giovedì 28 febbraio 2008

La foto più impressionante dell'Universo!



SPETTACOLARE! Le foto più importanti mai scattata dal genere umano! Vedrete le immagini che corrispondono a 78 miliardi di anni luce!


"Hubble Ultra Deep Field è l’immagine ottica più profonda mai vista dell’universo. Costruita col telescopio spaziale Hubble nel 2003 e 2004, equivale a più di undici giorni consecutivi di osservazione dello stesso punto del cielo, con lo scopo di scrutare le galassie più distanti mai osservate prima. Ancora in fase di studio, quest’immagine contiene più di 10.000 galassie mai osservate prima.
E’ inevitabile pensare a quanto siamo piccoli e a ridimensionare la nostra importanza in questo sconfinato universo".


http://br.youtube.com/watch?v=NYZNTsFTZ5w


Portugues
A Foto mais impressionante do Universo!
"O Hubble Ultra Deep Field é a imagem óptica mais profunda jamais obtida do Universo. Construída a partir de observações com o telescópio espacial Hubble em 2003 e 2004, esta imagem equivale a mais de onze dias de observações consecutivas do mesmo ponto no céu, com o objectivo de detectar as galáxias mais distantes jamais observadas. Ainda em fase de estudo, esta imagem contém mais de 10.000 galáxias estimando-se que contenha um número significativo de galáxias a distâncias nunca antes observadas. Investigadores do OAL participam na investigação da natureza das galáxias observadas neste campo, tentando perceber como se deu a formação e evolução das primeiras galáxias." Versão brasileira com legendas, e com Curiosidades! Clique o video..

martedì 5 febbraio 2008

La felicità è mentale - ma può contagiare!



Secondo le ricerche più recenti, fatte con gemelli omozigotici, il livello quotidiano di benessere personale di ogni individuo ha origine genetica (fino a certo punto), cioè, l’esistenza di un valore programmato biologicamente è scritto nel cervello, dalla nascita. Gli psicologi, invece, ritengono che noi possiamo intervenire grandemente con la mente per migliorare e elevare quello livello di appagamento personale, a prescindere del livello di soddisfazione che la natura ci ha donato.
In realtà, la felicità quotidiana è, in grande parte, determinata dal modo in cui vediamo e ci confrontiamo con le altre persone e cose. Dobbiamo comprendere che il sentirsi felice o infelice, soddisfatto o insoddisfatto, nelle varie fasi della vita, non dipende solo dalle condizioni assolute che ci circondano ma, soprattutto, dalla forma in cui le percepiamo.

Un grande successo ottenuto, può produrre una temporanea sensazione di euforia, così come una tragedia ci può fare affondare in una forte depressione, ma dopo un breve periodo di tempo, subentra il riadattamento e il livello complessivo dell’umore ritorna al valore di base, cioè, quello determinato dalla natura o quello che abbiamo già migliorato usando la capacità mentale.

Tu puoi persino vincere la lotteria, passerai un bel po’ di tempo in fase di estasi, ma se hai un livello di soddisfazione mentale basso, cadrai di nuovo in uno stato insoddisfacente, anche con tutta quella montagna de soldi in torno a te. E tu ripeterai la stessa frase: “Ho tutto, ho vinto la lotteria, ho comprato un yacht, i miei figli hanno tutto che vogliono, ma… NON SO COME MAI, SONO ANCORA INSODDISFATTO"! 

Della stessa forma, una persona che ha una salute precaria ma possiede una prospettiva positiva di affrontare la vita, basterà vedere il sole brillare un’altra mattina nella sua vita, e questo è già un forte motivo di felicità.
Quindi, cosa condiziona la nostra sensazione di soddisfazione e il livello della felicità? Questa sensazione è fortemente influenzata pela nostra tendenza al confronto.

Ipotizziamo che sei in alto mare, con il tuo yacht comprato con i soldi vinti nella lotteria, tutta chic vestita, ed ecco che arriva un semplice motoscafo sei metri, con dentro una biondissima, bellissima, giovane, corpo mozzafiato, irresistibile, insomma. La tua mente, poco stimolata, subito sarà, inesorabilmente, direzionata verso il tuo corpo flaccido, capelli orrendi, le rughe persistenti, doppio mento e via dicendo… anche se tutto ciò sia solo frutto della tua insicurezza. 
E’ in questo momento che la mente stimolata, lancia l’antidoto: “Non essere cretina, non vedi che barchetta ha quella lì? Guarda il lusso del tuo yacht!” Quindi, essere soddisfatto con la vita, dipende in gran parte, dalle persone con cui ci confrontiamo. Più abbiamo, più (confrontandoci) desideriamo, e meno felici siamo. 

Il confronto tende a generare l’invidia, frustrazione, infelicità. Però, possiamo usare lo stesso metodo a nostro favore. Quando ci confrontiamo con il “motivo” della nostra infelicità, è necessario guardare sempre chi possiede meno di noi. Questo fa con che se alzi il livello del nostro appagamento nel confronto con la vita, inducendoci a godere con più pienezza, tutto quello che abbiamo già.
E’ tautologico dire che la ricchezza da sola non può dare felicità. Una delle più rappresentative raffigurazione della non-felicità è rappresentata dall’avaro. Ma perché l'avaro non è felice? Perché, anche senza accorgersene, trasforma il mezzo (soldi) in fine, e fa dell'accumulazione del denaro lo scopo principale della sua vita; una vita che poi non germoglia, e si conclude con se stessa.
I soldi sono come il letame: se li spargiamo in giro fanno bene, ma se ne facciamo un mucchio in un posto solo, puzzano”. (Francis Bacon)
"La maledizione dell'umanità è sentirsi costretti a guardare sempre l'erba del vicino. Siamo consumati dal relativismo". Andrew Oswald - dell'Università di Warwick.

La felicità è contagiosa  
Ma c’è un altro modo per “contrarre”  la felicità: attaccarsi a qualcuno che è già mentalmente felice. Si, si, la felicità è contagiosa. Vi è mai capitato di sentirvi contenti e quasi felice solo stando accanto a una persona felice e allegra? Ebbene, sappiate che non è' solo un'impressione, ma una reazione psicologica e fisiologica basata in solide basi scientifiche.
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista “British Medical Journal” ha dimostrato con una relazione matematica, che la felicità è contagiosa e, proprio come un virus, è tanto più probabile essere felici quanto più si sta vicini a persone gioiose e serene. 

