Poco
più di quindici anni fa si concludeva con successo il Progetto
Genoma Umano, l’ambiziosa impresa portata avanti da migliaia di
scienziati in tutto il mondo per mappare il nostro genoma, il DNA, e
cercare così di far luce sul cosiddetto “codice sorgente” degli
esseri umani. Un impresa straordinaria che potrebbe in futuro essere
surclassata da progetti internazionali ancora più ambiziosi: lo
Human Brain Project (HBP), e il progetto BRAIN
(Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies),
il cui scopo è riuscire a simulare il cervello umano per svelare i
segreti della cosa più complessa che conosciamo nell’universo: la
nostra mente.
L’iniziativa
è partita nel 2013 dall’amministrazione Obama, grazie
all’eugenista John Holdren, direttore del White House
Office of Science and Technology Policy.
I
progetti BRIAN e HBP pretendono comprendere tutte le dinamiche del
funzionamento del cervello attraverso varie tecniche, tra cui l’uso
della sperimentazione animale sui primati. L’opinione pubblica è
favorevole, per la speranza di future cure per i disordini mentali
come la schizofrenia, la depressione, l’Alzheimer, la tetraplegia,
il Parkinson e altre ancora.
Il
progetto BRAIN
Il
progetto BRIAN dovrà produrre un gigantesco balzo in avanti della
conoscenza del funzionamento del cervello umano, consentendo di
vedere da vicino, dall’interno, come l’individuo percepisce il
mondo esterno e quell’altro mondo che gli è proprio, il luogo dove
confluiscono i miliardi e miliardi di informazioni che vengono dai
miliardi e miliardi di cellule del corpo umano. Che è –
quest’ultima parte – all’incirca il 98% di tutta l’attività
cerebrale. Il Brain si propone di sapere da dove e come nascono
pensieri, sensazioni, sentimenti, ricordi. Fin dove si spinge la
coscienza, dove sconfina nell’inconscio. Insomma, cos’è la
coscienza. E dove si trova.
Già
decine di laboratori, negli Stati Uniti e altrove, sono impegnati a
studiare il collegamento tra l’intelligenza umana e l’intelligenza
artificiale. Cioè a trasferire capacità umane - come la visione, la
comprensione dei linguaggi, gli stessi processi decisionali che
caratterizzano il cervello umano – nelle “macchine di calcolo”
e viceversa, il che significa letteralmente trasferire nel cervello
umano alcune delle capacità non umane di elaborazione di quantità
sterminate di dati, e anche di trasferire almeno in parte, le
velocità superumane di realizzazione di tali elaborazioni. E l’idea
di stabilire una connessione tra due intelligenze qualitativamente
diverse, inconfrontabili, ma che hanno elementi basilari di
funzionamento comuni.
John
Holdren è anche uno dei co-autori del testo Ecoscience:
Population, Resources, Environment, dove viene discusso il
possibile ruolo di una vasta gamma di mezzi per affrontare la
sovrappopolazione. Tra queste, la sterilizzazione forzata, l’aborto
obbligatorio, contraccettivi nella fornitura di cibo e acqua, licenze
riproduttive… Holdren prevede una società in cui a tutte le
ragazze, non appena raggiunta la pubertà, il governo impianti una
capsula per la sterilizzazione a lungo termine. Tale capsula potrebbe
poi essere temporaneamente rimossa, dopo avere ottenuto il permesso
ufficiale per avere una gravidanza. In alternativa, Holdren vuole una
società che sterilizzi tutte le donne che hanno già avuto due
figli. Questo approccio non è dissimile da quello che viene discusso
dalla comunità scientifica e negli ambienti governativi nel Regno
Unito.
Lo
Human Brain Project - Progetto Cervello Umano (HBP)
Anche
l’Unione Europea ha il suo progetto e (si chiama Nerri. Ma oltre il
progetto NERRI di governo della mente, nel 2013 ha stanziato,
attraverso la Commissione Europea, un miliardo di euro in dieci anni
per un unico faraonico progetto, lo HBP (Human Brain
Project), con le stesse finalità del progetto BRAIN,
coinvolgendo 113 partner tra università e imprese.
Il
sito ufficiale tuttavia mette testualmente in guardia dall’utilizzo
dei risultati di questi studi per “implementare nuovi sistemi di
sorveglianza di massa e nuovi armamenti”.
A
Berkeley, Jack Galland è già riuscito a interfacciare
computer e cervello per ricostruire in un video a bassa risoluzione
ciò che “la mente” sta osservando.
