà solo quando l’osservatore porta l’elettrone a collassare in quel punto esatto.
La grande rivoluzione della fisica quantistica sta, quindi, tutta in questa frase: se il mondo sub-atomico vive in una realtà indeterminata finché non c’è un osservatore esterno che la fa collassare in uno stato determinato, allora, potremmo fantasticare sostenendo che l’intero universo vivrebbe in uno stato di indeterminazione quantistica se non ci fossero osservatori intelligenti che lo osservano. Il che, detto in parole povere, vuol dire che, se non ci fossimo, l’universo non sarebbe quello che è.
Che rumore può avere un albero che cade nella foresta, se non c’è nessuno in ascolto?”


Tuttavia, anche noi siamo composti da particelle con un comportamento ondulatorio.
Il fatto che la luce sia un’onda di energia se non la osserviamo, o una particella di materia fisica se invece la osserviamo, significa che dipende da noi scegliere se osservare e focalizzarci su una particella o meno.
Quando iniziamo a guardare il mondo da molti più punti di vista che vanno oltre le credenze limitanti, iniziano a manifestarsi nuovi eventi, situazioni e sincronismi.
Solo perché crediamo che qualcosa sia possibile, ci apriamo a quella possibilità nella nostra vita


Ma come può essere che semplicemente osservando un’onda la si trasformi in particella?
John von Neumann, giunse alla conclusione che l’unica spiegazione possibile fosse la presenza di una variabile nascosta e che quel fattore x fosse la coscienza umana!
In pratica, il motivo per cui un fotone o l’elettrone interferisca con se stesso sarebbe che la nostra coscienza provocherebbe il collasso della funzione d’onda, e ciò produrrebbe la differenza tra la percezione della particella e dell’onda.

Se partiamo dal presupposto che gli esseri umani sono composti di fotoni, l’atto stesso di osservare provoca il collasso della funzione d’onda e cambia la struttura concreta della composizione del corpo. Quindi, fondamentalmente il nostro universo è un artefatto. In sostanza la coscienza è il fattore x che viene trascurato in tutti quanti gli esperimenti, ma che spiega la maggior parte degli effetti osservabili in fisica quantistica. L’onda probabilistica è basata sul nostro modello di coscienza. Ciò significa che se espandiamo il modello della nostra realtà personale, i risultati cambiano e in modo esponenziale.

La nostra osservazione o misurazione provoca il collasso della funzione d’onda.
Cambiare il modo in cui percepiamo la realtà, trasforma l’oggetto della nostra osservazione, che a sua volta provoca l’immediata trasformazione del risultato finale!
Ogni volta che osserviamo il mondo subatomico, lo alteriamo. Se la luce farà la sua comparsa come particella o continuerà la sua esistenza come onda dipende dalla nostra scelta. Se non ti focalizzi sull’entità subatomica, è solo un’onda che fluttua liberamente, ma se ti concentri su di essa e la osservi, si solidifica in una particella di materia fisica. Poiché ogni atomo di questo mondo è fatto di entità subatomiche che si comportano in questo modo, tutto questo ha una profonda implicazioni nella nostra vita.
Proprio come per le particelle di luce, qualsiasi cosa a cui presti attenzione accade.
Se acquisti una certa marca di macchina, improvvisamente comincerai a vedere molte altre auto di quella marca sulla strada.

È lo stesso fenomeno. Ciò su cui ti focalizzi è ciò che appare. Forse penserai che se non avessi comprato l’auto nuova, non noteresti tante altre auto come la tua. Ma la verità è che senza la tua attenzione le auto come la tua non sarebbero là! Sei tu a manifestare quella possibilità quantistica! Si tratta solo di assumersi la responsabilità e di riconoscere ciò che hai scelto.

Ne deriva qualcosa di entusiasmante e incoraggiante: puoi cambiare ciò che scegli di osservare e, facendolo, puoi cambiare ciò che accade. È l’atto stesso di osservare, del focalizzarsi che crea il risultato, sia esso una particella di luce o un’automobile.
Questo implica che il nostro mondo, ossia la nostra realtà fisica non appare se non la osserviamo. Quindi, per cambiare la tua vita bisogna accettare che la scelta di ciò che osservi è una tua responsabilità.

