lunedì 23 dicembre 2019

La Pace nel Mondo è Possibile – (se tutti noi insieme lavoriamo alla sua costruzione)




l paese Globale della Pace Mondiale
I principi universali che mantengono ordine nell’attività dell’universo fisico sono le leggi di natura, le leggi della fisica, della chimica, della biologia. Queste leggi governano, silenziosamente, il comportamento degli atomi e delle galassie, del nostro respiro e del battito cardiaco. La Legge Naturale, che governa tutta la Natura, è la “Costituzione dell’universo” e amministra tutta la vita: quella delle galassie, del nostro sistema solare e del pianeta terra; certamente anche le nostre vite individuali, i nostri pensieri e le nostre azioni sono amministrati dalla Legge Naturale. Seguendo il principio della minima azione, la Legge Naturale guida la vita verso livelli sempre più alti di evoluzione.

La violazione delle leggi della natura, impedisce questo naturale processo evolutivo e provoca stress e sofferenza. Agire in armonia con queste leggi, si ottiene il sostegno della propria natura, il funzionamento della fisiologia rimane equilibrato, la mente è appagata, i pensieri e le azioni mostrano la stessa naturale efficienza dell'attività della natura che realizza ogni cosa con il minimo sforzo ed il massimo rendimento. Tale consapevolezza rende la persona così espansa che i suoi pensieri e il suo comportamento sostengono l'ambiente in modo completamente naturale.

Kant stese il Progetto per una pace perpetua nel 1795. L’idea di una società cosmopolita in cui sarebbe regnata una “pace perpetua”: un mondo dove gli umani, in virtù del dono che li distingue dagli animali, la ragione, fossero stati in grado di anteporre una coesistenza pacifica agli interessi, alle violenze, all’avidità dei pochi.
Un mondo dove la pace diventava condizione necessaria perché la stessa ragione potesse sussistere e sopravvivere e continuare a comprendere quello che lui definì “il sublime”, l’infinita piccolezza dell’uomo, la sua superiorità sulla materia non cosciente.

La pace postulata come principio non ha molto senso se al suo interno ammette casi che in realtà rivelano un’essenza utilitaristica. Se si presentasse il caso in cui al posto di uccidere mille persone se ne possono scegliere dieci e spararle, considerando queste come opzioni, il termine pace è di per sé relativo. Violenza genera violenza.

E’ necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul mondo.
“Per quanto uno guardi alla storia e, d’altronde, anche al presente, capisce che le guerre sono state e sono tutt’ora una componente della storia dell’uomo. E’ possibile vivere senza?
Sarebbe possibile, ma ciò dovrebbe essere affiancato di pari passo con una evoluzione culturale dell’uomo. Con la crescita della tecnica l’uomo ha raffinato le armi per distruggersi, ma in tal senso non è cresciuto molto dall’epoca delle caverne. Un tempo le clave, oggi i missili terra-aria.
Quello che serve cambiare è ridimensionare il nostro approccio con il mondo, con la tecnica stessa, perché la tecnologia è tutto oggi e toglierle la maschera dell’alienazione che le abbiamo modellato sarebbe un notevole passo avanti.

Il mondo là fuori è cresciuto, e non noi in sé. Sebbene la scienza abbia permesso un progresso conoscitivo dell’uomo nel corso della storia, il nostro modo di porci con gli altri e con il mondo è il medesimo. Il mondo è proiettato davanti ai nostri occhi su di uno schermo, eppure ci comportiamo esattamente come difronte ai graffiti delle caverne della preistoria. Il senso di responsabilità è qualcosa che manca, non solo da parte di chi detiene il controllo della tecnica, ma anche di noi che possediamo nuove forme di conoscenza e comunicazione. E’ necessario ridiscutere in termini morali il nostro approccio sul mondo.

Siamo ancora l’uomo dell’età della pietra
La pace continuerà ad essere utopia, se non riusciremo a operare un salto di mentalità, in grado di trasportarci in un mondo dove la tecnica è al nostro servizio e non il contrario. Per far ciò servono investimenti su scala planetaria a livello educativo. La pace è possibile se esiste un riconoscimento reciproco, un’accettazione di parte dello stato, che permetta il raggiungimento di un’effettiva condizione migliore. Questa coscienza pacifista è possibile se tutti se ne rendono conto e ciò vuol dire che sono le masse in primis che devono essere educate a questa transazione di mentalità.