Meno metri ci separano da un nostro amico felice tanto più sarà probabile che ci sentiremo felici anche noi. Gli autori di questa teoria sono due scienziati anglosassoni, Nicholas Christakis della Medical School di Harvard e James Fowler, sociologo dell’Università della California (San Diego). Dagli studi risulta che la probabilità d'essere felici aumenta del 42% se si vive a meno di un chilometro di distanza da un amico felice e del 22% se si vive a meno di tre chilometri di lontananza.

mercoledì 30 gennaio 2008

Por que a risada contagia?




Clique pra rir! Quem ainda nao viu essa, vale a pena. E' demais!

http://www.youtube.com/watch?v=K6lO1rfW6F8

Geralmente, quando vemos alguém rir, o nosso cérebro, instintivamente o imita, fazendo mover os músculos faciais que permitem o sorriso. É um mecanismo de “espelho” que reforça no homem, o vínculo social.
Logo, rir, contagia. Qual é o mecanismo? Pesquisadores, descobriram que, o que se ativa são os centros neurais, formados pelos “neurônios espelho” aqueles que nos permitem de observar as ações dos outros e imitá-las, eles possuem um papel chave na socialização. Monitorando a atividade cerebral com ressonância magnética funcional, em voluntários, ficou provado que, somente os sons “positivos” (alegria, triunfo, exclamação), fazem acionar o mecanismo de imitação. Segundo cientistas, somente a risada, consegue produzir um efeito assim tão marcante no nosso cérebro. Uma pesquisa de cientistas da University College e do Imperial College de Londres, publicada no “The Journal of Neuroscience , afirma que, quando alguém ri ou explode em convulsão de alegria, no cérebro de quem escuta, se ativam as mesmas áreas que se “acendem” quando nós rimos, e é possivel que essa resposta automática tenha sido criada em nós, pra favorecer a interação social, consentindo, assim, de entender e empatizar com a felicidade dos outros, quando se exprimem com uma risada.

A risada pode, ainda, favorecer o relacionamento quebrando as tensões, diminuindo a hostilidade, acentuando a cumplicidade, o sentido do compartilhar e a serenidade do indivíduo.
Pra estimular a risada, é necessário um gráu de inteligência capaz de saber colher e interpretar o estímulo humorístico. Cada um de nós, possue uma postura diferente diante dos estímulos humorísticos. Correlaciona, não somente com a nossa disposição pessoal, mas também, ao ambiente no qual fomos criados. Além disso, precisa-se ter a habilidade cognitiva e intelectiva aguda. Maior é essa habilidade, maior será a preferência por um número amplo de estímulos humorísticos.
Os extrovertidos preferem frases simples e anedotas de teor sexual. Os introvertidos, preferem anedotas mais complexas e fora do campo sexual.
Aqueles com a auto-estima alta e elevado auto-controle sobre os eventos da vida, apreciam vários tipos de humor e utilizam uma ampla gama de estímulos humorísticos.
Os fatalistas, ao invés, utilizam o humorismo agressivo pra se sentirem superiores que lhes consente de descarregar a tensão. As mulheres preferem o humor passivo, ou seja, situações em que outros façam elas rirem. Preferem o estilo humorístico baseado em situações ambíguas, jogo de palavras, auto-ironia, sátira política.
Os homens, preferem fazer rir, sentindo prazer em estar no centro da atenção. Amam particularmente, os filmes cômicos, sátira esportiva, piadas, mesmo se agressivas.É provado, também, que o rir abaixa a percepção da dor, isso se deve à vasoconstrição periférica que diminue a sensibilidade dos receptores cutâneos e, consequentemente, a sensibilidade à dor.
Então, o que està esperando pra dar uma boa gargalhada? Abra esse link! IMPERDÍVEL!
http://youtu.be/uSaf28eS7d4 

sabato 26 gennaio 2008

Le Donne Rifatte Esigono una Nuova Età!

Leia em Portugues 

Ci piacerebbe essere come gli uomini, quel essere super avvalorato, in cui le rughe congloba più charme, aver più di 50 raffigura potere e stabilità (ci sono pure qualcuno che alza l’età per sentirsi tale), essere scapolo vuol dire emancipato e raccontare agli amici le peripezia sessuali significa essere un essere superdotato.Sono tante le donne che ancora oggi, continuano a correre dietro a un uomo-ancora, un maitrê-à-penser per avere un’identità (im)propria, perché è lui che aggiudica, tante volte, un’identità a gran parte di noi.
Ma noi femminucce, non sappiamo essere così… colpa di quello odioso carattere femminile secondario, fonte della biasimevole e inutile dignità.
Ancora nubile? E’ una zitella. Le rughe? Managgia! Segno evidente di decadenza. Oltre i 50? E’ già in terza età. Ah, no! Scusatemi. E’ ancora troppo giovane ma solo se cadavere. “Poveretta... aveva solo 53 anni...” E’ già! Qualcuna, con qualche grado di scemenza in più, pensa addirittura di buttarsi dal decimo piano, soltanto per essere ‘precoce’ in qualcosa, ti rendi conto?

Và bè, abbassare l’età è la nostra caratteristica fondamentale, ma che c’è di male? A ripensarci, i 40 e rotti non significano esattamente tutti quei ’40 e rotti’ lì... che immaginiamo. Se scaliamo gli anni di sonno, riusciremmo a portare quella sommità a un ragionevole (e giusto) … eh… diciamo 29 anni circa, non è carino?
E guai all’imbecille che cerca di quantificare quei maledetti ‘rotti!’.

Cosa se potrebbe fare per combattere questa ingiustizia sociale? Istituzionalizzare il rituale del lamento, piangendo tra loro nei tradizionali tè inglesi, a porta chiusa, o ricorrere alla tradizionale terapia preventiva di gruppo contro la sindrome psicopatica dell’Anta, non serve a nulla.
Cominciamo a ragionare (uomini e politici in generale compresi): prendete una donna di 60 anni che ha perso 15 dopo l’ultimo liffting... perché la data di nascita deve continuare invariata nei documenti? Perché non diminuire tanti anni quanti quelli cancellati dai bisturi? Le istituzioni, pensino bene, prima di chiamarle di vecchie e ancora peggio, in età pensionabile. Un appello ai politici a pensare meglio sull’argomento, poiché è un’ottima iniziativa per fare un accordo tra la logica di un altissimo introit fiscale e la risoluzione di un’ingiustizia che noi donne (lifftintingate o no), non possiamo più sopportare. Come mai nessun politico ha ancora ragionato su questa cosa? Una donna sopra i 60, che dimostra 45 - 50 dopo la plastica, perché le istituzioni se si ostinano in chiamarla donne di terza età e per di più, dovendo pagarle una pensione? Non è assurdo?