Ciò significa che l’universo è plasmabile e si manifesta nel modo in cui lo vediamo. Abbiamo reso manifesto il nostro universo, lo abbiamo fatto sempre, solo che non ne eravamo consapevoli.
Ciò su cui una persona si focalizza, osservando, prestando attenzione, è ciò che apparirà nella sua vita, nel suo mondo.
Noi stiamo osservando le entità subatomiche che rendono solide le onde di energia per diventare la materia del nostro mondo. Questo significa che le cose che desideriamo possono manifestarsi, ogni volta che cambiamo il nostro punto di osservazione. Per manifestare grandi cambiamenti è sufficiente iniziare a osservare il mondo focalizzandoci su quello che desideriamo. Se poi, all’osservazione segue l’azione consapevole, gli effetti diventano sempre più evidenti e visibili a tutti.


https://scienze.fanpage.it

sabato 28 ottobre 2017

Trovata la prova dell'esistenza di un universo parallelo




Potrebbero esserci molti universi differenti che interagiscono tra loro?
Un nuovo studio teorico sull'argomento, pubblicato sulla prestigiosa rivista Physical Review X, afferma che i mondi paralleli potrebbero non essere un prodotto esclusivo della fantascienza, ma idealmente potrebbero esistere e interagire tra loro, almeno a livello teorico. Lo studio è stato condotto dai ricercatori della Griffith University a Brisbane, in Australia, insieme a un ricercatore dell'Università della California a Davis, negli Stati Uniti.

Gli scienziati forniscono una formulazione matematica della possibilità insondabile dell'esistenza di altri mondi, cioè, un intero universo dotato della complessità strutturale che oggi conosciamo. Secondo gli scienziati, l'esistenza di questi mondi si influenzerebbero reciprocamente e potrebbe fornire una spiegazione scientifica strutturata della teoria quantistica - la teoria fisica, nata nel secolo scorso, che è in grado di descrivere il mondo invisibile degli atomi e di tutto ciò che è ancora più piccolo e imponderabile.

I paradossi della Fisica Quantistica
Fino a oggi, la funzione d’onda era considerata una mera funzione matematica, capace di dirci la probabilità di trovare un elettrone in quel punto specifico. Un escamotage statistico e niente di più. Ora, una ricerca che sta scuotendo il mondo della fisica ha dimostrato che la funzione d’onda è qualcosa di reale e tangibile: l’elettrone esiste davvero in un’infinità di punti lungo la sua orbita, come tante infinite realtà diverse, che vengono ridotte a un’unica realtà solo quando l’osservatore porta l’elettrone a collassare in quel punto esatto (scienze.fanpage).

Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50, dal geniale matematico americano Hugh Everett III, la teoria dei molti mondi venne derisa. Everett riuscì a fatica a pubblicarla, e alla fine abbandonò disgustato la carriera accademica. Negli anni, però, le sue raffinate spiegazioni di alcuni strani fenomeni del mondo subatomico, come la capacità delle particelle di coesistere in luoghi diversi, hanno fatto sempre più breccia tra i fisici.
Nonostante le sue tante bizzarrie, la fisica quantistica è una teoria accettata e comprovata dalle sperimentazioni, tanto quanto quella della relatività ed è applicata quotidianamente in tanti ambiti scientifici e tecnologici producendo un gran numero di ritrovati importanti per l’industria.
Eppure, le sue fondamenta filosofiche restano fonte di profonda perplessità e ha abituato gli scienziati a questi paradossi e queste stranezze, tanto che hanno spinto il premio Nobel Richard Feynman ad affermare che “chiunque crede di aver capito la meccanica quantistica, non l’ha compresa abbastanza” e il fisico, matematico e premio Nobel danese Niels Bohr ad affermare: Chi non è rimasto scioccato dalla meccanica quantistica, vuol dire che non l’ha capita.

