In ogni donna se nasconde un essere naturale e selvaggio, una forza potentissima formata dagli istinti, con creatività passionale e sapere ancestrale. Fa parte del proprio patrimonio genetico, ma che i secoli di cultura e civilizzazione hanno soffocato, domato e persino cancellato, canalizzato in uno stereotipo rigido di sottomissione. E’ la Medusa della mitologia greca.
Così come la paura, l’aggressività e il desiderio sessuale, il lato bestia, che chiamiamo anche di rabbia o ira, sono basic instint, naturale nell’animo femminile e presente nel regno animale.
La “bestia” quando viene fuori, se può dirigerla verso dove vogliamo. La rabbia è un’energia potentissima e deve essere esplorata e usata con lo scopo di raggiungere certi obiettivi. Per tanto, è importante sapere convertire l’impulso della propria collera in forza positiva e produttiva.
Dimostrare la rabbia è utile poiché
stimola la produzione di adrenalina, importante per la difesa dell’integrità
dell’organismo in generale. E’ una scarica fisica ed emozionale. Il guaio è che
ogni persona reagisce all’istinto di forma diversa una dell’altra. Se non
canalizzata di forma razionale, potrà essere dannosa, portandoci ad azioni
distruttive. La rabbia è naturale e umana, ma se non controllata può essere
anche un’arma lettale. Siamo bestia, siamo animale ma, essendoci anche
razionali, dobbiamo ammettere che la dinamica della rabbia è un’operazione
psicologica complessa che bisogna essere prima riconosciuta, poi, compresa e,
finalmente, affrontata di modo cosciente. La rabbia indiscriminata può
contaminare e distruggere un’intera esistenza.
Il
libro “Le donne che non
hanno paura del fuoco” di Mary
Valentis e Anne
Devane,
parla di come ogni donna agisce di forma differente, davanti all’esplosione
della rabbia.
Le donne abituate dall’infanzia a essere
troppo buone, sono molto abili nel camuffare i sentimenti aggressivi e
nascondersi dietro a una malattia fisica o mentale. Loro possono manipolare di
varie forme, come nel comportamento passivo-aggressivo, nella stanchezza
cronica, o addirittura, minacciando un suicidio.
Essendo
così, qualcuno rimarrà ferito e questo non è giusto. Liberiate la bestia che
c’è dentro di voi. Ma attenzione perché la bestia non prenda voi stesse né gli
altri. Fate attenzione all’autolesionismo che spesso se fa gratis. Se non ci
riesce proprio, è meglio far un salto nella prima clinica che trovi e fai
un’antirabbica. Per sicurezza. Oppure… Liberate, senza paura, la tua
emozione.
La Donna e L'emozione
Con l'emancipazione della donna,
molte cose sono state modificate riguardo a una parte fondamentalmente
essenziale del carattere femminile: l'emozione.
Oggigiorno, la società civile in tutto il mondo, osserva con preoccupazione l'aumento della frequenza dei crimini violenti, dei suicidi e abuso di droghe por parte delle donne, senza parlare di tanti altri indicatori di malessere emozionali.
Oggigiorno, la società civile in tutto il mondo, osserva con preoccupazione l'aumento della frequenza dei crimini violenti, dei suicidi e abuso di droghe por parte delle donne, senza parlare di tanti altri indicatori di malessere emozionali.
Credo che, la furia d'arrivare alle pari opportunità con gli uomini, noi donne,
abbiamo dimenticato delle capacità fondamentali del cuore, l'emozione e la
capacità interpersonali. Queste capacità sono essenziali, proprio come quelle
intellettuali, poiché servono a equilibrare la razionalità.
La donna è un po' come il pianeta Terra: 80% di flessibilità cioè, acqua/emozione. Non possiamo negare, per quanto vogliamo avvicinarci al sesso "forte".
La donna è un po' come il pianeta Terra: 80% di flessibilità cioè, acqua/emozione. Non possiamo negare, per quanto vogliamo avvicinarci al sesso "forte".
La donna, fino a qualche anno fa, era la parte pacificatrice della società,
perché dava una maggiore attenzione alla competenza sociale ed emozionale, ed
essendo così, aveva più capacità di gestire la propria collera verso se stessa
e gli altri. Oggi la donna con un ritmo di vita assai più frenetico di una
volta, ha il dovere di si confrontare con una nuova realtà che possa creare una
compatibilità tra ragione ed emozione perché la razionalità è guidata dal
sentimento. "Quanto più intenso è il sentimento, tanto più dominante è
l'emozione - e più inefficace la razionalità". Daniel Goleman.
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