l
paese Globale della Pace Mondiale
I principi
universali che mantengono ordine nell’attività dell’universo
fisico sono le leggi di natura, le leggi della fisica, della
chimica, della biologia. Queste leggi governano, silenziosamente, il
comportamento degli atomi e delle galassie, del nostro respiro e del
battito cardiaco. La Legge Naturale, che governa tutta la Natura, è
la “Costituzione dell’universo” e amministra tutta la vita:
quella delle galassie, del nostro sistema solare e del pianeta terra;
certamente anche le nostre vite individuali, i nostri pensieri e le
nostre azioni sono amministrati dalla Legge Naturale. Seguendo il
principio della minima azione, la Legge Naturale guida la vita verso
livelli sempre più alti di evoluzione.
La violazione delle
leggi della natura, impedisce questo naturale processo evolutivo e
provoca stress e sofferenza. Agire in armonia con queste leggi, si
ottiene il sostegno della propria natura, il funzionamento della
fisiologia rimane equilibrato, la mente è appagata, i pensieri e le
azioni mostrano la stessa naturale efficienza dell'attività della
natura che realizza ogni cosa con il minimo sforzo ed il massimo
rendimento. Tale consapevolezza rende la persona così espansa
che i suoi pensieri e il suo comportamento sostengono l'ambiente in
modo completamente naturale.
Kant stese il
Progetto per una pace perpetua nel 1795. L’idea di una società
cosmopolita in cui sarebbe regnata una “pace perpetua”: un mondo
dove gli umani, in virtù del dono che li distingue dagli animali, la
ragione, fossero stati in grado di anteporre una coesistenza pacifica
agli interessi, alle violenze, all’avidità dei pochi.
Un mondo dove la
pace diventava condizione necessaria perché la stessa ragione
potesse sussistere e sopravvivere e continuare a comprendere quello
che lui definì “il sublime”, l’infinita piccolezza dell’uomo,
la sua superiorità sulla materia non cosciente.
La pace postulata
come principio non ha molto senso se al suo interno ammette casi che
in realtà rivelano un’essenza utilitaristica. Se si presentasse il
caso in cui al posto di uccidere mille persone se ne possono
scegliere dieci e spararle, considerando queste come opzioni, il
termine pace è di per sé relativo. Violenza genera violenza.
E’
necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul
mondo.
“Per quanto uno
guardi alla storia e, d’altronde, anche al presente, capisce che le
guerre sono state e sono tutt’ora una componente della storia
dell’uomo. E’ possibile vivere senza?
Sarebbe possibile,
ma ciò dovrebbe essere affiancato di pari passo con una evoluzione
culturale dell’uomo. Con la crescita della tecnica l’uomo ha
raffinato le armi per distruggersi, ma in tal senso non è cresciuto
molto dall’epoca delle caverne. Un tempo le clave, oggi i missili
terra-aria.
Quello che serve
cambiare è ridimensionare il nostro approccio con il mondo, con la
tecnica stessa, perché la tecnologia è tutto oggi e toglierle la
maschera dell’alienazione che le abbiamo modellato sarebbe un
notevole passo avanti.
Il mondo là fuori è
cresciuto, e non noi in sé. Sebbene la scienza abbia permesso un
progresso conoscitivo dell’uomo nel corso della storia, il nostro
modo di porci con gli altri e con il mondo è il medesimo. Il mondo è
proiettato davanti ai nostri occhi su di uno schermo, eppure ci
comportiamo esattamente come difronte ai graffiti delle caverne della
preistoria. Il senso di responsabilità è qualcosa che manca, non
solo da parte di chi detiene il controllo della tecnica, ma anche di
noi che possediamo nuove forme di conoscenza e comunicazione. E’
necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul
mondo.
Siamo
ancora l’uomo dell’età della pietra
La pace continuerà
ad essere utopia, se non riusciremo a operare un salto di mentalità,
in grado di trasportarci in un mondo dove la tecnica è al nostro
servizio e non il contrario. Per far ciò servono investimenti su
scala planetaria a livello educativo. La pace è possibile se esiste
un riconoscimento reciproco, un’accettazione di parte dello stato,
che permetta il raggiungimento di un’effettiva condizione migliore.
Questa coscienza pacifista è possibile se tutti se ne rendono conto
e ciò vuol dire che sono le masse in primis che devono essere
educate a questa transazione di mentalità.
Sei ancora
l’uomo dell’età della pietra, recitava Quasimodo.
Il passaggio che io
intendo non è un abbandono di uno stato per un altro, bensì si
avvicina di più all’idea di una sintesi hegeliana: l’uomo
cosciente del proprio passato che sa guardare veramente in faccia al
futuro e non con una presunzione di stampo futurista.
