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martedì 27 dicembre 2022

Trovati organismi misteriosi mai visti sulla Terra

 


Questi organismi misteriosi sembrano essere alieni che si "muovono" e si evolvono in una direzione apparentemente sconosciuta, diversa da quella degli esseri viventi terrestre. Sembrano dei veri e propri outsider, arrivati sul nostro pianeta quasi per caso, come provenienti da un altro mondo e che stanno ossessionando gli scienziati. Sono organismi, di piccoli dimensioni che sembravano non corrispondere al diagramma dettagliato del nostro attuale Albero della Vita.

Da tempi immemori gli scienziati cercano di classificare ogni forma di vita sul nostro pianeta. Si tratta di una prassi che mescola il desiderio di conoscenza alle curiosità evolutive e che diventa utile sotto moltissimi aspetti per capire cosa succede intorno a noi. Per "dipingere" ogni forma vivente sulla Terra, gli scienziati usano il cosiddetto Albero della Vita. E proprio usandolo si sono accorti che ci sono degli organismi misteriosi sul globo, che sembrano sfuggire a ogni logica.

Gli strani organismi e l’Albero della Vita

L’Albero della Vita (o Albero Filogenetico) è un diagramma che raccoglie ogni forma vivente sulla Terra, ma non solo. Questo strumento è frutto di una sofisticata analisi genomica che punta a riassumere tutte le relazioni evolutive fra organismi. Ogni sua ramificazione, dunque, mostra come le varie specie biologiche/organismi/microrganismi/entità sono legate fra loro, in base a somiglianze e differenze fisiche o genetiche più o meno sottile.

I tipi di alberi filogenetici sono diversi, ma in linea di massima tutti puntano a spiegare come avviene la speciazione e come ogni nome presente nei rami abbia un’ascendente comune: nelle rappresentazioni più comuni le cime rappresentano gli organismi attualmente presenti sulla Terra, mentre i rami che li collegano al tronco esprimono le relazioni evolutive tra le varie creature. Ora, va da sé che un diagramma così dettagliato riporti tutto, proprio tutto, in maniera ordinata. Eppure, alcuni organismi misteriosi sembravano non trovare collocazione.

I funghi più strani della Terra

Gli organismi misteriosi, quindi, sono funghi che hanno la capacità di vivere insieme ad alghe, piante, cianobatteri e insetti, creando degli organismi compositi molto particolari: in sostanza, fanno affidamento sul loro partner simbiotico per ricevere nutrimento, ma i rapporti che sviluppano sono estremamente peculiari.

Mentre alcuni di questi organismi, infatti, sviluppano "relazioni" vantaggiose per entrambi i partner, godendo dei carboidrati dalla fotosintesi e "ricambiando il favore" fornendo umidità e sostanze nutritive, altri sono a tratti inquietanti: in particolare una famiglia di questi strani funghi, quella delle Geoglossaceae, vive una sorta di doppia vita, avendo da una parte un legame con dei cianobatteri ma dall’altra parte restando indipendenti e "rubando" l’aria a ciò che li circonda. Esistono ancora delle specie che colonizzano gli insetti, li manovrano e li manipolano pur di svilupparsi.

Oggi, però, utilizzando le basi legate all’Albero della vita, gli scienziati biologi e microbiologi sono in grado di capirci di più. Pare che, nonostante le differenze estreme tra questi strani tipi di funghi e in generale, tra loro e gli organismi presenti nell’Albero della Vita e grazie a una nuova analisi genetica, si sia giunti a una nuova conclusione e stanno cercando un modo per collocarli in maniera agevole nel nostro variegato e complesso sistema biologico e filogenetico, classificandoli ufficialmente come dei funghi più strani sul nostro pianeta.

Un team di biologi, capitanati dal professor David Díaz-Escandón dell’Università dell’Alberta, ha infatti sequenziato e analizzato i genomi di 30 diverse specie di funghi "alieni" e ha fatto un’importante scoperta.

Pare che tutti questi strani funghi, che in passato i biologi avevano cercato di collocare in classi e famiglie diverse, appartengano tutte allo stesso ramo evolutivo, chiamato Lichinomycetes che è ufficialmente diventato un nuovo ramo dell’Albero della Vita e che pare si sia separato dagli altri rami legati ai funghi ben 300 milioni di anni fa. Finora, questa ipotesi non era mai stata presa in considerazione, ma dato che il genoma di tutti i lichinomiceti è davvero piccolo e dato che (quasi) tutti fanno affidamento su relazioni simbiotiche con altre specie per sopravvivere, i punti in comune sono stati evidenti.

Adesso gli scienziati sono ancora più in fermento: se questi funghi appartengono infatti a un nuovo ramo evolutivo, nulla esclude che il nostro Albero della Vita ne "nasconda" (in piena vista) molti altri. E forse è proprio dai funghi che bisogna partire per scoprirli tutti.

I funghi parlano tra loro una lingua molto simile alla nostra

Attraverso le ife - lunghe strutture filamentose sotterranee -, i funghi inviano catene di impulsi elettrici che ricordano il modo di comunicare degli esseri umani e che portano informazioni per segnalare rischi o fonti di cibo.

Uno studio ha dimostrato che la frequenza di invio di questi impulsi aumenta quando le ife che si occupano della digestione del legno entrano in contatto con tronchi o rami: secondo i ricercatori i funghi utilizzano questo "linguaggio" elettrico per condividere informazioni sul cibo con la casa madre o con altre diramazioni, o addirittura con individui terzi.

L’analisi matematica di questi segnali elettrici ha identificato dei modelli che hanno una somiglianza strutturale sorprendente con il discorso umano. Questo studio è stato condotto dal professor Andrew Adamatzky del laboratorio di informatica non convenzionale dell’Università dell’Ovest dell’Inghilterra, a Bristol, che ha analizzato i modelli di picchi elettrici generati da quattro specie di funghi – enoki, split gill, ghost e caterpillar. Lo ha fatto inserendo alcuni minuscoli microelettrodi in superfici colonizzate dal loro mosaico di fili di ife.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Royal Society Open Science, ha scoperto che i momenti in cui le ife sono più chiacchierone sono spesso raggruppati in lunghe "code", quasi che fossero discorsi fatti di una cinquantina di parole. La distribuzione di queste catene è molto simile a quella del linguaggio umano. In particolare, la specie split gill – che cresce sul legno in decomposizione – ha generato le "frasi" più complesse di tutte.

Probabilmente queste onde di attività elettrica esistono per tenere insieme l’identità del fungo – come fanno i lupi che ululano per tenere compatto il branco – o per segnalare nuove fonti di cibo e di pericolo ad altre parti del fungo, ad altre ife, che magari si trovano molto lontano. Un comportamento simile è stato studiato anche in alcune specie di pesci.

"C’è anche un’altra opzione, e cioè che non stiano comunicando nulla", ha piegato Adamatzky. "Le punte del fungo in propagazione sono elettricamente cariche e quando passano in una coppia di elettrodi differenziali viene registrato un picco nella differenza di potenziale". Ma qualunque sia il loro significato, non sembrano essere casuali.

Ma altri scienziati restano dubbiosi, e hanno bisogno di ulteriori prove che dimostrino questa tesi. Non è la prima volta che comportamenti simili sono stati individuati nelle reti di funghi: è successo per i nutrienti, che vengo trasportati a pulsazioni causate dalla crescita dei funghi, che si allungano per cercare cibo.

In ogni caso, la ricerca sui funghi continua: anche perché a quanto pare sono uno dei materiali del futuro, anche in campo astronomico.

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