E
siccome la corteccia visiva si attiva anche quando semplicemente
immaginiamo qualcosa, in futuro prossimo potrebbe essere possibile
vedere quello che qualcuno sta pensando.
Con
la EEG, l’elettroencefalografia, la telepatia è già all’ordine
del giorno. Nel libro “Il futuro della mente”, il fisico teorico
Micho Kaku sostiene che gli scienziati abbiano già sviluppato un
vero e proprio dizionario dei pensieri mentali. L’IBM nel rapporto
“Next 5 in 5 forecast” promette che presto saremo in grado di
comunicare con i nostri computer esclusivamente attraverso il
pensiero: basta con i mouse, con le tastiere o con i comandi vocali.
Scrivere
con il pensiero è già possibile: ci sono esempi di tetraplegici che
navigano sul web.
E
queste nuove possibilità potrebbero forse presto dare luogo a nuove
tecniche di interrogatorio sia per la polizia che per i magistrati.
La
NeuroSky, situata nella Silicon Valley, è già leader
del settore dell’elaborazione di onde cerebrali e la sua software
house conta già oltre duemila programmatori. In collaborazione con
ARM, leader nel campo dei semiconduttori, ha creato una
soluzione di monitoraggio cardiovascolare e neurologico per pazienti
con problemi cronici che consente ai medici l’accesso tramite
smartphone alle informazioni vitali.
Il
Brainet
Miguel
Nicolesis, protagonista nella scena internazionale nel campo degli
studi neurologici, è convinto del fatto che fra poco utilizzeremo
replicanti controllati dalla mente, dei veri e propri avatar come
nell’omonimo film, per affrontare le sfide come la colonizzazione
dello spazio. È suo uno studio recente nel quale tre scimmie,
collegate “mentalmente”, dovevano comandare un cursore da
spostare con il pensiero verso un obiettivo. A ogni primate era
assegnato un asse specifico nelle tre dimensioni.
Questo
tipo di connessione multipla, tra più “dispositivi cerebrali”,
secondo Nicolesis rappresenta il primo passo verso BRAINET, un
sistema grazie al quale le persone viaggeranno su internet con la
mente e condivideranno i pensieri.
Nel
2014, in Brasile, Nicolesis fece battere il calcio d’inizio a un
ragazzo paraplegico. Il ragazzo ottenne dal suo esoscheletro una
“reale sensazione” del contatto col terreno. In un altro suo
esperimento, una scimmia è riuscita a muovere un braccio robotico a
distanza chilometri. I suoi primati riuscirono anche a distinguere le
superfici lisce da quelle ruvide - attraverso quella che si chiama
interfaccia aptica.
Intanto,
il ventenne Easton LaChappelle ha già rivoluzionato la
robotica, inventando le prime protesi neurobioniche con licenza
Creative Common a 500 dollari.
Ispirandosi
alle ricerche e ai risultati di questo tenore, i fratelli Wachowski,
ideatori di Matrix, nel loro nuovo serial Tv Sense8 descrivono un
mondo dove i protagonisti collaborano attraverso una sorta di destino
che li lega nei pensieri, ma anche attraverso ogni sorta di
sensazione, da quella visiva a quella tattile e, naturalmente,
emotiva.
Il
potenziamente neurocognitivo
I
savant sono persone nate con particolari abilità mentali,
intensificate a discapito di altre. L’esempio più famoso al mondo
è sicuramente Kim Peek, che Dustin Hoffman portò sul grande schermo
nel film Rain Man. Peek era in grado di leggere ogni libro due pagine
alla volta, usando un occhio per la pagina sinistra e l’altro
occhio per la destra, per poi recitarne a memoria il testo. Si dice
che contasse più di 10.000 libri nella sua biblioteca mentale. Per
contro, non riusciva ad allacciarsi le scarpe.
Grazie
alla TMS, la stimolazione magnetica transcranica, gli
scienziati sono in grado di riprodurre parte di questo singolare
processo, inibendo aree selezionate del cervello. Diviene così
ipotizzabile, in futuro, avere memorie fotografiche o abilità
matematiche sorprendenti, in sintonia con lo sviluppo di nuove
scienze come la genetica e la bioinformatica. Inoltre, anche per il
potenziamento neurocognitivo.
Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/
https://scienze.fanpage.it/h
http://www.byoblu.com/
Nessun commento:
Posta un commento