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giovedì 30 maggio 2019

La guarigione quantica o non-locale




I nostri corpi sono una proiezione olografica della nostra coscienza e sono la somma totale di ciò che crediamo e pensiamo di noi stessi.

La nuova fisica indica con veemenza che siamo tutti collegati olisticamente in un dominio condiviso che è più sottile del livello fisico e che chiamiamo subspace (subspazio), campo zero, vuoto fluttuante, o campo scalare.

La base biologica di questo campo, la possiamo trovare nella comunicazione cellulare. Nel fluido extracellulare tra ogni cellula del corpo umano, c’è l’ingresso al livello quantico. Alcuni studi sulla membrana cellulare e la comunicazione infracellulare ci hanno condotto ad una comprensione sul fatto che la comunicazione finale possa essere veicolata da pacchetti di energia di luce, i fotoni.

Guarigioni “Miracolose” - guarigione quantica o non-locale (a distanza)
Quando se parla di guarigioni “miracolose”, in grado appunto di modificare la realtà istantaneamente e a distanza, in genere la maggior parte di noi ha una reazione di scetticismo o incredulità.

Il pilastro fondamentale su cui si basa la guarigione a distanza, è che la realtà materiale può essere in qualche modo influenzata da una forza immateriale e sottile. In termini più precisi potremmo intendere questa forza come energia.
In altre parole potremmo dire che una magia, una guarigione o un miracolo, a tutti gli effetti sono atti energetici.

Einstein ci spiega come massa ed energia non sono concetti opposti ma sono due facce della stessa medaglia: ovvero la massa che noi percepiamo come solida e concreta non è nient’altro che energia.

Quella che noi chiamiamo realtà materiale è semplicemente energia condensata.
Quando operiamo a livello energetico possiamo quindi influire sulla materia, visto che la materia e l’energia sono intrinsecamente connesse.

Se applichiamo intenzionalmente la guarigione, sembra che possiamo influenzare il corpo-mente e i campi di energia di altri individui, animali, piante e persino dell’intero pianeta.
La guarigione quantica o non-locale accantona la illusione della separatività, a cui il nostro sistema percettivo tridimensionale ci dice di credere.

Se riusciamo a cambiare le convinzioni che abbiamo su noi stessi, e in tal modo cambiare l’energia che definisce il nostro campo energetico umano, allora potremo cambiare l’impronta energetica alla quale si conformano i nostri corpi.

Tutte le componenti dell’essere umano, da quelle percepibili dai nostri sensi a quelle meno note come anima e psiche, dialogano a livello sottile, quantico, e tra loro c’è un continuo scambio di energia ed informazioni che fa sì che l’uomo, se sta bene, rimanga in uno stato armonico.

Quando corpo, mente e spirito rispondono in risonanza, si ristabilisce una integrità olistica. Dispositivi di diagnosi medica come la PET (Tomografia ad emissione di positroni), la MRI (l’imaging a risonanza magnetica), la fMRI (La risonanza magnetica funzionale) spesso producono risultati che consentono affermazioni sulla dimostrabilità di un campo di energia umana che coesiste con il corpo fisico.

Le interazioni fisiologiche delle tecniche di riequilibrio dello stress emozionale, come la meditazione e l’autoipnosi, hanno profondi effetti sia nella salute che nella malattia.

Il Campo Intelligente
La fisica quantistica ha permesso anche la scoperta di quello che viene definito il cosiddetto campo quantico, cioè un campo intelligente che lo stesso Planck definì come una forza che fa vibrare le particelle atomiche e che tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l’atomo.

Abbiamo compreso quindi una verità straordinaria, ovvero che ogni cosa esistente nell’universo è immersa ed è parte di questo campo intelligente che tiene tutto unito e compatto e che mette in comunicazione ogni parte con tutte le altre.

Noi stessi facciamo parte del campo quantico e siamo composti di pura energia, siamo tutti interconnessi in una grande rete quantica.

Quindi quella che chiamiamo magia o miracolo non è altro che un’informazione, o per così dire una forma di energia, che si propaga all’interno della rete quantistica.

Nessuno sa veramente come funziona la guarigione non locale, ma il legame empatico è un aspetto importante. La teoria del caos descrive come la guarigione “emergente” dipenda da principi non locali dell’auto-organizzazione della natura stessa.

Dal caos “emerge” un campo e influenza direttamente i campi di energia corpo-mente dell’organismo. Crediamo che l’entrainment terapeutico, presente nella situazione di guarigione, possa essere intenzionalmente amplificato dalla mente, per mobilizzare il processo di guarigione.

