Ricercatori
scientifici hanno dimostrato che il genere umano possiede quelli che
sembrano essere “geni alieni”, che non sono stati passati alla
nostra specie, da qualsiasi antenato dell’uomo conosciuto in un
lontano passato, proponendo che l’umanità ha acquisito questi geni
in un lontano passato, ma quando gli organismi diversi
(microorganismi) hanno cominciato a convivere con lo stesso ambiente.
Questa scoperta sfida il paradigma dell’evoluzione animale, sulla
base di geni trasmessi solo attraverso le linee ancestrali dirette.
Nel
nuovo studio, gli scienziati sono stati in grado di confermare fino a
diciassette geni precedentemente riportati, che si ritiene siano
stati acquisiti dal trasferimento genico orizzontale, mentre
l’identificazione di ulteriori 128 “Geni Alieni” non sono stati
mai visti in precedenza.
Una
specie intelligente aliena ha modificato il nostro codice genetico?
I
teorici degli Antichi Astronauti ci hanno proposto la possibilità
estrema che una specie intelligente aliena abbia visitato il nostro
pianeta migliaia di anni fa e che abbia in qualche modo modificato il
nostro codice genetico, facendo compiere al genere homo un salto
evolutivo che avrebbe richiesto milioni di anni.
Ora,
un ecologista statunitense, in un nuovo libro, avanza un’ipotesi
ancora più ardita: gli esseri umani non proverrebbero affatto dalla
Terra, ma si sarebbero sviluppati su un altro pianeta e poi
trasportati qui. Le prove? Alcune nostre caratteristiche fisiologiche
che mal si adattano al pianeta Terra.
Il
dottor Ellis Silver è un ecologista attualmente impegnato
nello sforzo di ripulire i detriti di plastica che affliggono
l’Oceano Pacifico. Nel suo ultimo libro Humans are not from
Earth: a scientific evaluation of the evidence - (Gli
umani non vengono dalla Terra: una valutazione scientifica delle
prove), il ricercatore propone una teoria sulla provenienza
della razza umana davvero al confine con la fantascienza, in quanto
ritiene che gli esseri umani potrebbero non essere originari della
Terra, ma essere stati ‘portati’ dall’esterno decine di
migliaia di anni fa.
A
sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla
fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si
sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra.
Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle
evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri
umani e gli altri animali.
Mentre
il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri
viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei
disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano
che essi non ‘sono di questo mondo’.
Come
spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente,
l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è
sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente
terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per
esempio; inoltre, il fatto che
soffra
di mal di schiena sembra mostrare che l’uomo sia stato concepito in
un ambiente a gravità più bassa; come spiegare, poi, le difficoltà
che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste
dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a
provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perché
siamo afflitti da malattie croniche?
Secondo
Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo
tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre
esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace
come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le
lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se
noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo
siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce
del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non
sperimenta”.
Inoltre,
sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo
di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver.
“Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al
100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti
dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi
biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come
dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre
della Terra dura solo 24 ore”.
In
più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da
molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o
che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.
“Tutto
ciò suggerisce, almeno per me, che l’umanità potrebbe essersi
evoluta su un altro pianeta e che potrebbe essere stata portata qui
come una specie già altamente sviluppata, tra i 60 mila e i 200 mila
anni fa”, continua Silver. “Una delle ipotesi che avanzo nel
libro è che la Terra potrebbe essere un pianeta-prigione, in quanto
sembra che siamo una specie naturalmente violenta. Forse resteremo
qui fino a quando non impareremo a comportarci meglio”.
Ellis
Silver spera che il suo libro possa aprire un dibattito, in modo da
ispirare più persone a cercare prove ulteriori rispetto alla sua
ipotesi. “Il libro è stato pubblicato principalmente per valutare
la reazione dei lettori e provocarne il pensiero, in particolare tra
coloro che non avevano mai considerato tale possibilità”.
La storia dell'umanità è una farsa. Ecco tutta la verità! - Capitolo
XIV
Fonte:
https://www.nuovouniverso.it/
http://nonsiamosoli.info/