Visualizzazione post con etichetta salute mentale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta salute mentale. Mostra tutti i post

lunedì 22 luglio 2024

Connessione Mente-Corpo e il benessere psicofisico


La connessione tra mente e corpo, un tema sempre di più studiato in ambito scientifico, gioca un ruolo cruciale non solo nel determinare il nostro benessere mentale, ma anche nel plasmare la nostra salute fisica e le nostre decisioni quotidiane.

La salute mentale e quella fisica sono strettamente interconnesse. Il potere della mente di influenzare la guarigione è un esempio del legame profondo e complesso tra il cervello e il corpo. Questo legame viene sempre più riconosciuto e studiato nel campo della medicina integrativa e della psicologia.

La nostra mente, infatti, è in grado di influenzare il nostro comportamento, le nostre emozioni e la nostra salute fisica. Ad esempio, la meditazione e la visualizzazione possono aiutare a ridurre lo stress e a migliorare il sistema immunitario. Il modo in cui percepiamo e gestiamo lo stress può avere un impatto significativo sulla nostra salute fisica. Lo stress cronico può indebolire il sistema immunitario, rendendoci più suscettibili a malattie e infezioni. Condizioni come la depressione e l'ansia possono manifestarsi con sintomi fisici come dolore cronico, disturbi del sonno e problemi gastrointestinali. Tecniche di gestione dello stress, come la meditazione e la mindfulness, possono aiutare a ridurre i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e a migliorare la nostra risposta immunitaria, accelerando la guarigione.

Studi scientifici hanno dimostrato che la mente può influire sulla guarigione di molte altre malattie ma può anche influire sulla nostra capacità di apprendere e di acquisire nuove abilità. Ad esempio, la mentalità positiva e la fiducia in se stessi possono aumentare la motivazione e la perseveranza nell’apprendimento. Lo stati emotivi positivi possono aumentare la produzione di endorfine e altri neurotrasmettitori che promuovono la guarigione e il benessere. L’effetto placebo è forse l'esempio più noto di come la mente possa influenzare il corpo. L'aspettativa di guarigione può attivare processi fisiologici nel corpo che portano a un reale miglioramento. Quando crediamo che un trattamento sarà efficace, il nostro corpo può rispondere in modo positivo anche se il trattamento non ha principi attivi. Questo fenomeno dimostra quanto siano forti le aspettative e le credenze nella determinazione del nostro stato di salute.

Mindfulness e Consapevolezza
La pratica della mindfulness e la meditazione aiutano a diventare più consapevoli dei propri stati emotivi. La mindfulness, in particolare, insegna a osservare i pensieri e le emozioni senza giudizio, permettendo di riconoscere le emozioni nel momento in cui si presentano. Non giudicarle come “buone” o “cattive” è essenziale. Ogni emozione ha un valore e una funzione, e riconoscerle senza biasimo permette di gestirle in modo più efficace. Questo stato di consapevolezza può aiutarci a fare scelte più ponderate, riducendo l'influenza delle reazioni impulsive e degli automatismi.

La Mente e le Decisioni
Le nostre decisioni sono influenzate da vari processi cognitivi e bias. Ad esempio, il bias di conferma ci porta a cercare informazioni che confermano le nostre credenze preesistenti, ignorando quelle contrarie. Essere consapevoli di questi bias può aiutarci a prendere decisioni più informate e razionali.
Le emozioni giocano un ruolo centrale nelle nostre decisioni quotidiane. Sentimenti di paura, gioia, rabbia o tristezza possono influenzare le nostre scelte in modi spesso inconsapevoli. Imparare a riconoscere e gestire le nostre emozioni è fondamentale per il nostro benessere mentale e fisico. Le emozioni influenzano il nostro comportamento, la qualità delle nostre relazioni e delle decisioni che prendiamo.