L’inconscio svolge un ruolo in una guarigione del genere, perché tutti i modelli usati durante la guarigione, si trovano negli archivi olografici del nostro inconscio. Non è possibile differenziare la guarigione locale da quella non locale. Tutta la guarigione è sostanzialmente in remoto (a distanza), indipendentemente da quanta distanza ci sia tra il guaritore e il paziente.

Presumiamo che un dispositivo cibernetico diventi ora una terza messa a fuoco della coscienza nei processi di guarigione, tradizionalmente visti come implicanti solo la coscienza di due persone.

Da un punto di vista spirituale, quando accade la guarigione, il processo avviene a un livello di energia, dove tutta la coscienza è una. Di conseguenza, per definizione, il dispositivo cibernetico ha la forma di una coscienza eletttromagnetica che può anche manifestarsi a un livello energetico dove tutta la coscienza è una.

Il fatto che la guarigione non locale scateni emozioni e sia controversa, non significa che dovremmo smettere di cercare una relazione più profonda tra la psiche, la materia e i campi di energia umana.

Al contrario, richiede che ci sia una ulteriore esplorazione e applicazione, con mente e cuore aperti. Sebbene la ricerca sia importante, la scienza occidentale è ossessionata dalla sciocca ripetizione di cercare i più piccoli dati, escludendo tecniche e metodologie utili. Ci può essere un modo per equilibrare che sia di buon senso e umano.

La guarigione non locale, modulata da principi e metodologie della Dissonance Resolution Meditation (DRM) e del feedback quantico (QBF), è radicata in modelli che descrivono principi di non località di irrilevanza spazio-temporale, quando si tratta di andare dalle dimensioni della meccanica quantistica ai livelli più sottili dei campi quantici, del subspazio quantico e della teoria delle stringhe.
Inoltre, con questa teoria Einstein ci spiega chiaramente che anche lo spazio e il tempo sono relativi, addirittura oggi – grazie alle nuove scoperte della fisica quantistica – è stato dimostrato che passato, presente e futuro non esistono realmente.
Esiste piuttosto un eterno momento presente: si è dimostrato infatti che le particelle possono viaggiare nel tempo e nello spazio in maniera simultanea è completamente svincolate da ogni logica di spazio-tempo.

Questa teoria è assolutamente aderente agli insegnamenti spirituali che ritroviamo nei Veda, gli antichissimi testi sacri dell’induismo.

Insomma il mondo quantico ha completamente rivoluzionato tutte le conoscenze che avevamo e il nostro modo di pensare, offrendoci una visione più ampia, quella delle infinite possibilità.

Ecco che in questa ottica la magia o i miracoli assumono un senso molto più concreto è meno astratto. L’impossibile diventa possibile e la magia, intesa come evento soprannaturale, forse fa proprio parte della natura. Allora diventano possibili anche i miracoli: una guarigione miracolosa non è altro che un cambio di stato “quantico”.


Fonte: visioneolistica.it

giovedì 4 aprile 2019

Un evento spazio-tempo è un momento d’intenzione congelato




Esperimenti, sia mentali che di laboratorio, hanno inesorabilmente dimostrato che le nostre concezioni della realtà sono completamente inadeguate se rapportate al mondo della meccanica quantistica, ovvero al regno dell’infinitamente piccolo.

Il nostro cervello è uno strumento quantico che provoca il collasso delle funzioni d’onda, che esistono come possibilità prima che le realizziamo come eventi spazio-tempo. Perciò il cervello prende le possibilità e le realizza negli eventi spazio-tempo. È uno strumento quantico che converte la possibilità in realtà. Prende il non-manifesto e lo rende manifesto, sia nell’immaginazione sia come esperienza sensoriale.

Si parla di collasso della funzione d'onda quando l'insieme di tutti gli stati possibili da essa descritti (i cosiddetti "autostati") si riducono drasticamente e istantaneamente ad uno solo. Se ad es. stiamo studiando la posizione di un elettrone, il collasso della funzione d'onda rappresenta il passaggio dalla "superposizione" (dove l'elettrone occupa probabilisticamente molteplici posizioni) all'unica posizione dove l'abbiamo trovato all'atto dell'osservazione/misura.

Tutta la percezione è il collasso delle funzioni d’onda in un mare di possibilità in costante trasformazione e movimento e la mia percezione congela quella realtà esterna, ma persino nel momento in cui l’ho percepita è andata avanti. È proprio un fenomeno in movimento nel mare delle possibilità. Tutte le cose esistono come un mare di possibilità infinite e tutto esiste come potenziale puro. Il potenziale non ha né principio né fine. Esiste come potenziale.

