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giovedì 10 agosto 2023

Siamo tutti Uno - Collegati da un campo morfogenetico

 


“Siamo parte di una ‘memoria collettiva’ alla quale tutti noi ricorriamo; inconsciamente siamo tutti collegati con ogni altra cosa ed ogni altro essere…” Jung

Il campo morfico, o morfogenetico, è un campo di informazione, una sorta un’unica coscienza collettiva che contiene tutte le indicazione relative a una determinata specie.

È un campo a cui tutti sono collegati e con il quale tutti entrano in relazione (risonanza morfica).

Nella fisica moderna vi sono concetti che si applicano a molte entità non materiali, denominate campi, che, pur non essendo di natura tangibile, sono tuttavia strettamente correlati alla materia.

Si ipotizza quindi che la vera mente potrebbe essere un campo non materiale in grado di produrre mutamenti fisici nella propria realtà.

Anche se apparentemente questa possibilità appare irragionevole e metafisica, in realtà con i nuovi sviluppi della fisica quantistica l'irrazionale ha finito per essere ammesso e le interazioni tra il non materiale e il materiale sono ormai date per scontate. Ciò che viene chiamata mente potrebbe coincidere con un potenziale quantistico situato a un livello energetico più sottile del cervello biologico, e per questo da esso stesso filtrato e limitato.

Il fisico Henry Margenau ipotizza la Mente Universale come l'esistenza di un'unica grande mente collettiva che si manifesta individualmente tramite ogni essere umano, comprendendo una buona parte di caratteristiche comuni e alcune peculiarità individuali.

“La sua conoscenza comprende non solo l'intero presente ma anche tutti gli eventi passati. Più o meno come il nostro pensiero può esplorare l'intero spazio e giungere a conoscerlo, così la Mente Universale può viaggiare avanti e indietro attraverso il tempo a volontà”.

L’ipotesi morfogenetica

Sulla base delle ricerche di Douglas Mac Dougall, dell’università di Harvard, Rupert Sheldrake ha sostenuto l’ipotesi di forze immateriali le quali sarebbero generatrici della forma in seno alla materia. L’ipotesi morfogenetica, provata scientificamente nel 1998, presuppone l’esistenza di una ‘memoria collettiva’ diffusa in tutto l’universo, indipendente dal supporto cerebrale e tale, quindi, da sopravvivere alla morte.

Per questa loro natura, i campi di risonanza morfica, portatori di memoria, sono retti da leggi che si sottraggono allo spazio-tempo, richiamando piuttosto quelle dell’affinità e delle corrispondenze: “tra organismi esiste un misterioso collegamento di tipo telepatico, oltre la dimensione spazio-temporale”. I campi possiedono una memoria intrinseca (individuale + collettiva), si basano su ciò che è accaduto in precedenza e sono portatori di abitudini e caratteri ereditari.

Sheldrake ritiene anche che i campi morfici di ciascun individuo sono in collegamento con quelli di tutti gli altri individui. Ogni pensiero è energia e come tale viene ancorato in questi campi elettromagnetici di memorizzazione. Così avviene anche per qualsiasi “azione” o “avvenimento”. Ciò significa che in essi si trova ancorato e memorizzato tutto il sapere dell’umanità fin dalle origini e che caratterizzano ed influenzano tutte le forme fisiche e persino il nostro comportamento. Le cose che impariamo, pensiamo e diciamo, influenzano anche gli altri per mezzo della risonanza morfica.

Le più recenti scoperte della biologia, sembrano convalidare l’ipotesi di un meccanismo per cui energie “ordinatrici” ancora sconosciute operano sulla materia organica, organizzandola e promuovendo gradualmente in essa la coscienza.

Siamo tutti Uno - Essere consapevoli che tutto è uno e che anche noi siamo uno con il tutto, non è in effetti un concetto facile da digerire.