La mente ha un potere straordinario nel modellare la nostra salute e le nostre decisioni e può aumentare di forma sostanziale la nostra resilienza, cioè la capacità di affrontare e superare le avversità che si presentano nella vita.
Comprendere e sfruttare questa connessione può aiutarci a vivere in modo più sano e consapevole. Riconoscere e gestire le emozioni è un processo continuo che richiede consapevolezza, pratica e pazienza. Utilizzando queste strategie, è possibile sviluppare una maggiore intelligenza emotiva, migliorando il benessere personale e la qualità delle relazioni con gli altri. Investire tempo ed energia in questo ambito può portare a una vita più equilibrata.

Promuovere un equilibrio tra mente e corpo, riconoscendo l'influenza reciproca che esercitano, è fondamentale per il raggiungimento di un vero benessere. Con questa consapevolezza, possiamo iniziare a fare scelte che favoriscono una vita più sana e soddisfacente.

Perché è difficile soddisfare desideri più complessi? – Capitolo 13

Siamo in grado di modificare le informazioni all'interno delle cellule del nostro corpo! - Capitolo VI




giovedì 21 luglio 2011

Gli Intelligenti vivono di più!



La longevità non è solo una questione di salute fisica ma anche, e soprattutto, mentale.

La notizia arriva dalla parte dei ricercatori Ian Deary e Goff Der, scienziati scozzesi.  Un articolo sulla rivista Psychological Science dimostra che maggiore è il grado d’intelligenza, più alta sarà l'aspettativa di vita.

Gli scienziati, da tempo, hanno ipotizzato un legame tra intelligenza e longevità. Già nel lontano 1932, le autorità scolastiche scozzesi intrapresero una ricerca, nel corso della quale misurarono il quoziente intellettivo dei ragazzi nati nel 1921 nella cittadina di Aberdeen, in Scozia. Furono estrapolati i dati e non ne seguì nulla sino al 1997 quando Lawrence Whalley, docente di igiene mentale all’Università di Aberdeen, e Ian Deary, professore di psicologia differenziale all’Università di Edimburgo, decisero di dare seguito alla ricerca.

Le indagini di Deary e Der, in 900 persone, durate quattordici anni, per misurare l’intelligenza e la prontezza dei riflessi - perché l'intelligenza è associata con la capacità di reagire rapidamente agli stimoli - hanno dimostrato che la maggior parte di coloro che sono morti per cause naturali, di quel gruppo di osservazione, non faceva parte del gruppo che ha totalizzato il punteggio più alto del livello d’intelligenza e reazioni rapide. 

Le possibili spiegazioni per il fatto di che le persone intelligenti vivono più a lungo, secondo Deary, sono tre: la più semplice, è perché le persone intelligenti sono più informate, quindi, curano meglio la salute. La seconda è legato al fatto che le persone più intelligenti, nella maggior parte dei casi, possono trovare un lavoro migliore pagato e questo determina una condizione generale di vita migliore, la terza è quella che ha prodotto un maggiore interesse, perché, per la prima volta, l'intelligenza e la velocità (nel prendere decisioni) sono poste in stretta relazione con la capacità di preservare la propria salute, e allungamento della vita.

Una ridotta prontezza mentale sarebbe il primo segno del decadimento dell’organismo. In conformità a questo fenomeno  Deary spiega - può essere che ci sia una degenerazione del sistema nervoso: in pratica, quando si allunga il tempo delle reazioni, sarebbe come se il corpo stesse inviando il primo segno d’invecchiamento, e questo non interessa soltanto alla mente ma a tutte le funzioni del corpo.

Ciò che caratterizzò lo studio dei due scozzesi fu l’interesse per l’intelligenza umana in relazione alla durata della vita. Fu così che rispolverarono le quasi 2800 valutazioni effettuate 65 anni prima agli studenti di Aberdeen, accertarono chi di loro era ancora in vita e scoprirono che la sopravvivenza era nettamente superiore tra coloro che ai tempi (nel ’32) avevano registrato un quoziente intellettivo elevato, rispetto ai meno dotati. Prese forma, così la teoria che l’intelligenza vivace potesse costituire un fattore determinante della longevità.