Sei ancora l’uomo dell’età della pietra, recitava Quasimodo.
Il passaggio che io intendo non è un abbandono di uno stato per un altro, bensì si avvicina di più all’idea di una sintesi hegeliana: l’uomo cosciente del proprio passato che sa guardare veramente in faccia al futuro e non con una presunzione di stampo futurista.
La speranza è che gli uomini futuri trovino nella condizione di pace terrena non solo un momento favorevole dal punto di vista economico, politico, e sociale, ma soprattutto un istante in cui si possa finalmente ragionare e cogliere appieno la precarietà e la futilità di questa vita.

Finchè il termine pace sarà veicolato dai mezzi di comunicazione di massa al solo scopo di mascherare la realtà del mondo, credo che, come affermò Einstein un tempo, non saremo molto lontani dal combattere la quarta guerra mondiale con i bastoni dei primati.” Davide Marzorati

La Voce de un Nobel
Noi, come famiglia umana del XXI secolo, di fronte all’aumento delle violenze, dobbiamo ammettere che siamo sulla strada sbagliata e che siamo chiamati a trovare nuovi modi di pensare e di agire in una prospettiva globale. Abbiamo urgente bisogno di spostarci dalla strada della violenza per muoverci verso la strada della non violenza e della costruzione della pace attraverso il disarmo.
La pace è un bellissimo regalo da avere nella vita, e lo sanno bene coloro che hanno conosciuto conflitti violenti, guerre, carestie, malattie, povertà. Credo che la pace sia un diritto fondamentale per ogni individuo, per tutti gli uomini. La guerra è la negazione e la privazione di tutti i diritti umani, della vita, della proprietà, della libertà, e dovrebbe essere abolita. La pace, sia interiore che esteriore, è possibile e ci sono passi che tutti noi possiamo compiere per raggiungerla. Tuttavia, se non crediamo nella pace, se non abbiamo passione e se non lavoriamo tutti insieme alla sua costruzione, come possiamo realizzare la nostra visione di pace?

L’amore per gli altri e il rispetto per i loro diritti e per la loro dignità di essere umani, indipendentemente da chi sono o da quale sia la loro religione, ci porterà verso un reale cambiamento e metterà in moto le giuste relazioni. Con relazioni sociali costruite sull’uguaglianza, sulla non violenza e sulla fiducia, possiamo lavorare insieme per eliminare le molteplici minacce alla nostra umanità.

La scienza, la ragione, la saggezza aprono a nuove possibilità e cambiamenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per contribuire a rendere questi progressi alla portata di tutti attraverso l'istruzione e dobbiamo sfruttare le nuove tecnologie digitali per collegare e costruire un mondo di pace.

Veniamo tutti i giorni culturalmente condizionati ad accettare la violenza come uno stile di vita e c’è sempre la sensazione che l’umanità stia correndo grandi rischi. Ma la violenza inizia nella nostra mente e se vogliamo cambiare, allora è da lì che dobbiamo cominciare a cambiare.

Mentre la scienza e la ragione ci hanno fornito molte cose buone (in medicina, tecnologia, ecc.), purtroppo hanno anche generato le armi nucleari, la capacità di uccidere con droni armati, ecc. Oggi abbiamo bisogno di investire sulla nostra conoscenza, sulla nostra capacità di avere compassione e di amare per respingere gli schemi mentali di stampo militaristico con cui le nostre culture ci stanno nutrendo ogni giorno attraverso i mass media e la propaganda di guerra.

E’ importante cambiare molte delle politiche governative, fermare la corsa agli armamenti in tutti i nostri Paesi, e costruire nuove istituzioni e strutture. Credo che sarà una pacifica rivoluzione politico-spirituale ad allontanarci dalla strada della militarizzazione e della guerra, avvicinandoci a un percorso di pace e di non violenza.
Credo che tutte le società, le istituzioni e le organizzazioni debbano lavorare insieme e insegnare la via della non violenza come uno stile di vita, come una scienza politica, come un mezzo per portare avanti un cambiamento sociale e politico, ovunque viviamo.

Dobbiamo unire le nostre voci per abolire le armi e gli eserciti in tutti i Paesi e dimostrare a tutti coloro che credono che il potere militare sia la forza di controllo sulla storia, che la risoluzione pacifica ai problemi attraverso il disarmo e la non violenza sono la forza di controllo della storia."
Premio Nobel - Mairead Maguir

Con l’esperienza di quell’area silenziosa ma infinitamente potente della mente, la totalità del potere organizzativo della natura si ravviva nella nostra consapevolezza, nella nostra vita e nella vita dell’intera nazione. Come risultato, cominciamo ad agire spontaneamente in armonia con la Legge Naturale e a realizzare i nostri desideri con il minimo sforzo, armonizzando le nostre esigenze con quelle dell’intera società.
Questa è la chiave per portare l’invincibilità ad ogni nazione e la pace permanente nel mondo.


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