Secondo la teoria di Everett, ogni universo si divide in una serie di nuovi
universi, quando viene effettuata una misurazione quantistica. Partendo dalle sue intuizioni, abbiamo dimostrato che è proprio dall’interazione tra questi mondi, soprattutto repulsiva, che nascerebbero i fenomeni quantistici”.
Nel multiverso – aggiunge David Deutsch, fisico della Oxford University – ogni volta che facciamo una scelta, si realizzano anche le altre, perché i nostri doppi negli universi paralleli le compiono tutte”. Un’idea sfuggente, difficile da accettare ma, a pensarci bene, non del tutto negativa. Il pensiero che, di fronte alle scelte più difficili di tutti i giorni, ogni possibile alternativa abbia l’opportunità di realizzarsi, potrebbe essere in fondo rassicurante.

L’idea dell’esistenza di mondi paralleli al nostro, è sempre stata molto popolare nella letteratura fantascientifica. Tuttavia, nel corso dei secoli, sono stati numerosi gli intellettuali che hanno appoggiato la veridicità di questa ipotesi. Tra questi il filosofo italiano Giordano Bruno, il quale propose che l’universo fosse infinito e perciò popolato da un’infinità di mondi abitati.
Il primo modello che si propose di strutturare l’organizzazione di questi numerosi universi fu elaborato dal fisico irlandese Edmund Fournier d’Albe, che suggeriva che tali mondi fossero nidificati l’uno dentro l’altro, con scale di grandezza decrescenti. Una matrioska di universi: un’immagine fantasiosa e allo stesso tempo affascinante, che col tempo venne però scartata dagli scienziati, per essere rimpiazzata da nuove teorie.

Una teoria, a dir poco affascinante, è stata elaborata da Tom Shanks professore dell’università di Durham, in Inghilterra, secondo cui un punto freddo individuato nello spazio potrebbe spiegare per la prima volta la teoria degli universi paralleli.
Lo studio guidato da Tom Shanks ha coinvolto oltre 7mila galassie, ma sino a oggi non era mai stato trovato nulla di simile. In particolare, le radiazioni e il fatto che il punto sia molto freddo fanno ipotizzare l’esistenza di una sorta di “vuoto”. “Non possiamo escludere certo che sia una variazione del modello standard – ha spiegato Shanks-, ma se così non fosse, si può pensare che si tratti realmente di un mondo parallelo”.

Ma come provare queste teorie e legarle a fenomeni fisici osservabili?
Secondo Lisa Randall, prima donna a ottenere la cattedra di Fisica teorica alla Harvard University, una possibile strada è il legame con le ricerche sulla natura della forza di gravità. In base ai suoi studi, tra i più citati degli ultimi anni, gli altri universi, vicinissimi al nostro, anche se invisibili, sarebbero immersi in uno spazio a più dimensioni, come un arcipelago di isole sparse nell’oceano. Su uno di questi isolotti sarebbero concentrate le particelle che trasportano, come fanno i fotoni con la luce, la forza di gravità.
Si chiamano gravitoni e sarebbero gli unici in grado di saltare da un universo all’altro. Ma solo alcuni riuscirebbero a “visitare” il nostro universo. Ecco perché la forza di gravità ci appare così debole, poiché diluita su più universi, che la assorbono come una spugna. “Uno degli scopi dei miei studi è spiegare perché la forza di gravità è così debole in confronto alle altre forze fondamentali della natura – spiega la studiosa nel suo libro “Passaggi curvi” -. Un piccolo magnete, infatti, può attirare una graffetta, nonostante la Terra nella sua interezza eserciti su di essa la propria attrazione gravitazionale”.
Il multiverso mi ha reso una persona più felice. Mi ha dato, infatti, il coraggio di correre più rischi”. Commenta su New Scientist, Max Tegmark, fisico del Mit.