La speranza è che
gli uomini futuri trovino nella condizione di pace terrena non solo
un momento favorevole dal punto di vista economico, politico, e
sociale, ma soprattutto un istante in cui si possa finalmente
ragionare e cogliere appieno la precarietà e la futilità di questa
vita.
Finchè il termine
pace sarà veicolato dai mezzi di comunicazione di massa al solo
scopo di mascherare la realtà del mondo, credo che, come affermò
Einstein un tempo, non saremo molto lontani dal combattere la
quarta guerra mondiale con i bastoni dei primati.” Davide
Marzorati
La
Voce de un Nobel
Noi, come
famiglia umana del XXI secolo, di fronte all’aumento delle
violenze, dobbiamo ammettere che siamo sulla strada sbagliata e che
siamo chiamati a trovare nuovi modi di pensare e di agire in una
prospettiva globale. Abbiamo urgente bisogno di spostarci dalla
strada della violenza per muoverci verso la strada della non violenza
e della costruzione della pace attraverso il disarmo.
La pace è un
bellissimo regalo da avere nella vita, e lo sanno bene coloro che
hanno conosciuto conflitti violenti, guerre, carestie, malattie,
povertà. Credo che la pace sia un diritto fondamentale per ogni
individuo, per tutti gli uomini. La guerra è la negazione e la
privazione di tutti i diritti umani, della vita, della proprietà,
della libertà, e dovrebbe essere abolita. La pace, sia interiore che
esteriore, è possibile e ci sono passi che tutti noi possiamo
compiere per raggiungerla. Tuttavia, se non crediamo nella pace, se
non abbiamo passione e se non lavoriamo tutti insieme alla sua
costruzione, come possiamo realizzare la nostra visione di pace?
L’amore per gli
altri e il rispetto per i loro diritti e per la loro dignità di
essere umani, indipendentemente da chi sono o da quale sia la loro
religione, ci porterà verso un reale cambiamento e metterà in moto
le giuste relazioni. Con relazioni sociali costruite
sull’uguaglianza, sulla non violenza e sulla fiducia, possiamo
lavorare insieme per eliminare le molteplici minacce alla nostra
umanità.
La scienza, la
ragione, la saggezza aprono a nuove possibilità e cambiamenti.
Dobbiamo fare tutto il possibile per contribuire a rendere questi
progressi alla portata di tutti attraverso l'istruzione e dobbiamo
sfruttare le nuove tecnologie digitali per collegare e costruire un
mondo di pace.
Veniamo tutti i
giorni culturalmente condizionati ad accettare la violenza come uno
stile di vita e c’è sempre la sensazione che l’umanità stia
correndo grandi rischi. Ma la violenza inizia nella nostra mente e se
vogliamo cambiare, allora è da lì che dobbiamo cominciare a
cambiare.
Mentre la scienza
e la ragione ci hanno fornito molte cose buone (in medicina,
tecnologia, ecc.), purtroppo hanno anche generato le armi nucleari,
la capacità di uccidere con droni armati, ecc. Oggi abbiamo bisogno
di investire sulla nostra conoscenza, sulla nostra capacità di avere
compassione e di amare per respingere gli schemi mentali di stampo
militaristico con cui le nostre culture ci stanno nutrendo ogni
giorno attraverso i mass media e la propaganda di guerra.
E’ importante
cambiare molte delle politiche governative, fermare la corsa agli
armamenti in tutti i nostri Paesi, e costruire nuove istituzioni e
strutture. Credo che sarà una pacifica rivoluzione
politico-spirituale ad allontanarci dalla strada della
militarizzazione e della guerra, avvicinandoci a un percorso di pace
e di non violenza.
Credo che tutte
le società, le istituzioni e le organizzazioni debbano lavorare
insieme e insegnare la via della non violenza come uno stile di vita,
come una scienza politica, come un mezzo per portare avanti un
cambiamento sociale e politico, ovunque viviamo.
Dobbiamo unire le
nostre voci per abolire le armi e gli eserciti in tutti i Paesi e
dimostrare a tutti coloro che credono che il potere militare sia la
forza di controllo sulla storia, che la risoluzione pacifica ai
problemi attraverso il disarmo e la non violenza sono la forza di
controllo della storia."
Premio Nobel
- Mairead Maguir
Con l’esperienza
di quell’area silenziosa ma infinitamente potente della mente, la
totalità del potere organizzativo della natura si ravviva nella
nostra consapevolezza, nella nostra vita e nella vita dell’intera
nazione. Come risultato, cominciamo ad agire spontaneamente in
armonia con la Legge Naturale e a realizzare i nostri desideri con il
minimo sforzo, armonizzando le nostre esigenze con quelle dell’intera
società.
Questa è la
chiave per portare l’invincibilità ad ogni nazione e la pace
permanente nel mondo.
https://www.peacelink.it/
Nessun commento:
Posta un commento