domenica 30 maggio 2021

Il lavoro sodo non è Passe-partout per il successo.

 


Lavora come se ci fosse qualcuno, là fuori, impegnato 24h al giorno per portarti via quello che hai costruito finora.” Mark Cuban.

È molto diffusa la credenza che per ottenere il successo sia necessario lavorare fino allo sfinimento ed essere disposti a qualsiasi tipo di rinuncia e sacrificio, se davvero vogliamo raggiungere l’obiettivo.

Siamo cresciuti con il mito del piacere derivante solo ed esclusivamente dalla fatica e dal lavoro intenso, e siamo abituati ad associare il concetto di successo, col fare di più, lavorare giorno e notte e immolarsi alla causa. È arrivato il momento di rovesciare questo paradigma.

Noi costruiamo la nostra realtà, osservando i fatti e mettendoli in schemi, per forgiare i nostri modelli mentali. Questi schemi sono presenti in tutte le conoscenze acquisite nel corso della vita, potendo "anestetizzare" e impedire l'acquisizione di nuovi modelli informativi, se non stiamo attenti.

A causa di questi schemi prestabiliti, non sempre interpretiamo correttamente ciò che vediamo. Essi possono rappresentare barriere che bloccano il progresso personale e professionale.

Tutti noi crediamo che ciò che vediamo corrisponda sempre alla "realtà", ma la verità e che stiamo guardando una rappresentazione, una mappa che costruiamo con le lenti che usiamo per guardare il mondo e le cose intorno a noi. Da questa mappa è da dove i nostri paradigmi emergono. Più le nostre lenti sono deformate, più lontano dalla realtà ci collochiamo. 

Se interpretiamo la realtà di un modo molto deforme, andiamo contro i risultati sempre al di fuori del contesto della realtà, dunque, diverso da quello che ci aspettiamo. E’ questa, quindi, la causa delle delusioni, della sfortuna e delle continue frustrazioni, perché i concetti che abbiamo di come la vita e il mondo di oggi operano sono grandemente equivocati.

Non sempre il successo arriva attraverso il duro lavoro.

Non è detto che ogni sacrificio debba essere ricompensato o che il lavoro sodo sia Passe-partout per il successo.

La nostra vita è una dichiarazione del modo in cui percepiamo la realtà.

Ogni giorno, ci allineiamo, positivamente o negativamente, con qualcosa che noi percepiamo come "verità". Così come il mito del lavorare sodo per ottenere successo, molte altre credenze sbagliate, sonno infiltrate nella nostra cultura e sono viste come verità assoluta e pensiamo che "questo è come funzionano le cose".

Quando ci proponiamo raggiungere un obiettivo importante nella nostra vita, due forze entrano in gioco: la forza di volontà e quella dell’immaginazione. Se non vanno di pari passo in armonia, si può scommettere che quando loro sono in conflitto, vincerà sempre la forza dell'immaginazione.

Potete applicare tutte le norme tecniche, gli sforzi soprannaturali, competenze…, ma se una semplice vocina dentro, iniziare a importunarci dicendo: "Io farò, ma sarà inutile”, “non riuscirò trovare abbastanza risorse”, “lo farò ma so che non renderà molto questa volta”, “farò questa volta solo per fare esperienza, la prossima ci riuscirò…" questo significa che le due forze sono in conflitto e il risultato, si sa già come andrà a finire.

Quando riteniamo che, per qualsiasi ragione, non saremo in grado di superare certe situazioni, rimane nel subconscio un frammento d’informazione negativa (la memoria di un fallimento, per esempio), e quando la stessa situazione o una simile si ripresenta, il subconscio, che ha conservato l'esperienza, ti passa le informazioni di fallimento e questa sensazione ti accompagnerà durante tutto il processo, condizionando il risultato al fallimento. La consapevolezza di questa catena evento-ricordo-comportamento, è ciò che provoca il cambiamento dell’atteggiamento mentale, quando si dovrà affrontare situazioni che hanno avuto esito negativo.

Pertanto, l'unico modo per influenzare e impedire l'esito negativo dei nostri comportamenti, è di agire direttamente sul subconscio, selezionando e reinstallando nuovi e positivi pensieri, ripetutamente.

La legge del minor sforzo

“Il successo è una continua espansione della felicità e include l’abbondanza materiale, buona salute, relazioni appaganti, libertà creativa e pace della mente. Certe leggi ci aiutano a raggiungere il successo senza troppo sforzo e in modo armonioso. La legge è un processo che trasforma il "non manifesto" in "manifesto". La Divinità è la fonte che, attraverso l'azione della nostra mente, si rende concreto nel mondo fisico.

Quest’universo non è altro che movimento di energia e informazioni. Tutti noi siamo piccoli veicoli di energia e informazioni. Possiamo, consapevolmente, cambiare l'energia e il contenuto dell'informazione, attraverso l'attenzione e l'intenzione. Da che ogni cosa è connessa e correlata con ogni altra cosa, l''intenzione ha una flessibilità infinita. Scivolate nel silenzio, liberate la vostra intenzione e attendetene la fioritura. Abbandonate l'attaccamento al risultato. Lasciate che l'universo manovri i dettagli.

La Legge di Causa & Effetto

In ogni momento o situazione noi facciamo delle scelte. Poiché l'universo offre infinite scelte, le nostre reazioni alle cose sono in genere scelte condizionate. Per fare le giuste scelte, dobbiamo ascoltare i segnali del nostro cuore che ci darà un senso di conforto se la scelta è giusta. Ponete sempre attenzione nel momento in cui fate una scelta. Lasciatevi guidare dal cuore per fare scelte significative.

La Legge della Pura Potenzialità

Noi siamo essenzialmente pura coscienza. Siamo parte di un campo energetico universale che è infinito e slegato. Normalmente viviamo una vita influenzata dalle cose esterne. Il risultato è paura, bisogno di controllo e ricerca di approvazione. Per superare questo dobbiamo comprendere che il nostro vero "io" non è legato alle cose esterne bensì dalla pura coscienza interna”.

"Comunque, il vero successo è qualcosa di impalpabile, è una sensazione interiore, che non si può materialmente mostrare agli altri. Lo spirito di crescita, le emozioni positive, le scelte giuste, il rispetto per ogni forma vivente, le buone relazioni, le esperienze di crescita, l’amore autentico e l’amicizia sincera". (Vitalibera).

La lotta per la sopravvivenza è necessaria o è una falsa credenza?- Capitolo XIII


Fonte: Deepak Chopra

mercoledì 12 maggio 2021

Como a higiene mudou ao longo dos séculos?

 



Hábitos de higiene comuns, como tomar banho todos os dias, só se popularizaram no começo do século passado. Basta dizer que, na Europa, do Renascimento ao Iluminismo, o banho era proibido pelos médicos porque, como a peste era invisível, os médicos não sabiam como é que ela penetrava no corpo. 

Acreditavam que a água abria os poros da pele, por onde podiam entrar doenças graves. Isso explica porque, por exemplo, Luís XIV, conhecido como Rei Sol, durante seus 72 anos de reinado (de 1643, quando tinha menos de cinco anos, até sua morte em 1715), só tomou dois banhos.

Para compensar, todos os dias ele enxaguava as mãos com água perfumada e dia sim, dia não, esfregava o rosto com uma toalha úmida.

Costumavam trocar de roupa várias vezes durante o dia, pois naquele século a ideia era que roupas limpas garantiam a higiene pessoal, retirando a sujeira da pele. Daí a grande exibição de golas e punhos, como se vê, por exemplo, na pintura do barroco holandês. "Numa época em que até cuspir era permitido em público", diz Peter Ward em seu ensaio The Clean Body, "esses detalhes expressavam com perfeição o refinamento de quem o usava".

A primeira vez que o ato de lavar as mãos ficou famoso, não foi legal. Poncio Pilatus, o governador romano da Judeia, quis mostrar com esse ato que se omitia na decisão sobre a condenação de Jesus Cristo.

Higiene também foi bastante estimulada por algumas religiões. Afinal, a pureza da alma se associava à pureza do corpo. O islamismo enfatizava bem esse ponto. Maomé disse: a limpeza é metade da fé.

No mundo cristão era bem menos. A tradição dos banhos romanos remetia bastante também a um lado sensual, erótico. E o cristianismo , com sua lista de pecados, via com desconfiança o cuidado com o corpo. Mas para os cristãos, o que fechou a torneira dos banhos, digamos assim, foi a peste bubônica, que na idade média matou cerca de um terço da população europeia.