Esistono nell’universo molte regioni ancora inesplorate
Il battesimo sperimentale a queste ricerche teoriche potrebbe arrivare a partire dal prossimo anno, al Cern di Ginevra, con la riaccensione alla sua massima energia di Lhc, l’acceleratore di
particelle più potente del mondo. Questa macchina, una pista magnetica di 27 chilometri capace di sondare la struttura più intima della materia, potrebbe essere in grado di vedere i gravitoni, fino ad ora mai osservati direttamente. “Con Lhc potremmo trovare particelle che non esistono più dai tempi del Big Bang, circa 14 miliardi di anni fa – sottolinea Randall -. Tra loro potrebbero essercene alcune che vivono solo su altre dimensioni, o persino su altri universi. La loro osservazione, quindi, sarebbe una prova importante dell’esistenza di altri mondi”. Queste particelle, infatti, lascerebbero una sorta d’impronta gravitazionale sul nostro universo. Come un’ombra che si allunga su un muro in un giorno assolato.

Come spesso accade nella scienza, gli studiosi vivono e si muovono ai bordi della conoscenza. “Non sappiamo come questi studi cambieranno la nostra percezione del mondo – afferma Randall -. Lo stesso Einstein non poteva prevedere che la sua teoria della Relatività avrebbe un giorno trovato applicazioni nel Gps. Esistono nell’universo molte regioni ancora inesplorate – aggiunge la studiosa -. Sapere cosa cercare è spesso difficile, ma questo non deve scoraggiare. Ciò che ancora non si conosce deve servire da stimolo per porsi nuovi interrogativi. È questo – conclude la scienziata di Harvard – che rende la scienza accattivante”.



Fonte: Lo studio su Physical Review X
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/03/universi-paralleli-esistono-potrebbero-interarigire/1243794/
http://www.repubblica.it/scienze/2014/11/30/news/i_mondi_paralleli_potrebbero_esistere_davvero_la_fisica_spiega_il_perch-100639051/#gallery-slider=100688509






domenica 11 dicembre 2016

I Jolly che hanno cambiato l’umanità e il Pianeta!


L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. E questo messaggio stupendo, è la prova!

A volte mi chiedo se la realtà esiste davvero, se c’è veramente una natura delle cose, obiettiva e intatta. O se tutto ciò che ci accade è già modificato in anticipo dalla nostra immaginazione. Se sognando qualcosa gli diamo vita. Chitra Banerjee Divakaruni

“Voglio parlare dei “Jolly”: cosa sono, cosa significano, chi sono stati alcuni di loro.
Ma per far sì che questa spiegazione sia compresa, accettata e bella, la vostra attenzione deve essere disinnestata da ciò che pensate di conoscere, dalle emozioni di chi siete o di ciò che pensate sia successo, anche da ciò che è storico.
Diciamo che state facendo finta di essere degli “alieni” venuti da un altro Pianeta. E vi viene raccontata la storia di una razza di cui non fate parte, così che voi non proviate attaccamento verso niente. Questa è la maniera con cui dovrete vedere questa lezione, per comprendere appieno la bellezza di un Sistema che vi spinge quando avete bisogno di essere spinti.
Non è facile spiegare a voi cos’è il Jolly. Possono essere degli eventi, possono essere invenzioni, possono coinvolgere uno o più umani. Può essere uno di molte cose o molti di una cosa, ma seguono una linea temporale che potete guardare.
Vogliamo parlare di alcuni dei Jolly che avete avuto e degli attributi cui magari non avete pensato. Faremo un po' di Numerologia nel frattempo, e guarderemo alle energie che predicono non ciò che sta per succedere ma all'energia di ciò che è.
La Numerologia è qualcosa che stabilisce uno standard energetico; e quando ci sono gli stessi numeri in molti posti, - chiamiamo “Numerologia Sincronizzata”- ed è molto eloquente.
Allora, siete di un altro Pianeta, siete venuti qua per ascoltare la storia di alcuni dei Jolly dentro il racconto chiamato “Terra”.
Caro Kryon” potreste dire, “lo Spirito crea dei Jolly?” No, li create voi!
Questo significa che li creiamo là dove erano prima o li creiamo aprendo una porta per consentire che ci siano?
Il fatto è questo: collettivamente, la vostra Coscienza, a un certo punto nel tempo, dà il consenso per un Jolly. Un Jolly può essere un'invenzione, una persona, una cosa, un evento che cambia il Pianeta. Se è un'invenzione, questa deve essere al di fuori della portata di ciò che è successo normalmente attraverso l'evoluzione della scienza; deve essere un “cambia-paradigma”, e solitamente è a opera di una persona. E quando lo vedete, sapete che c'è un Jolly. A volte è un evento completamente e totalmente inaspettato che cambia tutti quanti. Per cui non è sempre una persona, non è sempre un'invenzione: a volte è un collettivo. Oh, ma potete dire di chi si tratta, perché ogni singolo Jolly coglie tutti di sorpresa. Ne avete avuta una serie. Ve ne elencherò alcuni così vi fate un'idea di cosa parliamo; quando si tratta d’inventori, vedrete a volte anche un Sistema di Singolarità.