Fonte: Panorama

sabato 19 gennaio 2008

Um dia de ordinária calmaria!

Goze sem sofrer, o teu doce fazer-nada!
Ontem... sofria pelos meus sonhos muchados, renunciados... adiados!
Momentos que me sentia inútil por não ter um destino pra chegar, por não ter responsabilidades a serem justificadas ou não ter que justificar a outros a qualidade de um trabalho inexistente. Isso é paranóia!
Hoje compreendo que, talvez, meus sonhos nunca foram renunciados mas, simplesmente mudado a ordem das prioridades. Com as experiências no percurso da vida, a sequência das prioridades podem se inverter. E aquele destino traçado, muitas vezes, jamais será alcançado.
Ontem... me perguntava: é justo? Enquanto tantos almejam ardentemente a conquista de um estado de ordinária calmaria, pagando a peso de ouro a possibilidade de un restyling mental de vez em quando, um descanso ocasional da rotina condensada, eu estva aqui a me perguntar se é justo ou injusto usufruir dessa oportunidade já conquistada, a preço de nada. “Como posso estar aqui, nesse momento do meu percurso, em um doce-fazer-nada, dentro do meu próprio mundo, quando o mundo... o outro mundo, passa lá fora?” – me interrogava. O que é, então o outro mundo? O mundo é aquele que escolhemos pra viver, aquele que construimos dentro de nós mesmos a cada amanhecer. Tudo o mais, é ilusão? Hoje sei. Ter o mundo dentro de vc, dentro do teu habitat próprio, e saber sabiamente viver dentro dele, te dá mais segurança. Sair dele, seria ir de encontro a novos desafios, dos quais nem sempre sairemos vencedores. Então, porque não gozar com a máxima expressão, o meu mundo, ou seja, aquele que uma vontade acima do nosso querer, nos reservou, vontade essa que a chamamos de destino? Sim, parece ser ele o responsável pelo mundo que pensamos de termos criado, por nós e para nós. É ele que compõe e comanda a nossa história, independente da história que pensamos de ter criado. Senão, como se explica as muitas vezes que programamos nosso futuro com detalhes minunciosamente planejados e aí, acontece um evento inesperado, uma sincronia da lei de Jung, e tudo vai por água abaixo, mudando substancialmente todo o percurso programado? O que mais, senão uma intrínseca casualidade da existência pra nos mostrar o quanto somos loucos em pensar de deter as rédeas daquele futuro que o passado nos ditou?
Não quero pensar, não quero meditar na possibilidade do amanhã jogar poeira na minha visão de hoje. Quero subir as montanhas crocantes de neve, ter o sol no terraço por um dia inteiro só pra mim, e absorvê-lo em todo o comprimento dos seus raios, em cada sua nuance e esfumatura: forte e audacioso, na primavera-verão; pálido e tímido, no outono-inverno, quando consegue romper o maciço das núvens impertinentes; acordar com o cântico dos passarinhos, respirar o ar filtrado pelos pinheiros do meu jardim, ver o desabrochar e o murchar das flores, obedecendo, incondicionalmente, sem se lamentar ou reclamar (como faço eu), o circuito das estações.... É... a Natureza! Ela sim que é sábia! Estou aprendendo tanto com ela! E é através dessa lição que me pergunto: Por que me angustiar pelos meus momentos estáticos? Preciso acreditar, sem ânsia, sem dúvida e sem reclamar... que uma nova Primavera vai chegar!
Vou gozar sem sofrer esse doce-fazer-nada, saborear uma torta de chocolate, ainda quente, feita com minhas próprias mãos, acompanhada com um bom chá inglês que esquenta o corpo e a alma. Então... que mundo é esse? Existe? Se existe, como podemos rejeitá-lo ou sofrer o mal da consciência por possuí-lo e por não participar do outro mundo lá fora, aquele ilusório que cada um de nós idealizamos, mas que, na realidade, não passa das fronteiras do nosso inconsciente? Deixa ele pra lá! Muitos desses mundos existem, realmente, mas não é teu, é dos outros, aqueles “outros” que também idealizam um outro mundo diferente, talvez esse mundo que é só teu, e desejam com fervor poder abandonar o mundo deles, somente pra gozar – ao menos por um dia - o doce-fazer-nada, pertencente ao mundo lá fora deles, ao mundo que é só teu, aquele que vc escolheu ou que a vontade acima do nosso querer reservou pra você. É gozar... ou gozar!.

martedì 8 gennaio 2008

Napoli - La Città della Spazzatura! Missione Impossibile o Fascismo Psicologico?

Leia em Portugues - Artigo relacionado



Il sofisticato esercizio del controllo sfrutta l’abilità a mantenere la popolazione in stato di oppressione e, tuttavia, di felicità. Molto meglio farle credere che è stata lei a scegliere di andare al patibolo” (Anonimo.)


Il problema dei rifiuti a Napoli sta creando impicci non solo nella bella Napoli ma in tutta Italia, e agli occhi del mondo, fa la figura di “repubblica delle Banane” – o peggio, della buccia di banana. Ma… mi chiedo, sarà veramente una “missione impossibile” o dietro c’è il solito fascismo psicologico? Come si sa, con la tattica della manipolazione mentale, se può programmare la coscienza di massa, direzionando l’opinione pubblica all’indirizzo che se vuole. Quando un commando vuole controllare la popolazione, per motivi vari - minare la liberta individuale, esigere obbedienza, sottomissione, sudditanza oppressione che sia - ha bisogno di, per primo, mettere telecamera ovunque, introdurre una forza di polizia armata con più potere e l’autorità di usare la forza sempre che necessario, vero? Ma non sempre è facile imporre queste normative senza che la gente non si ribelle. Solitamente, nelle democrazie, perche il popolo non si opponga a queste misure, l’unica forma è far capire alla gente che se tratta di una bella idea. Como? Manipolando l’opinione pubblica in modo che sia la stessa gente a chiedere un provvedimento più energico. E’ il tattico “problema-reazione-soluzione” detto da Icke. Così, i manipolatori creano un problema capace di smantellare lo stato sociale della città, regione o nazione che sia, spingendo la popolazione a chiedere che “si faccia qualcosa”.
A volte, per organizzare una sommossa grande così, ci vogliono mesi di preparazione nell’elaborazione del lavaggio del cervello di massa, alimentando la mente della gente con cibo spazzatura, sottoponendo a continui attacchi di violenza mentale ed emotiva, tramite il bombardamento di immagini di violenza, proposte dai media. La parola d’ordine è creare più confusione possibile per tirare tanti profitti. Quindi, creato il problema, ecco che arriva la soluzione nel vassoio d’argento.
A volte, quando un governo progetta di introdurre nuove leggi contro un determinato gruppo, per esempio, l’idea è quella di sobillare la pubblica opinione contro quel gruppo tramite la diffusione di eventi architettati a tavolino. Sarebbe il caso, così per dire, del ChinaTower, dei lava-vetri, sbarco clandestino e via dicendo…? Forse! Ma, sicuramente, è stato così, quando dall’introduzione della Legge sula giustizia penale dal governo britannico nel 1994. Uno dei molti bersagli era rappresentato dai “nomadi”. Molti mesi prima, hanno cominciato a lavorare l’opinione pubblica, promovendo scene di violenze, disaggi e conflitti tra loro e gli abitanti della regione, ogni sorta di storie che raccontavano quanto erano cattivi i nomadi, quindi, un grave problema da risolvere. Tutto immancabilmente ripreso e trasmesso dalle televisioni più importanti. Peccato che, Agenti provocatori, legati ai servizi segreti britannici, fossero gli stessi a agitare le acque proprio nei momenti di riprese televisive, una tattica, peraltro, usata dai servizi segreti di tutto il mondo.
Chi sa come mai, dopo che il disegno divenne approvato dal parlamento, il problema “nomadi” scomparse per sempre.

