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domenica 1 ottobre 2017

La materia è prodotta dalla coscienza, ed è creata all’occorrenza


Immagine google
La meccanica quantistica ha lasciato gli scienziati di tutto il mondo alquanto perplessi, soprattutto con la scoperta che la nostra realtà materiale-fisica, non è affatto una realtà fisica.

I nostri sensi veramente ci ingannano.
"Tutto ciò che chiamiamo reale è fatto di cose che non possiamo considerare reali".
Evidenza scientifica indica chiaramente il collegamento tra la consapevolezza e ciò che chiamiamo realtà e come entrambe non possano più essere negate.
E ad oggi, esplorando la relazione tra l'energia e la struttura della materia, venne meno il credo in un universo fisico, newtoniano e materiale, che era il cuore del sapere scientifico; esso fu sostituito dalla considerazione che la materia non è che una illusione. Gli scienziati iniziarono a riconoscere che ogni cosa nell'universo è fatta di energia. Questa conoscenza e presa di coscienza svolge un ruolo importante nella potenziale trasformazione del nostro pianeta.

Le illusioni della mente
Il fatto che sostanze materiali (materia) appaia dal nulla, e che con molte evidenze sia la coscienza a crearla, è piuttosto affascinante. Per un minuto teniamo un oggetto fisico in mano, per esempio una moneta e poi il minuto dopo ci rendiamo conto che se mettessimo a fuoco con un microscopio atomico la sostanza materiale delle monete, vedremmo che non stiamo tenendo in mano proprio niente.

Gli atomi sono fatti di energia invisibile e non di materia tangibile.
L'atomo non ha struttura fisica. Noi non abbiamo struttura fisica e le cose fisiche, veramente non hanno una struttura fisica!
Siamo atomi, fatti di particelle subatomiche che in realtà sono un mucchio di energia che vibra ad una certa frequenza. A noi, questi esseri vibrazionali di energia mostrano coscienza, che ha dato prova di poter manifestare, creare e correlarsi al nostro mondo fisico materiale.

Degli studi hanno mostrato che le emozioni positive che giungono da un luogo di pace in noi stessi possono portare a una esperienza molto diversa per la persona che emette queste emozioni e per color che le sono intorno. Sappiamo che quando un atomo cambia il suo stato, assorbe o emette frequenze elettromagnetiche, che sono responsabili per il cambio di stato. I diversi stati emozionali, percezioni e sentimenti, si traducono con l'essere diverse frequenze elettromagnetiche e tutto ciò è stato provato.

Non siamo dentro alle cose che fanno parte del nostro scenario.
È inutile basare le proprie certezze sulla capacità di discernimento razionale valutando quanto può proporci la mente.
Attraverso la dimensione della mente stabiliamo ordinariamente una relazione con il mondo materiale dell'universo in cui siamo comparsi e in cui esistiamo e nulla di più. Senza sapere neppure com'è veramente il suo vero aspetto.
Non sappiamo com'è realmente l'universo che vediamo e in realtà non siamo effettivamente dentro alle cose che fanno parte del suo scenario.
Ci capita di percepire che noi siamo in riva al mare e sentiamo il profumo di salsedine, ascoltiamo il verso dei gabbiani e lo strabordio delle onde sulla scogliera. Ci siamo abituati a questo genere di percezione. Ma nulla di più falso. In realtà, siamo da qualche parte, ma quello che vediamo e percepiamo è solo dentro di noi, nel nostro cervello, nella nostra rappresentazione olografica del mondo circostante. Strano questo mondo non-fisico, vero?

Chissà com'è effettivamente l'universo fuori di noi.
Sicuramente senza i colori che vediamo, arido nel suo aspetto funzionale alla vita del pianeta.
Per capire meglio questa situazione basti pensare come gli occhi rilevano l'immagine rovesciata dell'ambiente e come poi il cervello la corregga mostrandola diritta. Oppure come i sensi ci portino a recepire un urto che consideriamo immediato, ma che in realtà percepiamo dopo un certo lasso di tempo e lo rileviamo solo dopo che il cervello ne ha preso nota.
È ovvio che se ci si identifica con la mente non si vive il vero senso dell'esistenza. Esistono infinite percezioni dell'esistenza che vanno da individuo ad individuo. Dai colori allo stato emotivo vissuto da ciascuno di essi. Si potrebbe dire: "il mio verde non è quello che vedi tu

E per capire cosa viene detto adesso, sarebbe meglio lasciare fuori la logica perché è veramente inusitato.
Più volte abbiamo sentito affermare che “esiste solo il qui e ora”, ma quale sarebbe il vero significato?
Tu credi di avere a che fare con persone che esistono al di fuori di te, e che hanno una loro storia. ma non è così. Sei in un sogno, e tutto ciò che ne fa parte si materializza all’occorrenza…”
Ciò significa, semplicemente un’altro modo, forse più concreto e diretto, di affermare che non esiste altro se non il Qui e Ora. Quest’affermazione l’abbiamo sentita tante volte ma, forse, non abbiamo dato l’importanza al suo reale significato. Il problema è che diamo per scontate troppe cose, e abbiamo, quindi, perso l’abitudine a farci delle domande per approfondire i vari concetti.

