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mercoledì 19 ottobre 2022

Avete già provato desalinizzare l'acqua con nano-robot magnetizzati?

 


Con il cambiamento del clima, l’ acqua potabile diventerà una risorsa sempre più strategica e preziosa. Tanto da essere spesso definita “oro blu”!

È sconvolgente sapere che la Terra è composta principalmente di acqua ma non può essere bevuta.

La carenza di risorse idriche, secondo una nuova analisi dell’Università di Twente (Olanda), pubblicata sulla rivista Science, non solo è una delle sfide più pericolose che il mondo si trova ad affrontare, ma probabilmente è di gran lunga peggiore di quanto ci si aspettasse.

La soluzione sarebbe utilizzare l'acqua del mare e dell'oceano e riconvertirla per renderla potabile.

Oggi ci sono vari sistemi per desalinizzazione dell’acqua e in tutti è il calore a far evaporare il sale. Questo metodo è poco funzionale. Grandi quantità d’acqua devono entrare e restare in vasti bacini mentre si utilizza il calore in diversi modi. Ci vuole molto tempo; è costoso e inefficiente. Quindi non è un sistema fattibile per servire un’intera città.

Un gruppo di scienziati del MIT, guidati da Jongyoon Han, è riuscito a realizzare un dispositivo nanotecnologico in grado di desalinizzare l'acqua. Il prototipo, segnalato dalle Nazioni Unite, potrebbe essere molto utile per sviluppare piccoli strumenti utili per intervenire in zone dove, magari a causa di disastri, la popolazione si trova di fronte a mancanza e impossibilità di recuperare l'acqua.

Il processo usuale per la desalinizzazione, costringe l'acqua a passare attraverso una membrana che ha il compito di eliminare le molecole di sale. Questo processo, però, richiede grandi quantità di energia mentre la membrana corre il rischio di intasarsi.

Il piccolo dispositivo è riuscito a desalinizzare il 50% dell'acqua, ovvero la metà dell'acqua di partenza, mentre il tasso di desalinizzazione è risultato vicino al 99%. L'efficienza energetica è simile se non superiore agli attuali impianti di grandi dimensioni.

Nano-robot magnetizzati

Tuttavia, esiste un metodo efficace che molti non hanno ancora preso in considerazione ed è stato proposto da Kryon: tramite dei nano-robot magnetizzati, il sale diventa altrettanto magnetico, potendo essere separato dall’acqua dopo che essa viene esposta a un potente elettromagnete.

Ecco il metodo proposto da Kryon

“Ora vi daremo un’informazione già conosciuta ma venduta e confezionata dall’industria in modo non appropriato. Molti di voi capirete il concetto, ma sono gli scienziati e i fisici che dovranno poi implementarla. Non ne parleremmo se non fosse davvero il suo tempo.

Ora vi chiederò di pensare fuori dagli schemi e io vi dirò come desalinizzare in modo nuovo l’acqua. La cosa non è difficile, solo che bisogna che ci sia qualcos’altro che non è stato ancora considerato.

C'è ancora molta sfiducia quando si tratta di usare certi nuovi metodi, soprattutto riguardo alla salute del corpo. Imparate ad apprezzare la scienza che vi è stata data per allungare la vostra vita, perché è appropriata e data all’Umanità per questa ragione.

La tecnologia più avanzata che avete oggi ha a che fare con la chiamata nano-tecnologia. Si tratta di chimica e anche di macchine chimiche estremamente piccole, che assumono una forma che voi chiamate robot. Questi robot ultra-piccoli, dalle dimensioni di una molecola, oggi esistono e sono l’apice dei vostri sforzi inventivi. Al momento, la scienza sta riflettendo su come inserirli nel flusso sanguigno Umano per cercare di eliminare la malattia... come una versione moderna delle cellule bianche del sangue che attualmente avete. Questo per dire quanto sono piccole le nano-particelle.

Naturalmente ci sono delle obiezioni per questo, poiché sembra che alterino il corpo Umano. Non è così, non più di qualunque altro integratore che non sia naturale e che può aiutarvi a lenire il dolore, la malattia, l’equilibrio chimico o anche a prendere sonno. Quindi, questo è un insieme di forze che è stato dato all’Umanità attraverso la scienza per mantenervi vivi.