A partir do final dos anos 1700, a ideia de ter que tomar banho semanalmente ganhou apoio entre as classes abastadas, enquanto a limpeza das classes mais baixas passou a ser uma preocupação das autoridades apenas a partir do início do século XIX, porque a industrialização pressionou as massas para se reunir nas cidades.


A sujeira das ruas e das pessoas era preocupante devido a teoria médica dos miasmas, que explicava a origem das doenças infecciosas pela difusão no ar de "miasmas", ou seja, micropartículas tóxicas provenientes dos dejetos, sujeira e esterco.

Mais tarde, com o advento da teoria dos germes de Pasteur, que vê os micróbios como a causa raiz de muitas doenças, os governantes decidiram construir sistemas de esgoto e abastecimento de água, expandir a coleta de lixo e inaugurar os primeiros banheiros públicos. (Na Itália, o primeiro foi aberto em Florença em 1869), enquanto o surgimento do banheiro nas casas dos ricos foi sendo gradualmente imitado nas burguesas, passando das cidades para o campo.

Hoje, os hábitos de higiene depois da pandemia do novo coronavírus mudou completamente e muitos estão se tornando totalmente maníacos por limpeza.

Depois de 2020 essa precaução passou a ser definida como “novo normal”. Ou seja, ter cuidados rígidos com a higienização pessoal e de produtos se torna a nossa rotina.

Não deixe que as células lhe controlem! - Cap. VIII


https://www.focus.it/

https://g1.globo.com

lunedì 3 maggio 2021

O Verdadeiro Prazer Encontra-se na Imaginação

 


Ter aquele senso de valor intrínseco que constitui o respeito próprio significa potencialmente ter tudo. Joan Didion

O homem deseja prazer ilimitado, sem nunca ser capaz de alcançá-lo.

E, portanto, todos os prazeres devem ser misturados ao desprazer, como sentimos, porque a alma ao obtê-los busca avidamente o que não pode encontrar, ou seja, uma infinidade de prazer, ou a satisfação de um desejo ilimitado”.

Segundo o poeta Giacomo Leopardi, a humanidade poderia estar mais perto da felicidade no mundo antigo e na Idade Média, quando a falta de conhecimento deixava rédea solta à imaginação. No mundo moderno, experimenta-se uma infelicidade maior, porque a conquista do conhecimento e da verdade leva a imaginação a desvanecer-se e a enfrentar a dura realidade.

A alma humana deseja sempre, e mira essencialmente, viver o prazer, ou seja, a felicidade, que é por si só o prazer. O simples prazer específico, é limitado na sua duração - pois nenhum prazer é eterno - e limitado na sua extensão - pois nenhum prazer é imensurável.

Já o desejo do Prazer é ilimitado, tanto na duração - porque vai em igual passo com a existência, terminando com a morte - como na extensão, porque é substancial em nós, não como desejo de um ou mais prazeres, mas como desejo do Prazer.

A natureza existencial das coisas, exige que tudo tenha limite, confins e seja circunscrito. Porém, o desejo do Prazer, traz consigo o ilimitado; cada prazer isolado é circunscrito, mas não o Desejo, cuja extensão é indeterminada e a alma abraça, substancialmente, toda extensão imaginável desse sentimento. Sendo assim, o desejo do prazer, vai de encontro às leis da natureza, e sempre que se infringe uma lei, consequentemente se sofre penalidades.

A consequência a essa infração, é a sensação de insatisfação, depois da obtenção. Seria o caso de desejarmos algo, ardentemente, e, enquanto nutrimos esse desejo, a coisa é para nós preciosa. No momento em que você deseja uma Ferrari, por exemplo, esse sentimento se manifesta como o desejo de obter a Ferrari e, concomitantemente, o desejo a um prazer. Mas a realidade (não percebida) é que você deseja que esse prazer seja aquele ilimitado. No momento em que você obtém a Ferrari, você está diante de um prazer circunscrito e, passada a euforia, sente de novo um vazio na alma, porque aquele desejo (ao Prazer ilimitado) não foi efetivamente concretizado.

A expectativa é sempre melhor que a obtenção.

Quando a alma deseja algo prazeroso, deseja a satisfação de um desejo infinito, deseja o Prazer e não esse ou aquele prazer. Não obtendo, gera a sensação do incompleto.

Felizmente, existe no homem a faculdade imaginativa, a qual dá a possibilidade de se conceber o real que não existe, como também dar uma existência ao irreal. Essa faculdade imaginativa atua, também, no campo do prazer. Logo, o prazer infinito que não se pode encontrar na realidade, permanece na imaginação, da qual se deriva a esperança.

O desejo não é uma procura por parte do ser humano, não é exatamente a resposta a uma iniciativa do indivíduo, assim como, ter necessidade de comer e beber, não é uma escolha nossa, mas é doado pela natureza.

As necessidades do homem, se manifestam através do desejo, abrangendo, desde a própria conservação e segurança, auto estima, desejo do saber, necessidade de amar e ser amado, até ao conhecimento do transcendental; mas, nem sempre, um desejo corresponde essencialmente a uma necessidade

Grande magistério da natureza!

Sabendo que o homem é capaz de banalizar qualquer coisa, a natureza preferiu não doar a abrangência, a plenitude do prazer, visto que serve pra a própria conservação, necessária à subsistência. Forneceu, porém, como sublimação, ilusões e uma imensa variedade de prazeres, assim, quando se cansar de buscar um, pode-se correr atrás de outros, indefinidamente, dando-lhe a sensação da obtenção do prazer infinito.

O desejo é vivido, partindo do estado da necessidade essencial em direção à satisfação, que nem sempre é percebida com clareza.

Quando o desejo se abre à ‘procura de algo’, o objetivo da alma é encontrar esse ‘algo’. A meta final é vista como um valor, um bem em si mesmo, porque responde à nossa necessidade de prazer. Aqui, então, pode entrar o risco de confundir desejos com necessidades.

«O prazer infinito que não se encontra na realidade, encontra-se assim na imaginação, da qual derivam a esperança, as ilusões... Não é por acaso que a esperança é sempre maior do que o bem e que a felicidade humana não pode consistir senão na imaginação e ilusões ». Leopardi

A pessoa com a auto- estima baixa, é perita nessa confusão. Inconscientemente, acha que não é merecedora de tal (ou tais) prazer e, automaticamente, transforma o prazer em necessidade objetiva, colocando a necessidade em oposição ao desejo.

A baixa auto-estima faz crer que o ‘desejar’ é egoismo, algo não necessário. Dessa forma, quando os desejos afloram, são reprimidos pra eliminar o sentimento de culpa ou são automaticamente convertidos em ‘necessidades’ pra serem legítimos.

Procurar melhorar a auto-estima é importante, não só pra amplificar a extensão do prazer mas para aprender a se valorizar de forma equilibrada.

Aumentando o nivel da auto-estima, se consegue diminuir - ou eliminar totalmente - o nivel da auto-sabotagem dos nossos merecidos desejos.

Cada pessoa é totalmente responsável pelo seu próprio universo!. Cap. X


sabato 17 aprile 2021

Modelos Mentais que põem barreiras ao progresso pessoal e profissional

 


Simplicidade é a necessidade de distinguir sempre, todos os dias, o essencial do supérfluo.

Ermanno Olmi

Há uma crença generalizada de que para alcançar o sucesso é necessário trabalhar até a exaustão e estar disposto a qualquer tipo de sacrifício e renuncia, se realmente quisermos atingir a meta.

Crescemos com o mito do prazer obtido, única e exclusivamente, através do cansaço e do trabalho intenso, e estamos habituados a associar o conceito de sucesso com o trabalhar dia e noite e sacrificar-se por uma causa. Esse é um bom momento para reverter esse paradigma.

Construímos nossa realidade, observando os fatos e colocando-os em padrões, para forjar nossos modelos mentais. Esses padrões estão presentes em todos os conhecimentos adquiridos ao longo da vida, podendo "anestesiar" e impedir a aquisição de novos modelos de informação, se não agirmos.

Devido a esses padrões pré-estabelecidos, nem sempre interpretamos corretamente o que vemos. Eles podem representar barreiras ao progresso pessoal e profissional.

