venerdì 25 luglio 2008

L’Energia Nucleare non sembra di essere il mostro che immaginiamo.



Ci conviene sapere
L’alto prezzo del petrolio sta soccombendo l’economia mondiale.
Il prezzo non cala e, conseguentemente, nemmeno il prezzo degli alimenti. Nessuno l'aspetti una caduta libera, perché non ci sarà. E’ una strategia montata a tavolino, con molta destrezza. Il prezzo dell’energia “deve” rimanere alto per compensare il fatiscente potere monetario americano, necessario per far fronte all’equivalenza cambiale internazionale deteriorata, a causa di un dollaro titubante.
La crisi degli anni 70, fu lungamente studiata e progettata perché così fosse. Nell’incontro in un’isola della Svezia, parteciparono 84 manipolatori dell’economia e politica mondiale.
Walter Levy, allora l’economista petrolifero ufficiale del governo degli EUA, ha fatto la proposta di aumentar in 400% il prezzo del petrolio, a causa del crollo del dollaro per via degli eventi precedenti con l’oro, e questa decisione ha influenzato drasticamente il mondo, cominciando dai paesi del terzo mondo. Infatti, cinque mesi dopo, è esplosa la guerra Yom Kippur – strategia già programmata dentro dell’aumento del prezzo del petrolio. Questa è stata, appunto, la scusa che gli arabi hanno trovata per l’aumento del prezzo del petrolio, per annunziare l’embargo petrolifero agli EUA e, con la crisi, indebolire l’economia mondiale, soprattutto nei paesi poveri, per aumentare i loro debiti, rendendoli impossibile di essere saldati. In questo modo il controllo economico di quelli paesi era garantito.
Cosa fare?
La risposta mondiale dovrebbe essere puntata nel downgrade del consumo e nella collaborazione di tutti noi, assumendo una responsabilità cosciente di che dobbiamo consumare meno per evitare un collasso. Finché questa consapevolezza non se manifesta, c’è già molta gente con un occhio aperto (e l’altro chiuso)nell’esplorazione dell’energia nucleare.
Da sempre, il mostro dell’energia nucleare è stato creato e sviluppato nella mente di ognuno di noi. Solo la pronunzia ci fa accapponare i capelli.
Non ci sono dubbi che l’energia nucleare è pericolosa. Qualsiasi cosa pesando 1 kg e che genera calore equivalente a 90 vagoni da 30 tonnellate di carbone, deve essere trattato con molta abilità e prudenza.

Perché l’energia nucleare è conveniente
Produce bassissime emissioni di gas serra, sarà sempre più competitiva rispetto ai combustibili fossili e, rispetto alle rinnovabili, ha il vantaggio di produrre energia in continuazione indipendentemente dalle condizioni ambientali. L'uranio poi è diffuso in tutti i continenti, e i Paesi con le maggiori riserve sono fra i più stabili: Canada e Australia.
Naturalmente, anche l'energia nucleare comporta dei problemi, a partire dalla questione delle scorie, ma  sono svantaggi minori rispetto ai lati positivi.Confrontando l’Italia e Francia – a esempio – simili da un punto di vista sociale, industriale ed economico, ma che usano fonti energetiche opposte: L’Italia, 70% dell’energia elettrica è prodotta da combustibili fossili (80GW); In Francia, per l’87% è prodotta da fonte termonucleare (128 GW). Nel settore energetico, nel 2005, si sono verificati in Italia 2.562 infortuni, in Francia, 1.661.
Qui, tra il 1986 e il 2006, vi sono state 10 mila segnalazioni all’autorità per la sicurezza nucleare: la maggior parte era di livello zero (nessuna importanza) 1.615 erano di livello I. 59 di livello II, due di livello III e uno di livello IV, senza rischi rilevanti all’esterno del sito e senza conseguenze per le persone.
Su un periodo di 20 anni emerge chiaramente come la scelta francese appaia meno rischiosa rispetto a quella italiana dove, tra il 1986 e il 2005 nel solo settore dell’elettricità si sono verificati 211 incidenti mortali.
Esaminando alcuni casi più gravi: Il crollo delle dighe di Banquiao e Shimantan in Cina, nel 1975 ha provocato 26 mila morti più 145 mila per carestia ed epidemia. In Londra nel 1952, il grande smog dovuto a un eccessivo consumo di carbone per riscaldamento, ha causato 4 mila morti immediate, più 8 mila nelle settimane successive.
In Filippine nel 1987 sono stati morti oltre 4 mila persone a causa dell’incendio di prodotti petroliferi, nel disastro del traghetto Mv. Doña Paz.
In India, nel disastro di Bhopal, morirono 4 mila persone e 30 mila nei mesi successivi dovuti a vari tipi di tumori.
I dati ufficiali dei rapporti degli incidenti più gravi - come dimostra il rapporto ufficiale di Chernobyl Forum che riferisce 65 morti immediate più 4-5 mila presunte, negli anni successivi - se confrontiamo con quelli di disastri imputabili all’ approvvigionamento di energia in altre forme, è evidente come questi siano di magnitudo ben maggiore e con un numero di vittime provato superiore.
Indubbiamente, si starebbe meglio senza questo rischio aggiunto. Ma quando la necessità si presenta, è naturale la ricerca degli uomini per altri bene di consumo, per più produzione e più energia. Quando le dispendiose centrali termiche a carbone e a combustibile fossile non soddisfano più, bisogna scegliere altre fonti alternative. E’ stato così che siamo arrivati al petrolio, cioè, da un progressivo processo di sostituzione da una risorsa all’altra, a causa di esaurimento della prima, provocando la lievitazione del costo del rifornimento. Della stessa forma è successo con il passaggio dalla legna al carbone.
Quello che c’è di certo è che, se la nucleare è un mostro, è arrivato il momento di domarlo e cercare de porre una fine alla speculazione petrolifera. Certamente tutte le attività legate alla produzione e trasporto di energia comportano dei rischi. Il problema starebbe nel sapere percepire, valutare e gestire razionalmente ogni rischio.

lunedì 14 luglio 2008

Un dia qualquer no ano 2015. Realidade ou fantasia?


Não se surpreenda! Pode acontecer com você mesmo.

Às 7 da manhã, o celular desperta o Sr. Joaquim, para começar o seu dia de ordinária normalidade, projetando no teto, o telejornal da manhã.
Joaquim entra no banheiro, passa diante do espelho para que sua imagem seja refletida e o espelho, reconhecendo-o, imediatamente se transforma em TV ultraplana e começa a transmitir o programa habitual, o mesmo que ele estava assistindo no quarto, antes de se levantar. O espelho faz o reconhecimento da pessoa e transmite o programa preferido de quem está diante dele.
Não sai do banheiro, antes de ser processado e completado o seu check-up cotidiano: da análise de urina e medida da frequência cardíaca às informações elaboradas pelo próprio WC-laboratório que as envia, em tempo real, a um microchip instalado, precedentemente, por baixo da pele do Sr. Joaquim, quando ainda era criança e que contém todas as informações sobre o estado de saúde dele. Quando ele sai do banheiro, os vidros das janelas obedecem a um comando vocal e se transformam, também, em tela Tv, para que o Sr. Joaquim não perca as últimas notícias e a previsão do mercado financeiro.
Enquanto se dirige à cozinha para tomar café, fala com o gato e o cachorrinho que lhe respondem na mesma língua, em vez do usual miau ou latido.

As Plantas "falarão"!
Na janela da cozinha, a plantinha de Ficus Benjamina também fala e desembesta a ler os e-mails do Sr. Joaquim, em voz alta, pois assim ele não perde tempo.
Não...! Não é o último roteiro de um filme alla Orwell do novo século. As cenas descritas acima, conta com fidelidade, aquilo que poderá acontecer em muitas famílias “terrestres”, em um dia qualquer do vindouro ano 2015. Um futuro muito próximo que a maioria de nós presenciará, não um futuro delegado somente aos nossos remanescentes.
É um futuro que é já realidade nos laboratórios de meio mundo. A televisão serà a grande protagonista pois entrará em todas as coisas possíveis – vaticina o Futurologo e professor italiano da Universidade Bocconi de Milão, Vito Di BariOs vidros das janelas que se opatizam e se transformam em Tv, existem já e foram patenteados pela Saint Gobain italiana. Já os espelhos com Tv incorporada, foram preparados pela Philips e não se limitam somente em se acenderem quando alguém passa na frente ou lhes dá um comando vocal. Eles se adaptam e estudam os nossos hábitos. Se, por exemplo, todas as manhãs assistimos um determinado programa, eles, quando te vêem, se ligam diretamente naquele canal preferido.

