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domenica 14 novembre 2021

Sei il risultato delle tue convinzioni limitanti

 


"Che tu pensi di farcela o se pensi di non farcela, hai comunque, assolutamente ragione!" H. Ford

Le credenze sono un ponte tra i valori e la nostra esperienza concreta e hanno un grande potere sulla nostra vita, poiché agiscono come filtri della nostra esperienza, dando significato a ciò che accade. I sistemi di credenze sono, quindi, il fondamento di ogni processo di cambiamento.

(…) Tutti abbiamo convinzioni che rappresentano risorse che ci limitano. Certe credenze, infatti, possono limitare tutte le risorse di una persona.

Le credenze limitanti sono le correnti invisibili che ci bloccano e riducono il nostro potenziale. Una convinzione limitante è solo un pensiero che si ripete tenacemente. Quando lasciamo che le convinzioni limitanti si accumulino, diventiamo prigionieri di concetti che ci influenzano in modo decisivo, limitando la nostra capacità di realizzazione e di espressione, il che ci fa perdere la nostra vera identità.

(…) Pur essendo un prodotto della mente, possiamo affermare che non siamo la nostra mente. Le nostre convinzioni non ci definiscono, esprimono semplicemente la comprensione della nostra verità in un dato momento.

Programmi subconsci che fa depotenziare

Il subconscio è come un disco in loop che ripete frasi vecchie e spesso debilitanti come "la vita è sacrificio"; "Chi non lavora sodo non si arricchisce mai", "i soldi non crescono sugli alberi". E ad un certo punto, inevitabilmente ti ritrovi in ​​una realtà di continue ristrettezze economiche, e una vita di enormi sacrifici, sperando di esaudire i tuoi desideri mai realizzati.

È vero che con la nostra mente cosciente ci proponiamo un obiettivo di guadagnare di più per vivere meglio, ma non siamo consapevoli che nel nostro subconscio ci sono programmi che minano il nostro obiettivo di, in questo caso, guadagnare più soldi.

Quante volte ci siamo apparentemente avviati con decisione per un nuovo scopo e ci siamo riempiti la testa di buoni propositi: "Questa volta non sarà come l'ultima volta, mi sento preparato e non posso sbagliare". Eppure, renditi conto che il tuo corpo sta comunicando bene qualcos'altro. Mani sudate, brama, gambe tremanti. Il meccanismo che si innesca – e il corpo ti informa – è la consapevolezza che hai paura del fallimento precedente e che sarebbe meglio non provarci nemmeno. Qui non si tratta della ripetizione di un atto, ma della convinzione limitante rappresentata da un pensiero che va contro il vero successo. Nel tuo subconscio c'è la volontà della disfatta per confermare la credenza installata.

Siamo ciò che pensiamo di essere”, e non c'è più alcun dubbio a riguardo, perché il nostro inconscio cattura e riflette incondizionatamente i nostri pensieri e le nostre emozioni. Se ci aspettiamo un ostacolo o dubitiamo del nostro successo, la legge del contrario lavorerà per portare alla sconfitta

Se le nostre convinzioni esercitano un potere straordinario sulle nostre vite, possono certamente anche modellare, influenzare o persino stabilire il nostro livello di intelligenza, salute, relazioni, creatività, perfino il nostro livello di felicità e successo personale.

In sostanza, le profezie che si autoavverano influenzano in modo significativo il modo in cui gli individui vedono se stessi, come si presentano agli altri e al mondo. Si creano così modelli di comportamento stabili e rigidi, che, ovviamente, si ripeteranno nel tempo, confermando la propria visione delle cose.

Dal libro “Prigioni Invisibili: Liberati” – Presto disponibili su Amazon

domenica 25 aprile 2010

Niente di ciò che vediamo è Reale


Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro.L'ampia marea, la marea ansiosa. È l'eco di un'altra marea che sta laddove è reale il mondo che esiste. Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza. La notte fredda, il passare del vento sono ombre di mani i cui gesti sonol'illusione madre di questa illusione. Fernando Pessoa


“Quasi tutti sin da bambini, veniamo condizionati molto profondamente da una cultura deviante, impariamo così, durante il corso della nostra esistenza, a mentire sistematicamente a noi stessi e quasi sempre in modo estremamente arguto. In questo modo subentra gradualmente in noi, senza che ne siamo troppo coscienti, un sottile autoinganno e si innesca un circolo vizioso, fatto di false convinzioni, che ci trascina inevitabilmente nel suo mondo illusorio. Arriviamo così ad avere un pensiero inautentico che ci costringe a vedere la realtà da dietro un velo; di conseguenza assumiamo comportamenti ipocriti e ci ritroviamo, inconsapevolmente, ad indossare una brutta maschera che tende a coprire il nostro vero volto, nascondendoci persino a noi stessi”. (Internet)