Esiste solo il Qui e Ora.
Più volte abbiamo sentito dire che il tempo è solo un’illusione, e pertanto, il passato e futuro non esistono realmente, ma sono solo una nostra costruzione mentale. L’affermazione, quindi, che esista solo il momento presente non ci crea molto disturbo. Ma il concetto che esista solo il Qui, è di difficile comprensione. Vi siete mai chiesti cosa questo volesse dire? La conclusioni potrebbe essere sconvolgenti perché, per quanto sia la spiegazione più logica, stravolge ogni vecchia logica sulla quale avete basato la vostra intera vita. Fino ad ora.

Nel film “Il Tredicesimo Piano”, uno dei protagonisti a un certo punto intraprende un viaggio in macchina, per verificare con i suoi occhi se l’idea che stesse vivendo in una simulazione di un computer fosse veritiera.
A un certo punto, dopo aver violato una moltitudine di segnali che gli intimavano di fermarsi e non andare oltre, trova quelli che sono i ‘confini del suo mondo‘. Al di là di un certo limite esiste solo una ‘bozza’ del mondo, costituita da una rappresentazione in wireframe, come quelle di alcune immagini computerizzate.
Chiunque abbia dimestichezza con la programmazione dei videogiochi sa benissimo che le scene del videogame vengono costruite all’occorrenza, rappresentando solo ed esclusivamente i particolari che sono visualizzati sullo schermo. In altre parole, quando nello svolgimento del gioco lasciamo un ambiente per entrare in un altro, il vecchio ambiente non viene più ‘renderizzato’, dato che non essendo più utile, si evita di sprecare prezioso tempo di elaborazione per costruire oggetti e muri che non vengono più visualizzati.
Ecco, in un videogame (così come anche nel film menzionato), l’affermazione che esista solo il qui e ora è pienamente valida e verificabile. Le scene trascorse semplicemente non esistono più. Viene creato, istante per istante, solo ciò che è sotto la diretta visione del giocatore.

Ma nella realtà cosa accade?
Esattamente come in un videogioco, anche nella realtà vengono materializzate solo ed esclusivamente le cose che sono sotto la nostra diretta percezione, inclusi tutti e cinque i sensi, non solo la vista.

Con l’esperimento delle due fessure, la fisica quantistica è riuscita a dimostrare sperimentalmente che la materia esiste solo quando viene osservata.
Quando una particella non viene osservata, semplicemente non esiste. Ciò che esiste al suo posto è solo un’onda di probabilità, che indica la probabilità con cui la particella può apparire in un certo punto dello spazio-tempo quando viene osservata. No osservazione, no particella.

Questo vuol dire che se in questo momento nessuno dei tuoi sensi ha percezione di quello che c’è all’interno della tua casa al mare, lontana 50 Km, per la fisica quantistica quella casa, e tutto ciò che contiene, semplicemente non esiste. Come non esiste? Ma se mi reco lì, la vedo, e ci posso anche entrare, obietterai. Certo, ma quando ti rechi lì, la casa la stai osservando, e quindi la stai materializzando all’occorrenza. Come fa quella casa a materializzarsi sempre uguale, al solito posto, con lo stesso colore dei muri e del tetto? Semplice, perché secondo la fisica quantistica quello che percepisci è la materializzazione (o collasso) della funzione d’onda che descrive quella casa.
La funzione d’onda può essere considerata come una ‘forma pensiero’ che esiste nella nostra mente. La casa la ricrei istante per istante in base alla forma pensiero o ‘idea’ che hai di quella casa.
Insomma, tutto ciò che non è sotto la nostra diretta percezione, semplicemente non esiste, e viene di conseguenza materializzato all’occorrenza, nel momento esatto in cui ne abbiamo percezione. Ecco quindi perché, oltre all’adesso, esiste solo il ‘qui’.
Del resto, non potrebbe essere altrimenti, considerando che viviamo all’interno di un sogno. Se in un sogno notturno sogni una casa, e poi cambiando sogno o allontanandoti da essa non la vedi più, al tuo risveglio credi che quella casa continuava a esistere da qualche parte anche quando non faceva più parte del tuo sogno? Naturalmente no, era solo un’immagine nella tua mente che ricreavi all’occorrenza.
Bene, considera che anche questo mondo che ti sembra così reale è un’immagine nella tua mente, per comprendere più a fondo quello che ho appena detto.