Todos acreditamos que o que vemos corresponde sempre à "realidade", mas a verdade é que estamos olhando para uma representação, um mapa que construímos com as lentes que usamos para olhar o mundo e as coisas que nos rodeiam. É desse mapa que nossos paradigmas emergem.

Quanto mais nossas lentes são deformadas, mais nos afastamos da realidade. Se interpretarmos a realidade de uma forma muito deformada, iremos sempre de encontro aos resultados fora do contexto da realidade, portanto, diferente do que esperamos. Essa é, portanto, a causa de decepções, infortúnios e frustrações constantes, pois os conceitos que temos de como a vida e o mundo de hoje funcionam são muito mal compreendidos.

O sucesso nem sempre vem com trabalho duro.

Não se pode afirmar que todo sacrifício deve ser recompensado ou que o trabalho árduo é um passe-partout para o sucesso.

Nossa vida é uma declaração da maneira como percebemos a realidade.

Todos os dias, nos alinhamos, positiva ou negativamente, com algo que percebemos como "verdade". Além do mito de trabalhar duro para o sucesso, muitos outros equívocos se infiltraram em nossa cultura e são vistos como verdade absoluta e pensamos que "é assim que as coisas funcionam".

Quando almejamos atingir um objetivo importante em nossa vida, duas forças entram em ação: a força de vontade e a imaginação. Se elas não andarem de mãos dadas em harmonia, pode apostar que, quando estão em conflito, o poder da imaginação sempre vencerá.

Você pode aplicar todos os padrões técnicos, esforços sobrenaturais, habilidades..., mas se uma simples vozinha interior, começar a lhe incomodar dizendo: "Vou fazer, mas vai ser inútil", "Não vou conseguir encontrar recursos suficientes ", " Vou fazer desta vez só para ganhar experiência, da próxima vou ter sucesso…” isto significa que as duas forças estão em conflito e o resultado, se pode imaginar.

Quando acreditamos que, por qualquer motivo, não seremos capazes de superar certas situações, um fragmento de informação negativa permanece no subconsciente (a memória de um fracasso, por exemplo), e quando a mesma situação, ou uma semelhante se apresentar, o subconsciente, que conservou a experiência, lhe passa a informação do fracasso e esse sentimento que lhe acompanhará durante todo o processo, condicionando o resultado ao fracasso. A consciência dessa cadeia evento-memória-comportamento é o que faz com que a atitude mental mude, ao se deparar com situações que tiveram resultados negativos.

Portanto, a única forma de influenciar e prevenir o resultado negativo de nossos comportamentos é agir diretamente no subconsciente, selecionando e reinstalando pensamentos novos e positivos, repetidamente.

A lei do menor esforço

"O sucesso é uma expansão contínua da felicidade e inclui abundância material, boa saúde, relacionamentos gratificantes, liberdade criativa e paz de espírito. Certas leis nos ajudam a alcançar o sucesso sem muito esforço e de forma harmoniosa. A lei é um processo que transforma o “não manifesto” em “manifesto”. A divindade é a fonte que, por meio da ação de nossa mente, se concretiza no mundo físico.

Este universo nada mais é do que o movimento de energia e informação e nós somos os pequenos veículos. Podemos mudar conscientemente a energia e o conteúdo das informações por meio da atenção e da intenção. Uma vez que tudo está conectado e correlacionado com tudo o mais, a intenção tem uma flexibilidade infinita.

A Lei de Causa e Efeito

Em cada momento ou situação, fazemos escolhas. Uma vez que o universo oferece escolhas infinitas, nossas reações às coisas são tipicamente escolhas condicionais. Para fazer as escolhas certas, devemos ouvir os sinais de nosso coração que nos darão uma sensação de conforto se a escolha for certa. Sempre preste atenção ao fazer uma escolha. Deixe-se guiar pelo coração para fazer escolhas significativas.

A Lei do Potencial Puro

Somos essencialmente consciência pura. Somos parte de um campo de energia universal que é infinito e ilimitado. Normalmente vivemos uma vida influenciada por coisas externas. O resultado é o medo, a necessidade de controle e a busca por aprovação. Para superar isso, devemos entender que nosso verdadeiro “eu” não está ligado às coisas externas, mas pela pura consciência interna ”.

Fique em silêncio, libere sua intenção e espere que ela desabroche. Deixe de lado o apego ao resultado. Deixe o universo manipular os detalhes.

A luta pela sobrevivência é necessária ou é uma crença falsa? - Capítulo XIII


Fonte: As Sete Leis Espirituais do Sucesso ”por Deepak Chopra

martedì 6 aprile 2021

Emoção é energia em movimento

 


O fluxo de conhecimento está caminhando em direção a uma realidade não-mecânica; o universo começa a se parecer mais com um grande pensamento do que com uma grande máquina. A mente já não parece ser uma intrusa acidental no reino da matéria.Devemos superar isso, e aceitar a conclusão indiscutível. O universo é imaterial-mental e espiritual.“- RC Henry, Professor de Física e Astronomia da Universidade Johns Hopkins

"Emoção é energia em movimento. Quando você move a energia, cria um efeito. Se você colocar bastante energia em movimento, cria a matéria. A matéria é energia conglomerada, comprimida em conjunto. Se você manipular a energia suficientemente, de uma certa maneira, você obtém a matéria. Todo mestre entende esta lei. Se trata da alquimia do universo. Constitui o segredo de toda a vida. O pensamento é energia pura! Qualquer pensamento que você tenha, é criativo. A energia do pensamento nunca morre. Nunca. Ela abandona o nosso ser e dirige-se ao universo, estendendo-se para sempre. Um pensamento é para sempre. Pense nisso!

“Todos os pensamentos encontram outros pensamentos, encruzando-se em um labirinto incrível de energia, formando um padrão em constante mudança, de beleza indescritível e incrivelmente complexo.

Cada energia atrai um tipo de energia similar, formando pequenas entidades do mesmo tipo de energia. Quando estas entidades semelhantes de energia se batem uma nas outras, elas se agregam entre si. É preciso uma massa indescritivelmente grande dessa energia para formar a matéria. Mas a matéria é composta de pura energia. Na verdade, esta é a única maneira pela qual ela pode ser formada.” N.Walsch

Somente nos últimos cem anos, a humanidade começou a descobrir a realidade desse efeito, e, através da física quântica, a ciência conseguiu explicar Deus cientificamente.

(...)Nem sempre é preciso entender o conceito físico ou o funcionamento das leis, basta crer e saber que elas funcionam. Não é necessário entender o conceito de como a eletricidade funciona, antes de acender a luz. Quando você acende um interruptor, você tem a certeza de que a luz vai acender. Você pode chamar essa "certeza" de fé, se quiser. Aplicando esse conceito, dessa mesma forma, você pode obter tudo o mais.

Então, porque essa "fé" quase nunca funciona quando se trata de algo muito importante? É exatamente por isso. A "importância" que você aplica no seu desejo, é uma das causas principais do bloqueio para a manifestação. 

Quando você aperta o botão da luz, você não se preocupa se vai acender ou não; a importância ao fato é completamente anulada. Faça o mesmo com seus maiores desejos e você vai se surpreender. Geralmente, passamos mais tempo ocupando a mente para criar percursos que possam evitar coisas que tememos e não desejamos que nos aconteça. Diante disso, a razão se habitua a gerar com mais frequência o sentimento do medo. 

A alma é orientada para receber a energia das emoções e transformá-las em realidade. Seja qual for a emoção – alegria, tristeza, medo - a alma recebe como um pacote de sentimentos e não faz distinção se aquele sentimento é ruim ou bom pra você.

A alma não faz julgamentos sobre o que é certo-errado; bom-ruim. O seu papel é identificar a emoção e transformá-la em resultados, direcionando-a para aquela linha da vida, dentro do campo de todas as possibilidades que correspondem ao seu sentimento. Se sua emoção foi provocada pelo medo de perder o emprego, a alma direciona a emoção recebida para aquele setor onde existem todas as condições que possam fazer com que você perca o emprego. Essa é a informação daquela emoção. A alma não dirá: “Puxa, essa emoção que Maria mandou está me informando “perda de emprego”; se for acionada, Maria vai ficar desempregada, coitada… Nesse caso, será melhor fazer o contrário!” Nem espere por isso.

O certo-errado; bom-ruim, são conceitos humanos baseados nas experiências individuais. O que é bom para Maria pode não ser para João. Para a alma, é apenas um sentimento que lhe foi transmitido através do pensamento em forma de energia. Os pensamentos são energia… 

A energia é vibração, não se cria nem se destrói, pode-se apenas mudar de estado. E mais cedo ou mais tarde, você receberá de volta, manifestada materialmente.