Ogni cellula vibra di una luce propria, ognuno ha un destino da compiere, ma questo non potrà mai essere separato completamente dal resto del creato. Perché tutti facciamo parte della stessa e unica Energia e Vibrazione.

Il senso della nostra universalità è indebolito dalle limitazioni fisiche

Qual è quindi il motivo per cui ogni essere umano si sente così individuale e localizzato nel proprio corpo, avvertendo un profondo senso di limitazione allo spazio e al tempo presente? Henry Margenau afferma che il senso della nostra universalità è indebolito dalle limitazioni fisiche del corpo, dalle costrizioni organiche del cervello.

Una delle limitazioni più angosciose è il nostro modo rigido di percepire il tempo. Margenau usa la metafora di «fessura di tempo» per enfatizzare la nostra capacità di vedere solo una fetta piccolissima dell'intero panorama del tempo. Così come possiamo vedere soltanto una banda ristretta dell'intero spettro elettromagnetico che chiamiamo «luce», analogamente possiamo percepire solo un esiguo frammento del tempo, che chiamiamo «l'adesso».

Questa limitazione nella coscienza della totalità del tempo contribuisce al nostro senso di essere intrappolati e alla deriva nel tempo, di essere limitati a un solo arco di vita e di sentirci disperatamente mortali, destinati alla morte.

Un'altra grave limitazione che c‘impedisce di usare le nostre menti in senso universale e non localistico è ciò che Margenau chiama il «muro personale».

Il muro personale «produce il senso prevalente d'isolamento individuale e ci dà un'identità oltre che un ego». Il peggiore dei suoi possibili effetti è quello di creare un senso d'isolamento e di solitudine, che può essere totalmente oppressivo e morboso, perfino mortale.

Eppure, queste limitazioni non sembrerebbero assolute, ed è probabile che molte persone nell'intero corso della storia, come i mistici, siano riuscite a superarle.

L'abbattimento totale dei muro personale e l'allargamento all'infinito della fessura di tempo possono permettere a una persona di fondersi con l'Uno. Margenau descrive le sensazioni che tale fusione potrebbe suscitare: "Ciò che intendo dire è che il sé conscio tornerà alla sua origine presunta, cioè la Mente Universale, e da ciò sembra derivare che, come parte di Dio, il sé conscio ha la facoltà di rivisitare tutti gli aspetti della sua esperienza terrena, e forse anche la possibilità di dimenticarli e di consegnarsi all'oblio (o addirittura all'estinzione). Ma il pensiero cruciale, l'attesa di una riunione con Dio, contiene già una qualche consolazione, e la speranza, anzi, la promessa della morte come esperienza unica".

Il Nostro Potere Perduto - Capitolo IX

Un campo dove abitano i pensieri – Capitolo 9


Fonte:

fisicaquantistica.it/

scienzaeconoscenza.it/

performancetrading.it

martedì 16 marzo 2021

Il pensiero è la chiave dello Spirito del Potere

 



Il Potere mentale

Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” John Hagelin.

Con la scoperta del campo unificato, il cosiddetto campo della superstringa, siamo in grado di comprendere che la vita è fondamentalmente ‘Uno’. Alla base della diversità della vita c’è ‘unità’.

Nell'universo esiste una sola coscienza capace di pensare, e quando pensa, i suoi pensieri diventano concreti, per legge. Poiché questa coscienza è onnipresente, dev’essere logicamente presente in ogni individuo e ogni individuo dev’essere una manifestazione di questa coscienza onnipresente, onnipotente e onnisciente. Ciò significa che la nostra coscienza è identica alla coscienza universale, vale a dire, c'è solo una mente. Noi rappresentiamo l'individuazione dell'Universo. Non c'è modo di sfuggire a questa conclusione.

A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa unità è coscienza universale. La coscienza non è creata dal cervello, e non è semplicemente il risultato di una reazione molecolare, di processi chimici nel cervello, ma è l’aspetto fondamentale in natura, è il nucleo essenziale della natura, quello che chiamiamo il ‘campo unificato’.”