Ricordate: anche se noi insegniamo che un Essere Umano può usare la sua consapevolezza per farlo, milioni di persone non ci credono, o non gli interessa. Così la scienza se ne fa carico, per così dire, e oggi c’è molto – di non metafisico – che aiuta la qualità della vita Umana. Questo è un equilibrio, ed è giusto e appropriato. È ora di capire bene che la scienza, quando usata con integrità, è appropriata, è un dono di Dio. Pertanto, questi minuscoli robot possono veramente aiutarvi a desalinizzare l’acqua.

Come costruire un impianto di desalinizzazione

Ascoltate! Vi darò un’informazione: come costruire un impianto di desalinizzazione dove l’acqua non cessa mai di scorrere e il sale viene estratto in tempo reale, cosa che produrrà un sotto-prodotto di cui non avete alcuna idea.

L’acqua non deve fermarsi mai e neppure deve essere bollita. Il calore non fa parte del processo. Utilizzando la nano-tecnologia, l’acqua entra da un estremo della macchina e ne esce in un flusso costante. Entra acqua salata – esce acqua dolce, pronta per una normale purificazione.

I primi stadi di questo sistema richiedono che si realizzino un numero sufficiente di nano-robot preposti a trovare i sali disciolti per poi attaccarsi ad essi.

Comunque, ecco il segreto: ogni singolo robot è magnetizzato! Così con quei minuscoli nano-robot attaccati, tutto il sale diventa magnetico.

Lo stadio successivo: passando nella zona successiva, l’acqua viene esposta a un potente elettromagnete che estrae totalmente il sale dall’acqua, perché ora il sale è magnetico! Poi, l’acqua esce. Forse pensate sia molto semplificato, ma è così che funziona. Senza alcun calore.

Ora, riguardo al sotto-prodotto... Sarà una scoperta controversa. I campi magnetici applicati all’acqua creano spesso un’acqua quasi di guarigione. Vedete dove si sta andando? Che apparecchio potrebbe essere! Sarebbe quantico, sapete, perché usa il magnetismo. Alcuni diranno che l’acqua trattata magneticamente è nociva per voi, dato che la modificate in un modo che non si comprende. Tante persone hanno impiegato quantità enorme di energia per trovare le acque di guarigione sulla Terra! Ora, si potrà ottenete un po’ di più, mentre desalinizzate l’acqua!

Non ci sarà neppure una prova contro, e ciò renderà la cosa controversa. Tutto quello che si saprà è che meno persone si ammaleranno!

Quindi, questo è ciò che vogliamo dirvi oggi. Questo è ciò che oggi abbiamo registrato così che possiate ascoltarlo e poi pubblicarlo.” Kryon

Nuovi modi per ottenere il calore geotermico direttamente dalla terra, gratuito - Capitolo

XVIII

Forze, energie e campi invisibili agiscono su di noi – Capitolo15

giovedì 6 ottobre 2022

Sabia que a nanotecnologia poderá ser usada para reduzir a pobreza?

 




A revolução dos microssensores.

“Uma passagem que nos levará a descobrir outro pedaço de nós: nossa biologia. No espaço de quatro, cinco anos começaremos a explicar a biologia de cada indivíduo. Nos Estados Unidos já existem essas novas gerações de aparelhos, mais ou menos do tamanho de um anel, que além de contar os batimentos cardíacos também medem o nível de açúcar no sangue e uma série de outros parâmetros. Agora esses aparelhos parecem absurdos para nós, mas vamos usar todos eles.” (A. Vespignani)

Tudo indica que, depois de 2030, temos de lidar com entidades totalmente não-biológicas, equipadas com a mesma complexidade dos seres humanos.

Até poucos anos atrás, a criação de máquinas capazes de pensar e de agir parecia algo surreal, mas com o incrível desenvolvimento da ciência da computação, vários softwares já foram implantados para que, em um futuro não tão distante, os robôs possam interagir de forma autônoma com os humanos.

De acordo com Ray Kurzweil - cientista de informática - “até 2029 os computadores conseguirão atingir o nível da inteligência humana. Uma vez que as máquinas atinjam essa meta, não há dúvida de que irão ultrapassá-la, porque serão capazes de combinar a criatividade e flexibilidade da inteligência humana com recursos para os quais os computadores são inerentemente superiores: a partilha de informação, a velocidade de operações, o fato de sempre trabalharem com o máximo desempenho e de gerenciarem com precisão, bilhões e bilhões de dados.

Portanto, “tomará posse de praticamente todo o conhecimento da civilização homem-máquina. Não haverà uma clara distinção entre homem e máquina”, afirma Kurzweil.