Extratos do livro "Deus é Quântico e está no DNA" 

Por que uns recebem bênçãos e outros não? Cap. III





sabato 27 marzo 2021

Benessere psicofisico - Miti e leggende



Una corretta alimentazione costituisce, senz'altro, la base fondamentale per il benessere psico- fisico. Negli ultimi decenni, però, il concetto di alimentazione ha perso, quasi completamente, il suo significato originario: assunzione dei nutrienti necessari al sostentamento di un organismo vivente. Adesso, la moderna società del "benessere", oltre alle importanti conquiste e scoperte scientifiche, ha portato con sé anche una serie di problematiche derivanti dalla necessità dell'uomo di "adattarsi" ai progressi, modificando il proprio stile di vita per rispondere ai modelli di bellezza imposti dalla stessa società.

Dai tempi dei nostri nonni, l’olio di fegato di merluzzo, tanto di moda è stato uno dei tanti “miti salubri”. Certo, è vero che è un olio ricco di vitamine e grassi “buoni”, ma nessuna ricerca ha mai dimostrato che protegga anche il sistema cardiocircolatorio, o che sia necessario alla crescita dei bambini più di un bel piatto di pesce con le verdure.

Le leggende sulla salute, come in questo caso, hanno spesso un fondo di verità, mescolato però a considerazioni irrazionali e a vere e proprie fiabe. E ogni epoca ha le sue. Chiuso con l’olio di fegato di merluzzo, ne sono arrivate altre. Dicerie infondate ma molto suggestive, che grazie a Internet si sono diffuse tra di noi, travestite da pragmatiche e illuminate verità.

Così si vendono preparati disintossicanti, diete particolari, macchinari che disintossicano e persino, per alcuni di questi, è possibile "vedere" con i propri occhi, delle sostanze che fuoriescono dal corpo, dandoci così l'idea che davvero stia avvenendo una disintossicazione.

Le diete "disintossicanti" avrebbero come scopo quello di liberarci delle tossine. Non è dato sapere con esattezza di quali tossine si stia parlando visto che le "tossine", quelle vere, le eliminiamo già naturalmente. In realtà le "diete disintossicanti" sono uno dei tanti modi di "personalizzare" un prodotto in commercio, che nutrono normalmente nella migliore delle ipotesi (sono quasi tutte a base di frutta e vegetali). Se ci alimentiamo bene e variando gli alimenti, preferendo gli alimenti vegetali, non dobbiamo disintossicarci da nulla. (www.medbunker.it)

Sempre sul filone finto salutista, un’altra leggenda sostiene che si debba periodicamente “depurare l’organismo”, operazione misteriosa compiuta, a seconda dei consigli, con beveroni, tisane, diete o pillole. La verità è che il nostro organismo, salvo malattie particolari, sa da sé come depurarsi e lo fa con regolarità ed efficienza.

Per far spuntare gli addominali devi fare esercizi sugli addominali

Non è vero. La perdita localizzata di riserve di grasso è difficile da ottenere con l'allenamento in una zona specifica (tuttavia ottieni di perdere grasso in altre zone, per paradosso). Un esempio al contrario: quando inizi a perdere peso, i primi risultati visibili li hai sul viso. Eppure per perdere grasso dal viso non hai dovuto allenare le guance o la fronte o il collo.

Tieni conto che, soprattutto negli uomini, l'addome è la zona specifica dove si formano questi accumuli. Per eliminarli occorre diminuire l'introito calorico complessivo (usando l'attività fisica come detonatore). Inutile pertanto, spendere in soldi per comprare macchinari per il "six pack" come quelli proposti in Tv. (www.metodo-ongaro.)

Il colesterolo in sé non è né buono, né cattivo

Anche le leggende sull’alimentazione sono infinite e spesso hanno un fondo di verità, travisata e distorta, che rende più difficile sfatarle. Per esempio quella per cui il colesterolo sarebbe pericoloso. Cioè: è vero che alti livelli di colesterolo nel sangue sono associati a un aumento del rischio cardiovascolare. Verissimo, e chi si trova in questa condizione deve rimediare: con una dieta sana e con l’attività fisica, ed eventualmente coi farmaci. Ma il colesterolo in sé non è né buono, né cattivo. La maggior parte di quello presente nel nostro organismo viene prodotto autonomamente dal fegato, perché serve, per esempio, a costruire le pareti delle cellule e produrre ormoni. Quindi, se tutti i valori ematici sono a posto, rinunciare a burro, carne, uova e formaggi è solo inutile e vessatorio.

È anche inutile e vessatorio evitare il cioccolato per il terrore che causi la formazione di brufoli. Perché è stato ampiamente dimostrato che i brufoli sono legati agli ormoni, all’ambiente, allo stress, al fumo di sigaretta e all’uso di cosmetici ma mai alla cioccolata. Si può invece rinunciare benissimo agli spinaci, che non sono così ricchi di ferro come si dice.

Insomma: a tavola ci si può sedere più rilassati di quanto la mitologia contemporanea non racconti.

Anche sul mangiare di notte, tranquillizziamoci

“Se si tratta di uno spuntino una volta ogni tanto, quando ci si alza in una notte di insonnia e si mangia rispondendo alla fame, non vedo perché dovrebbe far male", spiega il nutrizionista Antonio Malorni. Ma c’è certamente un caveat: "Lo spuntino fatto con continuità, più per seguire una moda che per necessità, è tutto un altro paio di maniche". Perché il nostro organismo è regolato sulle 24 ore e "di notte il nostro corpo deve riposare, tanto che si parla di digiuno fisiologico", prosegue Malorni. Lo spuntino notturno che non risponde alla fame "crea una turbativa, destabilizza: provoca la produzione di insulina e, a cascata, di altri ormoni che accendono e spengono geni in maniera non fisiologica. E questo può innescare errori, che a loro volta possono indurre lo sviluppo di malattie degenerative e tumorali".

I Parabeni è tossico

Derivano dalle piante, sono assolutamente “biologici”, ma c’è chi li teme per via della presunta tossicità. Sono i parabeni: una classe di conservanti naturali usati da decenni per creme, bagnoschiuma, shampoo. Si sa che alcuni di loro, assunti a dosi davvero massicce, possono interferire con i nostri equilibri ormonali. Mentre non si è mai dimostrato che provochino l’insorgenza di tumori, anche perché non vengono assorbiti dalla pelle. L’Unione Europea ha comunque fissato i limiti per la quantità massima di parabeni nei prodotti cosmetici, più che altro per evitare il rischio di sensibilizzazione cutanea in alcuni (rari) soggetti predisposti. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, comunque, evitare i rischi è davvero facile: basta sciacquarsi bene dopo essersi insaponati. www.repubblica.it/

Il benessere psico-fisico, dell’individuo quindi, dipende essenzialmente dall’armonia, vocabolo derivante dal greco che significa letteralmente “giusta relazione”, pertanto risulta indispensabile rapportarsi in maniera equilibrata non unicamente con sé stessi ma anche con gli altri.

Consiglio per la Dieta che funziona per tutta la vita!

Il piacere fa molto bene, qualsiasi esso sia. Dormire ringiovanisce e rinnova l’anima.

Leggere un buon libro ti fa sentire nuovo di zecca.

Per rinnovarsi, niente di meglio che fare l’amore, ballare, amare.

Stare in silenzio mentre è in corso una discussione infiammante, fa molto bene: si esercita l'autocontrollo e si sveglia il giorno dopo, senza sentire rimpianti di nulla.

Svegliarsi la mattina pentito per quello che si ha detto-non-detto o fatto-non-fatto ieri sera, questo, sì, è molto dannoso per la salute.

Trascorrere il resto della giornata, senza il coraggio di chiedere scusa, è ancora peggiore. Non chiedere perdono per i nostri errori, provoca il cancro, tenere dentro il rancore, essere pessimisti, avere pregiudizi o falso moralismo!

Vedere persone che hanno crisi di stupidità, ci avvolgono lo stomaco! I telegiornali, le News? Questi sì che fanno male. Chi sa come mai i medici non li hanno ancora vietati e i salutisti non hanno ancora fatto marce e proteste!

Il cinema è meglio per la salute dei popcorn.