La Mente Universale risponde sempre e cerca di dare forma a ciò che si presta attenzione, che sia positivo o negativo. Facciamo delle scelte ogni momento della nostra vita, consapevole o inconsapevolmente. Scegliendo inconsciamente, corriamo il rischio di ricevere sia il desiderato sia l’indesiderato perché tutto ciò che realizziamo in un singolo giorno, è il risultato delle nostre scelte: Vado in macchina o a piedi, mangio hamburger o insalata, mi metto in rosa o in blu? Tutte queste scelte portano con sé un risultato buono o cattivo, alla fine. Questa Mente non giudica mai. Riceve informazioni attraverso il potere dei pensieri cercando i mezzi per materializzarli. Questo significa che non c'è un’entità che ci risponda quando è in vena, o che ci respinga quando abbiamo commesso un "peccato" e così via. Dio non "dona" niente di più perché Lui ci ha già dato tutto il necessario per ottenere ciò che vogliamo. Lui ci ha dato la condizione e il meraviglioso potere di creare e realizzare. Siamo noi a creare tutto quello che abbiamo nella nostra vita attraverso il pensiero, le parole e le azioni, con il libero arbitrio. Siamo un essere creativo, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ed è possibile ottenere tutto ciò che si sceglie.

L’elettricità è una forma di movimento e il suo effetto dipende dal meccanismo che vi è collegato. Da questo meccanismo dipende se avere o no calore, luce, energia, musica o qualunque altra meravigliosa dimostrazione di potenza con la quale questa energia vitale viene imbrigliata.

Il pensiero è la mente in movimento (proprio come il vento è aria in movimento), e il suo effetto dipende interamente dal “meccanismo al quale è collegato”. Qui, dunque, se deduce che il segreto di tutto il potere mentale dipenda unicamente dal meccanismo che gli colleghiamo.

Attraverso tutte le ere, le persone hanno creduto in un potere invisibile, con il quale e per mezzo del quale tutte le cose sono state create e continuamente ri-create. Potremmo dare personalità a questo potere e chiamarlo Dio, o possiamo pensare a esso come l’essenza dello spirito, che permea tutte le cose, ma in entrambi i casi, l’effetto è lo stesso. 

C’è il grande mondo mentale in cui viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro essere; questo mondo è onnipotente, onnisciente e onnipresente; esso risponderà ai nostri desideri in modo direttamente proporzionale ai nostri propositi e alla nostra fede; il proposito deve essere in accordo con la legge del nostro essere, e dev’essere creativo o costruttivo; la nostra fede deve essere alquanto forte per generare una corrente d’intensità sufficiente a portare alla manifestazione i nostri propositi. Com’è la fede tua, così esso sia per te, è il marchio di ogni test scientifico. Gli effetti prodotti nel mondo esterno sono il risultato dell’azione e reazione dell’individuale sull’universale; questo è il processo che noi chiamiamo pensiero; il cervello è l’organo attraverso cui questo processo è compiuto.

Ogni pensiero mette in moto le cellule cerebrali.

Chi guarda l’interno anziché l’esterno non può non riuscire a usare le potenti forze che possono eventualmente determinare il suo corso nella vita, e portarlo così alla vibrazione di tutto ciò che è il migliore, il più forte e il più desiderabile. 

La coltivazione dell’attenzione è la caratteristica discriminante di ogni uomo o donna di successo, ed è, in assoluto, la più grande realizzazione personale che possa essere raggiunta. Il potere dell’attenzione può venir meglio compreso paragonandolo a una lente d’ingrandimento tramite la quale i raggi del sole sono concentrati; essi non possiedono una particolare forza se la lente viene mossa continuamente da un posto all’altro; ma tenete la lente perfettamente ferma e lasciate che i raggi siano concentrati in un punto per un po’ di tempo e l’effetto diverrà immediatamente visibile. 