Che cos’è l’informazione?
L’informazione è un mare di possibilità che aspetta che siano poste dellle domande. L’universo è a forma-d’onda? L’universo è a forma-di-particelle?
È la vostra domanda che costringe l’universo a fare una scelta. Prima che la domanda sia stata posta, l’universo non ha fatto una scelta. Non appena facciamo la scelta, l’universo è costretto a rispondere. Perciò, ai livelli più fondamentali della natura, l’universo è un mare di possibilità infinite che sono costrette a fare scelte per eventi di spazio-tempo una volta che abbiamo posto la domanda. L’universo è un enorme punto interrogativo, prima che diventi reale.
John Wheeler dice che l’universo rimane ambiguo, un brodo quantico che fluisce incessantemente, fino a che un essere cosciente lo osserva. L’essere cosciente potrebbe essere un’ape o un camaleonte, o potrebbe essere uno di noi. Senza una coscienza l’universo non costruisce se stesso in una forma fisica.

Einstein si trovava molto a disagio con certi aspetti della fisica quantistica. Uno di questi era la correlazione non-locale. Un altro era il principio di indeterminazione di Heisenberg. Infatti, quando Heisenberg si recò a spiegare a Einstein il principio di indeterminazione, Einstein pronunciò la famosa frase: “Dio non gioca a dadi con l’universo,” perché le nostre leggi meccanicistiche dicono che se ne sappiamo abbastanza dell’universo, saremo in grado di predire ogni cosa.

L’effetto dell’osservatore significa che a meno che non si osservi e fino al momento dell’osservazione l’universo esiste solo come possibilità. Fino a che lo osservi, in altre parole senza un cosciente essere senziente, l’universo non esiste. John Wheeler.

Come funziona una correlazione non-locale
Se avete due particelle sub-atomiche, A e B, e queste si scontrano, si scambiano un po’ d’energia e di informazioni, quindi A diventa A1 e B diventa B1: esse sono leggermente cambiate, proprio come quando tu e io ci scontriamo, siamo leggermente cambiati, scambiamo informazioni e anche energia. A livelli più fondamentali, quando particelle sub-atomiche si scontrano, esse scambiano energia e informazioni. Diciamo poi che A1 comincia a spostarsi verso un’estremità dell’universo e B1 si sposta verso l’altra estremità dell’universo, ma per tutta l’eternità rimangono istantaneamente correlate. Ciò significa che se io so che cosa sta facendo A1, sarò in grado di dire che cosa sta facendo B1. Se so dov’è A1, sarò in grado di dire dov’è B1. Sapendo, cioè, una qualità di comportamento di A1, sarò in grado di dire una qualità di comportamento di B1.

La Distanza nello Spazio è anche la Distanza nel Tempo
Ora c’è un fatto stabilito che ci sia in natura un livello fondamentale in cui ogni cosa è istantaneamente correlata a ogni altra cosa. Questo ci dà una prova matematica e sperimentale di ciò che possiamo chiamare onniscienza, onnipresenza o onnipotenza – dove ogni cosa è correlata, ogni cosa è organizzata, ogni cosa è connessa istantaneamente con ogni altra cosa.

Einstein si sentiva a disagio perché pensava dal punto di vista di tutti i fenomeni esistenti nello spazio-tempo, ma ciò che questo descrive è un dominio che si trova oltre lo spazio-tempo e la causalità, fuori dai domini di spazio-tempo. Ora gli scienziati riconoscono totalmente che non potete spiegare la biologia senza invocare la correlazione non-locale. Come fa il corpo umano ad avere pensieri, a suonare un pianoforte, a uccidere germi, a rimuovere le tossine e ad aspettare un bambino, tutto nello stesso tempo? E mentre fa tutto questo, correla ogni attività con ogni altra attività, tutto istantaneamente senza mediare l’attività delle cellule del fegato con le cellule dei reni, con la “fabbricazione” del nuovo bimbo.

Non solo, ma il nostro corpo sta inseguendo il movimento delle stelle mentre fa questo, perché i ritmi biologici che chiamiamo corpo sono veramente i ritmi dell’ecosistema e dell’universo. Ogni cosa, oltre a essere correlata con ogni altra cosa, è anche correlata istantaneamente. Non c’è tempo, non c’è energia implicata, perché l’energia è nello spazio-tempo. Non utilizza segnali di tempo o segnali di energia: è istantanea. È la base di ciò che chiamiamo sincronicità. Le correlazioni non-locali sono gli aspetti più impressionanti e più dominanti dell’attività della natura. E’ conosciuto matematicamente, è conosciuto dal punto di vista della fisica quantistica – è totalmente conosciuto sperimentalmente.

