domenica 18 febbraio 2024

Come evitare di diventare vittime delle profezie autoavveranti?

 


La profezia che si autoavvera è un concetto psicologico che si riferisce a una previsione o una convinzione che influisce sul comportamento di una persona a tal punto da diventare realtà. È anche conosciuta come “effetto pigmalione”. Il nome deriva dal mito greco di Pigmalione, uno scultore che si innamorò di una statua che aveva creato. Pigmalione desiderava così tanto che la statua prendesse vita e divenisse reale che gli dei, vedendo la sua devozione e il suo amore, accontentarono il suo desiderio, trasformando la statua nella donna di cui si era innamorato. Il nome “pigmalione” viene quindi simbolicamente associato alla realizzazione di aspettative o desideri. Quando immaginiamo - desideriamo o temiamo - un evento futuro, spesso ci organizziamo inconsciamente, in modo che diventi realtà. Nel bene o nel male. È un concetto tanto affascinante quanto inquietante, permea le pieghe della storia umana e si insinua nel tessuto stesso della nostra realtà. Immagina un antico veggente che, con sguardo penetrante, pronuncia una profezia che risuona nell'aria come un'eco attraverso i secoli. Le sue parole, cariche di mistero e potere, si insinuano nelle menti e nei cuori di coloro che le ascoltano, dando vita a un ciclo interminabile di cause ed effetti.

Tutti noi, sulla base delle precedenti esperienze e di ciò che ci è stato insegnato, ci portiamo dietro un bagaglio di convinzioni così ben radicato, tanto da influire su tutti i nostri successivi comportamenti. La profezia che si autoavvera è, all'inizio, solo un'ombra nel vento del tempo, una falsa definizione della situazione, che suscita un nuovo comportamento e questo fa sì che la falsa concezione originaria diventi una realtà. Questo accade perché, se crediamo fermamente che qualcosa sia reale, finiamo per agire come se lo fosse e così facendo (seppure inizialmente la situazione non fosse reale) diviene reale come conseguenza delle nostre azioni, cioè la mente ha influenzato la realtà. Le azioni degli uomini, mossi dalla fede o dalla paura di ciò che è stato predetto, si allineano con le parole del veggente, accelerando così il loro stesso adempimento.

E così, nel cuore di questa spirale, la profezia si autoavvera: non per il potere intrinseco delle parole, ma per il potere che gli uomini attribuiscono loro. Le scelte umane, influenzate dalla convinzione nel destino svelato, diventano mattoni nella costruzione del futuro che è stato profetizzato.

Ma la profezia che si autoavvera è una trappola subdola, poiché il suo potere risiede nella nostra stessa percezione. È come se guardando fisso il nostro riflesso in uno specchio, finiamo per plasmare il volto che vediamo. E così, in un paradosso senza fine, diventiamo artefici del destino che temiamo.

Nella danza intricata tra profezia e realtà, resta un interrogativo fondamentale: siamo veramente liberi nel nostro agire, o siamo solo pedine nel gioco preordinato del destino? Forse la risposta sfugge alla nostra comprensione, nascosta nell'ombra dei misteri più profondi dell'universo.

E mentre il tempo scorre implacabile, ci troviamo immersi nella trama intricata della profezia che si autoavvera, consapevoli o meno del potere che abbiamo nelle nostre mani: il potere di plasmare il nostro destino con le scelte che facciamo, con le parole che pronunciamo e con le speranze che coltiviamo.

Spesso, lo facciamo senza rendercene conto, ma siamo proprio noi con il nostro modo di leggere il mondo, con la nostra cecità autoindotta, e con le nostre azioni, a far si che esiti dolorosi possano ripresentarsi.

Una persona convinta di valere poco molto probabilmente continuerà a scegliere relazioni poco sane, che le confermano il suo scarso valore. Persone ben poco disponibili e ben poco disposte a entrare davvero in una relazione amicale o amorosa. Anche in questo caso è la persona stessa a contribuire a tale conclusione, accontentandosi e non dandosi il giusto valore. La profezia funziona così: ciò che crediamo influenza i nostri comportamenti; questi, a loro volta, influenzano la percezione che gli altri hanno di noi e i loro comportamenti nei nostri confronti. Noi, infine, valutiamo noi stessi in base alla risposta degli altri e agiamo di conseguenza. E il circolo ricomincia.

La strada per migliorare

Per evitare di cadere vittime delle profezie che si autoavverano, è fondamentale adottare approcci consapevoli e riflessivi.

Non possiamo infatti utilizzare schemi appresi come alibi, allo scopo di continuare a stazionare nella medesima situazione, ma occorre piuttosto che ci assumiamo la responsabilità della nostra felicità e del nostro cambiamento.