Ok ma come si spiega che più persone della stessa famiglia riescano a visualizzare la stessa casa a mare? Forse stiamo creando anche queste persone? O loro creano me?

Per comprendere appieno questi concetti bisogna accettare la totale inconsistenza del mondo che percepiamo. Non ha senso parlare degli ‘altri’ come entità separate da noi stessi. Il nostro stesso corpo è semplicemente il risultato di una illusione, pertanto il concetto di ‘io’ e ‘altri’ viene a cadere, facendo perdere senso alla domanda riguardo a chi crea e chi è creato.
Non è possibile tentare di applicare il normale ragionamento logico a qualcosa che esula da quello che abbiamo imparato fino a ora sul mondo, basandoci solo su quello che percepiamo con i cinque sensi. Tutto il ragionamento espresso qui si basa sul concetto di mondo illusorio, che non corrisponde a qualcosa di tangibile e realmente esistente “là fuori”.
Non esiste nulla là fuori, oltre le immagini proiettate dalla nostra mente. Se non siamo d’accordo su questo presupposto è logico che non si possa condividere tutto il resto.

Il primo errore è credere di essere il proprio corpo e la propria mente, dandogli una consistenza reale e perdendo così di vista la totale illusorietà di quello che percepiamo.

Ora che abbiamo stabilito che il nostro costrutto fisico non è affatto fisico, che ce ne facciamo e dove andiamo con queste nozioni?
Il meglio che possiamo fare per ora è comprendere che la razza umana deve diventare agire da un punto di pace o di cooperazione e comprensione. Dobbiamo renderci conto che siamo tutti interconnessi, che qui possiamo risolvere i nostri problemi facilmente, dato che abbiamo una serie di soluzioni . Il solo modo in cui saremo in grado di implementare e utilizzare queste soluzioni è attraverso un cambio di coscienza. Il mondo si sta svegliando. La mia anima sa il significato di queste scoperte, che per la mente sono difficili da spiegare. Spero, perciò, di aver fatto decentemente la mia parte.

Se uno non rimane profondamente scioccato dalla meccanica quantistica significa che ancora non l'ha capita. Niels Bohr

FONTE:
http://www.campoquantico.it/wordpress/mondo-appare-solo-alloccorrenza/
http://www.shan-newspaper.com/web/scienze/1274-vivere-sullorlo-del-nulla.html


mercoledì 12 luglio 2017

L'Unificazione delle coscienze

Imaggine Google
Per molto tempo, è stato presente nel Pianeta un vecchio paradigma, una vecchia coscienza, di una vecchia umanità.
È stato provato con esperimenti scientifici che c'è una profonda connessione tra il Pianeta, la coscienza, la fisica, tutti i campi. Perché il Creatore di questo Universo, della vostra Terra, dovrebbe tracciare una linea e porre una separazione tra voi e il resto di ogni cosa? Non avrebbe senso, eppure questo è il vecchio paradigma. Studiate le cose in frammenti, a pezzi, separate l'una dall'altra. Per voi, il costrutto della chimica di questo universo non comunica affatto con il costrutto della scienza della vita, non comunica con il costrutto della fisica o con quello della psicologia e così vi laureate in uno, nell'altro o nell'altro, non mettendo mai insieme il sistema, un'unificazione di tutto, al posto della separazione di tutto.

Ciò che è il passato, presente, futuro è un concetto lineare nella 4D in cui vivete ma state cominciando a diventare lentamente multidimensionali e a mettere da parte l'idea del tempo, specialmente l'idea del tempo che cambierà le vostre vite.
Ho cominciato a parlarvi del Campo già 5 anni fa: l'ho chiamato “fisica con un atteggiamento”. Vi ho detto che le cose avrebbero cominciato a unificarsi insieme, quando una avrebbe influenzato l'altra. Vi ho detto che avreste cominciato a vedere alcuni parallelismi e a tracciare alcune linee e oggi gli scienziati stanno parlando, gli insegnanti stanno parlando del Campo. Stanno cominciando a osservare l'unificazione: la fisica che cerca di portare armonia insieme, la coerenza insieme e voi vedete che si influenzano l'uno l'altro.
Ci sono scienziati che stanno conducendo delle ricerche che provano qualcosa che, solo qualche anno fa, faceva levare gli occhi al cielo, e ora sta succedendo un'assenza di tempo che potete percepire.

