La minaccia Israeliana di attaccare l’Iran è un'invenzione dell'immaginario collettivo manipolato!
Il pretesto è il sospetto
che l'Iran possa costruirsi la bomba atomica. Ma, almeno in linea di principio,
bisogna riflettere per quale motivo, non solo grandi Stati, come gli Stati
Uniti, la Russia, l'India, ma anche piccole potenze regionali, come Israele,
Pakistan, Sud Africa, possono mantenere arsenali zeppi di armi nucleari, mentre
tutti gli altri dovrebbero rinunciare a questo deterrente ed essere, quindi,
alla completa mercé dei primi? Esiste comunque un «trattato di non
proliferazione delle armi nucleari», che però fa evidentemente il gioco di chi
la Bomba già ce l'ha e se la tiene stretta.
Jericho3 |
Il discorso all'Assemblea
generale dell'Onu del premier israeliano Benjamin
Netanyahu, con la vignetta della
bomba in stile cartoon, ha sollevato critiche e sarcasmi. Netanyahu ha mostrato
con un disegno, all’Assemblea generale dell’Onu, come sarà la bomba nucleare
iraniana: a palla e con la miccia accesa, uguale a quella dei fumetti per
bambini. Come un maestro di asilo infantile, ha tirato fuori un pennarello e ha
tracciato sulla bomba una bella linea rossa. Qui, ha spiegato, deve essere fermato «il più pericoloso regime terrorista del mondo», Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, ha
affermato in una nota: chiedere al mondo
di tracciare una linea rossa per fermare le ambizioni nucleari dell'Iran è
stato un 'insulto' oltre che ridicolo. Avrebbe dovuto essere presentato
all’Onu anche quello del potente arsenale nucleare israeliano, avvolto dalla linea
nera del segreto e dell’omertà. Secondo Jane’s Defense Weekly, Israele possiede
da 100 a 300 testate, pronte al lancio su missili balistici che, con lo Jericho
3, raggiungono 8-9mila km di gittata.
Bisogna guardare le due facce della medaglia.
“Un Iran con l'arma atomica può rappresentare
un vicino scomodo, ma la minaccia di un «secondo olocausto» è un'invenzione
dell'immaginario collettivo manipolato. Nessun ayatollah sgancerà una
bomba, perché la risposta sarebbe sicuramente la cancellazione di tutte le
città iraniane e la fine della gloriosa storia culturale della Persia. La bomba
israeliana è stata prodotta proprio per assicurare questo effetto di deterrenza”.
Allora perché la maggior parte degli israeliani crede ancora che l'attacco sia
imminente?
In uno stato permanente d’isteria
congenita da olocausto nucleare, anche volendo dare per scontata l'indole
pacifica del regime iraniano, che
mira solo a sfruttare l’energia atomica per usi
civili - anche se qualche dubbio è legittimo averlo, potrebbe essere sufficiente
un banale errore d’interpretazione di un qualche tracciato radar per far
deflagrare veramente un conflitto, con conseguenze drammatiche.
Gli israeliani sono stati
convinti che l'Iran è governato da un branco di ayatollah pazzi e irrazionali e che, se verranno in possesso della
bomba atomica, ce la lanceranno certamente addosso. Convinzioni fondate sulle
dichiarazioni di Mahmoud Ahmadi Nejad,
che ha detto che spazzerà via Israele dalla faccia della terra. Ma ha
dichiarato davvero questo? Certo, ha espresso ripetutamente la sua
convinzione che l'entità sionista sparirà dalla faccia della terra (questo, si
sa, è un desiderio reciproco) ma pare che non abbia mai sostenuto che
sarà l'Iran, ad assicurare questo risultato. Potrebbe sembrare solo una piccola
differenza retorica, ma, in realtà, in questo contesto è molto rilevante. Gli
ayatollah, coloro che governano davvero, sono tutto fuorché irrazionali. A
partire dalla rivoluzione, il loro comportamento ha dimostrato che si tratta di
persone molto prudenti, contrarie ad avventure militari, spaventati dalla lunga
guerra contro l'Iraq che non cominciarono loro né fu voluta da loro. (comedonchisciotte.org)
Israele, che a differenza
dell’Iran rifiuta il Trattato di non-proliferazione, non ammette di possedere
un arsenale nucleare (la cui esistenza è riconosciuta dall’Agenzia
internazionale per l’energia atomica), ma fa intendere minacciosamente di
averlo e poterlo usare. Rifiuta quindi di partecipare alla Conferenza per la
creazione in Medio Oriente di una zona libera da armi nucleari, indetta
dall’Onu, cui l’Iran ha invece aderito. Intanto Israele, che secondo il Sipri ha prodotto, fino al 2011, 690-950
kg. di plutonio, continua a produrne una quantità sufficiente a fabbricare ogni
anno 10-15 bombe della potenza di quella di Nagasaki.