Parliamo di Tesla
Tesla è un Jolly, le sue idee e i suoi concetti erano così inaspettati che ancora oggi quelli che si occupano dell'ingegneria elettronica guardano ciò che ha inventato e dicono: “Com’è possibile, per chiunque, aver avuto questa visione?” Se studiate la corrente alternata, capite che si tratta di un rompicapo; i rapporti di fase sono un rompicapo. Tutti gli ingegneri elettronici la guardano e dicono: “Questo è aldilà del geniale!” È stato Tesla. E cosa sapete di lui? Sarebbe soltanto questo ciò che vi ha portato? Un cervello geniale come questo avrà fatto altre cose, non lo pensate? E lo ha fatto! “E allora dove sono?” Sono state frenate a freddo, tutte quante. Lui è stato in grado di promuovere solo quella cosa di cui avevate bisogno; e la genialità del suo cervello, che aveva tutte le altre cose, non è stato in grado di procedere. Lasciate per un momento che vi porti al suo seminario. Se guardate attorno c'è qualcosa di strano: vedete il suo soffitto e ci sono grandi sfregi, poiché dal suo tavolo da lavoro le cose sono decollate e hanno colpito il soffitto, perché aveva scoperto la “Rimozione”. Lui sapeva di cosa si trattava. Non si trattava di antigravità, era “Gravità Progettata”, era massa con un progetto.
Lo sapeva, l'aveva vista! La frustrazione era data dal non avere dei computer e gli strumenti per essere preciso abbastanza da farla funzionare in maniera costante. Questa è solo un’invenzione. Non sarebbe stato appropriato in quei tempi che ciò fosse presentato all'Umanità. Non eravate pronti, ma eravate pronti per l'elettricità. Questo inventore è morto frustrato, povero, in una stanza d'albergo che non era neanche casa sua. È venuto per fare una cosa, e poi, è morto.

Gli altri Jolly che sono venuti hanno un altro punto in comune, ovvero che la Terra era pronta per un'invenzione specifica, e loro erano quelli a cui dare il merito; ma era l'invenzione a essere il Jolly e non loro. Vi darò degli esempi.