Bill Gates já produziu o Surface – mesa que se transforma em um mega telão de computador. Basta depositar sobre ela o seu celular ou Palmares, para ver o conteudo projetado na superficie da mesa: fotos, documentos, videos etc, são transferidos da memória do celular àquela da mesa, que projeta-os em seguida.
A cadeia de Hotéis Sheraton, será a primeira a usar a “mesa multimedial”. Essa mesma mesa, terá também a capacidade de reconhecer a etiqueta das garrafas de vinho, quando estas são apoiadas sobre ela e serão projetadas, desde o lugar da produção (com mapa de Google Earth) a todas as características, organolépticas do vinho etc.
As toilettes-laboratório, já estão prontas para entrarem no mercado e foram projetadas pela Toto japonesa. Quer saber o preço? Custa cerca 3.500 euros; os microchips se chamam Verichips e foram patenteados pela Applied digital solutions di Palm Beach, dos EUA. Se acontecer, por exemplo, um acidente com algum desses “chippados”, basta que um enfermeiro passe um scanner no corpo do indivíduo e o chip se conectará com o certificado de identidade médica pessoal que “contará” ao enfermeiro toda a história do “desgraçado”, do nascimento até o último check-up feito no seu banheiro. Confirma Di Bari.

Até aqui, tudo bem... (ou melhor, tudo incrível) mas... e os animais e plantas falantes? Que raios de feitiço fizeram com eles? “São ambos uma realidade” – afirma Di Bari – “os pesquisadores japoneses – Matsumi e Suzuki – patentearam o Bow e o Meow, “lingual translator” (tradutores de linguagens dos Au-Au, Miau-miau). Se trata de um dispositivo para ser afixado no colar do animal que interpreta e traduz em voz alta, na mesma lingua do dono, centenas de latidos e miaus, além de interpretar diversos tipos de sentimentos e estado de “espírito” de bem 24 espécies de gatos e 80 raças de cães. O mesmo acontece com as plantas (não de plástico), quando conectadas à rede doméstica. Protótipos funcionantes existem já, e poderão ser vistos nos laboratórios da Sophia Antipolis, na Costa Azul.

Celular (mais que) Inteligente!
Mas... o melhor está por vir. O verdadeiro objeto “factotum” dos próximos 10 anos, que mudará completamente os nossos hábitos, será mesmo o celular. Será ele a fechar as nossas portas de casa e inserir o alarme; o display será “mão pra toda obra”: De Tv – para se continuar vendo o programa que se estava assistindo em casa – à informações sobre a velocidade do nosso carro e dos “vizinhos”; a distância de cada veículo na frente e atrás de nós e obstáculos que possam aparecer no nosso lado. Servirá, também, para pagar pedágios em automático, desde que as barras reconheçam os microchips do celular (e o saldo disponível, obviamente). O celular terá um papel muito importante, principalmente para se fazer supermercado.
Quando quisermos adquirir um produto, basta apontar o celular e aparecerá no display, as características, ingredientes, caloria e preço. Nas confecções, desaparecerão os códigos em barras, que serão substituidos por microchips, capazes de transmitir informações. Para confirmar, clica ok, mais o número que representa a quantidade e tá feito. Tá feito uma ova! E quem vai pagar a zorra!
Ah, bem. Alguém no depósito receberá as informações, empacota e coloca tudo na carrinho. O pagamento será feito, debitando na sua conta de telefone ou diretamente na sua conta corrente.
Enfim. Pensaram em tudo para transformar o celular do futuro em “pau pra toda obra”, né?. Mas... me vem uma pergunta pertinente: será que os inventores dessa jeringonça-faz-tudo, pensaram também em “avisar” ao meu celular futuro, que os únicos dedos que ele deverá obedecer serão somente os meus? Espero vivamente de sim. Senão, se eu perder meu futuro celular, tou fu.....a mesmo!

mercoledì 2 luglio 2008

Donne al Potere! Missione fallita?





E la politica è ancora maschile
Ricerche dimostrano che le donne hanno migliori capacità organizzative, propensione al lavoro di gruppo, curiosità, saggezza… ma chissà perché mai, non riescono spodestare l’outsider dal trono dalla politica che conta, inoltre, sembra che sonno troppo belle, pure per accaparrarsi un Nobel?
Le ultime abrogate – Hillary e Ségolène – confermano che lo scettro del potere appartiene, ancora, agli uomini.
L’unica donna che sembrava in grado di strappare, dalla mano di un maschio, la presidenza degli Stati Uniti, non c’è l’ha fatta. Per un po’, Hillary Clinton, titolare della potente macchina elettorale democratica, personalità esperta e di comando, sembrava di riuscire mettere al centro dei valori, la dignità e la saggezza della donna. Ha galvanizzato la speranza che ogni donna del pianeta accarezza nel suo intimo: vedere una donna nel comando della più potente nazione del mondo.
Nelle ultime elezioni, molte donne hanno tentato. Le due preminenti protagoniste - un’americana, l’altra francese – sembrava che si fossero messe d’accordo, sfruttando differenti stratagemmi per far fronte all’imperialismo maschile: l’americana Hillary incarnava il modello femminile di potere tipicamente maschile, è stata la personificazione della freddezza irrimediabile della donna di potere di cui il paese ha bisogno per essere guidato con mano ardita. La francese Ségolène, invece, rappresentava la figura dolce, materna e affettuosa, come un grembo caldo, pronta per accogliere i problemi e partorire le soluzioni. Nei suoi appelli alla partecipazione, non ha mancato nemmeno quello sentimentale – e quasi patetico – “j’ai besoin de vous”.
Nessuno punto in comune, quindi? Un solo elemento accomuna le due sconfitte di modelli tanto divergenti: due leadership femminili si sono infrante contro lo scoglio di due rotture politiche, due credibili idee di cambiamento radicale, incarnate da maschi impegnati nella recita del profetismo politico. G. Ferrara.
Dove ha sbagliato le donne, allora? Giuliano Ferrara allude: Le elezioni si possono vincere, cavalcando e governando le paure sociali, strizzando l’occhio ai dubbi e allo smarrimento della fola anonima. Ma le elezioni si possono vincere, anche seminando speranza e predicando con afflato spirituale la sconfitta di ogni tipo di dubbio e di paura. E’ strano, ma incubi e sogni, nel pallottoliere elettorale si equivalgono.
Supponendo che le donne non hanno ancora raggiunto l’indice di Empowerment per competere a livello maschile, por non sapere, ancora, gestire e far convivere, armoniosamente, incubi e sogni, come ha dichiarato Ferrara, ma… sognare i premi Nobel credo che non comporta paura e non è per niente un incubo. Che cavolo di classificazione si potrebbe dare, allora, alle donne scippate del premio da colleghi maschi, poco galanti ma scaltri? Come mai, di oltre 500 premi Nobel scientifici, assegnati, fino a oggi, solo 11 – Ho detto SOLO 11 – sono stati attribuiti a donne, essendo due alla stessa persona: Marie Curie? Questo basta a far capire quanto impervio sia stato il percorso femminile nel mondo della scienza o della politica ad appannaggio maschile.
“Più che una sfortuna, un’automutilazione di cui la ricerca soffre ancora” – dice Nicolas Witkowski, fisico francese, nel suo libro Troppo belle per il Nobel.
Le menti non hanno sesso” – diceva Marie Meurdrac, nel 1700. E’ già. Eppure, nonostante la rivoluzione delle donne negli anni 70, ancora oggi c’è chi sostiene che il cervello femminile sia inadatto alla matematica (e già che ci siamo, pure alla politica), come ha fatto il rettore dell’Università di Harvard, poi, costretto a dimettersi. Almeno quello!
Sebbene motivate, (le donne) vivono in modo conflittuale il loro ruolo tra carriera e famiglia: la società le colpevolizza e nel momento più produttivo della loro carriera, si fanno da parte - dichiara la biologa Silvia Garagna. - Su di lei, incombono stereotipi che finisce per interiorizzare, autoescludendosi: poco equipaggiata psicologicamente per sopravvivere nel mondo dell’imperialismo maschile, troppo emotiva, poco aggressiva e competitiva. Insomma, non adatta a posizione di leader. Conclude.
Ci picchia!!!!!!!!!

martedì 24 giugno 2008

Os parâmetros de beleza? Agora, são as mulheres que escolhem!