Mas… fiquem tranquilos. Kurzweil nos adverte que, com certeza, não haverá concorrência entre humanos e essas engenhocas estranhas, porque iremos nos misturar tão bem com elas que seremos quase uma mesma espécie.

Haverá uma interação entre a informatização generalizada e nossos cérebros biológicos, e então, quando falarmos com uma pessoa em 2035, poderemos, talvez, ter em nossa frente um verdadeiro híbrido de inteligência biológica e não biológica.

Uma ajuda à inteligência humana - I.A.

Implantes neurais irão aumentar a capacidade da mente humana, transformando as pessoas em verdadeiros cyborgs. A nossa inteligência serà amplificada e nós seremos capazes de pensar mais rápido e mais profundamente, e capazes de desenvolver habilidades superiores em todos os campos do conhecimento, da música e da ciência.

Graças à nanotecnologia, a inteligência não-biológica irà crescer de forma exponencial - uma vez implantado em nosso cérebro. O oposto do que acontece com a inteligência biológica que progride a um ritmo tão lento a ponto de ser efetivamente igual a zero, embora a evolução seja sempre alta.

Nos cérebros biológicos dos 7 bilhões de pessoas no planeta, hoje, opera-se um total de 10 elevado a 26 operações por segundo. Daqui a 50 anos, este valor será o mesmo. A inteligência não biológica hoje, está adiante, milhão de vezes deste valor.

A nanotecnologia também irá servir para salvar vidas humanas e reduzir a pobreza

Uma equipe de pesquisadores da Universidade de Standford, na Califórnia, está desenvolvendo uma técnica que utiliza a Inteligência Artificial para indicar aos governos e entidades filantrópicas as regiões mais pobres do planeta.

Segundo o professor Marshall Burke, o sistema utiliza um algoritmo que reconhece sinais de pobreza em um mapa que se atualiza automaticamente. Segundo ele, a intenção da ferramenta é auxiliar efetivamente no plano estabelecido pela ONU em 2015 de “erradicar a pobreza no mundo até 2030”.

Burke informa que a máquina será capaz de ler as imagens de satélite e de associá-las aos cenários de pobreza em regiões isoladas dos grandes centros urbanos, principalmente em países subdesenvolvidos.

Nanorrobôs de DNA

Os nanorrobôs de DNA é uma das realizações mais significativas no campo da engenharia biomédica. Estes robôs moleculares compostos de DNA, são projetados para fornecer remédios a células específicas curáveis e destruir células prejudiciais, matando-as sem prejudicar as saudáveis.

Ao contrário dos medicamentos e suplementos comuns, os nanorobôs possuem uma inteligência bem estabelecida e podem facilmente movimentar-se através do corpo, de modo autônomo.

Os nanobots são estruturas flutuantes que se movem através da corrente sanguínea e permanecem neutros até encontrarem um site específico que exija a sua assistência. Com a ajuda das informações moleculares, programadas no seu interior, eles podem identificar o local preciso e executar as ações necessárias.

O tratamento com os nanorrobôs poderá ser particularmente eficaz contra o câncer. Com a quimioterapia atual, as células saudáveis são mortas junto com as células cancerosas. Os nanorrobôs, no entanto, são capazes de detectar as células doentes e liberar o medicamento apenas sobre elas.

De fato, já existem algumas pessoas em que os neurônios biológicos de seu cérebro estão conectados ao computador e, neste sistema, a eletrônica funciona ao lado do circuito elétrico biológico. Estes enxertos servem para melhorar certas condições patológicas e aliviar algumas deficiências, como no caso dos surdos e dos doentes de Parkinson.

Os dispositivos de última geração, dão ainda a possibilidade de baixar software para atualizar o sistema.

Em breve, se poderá fazer uso dos nanorrobôs - do tamanho de uma célula hemática – capazes de entrar nos capilares e no cérebro, de forma não invasiva, para uma grande variedade de fins diagnósticos e terapêuticos.

Em casos de hepatite e diabetes, por exemplo, um dispositivo - sob a forma de cápsula, com poros de diâmetro igual a 7 nanômetros - libera a insulina e bloqueia os anticorpos. Já foi testada em ratos para o tratamento de diabetes tipo 1, com excelentes resultados e, uma vez que o mecanismo do diabetes do tipo 1 é a mesma, quer no rato ou em seres humanos, é evidente pensar que o dispositivo irá funcionar também em seres humanos.

Assim, se abrem muitos outros cenários com sabor de surreal.

