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martedì 15 aprile 2008

Il Voto come "dovere civico" – Rischia di Brogli



Democrazia o Ipocrisia? Forse, Democrisia!

Abbiamo sempre votato. Tutti noi, cittadini coscienti, abbiamo sempre compiuto il nostro dovere civico. Perché il voto se sa, “è un dovere e un diritto del cittadino”. Dovere, perché tocca a noi scegliere il partito e le persone che riteniamo siano giuste per governare il nostro paese. Diritto, perché viviamo in una democrazia, quindi, abbiamo il diritto al dovere. Tutto qui.

La garanzia dei nostri voti e la loro efficacia è pressoché zero.
Il rischio di brogli esiste e a volta non se tratta nemmeno di rischio ma di una certezza matematica.
Non è che si vada in giro ad agitare spettri, anche perché, dove c’è la volontà di imbroglio, c’è la concretizzazione. Non dico quello imbroglio dove qualcuno ha scambiato favori o venduto il voto su eBay, non, figuraci! Questo è la sacra consuetudine. Premesso che questo imbroglio non ci sia e che gli inciuci più frequenti nelle elezioni siano spariti così, per miracolo! Io mi chiedo, dall’alto della mia santa ignoranza, quale difficoltà ci sarebbe presentata se, dopo aver chiuso la porta all’ultimo elettori, ad aprire il fondo di quelli scatoloni di cartoni – semmai sono stati chiusi – prendere tutte le schede e con una semplice gomma, cancellare quella famigerata “X” o metterla dove pare?

Bene, cioè, male: non credo sia giusto spacciare i poveri “cancella-carta” prepagati –dico – gli scrutatori, come potenziali delinquenti o degli agenti speciali con licenza di uccidere schede su schede, rendendole nulle o favorendo un candidato piuttosto che un altro. Ci mancherebbe!
Nostro diritto dovrebbe essere esteso anche oltre la linea del dovere, dandoci la garanzia di che i nostri voti restassero segreti e inalterati, giusto? In una democrisia – ops! - Democrazia, questo non dovrebbe essere la cosa più lampante? Mah!
E poi, ‘sta cosa di fare la “X” con la matita e non con la penna blu o nera (minima garanzia per evitare brogli), io proprio non la capisco. E gli scatoloni di cartone... cosa ne posso dire?
Come mai non sono in alluminio, ferro o bronzo, con il fondo saldamente sigillato? Guarda, non lo so proprio dire.
Come ho detto prima, la mia santa ignoranza va scusata. Se tutto questo è legale e fa parte di qualsiasi democris… democrazia, allora… pardon!

mercoledì 2 aprile 2008

“Adote” um político online




Essa iniziativa nasceu no site italiano Openpolis.it, uma tentativa da Depp (Democracia eletrônica e participação pública) para aproximar os italianos aos representantes do governo, usando a Internet.

O site dá a possibilidade de conhecer os nomes de todos políticos de cada região, monitorando assim, a presença (ou ausência) de cada um deles na Assembléia.

O site sugere aos eleitores de “adotarem” um político, seguir seus passos e ações e publicar na Internet tudo aquilo que diz e o que faz (ou deixou de fazer).
Deep propõe, também, no site voisietequi.it (vocês estão aqui) um teste, pra medir a distância entre as próprias idéias e o programa dos vários políticos.

Outra proposta interessante, surge do site wikidemocracy.org. A idéia é de convidar os eleitores de um determinado partido a escreverem propostas para poder afrontar os principais problemas do país ou modificar as sugestões já escritas por outros. Uma espécie de wikipedia das propostas políticas, sugeridas pelos internautas.

O objetivo seria o de criar um programa para cada partido e propor aos respectivos líderes, esperando, vivamente, que eles executem de verdade.
O wikidemocracy possue também as suas regras: os indecisos, podem mudar de partido no máximo três vezes.
Seria uma boa pedida. Mas será que isso funcionaria no Brasil, gente? Daria pano-pra-manga, nao? De qualquer forma, a idéia tá lançada.