Basta con as peitudas ao silicone! Basta lábios pneumáticos. Agora é a vez do Bum-Bum.
O bum-bum? É a parte mais expressiva do ser humano. Palavras de Tinto Brass, regista italiano de filmes hot. E assim, o “back side” feminino italiano ( e não só), entra em ebulição. Tudo por culpa do “traseiro prosperoso” proposto pelas brasileiras. Bastou um piscar de olhos e o mito dos seios perfeitos e inflados já era! Foi largamento superado pelo mito glúteos de mármores. É certo que as mulheres de hoje deram um bom salto avante e continuam a desfrutar, sempre mais, de maior liberdade e de um crescente sucesso, em vários setores sociais e político. O índice de Empowerment feminino, a nível mundial, analisado pela Avon 2007, é de 64, em uma escala de 0 a 100. Isso significa que as mulheres do mundo todo, cobrem já dois terços do caminho pra alcançar uma percepção de empowerment completa, sempre sonhada. Nos países desenvolvidos, o índice é de 70; naqueles em via de desenvolvimento é de 61. Mesmo assim, existe uma grande parte das mulheres, infelizmente, que continua a ser escrava de um sistema que a transforma em propriedade do mesmo sistema mediático, imperialista e machista. Começo de verão na Europa. A mídia não perde tempo a impor o diktat ridículo de como ficar em dia com a “beleza”. Na era do todos jovens e bonitos, entre silicone e bisturís de cirurgia estética, a beleza se transforma em uma mercadoria, como outra qualquer. E muitas mulheres correm atrás das correções para adequar-se. Somos, assim, transformadas em propriedade do inconformismo mediático, ditado por uma sociedade prevalentemente falocrática? Parece ser assim. A pergunta crucial é: será possível que os critérios de valorização assumidos pela sociedade, referente à perfeição física, sejam sempre imutáveis e “certinhos” enquanto o nosso corpo sempre modificável e “derrubado”? Na cultura dos países pobres, as mulheres devem ser gordas pois a gordura faz parte do modelo ideal de beleza feminina e as mulheres são forçadas pelos maridos ricos a nutrirem-se além da medida, para se transformarem em um adequado status simbol. Já nos países ricos e industrializados, o físico idela è aquele esbelto, linear, os maridos não precisam demonstrar “nutro-a, logo, existo”. Já na versão masculina, os homens não são submetidos aos mesmos critérios estéticos, mas intervêm aqui, outros parâmetros de valores, como o sucesso econômico, o poder. Como dizia Don King, a proposito de Mike Tyson: qualquer homem que disponha de 42 milhões de dólares, parece belo como Clarak Gable. Existe, porém, um denominador comum em todos esses estilos de parâmetros da beleza: a fraqueza feminina. Tanto nos países ricos como nos pobres, é evidente que todas as culturas patriarcais, idealizam, sexualizam e preferem a fraqueza feminina. Nós, mulheres, queremos sair da gaiola do comando masculino, mas, pelo visto, continuamos a ser vítimas conscientes dos truques deles. É uma realidade concreta a de que, nenhum sistema caracterizado por uma supremacia masculina pretende conceber a força como parte integrante da femilidade. Quer seja raça branca, negra ou amarela. Na Etiópia e parte da Ásia, as mulheres se submetem a verdadeiras torturas para agradar ao macho, usando no pescoço vários anéis e cavilheiras pesadas de metal, exibindo, ao mesmo tempo, uma boca desdentada, considerada lindíssima, submetendo-se a extrações dentária – coincidentemente, próprio os dentes necessários à mastigação, dessa forma, deixa aos homens a já tão escassa ração protéica. Na China, os pés de loto – cruel tradição das aristocráticas chinesas – que eram enfaixados dolorosamente, por toda a vida, tortura essa, erotizada como necessário componente do fascínio feminino, pra não dizer uma pré-condição ao matrimonio. Todos esses sinais de beleza, exibidos pelas mulheres, implicam restrições de liberdade e sofrimento. Os homens, podem até fazerem coisas ridículas, mas nunca os veremos caminhar em uma tempestade de neve, com uma graciosissima abertura na ponta dos sapatos. Phil Donahue O fato é esse: se deixarmos tolher-nos a liberdade de sermos como nos convém, inevitavelmente continuaremos a ser escravas do imperialismo machista. A beleza autêntica, não pode manifestar-se na forma, número de medidas, ou nas diferentes idades. Cremos que chegou o momento de passar pra o mundo um novo modo de sermos únicas. Está na hora de mudar registro porque, no mundo todo, as mulheres mandam sinais inequivocáveis nesse sentido. Chegam sinais de insatisfação, de vontade e necessidade de uma mudança radical de rota, dando um BASTA porque, grande parte das mulheres de todo o mundo, já compreendeu que, a idéia e o padrão da beleza feminina, foram e são condicionados há bastante tempo, pelo confronto com modelos forçados, logo, não autênticos. O mass média é consciente de que a mulher – o sexo fraco – é vulnerável e suscetível ao comando, logo, manipulada e plasmada à vontade. A mídia já explorou demais o lado A, agora, façamos com que elas comecem a modificar o lado B e assim, o lado Business é garantido. Se adquirirmos a sã consciência de que os critérios de beleza refletem imposições e restrições da sociedade, podemos exercitar o poder que temos sobre eles pra modificá-los e alterá-los como nós quisermos. Devemos entender que somos bonitos na nossa individualidade e unicidade, o que significa repôr o poder de decidir o que é bonito dentro (e fora) de nós e não nas outras pessoas ou “autoridades” externas. Significa decidir qual comportamento é sadio e positivo e qual expressão corporal é mais apropriada, natural, funzional, tanto pra o nosso bolso como pra o nosso happyness. Dito isto, podemos entender que, a definição de beleza deveria estar na possibilidade e capacidade que cada um de nós possue para transmitir a beleza do nosso ser autêntico, não esculpido por fontes externas.

L’uomo IMMORTALE Esiste Veramente!









Chi sarebbero questi immortali? (Non vorrei che qualcuno dicesse: Berlusconi è la prova)




Secondo l’autore del libro “Manuale Pratico del Vampirismo”, Nelson Lianno Jr, il mito dell’uomo immortale esiste dai primi registri storici dell’umanità. Alcuni dei libri più antichi come la Bibbia e Le Mille e Una Notti citano personaggi che vissero un’esistenza incalcolabile. Attraversarono secoli diffondendo un’opera di carattere mistico e finirono per diventare leggende della saggezza. Molti di questi personaggi usavano il nome di Dio per realizzare rituali di sangue contro esseri umani. Questi uomini che se passavano per profeta, maghi, poeti o sacerdoti, potrebbero essere stati i primi vampiri a lasciare le scie di sangue in torno al pianeta.

Gli Uomini che non Devono Morire” sono abbastanza sviluppati, possiedono un grande potere che li libera di qualsiasi influenza mistica di quelli simboli. Eppure, è doveroso precisare che una gran parte di loro è costituita dei vampiri che hanno fatti più bene che male all’umanità, questo perché Gli Uomini che non Devono Morire sono originati dai rituali esoterici che catturano la bipolarità delle energie della natura da cui riprendono la capacità di preservazione corporea per andare avanti liberi dalle influenze maligne concentrate nei demoni.

Carlos Klimick, scrittore e ricercatore brasiliano, afferma di sì. Secondo lui, loro ci sono dall’inizio dei tempi. Le sue storie coinvolgono diverse leggende; le sue guerre e passioni incorniciano innumerabili miti. Gli immortali sono esseri umani – dichiara Klimick – che non invecchiano mai e possiedono poteri e capacità sovrannaturali e sono sterili.
Non sono tutti uguali. Per ogni immortale c’è una strada che porta all’immortalità. In ogni caso, un immortale già nasce tale, vale a dire, un mortale non può diventare immortale.
Gli immortali non conoscono le sue origini, né quale sarebbe il loro proposito nel mondo. Nel percorso della storia, loro hanno accolto diverse spiegazioni su chi sono loro: figli di dei, guardiano dell’umanità, legittimi sovrani dell’umanità e via dicendo. Molti furono grandi eroi, re, mostri di diverse mitologie.

Il professore di Antropologia e Storia Università di Roma, Federico Cagliostro afferma:
Contrariamente a quello che si possa pensare, gli immortali sono si, in effetti, invincibili e soprannaturali esseri, ma come tutte le creature che popolano il nostro mondo anche loro hanno un punto debole: se privati della testa con un taglio netto di una lama, essi muoiono, rilasciando una specie di "energia" che gli immortali comunemente usano chiamare "reminiscenza". Essi, la desiderano, la bramano più di ogni cosa, fanno della reminiscenza la loro ragione di vita. Secondo loro, alla fine, smetteranno di venire al mondo e saranno attirati verso una terra, come fanno gli uccelli che seguono i flussi migratori, affinché si possano sfidare, fino all'ultimo, il quale riceverà la ‘Ricompensa’".

La Ricompensa, già, ma da chi e da che cosa e soprattutto che cos'è?
Attualmente i nostri studi – continua Cagliostro - non hanno un'idea precisa ma solo congetture di inquietanti risvolti, basate su una cosa che c’è tuttora sconosciuta. Parlando di inquietanti risvolti si teme che gli immortali esseri, in tutto e per tutto identici all'uomo, nell'aspetto e nella personalità, soggetti, quindi, a sentimenti di odio e di amore di compassione e pietà ma anche di sadismo e spietatezza, raggiungendo con la "Ricompensa", l'ultimo stadio evolutivo della loro specie, un unico e singolo individuo che racchiude le esperienze e le capacità di tutti gli immortali che per ora sono vissuti, trasformandolo in un essere perfetto, che agli occhi di noi umani possiamo definire un "Dio". – O demonio, già che ci siamo? - “Un "Dio", si, è questo il timore che abbiamo e che, a metà dell'1800, ha portato scompiglio e una scissione tra gli osservatori, nacque così la "Fratellanza Ombra" la quale politica si allontana di molto da quella di noi, Osservatori, ovvero di non interferire con il normale flusso dello svolgimento della loro, se possiamo definire, " immortale scala evolutiva" ma credono che se un'immortale raggiungesse tale stadio sarebbe la fine per il genere umano, con risvolti apocalittici.
Il loro modo di adoperare, spesso violento, mira al totale annientamento di questa razza cugina all'uomo per evitare che avvenga l'adunanza finale. Noi osservatori non possiamo tollerare come uomini di scienza, che qualcuno interferisca sulla evoluzione dei cugini dell'uomo basandosi su una sciocca deduzione imprecisa, ma affidandosi al libero arbitrio che risiede negli uomini e di conseguenza anche negli immortali."

