Il
Sé, dal punto di vista introspettivo, è considerato il nucleo della
personalità, indicato col pronome di terza persona singolare per
distinguerlo dall'ego, cioè dalla sua immagine riflessa nella quale
la coscienza normalmente si identifica.
Wikipedia
“Ma
non provate a comprenderlo. Potete conoscerlo solo quando la mente è
tranquilla. Quando siete presenti, quando la vostra attenzione è
pienamente e intensamente nell’Adesso, l’Essere può
essere sentito, ma non può mai essere compreso mentalmente” E.
Tolle
“La
maggior parte delle persone è così completamente identificata con
la voce nella testa, con quell’incessante flusso di pensiero
involontario e compulsivo e con l’emozione che lo accompagna, che
potremmo definirla posseduta dalla propria mente. Fino a che ne siete
completamente inconsapevoli, credete che colui che pensa sia chi
siete. Questa è la mente egoica. La chiamiamo egoica, perché vi è
un senso del sé, dell’io (l’ego), in ogni pensiero, in ogni
memoria, in ogni interpretazione, opinione, punto di vista, reazione,
emozione. E, spiritualmente parlando, questa è l’inconsapevolezza.
Cos’è
la realizzazione spirituale?
La
realizzazione spirituale è vedere chiaramente che ciò che io
percepisco, sperimento, penso o sento non è chi sono veramente,
e che non posso trovare me stesso in tutte quelle cose che
costantemente muoiono…
L’Essere
non è solo oltre, ma anche profondamente dentro ogni forma come la
sua più profonda, invisibile e indistruttibile essenza. Questo
significa che è accessibile a ognuno di noi.
La
mente vive nel tempo; passato e futuro si avvicendano nei pensieri
facendoci perdere il presente. Secondo Tolle, la mente è uno
strumento prezioso se però è utilizzata nel modo giusto: “il
punto non è tanto che voi utilizzate la mente nel modo sbagliato,
quanto che non la usate affatto, è la mente che vi usa…Questa è
la malattia…L’inizio della libertà è la realizzazione
che voi non siete l’entità che vi possiede, colui che pensa.
Saperlo vi consente di osservare tale entità. Nel momento in cui
cominciate a osservare colui che pensa, si attiva il più elevato
livello di coscienza”.
Il
nostro pensare, il contenuto della nostra mente, è ovviamente
condizionato dal passato, dalla maniera in cui siamo stati educati,
dalla nostra cultura, dalla situazione familiare e così via. Il
nucleo centrale di tutta la nostra attività mentale consiste in
pensieri ed emozioni ripetitivi, in schemi reattivi con i quali siamo
fortemente identificati. Questa entità è l’ego stesso.
Quando
diciamo ‘io’, non siamo noi ma è l’ego che parla. È
costituito da pensiero ed emozione, con un insieme di memorie che
identifichiamo come ‘me e la mia storia’, di ruoli
abituali che interpretiamo senza neppure saperlo, di identificazioni
collettive come nazionalità, religione, razza, classe sociale, fede
politica.
“l’emozione
nasce nel punto d’incontro tra corpo e mente. È la reazione del
corpo alla mente o, si potrebbe dire, un riflesso della mente nel
corpo…
Più
vi identificate con il pensiero, …con i vostri giudizi e
interpretazioni,… più forte sarà la carica emozionale… se non
riuscite a provare emozioni, prima o poi ne avrete esperienza a un
livello puramente fisico, sotto forma di disturbo o di un sintomo…
Prendete l’abitudine di chiedere a voi stessi: che cosa sta
avvenendo dentro di me in questo istante?… Ma non analizzate,
soltanto osservate… percepite l’energia dell’emozione”.
L’Ego
- il “Falso sé”
Il
termine Ego Tolle lo usa per indicare il “Falso sé”, cioè
creato dall’identificazione inconsapevole con la mente. Per l’ego
il momento presente quasi non esiste, solo il passato e il futuro
sono importanti perché senza di essi non sa chi è.
Una
delle vie più efficaci per andare al di là del vostro ego, ma anche
per dissolvere l’ego collettivo umano, è proprio il non reagire
all’ego degli altri.
Quando
siete in uno stato non reattivo, vi rendete conto che non vi è nulla
di personale e allora potete riconoscere un comportamento dell’altro
come un moto dell’ego, come una espressione della disfunzione della
collettività umana. A questo punto non vi è più nessuna
compulsione a reagire. Non reagendo all’ego, spesso potrete
permettere all’aspetto sano dell’altro di manifestarsi. Questa è
la consapevolezza incondizionata che si appone al condizionamento.
Non
reagire è forza e non debolezza.
L’ego
comporta inconsapevolezza. La consapevolezza e l’ego non possono
coesistere. Il vecchio schema mentale, o l’abitudine mentale,
possono ancora sopravvivere, riapparire per un po’, perché vi sono
dietro migliaia di anni di inconsapevolezza collettiva umana, ma ogni
volta che viene riconosciuta si va indebolendo”
La
consapevolezza è il potere che è nascosto nel momento presente.
Ecco perché la possiamo chiamare Presenza. Il vero e ultimo
obiettivo dell’esistenza umana, il vostro proposito, è portare
quel potere in questo mondo. Solamente la presenza può liberarvi
dall’ego, e voi potete soltanto essere presenti ‘Adesso’, non
ieri e non domani. Solo la Presenza è in grado di sciogliere in voi
il passato e trasformare così il vostro stato di coscienza.
L’emozione
che sta dietro l’ego e che governa ogni sua attività è la paura.
Paura di non essere nessuno, paura di non esistere, paura della
morte.
La
paura è il grande blocco che ci impedisce di uscire dalla gabbia, di
aprire le ali per volare, di credere e sperimentare, ci tiene chiusi
e sottomessi, senza l’entusiasmo necessario per accedere alle
nostre risorse.
La
paura è come una barriera invisibile che si interpone tra me e il
mondo e, ancora di più, tra me e la vita, tra me e le mie risorse.
La paura ci divide dal nostro potenziale.
La
forza dell’amore è un grande antidoto alla paura
"La
Realizzazione del Sé significa realizzare il nostro vero sé come il
grande oceano dello Spirito, distruggendo l’illusione di essere
questo piccolo Sé, questo piccolo nostro corpo umano e questa nostra
piccola personalità. . . . " Paramhansa Yogananda
Il pensiero positivo migliora la qualità della vita – Capitolo XIII
Fonte:
Echart Tolle - Un Nuovo Mondo
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