É já conhecido que num curto espaço de tempo, poderemos ter, por exemplo, uma realidade virtual em escala total, em que os nanorobôs snaerão capazes de interromper os sinais provenientes dos nossos sentidos e substituir com outros. (Dessa forma, ir ao banheiro, para muitos, não será mais um problema: basta pedir aos nossos nanorobôs para substituir o odor desagradável por um cheiro de lavanda ou flores de bosque, nos sentidos olfativos de terceiros - por assim dizer!)

Assim, o cérebro estaria realmente em um ambiente virtual com condições tão convincentes como aqueles do ambiente real.

Então, a partir de 2030, irá se desencadear um grande debate filosófico em torno da questão, para saber se se trata de simulações muito convincentes de entidades conscientes, ou se sejam realmente conscientes, ou ainda, se existem diferenças entre as duas coisas. Chegaremos a ver? O tempo dirá!


giovedì 23 luglio 2020

Inteligência Artificial – A convergência Humano-Cyborg




Após a invenção do computador mecânico pelo inglês Charles Babbage no século XIX, a humanidade passou a conhecer a I.A. - Inteligência Artificial, e desde então, diversos campos de estudos tentam prever qual será o futuro dessa relação de domínio e de submissão que nós desenvolvemos com as máquinas que hoje dão ritmo às nossas vidas.

Estão chegando as gerações Cyborgs – Tudo indica que, depois de 2030, temos de lidar com entidades totalmente não-biológicas, equipadas com a mesma complexidade dos seres humanos.

Até poucos anos atrás, a criação de máquinas capazes de pensar e de agir parecia algo surreal, mas com o incrível desenvolvimento da ciência da computação, vários softwares já foram implantados para que, em um futuro não tão distante, os robôs possam interagir de forma autônoma com os humanos.

De acordo com Ray Kurzweil - cientista de informática - “até 2029 os computadores conseguirão atingir o nível da inteligência humana. Uma vez que as máquinas atinjam essa meta, não há dúvida de que irão ultrapassá-la, porque serão capazes de combinar a criatividade e flexibilidade da inteligência humana com recursos para os quais os computadores são inerentemente superiores: a partilha de informação, a velocidade de operações, o fato de sempre trabalharem com o máximo desempenho e de gerenciarem com precisão, bilhões e bilhões de dados.

Portanto, tomará posse de praticamente todo o conhecimento da civilização homem-máquina. Não haverà uma clara distinção entre homem e máquina”. Afirma Kurzweil.

Mas… fiquem tranquilos. Kurzweil nos adverte que, com certeza, não haverá concorrência entre humanos e essas engenhocas estranhas, porque iremos nos misturar tão bem com elas que seremos quase uma mesma espécie.
Haverá uma interação entre a informatização generalizada e nossos cérebros biológicos, e então, quando falarmos com uma pessoa em 2035, poderemos, talvez, ter em nossa frente um verdadeiro híbrido de inteligência biológica e não biológica.

O que irá mudar no campo da inteligência humana com a I.A.
Implantes neurais irão aumentar a capacidade da mente humana, transformando as pessoas em verdadeiros cyborgs.
A nossa inteligência serà amplificada e nós seremos capazes de pensar mais rápido e mais profundamente, e capazes de desenvolver habilidades superiores em todos os campos do conhecimento, da música e da ciência.

Graças à nanotecnologia, a inteligência não-biológica irà crescer de forma exponencial - uma vez implantado em nosso cérebro. O oposto do que acontece com a inteligência biológica que progride a um ritmo tão lento a ponto de ser efetivamente igual a zero, embora a evolução seja sempre alta.

Nos cérebros biológicos dos 7 bilhões de pessoas no planeta, hoje, opera-se um total de 10 elevado a 26 operações por segundo. Daqui a 50 anos, este valor será o mesmo. A inteligência não biológica hoje, está adiante, milhão de vezes deste valor.

A nanotecnologia também irá servir para salvar vidas humanas e reduzir a pobreza
Uma equipe de pesquisadores da Universidade de Standford, na Califórnia, está desenvolvendo uma técnica que utiliza a Inteligência Artificial para indicar aos governos e entidades filantrópicas as regiões mais pobres do planeta.

Segundo o professor Marshall Burke, o sistema utiliza um algoritmo que reconhece sinais de pobreza em um mapa que se atualiza automaticamente. Segundo ele, a intenção da ferramenta é auxiliar efetivamente no plano estabelecido pela ONU em 2015 de “erradicar a pobreza no mundo até 2030”.