Ma, chi sono questi immortali? (Non vorrei che qualcuno dicesse: Berlusconi è la prova)
“Generalmente gli immortali si dividono, a sua volta, in tre tipi di razze, – Va avanti il scienziato – “ma non in razza di tipologia somatica bensì più di un rapporto di fraterna alleanza accomunandoli in clan o famiglie con leggi che vanno al di là dell'obiettivo comune della reminiscenza.
I buoni, sono i più comuni, quelli che amano la compagnia aiutano chi soffre o chi è in difficoltà pur mantenendo il loro terribile segreto di assassino per natura e non per scelta, che comunque preferiscono evitare la lotta e se ne sono costretti, uccidono non per desiderio di farlo ma per una ben ragione che si perde nella notte dei tempi. A volte gli immortali hanno conti in sospeso con i suoi simili che risalgono anche centinaia di anni prima e non sempre ci è dato sapere il motivo che spinge due immortali a combattere non per la reminiscenza, ma vendetta? Denaro? Più studio gli immortali e più trovo analogie negli uomini.
I Kurgan sono i più difficili da seguire e da poter trovare notizie su di loro, sono perennemente in movimento, in viaggio per il pianeta per scovare altri immortali e assorbirne la reminiscenza, sono frenetici caotici pazzi criminali ma con un cervello molto fino e imprevedibile, sono forse i più forti e temuti della loro razza proprio per il motivo che li spinge a migliorare e potenziare il loro potere, spero che mai e poi mai uno di questi esseri possa un giorno ricevere la ricompensa.
I Vili, gli immortali che utilizzano ogni stratagemma che va al di la del tradizionale modo di affrontare in duello altri immortali, ho visto negli ultimi 10 anni, 3 immortali perdere la vita cadendo in trappole appositamente congegniate, ho visto dei Vili utilizzare addirittura armi da fuoco pur di raggiungere il loro obiettivo, stranamente però non si possono definire persone malvagie ma, forse, immortali che hanno paura o scarsa fiducia nelle proprie capacità per questo tendono a combattere in modo sporco. Quando non sono a caccia di teste, sono dei comunissimi cittadini, non amano spostarsi o viaggiare ma preferiscono stabilirsi e aspettare passivamente il loro destino. In una mano hanno la loro spada ma nella tasca interna della giacca una magnum44. Forse la cosa che mi affascina di più di questi "cugini" è che loro nascono già immortali non sanno di esserlo fino a quando una morte violenta rivela la sua vera natura nel suo "risveglio" a nuova vita, gli immortali più potenti a volte riescono addirittura a percepire la loro natura immortale ancora prima che essa si riveli. Come facciano è un mistero ma la cosa che è sicuramente certa è che prima o poi ne resterà soltanto uno...”
Mah!

giovedì 12 giugno 2008

Gli uomini preferiscono il Lato B – I media il lato Business.



Le donne continuano a essere schiave di un sistema che la rende una proprietà dello stesso sistema mediatico, imperialista e maschilista. Vogliamo uscire dalla gabbia del commando maschile, ma continuiamo a essere vittime consapevoli dei loro trabocchetti. 

Basta con le tettone! Basta le labbra a cannotto. Adesso tocca al Bum-Bum.
Il sedere? La parte più espressiva di un essere umano. Parola di Tinto Brass. E il "back side” femminile entra in ebollizione. Tutto colpa del sedere prosperoso, proposto dalle "brasiliane".
E’ bastato un batter di ciglia e il mito del seno perfetto è stato già surclassato da quello di glutei marmorei – il Bum-Bum, appunto, come lo chiamano in Brasile.
E’ vero che le donne di oggi hanno dato un passo liberatorio avanti e continuano a godere di una sempre maggiore libertà e di un crescente successo nei vari settori sociali e politico. L'Indice di Empowerment femminile a livello mondiale, analizzato da Avon 2007 è 64, in una scala da 0 a 100. Questo significa che le donne di tutto il mondo hanno coperto due terzi del cammino per raggiungere una percezione di empowerment completa, da sempre sognata. Nei paesi sviluppati, l’indice è 70; in quelli in via di sviluppo è 61.
Nonostante a ciò, le donne continuano a essere schiave di un sistema che la rende una proprietà dello stesso sistema mediatico, imperialista e maschilista.
Comincia l’estate. I media cominciano a imporre il diktat ridicolo di come stare in passo con la “bellezza”. E le donne corrono al riparo. Nell’epoca del “tutti giovani e belli”, fra silicone e bisturi della chirurgia estetica, la bellezza è diventata una merce come le altre. E le donne se adeguano alla perfezione. Siamo, quindi, diventate proprietà dell’inconformismo mediatico, dettato da una società prevalentemente fallocratica.
Possibile che i criteri di valutazione assunti dalla società, riguardo alla perfezione fisica siano sempre immutabili e “giusti” e i nostri corpi invece, sempre modificabili e sbagliati?
La cultura dei paesi poveri, le donne devono essere grasse perché la grassezza è parte integrante dell’ideale femminile e le donne sono costrette dai mariti ricchi a nutrirsi oltre misura per diventare un adeguato status simbol. Nei paesi ricchi e industrializzati, invece, il fisico ideale è quello snello, non c’è bisogno che i mariti dimostrino “la cibo, quindi, sono”.
Già la versione maschile, gli uomini non sono sottoposti agli stessi criteri estetici, ma intervengono altri parametri valutativi come il successo economico, il potere. Come diceva Don King, a proposito di Miki Tyson:
Qualunque uomo che disponga di 42 milioni di dollari sembra bello come Clark Gable.
C’è, però, un connotato comune a tutti questi stili di parametri della bellezza: La debolezza. Sia nei paesi ricchi o poveri, è evidente che tutte le culture patriarcali idealizzano, sessualizzano e preferiscono le donne deboli. Noi donne vogliamo uscire dalla gabbia del commando maschile, ma continuiamo a essere vittime consapevoli dei loro trabocchetti. E’ una realtà di fatto che nessun sistema caratterizzato da una supremazia maschile concepisce la forza come parte integrante della femminilità. Che siano razze bianche, nere o gialle.
In Etiopia e parte dell’Asia, le donne se sottomettono a torture per gradire il maschio, portando al colo, degli anelli e pesanti cavigliere di metallo saldate, esibendo, allo stesso tempo, una bocca sdentata, considerata bellissima, sottoponendosi a estrazioni dentarie – guarda caso quei denti necessari alla masticazione, in modo a lasciare agli uomini il già limitato apporto proteico disponibile. In Cina i piedi di lotto - crudele tradizione delle aristocratiche cinesi – che venivano fasciati dolorosamente per tutta la vita, tortura erotizzata come necessaria componente del fascino femminile, nonché precondizione al matrimonio.
Tutti questi segni di bellezza, esibite dalle donne, implicano restrizioni di libertà e sofferenza.
Gli uomini possono anche fare cose ridicole, ma non li vedrete mai camminare in una tempesta di neve con una graziosissima apertura sulla punta delle scarpe - Phil Donahue.

Il fatto è questo: se lasciamo toglierci la libertà di essere come ci pare, inevitabilmente continueremo a essere schiave dell’imperialismo maschile.
La bellezza autentica non può manifestarsi in forme, taglie, colori ed età diverse. Pare che sia arrivato il momento di raccontare al mondo un nuovo modo di essere uniche.
È ora di cambiare registro perché, in tutto il mondo, le donne mandano segnali inequivocabili in tal senso. Arrivano segnali di disagio e di insofferenza, di voglia e bisogno di un cambiamento radicale di rotta, dando un BASTA perché grande parte delle donne di tutto il mondo, ha già capito che, per troppo tempo, l'idea e i canoni della bellezza femminile sono stati condizionati dal confronto con modelli forzati, quindi fasulli.

I Media sanno che le donne, il sesso debole, sono vulnerabili e suscettibili ai comandi, quindi, manipolate e plasmate a piacere. Hanno già sfruttato abbastanza il Lato A. Adesso facciamo che loro comincino a esplorare a piacere il Lato B e così, il Lato Business è garantito.

Se acquistiamo la ferma consapevolezza che i criteri di bellezza riflettono imposizioni e restrizioni della società, possiamo esercitare il potere che abbiamo su di essi, per modificarli e alterarli come vogliamo noi.
Dobbiamo capire che siamo belle nella nostra individualità e unicità, il che significa riporre il potere di decidere cosa è bello dentro (e fuori) di noi e non in qualche persona o autorità esterna.
Significa decidere quale comportamento è sano e positivo e quale espressione corporea è più appropriata, naturale, funzionale e gioiosa per noi.
Detto questo, possiamo capire che, la definizione di bellezza dovrebbe essere nella possibilità e capacità che ognuno di noi possieda per trasmettere la bellezza del nostro sé autentico, non scolpito dalle fonti esterne.