sabato 29 dicembre 2007

Italia... alla Frutta o "Menu Completo"?



All’inizio era Berlusconi e la sua  “Politica da Bagaglino”, da qualche mese l’antipolitica è dichiaratamente di natura divertente. Cosa facciamo? Riproponiamo una “Minestra Riscaldata? 


Quando è uscito qualche anno fa l’articolo di Ian Fisher sul New York Times – “L’Italia sta invecchiando, è un paese ormai perso tra il declino e la banca rotta” - provocò un tsunami a Viale Mazzini e non solo.
Giuliano Urbano: -Abbiamo bisogno di uscire delle frontiere antiprogressiste per ricostruire un’Italia moderna e giovane, innovativa. L’Italia non è un Paese triste per niente. E’ vero, è un Paese… alla frutta, come dice lui, ma sempre meglio che al “Fisher”. Così non puzza come le sue stupide idee. Con tutto il rispetto per l’onorevole Carmelo Porcu. Dai una mossa Cappon, comincia tu con una televisione che assomigli poco a TE… ma di più ai giovani!


Claudio Cappon: -Ma smettila, come può, uno che se chiama URBANO, pretendere uscire dalle frontiere antiprogressiste? Con questo nome tu non passa dalla frontiera del tuo paese. Cambia prima cognome… D'accordo che vogliamo una televisione che assomigli a “te”, cioè ai giovani ma vogliamo pure una politica che rappresenti la faccia del bel Paese… ( pera, mela, uva che sia) ma non possiamo fare miracolo! Cosa vuoi che facciamo vedere al mondo? Che abbiamo una Luxuria in parlamento, un Fals...o, dico, Fausto Bertinotti nel Senato, un onorevole Emanuele Falsitta; una Platinetti come l’icona degli opinionisti televisivi, un cantante famoso che si chiama Zero, un Grillo parlante, un deputato Grillini, Willian Casone e un Casini? Senza parlare che tra noi c’è un Nino Strano, un Piero FaLssino e un Gianfranco (che) Fini...sce lì e basta.
Quale Paese in questo Pianeta mette una Maria Fortuna Incostante come Assessore alla Sicurezza…? Possiamo mettere nello stesso tavolo, Roberto Ruta e Francesco Rutelli? Che bella figura facciamo!
Berlusconi: - E’ inutile, questo governo è abusivo, perdente e senza consenso. Basta di tirare fuori le castagne dal fuoco a questo governo!


Rutelli: - E’ vero, sai perché non si arriva mai a un consenso? Nei momenti di crisi, ognuno va per conto suo: Paolo va a Cuccia, Fabio prende Volo…. Antonio va a Razzi…stiamo scherzando! Non ci sto!
Prodi: Qui c’è troppa parola e poca azione, io da solo non passo fare miracolo. Dobbiamo fare qualcosa urgentemente! Non ci serve un On. Luigi che invece di lavorare Co…godi. Vogliamo un Ricardo (che) CONTI, un Giacomo (che) STUCCHI, non un Mario (che) Spacca… Abbiamo bisogno di numeri, cari miei, mica parole, parole, parole…
Rutelli: Ma chi ha i numeri giusti, caro Romano?
Emma Bonino: Le donne, servirebbero la forza e la saggezza femminili!


Rutelli: Quale donna ha tutti questi numeri che vuole il Premier… Cristina Quarenta? Troppo poco. Katia Novanta? Molto scasso. La forza è uomo! Ecco… Paolo Cento!


Prodi: Non dire sciocchezze, non stiamo scherzando. Appelliamo a tutte le classi sociali per darti una mano. L’Italia è di tutti. Pupi, AvaNti… fai un bel film e metti l’Italia in primo piano, porta a Hollywood, guadagna l’opinione dei grandi critici del cinema e…


Bossi: Mauro Sommaruga… ti prego, stai zitto! Qualsiasi parola tua non fa che aggiungere una ruga in più in un Paese che invecchia agli occhi del mondo. Lasciamo fare ai critici giovani… quelli senza rughe, al meno nel nome, per intenderci.
Pupi Certo, certo, Premier. Magari, se mettessimo la faccia del Generale Alberto Ficuciello, potevamo fare una bella figura...


Fini:Smettetela tutti! Non serve a niente tutto questo bla, bla, bla! State nella strada sbagliata. Chiamate pure Sergio Coltellacci, Gino Trematerra, Giuseppe Leoni, persino Mauro Draghi, non servirebbero a nulla. Non c’è Antonio Buonfiglio, né Teodoro Buontempo o Daniela Santa...ché? Nemmeno un’Emma così Bonino, che possa sollevare questa Italia alla frutta.