I fratelli Wright. Non è strano per voi che non è da molto che avete avuto il volo a motore? Miei cari, i cinesi hanno avuto gli aquiloni per migliaia di anni, non sapete che conoscevano la Dinamica degli uccelli? Pensate che secolo dopo secolo sia successo questo e nessuno lo abbia compreso? Due produttori di biciclette lo hanno capito. Questo è già abbastanza strano, ma il fatto che abbiano battuto i francesi per due settimane... questo sì che è strano! È quasi come se l'invenzione, che era pronta per essere data al Pianeta, fosse stata data in quel periodo come Jolly. Se non lo avessero fatto i fratelli Wright, lo avrebbero fatto altri. È quasi come se l'invenzione fosse stata data allo stesso tempo, e quelli che l'hanno presa per primi sono stati quelli che se ne sono preso il merito.
Lasciatemi parlare dei fratelli e della loro storia. Tutto ciò che hanno fatto, è stato ciò che vedete a Kitty Hawk: non sono mai andati oltre il curvare le ali, non sono mai arrivati agli alettoni, non sono mai arrivati a un volo sensato; finiva lì.
Si racconta, addirittura, che uno di loro si sia suicidato. Malfunzionamento, tristezza... e sono morti senza mai essere in grado di sviluppare questa bellissima invenzione. Altri sono arrivati a fare quello che hanno fatto loro (i cinesi) e sono andati oltre. Questo è più abituale di quanto sappiate, con i Jolly, specialmente quando si tratta d’invenzioni che cambiano il Pianeta – non con i concetti, ma con le invenzioni.
Chi ha inventato la radio? Non lo sa nessuno. Marconi? O se n'è preso i meriti perché al posto giusto al momento giusto? E proprio tramite il dissenso sull'averla inventata lui o meno si è arrivato al fatto che altri cinque l'hanno inventata, e quasi lo stesso giorno! È stato lui il primo o è stato uno dei tanti? Un'invenzione che era pronta per essere inventata, per la quale la Terra era matura e pronta, è stata consegnata alla Coscienza del Pianeta al momento giusto. E quelli che l'hanno ricevuta hanno avuto attribuita l'invenzione.

Vi sto dando delle cose su cui riflettere. Vi abbiamo detto che ci saranno delle invenzioni nel futuro, una in particolare, che non riceverete finché non sarà il momento giusto. È quasi come se ci fosse un soffitto che pensa in merito a ciò che potete farne... e non sarà fatto. Vi abbiamo dato perfino alcuni degli attributi che non hanno destato preoccupazione per il fatto che li farete in anticipo, perché sappiamo che il Jolly e l'invenzione stanno arrivando. Vi abbiamo detto cosa succederà, vi abbiamo detto che finalmente ci sarà la capacità di vedere i Campi Quantici. E se poteste fare questo, riscrivereste la Fisica che conoscete; vedreste i modelli, sarebbe il più grande “Ah Ah”. Sareste in grado di lavorare con quello che si mostra perfettamente invece di restare allo scuro come un cavallo invisibile, o di colpire gli atomi con un qualcosa per saperne di più. Sarà lì di fronte a voi. Ottenere oggetti senza massa sarebbe facile se poteste vedere i modelli, in pratica sarebbe come se reinventaste la ruota. E vi abbiamo detto che sarà l'Invenzione Jolly del secolo. Non l'Energia Gratuita – quella sta arrivando pure, naturalmente. E poi ci sono quelli che dicono: “Beh, perché non possiamo averla ora? Che cosa ferma la sua scoperta?” Vi abbiamo detto che è troppo facile trasformarla in un'arma; sarà vostra quando raggiungerete il punto in cui non vorrete trasformarla in arma. E questo momento sta arrivando, è naturale. Arriverà quando sarà tempo, proprio come con i fratelli Wright, proprio come con Tesla, proprio come con Einstein.

