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domenica 16 marzo 2025

L’invecchiamento è una realtà biologica inevitabile o il frutto di un’illusione mentale?

 



Gli antichi saggi di diverse tradizioni spirituali hanno spesso considerato l’invecchiamento come un “errore dell’intelletto”, derivante dall’identificazione dell’essere umano con il solo corpo fisico. Secondo questa prospettiva, è la nostra convinzione di essere solo materia a farci percepire il tempo come un nemico inesorabile, condannandoci a un decadimento che potrebbe essere, se non evitato, quantomeno rallentato.


L’illusione dell’identificazione corporea
Molte scuole di pensiero orientali e occidentali sostengono che il vero non sia il corpo, ma la coscienza che lo anima. Se ci identifichiamo unicamente con il nostro involucro fisico, allora la vecchiaia diventa un peso inevitabile, una perdita progressiva di vitalità e significato. Ma se spostiamo la nostra attenzione su una dimensione più sottile della nostra esistenza — la mente, l’anima, la coscienza — scopriamo che l’invecchiamento non è altro che un fenomeno relativo, non più così assoluto come ci è stato insegnato a credere.

La spiritualità come chiave per rallentare l’invecchiamento
Numerosi studi dimostrano che pratiche spirituali come la meditazione, la preghiera e la consapevolezza possono avere un impatto profondo sul processo di invecchiamento. Queste pratiche aiutano a ridurre lo stress, che è una delle principali cause di deterioramento cellulare, e a mantenere il cervello attivo e resiliente. Persone che vivono con uno scopo, che coltivano stati mentali elevati come la gratitudine, la compassione e la gioia, tendono a invecchiare più lentamente e con una qualità di vita superiore.
Il legame tra mente e corpo è stato confermato dalla scienza: pensieri positivi, credenze spirituali profonde e uno stile di vita consapevole influiscono sulla longevità e sulla salute generale. Se la vecchiaia è, almeno in parte, un effetto dell’inerzia mentale e della paura, allora lavorare sulla propria consapevolezza potrebbe essere il segreto per rallentarla.

La paura della vecchiaia è la paura della morte?
Se riflettiamo profondamente, comprendiamo che la paura di invecchiare è spesso legata alla paura della morte. Il corpo che si trasforma ci ricorda che, prima o poi, arriverà il momento della nostra dipartita. Ma cosa succederebbe se cambiassimo prospettiva?
Le antiche tradizioni spirituali insegnano che la morte non è una fine, ma una trasformazione. Nella filosofia orientale, il concetto di reincarnazione suggerisce che la vita non termina con la morte, ma si rinnova in altre forme. Nel pensiero occidentale, molte correnti spirituali parlano di un’anima immortale che prosegue il suo cammino oltre il corpo fisico.

Superare la paura della morte: il segreto della libertà

La paura della morte nasce dall’ignoto. Ciò che non conosciamo ci spaventa, e la nostra mente si aggrappa a ciò che è familiare: il corpo, il tempo, l’identità fisica. Tuttavia, le pratiche spirituali ci offrono strumenti per affrontare questa paura con serenità:

La meditazione sulla mortalità: Nel buddhismo tibetano, meditare sulla propria morte aiuta a liberarsi dall’attaccamento al corpo e a vedere la vita con maggiore consapevolezza e gratitudine.

La fiducia nella continuità dell’essere: Qualunque sia la nostra fede, possiamo esplorare l’idea che la coscienza esista oltre il corpo e che la morte sia solo un passaggio.
Vivere nel presente: Quando smettiamo di proiettare la nostra esistenza in un futuro incerto, iniziamo a vivere pienamente. Se ogni attimo è colmo di significato, la paura della fine perde il suo potere.

Vivere oltre il tempo

Forse la vera domanda non è “come possiamo evitare di invecchiare?”, ma piuttosto “come possiamo smettere di temere l’invecchiamento?”. Se comprendiamo che siamo qualcosa di più del nostro corpo e che la nostra essenza è senza tempo, allora possiamo affrontare il passare degli anni con una saggezza nuova, vedendolo come un’opportunità di crescita interiore e non come un declino inevitabile.
Dunque, abbiamo davvero bisogno di invecchiare? Forse no, almeno non nel modo in cui lo intendiamo oggi. Forse il segreto è cambiare la nostra percezione del tempo e riscoprire che la vita non è solo una questione di anni, ma di profondità, di presenza e di connessione con qualcosa di più grande di noi stessi.