Rossella Sensi: Altroché Italia alla frutta, se scoprissero le portate che abbiamo nella nostra politica…hihi…Potrebbero bene chiamarci l’Italia "Menu completo” o "Ristorante La Margherita": Giovanni CREMA, Mauro DEL BUE, Roberto SOFFRITTI, Elias VACCA, Stefano ZUCCHERINI, Marcello PERA, Learco SAPORITO, Gianni FARINA, Mario PEPE, Giorgia MELONI, Marcello TAGLIATELA, soltanto per citare alcuni. Per ricucire l’Italia ci vuole ben altro!
Bossi: Ma Rossella (che) Sensi ha, ricucire un’Italia che ormai è nella bocca di tutto il mondo? Vedi, se nemmeno Carla Bruni con il suo Sarcozy e Marcello Lippi nella panchina dell’Inghilterra sono riusciti a fare qualche piccolo rammendo, vuol dire che non ci sono speranze!

venerdì 21 dicembre 2007

Gotinhas de Sorrisos pra Descontrair no NATAL


Kakakakaka!!!



Tira Xerox que é melhor!
http://www.youtube.com/watch?v=rCjI-HhTN9g

Pensar Pequeno: O marido entrou em casa exausto e sem folego. A mulher perguntou o que aconteceu. - Tive uma ideia sensacional - disse sorrindo, todo euforico - vim correndo até em casa atràs do onibus e poupei 1 real. A mulher fechou a cara: - Bem tipo seu, Juca, sempre pensando pequeno, nao é? Por que nao correu atràs de um taxi pra poupar 10 reais? :)
Seleçoes Reader's Digest
Os papais-noéis da maior cidade australiana foram orientados a não usar mais o tradicional "ho, ho, ho" devido a risada ser considerada ofensiva contra as mulheres. As autoridades instruíram os profissionais de Sydney a utilizar o "ha, ha, ha".
Terra
A menina estava com a vista irritada. Encontrou uma amiga, que lhe perguntou o que havia com sua vista. Respondeu que estava com conjuntivite no olho, ao que a amiga retrucou: "conjuntivite no olho é pleonasmo". Quando uma outra colega quis saber qual era o problema com o seu olho, ela respondeu: "Jà nem sei mais. Uns dizem que é conjuntivite, outros que é pleonasmo. :) :) :)
Por que as pilhas sao melhores do que os homens?
R: Porque tem pelo menos um lado positivo! Hihihihi
Seleçoes Reader's Digest

domenica 25 novembre 2007

Noticias em Pilulas


1. Reserve sua passagem pra o espaço. Custa 200 mil dólares a aventura de duas horas, à bordo das naves da Virginia Galactic, a primeira companhia espacial privada. Os primeiros turistas espaciais, encontraram-se com Richard Brason, - o industrial que foi também um dos pioneiros dos vôos low cost – em sua ilha privada, pra uma espécie de seminário preparatório. Subirão a uma quota de 130 Km, onde permanecerão por 4 minutos, experimentarão a ausência de gravidade e terão uma visão da Terra, impagável. A primeira navezinha com 6 lugares, mais dois dos pilotos, está sendo construída no deserto de Mojave, a SpaceShip Two.

O Espaçoporto é previsto no Novo México, onde os aspirantes cosmonautas transcorrerão 3 dias, antes do embarco, fazendo testes médicos e training. A primeira viagem està prevista pra antes de 2009 e os 100 primeiros lugares já estão todos reservados. Pra os turnos sucessivos, se poderá tentar reservar no site www.virgingalactic.com/htmlsite/book.html.
Aos felizardos... Boa ‘Espaçoagem’!

2. O escremento agora vale! O escremento humano não é mais privo de valor. Serve pra produzir biocarburantes com o sistema idealizado pela canadense ‘Dynamotive. Se baseia na pirólise e prevê o aquecimento da matéria a 500 gráus em ausência de oxigênio. Logo, nunca mais chame um ser desprezível de M....da!
3. O código em barras vai se aposentar. Estão pra ser viabilizadas as etiquetas que substituirão os códigos em barra. A União Européia escolheu o sistema Rfid (Radio frequency identification) que reconhece informações contidas em um microchip e ajuda na luta contra a pirataria do produto e na gestão dos riscos sanitários-alimentares. O anúncio foi feito no Cebit (salão das tecnologias) de Hannover.

mercoledì 21 novembre 2007

Un'Appendicite Mooolto Particolare!



Cosa significa, quando una donna comincia a sentire nausea, pancia e seni gonfi e la mancanza del ciclo? Per qualsiasi essere mortale, in pieno possesso delle facoltà mentali, anche se non ha mai aperto un libro di medicina, queste cose qui, a priori, sono i segni evidenti di una gravidanza, giusto? Sbagliato. Almeno per il ginecologo che ha accompagnato una ventiquattrenne di Bari. La diagnosi? Udite, udite! Appendicite acuta. Per combattere questo pericoloso male, ha consigliato una cura emergenziale che è andato avanti per cinque mesi.
Ma questa cosa deve essere successo nell’entroterra della Congo, Bangladesh, Senegal? Macché! Proprio QUI! In Italia.
Così, dopo cinque mesi di cura nel combattere l’appendicite acuta, niente è cambiato. La pancia della signora continuava a crescere. “Ma che cavolo di malattia è mai questa, santo cielo!” Si chiede il dottore sbalordito. “Dai ragazzi” – si rivolge all’entourage che lo segue – “controlliamo, i reni, fegato, cuore, stomaco… qualcosa deve venir fuori, altrimenti, appendo il camice. Per sempre!
“Dottore, non abbiamo trovato nulla negli organi. Eppure, ogni tanto la pancia trema”.
“Ma cosa dite! Provate una tac ai ginocchi, al torace e schiena, pure nei tendini, non vorrei che lei avesse presa la malattia di Albert – l’Achilloborsite. Sbrigatevi!”
“Niente dottore. Non abbiamo trovato nulla. L’unica cosa che manca controllare è l’utero, non possiamo fare un’ecografia?”
“Mannaggia! Eco cosa manca!” Pensa tra se. “Certamente, ma prima sarebbe meglio fare un accurato esame audiometrico, per esserci sicuri di aver scandagliato l’interno della signora, in ogni parte. Non si sa mai. Muoviamoci!
“Eureka! Ecco dottore, c’è qualcosa dentro della pancia. Eppure si muove!”
“Siete sicuri?”
“Certo, dottore, cosa sarebbe, secondo Lei?”
“Bene, se non se tratta di appendicite acuta, allora…"
“Allora???” Chiedono in coro, stupiti.
“Può darsi che la signora abbia un grosso problema ovvero l'arresto del ritmo di evacuazione delle feci dall’intestino… stitichezza, insomma. Essendo così, accumula troppa area, causando un’aerofagia il che genera il gonfiore dello stomaco. Il tutto può generare un malessere generale di origine psicosomatica, portando la paziente a uno stress cronico, il quale interferisce nei cicli mestruali. Non se può scartare neppure il problema di ACANTHOSIS NIGRICANS, ovvero distrofia papillaris che affetta generalmente le donne, dopo i trenta.
“Ma dottore, l’ecografia…”
“Ah, già, l’ecografia, cosa avete trovato?”
“Un bambino, dottore, abbiamo trovato un bambino!”
“Ah, bè. A questo punto non ci resta che fare un’interruzione della gravidanza che consiste nella dilatazione strumentale dell’utero, seguita dell’estrazione del feto, dopodiché la paziente non avrà più tutti quei disturbi”.
Ma… siete sicuri che questo qua abbia veramente eseguito il giuramento ippocratico? Mah!
Conclusione: L'indagine, ancora alle prime fasi, è coordinata dal pm Angela Morea che ha iscritto nel registro degli indagati per lesioni colpose gravi il ginecologo, in servizio in una clinica privata di Bari. Ansa.it