Cominciando a usare l'intuito
Lasciate che vi disegni un'immagine. C'è un grande evento a cui volete partecipare, e voi siete in ritardo ma scoprite che tutto intorno l'enorme parcheggio è completo.
Cominciate a girare intorno e poi il vostro intuito vi dice: “gira a sinistra”.
Avete cominciato a dirigervi verso un posto che non esisteva e alcuni di voi lo chiamano “l'angelo del parcheggio”. Non lo è: questo è il Campo. State cominciando a imparare a fidarvi di qualcosa che è molto comune a molti. Non state sperimentando la preveggenza più di quanto stiate sperimentando un'unità del Campo. Chi sapeva di quel parcheggio? La risposta è: “una persona”, connessa al Campo, proprio come voi e voi vi connettete a ciò che chiamerò il potenziale di quel parcheggio che si sta per liberare, quando qualcuno comincia a camminare verso l'auto. Lo state comprendendo? Se è tutto connesso, significa che i potenziali nel futuro sono quasi visti come “ora” e sono sperimentati nel vostro corpo come “ora”, così tanto che potete sentirli e anche estrapolarli, come se fossero reali e sempre esistiti. Lo vedete?

Scendiamo ancora più nel tecnico: oggi sul palco avete osservato un po' di scienza. Si trattava di esperimenti su come il ritmo cardiaco e il resto della fisiologia di un essere umano si comportano quando vedono alcune immagini. È stato misurato con molte prove. Che le immagini fossero orrende o amorevoli, l'idea finale era quella di misurare la risposta. Poi scoprite che l'essere umano era capace in qualche modo di avere una risposta prima che l'immagine fosse mostrata. Com'è accaduto? Per renderlo più complesso e per far alzare ancor più gli occhi al cielo, chi mostrava l'immagine non aveva coscienza, era un programma a computer, programmato per mostrare le immagini in maniera casuale.
Tutto è connesso con tutto. Un computer è separato e funzionante nello spazio senza di voi? No, è accanto a voi. Alcuni di voi hanno anche rotto il proprio computer quando erano arrabbiati. Cominciate a comprendere il punto? È nel Campo. Il programma è nel Campo, gli elettroni, i movimenti e i componenti logici sono nel Campo. Voi ve ne siete accorti, loro se ne sono accorti di cosa verrà mostrato dopo nell'esperimento perché era nel Campo. Quanti di voi parlano alla propria auto e ottengono dei risultati? Tieni duro -dite-, tieni duro, ancora un po', ancora un po'. So che sei rotta, ma tieni duro, andrà bene, andrà bene. Gomme rimanete gonfie, rimanete gonfie. Sto parlando a coloro che sanno esattamente a cosa mi sto riferendo. Apparentemente gli oggetti inanimati stanno nel Campo, Gaia è nel Campo, gli alberi, gli animali, tutto ciò che è, sta nel Campo, dando a voi, Cari Esseri Umani che state evolvendo, l'opportunità di cominciare a far pratica e accordarvi ad esso, così che possiate avere qualche idea di cosa aspettarvi nella vita, di cosa sta arrivando nella vita e essere preparati a schivare i proiettili, come dicono, a schivare le malattie, a evitare i confronti. Potrebbero dire che non è appropriato. Voi state per giungere al controllo della vostra vita in modi che non vi siete mai, mai aspettati, a meno che, certo, decidiate di rimanere nella scatola della 4D. Questa è libera scelta! Questo definisce la libera scelta e non che cosa mangerete per colazione domattina.” Kryon

Il vuoto del pensiero è la libertà dell’anima.
La mente non è noi: tutti i nostri pensieri vengono da una Mente universale, ben più vasta della nostra. Sri Aurobindo
Il pensiero non è qualcosa che produciamo, ma una “sostanza” nella quale siamo immersi. È il nostro habitat naturale, nel quale agiamo e creiamo effetti e rispondenze. Noi infatti “elaboriamo” pensiero, non lo produciamo: il pensiero non è parte di noi, non ci appartiene. Siamo abituati a identificarci nei nostri pensieri, ma la verità è che noi siamo solo il canale attraverso il quale scorrono.