La conversazione è meglio di uno scherzo... Gli esercizi fisici è un bene per la salute perché aiuta a equilibrare colesterolo e pressione e aiuta a mantenere in forma, muscoli e cervello. Fate esercizi fisico, sono sempre meglio della chirurgia…

L'umorismo è meglio della rabbia. Gli amici sono meglio delle persone influenti.

Il risparmio è meglio del debito.

Sognare è il meglio di tutto… è sempre meglio sognare che niente!

Siamo il resultato dei nostri pensieri! - Capitolo VI





martedì 16 marzo 2021

Il pensiero è la chiave dello Spirito del Potere

 



Il Potere mentale

Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” John Hagelin.

Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

Nell'universo esiste una sola coscienza capace di pensare, e quando pensa, i suoi pensieri diventano concreti, per legge. Poiché questa coscienza è onnipresente, dev’essere logicamente presente in ogni individuo e ogni individuo dev’essere una manifestazione di questa coscienza onnipresente, onnipotente e onnisciente. Ciò significa che la nostra coscienza è identica alla coscienza universale, vale a dire, c'è solo una mente. Noi rappresentiamo l'individuazione dell'Universo. Non c'è modo di sfuggire a questa conclusione.

A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa unità è coscienza universale. La coscienza non è creata dal cervello, e non è semplicemente il risultato di una reazione molecolare, di processi chimici nel cervello, ma è l’aspetto fondamentale in natura, è il nucleo essenziale della natura, quello che chiamiamo il ‘campo unificato’.”

La Mente Universale risponde sempre e cerca di dare forma a ciò che si presta attenzione, che sia positivo o negativo. Facciamo delle scelte ogni momento della nostra vita, consapevole o inconsapevolmente. Scegliendo inconsciamente, corriamo il rischio di ricevere sia il desiderato sia l’indesiderato perché tutto ciò che realizziamo in un singolo giorno, è il risultato delle nostre scelte: Vado in macchina o a piedi, mangio hamburger o insalata, mi metto in rosa o in blu? Tutte queste scelte portano con sé un risultato buono o cattivo, alla fine. Questa Mente non giudica mai. Riceve informazioni attraverso il potere dei pensieri cercando i mezzi per materializzarli. Questo significa che non c'è un’entità che ci risponda quando è in vena, o che ci respinga quando abbiamo commesso un "peccato" e così via. Dio non "dona" niente di più perché Lui ci ha già dato tutto il necessario per ottenere ciò che vogliamo. Lui ci ha dato la condizione e il meraviglioso potere di creare e realizzare. Siamo noi a creare tutto quello che abbiamo nella nostra vita attraverso il pensiero, le parole e le azioni, con il libero arbitrio. Siamo un essere creativo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ed è possibile ottenere tutto ciò che si sceglie.

L’elettricità è una forma di movimento e il suo effetto dipende dal meccanismo che vi è collegato. Da questo meccanismo dipende se avere o no calore, luce, energia, musica o qualunque altra meravigliosa dimostrazione di potenza con la quale questa energia vitale viene imbrigliata.

Il pensiero è la mente in movimento (proprio come il vento è aria in movimento), e il suo effetto dipende interamente dal “meccanismo al quale è collegato”. Qui, dunque, se deduce che il segreto di tutto il potere mentale dipenda unicamente dal meccanismo che gli colleghiamo.

Attraverso tutte le ere, le persone hanno creduto in un potere invisibile, con il quale e per mezzo del quale tutte le cose sono state create e continuamente ri-create. Potremmo dare personalità a questo potere e chiamarlo Dio, o possiamo pensare a esso come l’essenza dello spirito, che permea tutte le cose, ma in entrambi i casi, l’effetto è lo stesso. 

C’è il grande mondo mentale in cui viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro essere; questo mondo è onnipotente, onnisciente e onnipresente; esso risponderà ai nostri desideri in modo direttamente proporzionale ai nostri propositi e alla nostra fede; il proposito deve essere in accordo con la legge del nostro essere, e dev’essere creativo o costruttivo; la nostra fede deve essere alquanto forte per generare una corrente d’intensità sufficiente a portare alla manifestazione i nostri propositi. Com’è la fede tua, così esso sia per te, è il marchio di ogni test scientifico. Gli effetti prodotti nel mondo esterno sono il risultato dell’azione e reazione dell’individuale sull’universale; questo è il processo che noi chiamiamo pensiero; il cervello è l’organo attraverso cui questo processo è compiuto.

Ogni pensiero mette in moto le cellule cerebrali.

Chi guarda l’interno anziché l’esterno non può non riuscire a usare le potenti forze che possono eventualmente determinare il suo corso nella vita, e portarlo così alla vibrazione di tutto ciò che è il migliore, il più forte e il più desiderabile. 

La coltivazione dell’attenzione è la caratteristica discriminante di ogni uomo o donna di successo, ed è, in assoluto, la più grande realizzazione personale che possa essere raggiunta. Il potere dell’attenzione può venir meglio compreso paragonandolo a una lente d’ingrandimento tramite la quale i raggi del sole sono concentrati; essi non possiedono una particolare forza se la lente viene mossa continuamente da un posto all’altro; ma tenete la lente perfettamente ferma e lasciate che i raggi siano concentrati in un punto per un po’ di tempo e l’effetto diverrà immediatamente visibile. 

Così è il potere del pensiero; lasciate che il potere sia dissipato seminando il pensiero da un oggetto all’altro e non sarà visibile alcun risultato; ma localizzate questo potere tramite l’attenzione e la concentrazione su qualche tipo di proposito per qualche tempo e nulla sarà impossibile. E’ comunque attraverso l’attenzione che sarete finalmente in grado di superare ostacoli di qualsiasi tipo che compariranno da tutte le parti sul vostro cammino, e l’unico modo per acquisire questo meraviglioso potere è tramite la pratica – la pratica è perfezione, in questo e in qualunque altra cosa. 

I grandi uomini della finanza stanno imparando a ritrarsi sempre più dalla moltitudine, cosicché possano avere più tempo per progettare, pensare e creare la giusta condizione mentale. Il pensiero è il processo attraverso cui possiamo assorbire lo Spirito del Potere e mantenere il risultato nella nostra coscienza interiore finché non diventerà una parte della nostra coscienza ordinaria.

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” John Hagelin.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà… Max Planck

L’uomo che può modificare se stesso, perfezionarsi, ricrearsi, padroneggiare il suo ambiente e controllare il suo destino, è il risultato di ogni mente ampiamente risvegliata al potere della ragione nell’azione costruttiva. Larson

La cellula invecchia perché non riceve informazione della nostra coscienza! - Capitolo VI


Fonte: 

La Chiave Suprema - C.Haanel

lunedì 1 marzo 2021

Se torne rico, esse é a melhor forma de ajudar quem é pobre

 


As coisas não são criadas, pensando no seu contrário. Nunca será possível obter boa saúde, estudando e pensando na doença. O que lhe interessa é a cura. Da mesma forma, ninguém pode se tornar rico estudando e pensando na pobreza. Não fale de pobreza, não a analize, nem se preocupe com ela. A chave está em você não fazer um exame atento da pobreza.

Não se interesse pelas suas causas; não tem nada a ver com você. Não passe o seu tempo se preocupando com obras de caridade ou de movimentos de beneficência; toda beneficência tende, unicamente, a perpetuar a mesma miséria que mira extirpar.

Não estou dizendo que você deve ser duro de coração e inclemente, deixando de ouvir o grito do necessitado, mas não deve procurar extirpar a pobreza de modo tradicional. Deixe para trás a pobreza, deixe para trás tudo aquilo que se refere a ela e faça fortuna. Se torne rico; é esse o melhor meio de ajudar quem é pobre.

Você nunca poderá manter a imagem mental que fará com que se torne rico, se continuar a encher a mente com imagem de pobreza. Não leia livros ou jornais que forneçam resumos circunstanciados da miséria em que vivem os habitantes das favelas, ou dos horrores do trabalho de exploração de menores etc. Não leia nada que encha sua mente de imagens tristes de pobreza e sofrimento. Você não pode ajudar, em absoluto, os pobres, assimilando essas coisas; e a difusão de tais coisas não tendem de maneira nenhuma, a eliminar a pobreza.