Così è il potere del pensiero; lasciate che il potere sia dissipato seminando il pensiero da un oggetto all’altro e non sarà visibile alcun risultato; ma localizzate questo potere tramite l’attenzione e la concentrazione su qualche tipo di proposito per qualche tempo e nulla sarà impossibile. E’ comunque attraverso l’attenzione che sarete finalmente in grado di superare ostacoli di qualsiasi tipo che compariranno da tutte le parti sul vostro cammino, e l’unico modo per acquisire questo meraviglioso potere è tramite la pratica – la pratica è perfezione, in questo e in qualunque altra cosa. 

I grandi uomini della finanza stanno imparando a ritrarsi sempre più dalla moltitudine, cosicché possano avere più tempo per progettare, pensare e creare la giusta condizione mentale. Il pensiero è il processo attraverso cui possiamo assorbire lo Spirito del Potere e mantenere il risultato nella nostra coscienza interiore finché non diventerà una parte della nostra coscienza ordinaria.

“Tutta la materia origina ed esiste solo in virtù di una forza, che porta la particella di un atomo allo stato vibrazionale, e che tiene assieme questo piccolissimo sistema solare dell’atomo. Dobbiamo assumere, dietro a questa forza, l’esistenza di una mente cosciente ed intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.” John Hagelin.

“Ad un livello molto profondo la materia e la coscienza sono completamente inseparabili e interconnesse. A livelli molto profondi la coscienza dell’umanità è una. Questa è una certezza virtuale perché anche nel vuoto la materia è una, e se noi non vediamo questo, è perché siamo ciechi di fronte a questa realtà… Max Planck

L’uomo che può modificare se stesso, perfezionarsi, ricrearsi, padroneggiare il suo ambiente e controllare il suo destino, è il risultato di ogni mente ampiamente risvegliata al potere della ragione nell’azione costruttiva. Larson

La cellula invecchia perché non riceve informazione della nostra coscienza! - Capitolo VI


Fonte: 

La Chiave Suprema - C.Haanel

venerdì 14 settembre 2018

Siamo Tutti Interconnessi!



Tramite i nostri cinque sensi entriamo, ogni giorno, in contatto con diverse sensazioni. E tramite questi sensi ci relazioniamo con il mondo che ci circonda, viviamo e percepiamo la nostra realtà. Per ognuno di questi aspetti generiamo un giudizio e poi lo classifichiamo.

Ognuno di noi fa riferimento a un “senso d’individualità”, al percepire se stesso come qualcuno o qualcosa di “circoscritto”, separato dagli altri e da tutto ciò che lo circonda. Vediamo il mondo stesso - le montagne, il cielo, gli animali, le persone e le diverse situazioni - come se fosse esistente in modo indipendente da noi, ma non è così.

Il mito della rete di Indra
E’ un mito che appartiene alla filosofia buddhista ed esprime una realtà fondamentale: l‘interdipendenza di tutte le persone e di tutte le cose.
Il mito parla di una rete che era sospesa sopra la reggia del dio Indra, simbolo delle forze naturali che nutrono e proteggono la vita. Tale rete si estende all’infinito in ogni direzione fino a includere ogni aspetto dell’esistenza, non solo umana ma di tutte le cose.

In ogni intersezione, in ogni nodo di questa rete c’è una gemma lucente e riflettente. Ogni gemma riflette tutte le altre in modo da amplificare il bagliore di ciascuna di esse. Sebbene il loro numero sia infinito, nessuna di tali gemme esiste senza le altre o ne è indipendente. Ciascuna di esse è interdipendente da tutte le altre. Quando ne appare una, appaiono tutte le altre, se non ne appare una, non ne appare nessuna.
Significa che, per quanto ci sforziamo di pensare a noi stessi come entità autonome o autosufficienti, siamo in realtà, comunque, legati gli uni agli altri da relazioni indissolubili. Nessun uomo è un’isola!