Burke informa que a máquina será capaz de ler as imagens de satélite e de associá-las aos cenários de pobreza em regiões isoladas dos grandes centros urbanos, principalmente em países subdesenvolvidos.

Nanorrobôs de DNA
Os nanorrobôs de DNA é uma das realizações mais significativas no campo da engenharia biomédica. Estes robôs moleculares compostos de DNA, são projetados para fornecer remédios a células específicas curáveis e destruir células prejudiciais, matando-as sem prejudicar as saudáveis.

Ao contrário dos medicamentos e suplementos comuns, os nanorobôs possuem uma inteligência bem estabelecida e podem facilmente movimentar-se através do corpo, de modo autônomo.
Os nanobots são estruturas flutuantes que se movem através da corrente sanguínea e permanecem neutros até encontrarem um site específico que exija a sua assistência. Com a ajuda das informações moleculares, programadas no seu interior, eles podem identificar o local preciso e executar as ações necessárias.

O tratamento com os nanorrobôs poderá ser particularmente eficaz contra o câncer. Com a quimioterapia atual, as células saudáveis são mortas junto com as células cancerosas. Os nanorrobôs, no entanto, são capazes de detectar as células doentes e liberar o medicamento apenas sobre elas.

De fato, já existem algumas pessoas em que os neurônios biológicos de seu cérebro estão conectados ao computador e, neste sistema, a eletrônica funciona ao lado do circuito elétrico biológico. Estes enxertos servem para melhorar certas condições patológicas e aliviar algumas deficiências, como no caso dos surdos e dos doentes de Parkinson.

Os dispositivos de última geração, dão ainda a possibilidade de baixar software para atualizar o sistema.
Em breve, se poderá fazer uso dos nanorrobôs - do tamanho de uma célula hemática – capazes de entrar nos capilares e no cérebro, de forma não invasiva, para uma grande variedade de fins diagnósticos e terapêuticos.
Em casos de hepatite e diabetes, por exemplo, um dispositivo - sob a forma de cápsula, com poros de diâmetro igual a 7 nanômetros - libera a insulina e bloqueia os anticorpos. Já foi testada em ratos para o tratamento de diabetes tipo 1, com excelentes resultados e, uma vez que o mecanismo do diabetes do tipo 1 é a mesma, quer no rato ou em seres humanos, é evidente pensar que o dispositivo irá funcionar também em seres humanos.

Assim, se abrem muitos outros cenários com sabor de surreal.
É já conhecido que num curto espaço de tempo, poderemos ter, por exemplo, uma realidade virtual em escala total, em que os nanorobôs serão capazes de interromper os sinais provenientes dos nossos sentidos e substituir com outros. (Dessa forma, ir ao banheiro, para muitos, não será mais um problema: basta pedir aos nossos nanorobôs para substituir o odor desagradável por um cheiro de lavanda ou flores de bosque, nos sentidos olfativos de terceiros - por assim dizer!)

Assim, o cérebro estaria realmente em um ambiente virtual com condições tão convincentes como aqueles do ambiente real.

Então, a partir de 2030, irá se desencadear um grande debate filosófico em torno da questão, para saber se se trata de simulações muito convincentes de entidades conscientes, ou se sejam realmente conscientes, ou ainda, se existem diferenças entre as duas coisas. Chegaremos a ver? O tempo dirá!



https://netscandigital.com

martedì 20 agosto 2019

No Futuro Seremos todos Humanos com Superpoderes?




Inteligência Artificial Seremos Todos Humanos-Máquina?


Estão chegando as gerações cyborgs
Após 2030, teremos de nos confrontarmos com entidades totalmente não-biológicas, dotadas com a mesma complexidade dos seres humanos.

De acordo com Ray Kurzweil - cientista da computação - até 2029, os computadores alcançarão o nível da inteligência humana. Uma vez que a máquina consiga atingir este objetivo, não há dúvida de que irão superá-la, porque serão capazes de combinar a criatividade e flexibilidade da inteligência humana com os recursos pelos quais os computadores são inerentemente superiores: o compartilhamento de informações, a velocidade das operações, o fato de trabalhar sempre com o máximo desempenho e a capacidade para gerenciar com precisão, bilhões e bilhões de dados. Poderão apoderar-se substancialmente de todo o conhecimento da civilização humano-máquina. Assim, não haverá mais uma clara distinção entre homem e máquina. Afirma Kurzweil.