Gamei por uma pluma!



Alvorecer.
Um momento mágico, aquele entre o adeus da noite e o bom-dia da manhã.
Da janela, um panorama irresistível pra quem não fechou os olhos por toda a noite.
Saio pra envolver-me naquele lençól fantasioso, ao encontro de um abraço abstrato que só uma alma vagante pode sentir.Aquele momento fugente, dura o tempo de um bater de olhos.
Quero mergulhar, sem reservas.Sinto o leve roçar da areia debaixo dos meus pés nús, o perfume da brisa nos meus cabelos.Tiro aquele ténue baby-doll que envolve o meu corpo, me deito sobre a areia fresca, fecho os olhos e deixo q a intimidade daquela manhã, me seduza.
É uma sensação indecifrável, cognitiva dos espíritos superiores.
Nada, ninguém poderá atordoar o encanto daquele momento.
Existe somente a natureza: o céu, o mar... entre eles, estou eu!
A sensualidade me penetra por osmose, onde quer que exista um póro.
E nessa narcose, sinto a maciez de uma pluma, roçagar a auréola do meu seio.
Que percepção delirante! Sinto um maravilhoso mix de sensualidade e conforto.
Me abandono àquela doce carícia, sem impor fronteira, sem abrir os olhos...
Tenho medo que aquele momento se esvaneça. Gostaria de agarrá-lo por toda a eternidade...
A pluma se move lentamente... circunscreve os meus seios, preenche os meus desejos.
É a primeira vez que eu gamo por uma pena. É o amor...
Continua a descer, demarcando as linhas do meu corpo nú, até os pés.
Sobe de novo... entre minhas pernas, estaciona no púbis. Se embaraça nos pelos crespos e tenta mergulhar dentro. Um arrepio voluptuoso se apodera do meu corpo e me faz tremer!
É amor... o verdadeiro amor!
Estar pra invadir-me um malicioso e infantil orgasmo, mas... paradoxalmente, o mais profundo e incontenível(?).
Naquele exato momento ad hoc, a pluma desaparece... não sinto mais a sedução das suas carícias. Os meus olhos continuam serrados. Ainda é cedo.
Espero ainda o seu retorno. Impaciente e posuida pelo temor de não mais sentir pousar em mim, as suas sensuais carícias.
Sinto correr um rio de desejos entre as minhas pernas.
Abro os olhos, devagarinho... Não sei o que as minhas pupilas poderão encontrar, o que estarão à procura, os meus desejosos olhos.
Talvez, um lindo cavaleiro dos olhos verdes, que, em pé diante de mim, nú e ansiante, assim como eu, espera que eu lhe abra docemente as minhas pernas, para poder possuir-me, inebriado como o viajante do deserto, quando encontra um oásis.
Mas quando abro os olhos, não o vejo.. não tem nenhum cavaleiro a olhar-me, nem mesmo uma miragem para consolar-me.
Vejo uma astuto gaivota escapar velozmente, voando e assobiando, talvez, rindo da minha patética vergonha. Vi então, uma simples pluma branca, submersa na água do imenso mar da minha bramosia!
Ah, como é doce sonhar...! Somente os sonhadores sabem viver... e morrer!

mercoledì 4 giugno 2008

A alternativa milagrosa para a gasolina que o lobby da "Mão Invisível" JAMAIS permitirá










Assim como outras extraordinárias invenções e descobertas alternativas, que se fossem produzidas e aplicadas no mercado, poderiam mudar radicalmente a economia mundial, o etanol corre o risco de ser evaporado ou englobado pelo lobby da mão escondida - o governo sombra que gerencia a economia mundial – Muitos novos projetos, de grandiosa importância, são constantemente censuradas em pról dos interesses econômicos de ordem superior. E por trás dessas manobras, se celam os serviços secretos do governo sombra americano e a potentissima Comissão para a Energia Atômica.
A cultivação de cereais e cana-de-açúcar para a produção de biocarburante, parece que tem os dias contados. Segundo informações colhidas pela revista italiana Panorama, é uma “meaça até mesmo para a Amazônia e define projetos como o Etanol, um “falso mito”. Especulações em bolsa, investimentos multi-bilionários, lucros records... o biocarburante, que deveria ser a alternativa milagrosa à gasolina – (o bode expiatório contra o aquecimento do planeta) – “corre o risco de causar mais danos que benefícios”. – Assim descreve Panorama.
O preço de um tanque cheio de carburante, de um carro de alta cilindrada, equivale a dar de comer a uma pessoa por um ano inteiro, calcula o Banco Mundial.
A necessidade que cada país recorra a meios alternativos de energia, pra combater a especulação sem freios e por fim às chantagens do cartel da Opec, é um dado concreto. O que deixa, porém, um retórico ponto interrogativo é, até que ponto essa preocupação pela miséria alheia ou pela desmatação da floresta amazônia, é realmente sincera ou se por trás dessas protestas tem as impressões digitais da mão escondida, procurando, na realidade, proteger a hegemonia mundial daquilo que para ela é uma preciosa fonte de domínio, poder e chantagens para controlar e comandar o mundo.
No arranha-céu do Chicago Board of Trade, a mais importante bolsa que especula sobre a material-prima alimentar, centenas de intermediários fixam o preço do grão do trigo, soja, milho, aveia e outros produtos agrículas e, todos os dias, o boom é garantido. É uma corrida inarrestável que elevou a mais de 40%, no 2007, o preço dos cereais, empobrecendo a mesa do consumidor de todo o mundo, com o aumento de preço do pão, arroz, leite e carne. A chamada “agroinflação” que o mundo está provando.
Tá bom que a especulação dos cereais, faz crescer a espiral do preço que causa a carestia no mundo, mas... o que dizer do valor de US$150-160 por barril de petróleo, que golpeia pesadamente uma inteira cadeia de valores da produção, dos alimentos aos transportes?
E Lula (na època) corre em defesa da sua “criação": Não me venham dizer que o culpado pela inflação é o etanol – Comenta ele em viagem oficial à Holanda e República Checa - os alimentos têm subido porque os pobres do mundo começaram a comer.
Tem mais chineses comendo no mundo, mais indianos comendo no mundo, mais brasileiros comendo no Nordeste e na periferia do país, mais latino-americano comendo, mais gente de países pobres comendo, tem mais gente na África comendo. E tudo isso gera pressão nos alimentos.
Tá certo que o etanol do pobre-rico Lula, não poderá nunca, cobrir todo o espaço da procura energética do planeta, se muito, cobrirá, no máximo, uns 10% do mercado mundial em 20 anos, ocupando cerca de 45 milhões de hectares para a produção da cana – o que deixaria muita gente coçando a barba - mas o fator novidade, poderá tomar pé, sacudindo a inércia de muitos outros países que poderão incrementar novas modalidades alternativas energéticas, e isso poderá incomodar largamente o clã do petróleo.
Ninguém, nunca se perguntou, que fim tiveram inumeráveis notícias da existência de carros movidos a água ou a energia elétrica - que além do mais, não polui e custa pouco - capaz de suplantar largamente os veíulos a gasolina? Provas irrefutáveis confirmam a perfeita funcionalidade desses carros, mas a produção deles, assim disseram, contrastam com os interesses dos construtores de automóveis tradicionais, como também das multinacionais árabe-americanas que faturam trilhões vendendo a gasolina, obviamente. Esses e outros projetos, depois da notícia da descoberta, em pouco tempo desapareceram e ninguém ouviu mais falar. Por que será?

Carromovidos a água? Entraria em conflitos com os interesses dos produtores de carros tradicionais!
Ninguém nunca perguntou onde foram parar as inúmeras  notícia sobre a existência de  carros movidos a água ou a lentidão de se comercializar carros elétricos - que, aliás, não polui e é barato - capaz de suplantar largamente os veículos a gasolina? Muitos desses projetos são frequentemente comprados por essas mesmas empresas, cujos interesses possam ser ameaçados, e finalmente destruídos.
Inúmeras evidências provam a perfeita funcionalidade desses carros, mas a sua produção, assim disseram, contrasta com os interesses dos produtores de carros tradicionais, bem como as multinacionais árabes-americanas que faturam bilhões de dólares, vendendo a gasolina, é claro. Esses e outros projetos, após a notícia da descoberta, em um curto espaço de tempo, desaparecem e nunca mais se ouve falar. Como é possivel?
Ok, não é tão simples como muitos pensam: basta encher o tanque com água e ... uau! A extracção de hidrogénio a partir da água não é um procedimento complicado e pode ser banalmente obtido mesmo por imersão das barras de alumínio em água, mas para o carro manter um movimento constante, já é mais complexo, uma vez que se trata de um fenômeno não contínuo. A geração de hidrogénio ocorre simultaneamente com a formação de alumínio sobre a superfície das mesmas barras, e é interrompida quando já não existe mais superfície de alumínio para oxidar. Mas quando se trata de perturbar o clã do petróleo, vence a lei do mais forte. Nada pra ninguém. Por outro lado, que vantagem obteriam?