Einstein, un autentico Jolly, non fu un pensatore quantico; eppure quello che ha presentato è ancora oggi vivo e vegeto. E grazie ai concetti che vi ha dato, si guarda ancora all'interno dell'atomo.
Farò quest’asserzione: Einstein non ha ancora finito perché proprio il concetto, che lui continua a possedere e a ricevere merito dato il suo lavoro, sarà applicato all'invenzione del secolo. Per cui, i principi einsteiniani, nonostante non siano quantistici, parteciperanno molto in quello che sta arrivando. Potreste dire: “Lui era un Jolly e continua a esserlo. A differenza degli altri che vi hanno semplicemente dato qualcosa che è stato sviluppato da altri, vi ha dato un concetto che dura ancora e ancora, e ancora.
E poi c'è stata la seconda guerra mondiale – estraniate le vostre emozioni, venite da un altro Pianeta per osservare. La seconda guerra mondiale non è stato un Jolly, l'uomo che l'ha creata lo era! Nessuno se lo aspettava. “Com'è potuta accadere in questo modo?” È stata la più disprezzabile carta della vecchia energia, che ha giocato se stessa esattamente come avrebbe dovuto con la Coscienza di questo Pianeta. Avevate appena finito la prima guerra mondiale, e la seconda guerra mondiale è stata un prolungamento della prima. Si è fatta di nuovo, solo che questa volta le armi erano diventate più potenti: avevate la missilistica. La seconda guerra mondiale non è stata il Jolly, è stato l'uomo – e sapete di chi sto parlando – a essere il Jolly. Un Jolly che ha ucciso milioni di persone; per quanto disprezzabile possa essere il lato oscuro dell'Umanità, più di quanto aveste visto prima, quasi come se avesse come obiettivo la scomparsa delle civiltà che avevano il loro volere. Un uomo creò un così grande Jolly che quando finì, l'intero Mondo fece un respiro di sollievo, e per un momento ci fu un bagliore di realizzazione: “Questo non può continuare!” E poi iniziò il cambiamento: senza quell'uomo non avreste l'Unione Europea, non avreste le Nazioni Unite, non avreste il tentativo dell'Unione. Senza quell'uomo e tutte le vite coinvolte non avreste mai avuto quello che avete oggi.
Estraniatevi dalla vostra logica: non è stato creato dallo Spirito, miei cari; questo è il lato oscuro al suo peggio, che si mostra con libero sfogo. E il Mondo ha disapprovato. È stato letteralmente l'inizio, più di mezzo secolo fa, di quello che state cominciando a vedere ora. Il cambiamento in cui siete dentro è qualcosa che va piano. Non è successo tutto a un tratto. Questo è stato l'inizio di qualcos'altro.
Avete avuto la guerra fredda; è stato un avvenimento logico, frutto di una Coscienza che ha partecipato alla seconda guerra mondiale... e poi è caduta l'Unione Sovietica. La guerra fredda non è continuata, non poteva.
Anche questo è stato un Jolly: il Jolly che doveva accadere, perché l'intento che avete avuto dopo la seconda guerra mondiale, la posizione che come razza umana avete preso collettivamente, ha detto: “Questo non succederà di nuovo, non può personificarsi nella terza guerra mondiale” Non poteva farlo, assolutamente. La consapevolezza qui ha detto NO! Ed è finita lì. Questo è stato un Jolly: ha cambiato tutto. Non lo si aspettava, nessuno lo ha visto arrivare. Questo è un Jolly che cambia tutto! Potrebbe non cambiare le cose nel modo in cui volete, immediatamente; ma crea quello che dovete muovere poiché ha cambiato le cose.

Il Campo – la legge dell’Armonia
Abbiamo parlato del Campo: una Fisica benevola che vuole armonia, che in questa Nuova Energia chiamata “Il Cambiamento”, è più potente che mai prima d'ora. È Fisica semplice; è la Legge dell'Armonia, se desiderate; è preparazione. Questo è quello che state osservando ora: qualsiasi cosa è successa qui, qualsiasi cosa pensate che succeda, voglio che vi ricordiate che il Campo lo spinge in modi che non potete vedere, comprendere o conoscere.

Il Jolly Steve Jobs
Lui è un Jolly. Quello che ha fatto non ha necessariamente a che fare con la tecnologia: ha avuto a che fare col paradigma della musica, ha a che fare col modo di utilizzare le comunicazioni che avete e cosa è possibile, cosa potete fare. Un Jolly! Steve Jobs ha fatto una cosa, e poi è morto. Potete “unire i punti” riguardo alcuni degli inventori che sono venuti, vi hanno dato ciò per cui dovevano venire, e poi, non fatto nient'altro? Ci sarebbe stato dell'altro se avesse vissuto ancora? Sì, ma non siete pronti. La Coscienza planetaria deve sostenere quello che succede.