giovedì 15 novembre 2007

Mulher Executiva = Solteira Pra Sempre?


Algumas pesquisas afirmam que a maioria das mulheres executivas terminam ficando sozinhas. A não ser que sejam acometidas pela grave síndrome chamada nos Estados Unidos de Miranda Complex. Lembram da advogada de Sex and the City, que vive uma relação problemática com um “barista” que não está nem aí pra o sucesso professional? Pois bem. Essa síndrome está contagiando muitas mulheres de liderança no Reino Unido e EUA, condicionando-as a se sentarem várias vezes no divã do analista, colocando muitas delas em um estado de rendição. Culpa de homens que ainda não conseguiram enxergar a mulher emancipada como tal? Pode ser.

Dizem as más línguas que a base dessa obstinação está no sentimento, tão velho quanto o mundo: a inveja do ventre. A maioria dos homens continua assustada por causa da potencial supremacia da mulher. Que queiram ou não, somos um laboratório bioquímico que produz almas e transmitimos emoções que poderão influenciar o feto no modo como ele interagirá com o mundo. Logo, o homem teme que se acrescentarmos um poder a mais – no campo político, social ou industrial que seja – o sexo forte terminará marginalizado. Esse sentimento vai passando de pais a filhos e nem mesmo as novas gerações aceitam de boa vontade o papel da mulher de poder.

A mulher, sendo um ser intrinsicamente emotivo, começa a ressentir-se. É um dissabor que se insinua nos jantares entre amigas, igualmente executivas, que se encontram à noite nos restaurantes, sem um trapo de homem do lado. Algumas o perderam, próprio nos almoços e jantares, onde elas passavam todo o tempo a atender telefonemas de trabalho, e depois disso, eles desapareceram pra sempre. O que fazer! Muitas já estão se organizando, criando associações pra encontrar um modo de conciliação. As Mirandas Complex já estão recorrendo a truques estratégicos, a fim de que o status quo não seja um fardo pesado pra eles. É desolador, mas muito realístico. Em outros tempos, muitas mulheres simulavam o orgasmo, hoje, pra não castrar o pobre companheiro, escolhem o baixo profilo, procurando se obscurar aos olhos deles.
Quando você ver uma amiga com uma brilhante carreira, autônoma, de repente se tornar insegura e dependente de um macho, pode apostar que pegou a síndrome de Miranda.
O que fazem, então, as ricas e afirmadas executivas? Escondem o verdadeiro status de bem-estar pra não intimidar e ferir o brio desses frágeis e sensíveis aspirantes a não-se-sabe-bem-a-que coisa, só pra não ter que passar as noites rodeadas de potentes amigas em crise, quase todas sócias de círculos tipo SOS-mulheres desesperadas.

Elas começam escondendo no fundo do armário todas as bolsas, óculos e vestidos grifados; os amigos potentes são ocultados, assim como masters e diplomas empresariais. Sabe como é, né? Melhor que ele não veja, senão escapa!
Se apresentam, não como Diretora-Gerente-Presidente, mas como Responsável da Administração... Comunicação... Exportação etc. As viagens de trabalho, são meras visitas aos pais, tios ou avós enfermos. Estaciona o Fora-de-Estrada no fundo da garagem por tempo indeterminado, usando sempre o micro carro de segunda mão. Esses sao sintomas que poderão ser resolvidos com poucas sessões de psicanálise.
Mas Atenção! Se uma sua cara amiga, antes muito independente e autonôma, e agora começar a dizer: ao restaurante é ele que deve escolher e fazer os pedidos; comunicar ao taxista a destinação é incubência do macho, ou começar a fazer com que ele acredite que sem os seus conselhos ela é uma mulher morta, ajude a pobre coitada. Interne ela urgentemente, no primeiro hospital psiquiátrico que encontrar. A síndrome di Miranda é em fase aguda. E isso é Grave!

Se possível, esconda dela todos os manuais que já foram publicados, ensinando todas as Mirandas arrependidas como segurar seu homem com um mix de paixão, diálogo, renúncias, dependências, submissão e overdose de carinhos e até como comportar-se como uma boa mãe, perdoando as suas eventuais traições.

Tudo bem, pode ser até que ela se cure, mas é bem melhor ser uma Miranda sozinha, com histórias ocasionais, e poder gozar dignitosamente o sucesso, sem nenhuma síndrome ou complexos “mirandolantes”, que uma anti-pós-contra-Miranda, que renunciando seu sucesso e autonomia, ganha, unicamente, um musculo a mais .

lunedì 12 novembre 2007

Mulheres "Liftingadas"! Exijam uma Nova Idade!














Leggi in Italiano Donne Rifatte!

