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mercoledì 4 giugno 2008

La bufala dei sondaggi d’opinione


Sondaggi d’opinione o fabbricanti di risposte? Così dovrebbero chiamarsi le persone che fanno domande imbecilli per la strada. Ma non si rendono conto di ciò in cui sono coinvolti? Si limitano a rivolgere le domande che gli dicono di fare e per cui vengono pagati, ovviamente. Non illudetevi pensando che i sondaggi fatti con criteri scientifici da istituti specializzati siano diversi. Persino quelli, di solito sono al servizio di chi li commissiona e di chi li paga. 

E’ chiaro come il sole che lo scopo di tali sondaggi non è mica valutare l’opinione pubblica, in modo a realizzare i desideri della gente ma sì, quello di “indirizzare” la pubblica opinione nella direzione voluta, quasi sempre tramite domande tendenziose, suscitando le risposte volute. Ed è subito una “realtà” creata ad hoc.
Questo è niente di meno che terrorismo psicologico, che rivela la debolezza di chi mette in giro notizie fasulle. E la gente penserà che, se l’ottanta per cento della popolazione sta dicendo è perché è vero. E quelli che hanno la debolezza mentale si adeguano velocemente, passando a ragionare della stessa forma. Impossibile che l’80% possa sbagliare, vero? Certamente! Ma solo per chi ha ceduto il cervello e la totale capacità di ragionare di testa propria.

Così, il cittadino divenne condizionato e privo della realtà. Non c’è neppure il bisogno di pensare, basta fare il salto dal fatto alla realtà programmata. Tra di loro dovrebbe esserci un valore ma ormai, fatto e valore sono un’unica cosa.
A volte, ciò che viene definito un "fatto" da essere accettato come tale, è il frutto di una selezione e di un’accentuazione arbitraria, operate dai “fabbricanti d’informazione", o da chi le designa, in funzione dell'idea aprioristica che essi si sono fatta. Un passe-partout quotidiano al quale siamo imperiosamente invitati a credere.

I Falsi Miti - Chi farà la Belen di turno?
A chi spetta decidere, ad esempio, che un certo personaggio sarà il personaggio della settimana, del mese, dell'anno? La molteplicità dei falsi miti quotidiani, che ricostituendosi incessantemente si fanno beffe della nostra obiettività, produce un effetto di confusione che scoraggia l'analisi critica. Il pubblico gioca soltanto un ruolo da coro tragico, chiamato a dire la sua dai sondaggi. Quindi, evidentemente manipolato.E' in funzione di un paradigma ideologico prestabilito che i media selezionano gli eventi che creano la realtà e poi, chiedere immediatamente ai cittadini di aderirvi e di sentirsene partecipi, quando, in realtà, non hanno avuto modo di scegliere. E a questo punto, scegliere corrisponde ad adottare i "valori" di coloro che lo definiscono.

Migliaia di frasi sospette, nei media e altrove, legittimano, ogni giorno, realtà sociali o economiche giudicate indiscutibili perché appartengono alla realtà del nostro tempo. Fidarci, ciecamente, delle opinioni maggioritarie fluttuanti nella sequela dei sondaggi, senza farci un ragionamento proprio, vuol dire navigare in piena ideologia. E l'ideologia prestabilita che ci impregna quotidianamente può provocare una scissione sociale e a essa si aggiunge la frattura mentale che divide nel loro intimo i singoli cittadini. E quando questi non sanno più dove sbattere la testa, chi mai ne trae vantaggio, se non i potenti? L'ideologia oggi, che parte dal reale per negare la realtà, conduce inesorabilmente a una forma di schizofrenia collettiva.