Sarebbe Donald Trump un Jolly?
2016. Usiamo un po' la Numerologia. 9: la fine. Il 9 è il completamento, e quando vedete un 9, spesso significa il completamento di qualcosa; spesso è la fine di un ciclo di tempo e di energia, è il completamento di un paradigma. Ma è molto forte. I “9” sono più forti di molti degli altri aspetti numerologici, e voi li percepite.
Si parla del presidente degli USA. Il Jolly che è stato eletto sarà il presidente numero 45: che coincidenza, è un altro 9! Un 9 assieme a un altro 9, eletto in un anno 9 come presidente “9”. Vi dirò che questo è un Jolly che non è ancora finito, sta per arrivare dell'altro. Non sapete quello che non sapete. Non traete conclusioni in anticipo, “dopo uno ne è venuto un altro”.
Guardatelo soltanto per ciò che è. Un grosso bastone è stato inserito e verrà fatto girare; e mentre il bastone gira altre cose reagiranno, e succederanno cose che non sono mai successe in precedenza. Vi dico, miei cari, voglio che vi rilassiate riguardo ai Jolly; fanno ciò che fanno con proposito, cosicché in futuro voi abbiate una civiltà migliore. Questo è il messaggio. È abitudine per voi reagire, e loro hanno bisogno della vostra reazione; è proprio così, che sia gioia o tristezza o frustrazione. Non è interessante, un 9 assieme ad un altro 9? Questo significa che sarà la fine di qualcosa, magari sarà la fine del vecchio modo in cui le cose sono state fatte. “Cosa c'è di nuovo?” Non traete conclusioni affrettate in merito a dove questo porterà. Non osate trarre conclusioni affrettate in merito a dove porta ciò, non è ancora finita!
Vogliamo dirvi questo: potete rilassarvi di fronte all'incertezza quando si tratta del vostro paese? Potete rilassarvi di fronte alla non conoscenza di quello che viene dopo, quando siete così coinvolti? Questa è l'Anima Antica, che può fare un respiro e dire: “Questo sarà interessante da osservare!”, senza essere coinvolto emotivamente dalla paura o dalla frustrazione. Siete di un altro Pianeta, state guardando giù. Non c'è energia e non c'è emozione, le cose stanno così.
Questa è la storia dei Jolly più recenti.

Sì, ne abbiamo lasciato fuori qualcuno. Alcuni sono stati semplicemente lo sviluppo della Scienza Naturale, l'invenzione del DNA, della bomba atomica. Questi non sono stati Jolly, questo siete voi nel normale evolversi della scienza. No, stiamo parlando delle cose davvero inaspettate. Ce ne sono altri che stanno venendo a voi. Senza emozione, senza niente, potete vedere la benevolenza del Sistema che si prende così tanto cura di voi da darvi dei Jolly? Nessuna emozione! Potete vedere la bellezza di un Sistema che ama l'Umanità così tanto che permetterà il cambiamento in modo veloce piuttosto che prendersi altre tre generazioni? Potete vedere il progetto che vi strizza l'occhio, che vi sorride e che dice: “Un attimo!” Questa è la Nuova Energia, questo è il Cambiamento. Non lasciate che vi sorprenda niente. Questa è la lezione che avete ricevuto dallo spazio oggi, ora potete tornare. Siete frustrati? Siete legati a ciò? Non importa; vi dico che per entrambi i lati non è ancora finita, c'è qualcosa che sta arrivando. Non importa quello che diciate e pensiate. La bellezza si ha quando vi allontanate e vedete quanto questo sia grande, lo Spirito se ne occupa tanto da inserire il bastone e mescolare! Come vi sentite? Voglio che vi rilassiate e sorridiate e sappiate che questo non è inaspettato, per niente. Questo è il messaggio di oggi. È bellissimo, davvero, pensare che ci si prenda cura di voi fino al punto di spingere in avanti il cambiamento; saprete cose che non sapevate prima. Kryon