Noi con le nostre scelte o non scelte, con le nostre azioni o non azioni, contribuiamo molto al mantenimento di determinati circuiti disfunzionali. E comprendere l’entità della nostra responsabilità è davvero necessario.

Niente arriva per puro caso, e non è sempre colpa degli altri, noi scegliamo e agiamo anche in modo che tutto ciò possa reiterarsi. E fintanto che saremo convinti del contrario potremo risolvere ben poco.

Le convinzioni che certamente oggi non risultano essere più molto utili, vanno riviste e affrontate, compresi e messi in discussione se vogliamo ottenere risultati differenti. Anche se all’inizio non sarà facile.

È possibile e questa è la strada per migliorare. L’altra è continuare a ripetere e confermare ciò che è stato con tutto il dolore che inevitabilmente ne conseguirà.

Non siamo solo un foglio già scritto, e possiamo provare a riscriverlo, in qualsiasi momento. E se davvero lo vogliamo, possiamo cambiare molte cose.

Ecco alcuni suggerimenti per affrontare questo fenomeno:

Sviluppare il pensiero critico: Impara a valutare in modo critico le profezie e le predizioni che incontri. Analizza le prove e considera il contesto in cui sono state fatte. Non accettare ciecamente ciò che viene predetto, ma valutalo razionalmente.

Promuovere la consapevolezza: Sii consapevole del potenziale impatto delle profezie che si autoavverano sulle tue azioni e decisioni. Rifletti sulle tue motivazioni e cerca di agire in base alla tua autentica volontà, anziché in risposta a predizioni o aspettative esterne.

Cultivare l'empowerment individuale: Rafforza la tua fiducia nelle tue capacità e nella tua capacità di influenzare il tuo destino. Concentrati sul prendere il controllo della tua vita e sul perseguire i tuoi obiettivi personali, anziché lasciare che le profezie determinino il tuo percorso.

Esplorare alternative: Considera alternative e possibili risultati diversi da quelli predetti. Mantieni la mente aperta e sii disposto a esplorare scenari diversi da quelli che potrebbero sembrare inevitabili in base alle profezie.

Comunicazione aperta: Se sei coinvolto in una situazione in cui una profezia autoavverante potrebbe essere in atto, comunica apertamente con gli altri per dissipare malintesi e fraintendimenti. Chiarisci le intenzioni e lavora per stabilire una comprensione comune.

Rifiutare l'autocensura: Non limitare le tue azioni o le tue aspirazioni per paura che possano contribuire al compimento di una profezia autoavverante. Segui le tue passioni e perseguile con determinazione, senza lasciare che le paure irrazionali ti frenino.

Cercare il supporto: Se ti trovi in una situazione in cui le profezie autoavveranti stanno influenzando negativamente il tuo benessere o le tue relazioni, cerca supporto da amici, familiari o professionisti. Parla delle tue preoccupazioni e lavora insieme per trovare soluzioni positive.

In definitiva, evitare di diventare vittime delle profezie autoavveranti richiede consapevolezza, pensiero critico e azione proattiva. Mantenere il controllo sulle proprie azioni e decisioni è fondamentale per resistere agli effetti negativi di tali fenomeni e perseguire una vita autentica e soddisfacente.

Il pensiero positivo migliora la qualità della vita – Capitolo XIII

Il pensiero crea. Ma attenzione a non cadere preda dell'illusione . Capitolo 13

giovedì 1 febbraio 2024

A energia do Amor vibra a frequência 528 hz

 


Consideramos o amor como a base fundamental de nossa vida, mas estamos focados simplesmente no amor emocional, o sentimento. Nos conectamos mais facilmente com o amor neste nível, porque somos seres emocionais e isto nos faz sentir bem, a partir da perspectiva do ego, mas esse è apenas um nivel da totalidade que a energia do amor representa e que faz parte do amor incondicional, o estado de ser que não depende do ego para promover o bem-estar.

O Amor é o nosso verdadeiro elixir da vida, a maior força regenerativa, a carga propulsora mais forte, a verdade eterna, a consciência da unidade e o desejo desse Amor está impresso em cada uma das nossas células.

Amor não é uma palavra, ou só um sentimento. É uma fonte de energia! Podemos chamá-la, ligá-la e desligá-la, estocá-la, enviá-la e direcioná-la para muitos usos.

A energia do Amor ainda é pouco utilizada, mas é capaz de influenciar nossas mentes a viver com uma frequência mais elevada, e podemos usar a emoção que provém dela, da mesma forma que podemos utilizar a eletricidade, o magnetismo ou outras forças fisicas.

O amor não é um relacionamento, o amor é um estado de ser que não tem nada a ver com outros. Quando você se apaixona, você não está apaixonado – em amor – mas você é amor. É claro que quando você é Amor, você se apaixona: estar apaixonado é uma consequência, é um subproduto, não a fonte. A fonte de sua paixão é que você é amor.

