La storia ci insegna
che ci sono rivoluzioni che sconvolgono il mondo e il ruolo dell’uomo
sul pianeta, rivoluzioni che cambiano i paesaggi e modificano usi e
costumi degli abitanti della Terra. La celebre ‘rivoluzione
industriale’ partita dall’Inghilterra sul finire del XVIII
secolo, fu il primo vero e proprio scossone dell’era moderna. Fu un
cambiamento radicale che trasformò completamente il mondo intero.
L’industria 4.0
travolgerà il mondo: Machine Learning, Big Data, Intelligenza
Artificiale, Internet delle cose, Robot, Digitale, una rivoluzione
epocale per cui, probabilmente, non abbiamo un buon libretto
d’istruzioni.
Diversi studi hanno
confermato che addirittura metà dei lavoratori mondiali, svolgono
attività soggette a possibili introduzioni di automazioni e,
d’accordo il dato ufficiale, il 47% degli occupati saranno
‘sostituibili’.
Un aspetto
fondamentale per fronteggiare questa serie di enormi cambiamenti è,
senza dubbi, la necessità di riprogrammare la società per essere
preparata a ciò che accadrà e aumentare la nostra prontezza di
riflessi di fronte a queste grandi scosse, partendo dall’istruzione,
dall’educazione, dalla programmazione
Tempi
difficili per le influencer
Lil Miquela
è apparentemente una influencer che conta oltre 1,5 milioni di
follower al suo profilo Instagram ufficiale, dove si vedono le
classiche foto e i soliti product placement presenti sul
social network di proprietà di Facebook.
Miquela
ha anche pubblicato delle canzoni come "Not Mine",
“Money”, “You Sould Be Alone”, che su YouTube
conta oltre 800.000 visualizzazioni ed è arrivata nella top 10 nella
classifica dei singoli virali di Spotify.
Lei piace alle
ragazze che si ispirano ai suoi look e ascoltano le sue canzoni che
amano.
Miquela è
così tanto finta da sembrare quasi vera. Seu vero nome è Miquela
Sousa, meglio nota online come @lilmiquela, vive a Los Angeles,
ha molti amici nel mondo della musica, ama l'arte contemporanea, la
moda e i viaggi, difende i diritti dei Sioux contro
l'oleodotto in North Dakota. Ha una passione per gli smalti
colorati, per le battute ciniche e per George Michael.
Miquela rappresenta
brand come Diesel e Moncler ed è stata protagonista anche
della Milano Fashion Week 2018 dove ha promosso Prada.
Pubblica
costantemente foto di se stessa vestita con abiti di Chanel, Supreme,
Proenza Schouler, Vans e molti altri marchi. I suoi post, simili a
quelli di moltissime altre modelle sui social, raccolgono decine di
migliaia di like,
La spallina del top
poggia sulle scapole come se fossero vere, le dita dallo smalto
griffato sono reali. I suoi autoscatti sembrano quelli di una ragazza
normale con raffinati e dettagliati ritocchi in computer grafica.
D'altronde la sua vita è quella, una it girl dell'era social,
tutto - dalle frasi che accompagnano le immagini alle foto ricordo
dei famosi scomparsi - parla la lingua del contemporaneo.
Ma
chi è Lil Miquela?
C'erano diverse
teorie su da dove proveniva - alcune scommettevano che fosse una
"trovata di marketing del The Sims" (una serie di
videogiochi di simulazione della vita reale), mentre altri credevano
che fosse un "terribile esperimento sociale".
Finché il mistero è
stato rivelato: Lil Miquela era una Internet Girl creata
digitalmente. E a quanto pare questo fatto non importa per i suoi
migliaia di follower.
Mas
como Miquela è stata creata?
Lil Miquela, è un
progetto creato a tavolino e realizzato interamente in computer
grafica. Non esiste alcuna ragazza o robot, viene prima scattata la
foto di sfondo e poi aggiunta l'influencer.
Il team dietro al
progetto ha ricreato quella che ritiene essere la perfetta "Internet
Girl", che sostiene tutte le campagne legate alla difesa
delle donne e simili e scatta foto che possono interessare alle
persone che navigano su Instagram. I risultati parlano chiaro:
Miquela è riuscita ad ottenere una partnership con la nota ditta
Ugg, finendo sui cartelloni pubblicitari da Londra al Giappone.
Ciò che si ipotizza
è che l'influencer digitale sia stato creata dal team di una
misteriosa startup di Los Angeles di nome Brud, che si
definisce "un gruppo di risolutori di problemi nella
robotica, nell'intelligenza artificiale e nel suo utilizzo per le
aziende dei media".
Nel 2018, il
reporter della BBC Damian Fowler ha richiesto un'intervista a
Miquela, che ha accettato rispondendo: "Penso che sia
fantastico!"
Secondo Fowler,
l'intervista è stata condotta via e-mail con l'agente pubblicitario
e l’agente di Miquela - e uno di loro ha lavorato presso Brud.
Fowler le fece delle
domande strategiche per far sì che lei potesse ammettere il suo
status "virtuale".
"Come hai
creato la tua identità?" Chiese.
"Probabilmente,
proprio come te. Sto imparando, modellandomi in base all'ambiente e a
ciò che mi circonda. Sono innamorato della musica e dell'arte,
imparo tanto su Los Angeles ogni giorno", ha risposto
Miquela.
La seconda domanda
era:
"Cosa ne
pensi delle celebrità virtuali?"
"Penso che
la maggior parte delle celebrità della cultura pop siano virtuali. È
scoraggiante vedere come la disinformazione e meme
deformano la nostra democrazia, ma penso che dimostri il potere del
virtuale", ha detto.
Secondo Fowler,
"Miquela, o chiunque stesse parlando, non avrebbe rivelato
nulla, ma questo attento evitamento non sembra importare ai suoi
seguaci".
In effetti, Miquela
è solo un esempio della crescente industria di celebrità virtuali
che sembra rappresentare sempre più il futuro della pubblicità,
della moda e del commercio.
Anche se
l’intelligenza artificiale ha dei margini di azione sconfinati, la
creatività e l’emozione umana, non potranno mai essere coniate né
riprodotte, per cui saranno queste le leve fondamentali della
crescita. Dunque, ciò che gli inglesi hanno definito ‘re-skilling’
dovrà essere il presupposto necessario per prepararci alla
rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Fonte:
Wall Street Journal
https://www.business.it/robot
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