Gostaríamos de ser como os homens, esse ser super valorizado, em que rugas é charme, ter mais de 50 é símbolo de poder e estabilidade (tem até alguns que acrescentam uns aninhos pra se sentirem como tal), ser solteiro é ser emancipado e contar aos amigos que deu 20 com 10 mulheres diferentes, em um só fim de semana, é um ser super dotado.
São muitas as mulheres que AINDA correm atrás de um homem- âncora, um maitrê-à-penser pra haver uma identidade (im)própria, pois, é ele o “ser” que, ainda hoje, confere uma identidade a uma boa parte de nós.
Mas nós, fêmeas, quase nunca conseguimos ser assim... culpa desse odioso caráter feminino secundário, fonte de tanta inútil dignidade...
Solteira? Tá ficando pra titia. Rugas? Sinal evidente de decadência. Passou dos 50? É já gagá. Ah, não! Desculpem-me. É ainda MUITO jóvem só como cadáver. Coitada, tinha ‘só’ 53 anos... (tem até algumas, pobrezinhas, com um grau de cretinice a mais, que pensam de se jogar do 10º. andar pra ser ‘precoce’ em alguma coisa, mas já se viu?). Tá bom, diminuir a idade é nossa característica fundamental, mas o que tem de mais? Pensando bem, os 40 e X anos não são exatamente todos esses 40 e X. Se diminuirmos os anos de sono, ficam em torno de uns... ham... vinte e X, por aí.... E ai do imbecil que se atrever a quantificar o maldito ‘X’!
Que fazer pra combater essa injustiça social? Institucionalizar o ritual do lamento, chorando nos ombros uma das outras, nos tradicionais chás da Luluzinha não serve. Vamos raciocinar, gente, (incluindo homens e políticos em geral): pegue uma mulher de 60 anos que perdeu 15 depois do último lifting... Por que a data de nascimento dela deve continuar invariada nos documentos? Por que não diminuir tantos anos quantos forem cancelados pelo bisturí? As instituições pensem bastante, antes de chamá-la de velha e ainda por cima em idade aposentável! Um apelo aos políticos a pensar sobre o assunto, pois é uma ótima iniciativa pra fazer um acordo entre a lógica de um altíssimo introit fiscal e a resolução de uma injustiça que nós mulheres (liftingadas ou não), não podemos mais suportar. Será que nenhum político ainda pensou nisso? Uma mulher acima dos 60, que demonstra 45-50 depois da plástica, por que as instituições se obstinam em chamá-la de terceira idade, e ainda por cima, tendo que lhe pagar uma aposentadoria! Nao é um absurdo?

martedì 30 ottobre 2007

A LIVRE ESCOLHA DE TER OU NÃO FILHOS

Argomento correlato (Italiano)
O Childfree (livre de filhos) é um movimento que está crescendo nos EUA e Europa, e se tornando cada vez mais difuso nos foruns da Internet. O desejo dos adeptos ao Childfree de não haver filhos, está se tornando um motivo de orgulho, reconhecimento e afiliação. ‘Não serem’ pais por escolha própria, e não ‘haver’ por imposição social.
Ser fisicamente predisposto a procriar não significa ter que gerar filhos a qualquer custo, como acontecia nos anos 70, que era considerado um valor absoluto. Hoje, um casal pode-se definir felizmente casados e felizmente não-pais. O Nokid (sem prole) é hoje uma livre escolha, um direito de não querer se reproduzir. Implica uma decisão, mais que uma renúncia.
Um casal que não pode ter filhos é diferente de um casal que não quer tê-los. O primeiro comporta uma frustração por um filho que não chegou, o segundo, é um estilo de vida, em nome de prioridades consideradas igualmente importantes e nobres como a carreira, a cumplicidade do casal, haver maior disponibilidade econômica pra poder cultivar um (ou mais) hobby, conhecer e adquirir novas culturas através de viagens. E um filho limita o crescimento profissional e do próprio casal. Muitas mulheres pensam assim, mas poucas admitem. Se tornam vitimas do eterno adiamento: hoje não posso, amanhã tão pouco, depois de amanhã é já tarde. Se o momento bom pra parir, não chega nunca, quer dizer que a maternidade está se tornando cada vez menos uma prioridade. E as ex-garotas do “baby boom” chegam ao limite do relógio biológico sem conhecer fraldas e mamadeiras.
É um fenômeno que se deve a um tempo de grandes transformações, concentradas nos últimos 30 anos. O ISTAT diz que um quinto das mulheres nascidas nos meiados dos anos 60, renunciará à maternidade e um crescente das muito jóvens hoje, considera “ideal” a familia sem filhos. Um ato de egoismo? Uma mulher que não se sente capaz de garantir a felicidade de um filho, merece respeito; às vezes é muito mais altruista do que uma mãe por convenção social.

giovedì 25 ottobre 2007

Una Nuova Primavera

Fim de Verao(Leia em Portugues)
Ieri sorridevo felice. Il sole, anche se timido, era ancora abbastanza accogliente.
Il vento tiepido accarezzava soavemente la mia pelle ancora abbronzata, come se fosse un giorno estivo qualunque. Ma… è autunno. Eppure, sento quella stessa emozione che se prova negli ultimi giorni primaverili.
E io sorrido... quello sorriso malandrino di complicità che solo io, il sole, il calore e il vento tiepido sappiamo comprendere.
L’aria tiepida che caratterizza l’estate, è carica di serotonina. L’ormone della felicità – e io l’assorbo completamente, per osmosi. E’ necessario. E’ essenziale per poter scaricarla pianino, un po’ alla volta, distribuendo in dosi omeopatiche, diluito il quanto serve, per resistere i lunghi sei mesi di ibernazione emotiva che mi aspetta.
Ieri, se godeva ancora una giornata quasi primaverile, e io sorridevo, carica di serotonina, il bastante per detenere quel sorriso saldo, finché non mi sono svegliata stamattina.
Apro la finestra, ancora con il sorriso nelle labbra. Un’aria fresca avvolge il mio corpo, penetra nelle mie viscere… respiro profondamente. Guardo l’orizzonte. Una raffica, ancora più forte, fa svolazzare le tende, confermando, ahimè, ciò che soltanto un minuto prima non ho voluto assentire.
Il vento soffia con veemenza... più di ieri… forse, meno di domani!
L’aria gradevole di questa mattina, oramai è soltanto un reperto nella mia memoria, un capriccio del mio inconscio, ostinato in volere trasformare il vento gelido in una brezza del deserto; ma... oggi è autunno, mi accorgo solo adesso. La brezza fresca, troppo fresca... anzi, quasi gelata, congela pure il mio sorriso…
Sento voglia di cantare la canzone di ieri… Sento voglia di sorridere oggi, la tiepidezza di quel sorriso di ieri…
Ma oggi è autunno, il sorriso è freddo, la canzone inaudibile…
Devo proseguire… andar avanti senza sorriso e senza canzone.
Comincio a temperare la serotonina… smorzare la razione giornaliera per non esaurirla completamente.
Riprendo il count down… sembra quasi una chimera!
Ma aspetto - con premura – una nuova Primavera!

Fu questa sensazione che avvertii in questa fine di estate.
Ho voluto documentarla con l’intenzione di imparare a accettare questa drastica realtà e cercare di abituarmi con l’alta definizione delle stagioni europee, cosa che ancora è troppo estenuante per una brasiliana doc come me.

lunedì 15 ottobre 2007

Que Resposta dar às Peguntas Complicadas das Mulheres?