L’essere umano partecipa a un ecosistema multidimensionale di energia-pensiero. L’uomo riceve pensiero elaborato da specie “inferiori” (meno complesse) ed elabora pensiero-cibo per specie “superiori” (più complesse), all’interno di una vera e propria “catena alimentare”.
È interessante considerare che noi, nella nostra attuale condizione, non solo non produciamo pensiero, ma non siamo neppure fruitori del pensiero che elaboriamo, o meglio, non lo siamo in tempo reale. Quando crediamo di pensare, ci stiamo semplicemente ricordando di aver elaborato “qualcosa” che la mente ha adattato a sé, rielaborando i nostri pre-giudizi. Praticamente viviamo in una “differita” della realtà, riveduta e corretta dalla mente.
Se viviamo in un’illusione della mente, come possiamo “essere”?
Se non pensiamo, come possiamo “agire”?
Noi non siamo mai nel “qui e ora”, ma sempre nel passato o nell’idea del futuro, comunque elaborata secondo il nostro schema di abitudini e di preconcetti. Noi viviamo nel “ricordo”.
Usare davvero il pensiero significa essere capaci di una consapevolezza e di un potere che abbiamo disimparato ad applicare. E ricordiamoci che l’elaborazione del pensiero non avviene nel cervello. Il cervello è solo un coordinatore della mente: l’elaborazione del pensiero è un atto che riguarda tutto il nostro corpo e in particolare alcuni organi come l’intestino e il cuore.
Ma questo “pensiero”, che canalizziamo ed elaboriamo, che ci permette di elaborare la realtà e di partecipare ad un ecosistema di intelligenze, è proprio quello che ci serve per evolverci? Intendo dire, non solo per progredire e per svilupparci come specie senzienti, ma per evolverci come Coscienza?
La vera coscienza, la vera consapevolezza, è libera dai vincoli della mente. É libera dai processi mentali, emancipata dal pensiero che costringe la nostra percezione entro i limiti dei sensi, delle tre dimensioni e del tempo. Quando siamo consapevoli siamo semplicemente qui, e quindi dappertutto, e ora, e quindi nell’eterno. Non esiste altro luogo e sopratutto non esiste altro tempo, non esistono i vincoli del passato, le limitazioni del ricordo e della memoria che ci costringono entro schemi e processi vecchi, abitudinari e pre-programmati, da noi stessi o da altri. E non esiste la tensione del futuro che mai ci permette di essere ciò che siamo. Il flusso di pensiero cessa finalmente. Da quel momento, in quel momento, siamo noi a essere, a produrre il Pensiero.
Solo se riusciamo a emanciparci dal ricordo possiamo essere nel presente. Ma non basta: solo se riusciamo uscire dal flusso del pensiero possiamo eludere i programmi che ci allontanano dalla realtà di noi stessi e delle cose. Non si tratta solo di smettere di vivere nel ricordo e quindi di usare finalmente il pensiero in tempo reale, ma di uscire dal flusso del pensiero elaborato, di cominciare a CREARE il pensiero, essere il pensiero, anzi, superare l’idea stessa di pensiero.
Questo è possibile solo se ne siamo fuori: allora la mente, che genera l’illusione dei sensi e del tempo, si ferma e nasce la percezione del Vero, la consapevolezza del Reale.
I flussi di pensiero, che permettono lo sviluppo delle specie viventi, sono il trampolino ma anche la gabbia dell’evoluzione superiore, il confine che le forme-ponte devono trascendere. Sui flussi di pensiero viaggiano i limiti del pre-concetto e sono essi stessi il supporto dei programmi di controllo mentale architettati da noi stessi così come da forze sfruttatrici e predatorie.
La meditazione è non-mente, non-tempo. Fermare la mente significa fermare il tempo.
Sappiamo che i flussi di pensiero non conducono solo la sostanza-pensiero da elaborare ma per loro natura trasportano idee pre-elaborate, ovvero programmi mentali, e sono direttamente connessi con la struttura temporale della nostra realtà, dove burattini e burattinai condividono un'illusione e sono persi, sebbene in modi diversi, nel medesimo dramma umano: la distrazione dalla consapevolezza individuale (= realtà).
Già da alcuni anni di questa potenziale Nuova Era, le linee energetiche planetarie vengono man mano “resettate”, come effetto dell’allineamento galattico (che peraltro altera il campo magnetico terrestre, altro supporto ai processi di controllo).
Tutto questo produrrà nuove e straordinarie condizioni di rinnovamento spirituale, ma la densità temporale, e quindi il flusso di pensiero che attraversa il nostro mondo, si sta già riducendo sensibilmente, dandoci la possibilità quindi di sfruttare un momento eccezionale per liberarci dal “baco”, esprimere appieno la nostra possibilità di coscienza, emanciparci dall’illusione della mente e dai programmi di controllo, essere finalmente produttori di pensiero e quindi svolgere appieno il nostro ruolo di forme-ponte, irrorando l’esistente con il nostro pensiero prodotto e avvicendando così le forze vicarie della natura che hanno finora presieduto ai processi evolutivi di questa potenziale realtà.

