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sabato 8 dicembre 2018

Il Tredicesimo Piano





regia di Josef Rusnak

Un programmatore di realtà virtuale ricrea la Los Angeles del 1937 su un chip da computer, ma quando si ritrova coinvolto in un crimine deve superare i confini tra il mondo reale ed quello che lui stesso ha creato.

Basato, in parte, sul romanzo Simulacron-3 di Daniel F. Galouye e uscito lo stesso anno di Matrix, Il tredicesimo piano è un bellissimo gioco di scatole cinesi e realtà virtuali, ingiustamente passato inosservato, nonostante sia capace, senza eccessivi effetti speciali, di risultare, agli occhi di un attento spettatore, un viaggio virtuale nel noir e nella cyber sci-fi che richiama astutamente Blade Runner, Philip K. Dick e i suoi ipotetici androidi che sognano pecore elettriche.

La pellicola diretta da Josef Rusnak è complesso, credibile e offre generosi suggerimenti sulla tematica della creazione di realtà parallele e, in questo caso, virtuali. Gioca tra ambientazioni temporali differenti, salta tra passato, presente e futuro riproducendo scene e set di film noti, a partire dagli interni che richiamano palesemente l’appartamento di Deckard in Blade Runner e ipotizzando, con schemi ben precisi, le fondamenta di mondi virtuali e poi di simulazioni nella simulazione.

In numerose scene, l’idea della strada da percorrere dà la percezione di un viaggio verso la conoscenza di se stessi e della propria origine. Si ipotizza da sempre l’esistenza di infinite possibilità, di infiniti mondi paralleli, ma se, invece di essere paralleli, fossero contenuti l’uno nell’altro?


Fonte:
http://www.storiadeifilm.it/science-fiction, youtube