Invecchiamo perché ci crediamo! Capitolo VIII

La vita è un'enorme rete interconnessa – Capitolo 8


mercoledì 20 gennaio 2021

“Hic et Nunc” - L’unico momento reale che esiste è il Presente!

 



Il tempo è qualcosa di effimero e assaporarlo è difficile. La cosa curiosa è che diamo più importanza al nostro passato e al nostro futuro che non al nostro presente. Quel presente che ci passa così velocemente davanti agli occhi che nemmeno ce ne rendiamo conto

Il momento presente (o “Hic et Nunc” -in latino) è l’unico momento reale che esiste. ORA è un eterno momento, inafferrabile, poiché un attimo prima è passato e un attimo dopo non c’è più.

Non sei colui che pensa

Sarà possibile realizzare che non siamo la nostra mente, non siamo “colui che pensa”, dal momento che possiamo osservarlo. Se ci è consentito di osservare tale entità, se possiamo esserne il testimone, significa che ovviamente non siamo quello che osserviamo.

La mente vive nel tempo; passato e futuro si avvicendano nei pensieri facendoci perdere il presente. Secondo Eckhart Tolle, la mente è uno strumento prezioso se però è utilizzata nel modo giusto: “il punto non è tanto che voi utilizzate la mente nel modo sbagliato, quanto che non la usate affatto, è la mente che vi usa… Questa è la malattia…

L’inizio della libertà è la realizzazione che voi non siete l’entità che vi possiede, colui che pensa.

tutte le cose che hanno veramente importanza — bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore — nascono al di là della mente.

esiste un vasto regno di una intelligenza al di là del pensiero e che il pensiero è solamente un minuscolo aspetto di quell’intelligenza.

“L’inizio della libertà è la realizzazione che tu non sei «colui che pensa».

Il momento in cui cominci ad osservare colui che pensa, si attiva un livello di coscienza più alto.

Allora chi siamo veramente?

Siamo i registi, gli attori e gli spettatori del nostro film, contemporaneamente! siamo l’ampio spazio in cui tutto accade.

La presenza è uno stato che non può essere afferrato con la mente o compreso. Lo stato di presenza affiora quando la mente è tranquilla e l’attenzione è incentrata sull’Adesso, nel “qui e ora”.

Lo stato di connessione con l’Essere, dove non c’è più dualità, è uno stato naturale nel quale la coscienza è risvegliata dall’illusione della separazione.

In questo stato di presenza, non si è più identificati con la mente, è non si divaga più nel passato o nel futuro ma l’attenzione è presente solo nel qui e ora.

La realizzazione che non siamo la nostra mente è l’inizio della libertà in cui si attiva uno stato di coscienza superiore. Allora cominci a renderti conto che c’è molto di più del pensiero, un vasto spazio al di là della mente, in cui tutto accade. E’ uno spazio interiore in cui percepisci che tutto accade prima dentro di te e poi si manifesta nella “realtà” esterna a te.

La mente è sempre proiettata nel passato o nel futuro e se ci si identifica con essa, si sperimentano sempre emozioni di paura (legate al passato) e ansia (legate al futuro).

“Più siamo concentrati sul tempo (passato e futuro), più ci sfugge l’Adesso, la cosa più preziosa che esista. Perché è la cosa più preziosa? In primo luogo perché è l’unica cosa. È tutto ciò che esiste. Il presente eterno è lo spazio entro cui si svolge l’intera vostra vita, l’unico fattore che rimane costante.

La vita è adesso.

Non vi è mai stato un tempo in cui la vostra vita non fosse adesso, né vi sarà mai.“

Non cercare te stesso nella mente: la tua essenza è nell’adesso che ti consente di vivere un rapporto senza filtri tra te e il prossimo, tra te e la natura, tra te e Dio.

E proprio in questo rapporto puro con il tutto capirai che nella vita l’unica via per uscire dal dolore è la consapevolezza. Dunque, sii consapevole di te stesso e ricordati che hai il potere di scegliere!

Se desiderate fare qualcosa, fatelo adesso. Che si tratti di un viaggio, di cambiare lavoro, di dare una svolta alla vostra vita. Non pensate che domani sarà migliore di oggi. Se siete sicuri di qualcosa, non pensateci troppo e fatelo!

Non pensate a ciò che potrebbe succedere, godetevi quello che avete adesso. Quello che deve succedere succederà.

Siate realisti nel presente e non idealizzate il futuro. Se volete un futuro che si realizzi, allora dovete farlo ora.   Il momento giusto è e sarà sempre adesso!

Il paradosso del tempo Spirituale – Capitolo VII

Fonte:

Erckhat Tolle