Ogni cosa che viviamo e percepiamo è un riflesso di noi stessi, eppure siamo incapaci di percepire qualunque cosa sia indipendente da noi, ovvero non possiamo percepire l’oggetto indipendentemente dall’osservatore.

Ogni situazione che viviamo, ogni oggetto che percepiamo passa tramite il filtro di noi stessi e delle nostre esperienze, attraverso il nostro carattere, le nostre idee e le nostre conoscenze. E proprio per questo che nessun oggetto - inteso come sensazione o esperienza della mente - può essere percepito allo stesso modo da due persone diverse. Non esistono due persone uguali e tutto ciò che si percepisce è un riflesso di ognuno. Non esiste una realtà unica che possa essere percepita da tutti tramite i nostri sensi, ma tante piccole realtà che insieme creano una grande realtà relativa collettiva.

Spesso viviamo il mondo come se tutto non dipendesse da noi, viviamo la nostra realtà personale come se fosse la realtà unica e ovviamente in questo modo la realtà dell’altro diventa diversa o fuori del contesto.

Qualunque cosa percepiamo, un dipinto per esempio, può essere bello o brutto, grande o piccolo, eppure, nessuno può affermare concretamente qual è la realtà, bella o brutta, chi è nel giusto o chi non lo è… e di questo potremmo discuterne razionalmente per delle ore, ma alla fine il dipinto non è né bello né brutto di per sé: è un riflesso di colui che lo percepisce. Quindi, un riflesso della nostra mente.
Questa è la causa che fa generare le discussioni, le guerre, i litigi e il razzismo nel Mondo. L’illusione del sé separato rappresenta la causa fondamentale della sofferenza psicologica dell’essere umano, la base su cui è costruito lo stato d’ignoranza in cui si trova intrappolato e che gli impedisce di riconoscere la Realtà della sua natura.

Come risultato di questa visione distorta, che le cose hanno un’esistenza inerente e quindi indipendente dal suo percettore, saremo portati a proiettare che la causa della nostra felicità o sofferenza esista fuori di noi e quindi ci sforzeremo inutilmente di cambiare il mondo che ci circonda, mentre quello che dovremmo fare è cambiare il modo in cui noi ci relazioniamo con il mondo che ci circonda. Dovremmo almeno fermarci, riflettere almeno una volta, e, osservare quali sono le vere motivazioni che ci spingono ad agire nella vita quotidiana.


Scienza e musica elettronica insieme… con Carl E. Sagan, Richard Feynman, Neil deGrasse Tyson e Bill Ney

We Are All Connected” (Siamo tutti interconessi)
 Un tributo alle grandi menti della scienza, l’intenzione è quella di sostendere la conoscenza scientifica e la filosofia attraverso la musica.
Goditi il video!


Fonte:
Benessere Mentale
dariomassi.com

lunedì 29 gennaio 2018

Siamo rimasti intrappolati in un mondo illusorio!



“Noi siamo un organo del cosmo, non siamo separati. Se la forza di gravità della terra sparisse, noi non potremmo più camminare, il sangue non circolerebbe; vuol dire che la forza di gravità è un organo della nostra motricità.
L’aria è un organo del nostro polmone e del nostro sangue, senza l’aria il nostro polmone non funziona, funziona solo con l’altra parte del nostro organo che è l’aria. Il sole è una parte di noi, i centri regolatori della temperatura sono in rapporto con il sole. Non siamo separati dall’universo, siamo un organo vivo insieme, con l’universo. L’organo più importante che noi abbiamo sono le altre persone. La gente non si rende conto che se non c’è l’interazione con le altre persone noi non esistiamo. L’organo più importante per noi è la specie umana.
Il futuro dipende esclusivamente dalla possibilità che si realizzi una trasformazione all’interno della nostra coscienza, scoprendo in noi stessi l’energia pura di connessione alla vita.
Per l’umanità credo che sia giunto il momento di risvegliarsi in una vera unione con gli altri, con il cuore, e con il Cosmo perché possiamo rivendicare il nostro diritto di nascita e diventare Cittadini Galattici, quale siamo.” Rolando Toro

Attraverso il collegamento che vive dentro di ogni essere umano che cammina sulla terra, siamo in linea diretta con la stessa forza che genera tutto, dagli atomi e dalle stelle al DNA della vita!
Il nostro potere di fare ciò è dormiente fino a che non lo svegliamo. La chiave per svegliare tale stupefacente forza è che dobbiamo optare per una piccola variante nel modo in cui ci vediamo nel mondo.