O último projeto que temos notícia, foi um protótipo apresentado a Nápoles, e se trata de um carro - o 600 - à tração térmica, elétrica, batizado com o nome de Athena. Quantos apostarão que o pobre Athena não terá longa vida? Pois é. Jà morreu...

A Fusão a frio com paládio... Um Grande Mistério!
Em março de 1990, Martin Fleiscmann e Stanley Pons declararam de haver realizado a fusão fria com o paládio, que poderia, dessa forma, fornecer energia que não polui o ambiente. A experimentação foi repetida muitas vezes com sucesso, em um laboratório italiano de Frascati. O problema, porém, era que isso poderia constranger muitas multinacionais a abandonar os lucros com a nuclear. Depois da notícia dessa experimentação, em pouco tempo de fusão a frio foi rotulado como ciência da sucata e relegado ao limbo de fraude, os dois cientistas, acusados de fraude e incompetência. Depois de alguma hesitação os grandes meios de comunicação ao redor do mundo condenaram definitivamente a experiência e os seus autores..
E tem mais! Soube-se que Stanley Pons, em outubro do mesmo ano, colocou a própria casa em venda e desapareceu sem deixar rastro. Qual seria o motivo? Não é dificil adivinhar. Quem sabe, até ameaçado por alguém!!!!
No entanto, ainda hoje a NASA e a Defense Intelligence Agency dos Estados Unidos, a Toyota e Mitos no Japão, Israel, Rússia e algumas universidades e institutos de pesquisa nacionais, como o INFN, continuam a cimentar-se nos mais importantes laboratorios do mundo para entender e avaliar as consequências e possíveis aplicações desta descoberta. Isto mostra claramente que não era uma farsa como muitos quiseram rotular essa descoberta.

O grupo A. De Ninno e A. Frattolillo, liderados pelo professor F. Scaramuzzi, demonstrou que, mesmo no titânio, quando absorve gás deutério a baixa temperatura, ocorre um excedente de energia e nêutrons são emitidos. O mesmo grupo de investigadores hoje, com uma cuidadosa experiência muito precisa, demonstrou, inequivocamente, a produção de elio4 pela célula electrolítica constituída por um cátodo de paládio e um ânodo de platina, imersos em água pesada.

O certo é que, o destemido Robert Watson, conselheiro científico do premier Gordon Brown
Teve a “coragem” que poucos tiveram, de ir contra a corrente pra tentar abater o mito do biocarburante, provocando os primeiros repensamentos na UE, especialmente na Alemanha, onde, no início de abril, foi decretado o primeiro stop ao plano de desenvolvimento do projeto etanol. A agência inglesa Rfa já está ultimando uma indagação “muito importante”, segundo Sue MacDougall que guia o staff, e dá as suas advertências: A nossa pesquisa vai permitir ao governo de influenciar a política européia, em base à melhor evidência científica do produto.

O homem falou também que, os carburantes NUNCA MAIS deverão ser derivados de plantas usadas também na alimentação. Ai de quem desobedecer o NUNCA MAIS!
Portanto, Nao hà duvida que o projeto etanol está correndo um grande risco de se evaporar... e se tornar “tudo perdido como lágrimas na chuva” (Film Bland Runner)

La bufala dei sondaggi d’opinione


Sondaggi d’opinione o fabbricanti di risposte? Così dovrebbero chiamarsi le persone che fanno domande imbecilli per la strada. Ma non si rendono conto di ciò in cui sono coinvolti? Si limitano a rivolgere le domande che gli dicono di fare e per cui vengono pagati, ovviamente. Non illudetevi pensando che i sondaggi fatti con criteri scientifici da istituti specializzati siano diversi. Persino quelli, di solito sono al servizio di chi li commissiona e di chi li paga. 

E’ chiaro come il sole che lo scopo di tali sondaggi non è mica valutare l’opinione pubblica, in modo a realizzare i desideri della gente ma sì, quello di “indirizzare” la pubblica opinione nella direzione voluta, quasi sempre tramite domande tendenziose, suscitando le risposte volute. Ed è subito una “realtà” creata ad hoc.
Questo è niente di meno che terrorismo psicologico, che rivela la debolezza di chi mette in giro notizie fasulle. E la gente penserà che, se l’ottanta per cento della popolazione sta dicendo è perché è vero. E quelli che hanno la debolezza mentale si adeguano velocemente, passando a ragionare della stessa forma. Impossibile che l’80% possa sbagliare, vero? Certamente! Ma solo per chi ha ceduto il cervello e la totale capacità di ragionare di testa propria.

Così, il cittadino divenne condizionato e privo della realtà. Non c’è neppure il bisogno di pensare, basta fare il salto dal fatto alla realtà programmata. Tra di loro dovrebbe esserci un valore ma ormai, fatto e valore sono un’unica cosa.
A volte, ciò che viene definito un "fatto" da essere accettato come tale, è il frutto di una selezione e di un’accentuazione arbitraria, operate dai “fabbricanti d’informazione", o da chi le designa, in funzione dell'idea aprioristica che essi si sono fatta. Un passe-partout quotidiano al quale siamo imperiosamente invitati a credere.

I Falsi Miti - Chi farà la Belen di turno?
A chi spetta decidere, ad esempio, che un certo personaggio sarà il personaggio della settimana, del mese, dell'anno? La molteplicità dei falsi miti quotidiani, che ricostituendosi incessantemente si fanno beffe della nostra obiettività, produce un effetto di confusione che scoraggia l'analisi critica. Il pubblico gioca soltanto un ruolo da coro tragico, chiamato a dire la sua dai sondaggi. Quindi, evidentemente manipolato.E' in funzione di un paradigma ideologico prestabilito che i media selezionano gli eventi che creano la realtà e poi, chiedere immediatamente ai cittadini di aderirvi e di sentirsene partecipi, quando, in realtà, non hanno avuto modo di scegliere. E a questo punto, scegliere corrisponde ad adottare i "valori" di coloro che lo definiscono.

Migliaia di frasi sospette, nei media e altrove, legittimano, ogni giorno, realtà sociali o economiche giudicate indiscutibili perché appartengono alla realtà del nostro tempo. Fidarci, ciecamente, delle opinioni maggioritarie fluttuanti nella sequela dei sondaggi, senza farci un ragionamento proprio, vuol dire navigare in piena ideologia. E l'ideologia prestabilita che ci impregna quotidianamente può provocare una scissione sociale e a essa si aggiunge la frattura mentale che divide nel loro intimo i singoli cittadini. E quando questi non sanno più dove sbattere la testa, chi mai ne trae vantaggio, se non i potenti? L'ideologia oggi, che parte dal reale per negare la realtà, conduce inesorabilmente a una forma di schizofrenia collettiva.

giovedì 22 maggio 2008

Marilyn Monroe – un sé privo di valori


La generazione “trasparente” di oggi si specchia nella sua immagine?

Ogni generazione sarà più libera e più indipendente per creare il proprio spazio. Questa libertà non può essere interpretata come trascuranza dei genitori che a loro volta staranno cercando d'adattarsi alle nuove esigenze o culpa della scuola che non hanno più strumenti adeguati da applicare alla generazione youtube. Questa fase di adeguamento provoca, conseguentemente, un'inerzia generalizzata nei giovani che non creano, non inventano, non progettano, quindi, non realizzano niente. E’ meglio salire sul trono di Maria di Filippi o sul palco di Antonio Ricci. Lì sì, possono diventare “visibili”.
A volte ci sono gli errori degli eccessi più comunemente osservabile nell’educazione dei figli come: indulgenza eccessiva, abbandono a se stessi, perfezionismo, abuso sessuale, repressione per fattori religiosi… che possono causare effetti specifici nella vita adulta del bambino che ne era stato oggetto. E questi errori possono generare adulti problematici.
L’incapacità di Marilyn Monroe (che in realtà si chiamava Norma Jeane Baker) di considerare se stessa altro che non un oggetto sessuale fosse la conseguenza di un abuso sessuale subito nell’infanzia.
E non solo, più dell’abuso, per altro incontestabile, il tratto distintivo dell’infanzia di Marilyn andava tuttavia ricercato nell’abbandono. Affidata già in tenerissima età a un’altra famiglia, da una madre afflitta da gravi turbe psichiche, Marilyn era stata trascurata a tal punto che da ragazzina si era convinta di essere invisibile. Quando sua madre viene internata in una casa di cura per malattia mentale, lei dovette andare all’orfanotrofio. Si determina così quella scissione tra un sé interiore, assolutamente privo di valore proprio e un sé esteriore, di altissimo valore sessuale provocato dallo sviluppo precoce del suo corpo, unico punto appunto che le faceva sentirsi “visibile” dato l’attrazione che esso suscitava.
Quello valore esterno l’avrebbe perseguitata per il resto della sua breve vita.
L’autore Hugh Missildine, partendo dalla propria specifica esperienza di neuropsichiatra infantile, ha scritto su di lei: Molte persone così cresciute, e in particolare le donne, si sentono attratte dal mondo del teatro e del cinema perché… quando non sei nessuno, l’unico modo per essere qualcuno è fingere di essere un altro.
Il testo di Missildine descriveva in modo chiaro alcune conseguenze tipiche del genere di abbandono che Marilyn aveva sperimentato da piccola: la ricerca perenne di protezione, mossa dal desiderio di essere parte di qualcosa eppure vietata dalla sensazione di essere perpetuamente esclusa; la ricerca continua a trovare un padre nei mariti o negli amanti, usando il sesso per strappare la tenerezza e l’approvazione di cui il bambino ha bisogno e trascurando del tutto il proprio benessere, per il semplice fatto che in questo abbandonare se stessi c’è qualcosa di già vissuto, di “familiare”.
Quello che c’è di concreto è che generalizzare sempre, non fa che creare confusione nella mente già spossata di una generazione alla ricerca di una identità. Se mai dà l'impressione di un certo astio nichilista diretto contro obiettivi indefiniti, benché elevati arbitrariamente a categoria. Molti giovani non hanno valori, molti li hanno e ben saldi. Di questo, gli adulti – particolarmente i media – è meglio non scordarsi.