Essere legati al pensiero o essere preoccupati per i fenomeni che possono riguardarci nel nostro prossimo futuro significa non cogliere quanto davvero sta accadendo e, anzi, rischiare di operare al fine di trovare “soluzioni” per evitare possibilità straordinarie che a volte vengono percepite (o fatte percepire) come problemi.”
Tratto dal libro di Carlo Dorofatti "Nient'altro che se stessi".
Fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it

giovedì 30 giugno 2016

L’uomo è la somma totale dei suoi stessi pensieri!


Nelle mani dell'umanità è racchiuso un enorme potere, che aspetta di essere utilizzato...
E’ stupefacente come l’uomo abbia tanto tremendo potere dentro se stesso, così tante facoltà trascendentali delle quali non abbiamo idea.Non è strano che ci abbiano sempre insegnato a cercare forza e potere “esterno”?
Ci hanno insegnato a guardare ovunque tranne che “dentro” e ogni volta che questo potere si manifestava nelle nostre vite ci veniva detto che era qualcosa di soprannaturale.
Ci sono molti che sono riusciti a capire questo meraviglioso potere, e che hanno compiuto seri e coscienziosi sforzi per raggiungere salute, potere e altre condizioni, e sembrano fallire. Essi non sembrano capaci di mettere in atto la Legge della Creazione. La difficoltà in quasi tutti i casi è che si relazionano con elementi esterni. Vogliono denaro, potere, salute e abbondanza, ma non riescono a capire che questi sono effetti, e si possono ottenere solo trovandone la causa. Ci sono soltanto tre cose che possiamo eventualmente desiderare nel mondo “esterno” e ognuna di esse la si può trovare nel “mondo interno”. Il segreto per trovarle è semplicemente quello di applicare il “meccanismo” appropriato di connessione al potere onnipotente al quale ogni individuo ha accesso.
Le tre cose che tutta l’umanità desidera e che sono necessarie per la sua più alta espressione e completo sviluppo sono Salute, Ricchezza e Amore. Tutti ammetteremo che la Salute è assolutamente essenziale; nessuno può essere felice se il corpo fisico soffre. Non tutti affermiamo con la stessa sicurezza che la Ricchezza sia necessaria, ma tutti dobbiamo ammettere che un sufficiente sostegno è almeno necessario, e quello che consideriamo sufficiente per uno, potrebbe essere considerato un’assoluta e sofferta mancanza per un altro; e dal fatto che la Natura procura non solo in modo sufficiente ma abbondantemente, prodigalmente, generosamente, possiamo evincere che ogni privazione o limitazione è solo la limitazione dovuta a un metodo di distribuzione artificiale. E probabilmente ammetteremo che l’Amore è la terza, o forse qualcuno dirà la prima essenza necessaria alla felicità dell’umanità; in ogni senso, chi possiede Salute, Ricchezza e Amore, capisce di non avere bisogno di null’altro da aggiungere alla sua coppa della felicità. La sostanza Universale è “Tutta Salute”, “Tutta Abbondanza” e “Tutta Amore” e il meccanismo di collegamento mediante il quale possiamo coscientemente connetterci con il sostegno infinito è nel nostro metodo di pensiero. Per pensare correttamente bisogna quindi entrare nel Luogo Segreto dell’Altissimo. La visualizzazione è il meccanismo di collegamento di cui abbiamo bisogno. La Visualizzazione è un processo molto diverso dalla vista; la vista è fisica, quindi associata al mondo oggettivo, il “mondo esterno”, ma la Visualizzazione è un prodotto dell’immaginazione, ed è quindi un prodotto della mente soggettiva, il “mondo interno”. Essa quindi possiede vitalità; essa crescerà.La cosa visualizzata si manifesterà nella forma. Il meccanismo è perfetto; è creato dal Grande Architetto che “Ha fatto bene ogni cosa”

La sola osservazione, modifica la realta'.
Il fatto che la nostra concentrazione possa focalizzare un avvenimento piuttosto che un altro, è pure consono alle scoperte della nuova fisica, che ammette che l'esperimento, o anche la sola osservazione, modifichi la realta'. Sembra che, usando il pensiero, il sentimento e l'emozione, possiamo attrarre i punti di scelta e cambiare i risultati previsti.
Se oggi, nel nostro presente, siamo capaci di introdurre anche una piccola modifica, possiamo sfuggire all'effetto negativo del futuro.