Produce sicuramente anche trizio, gas radioattivo con cui fabbrica armi
nucleari di nuova generazione. Tra cui mini-nukes,
da usare in un teatro bellico ristretto, e neutroniche, che provocano minore
contaminazione radioattiva, ma più alta letalità per la forte emissione di neutroni
veloci: le più adatte contro obiettivi non tanto distanti da Israele. Gli stati
arabi membri della Iaea, che avevano
preparato una risoluzione su «Le capacità nucleari israeliane», sotto pressione
Usa ne hanno rimandata la presentazione al 2013. Mentre la miccia della bomba, non quella
iraniana del fumetto ma quella vera di Israele, può essere accesa in qualsiasi
momento.(globalresearch.ca) E allora?
Posizione iraniana su energia e armi nucleari
Febbraio 2011- L’ Ayatollah Seyyed Ali
Khamenei, leader della Rivoluzione Islamica, ai
funzionari dell’AEOI, Organizzazione per l’Energia Atomica Iraniana, e agli
scienziati di Tehran
“In varie occasioni, il
popolo iraniano e i funzionari del governo hanno dichiarato di non cercare lo
sviluppo di armi nucleari che non rientrano nelle necessità della nazione né in
quelle del sistema militare iraniano. Crediamo che l’uso di armi nucleari sia
“haraam” ovvero proibito dalla legge islamica e che sia interesse di tutti
impegnarsi per proteggere l’umanità intera da questa minaccia. Crediamo che,
oltre alle armi nucleari, ogni tipo di arma di distruzione di massa, come
quelle chimiche e biologiche, rappresentino una seria minaccia per il genere
umano.
Come altre nazioni del
mondo, i paesi del Medio Oriente hanno sete di pace, sicurezza e progresso,
hanno il diritto di garantire la propria posizione economica e di migliorare le
condizioni delle generazioni future attraverso l’uso di questa tecnologia. L’obiettivo
che si nasconde dietro alla generazione di dubbi sulle intenzioni pacifiche
della Repubblica Islamica è di evitare che le nazioni della regione prestino la
dovuta attenzione a questo diritto.
Oggi si cerca di creare
clamore attorno alle attività nucleari del nostro paese. Ma qual è la posizione
del mondo? Certi governi con la loro arroganza dovranno fare un passo indietro.
I Sionisti, che hanno occupato le terre palestinesi, e il governo USA, ostile
alla Repubblica Islamica e pronto a qualsiasi cosa pur di raggiungere i propri
obiettivi, hanno promosso nel mondo un concetto falso sul nostro paese,
sostenendo che lo scopo dell’Iran è di sviluppare la bomba atomica; per questo
hanno tentato di convincere l’opinione pubblica e i governi di molti paesi
sensibili a questo tema. Dopo aver generato tanto clamore, hanno diffuso
l’idea che l’Iran fosse una paurosa minaccia per il mondo. Da parte nostra
abbiamo acconsentito affinché ispezionassero le nostre attività
sull’arricchimento dell’uranio, lasciandoli liberi di svolgere controlli dove volevano
così da far capire loro che la propaganda Sionista era frutto di una menzogna. Gli americani dovrebbero
sapere che l’Iran non è una nazione guerrafondaia. Anzi, la Repubblica Islamica, nel rispetto dei propri principi, è contraria
alla guerra. Tutti dovrebbero saperlo. Questa è la posizione sui cui tutti
i funzionari del nostro governo non solo convergono, ma che considerano una
responsabilità, nel rispetto dei valori islamici che richiedono di diffondere
messaggi di amicizia, pace, amore, sicurezza e tranquillità. Questo perché
l’Iran ha qualcosa da dire, mentre chi non ha niente da dire fa di tutto per
creare clamore e confusione. Sono le persone arroganti che creano caos, ma chi
ha ragioni logiche e razionali desidera invece un’atmosfera di quiete nella
quale poter presentare le proprie convinzioni.