martedì 20 maggio 2008

Martin Besgtsson - um atleta que deu um “chute” na bola, pra sempre





Aos jóvens que perseguem esse sonho, lembrem-se: nem tudo o que reluz é ouro, mesmo que se viva dentro dele.

Martin Bengtsson, sueco, nato no ano de 1986, aos 15 anos jogava já em Série A nos time do seu país. Aos 17 anos, em 2003, assinou um contrato com o Inter italiano e naquele dia, confessou: E’ o momento mais lindo da minha vida.
Nas 5 primeiras partidas, colocou 3 bolas dentro da rede, mas depois de algumas semanas desapareceu.
Mas onde foi parar uma das grandes promessas ao título de “Fenômeno”? Foram várias justificativas, oficiais ou oficiosas. Uma delas foi a de que, depois de várias contusões, foi necessário rescindir o contrato. Ninguém mais ouviu falar de Martin Bengtsson.

No ano passado, Martin reemerge do anonimato, com um livro do título emblemático: Na sombra de San Siro. Do sonho de se tornar um jogador ao pesadelo, de onde se extrae o fato de que, o principal adversário de Martin, não foram nem as contusões, nem outros times fortes italianos que poderiam enfraquecer os seus dotes, mas de teor totalmente diferente: depressão, álcool e tentativa de suicídio.
A coisa mais impressionante é que, enquanto na Suécia, o livro já está na quarta edição, na Itália, o silêncio é absoluto.
Entrevistado pela revista Panorama, Martin contou a sua odisséia: quando voltei para Suécia, eu era um jóvem arruinado. Bebia muito e foi minha companheira quem me convenceu a fazer análise e hoje estou melhor.
- O que aconteceu, você estava sendo pressionado? – Perguntou o jornalista.
-Nada” – respondeu – estava habituado a isso. No início eu era feliz, jogava bem, mas os problemas estavam fora do campo. Um dia, estávamos em retiro e o alenador pegou dois jogadores do nosso time, fumando maconha. Como consequência, todos nós fomos punidos e daquele momento, comecei a me sentir em uma prisão: regras militares, zero privacidade e a horrível sensação por estar sendo sempre espiado.
Cada um procurava se desabafar e descarregar as tensões como podia. Eu, comecei a experimentar o shopping-dependência. Assim que tirava as chuteiras, meu único desejo era correr às compras e gastar o mais dinheiro possível. Mais gastava, mais me sentia melhor. Porém, a euforia durava só umas duas horas, pra depois, cair de novo na depressão.
A maior ameaça pra um jogador, não são os adversários mais fortes a serem afrontados, mas a depressão. Você estar longe de casa, sozinho, sem nada mais a exigir da vida, visto que, apesar da pouca idade, já se pode experimentar do sucesso e de tudo que o dinheiro possa comprar; daí pra perder o equilíbrio é muito fácil.
O clima era muito tenso lá dentro, mas ninguém tinha coragem de confessar, mas olhando em cada rosto, não era dificil compreender que eu não era a única vítima daquela síndrome.

- O futebol massacra a vida dos adolescentes?- O próprio sistema futebolistico é extenuante, já pelo fato de tratar os jóvens como patrimônio industrial ou merce de troca e venda: se funciona, ok. Se não funciona, fora, e que venha o próximo! Eu compreendi que não funcionava e pensei ao suicídio.
- Como aconteceu, você poderia contar?
- Era uma terça-feira. Desliguei o celular, limpei meu quarto e coloquei um disco de David Bowie. Peguei uma lâmina e cortei as minhas veias. Ouvia Bowie e olhava meu sangue correndo pelo chão. Aquilo me deixava sereno, uma êxtase de liberação. A senhora que fazia limpeza, me encontrou nesse estado. Depois disso, a única coisa que me lembro dos dias sucessivos foi o encontro com a psiquiatra do hospital de 
Niguarda.
Sabe Martin, que qualquer teenager – me dizia ela – daria tudo pra ter a tua vida? E eu me lembro de ter respondido: Pois bem, eu acho que mereço uma vida bem melhor. E naquele momento, decidi de parar de jogar. Fechei completamente com o futebol e não olho nem mesmo partidas pela Tv. Para mim, o futebol é um expectro do passado e quero que continue assim.
- E Hoje?- Hoje sou um homem livre e melhor.

martedì 13 maggio 2008

Os esboços de Darwin consultáveis gratuitamente online



Uma singular emoção, conhecer o borbotar da teoria da evolução, com a caligrafia original do próprio Darwin.


Charles Robert Darwin, depois de presentear as geraçoes que vieram depois dele com a teoria da “Origem das Espécies”, retorna, agora, em plena era da tecnologia digital, presenteando-nos com os seus extraordinários e emocionantes rascunhos e esboços, cheios de emendas, cruzes e riscos em cima das palavras, antes mesmo de ter passado a limpo.
Se trata de uma obra completa, uma coletânea do memorável trabalho desenvolvido durante toda uma vida, como o diário da viagem à bordo do Beagle – uma viagem em volta ao mundo que revolucionou a percepção da evolução humana - e a evolução do pensamento que o levou à elaboração de On The Origin Of Species que mudou o modo de se enxergar o mundo.

É uma coletânea impressionantemente enorme, promovida pela Cambridge University Library, que conserva todos os escritos do cientista. São 20 mil páginas fotografadas em alta definição e 90 mil desenhos e rascunhos.
Todo o excepcional trabalho do naturalista Charles Darwin, está coordenado e divido por anos, edições e temas, com um buscador para selecionar conteúdos específicos, sem contar a inigualável emoção de poder ler os textos e rascunhos com a caligrafia original, feitos com as próprias mãos do autor.
É possível, também, admirar uma série de fotografias de Darwin e familia, recortes de jornais da época, comentários dos seus livros e as várias críticas da Igreja, que o havia taxado de herege, e até receitas inventadas pelo próprio Darwin.
É uma das realizações mais interessantes, surgidas nos últimos tempos, que nos permite, hoje, de reviver as primeiras emoções provadas pelo cientista, durante as suas descobertas, nas ilhas Galápagos, em julho de 1838.

Agora, aquele diário amarelecido, não é mais um simples objeto de estudo para poucos. A difusão do pensamento do pai do evolucionismo, através da Internet, vem confirmar, mais uma vez, o grande benefício social que a Rede promove. Os textos estão disponíveis online, gratuitamente, no site http://www.darwin-online.org.uk/

sabato 10 maggio 2008

China contra Tibet? Não! Todos contra China!