Un metodo nuovo di preghiera!
All'interno di noi stessi dobbiamo sperimentare, sentire ciò che vogliamo realizzare all'esterno; e questo dobbiamo sentirlo nel corpo, nei pensieri e nei sentimenti.
Ciò che vogliamo deve realizzarsi contemporaneamente nel pensiero, nel sentimento e nel corpo
Il pensiero e l'emozione, prima devono essere considerati separatamente e poi riuniti perche' il

PENSIERO
 deve essere il sistema di guida che indirizza le nostre emozioni. Il pensiero, anche sotto forma di immaginazione, determina dove dirigere l'attenzione e l'emozione.
L'EMOZIONE e' l'energia che ci fa percorrere la direzione voluta, e' "la fonte di potere." All'estremo esistono solo due emozioni: l'amore e la sua mancanza, spesso identificata con la paura.
Il SENTIMENTO e' l'unione di pensiero ed emozione, infatti per provare un sentimento dobbiamo avere un'idea e un'emozione. Ora, il sentimento, e' la chiave della preghiera, perché la Creazione risponde al mondo del sentire umano. Quindi, per prima cosa diventa importante capire ed essere coscienti dei pensieri e delle emozioni rappresentati dai nostri sentimenti, perché talvolta si esprimono pensieri che sottendono emozioni diverse da quello che affermiamo, e finiamo così per realizzare effetti indesiderati, o facciamo in modo che la nostra preghiera non funzioni. I pensieri, in se stessi, possono veicolare delle aspettative, ma rimangono desideri potenziali e quindi inerti se non sono accompagnati dal potere dell'emozione. Spesso, però, l'emozione che accompagna un desiderio cammina in direzione inversa al nostro desiderio, ma noi non ne siamo coscienti.
Se desidero una salute migliore, sotto il pensiero del miglioramento c'è la paura della malattia, della poca salute che ho, e quest'emozione dà potere proprio a ciò che temo: la malattia. Anche a livello di pensiero, dicendo "migliore", implicitamente mi focalizzo sul "non abbastanza"; e se pensiamo di non avere abbastanza, inconsciamente ci sentiamo miseri, angosciati.
Noi immergiamo nelle possibilità della Creazione un sentimento in forma di immagine, quel tanto di energia che basta affinché si sviluppi una nuova possibilità. La chiave di questo sistema, però, e' che la Creazione restituisce precisamente ciò che la nostra immagine aveva mostrato.
L'immagine indica alla zuppa della Creazione dove abbiamo posto la nostra attenzione. L'emozione che colleghiamo all'immagine attrae la possibilità di quest'immagine.
Quando "non vogliamo qualcosa - un'emozione basata sulla paura - la nostra paura in realtà alimenta ciò che diciamo di non volere."

In sostanza, la Legge Creativa, che regola questo nostro potere, implica che noi ci focalizziamo solo sul positivo, su ciò che vogliamo e mai su quello che non vogliamo che accada; quindi, per esempio, dire e sentire: "fai scomparire la guerra", finisce col dare forza all'idea di guerra, mentre pregare per la pace significa focalizzare l'attenzione su di essa.
Non basta, tuttavia, limitarsi a quest'aspetto della preghiera, ma ogni possibilità effettiva di cambiamento, sia a livello individuale, sia a livello sociale (mutamento degli schemi che reggono la societa', realizzazione di un nuovo mondo), si concretizzerà solo se riusciremo a sintonizzarci sullo stato d'animo del risultato e non sul tempo che ci sarebbe voluto a produrlo.
In sintesi, dobbiamo sentire che ciò che vogliamo si e' già realizzato e che la nostra preghiera è stata esaudita nel momento stesso in cui l'abbiamo pronunciata.
La fede diventa l'accettazione del nostro potere in quanto forza capace di imprimere una direzione alla creazione.
La modalità di richiesta della nuova forma di preghiera, necessariamente, deve terminare con un'esplicitazione di gratitudine, perché se siamo convinti che ciò che chiediamo è stato ottenuto, dobbiamo ringraziare. Anche se non vediamo al momento risultati concreti, dobbiamo essere sicuri che in qualche parte del mondo la nostra preghiera è già stata esaudita.
“L’uomo è la somma totale dei suoi stessi pensieri; quindi la domanda è: come facciamo a mantenere solo i buoni pensieri e respingere quelli cattivi? All’inizio non possiamo impedire ai cattivi pensieri di arrivare, ma possiamo evitare di mantenerli. L’unico modo di riuscirci è dimenticarli, cioè sostituirli con qualcos’altro. E’ qui che arriva un’affermazione precostruita.

Quando si insinua un pensiero di rancore, gelosia, paura o apprensione, iniziate subito la vostra affermazione. Il modo per combattere l’oscurità è con la luce, l’unico modo di combattere il freddo è col calore, il modo per sopraffare il male è col bene. Per quanto mi riguarda, non avrei mai potuto trovare alcun aiuto nel negare. Affermate il bene, e il male svanirà.”Frederick Andrews.

Fonte: L'effetto Isaia di Gregg Braden
La Chiave Suprema – Charles Haanel


giovedì 22 ottobre 2015

Ciò su cui focalizziamo è ciò che apparirà nella nostra vita!