Con un piccolo spostamento di percezione possiamo toccare con mano la forza più potente dell'universo per affrontare persino le situazioni che appaiono impossibili. Accade quando ci permettiamo un nuovo modo di vedere il nostro ruolo nell'universo. Quel “piccolo spostamento” di cui abbiamo bisogno è vederci come componente del mondo piuttosto che separati da esso. Il modo per convincersi che siamo veramente parte di ogni cosa che vediamo e sperimentiamo sta nel comprendere come siamo connessi e che cosa significa tale connessione.
Attraverso il collegamento che unisce tutte le cose, quella “sostanza” che costituisce l'universo - onde e particelle di energia - sembra fare cose che infrangono le leggi di tempo e di spazio come li conosciamo oggi attraverso la fisica convenzionale. Dal DNA dei nostri corpi, agli atomi di tutto il resto, le cose in natura sembrano condividere informazioni più velocemente di come Albert Einstein aveva predetto, dicendo che niente avrebbe mai potuto viaggiare più veloce della luce.” Gregg Braden

Siamo rimasti intrappolati in un mondo illusorio che credevamo fosse reale.

La sincronicità della conoscenza vi libera dalla sincronicità di ogni programma.
Il trucco è conoscere quale è quale.
È la ri-connessione con l’Unità che reca con sé l’energia della vera trasformazione, e ognuno può farlo smettendo di identificarsi con l’illusione ed essendo l’Uno che tutti siamo.

La “trasformazione” della
Matrice (i programmatori della coscienza di massa) e la trasformazione dell’Unità, procedono insieme e la maniera per distinguerle sta nell’osservare il loro effetto: un certo cambiamento o un evento portano amore o conflitto? Equilibrio o squilibrio? Giustizia o ingiustizia? Divide ulteriormente o unisce? Porta alla schiavitù o alla liberazione?
La trasformazione della Matrice ha a che vedere con il cambiamento del gioco, la trasformazione dell’Unità ha a che vedere con il mettere fine al gioco, così come ne siamo venuti a conoscenza.

L'amore non è ciò che si pensa. È un'energia informativa che permea l'intero universo, è profonda ed è reale. Quando veniamo trasformati da paura in amore, allora inviamo quella energia al computer centrale della Matrice e ne riscriviamo il programma.
Da lì, il nuovo programma viene ritrasmesso a tutti gli ologrammi all’interno del super-ologramma, e anche quei programmi vengono riscritti nel linguaggio dell’amore.

L’Energia subentra al senso della realtà e quando sapiamo di essere l’Unità, ed esprimiamo quella conoscenza, diveniamo l’essenza dell’Uno. Questo è tutto ciò che dobbiamo fare per trasformarci da limitazione a ogni Possibilità. L’equilibrio dell’Unità elimina i pensieri e le emozioni sbilanciati e stimola le particelle del regno olografico a vibrare sempre più velocemente, finché non c’è più alcuna vibrazione. Questo bilancerà l’ologramma del corpo di coloro che si connettono a essa, li sanerà e porrà fine al processo di invecchiamento che vede così tanta gente finire la propria vita fisica nel dolore e nell’infermità.