Frequência 528 hz

Segundo a medicina holística, a frequência 528Hz é conhecida como a ‘frequência do amor’e pode ser capaz de desencadear uma série de reações químicas e hormonais, tendo sido amplamente utilizada pelos antigos.

Para cientistas, a frequência 528 hz é uma vibração harmônica que consegue despertar a espiritualidade e trazer o equilíbrio emocional; tem a capacidade de afetar positivamente o nosso corpo físico, a nossa mente e, para quem esteja sintonizada a ela, ajuda no controle das emoções e atividades cerebrais.

A ciência mostra que os sons têm o poder de nos acalmar e nos levar a estados diferentes de vibração. Isso se deve à frequência dos sons. Esta frequência pode ser ouvida na natureza, no zumbido das abelhas, no pisar da grama, em flores, etc. A natureza, portanto, em equilíbrio, vibra em 528Hz. Quando escutamos certas frequências. nosso corpo e nossa mente entram em equilíbrio e isto é fundamental para o bem-estar físico e emocional.

Pesquisas apontam que a frequência 528 hz tem poderes curativos e era utilizada por sacerdotes da igreja e curandeiros de civilizações antigas para o alcance de “milagres”. Não é à toa que essa frequência é conhecida como frequência do amor.

A frequência 528 hz já foi aplicada diversas vezes por cientistas ao longo da história. Ela foi usada, inclusive, por bioquímicos para reparar o DNA humano, pois consegue ter um efeito sobre as moléculas que circundam o DNA e com isso pode provocar efeito curativo.

Antigas civilizações populares como os maias, os gregos e os egípcios, usavam essa frequência com o objetivo de transformar vidas, ampliar a percepção e a consciência e trazer o equilíbrio emocional.

A mistificação do termo AMOR

Desde sempre ouvimos falar desse sentimento, mas relacionamos somente com aquele sentimento que nos liga aos familiares, aos animais ou companheiros. Mas esse sentimento è somente um dos infinitos atributos do Amor e é muito insignificante, se comparado ao real potencial da real energia do Amor.

Nossa busca pelo amor é o nosso desejo de gratificação instantânea, uma prova material de que somos dignos e merecedores do amor. Mas a energia total do Amor almeja o desejo de estarmos em um estado de saber que o amor existe, ainda que não tenhamos a prova física disto em nossas vidas. O amor que sentimos é emocional, o amor que somos é espiritual. A necessidade de amor dos outros é realmente um pedido de aprovação. O amor incondicional envolve a aceitação e esse é um dos maiores desafios da humanidade, porque, enquanto houver um pingo de julgamento, estamos em uma expressão condicional de amor.

Segundo estudos feitos pelo Professor Semir Zeki na Universidade UCL, amor e ódio partilham do mesmo circuito cerebral. A única diferença entre os dois é que partes do cérebro relacionadas ao raciocínio não são desligadas sob a emoção de ódio, enquanto o julgamento é severamente afetado pelo amor. Se amor e ódio dividem o mesmo circuito cerebral e o raciocínio lógico não é desligado sob o efeito do ódio, acredito que aí resida o livre arbítrio e a chance de nos movimentarmos, conscientes, em direção à energia do amor. É claro que nem sempre é tão simples assim, pois às vezes nos vemos diante de desafios tão intensos e complexos, que podem turvar a nossa visão e raciocínio.

Jill Botle Taylor, neuroanatomista da Universidade Escola de Medicina de Indiana, afirma que existem alguns programas emocionais que podem ser acionados automaticamente – como a raiva, por exemplo - quando estes programas são ativados, os componentes químicos liberados pelo cérebro que irão provocar uma resposta fisiológica, levam menos de 90 segundos para percorrer a corrente sanguínea e serem completamente eliminados do sistema. A relevância desse fato é que, após 90 segundos, continuar sentindo raiva é uma questão de escolha. Você pode escolher continuar com raiva ou se liberar dela, depois dos 90 segundos.

Então, se algo lhe aborrecer, você possue o livre arbítrio e o poder de gerenciar seus sentimentos. O que fazer? Bem, respire fundo e espere apenas 90 segundos, pois durante esse tempo você estará sob o efeito de componentes químicos que foram lançados na corrente sanguínea. Daí em diante, as chances de conseguir usar o bom senso e a razão, dissipar o sentimento da raiva ou do ódio e retornar à energia do amor, são bem maiores. Pois lembrem, além da energia do amor ser a vibração mais elevada, ela constrói, transforma, cura e nos faz enxergar o mundo com óculos cor-de-rosa. Nos tempos de hoje acredito que esse seja o sentimento e a energia que mais precisamos: o Amor!

Você pode mudar as informações dos 95% de seu DNA – Cap. VI

Os segredos da glândula pineal – Cap. 12