"La fisica quantistica dice che ci sono infinite possibilità. Tutto può accadere. La probabilità che qualcosa avvenga è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere. 
Le cose che desideriamo possono manifestarsi, ogni volta che cambiamo il nostro punto di osservazione. Per manifestare grandi cambiamenti è sufficiente iniziare ad osservare il mondo focalizzandoci su quello che desideriamo. Quando osserviamo e “scegliamo” uno specifico risultato, tutte le altre possibilità diventano incoerenti rispetto a ciò che vediamo e si auto-escludono. Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella nostra vita sulla base del nostro punto di osservazione. Quando iniziamo a guardare il mondo da molti più punti di visti che vanno oltre le credenze limitanti, iniziano a manifestarsi nuovi eventi, situazioni e sincronismi" (WEB).
Tutti noi crediamo che ciò che vediamo corrisponda sempre alla "realtà", ma la verità è che stiamo guardando una rappresentazione, una mappa che costruiamo con le lenti che usiamo per guardare il mondo e le cose intorno a noi. Da questa mappa è da dove i nostri paradigmi emergono. Più le nostre lenti sono deformate, più lontano dalla realtà ci collochiamo. Se interpretiamo la realtà da un modello molto deforme, andiamo d’incontro a risultati sempre fuori dal contesto della realtà, dunque, diverso da quello che ci aspettiamo. E’ questa, quindi, la causa delle delusioni, della sfortuna e delle continue frustrazioni, perché i concetti che abbiamo di come la vita e il mondo di oggi operano, sono grandemente equivocati.
(…)
Noi costruiamo la nostra realtà, osservando i fatti e mettendoli in schemi, per forgiare i nostri modelli mentali. Questi schemi sono presenti in tutte le conoscenze acquisite nel corso della vita. A causa di questi schemi prestabiliti, non sempre interpretiamo correttamente ciò che vediamo.
Ogni giorno, ci allineiamo, positivamente o negativamente, con qualcosa che noi percepiamo come "verità". Così come il mito del lavorare sodo per ottenere successo, molte altre credenze sbagliate, sonno infiltrate nella nostra cultura, e sono viste come verità assoluta, e pensiamo che "questo è come funzionano le cose".
(…) Quando ci proponiamo raggiungere un obiettivo importante nella nostra vita, due forze entrano in gioco: la forza di volontà e quella dell’immaginazione. Se non vanno di pari passo in armonia, si può scommettere che quando loro sono in conflitto, vincerà sempre la forza dell'immaginazione.
Potete applicare tutte le norme tecniche, know how, competenze…, ma se una semplice vocina dentro, cominciasse a importunarci: "Io farò, ma sarà inutile”; “non riuscirò trovare abbastanza risorse”; “lo farò ma so che non renderà molto questa volta, la prossima ci riuscirò"… questo significherebbe che le due forze sono entrate in conflitto e il risultato si può intuire come dovrà finire.
Perché è importante pensare sempre positivo?
La mente è divisa in due parti distinte: la coscienza che ci aiuta a prendere le decisioni necessarie ogni giorno - quando dobbiamo affrontare situazioni nuove e abbiamo bisogno di usare la ragione per sapere ciò che bisogna fare - e il subconscio, nato dalla ripetizione dei comportamenti acquisiti - digitare, guidare, suonare uno strumento, ecc. Le informazioni passano attraverso la coscienza e sono trasferite direttamente al subconscio che memorizza come ricordi, registrando anche i sentimenti che li accompagnano.
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Rompete i vostri paradigmi cambiando l’atteggiamento mentale!
Quando sentiamo dire che dobbiamo ripetere frasi positive e pensare sempre positivo, non si tratta di magia. È un ordine che il subconscio riceve e come un servo fedele, lui obbedisce. Quando riteniamo che, per qualsiasi ragione, non saremo in grado di superare certe situazioni, rimane nel subconscio un frammento d’informazione negativa (la memoria di un fallimento, per esempio), e quando la stessa situazione o una simile si ripresenta, il subconscio, che ha conservato l'esperienza, ti passa le informazioni di fallimento e questa sensazione ti accompagnerà durante tutto il processo, condizionando il risultato al fallimento. La consapevolezza di questa catena evento-ricordo-comportamento, è ciò che provoca il cambiamento dell’atteggiamento mentale, quando si dovrà affrontare situazioni che hanno avuto esito negativo.

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Pertanto, l'unico modo per influenzare e impedire l'esito negativo dei nostri comportamenti, è di agire direttamente sul subconscio, selezionando e reinstallando nuovi e positivi pensieri, ripetutamente. 

TRAILER - Dio è Quantico ed è nel DNA (sottotitoli in italiano)