Se piangi per aver perduto il sole, le lacrime non ti permetteranno di veder le stelle. - Rabindranath Tagore
Secondo la filosofia del taoismo, niente è assolutamente “puro” e perenne, perché in ogni cosa esiste la dualità - lo yin e lo yang - che caratterizza tutto ciò di cui l’universo è composto.
Cosa possiamo imparare dalla sconfitta?
Abbiamo sentito nel corso della nostra vita che “l’importante non è vincere, ma giocare”. E nonostante ciò, non abbiamo assimilato il concetto, per cui di fronte a una sconfitta reagiamo male e
facilmente cediamo alla tentazione del vittimismo. Pensare che il mondo ce l’ha con noi e che il destino è crudele nei nostri confronti non solo non serve a nulla, ma è tutt’altro che utile o consolatorio. Credere che quello che accade dipenda da variabili e forze completamente al di fuori del nostro controllo significa che la nostra intera esistenza è in balia di un fato imperscrutabile e capriccioso. Invece, ammettere la nostra reale partecipazione nella sconfitta, a fronte di una serie di cose che non possiamo controllare, ci dà autorità di commando sulla nostra vita.
La sconfitta è sempre dolorosa. Colpisce l’autostima e la sicurezza in se stessi e rende difficile guardare con ottimismo nuove sfide. Per questo, una fase di scoraggiamento e di “elaborazione del lutto” non solo è inevitabile, ma naturale. Tuttavia, le sconfitte sono parte integrante dell’esistenza e il disfattismo non deve sopraffare.
A volte è necessario perdere per poter vincere. Una volta superato il sentimento di rabbia che la sconfitta causa in noi, la mente si apre all’analisi dei fatti e all’azione. Ciò ci permetterà di vedere le cose in modo diverso, di ampliare la nostra visione d’insieme.
Quello che ci è stato insegnato è che siamo nati per vincere! Siamo nati per trionfare! Perdere è diventata un'offesa morale. La sconfitta, alla fine, è diventata un disonore. Eppure, bisogna imparare dalla sconfitta.
Ci sono quelli che si lasciano travolgere e quelli che reagiscono. Per i primi sono un dramma spesso insuperabile, mentre per gli ultimi rappresentano una opportunità. Qualcosa da cui trarre insegnamento per ripartire con maggiore consapevolezza ed esperienza e raggiungere gli obiettivi desiderati. In questo processo, così naturale e necessario, abbiamo l'opportunità di coltivare l'umiltà, la resilienza e l'accettazione dei limiti in modo da poter riconoscere un errore e superarlo.
Il modo migliore di cambiare questo punto di vista è decidere di modificare la percezione stessa del concetto di sconfitta.
Elaborare questa consapevolezza è molto importante anche per superare il mito della perfezione. Non solo tutti sbagliano, ma sbagliare è qualcosa di positivo perché indica azione e cambiamento. Solo chi non si mette in discussione e non ha obiettivi non rischia il fallimento.
A cosa serve saper perdere?
Evidentemente, se vediamo solo il lato negativo della faccenda, sarà difficile pensare che da una sconfitta potrebbe nascere qualcosa di positivo. Eppure, per quanto possa sembrare strano, la parola “perdere” va sempre abbinata al suo opposto: vincere. Ogni volta che perdiamo, guadagniamo qualcosa. Questo è certo.
Non sapere come accettare una sconfitta di solito genera una serie di frustrazioni che aumentano il disagio. La persona che non riesce ad accettare di aver perso l’amore del partner, dunque, probabilmente proverà all’infinito una riconciliazione impossibile, nonostante la frustrazione.
Oppure chi rifiuta di accettare di aver perso un’opportunità importante potrebbe cercare i percorsi sbagliati per dare nuova illusione a quell’opzione che è già andata via.
Molto spesso si finisce per essere molto duri con se stessi, chiedendo più di quanto si possa offrire, o rimproverandosi di non aver fatto niente o di aver smesso di farlo.
Questa caparbietà non consente alla mente di elaborare correttamente quanto accaduto e di acquisire l’apprendimento che ne consegue. Non fa altro che esacerbare le emozioni negative, come la rabbia e la tristezza che derivano dalla frustrazione.
In questo modo, è possibile che la persona rimanga bloccata, a seconda della sua resistenza ad accettare la realtà.
Non saper accettare la sconfitta provoca spesso una sensazione di falsa superiorità. Creando anche una falsa autostima che ha a che fare con una valutazione di se stessi in cui viene esclusa la possibilità di errore o sconfitta. È falsa nella misura in cui non riusciamo ad accettare le nostre vulnerabilità.
Da un punto di vista psicologico, la sconfitta ha un valore enorme nella vita. In primo luogo, pone un limite al narcisismo infantile con cui tutti iniziamo la vita. Sapere che non tutto può essere realizzato, che non tutti i desideri verranno soddisfatti, è la base su cui si costruisce il principio di realtà. Allo stesso modo, le sconfitte sono una grande fonte di conoscenza. Da queste si scoprono i propri limiti, gli errori di apprezzamento e le coordinate del reale.
Rompere la barriera per difenderci dalla vergogna e dalla rabbia suscitate dal fallimento, ci aprirà le porte della crescita personale.
Legge di Compensazione dell’Universo – Capitolo 10
In ogni fallimento c'è il seme del successo – Capitolo XIII