L’equilibrio dell’Unità colmerà inoltre le lacune nella struttura della nostra realtà collettiva chiamate interspazi. Gli interspazi sono un sintomo della frammentazione e non possono esistere all’interno di una condizione armonica. In questo modo, insieme all’enorme aumento della possibilità di vedere oltre il velo della “luce visibile”, così tanto di ciò che era rimasto nascosto, si presenta alla nostra vista cosciente. Mentre la frequenza aumenta, la nostra relazione con il “tempo” illusorio si modifica, e coloro che seguono il flusso della trasformazione sperimentano il trascorrere del “tempo” in modo sempre più rapido. L’Unità è sempre stata lì, ma adesso la si può nuovamente percepire e, per quelli che stanno liberando se stessi dal programma, si fa sentire il richiamo verso “casa”.

Da un programma a un altro. La strada che conduce verso casa è sapere che noi siamo già a casa e che lo saremo sempre.
Ed è anche smettere di identificare ciò che noi siamo con la forma, il bisogno di “evolvere”, di imparare da esperienze di reincarnazione infinite, e di sottometterci al volere di qualche “Dio”. Sono tutti fili della ragnatela del controllo, intrecci secondari nella trama del film. Invece possiamo sapere di essere
Unità e di vedere questa illusione per quella che è, uno stupido gioco creato dalla nostra stessa paura.

Se vivete la vostra vita sapendo di essere l’Uno, tutta la vostra prospettiva viene trasformata.
Ciò che sembrava importante o spaventoso, diviene l’obbiettivo di una spassosa risata.
Quando guardate il mondo sapendo di essere l’
Uno, tutte le cose che vi irritano o che vi fanno sentire frustrati, depressi o impauriti, vengono viste per quello che sono, irrilevanti e trascurabili. Nel momento in cui queste situazioni vengono a galla, vale la pena chiedersi:
L
Uno come vedrebbe tutto ciò? Se qualcuno dicesse “cazzo”, l’Uno se la prenderebbe di meno? L’Uno condannerebbe le preferenze sessuali? L’Uno si arrabbierebbe se una squadra sportiva non vincesse? L’Uno andrebbe a votare o sosterrebbe un partito politico? L’Uno seguirebbe una Religione o contemplerebbe i potenziali pericoli di un Cheese Danish? L’Uno dovrebbe proteggersi da un’illusoria “Oscurità”? L’Uno si preoccuperebbe della sua posizione astrologica o del karma o di ciò che era in una vita precedente? L’Uno sentirebbe il bisogno di avere successo o di “diventare” qualcuno? L’Uno andrebbe in guerra e combatterebbe per la pace? L’Uno si preoccuperebbe di qualcosa, rimpiangerebbe il “Passato” o avrebbe timore per il “futuro”? L’Uno sarebbe terrorizzato dalla “morte” , quando la morte non esiste?
La risposta è sempre NO, perché sono tutte illusioni. E allora, perché mai noi facciamo queste cose, dal momento che noi siamo l’Uno? L’unica differenza è tra l’Uno auto-consapevole e l’Uno che ha dimenticato cosa esso sia.

Noi agiamo in piccolo perché crediamo in piccolo, e crediamo in ciò che siamo programmati a credere. Ma non deve essere per forza così. Possiamo lasciare cantare la nostra coscienza e sapere che Siamo Tutto Ciò Che È.

Abbiamo vissuto una falsa identità, un falso nome che non siamo noi.
Ma possiamo guardare nello specchio illusorio e ri-valutare quello che pensiamo di essere.
Noi non siamo il nostro nome, il nostro corpo, la nostra famiglia, la nostra razza, la nostra nazione o la nostra religione. Non siamo i nostri possedimenti, il nostro lavoro, il nostro status, la nostra fama, il nostro successo o il nostro fallimento. Non siamo nemmeno la nostra personalità, i nostri pensieri o le nostre emozioni. E allora cosa siamo? Noi siamo Amore Infinito.
Come faccio a saperlo? Semplice. Non c’è nient’altro.

Fonte: David Icke "L'Amore Infinito è l'unica verità - Tutto il resto è illusione"