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Sarà possibile che la maggior parte dei giornalisti sembra troppo conformista, programmata a sostenere il sistema senza metterlo minimamente in discussione? Purtroppo è proprio così.
John Swinton, giornalista del New York Times si sfoga così, coi suoi colleghi, durante la cena per il suo pensionamento:
Non esiste una stampa libera. Lo sapete voi, come lo so io. Non c’è un solo di voi che avrebbe il coraggio di esprimere le sue vere opinioni. Il mestiere del giornalista è distruggere la verità, mentire completamente, distorcere, calunniare, leccare i piedi di Mammone, e vendere se stesso, il proprio paese e i propri simili per il proprio pane quotidiano. Noi non siamo che strumenti e servi di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Siamo dei fantocci; loro muovono i fili e noi danziamo, il nostro talento, le nostre prospettive e le nostre vite appartengono a queste persone. Noi prostituiamo il nostro intelletto.
A volte i media sembra di prenderci in giro, abusando cinicamente dalla nostra capacità di distinguere, di giudicare, di analizzare. Il pubblico dovrebbe considerare i TG, come la fonte credibile dell’informazione pura, ma a volte le notizie sembrano uscite dalla pentola di una fiction con tanto di reality fumanti e falsi scoop palesemente elaborati ad hoc.
Ultimamente abbiamo fatto indigestione con la soap Corona-Nina, un bluff che ha riempito le pagine di giornali e Tg seri. Persino il filmato della fasulla separazione con tanto di sceneggiati che non mancarono nemmeno le lacrime di Corona implorando perdono. Ma vi rendete conto!
Ma chi se ne frega degli affari privati di un individuo conosciuto soltanto per le sue sprezzanti soverchierie che non accresce niente di positivo ma prospetta unicamente un cattivo esempio per i più giovani? Ma i media ogni tanto si preoccupano con gli esempi distorti che passam alle nuove generazioni? Se sì, come fanno a dare sempre più spazio a personaggi famosi soltanto per le sue performance oltraggianti, che valori stanno cercando di passare a una generazione già in bivio con l’inosservanza e le sovversioni incallite? E poi, a chi dare la colpa quando cose aberranti succedono tra i giovanissimi? Ai genitori? Agli insegnanti? Alle cattive compagnie? Sarebbe meglio mettere la mano nella coscienza tutti quanti corroborano per la creazione dei nuovi mostri che un giorno staranno a guidare l’educazione dei nostri nipoti, del paese e del mondo.