I paesi capitalisti e
colonialisti usano il loro potere economico e mediatico per esercitare
pressioni sulla nostra nazione sperando di indurci ad arrenderci. Non solo
desiderano che facciamo un passo indietro riguardo ai nostri diritti sul
nucleare – l’energia nucleare è un diritto per il nostro paese – ma vogliono
anche che l’Iran rinunci alle proprie aspirazioni, alla propria indipendenza,
alla propria libertà e progresso scientifico. Ma noi abbiamo intrapreso il
cammino giusto verso il progresso e siamo determinati a recuperare due secoli
di arretratezza sotto governi dispotici e diabolici. I nostri nemici hanno timore
e non vogliono che la nostra nazione – situata in una zona strategica del mondo
– raggiunga tali obiettivi. Non vogliono che l’Iran sia conosciuto come il
portatore degli standard islamici. Ed è per questo che esercitano la loro
pressione su di noi. Ma la nazione è ferma e determinata. Gli americani
hanno imparato dall’esperienza che le armi nucleari sono strumenti inefficienti
contro la volontà dei popoli. Possono intimidire i governi e gli eserciti
ma non possono intimidire i popoli. L’Iran non ha bisogno delle armi nucleari. Hanno
confuso la tecnologia con lo sviluppo di armi nucleari ma la verità è un’altra.
Solamente chi ne ha motivo
sviluppa tali armi. L’Iran non ha questa motivazione e non ha bisogno di una
bomba atomica perché ha combattuto i propri nemici senza dipendere da armi di
questo tipo. Non è forse vero che abbiamo sconfitto l’America per tanti anni?
L’Unione Sovietica aveva un
arsenale atomico forse più poderoso di quello americano eppure è stata
sconfitta. Perché la vittoria e la sconfitta dipendono da altro. Perché
dovremmo volere la bomba atomica? Queste armi non uccidono solo il nemico ma
anche persone innocenti e questo va contro i principi islamici. La bomba
atomica non fa differenza tra buoni o cattivi. Noi non ci affidiamo alle armi
ma a qualcosa che non può essere sconfitto dalle bombe o dalle invasioni. La
Repubblica Islamica dell’Iran si affida al popolo”.
Cosa ci dice Kryon a proposito:
Chiamatela profezia, se
volete, ma fate caso a due cose. La loro tempistica non posso darvela, perché
questo dipende da voi e dalla vostra libera scelta. Aspettatevi due cose dal
punto di vista politico. Rivoluzioni
morbide. Potete definire questo termine se volete. Queste rivoluzioni
morbide accadranno in due importanti paesi: la Cina, e l’Iran, e provocheranno
un cambiamento di coscienza – a dispetto di ogni evidenza – un allineamento
per la pace con il resto di voi. Aspettatevelo. È inevitabile. Poi c’è il
grande evento: un cambiamento in Medio Oriente, in Israele, proprio a
Gerusalemme. Fate caso all’inaspettato. Alla fine, [in Israele] vedrete
emergere, sebbene non subito, una persona più giovane di cui abbiamo parlato in
passato.
Ciò sta accadendo, ma per il
momento in modo nascosto. Potete celebrarlo con me, anche se non potete
vederlo? È questo che sta in realtà accadendo. Non potete vederlo nei vostri
notiziari, ma c’è.
Molti di voi erano già nati negli anni ’50, ’60 e ’70. In quegli anni il Presidente degli Stati Uniti definiva una delle
nazioni della terra “L’Impero del
Male”. Ve lo ricordate? In quel periodo la paura era alta, la speranza quasi non esisteva e quel
paese “malvagio” era visto come il precursore dell’olocausto nucleare. Sembrava più forte di chiunque altro… era primo nella ricerca spaziale e pronto a servirsi del suo imponente
potere nucleare per capriccio.
I profeti vedevano questa nazione come uno dei giocatori principali nella
fine del mondo… Il profeta Nostradamus
lo aveva scritto nelle sue quartine e nelle scritture cristiane c’erano metafore su un’imminente
distruzione dovuta a uno scontro nucleare tra quella nazione e gli Stati Uniti,
il tutto causato dalle questioni israeliane. Il paese era l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, o “Unione Sovietica”, quel che era diventata la Russia dopo la Seconda
Guerra Mondiale. Era potente, pericolosa e una delle superpotenze del pianeta.
Per quasi cinquant’anni aveva esercitato la sua influenza, e molti
stati un tempo sovrani, erano sotto il suo controllo e comando. Nel 1987, l’Unione Sovietica era ancora forte e le profezie
intatte. Tuttavia, vi dissi che la fine non era prossima e che ci sarebbero
stati miracoli prodotti dal cambiamento di coscienza. Un anno dopo accadde l’“impossibile”. “L’Impero del Male” crollò su se stesso! Quasi da un giorno all’altro perse il suo potere. Gli stati dell’Unione spezzarono il legame con i loro padroni e si riappropriarono della
loro sovranità, e la minaccia della guerra fredda svanì. Insieme con essa,
scomparve anche l'imminente olocausto nucleare, fonte di nutrimento dei profeti
di sventura, per mezzo secolo. Cinquant’anni di ansia, paura, pianificazione e spionaggio furono messi da parte
con stupore, mentre il popolo russo iniziava il suo lungo viaggio per uscire da
decenni di oppressione e rovina economica. Perciò vi chiedo: se nel 1980 un profeta Umano vi avesse raccontato che
sarebbe accaduto questo, avreste detto, “Impossibile”! L’energia
interdimensionale, però, è potente, inaspettata e non ha barriere temporali.