A china representa o monstro que está despertando. Precisa-se fazer alguma coisa pra bloqueá-la. Tibetanos e chineses estão se liquidando mutuamente, convictos de que esta seja a grande ocasião para focalizar a atenção mundial sobre o país deles. Usam a violência entre eles, ignorando de que a realidade é bem outra. Está sendo tudo encenado em torno à mesa redonda, pelas cabeças do ovo do imperialismo. A partir de 1959, depois da falida revolta contra a ocupação chinesa que levou ao exilio o Dalai Lama, o aniversário da revolução se realizava pacificamente, em grupos de monges. Esse ano, o ano das Olimpíadas de Pequim (coincidência!), decidiu-se mudar a música. No jornal Global Times de Shanghai, se lê: “Foi tudo um complô, organizado nos mínimos detalhes pelos seguazes de Dalai Lama”. De onde partiu a semente da discordância? A resposta chega de Londres: “Fomos inspirados pelos nossos irmãos birmânios” – que no 2007 guiaram as protestas contra a ditadura do governo de Myanmar. É evidente que os clamores desagregados desses meses, a favor da “causa do povo tibetano”, são fortemente instrumentalizados, assim como foram aqueles do ano passado que apoiavam os monges da Birmânia. As grandes centrais da manipulação mundializada, estão fazendo o trabalho sujo necessário à total mistificação dos eventos em curso, concretizando assim, a remoção da verdadeira motivação para os fatos correntes. O objetivo é sempre o mesmo: agitar bem o tema da independência do Tibet, visando provocar bagunça e desordem pra manter a pressão alta sobre a China, o monstro adormecido que está pra despertar. A coisa funciona mais ou menos assim: os potentes ocidentais, ou seja, os manipuladores globais, projetaram de impor obidiência àquela nação que representa a ameaça número um da competição global, em forte ascenção política, financeira e militar. Começa, então, o processo que mira a trabalhar a opinião pública pra se declarar contra ou a favor dos grupos em discussão – nesse caso, tibetanos/chineses. A idéia é a de instigar o povo contra aqueles grupos, através da propaganda e eventos de violência, arquitetado ad hoc. Explodem conflitos e todo tipo de violência, incluindo mortes. Agentes provocadores, ligados ao Serviço secreto de vários países ocidentais, interessados na ocorrência fortuita, se misturam com o povo e entram em cena para agitar muito bem as águas, tudo debaixo dos refletores que, pontualmente, estão alí, prontinhos pra registrar e filmar cada brutalidade – estratagema, por sinal, usada normalmente nos serviços secretos de todo o mundo. As pessoas com mentalidade de cabra, absorvem direitinho aquelas mensagens, tomando a defesa de um grupo e condenando o outro, ignorando a “mão escondida” – a verdadeira responsável de todo o processo – e assim o jogo é feito. As grandes potências ocidentais, tremem e temem os tentáculos do grande pólipo que forma o teto do mundo. O ocidente não perdoa o autárquico perfil assumido pela China, no vórtice da competição internacional. Quando não podem golpear diretamente os seus concorrentes, quem sabe, à base de “embargos democráticos” ou de “bombas inteligentes”, utilizam todos estiletes possíveis para destronizar aqueles que não aceitam categoricamente de abaixar a crista. De fato, os chineses, apesar de tantas contradições, fizeram sempre resistência à penetração do capitalismo selvagem internacional e a qualquer tentativa do ocidente em querer subjugá-la. O clã da mass mídia pode dizer o que quiser. Aquilo que não pode é pretender que as mentes mais evoluidas aceitem de concordar acriticamente, à “santa aliança” contra Pequim. Essa é a verdadeira aposta em jogo para justificar a “crise tibetana”. Todas as outras interpretações são cortinas fumegantes pra não afrontar os reais termos da questão.

Donne, rendiate libera la “bestia” che è in voi


In ogni donna se nasconde un essere naturale e selvaggio, una forza potentissima formata dagli istinti, con creatività passionale e sapere ancestrale. Fa parte del proprio patrimonio genetico, ma che secoli di cultura e civilizzazione hanno soffocato, domato e persino cancellato, canalizzato in uno stereotipo rigido di sottomissione. E’ la Medusa della mitologia greca. Così come la paura, l’aggressività e il desiderio sessuale, il lato bestia, che chiamiamo anche di rabbia o ira, sono basic instint, naturale nell’animo femminile e presente nel regno animale. La “bestia” quando viene fuori, se può direzionarla verso dove vogliamo. La rabbia è un’energia potentissima e deve essere esplorata e usata con lo scopo di raggiungere certi obiettivi. Per tanto, è importante sapere convertire l’impulso della propria collera in forza positiva e produttiva. Dimostrare la rabbia è utile poiché stimola la produzione di adrenalina, importante per la difesa dell’integrità dell’organismo in generale. E’ una scarica fisica ed emozionale. Il guaio è che ogni persona reagisce all’istinto di forma diversa una dell’altra. Se non canalizzata di forma razionale, potrà essere dannosa, portandoci ad azioni distruttive. La rabbia è naturale e umana, ma se non controllata può essere anche un’arma lettale. Siamo bestia, siamo animale ma, essendoci anche razionali, dobbiamo ammettere che la dinamica della rabbia è un’operazione psicologica complessa che bisogna essere prima riconosciuta, poi, compresa e, finalmente, affrontata di modo cosciente. La rabbia indiscriminata può contaminare e distruggere un’intera esistenza. Il libro “Le donne che non hanno paura del fuoco” di Mary Valentis e Anne Devane, parla di come ogni donna agisce di forma differente, davanti all’esplosione della rabbia. Le donne abituate dall’infanzia a essere troppo buona, sono molto abili nel camuffare i sentimenti aggressivi e nascondersi dietro a una malattia fisica o mentale. Loro possono manipolare di varie forme, come nel comportamento passivo-agressivo, nella stanchezza cronica, o addirittura minacciando un suicidio. Essendo così, qualcuno rimarrà ferito e questo non è giusto. Liberiate la bestia che c’è dentro di voi. Ma attenzione perché la bestia non prenda voi stesse né gli altri. Fate attenzione all’autolesionismo che quasi sempre se fa gratis. Se non ci riesce proprio, è meglio far un salto nella prima clinica che trovi e fai un’antirabbica. Per sicurezza.

martedì 6 maggio 2008

Jackie Onassis e Marlene Dietrich! Que forma elegante (e estranha) de Amar!


Manual Jacqueline Onassis para conquistar um homem!

O livro “O que faria Jackie?” de Shelly Branch e Sue Callaway, baseado na vida de J. O. contém um manual que ensina como viver cada situação, da mesma forma que faria Jackie. Refere, entre outros tópicos, que:
-Antes de cada festa, estudava os convidados para saber de que coisa falar com cada um deles;
- Quando caminhava, pensava de pisar sempre sobre um red carpet;
- Quanto mais as demais mulheres do jet set procuravam se vestir seguindo ferreamente o trend sit do momento, mais ela se afastava, propendendo vestir-se com roupas modestas, fugindo totalmente do diktat que faz massa. (Também, né Jackie, com aquela natural elegância, que o Pai eterno te dotou, você poderia se vestir até de saco);
- Convidava para suas festas, somente quem queria realmente se divertir em sociedade e sabia interagir com as pessoas anciãs, presentes na sala;
- Dizia que a prática contava tanto quanto o estado de espírito, por isso, não se deve preocupar quando não se sentir à altura, é tudo uma questão de exercitação;
- Um segredo pra deixar os homens curiosos? Falar baixinho, constrangendo-os a aproximar-se e focalizar a atenção nos lábios, rigorosamente pintados com um baton sensual, mas não vulgar;
- E como conquistar o coração do homem amado? Faça-o sentir-se o centro da atenção.

E depois, como agarrá-lo pra sempre? Distância, independência, enfim, se faça de difícil. Os homens não se casam com mulheres que caem aos seus pés. Assim lhe ensinou o seu pai.
Depois que John Keneddy lhe pediu em casamento, ela partiu pra uma longa viagem na Europa, sem ter-lhe dado uma resposta (sorry, Miss Jack, qual a imbecil que resistiria a JKF sem cair... não, sem se arrastar aos seus pés? Além de sábia, era muito corajosa!)
Ao seu retorno, o futuro presidente americano estava ali, a esperá-la no aeroporto, mais convicto do que nunca de que aquela era a mulher da sua vida!.

Manual Remarque – Mudando a forma de amar

Nem só de sexo, vive a mulher
Em setembro de 1937, a atriz Marlene Dietrich, jantava no Hotel des Bains, no Lido de Veneza, com seu pigmalião Joseph Von Sternberg, o cineasta de “Anjo Azul”, quando um elegante senhor se aproximou da mesa, se inclinou e disse: “Me chamo Remarque, nos conhecemos em Berlim, 7 anos atrás...” Era Eric Maria Remarque, alemão anti-nazista, exilado como ela, e igualmente famoso pelo seu livro Nada de novo na frente ocidental.
Marlene lhe sorriu e disse: Parece muito jovem pra ter escrito um dos livros mais lindos de nossa época! E ele: Poderia ter escrito vinte, se fosse preciso, só pra ter ouvido, um dia, a sua maravilhosa voz dizer-me isso.
Von Sternberg
se levantou, pediu desculpas e saiu. Remarque sentou-se no seu lugar e os dois conversaram até altas horas e só sairam quando o restaurante fechou. Vão se deitar na praia, conversando e rindo até o raiar do dia.
Ela sente frio e ele a acompanha até o hotel. Chegando à porta, ele pára e diz: Devo te confessar uma coisa... sou totalmente impotente, mas quando sinto desejo, posso me transformar em uma “charmant” pequena lésbica.Marlene dá uma larga risada e exclama: Oh! Mas isso é maravilhoso! Que alívio! Não aguentava mais esses cretinos que querem sempre fazer a mesma “coisa”! Podemos conversar e dormir abraçados toda a noite! Depois dessa frase, a história desse casal durou mais de 30 anos, até a morte de Remarque em 1970.
História narrada por Sieber, a filha de Marlene e Rudolf Sieber, baseada na própria narração da mãe e das cartas de Remarque em Diga que me ama
Remarque fez cair por terra o tabú de que a duração de um grande amor dependa principalmente da forma tradicional de fazer sexo e demonstrou como se pode amar e ser amado pelas mais lindas mulheres do mundo sem ser, necessariamente um tombeur de feme.