Você e sua namorada/mulher estão fazendo um passeio de carro pela cidade e de repente ela te pergunta a queima-roupa: “O que você tá olhando”? Parece uma pergunta simples, né? Pode ser. Mas essa simples pergunta quer dizer mesmo é: "tà olhando aquela piranha gostosona, é?"
E você que jurava de ter aprefeiçoado a técnica de manter o pescoço duro e mover só os olhos pra olhar o rebolado dos mulherões que passam.
Parece fácil responder essa pergunta com uma mentirinha, mas os homens, quando pegos de surpresa, diminuem a habilidade de enganar. Veja alguns erros fatais que muitos cometem ao responder: O que você tá olhando?
Resposta muito específica
: “Tou olhando a ferrugem em torno àquele parafuso da maçaneta da caixa postal daquela casa alì da esquina”
Pouco Específica: “Uma coisa”
Bonita demais pra ser verdade: "Um colar de diamantes naquela vetrina que cairia muito bem em seu pescoço”
Muito Obvia: “Nada”
Decididamente Obvia: "Aquele pedaço de coisa... alí em fundo com aquela coisa assim... um pouco coisa... quero dizer... nada, não tou olhando nada, tá bom?"

Vocês jà estão atrasados pra um jantar, quando tua namorada se apresenta usando um par de sapatos e um outro par na mão. Não se trata de uma normal escolha, mas de uma complexa e ambígua questão à qual, instintivamente, se sente vontade de responder: "O que você achar melhor, e pára de encher o saco!" Mas atenção: se você escolher o sapato que ela já está usando, pensará que voce está querendo somente aprressá-la. Se, ao contrário, escolher o outro par, pensará que você acha que ela não teve bom gosto. Alguns homens se arriscam em sugerir um terço par, sem levar em consideração que esta escolha pode vir interpretada, inevitavelmente, como uma afronta à capacidade dela de julgar ou de optar, ou ainda, aproveitar a oportunidade pra impor a sua vontade. Quanto ao vestido, não tente aconselhar um outro, em hipótese nenhuma. Seria como dizer: "Como você tá gorda!"
Mas, por que ela te faz essa pergunta se sabe muito bem que você não saberá dizer qual o sapato que lhe fica melhor, e que isso não te importa nem mesmo um pouco, e o que é pior, ela já tem em mente exatamente aquele que vai usar, independente da tua opinião? Ela te pergunta somente porque isso faz parte da operação dela de domesticar-te. O melhor que tem a fazer é, pedir a ela pra provar o par que está na mão, depois, lhe diga que o outro que estava usando fica melhor. Agora, pode se considerar fora de perigo, a menos que tu não faça história se ela decidir que ficaria melhor mesmo o segundo par, aquele que tá na mão.

Em que direção você acha que está indo o nosso romance”?
Eis aí um verdadeiro enigma: É claro que tu não vai poder se sair com um simples: pra frente, pra trás, pra cima ou pra baixo. Ela quer uma expressão sincera dos teus sentimentos e uma declaração honesta sobre o vosso futuro. Jamais responder a essa pergunta sem ter ao menos uma vaga idéia daquilo que ela quer ouvir de você. Perguntas desse tipo entram na categoria: perguntas às quais se deve responder com uma outra pergunta. Não será difícil. Repete, simplesmente a pergunta feita, pelo menos te servirá pra ganhar tempo e raciocinar melhor no que responder:
Anote algumas perguntas-respostas que servem pra todos os usos: “O que você quer dizer com ‘direção’ ”? “Porque me pergunta?" "Deveria?" "O que está querendo dizer?" "Isso é importante?" "O que tem a ver o amor com isso?" "Tá falando comigo?" Funciona sempre.

"Está querendo dizer que quer terminar comigo?"
As mulheres, como os advogados, raramente fazem perguntas diretas, a menos que não conheçam já a resposta. Quando uma mulher te faz essa pergunta, já sabe que você vai responder "não". Mesmo que você queira dizer "sim" deve dizer "não". Você não pode voltar a pergunta, porque não sabe qual será a resposta. Se está tentando terminar com ela, deverá dizer "não". Se não tiver a fim de terminar com ela, muda de assunto, é melhor pra você.

Se ela vier com a pergunta: "Acha que estou engordando"?
Não existe uma resposta a essa pergunta que não seja interpretada como "sim". "Não" significa "sim". "Não sei" significa "sim". "Não importa" significa "sim". O menor aceno a uma pausa antes de responder, significa "sim, sim, sim". Muitos homens prefeririam refazer o exame de vestibular a fim de não enfrentar esse tipo de pergunta. A única resposta possível, na realidade, é responder "não", imediatamente e com clareza, sem deixar a menor possibilidade que ela possa individuar significados escondidos e que pareça um fato amplamente aceitável por todos, e não somente uma tua opinião. Mesmo assim, pode não funcionar, mas todas as outras respostas são ainda piores.

"E agora, o que vamos fazer?"
Ela faz essa pergunta cada vez que se apresenta uma emergência ou um problema aparentemente insolúvel. Notou bem o uso da primeira pessoa no plural: "vamos fazer"?
Pois bem, significa duas coisas: de uma lado, "vamos fazer" quer dizer "vai fazer" O outro lado da questão tem o sentido de: "Entramos nessa encrenca juntos" o que implica dizer que você é igualmente responsável se ela deixou cair a chave dentro da boca de lobo, ou se deixou o macaco e o pneu de reserva dentro da garagem porque "assim não roubam". Em todo esse dilema, talvez a única resposta que você pode dar a: "E agora, o que vamos fazer?" é: "Nos separamos. Tchau". Mas é provável que você prefira não responder. Aí ela pronunciará a fatídica frase: "Por que não diz nada?"
Cabe a você responder alguma coisa ou não, porém, tem só uma pergunta à qual você não deve nunca, mas nunca mesmo, responder. Fica calado, apela à faculdade de não responder, finge de não ouvir, foge, mas não diga nada quando te perguntarem:
"O que você acha,, devo cortar o cabelo?"
Qualquer coisa que você responder, quando ela chegar com o cabelo cortado curto, se acontecer de ela não gostar por nada (como certamente acontecerá), a culpa cairá todinha sobre você (de qualquer forma ela já tinha decidido cortar, com ou sem o seu parecer). Se você não tiver dito nada, pode ser que chegue em casa com o cabelo cortado curto, te olhe diretamente nos olhos e te pergunte:
"Com esse corte eu pareço mais gorda?"
Aì agora, amigo, è um problema somente teu.
Fonte: Men's Health