O que tende a eliminar a pobreza não é encher a mente dos pobres de imagens de pobreza, mas sim, de inserir imagens de riqueza na mente deles. Você não os está abandonando à miséria, quando não permite que a sua mente se encha de imagens daquela miséria. A pobreza poderá ser banida, não aumentando o número de pessoas ricas que pensam à pobreza, mas aumentando o número de pessoas pobres que se propõem, com fé, em se tornarem ricas.

Os pobres não necessitam de caridade; eles precisam de inspiração. A beneficência dão a eles somente um pedaço de pão para mantê-los em vida na mesma miséria, ou oferece a eles um pouco de divertimento para distraíi-los por uma hora ou duas; mas a inspiração os farà emerger da miséria.

Se quiser ajudar os pobres, demonstrem a eles que podem se tornar ricos; dêem provas para eles, através do seu exemplo, se tornando rico, você mesmo. O único modo em que a pobreza poderá ser banida desse mundo, para sempre, é criar um vasto número, e em contínuo aumento, de pessoas que colocam em prática, esses ensinos.

Às pessoas necessitadas, ensine-as a se tornarem ricas, através da criação, não através da competição. Cada pessoa que fica rica através da competição, faz cair atrás de si, a escada em que subiu, mantendo os outros em baixo; mas cada pessoa que fica rico através da criação, abre uma estrada por onde milhares de pessoas o possam seguir, e inspira essas pessoas a imitá-lo.

Não desperdice sua força de vontade para modificar ou obter o que pertence já a outros; a energia do seu pensamento tem o poder de criar turo o que você desejar. Use a sua força de vontade, sobre a visualização daquilo que deseja e, como por magia, se materializarà na sua experiência.

A Prosperidade è uma condição natural do Ser.

Isso significa que NÃO existe escassez, NÃO esistem crises, NÃO existem dificuldades, nem guerras, que possam impedir de se criar mais e mais riquezas, porque, antes de tudo, a riqueza é uma realidade mental. Essa dimensão mental é tão verdadeira quanto as letras dessas palavras que você está lendo aqui, ou como os objetos que se encontram em sua frente. Tudo são coisas que, antes de se manifestarem materialmente, foram pensadas, elaboradas, estudadas, projetadas e todas estas coisas nasceram de um pensamento associado a uma emoção, a estados de espirito que permitiram o salto dimensional para o plano material.

Por que, então, a maior parte das pessoas não consegue materializar seus pensamentos e desejos? A resposta está no processo SER-FAZER-TER.

Se você compreender esse simples processo, você verá se abrir infinitas possibilidades em todos os campos da sua vida.

As leis naturais que colaboram para a manifestação material dos nossos pensamentos, funcionam aplicando os seus principios a nivel do SER que nos leva a agir (FAZER) e a ação se manifesta como resultados (HAVER).

Então, o porque da maior parte das pessoas não obter o sucesso esperado ou a não manifestação material dos seus desejos, é simplesmente porque adota esses três elementos na forma inversa: HAVER-FAZER-SER. “Quando eu TIVER… vou FAZER… e entao vou SER assim ou assado!”

Se for usado nessa ordem, não funcionará por longo tempo, mesmo que você ganhe grande soma na loteria ou obtenha uma herança improvisa.

As pessoas se sentem realizadas porque “possuem”, mas sendo o SER quem produz e mantém a riqueza, o processo tende a se exaurir, tão rapidamente quanto foi obtido.

Crie pensamentos de abundância, antes de tudo, na tua mente. Pense na riqueza como parte de você mesmo, como uma energia vital, tal como é a energia da qual você é feito!

Usando uma postura mental de pessoa rica que você já é, desde seu nascimento, a manifestação material será uma consequência, não o contrário, e seja sempre grato pela riqueza dos outros.

Aspirações, desejos e uma relação harmoniosa, constantemente e persistentemente mantidos na mente, produzem resultados surpreendentes. Inveja, criticas depreciativas àqueles que são ricos e lamentações por ser pobre, não fazem parte da harmonia universal.

A Luta pela Sobrevivência é necessaria, ou é uma falsa crença? -(Capítulo XIII)


Fonte: T. Harv Eker

sabato 20 febbraio 2021

As mudanças velozes na sociedade, voam mais rápidas que a nossa imaginação.

 


As novidades tecnológicas se alternam a um ritmo vertiginoso. A reação entre os seres humanos, a cultura e a sociedade é, às vezes, muito lenta e se torna sempre mais difícil controlar e acompanhar as mudanças.

O desenvolvimento tecnológico, o proliferar incontrolado da informação etc não são temas muito simples para um pobre sapiens mortal. Mas, por outro lado, são argumentos importantes sobre os quais precisa-se refletir, se quisermos entender como será o futuro.

As mudanças serão cada vez mais rápidas

Depois de inventar a roda, a humanidade demorou mais de cinco mil anos para aprender a voar. Mas entre a primeira descolagem de um avião e a aterragem na Lua, decorreram apenas 66 anos.

O primeiro iPhone surgiu em 2007. Os satélites do sistema GPS só ficaram em órbita em 1995; 20 anos depois, entre apps e equipamentos de navegação, a maior parte das pessoas tem um computador a dar-lhe indicações com a ajuda de satélites.

Hoje, quase não conseguimos lembrar da vida pré-Wikipédia, Skype, Facebook, YouTube, iPhone e iPad apesar de todos estes sites e produtos terem nascido depois do ano 2000.

Sabemos que tempo está fazendo lá fora, simplesmente consultando um computador que cabe na palma da mão, antes mesmo de abrir a janela; fazemos telefonemas olhando para o nosso interlocutor; avistamos drones a filmar-nos lá do alto e encolhemos os ombros; cruzamo-nos com carros elétricos nas estradas. E lemos as notícias de um novo gadget ou salto tecnológico com a ligeireza de quem espreita o menu num restaurante.

Armazenamento em "nuvem"? Smartwatches? Impressoras 3D? Carros que se conduzem sozinhos, auto-móveis na total acepção da palavra? Nada nos surpreende. A ficção científica deixou de existir e se confunde com a realidade. A tecnologia e as mudanças velozes na sociedade, são mais férteis e voam mais rápidas que a nossa imaginação.

A Vida já está se alongando de modo incrível

Durante o século XX, a expectativa média de vida nos países desenvolvidos cresceu 30 anos. Claro que uma boa parte deste aumento é atribuível à redução da mortalidade infantil, já em níveis próximos de zero, pelo que ninguém espera um novo incremento de 30 anos de vida até ao fim do século XXI. Mas uma série de avanços nas ciências médicas prometem nos fazer beber as gotas da fonte da juventude: terapia personalizada e direcionada, baseada na informação genética de cada um, nano-medicina, que permite atingir partes quase inacessíveis do corpo e aplicar a medicação no ponto exato em que é necessária, cirurgia robótica, mais precisa do que a mão humana, reprogramação celular, para reverter os efeitos do envelhecimento das células, cultura de órgãos a partir de células estaminais. Existe uma esperança média de vida superior a 105 anos já nos pròximos 50-100 anos, e isto sem levar em conta qualquer nova revolução científica que trave o envelhecimento das células. Há cientistas que acreditam que a primeira pessoa a atingir os 150 anos já nasceu (até agora, o recorde é de 122 anos). O mundo em desenvolvimento deverá ver a sua expectativa de vida aumentar ainda mais, proporcionalmente, face à melhoria de condições básicas (como acesso à água potável) e controlo ou erradicação de doenças como a malária.

O trabalho será mais independente e mais global

Hoje somos todos vizinhos. Num mundo globalizado a uma escala nunca antes concebida, cada vez mais pessoas fundam uma microempresa com janela para os cinco continentes, seja como principal meio de sustento seja como complemento aos rendimentos oficiais. A internet tornou-nos potenciais produtores, com clientes à distância de um clique. Ou de um "gosto": com o auxílio imprescindível das redes sociais, milhares de pessoas transformaram num negócio uma qualquer especialidade que antes não passava de um passatempo.

A inexistência de fronteiras virtuais faz de cada um de nós inventor, produtor e vendedor, sem necessidade de intermediários nem uma rede de distribuição clássica. E isto é só o princípio. Não só esta crescente independência tende a reforçar-se como uma das últimas e mais revolucionárias inovações dos últimos anos, mas fará com que este novo tipo de trabalho se torne menos manual, mais automatizado.

Todos seremos interconectados, criando um mercado global

A internet é a via rápida para o fim da pobreza. Dito assim, soa no mínimo simplista. Mas é esse o caminho que Mark Zuckerberg propõe: pôr todas pessoas online como primeiro passo para criar riqueza.