La proliferazione dell’indeterminazione
Osserviamo il principio di indeterminazione di Heisenberg: tutti i fenomeni sono simultaneamente a forma-d’onda e a forma-di-particella fino a che si esegue l’esperimento, e poi sono una o l’altra cosa. Se ne misurate uno, vi precludete allora la conoscenza di ciò che è l’altro.
Perciò se misuro la posizione, allora mi precludo la conoscenza del momento. Se lo conosco come particella, allora non lo posso conoscere come onda nello stesso momento. Non ha niente a che fare con le limitazioni delle nostre metodologie sperimentali, ha a che fare con le leggi della natura.
Inoltre, quando comincio a fare calcoli a questo livello di natura, devo usare numeri irrazionali. Un numero irrazionale è un numero che non può essere concettualizzato. Perciò l’infinito è un numero irrazionale: non si può concettualizzare. Per calcolare i comportamenti fondamentali dell’universo, devo usare numeri irrazionali che non posso concettualizzare.

La creatività comincia con l’indeterminazione. L’indeterminazione è veramente la ragione della creatività a questo livello, che è la quarta proprietà del dominio quantico. È creativo. Ed è creativo a causa della proliferazione dell’indeterminazione. Se siete sicuri di tutto, dov’è lo spazio per la creatività? Se conosco ogni cosa, allora quella è la fine della storia, più non so, più spazio c’è per la creatività. Questa creatività, nel carattere, è quantica. Ciò significa che ha qualcosa a che fare con la guarigione, perché tutta la guarigione è creatività biologica. Tutto il risanamento è creatività biologica. La natura sta creando costantemente.

Ma Guardate Fuori: Tutta questa Creazione Avviene Proprio Adesso! Non è successo tanto tempo fa, succede in questo momento. A livello quantico i fotoni collassano, le funzioni d’onda precipitano come eventi spazio-tempo e i nostri cervelli sono strumenti quantici che traducono il collasso delle funzioni d’onda in… un albero. Ma quell’albero sta realmente nascendo e sta morendo alla velocità della luce proprio ora. Dio lo sta creando. Se non credete in Dio allora un campo correlato meccanico quantico non-locale causale lo sta creando!
Un mistero la sta creando e lo sta facendo proprio ora. Tutta la creazione non solo sta avvenendo proprio ora. Ma qualche proprietà inaspettata, che è totalmente imprevedibile, emergerà mentre quella creatività continua, perché la creatività ripete se stessa, gli schemi del collasso sono ripetuti e poi, all’improvviso, ci sono salti quantici che sono chiamati proprietà inaspettate. Questo significa che non esistevano prima e voi non sapevate che cosa sarebbero stati prima di esistere.
Noi siamo qui come esseri umani e là fuori ci sono scimpanzè che condividono il 99,999% dello stesso DNA. Ma per quanto se sappiamo, gli scimpanzè non si chiedono chi è Dio e se hanno un’anima, o qual è la natura dell’esistenza. Per questo si è reso necessario un salto quantico. La creatività della natura è quantica.

Osserviamo l’Evoluzione Biologica. Vediamo che è punteggiata da queste discontinuità. Nella fisica quantistica le discontinuità ci sono quando una particella sub-atomica si sposta da un posto a un altro senza attraversare lo spazio in mezzo. Perciò ora è qui e poi è là e non è passata né qui né là. Inoltre è istantaneo: non appena scompare qui, riappare là senza alcuno scarto temporale.

Qual è la definizione di un’anima?
I punti qui discusso, sono le qualità dell’anima. Perché? Perché l’anima non è una cosa, è un campo di possibilità infinite. L’anima è onnisciente, l’anima prolifera e abbraccia l’indeterminazione per creare e l’anima co-crea con Dio. Dio rimane non-manifesto a meno che voi non partecipate.
L’anima è l’osservatore che interpreta attraverso la memoria e compie scelte attraverso il desiderio.
Ognuno ha un osservatore, ognuno osserva basandosi sulla memoria e sull’interpretazione e ognuno ha un campo comune che sono le infinite possibilità, le correlazioni non-locali, l’indeterminazione, la procreazione e la creatività.
L’osservatore è l’anima, il processo è la mente e il corpo fisico è l’oggetto.

fonti: scienzenoetiche.it
StazioneCeleste.it