L’Universo ci fornisce soltanto un campo d’esperienza, una serie di fenomini oggettivi. Noi è che decidiamo come etichettarli. La materia, in realtà, non esiste. E’ soltanto energia che sembra essere condensata. Il nostro è un mondo puramente illusorio che rappresenta l'ombra del mondo reale. In realtà, non esiste nemmeno il caldo/freddo, sopra/sotto, bene/male. Siamo noi a decidere cosa sentiamo o proviamo e l’idea su questi concetti cambiano nel corso del tempo. Deffiniamo, per esempio, una giornata “fredda” quando d’estate il termometro segna 24 gradi, mentre d’inverno la stessa temperatura ci sembrerebbe “calda”. L’intero universo è il campo unificato in cui tutti i contrasti esistono, e in cui tutte le esperienze sono quindi rese possibili. La distanza tra i contrasti è irrilevante.
Nemmeno il presente immediato possiamo vederlo, quindi, non è reale. Tutto ciò che vediamo è già passato, anche quando osserviamo ciò che abbiamo davanti agli occhi.

Com’è possibile?

Nel momento in cui un evento accade, diventa una bolla di luce, di energia, che raggiunge i nostri occhi. Per raggiungerli richiede tempo. Mentre quella luce ci raggiunge, la vita continua a muoversi. Quando vediamo ciò che è accaduto, un altro evento ha già avuto luogo. Quando lo scoppio di energia raggiunge i nostri occhi, gli occhi mandano il segnale al cervello, il quale interpreta i dati e ci dice cosa stiamo vedendo, cioè, pensiamo a ciò che abbiamo visto e decidiamo di cosa si tratta, mentre ciò che accade precede questo processo. Più aumenta la distanza tra noi e il luogo fisico in cui accade un evento qualsiasi, più quell’evento recede nel “passato”. Se osserviamo un evento a qualche anno luce di distanza, vuol dire che ciò che vediamo è accaduto moltissimo tempo fa. Ma in realtà non è così. E’ semplicemente la distanza fisica a creare l’illusione del tempo. Nulla di ciò è reale. Vediamo l’immagine di ciò che una volta è stato un evento e che ognuno di noi stiamo dando un’interpretazione. La personale interpretazione di quell’immagine è quella che chiamiamo immagine-azione. Quindi, possiamo usare la nostra immaginazione per creare qualunque cosa, anche nel passato o futuro, perché la nostra immagine-azione funziona in entrambi i sensi.
Con la mente immaginiamo qualcosa, ed essa inizia a prendere forma. Più a lungo la immaginiamo più quella forma diventa fisica, finché l’energia che le abbiamo dato esplode letteralmente in uno scoppio di luce, proiettando un’immagine in quella che definiamo “realtà” e questa realtà cambia di persona in persona.
E’ molto difficile percepire qualcosa che non habbiamo mai avuto idea dell’esistenza fin quando non siamo convinti che esista davvero.Siamo fatti di atomi che sono energia pura nella forma più compatta possibile - questo è il mistero dell'origine del mondo. Ma siamo limitati, il nostro cervello registrare solo ciò che i nostri occhi percepiscono. La nostra mente registra tutto quello di cui abbiamo conoscenza. Quindi, ciò che esiste davvero non sono cose, ma i movimenti di consapevolezza delle scelte nel nostro subconscio. Le cose esistono nel mondo per la collaborazione del subconscio di ciascuno. E' vero, dunque, ché quando si guarda al microscopio il movimento di un atomo vedremo che può essere in due o più posti contemporaneamente. Quindi, quando si guarda qualcosa, ciò che esiste sono particelle delle esperienze che i nostri occhi un giorno hanno segnalato. Quando non stiamo guardando niente, esistono soltanto onde elettromagnetiche. Queste onde che si propagano darci le infinite possibilità che la fisica quantistica ci offre. Sono le possibilità di coscienza che esistono, dell’esperienza che abbiamo e che vengono a galla. Così, quando i nostri occhi registrano queste onde elettromagnetiche, il nostro cervello cattura una sola posizione possibile di questa particella, che è un'immagine che diventa l'esperienza che plasma la nostra realtà. Questo, la fisica quantistica chiama sovrapposizione. Perciò, ognuno è padrone del proprio destino, della sua realtà, poiché si sceglie la sovrapposizione che si desidera. Dobbiamo essere positivi e ottimisti e scegliere le possibilità positive che l'universo ci offre.
Fonte: Conversazione con Dio – Neale Walsch