Berlusconi: Una nanotecnologia per uccidere il virus dei Poli.
Ronchi: Ma cosa sta dicendo presidente? L’influenza aviaria è già da un po’ che è stata sradicata… Non capisco!
Berlusconi – Sono tutti irresponsabili. E' necessario mantenere la stabilità, in questa condizione, continuo a lavorare nell'interesse del Paese.
La Russa: Che sarebbe…!
Berlusconi: Combattere il virus F5C2R, e l’unico modo è usare la nanotecnologia, cosi avremmo la capacità di osservare, misurare e manipolare tutte le cospirazioni all’interno del farabutto terzo polo, su scala atomica e molecolare. Non avranno scampo. Ho bisogno di Bonaiuti.
La Russa: Non è F5C2R, Presidente, se chiama virus H5N2.
Berlusconi: Ma non capite? Sto parlando del virus del terzo polo (FCR) Fini-Casini-Rutelli. Il terzo polo è una malattia infettiva contagiosa, altamente diffusiva. Bisogna sradicarla, prima che diventi una peste aviaria.
De Benedetti: Sembra che loro combuttano per far cadere il governo. In caso di crisi di governo, tra la possibilità di un governo tecnico o di andare alle elezioni, non ha dubbio, "elezioni". Cosa ne dite Presidente?
Berlusconi: Dico, Liberiamoci dei Poli… ovverosia, il terzo polo dei «falliti». Se si andrà a elezioni, loro dovranno fare un pateracchio. Il Terzo Polo è un’armata Brancaleone formata da tanti galli nel pollaio. Lo dico io!
Lo strano e turbato evolversi del discorso fobico del Presidente non sfuggi certo al gruppo terzo polo che inizia a avanzare pronostici, zampillando una serie di congetture.
Rutelli: E’ fisicamente e politicamente debole e adesso, sembra che è fuori testa.
Fini: Colpa delle feste selvagge. E’ depresso, fa tardi la sera, non riposa.
Sembra che Berlusconi ha preso il morbo da alectorofobia. Confida Rutelli a Pisanu, il mancato candidato del Terzo Polo alla presidenza del Consiglio.
Pisanu: Lo penso anche io. "Non è larga” ma è sempre un’alectorofobia.
L'idea fa venire "i brividi", a Paolo Bonaiuti - portavoce del presidente Berlusconi – che aveva già il sospetto:
Stati zitti, razza di avvoltoi… o meglio, di pollame! Il presidente sta' solo barzellettando!
Ignazio La Russa: E’ vero! Qualcuno vorrebbe che fosse lui a togliere i poli… hummm…. dico… le castagne dal fuoco ma non sarà così. E’ intrigo politico di opposizione! Forze istituzionali stanno cercando di far cadere il Premier.
Bocchino: Lui è affetto di qualche malattia psicosomatica o di strane fobie, come la paura dei poli. La prima reazione di questa fobia è generalmente un senso di estraneità alla vicenda, come se la cosa non potesse mai aver nulla a che fare con la nostra vita privata. Invece, la sua vita privata ha provocato la crisi di governo…
Brutti: Altroché alectorofobia. Lui invece ha la dismorfofobia. Fa finta di essere il dongiovanni per nascondere la vera fobia, la paura del proprio corpo o a una parte di esso, visto come inaccettabile o inguardabile!
Franceschini: Lei parla del parrucchino… o… cosa…?
Gelmini: Di cosa state parlando, non ho mai sentito tanta stupidaggine. Alectorofobia! Dismorfofobia! La sinistra sta inventando un elemento linguistico costituito da un morfema, privo di qualsiasi fondamento. State tutti cercando di emettere un elemento basilare della comunicazione verbale, così, la parola assume in questa il ruolo di unità minima di trasmissione dei concetti e come tale se torna anche definita monade logica, sebbene siano state mosse obiezioni a questa visione atomistica, soprattutto per effetto dei numerosi esperimenti di manipolazione verbale prodotti particolarmente dalla sinistra o in usi strumentali speciali della comunicazione. Siete manipolatori linguistici, confondendo un atteggiamento ingenuo del Premier con fobie o malattie psicosomatiche. Pazzi siete voi!
Bocchino: Ministro, se Lei ancora non lo sa, l’alectorofobia è una paura persistente, anormale e ingiustificata delle galline e dei poli. Il terzo polo non vuole correre il rischio di finire nella pentola del centro destra per essere cotto!
Fini: Appunto! Questa fobia, infatti, è ristretta alle galline e polli vivi, però delle volte può estendersi alle uova o ai poli già cotti.
Sansonetti: Abbiamo paura perché questa fobia fa credere che i poli non siano benigni, bensì cospirativi e disposti ad attaccare. Ma il terzo polo non è così.
Vendola: Ebbene, vi dico la verità insopportabile de questa maledetta fobia. E’ la fobia del mangiabambini al Palazzo Chigi. Adesso me né approfitto e dico la mia. L’Italia ha paura di me. Un’Italia troppo cattolica, bigotta e “moderata”, in sintesi fifona, per avere un presidente del consiglio dal passato comunista e dal dichiarato presente omosessuale. La paura se trasforma in fobia, sì signori. La fobia, che vorrebbe proteggere il principio di piacere opponendosi al godimento gay, sorge come contrappunto al principio di piacere, è l’ombra del godimento che si affaccia in un punto indecidibile.
La Russa: Ma qui siamo diventati tutti cretini? Cosa sta succedendo?
Di Pietro: Sei tu il cretino. Impara le fobie freudiane per capire bene le cose, fascista! Berlusconi è affetto del mal di poli e tu non capisce un cavolo. Si tratta del tema della macchia, del punto cieco, irrappresentabile. E’ il vicolo cieco in cui il fantasma del godimento intrappola l’Io. E’ un godimento arcaico che eccede le capacità di assimilazione dell’Io, compreso quell’Io gay. Al punto che la crisi fobica mette in crisi l’immagine del corpo governativo. Dunque, tra la scotomizzazione e il dare a mostrare, sarebbe questa una tematica da ripercorrere nell’ambito della storia del pollame, dato che la prospettiva, il punto di fuga, il gioco infinito tra visibile e invisibile, la dialettica tra il rappresentabile e irrappresentabile, e infine la presenza, o meglio la questione dell’oggetto, della sua materialità e concretezza, cioè il terzo polo, così come della sua estetica, sono temi centrali della produzione e della rappresentazione fantasiosa mentale. Tu non capisce nulla di policoltura!
Bossi: Si identifica forse con l'epitelioma contagioso che colpisce anche i Franceschini, Polito, Sansonetti, Brutti, Villonefagiani, colombi, quaglie, canarini e Bocchino?
Berlusconi: Per me BASTA! Sto pensando di prendermi una bella vacanza e di abbandonare tutti, così voglio vedere cosa faranno senza di me. Adesso basta! Me ne vado all’estero fare due chiacchiere con Putin.