Guardatevi intorno adesso. L’Iran era stato etichettato da un vostro Presidente degli Stati Uniti come
“L’Asse del
Male”. Sembra pericolosa e la paura, l’ansia, lo spionaggio e la pianificazione sono ritornati. Anche loro hanno
problemi con Israele. L’“Orologio della Fine del Mondo” è stato fatto ripartire da chi lo gestisce. Ti faccio quindi queste
domande: L’Unione Sovietica era pericolosa? La risposta è sì… molto. Era più o meno pericolosa di quanto è oggi l’Iran per voi? A questa domanda rispondete voi.
Non c’è nessuna differenza tra le profezie di morte e
distruzione che riguardano l’Iran da
quelle sull’Unione Sovietica. Di fatto, la meccanica è la
stessa. A quel tempo, il popolo russo non era il nemico, ma la sua leadership
dittatoriale sì. Avrete notato che non ci fu nessuna “battaglia finale” quando la leadership sparì. Forse avete notato che
accadde dall’interno e che fu il popolo russo a portarla a quel
punto. Il popolo fu saggio e s’incaricò di cambiare la storia servendosi della
luce che veniva da tutti gli altri abitanti della Terra che si erano uniti a
loro in uno sforzo di pace. Nessuna battaglia, nessuna morte, nessuna bomba… e l’occidente si meravigliò.
Il popolo iraniano è molto saggio. Molti di loro sono giovani… più giovani dell’età media della vostra società. Non hanno il vostro
stesso numero di persone anziane, perciò pensano in modo differente. E, invece
di essere tutti radicali e pronti a disintegrarsi in qualche battaglia finale
per il loro Dio, molti di loro si stanno invece domandando silenziosamente come
dare scacco matto alla leadership, e restare nella loro fede. Molti desiderano
creare una situazione che possa portare abbondanza e una vita più serena nella
regione. Non fraintendete. Non sono alleati con l’occidente né stanno per farlo. Non desiderano questo. Amano il loro
lignaggio e il loro profeta. Desiderano cambiare l’idea di essere tutti martiri usa e getta, guidati da vecchi che sembrano
pronti a giocare d’azzardo e a portarli sull’orlo della distruzione. In quella
piccola terra ci sono risorse per il benessere di quasi tutti loro. La loro
saggezza, quindi, è quella del portatore di pace e dell’imprenditore. Il loro grande profeta ha insegnato loro l’UNITÀ. I cittadini iraniani vedono la stoltezza della loro leadership e
hanno molta paura di perdere la vita e il loro paese… e potrebbero aver ragione se non fanno nulla. Perciò ecco di nuovo che c’è la libera scelta.
La Cina ha bisogno di
petrolio… molto di più dell’Occidente. Chi pensate potrà allora fare la differenza? Sarà un paese
devastato da uno scontro nucleare perché ha deciso di attaccare Israele, o sarà
la Nuova e ricca Repubblica Islamica dell’Iran, grande fornitore di risorse alla Cina?
Benedetto è colui che considera il pratico insieme allo spirituale,
perché capirà meglio come le cose possono ribaltarsi e infine funzionare per le
generazioni future. La mia previsione non è cambiata, e in questo momento l’energia di maggiore possibilità presente nell’Akasha riguardo a questa terra è che voi cambierete questa situazione,
proprio come avete fatto con la precedente… con lo stesso tipo di miracoli ed energie che si videro allora, e non ci
vorranno cinquant’anni. A un certo punto nel tempo, caro Essere Umano, dovrai rivendicare il
potere di fare queste cose, invece di pensarle come coincidenze o interventi
dall’alto. Ora, vai e fa ciò che hai già fatto in
passato, accantona le parole di chi predica la paura e ti priva del tuo potere,
di questi indovini che spariscono in fretta quando le loro profezie non si
avverano, ma che spesso ricompaiono con nuove sventure da farvi digerire,
quando le cose sono di nuovo difficili. Lo avevate notato questo?
L’Iran porterà la pace a Israele?
Fonte: http://www.pressenza.com/it/
http://www.comedonchisciotte.org/
http://www.agoravox.it/