Não parece grande feito para quem vive na Europa, onde 80% da população está ligada à rede. Olhando mais além, porém, percebemos que apenas um terço da Humanidade tem acesso à internet.

O plano do fundador do Facebook passa por uma parceria com alguns dos gigantes mundiais das telecomunicações móveis para levar internet barata, ou mesmo gratuita, às regiões menos desenvolvidas, com particular ênfase na promoção e no desenvolvimento de planos de pequenos negócios. Não é coisa pouca: um estudo da Deloitte estima que a massificação da internet no mundo em desenvolvimento pode criar 140 milhões de postos de trabalho. A globalização será total. É a democratização completa do mercado: a criação do próprio emprego será cada vez mais a regra e, no limite, ninguém depende de terceiros, de multinacionais, a controlar todo o processo de criação e fabrico de produtos. A absoluta massificação da internet ajudará a reduzir o número de pobres para metade, até 2030, e será o motor de crescimento da classe média, que nos próximos 15 anos deverá crescer do atual um bilhão de pessoas para dois ou mesmo três bilhões. Uma evolução que deverá acarretar sérias consequências políticas e de equilíbrio global. A China, que se espera vir a ter 75% da sua população nesta faixa econômica, pode "sofrer" enormes pressões democráticas; muitos analistas consideram que 12 mil dólares de PIB per capita são o ponto de não retorno a um sistema ditatorial, sendo que a China está neste momento nos sete mil dólares (em Portugal, é 22 mil). Mas a internet e as tecnologias são também uma ameaça à democracia, já que está neste mesmo mundo interconectado…

Aumento da vigilância dos cidadãos sobre governos e empresas

Quando Edward Snowden, ex-analista da CIA, começou a divulgar os hábitos e as estratégias das agências de espionagem americanas, a suspeita transformou-se em certeza: nem tudo o que fazemos na internet fica na internet. Entre programas informáticos que funcionam como "portas traseiras", por onde os espiões de vários governos entram e recolhem informação de milhares, ou milhões, de cidadãos, e ordens oficiais e oficiosas de entrega de informação por parte de gigantes como o Google, o Facebook e a Apple, tudo o que fazemos é passível de ser monitorizado. E a maioria da população parece resignada. Após o choque e indignação iniciais, as constantes novas revelações de Snowden pouco brado provocam.

Damos por adquirida a inevitabilidade de um Estado orwelliano. Encaramo-lo como um justo preço a pagar pela segurança, pelo ainda mais alto valor da vida. Impressionados e amedrontados pelas imagens de decapitações e outras barbáries vindas do Estado Islâmico e seus derivados, abdicaremos voluntariamente de muitas liberdades fundamentais e sacrificaremos a nossa privacidade.

Com a justificação de prevenir o terrorismo, o aumento da vigilância e controlo sobre as sociedades será crescentemente pacífico entre os povos. Esta é, no entanto, uma faca sem cabo: os criminosos também têm acesso à rede, e portanto…

As ameaças terroristas passarão para o mundo cibernético

Quanto mais importante e central for a internet na sociedade moderna, quanto mais real for o mundo virtual, mais vulneráveis seremos a ataques cibernéticos e mais destrutivo se revelará cada um desses atentados. Como que a juntar miséria à pobreza, a origem do ciberterrorismo é difícil de detectar e as suas consequências devastadoras, face à relativa facilidade de implementação, são armas baratas, que estão ao alcance de pequenos Estados e até grupos ou indivíduos.

O lucro vai deixar de ser o único objetivo das empresas.

A sustentabilidade é um novo fator de competitividade.

Foi-se o tempo em que a maximização das receitas e minimização das despesas eram as únicas coisas que importavam. Hoje, as preocupações ambientais e sociais são parte crucial dos planos estratégicos de qualquer empresa moderna. E não nos referimos a greenwashing (marketing puro, sem substância a acompanhá-lo). Uma companhia do século XXI prova ter visão de longo prazo quanto mais socialmente responsável se mostrar ou seja, ter uma pegada positiva na sociedade e na natureza, prova a sua própria sustentabilidade econômica e financeira.

Esta abordagem, além de ser um fator diferenciador, de competitividade, aos olhos do consumidor, permite-lhe atrair os melhores talentos, reduzir despesas através da racionalização da energia, da água e da matéria-prima, aumentar a produtividade dos trabalhadores, beneficiar de sistemas fiscais mais amigáveis e até de conseguir melhor crédito bancário; há uma crescente tendência de os bancos incluírem a responsabilidade social nos fatores que ajudam a calcular a taxa de juro dos empréstimos. E ainda bem que o mundo empresarial está mudando.

Novas ideias… novas invenções importantes! - Capítulo XXII 


sabato 6 febbraio 2021

O que se esconde por trás do “Querer é Poder”

 


Essa brevíssima expressão é um dos mais agudos, fundamentais e verdadeiros conceitos que a mente humana já concebeu. porque dentro dela pode se esconde o segredo da forma de se obter tanto o sucesso como a desilusão.

A primeira coisa seria compreender de onde vem o “querer”. Se essa “vontade”, vem de uma projeção do desejo do ego - que fantasia sobre fazer coisas que realmente não tem a coragem de fazer - ou se é uma emanação da intenção genuína de realizar algo, partindo do verdadeiro SER.

As pessoas têm uma parte que pode ser influenciável, que dúvida e que nunca sabe o que realmente quer, e que está adormecida e imóvel; e outra parte mais oculta, que sabe muito bem o que quer e o que pode fazer, por isso está ligada á consciência e ao movimento.

Querer alcançar resultados, sem no entanto fazer o trabalho necessário para que eles cheguem, é NÃO QUERER. Desejar a meta, sem percorrer o caminho, é NÃO QUERER. Desejar que os problemas sejam resolvidos, sem entendê-los, é NÃO QUERER. Querer ir além dos seus limites e crescer, mas sem entrar no processo, é NÃO QUERER. Querer que a vida mude e não mudar a si mesmo primeiro é NÃO QUERER.

Portanto, há duas fases para a vontade: a primeira designa a meta; nesta fase a vontade se manifesta positivamente, mas á medida que se aproxima a segunda fase - aquela que designa o caminho a percorrer e os passos a serem dados para atingir a meta - aí a resposta negativa se manifesta. O primeiro vem do SER, que sabe o que quer e, portanto, PODE; a segunda vem do ego, que projeta sua própria fraqueza e, portanto, NÃO PODE.

Por isso é de incalculavel importância, penetrar na exateza e na dimensão do significado de 'querer é poder'. Penetrá-lo, significa acender uma grande luz dentro de si mesmo, conhecer o real poder e tomar possessão da chave á qual nenhuma porta pode resistir indefinidamente.

Quando querer é realmente poder

Não existe um só problema da vida, por mais difícil e complexo, em que a solução não possa ser conseguida por quem não pára nunca de querer conseguir. Em outras palavras, nenhum problema da vida é mais forte do que a vontade autêntica do homem, se essa vontade agride irreversivelmente os problemas e trabalha em cima deles até encontrar a solução. Quem é cético sobre essa verdade (mesmo crendo de ter entendido), na realidade não penetrou ainda adequadamente no verdadeiro significado de querer é poder.

Querer resolver um problema de modo a conseguir inexoravelmente a solução, quer dizer estudá-lo com calma e aprofundá-lo o mais possivel; quer dizer procurar tomar informações e elucidações sobre ele a toda e qualquer pessoa que tenha a possibilidade de dá-las; quer dizer não ceder nunca ao cansaço ou ao desconforto, e nunca se desencorajar defronte ás dificuldades, de qualquer gênero que sejam; quer dizer ter paciência, dedicação e tenacidade ilimitadas; e principalmente, quer dizer não parar nunca de manter tudo isso até o momento da almejada e certissima vitoria. Esse é o modo em que o 'querer' equivale a 'poder'.

Na realidade, quem é dotado dessa pertinência, se afirma de poder realizar tudo que quiser, não faz outra coisa que enunciar uma verdade.

Se alguem afirma que querer é poder e não consegue resolver os seus mais básicos problemas é, ou porque não entendeu o verdadeiro significado da frase ou porque ignora que cada solução, cada sucesso de uma certa importância, exige o pagamento de um preço excelente, ás vezes muito excelente; ou porque não se esforça pra haver tenacidade, bom senso, carater, dedicação; ou porque não se dá conta de que a vida, sem a obtenção de certos sucessos, não merece ser vivida; ou por todas essas razões juntas.

O fato é que, se o “querer não for autêntico, muitos desistirão de perseguir a efetiva e satisfatória solução dos próprios problemas. E, se como acham que se trata de uma rendição não muito digna e substancialmente 'culposa', procuram assim, em todas as maneiras, arranjar um alibi, uma desculpa, uma justificação. E aí, jogam acusações para todo lado: acusam os outros, o governo, a sociedade, o tempo, o azar, a própria familia… todos, menos a si mesmos. Sem entender que as adversidades são somente obstáculos e não impossibilidades.

Por outro lado, a vida é na realidade, uma corrida com obstáculos, mas todos superáveis se nos pusermos na condição idônea para haver razão. E a condição idônea é uma indomável e irreversível força da autêntica vontade.

Cada problema que nos defrontamos é um desafio á nossa inteligência; mas é, principalmente, um desafio á nossa força de vontade. É um desafio em que o problema, ou seja, o obstáculo - de qualquer gênero - é inexoravelmente destinado a haver o pior, se a vontade for genuína.

Existem problemas que se resolvem em pouco tempo, outros em muito tempo, outros em muitissimo tempo; mas não existem problemas que não se resolvam em qualquer extensão de tempo, se a vontade persiste até o momento da solução. Eis porque a vontade é a chave que abre todas as portas. eis quando 'querer' é realmente 'poder'.

A única coisa que precisa ter certeza, antes de decidir de solucionar um problema, é que valha mesmo a pena resolvê-lo.

É essa a preciosa verdade que esta frase contém. E nela não tem nada de otimístico porque a verdade - por sua propria natureza - não precisa do fator otimismo ou pessimismo porque a verdade é somente a realidade, assim como é e basta.

Dentro desse contexto, 'querer', quer dizer, sem duvida, 'poder'. Não "talvez" poder, não 'provavelmente' poder, mas simplesmente e certamente PODER, porque a mente conectada com a verdadeira essência do SER, é onipotente e sendo assim, não existe problema não resolvível (fora os metafísicos), se o querer está sujeito ao poder que emana da intenção genuína de realizar, o que significa que é resolvível.

Logo, sem nenhuma dúvida, todas as desilusões, as frustrações e os insucessos que afligem a existência, são devidos ao fato que a equivalência entre 'querer' e 'poder' é ainda uma verdade quase desconhecida.

Prosperidade e Abundância – Cap. XIII


Fonte: "Existir não é viver".

venerdì 29 gennaio 2021

A teoria do Big Ban seria o grande “Erro” da Física!

 


Em um manuscrito autografado de Albert Einstein, descoberto por Cormac O’Raifeartaigh, fisico do Waterford Insitute of Technology irlandês, Einstein propôs sua solução para o problema cosmológico mais importante de todos: a origem e a natureza do Universo.

O documento remonta a 1931 e demonstra irrefutavelmente a relutância de Einstein em aceitar a teoria do Big Bang em virtude de uma explicação alternativa, na qual o Universo estava em expansão eterna e estável – a ideia do estado estacionário.

Uma fascinante viagem através do tempo, em busca dos vestígios de universos precedentes ao Big Bang, foi proposta por modelos físico-matemáticos que interpretam o espaço na vizinhança de um buraco negro. Com esse truque – conforme relatou a Ansa - o físico brasileiro Juliano César Silva Neves, da Universidade de Campinas no Brasil, consegue descrever a teoria que rejeita um começo definido do cosmos, como o Big Bang, e propõe uma sucessão eterna de universos, a ponto de hipotetizar a conservação em nosso universo de vestígios de um universo anterior. A pesquisa foi publicada na revista Relativity and Gravitation.

Juliano utilizou uma equação matemática de mais de cinquenta anos, que descreve os buracos negros, para mostrar que o nosso universo não precisou de um começo compacto, como foi o Big Bang, para existir.

Juliano propõe uma ideia chamada de “Universo com ricochete”, uma ideia que, na realidade, já circula entre os físicos há quase um século, e diz que o Big Bang não foi responsável pela criação do universo, e que o universo surgiu e foi se expandindo por meio de contrações.

O Universo e tudo o que nele existe, nasceu no momento do Big Bang?

Para o astrofísico e escritor científico Ethan Siegel, pensar que o Universo e tudo o que nele existe nasceu no instante do Big Bang é “um dos maiores erros”.

Os “cientistas já sabem sobre o erro há quase 40 anos”, sustenta um artigo de Ethan Siegel para a Forbes, que qualifica o Big Bang como “um dos maiores equívocos da História”.

A ideia original sugere que o Universo surgiu de um estado quente e denso e, neste momento, encontra-se em expansão e esfriando, como recorda Siegel.

Se “continuarmos a extrapolar” até o passado, o universo se tornaria “mais quente, denso e compacto”, até chegar a um momento em que “a densidade e a temperatura se elevam a valores infinitos, onde toda a matéria e energia no Universo estão concentradas em um único ponto: a singularidade”.


O autor do artigo sustenta que essa singularidade – onde as leis da física se rompem – também é“o ponto final”, que representa a origem do espaço e do tempo.

No entanto, há enigmas que a teoria do Big Bang não consegue explicar, como por exemplo, o fato de o Universo ter a mesma temperatura em todos os extremos, mesmo que não tenham tido tempo de se comunicar entre si desde o início.

Em 1979, o cientista americano Alan Guth propôs uma alternativa à “singularidade” do Big Bang: a teoria da inflação cósmica, que consistia na existência de uma fase média de expansão exponencial anterior ao Big Bang, e que poderia resolver todos estes problemas.

Neste estado cósmico, as flutuações quânticas continuariam a existir, e ao expandir-se no espaço, se estenderiam pelo Universo, criando regiões com densidades de energia ligeiramente superiores ou ligeiramente inferiores da média, explica Siegel.

Quando esta fase do Universo chegasse ao fim, essa energia se converteria em matéria e radiação, criando o estado quente e denso, ou seja, o Big Bang.

No entanto, de acordo com o físico da Unicamp, Juliano César Neves, o evento do Big Bang poderia ser aceito por ele se esse termo tivesse uma definição diferente da que se refere à singularidade. Isso porque – afirma - “quando essa fase de transição entre uma contração e uma expansão não é singular, o que se tem é uma "física bem comportada em todo o trajeto", ela funciona integralmente. Ao invés de um estado singular, apenas um ricochete. E se existiu um ricochete, uma transição, houve uma fase anterior à atual expansão cósmica. Se o universo está expandindo atualmente, a fase anterior à atual fase de expansão foi uma fase de contração. Aí, sim, a gente pode, a partir disso, tentar também construir uma visão cíclica, onde o universo passa por sucessivas fases de contração e expansão."

"O problema de você assumir uma singularidade é assumir a sua ignorância. A singularidade, acima de tudo, é a total ignorância da física. Porque a física não funciona na singularidade." Conclui Juliano.

A conclusão di Siegel também é “ indeclinável: “o Big Bang ‘definitivamente ocorreu’, mas só depois da fase da inflação cósmica. O que ocorreu antes – ou se a inflação era eterna no passado – continua uma questão aberta, mas uma coisa é certa: o Big Bang não é o começo do Universo“.

“Nós dissemos que não faz sentido que o universo exploda de um ponto central criativo, sem distribuir-se equamente. E nós dissemos a vocês para olharem para o efeito clumping (conglomeração) como evidência de que não houve um ponto de explosão original. Mas há algo mais e vamos dizer-lhes do que se trata. Porque virá um tempo em que vocês estarão aptos a colocarem seus olhares e seus telescópios em lugares muito distantes e diferentes. Um desses poderia estar em outro planeta e, à medida que olham para o universo de uma maneira estereoscópica, como seus dois olhos observando o mundo, finalmente verão a imagem tridimensional à sua frente. E o que seus olhos irão ver, são as estradas aparentemente negras, entre grupos de massas estelares, como linhas retas de escuridão que dão direção ao Universo – dando simetria – criando mistério sobre a possibilidade de tal coisa existir – como estradas aparentemente feitas do nada, entre os vários agrupamentos. Preste atenção, isso certamente acontecerá. (Kryon -2003).

O Big Bang nunca existiu, ou melhor, ainda está em ato, neste exato momento - Cap. XVIII


Fonte: https://ciberia.com.br/