Mas ... fiquem tranquilos. Dizem que não haverá nenhuma competição entre nós e as estranhas engenhocas, porque nos misturaremos e nos uniremos participativamente.
Segundo Kuszweil, haverá uma interação entre a informatização generalizada e nossos cérebros biológicos, então, quando falarmos com uma pessoa em 2050, poderá haver uma grande probabilidade de estarmos nos confrontando diretamente com um verdadeiro híbrido de inteligência biológica e não biológica.

Os implantes neurais irão aumentar a capacidade da mente humana, transformando as pessoas em verdadeiros cyborg.
Aumentarão a nossa inteligência e seremos capazes de pensar mais rápido e mais profundamente, de desenvolver habilidades superiores em todos os campos do conhecimento, da música à ciência.

Graças à nanotecnologia, a inteligência não-biológica irá crescer exponencialmente - uma vez implantada no nosso cérebro - o oposto do que acontece com a inteligência biológica que procede a um ritmo tão lento a ponto de ser efetivamente igual a zero, mesmo que a evolução continue sempre atuando. Nós, agora, temos um total de 10 elevado a 26 operações por segundo, nos cérebros biológicos dos 7 bilhões de seres humanos no planeta. Em 50 anos, este valor será sempre o mesmo. Hoje, a inteligência não-biológica é um milhão de vezes mais longe deste valor.

A nanotecnologia também irá servir para salvar vidas humanas.


Na verdade, já existem algumas pessoas em que os neurónios biológicos do cérebro estão ligados a computadores e em tal sistema, a eletrônica funciona ao lado do circuito elétrico biológico. Esses enxertos, são usados ​​para melhorar certas condições patológicas e aliviar algumas deficiências, como no caso de pessoas surdas e pessoas com Parkinson.

Os mais recentes dispositivos dão, assim, a possibilidade de fazer download de software para atualizar o sistema.
Em pouco tempo, se poderá fazer uso dos nanobots – que são do tamanho dos glóbulos – capazes de entrar nos capilares e no cérebro, de forma não invasiva, para uma vasta gama de efeitos diagnóstico e terapêuticos.
Em casos de hepatite e diabetes, por exemplo, um dispositivo - sob a forma de cápsula, com poros de diâmetro de 7 nanômetros - libera insulina e bloqueia os anticorpos. Já foi testada em ratos, para o tratamento de diabetes do tipo 1, com bons resultados e, uma vez que o mecanismo de diabetes do tipo 1 é o mesmo, tanto nos ratos como no humano, é evidente se pensar que o aparelho irá também funcionar em seres humanos.

Assim, abre-se muitos outros cenários com um sabor surreal.

Já se sabe que, em um curto período de tempo, poderemos ter, por exemplo, uma realidade virtual em grande escala, em que os nanorrobôs serão capazes de interromper os sinais provenientes dos nossos sentidos e substituí-los com outros. (Então, ir ao banheiro, para muitos, não será mais um problema: basta pedir aos nossos queridos nanorobôs para substituir o odor desagradável por um cheirinho de lavanda ou flores de bosque - por assim dizer!)
Então, o cérebro poderá encontrar-se, realmente, em um ambiente virtual com as condições tão convincentes quanto as do ambiente real.

Assim, depois de 2030, desencadearà um grande debate filosófico em torno à questão de saber se se trata de uma simulação muito convincente de uma entidade consciente, ou se sejam realmente conscientes ou, ainda, se existem diferenças entre as duas. Estaremos lá para vermos? O tempo dirá!


giovedì 16 novembre 2017

La desalinizzazione dell'acqua attraverso i robot magnetizzati!



L’acqua potabile sta scarseggiando – La soluzione è nella DESALINIZZAZIONE
Secondo un rapporto dell'Unesco, presentato al VI Forum internazionale sull’acqua, un miliardo di persone al mondo vivono senza risorse idriche potabili. La questione riguarda anche l'Italia: "Il numero di persone che può disporne è diminuito rispetto al 1990. E la situazione è destinata a peggiorare"
Al pari dell’oro nero, l’acqua sta diventando una risorsa sempre più strategica e preziosa. Tanto da essere spesso definita “oro blu”.

La risorsa di cui l’umanità avrà più bisogno con la crescita della popolazione e con il cambiamento del clima, è, appunto, l’ acqua potabile! Noterete che la neve cadrà sempre più spesso nei luoghi sbagliati, e spesso in aree dove non ci sono le strutture per raccoglierla una volta sciolta. Le cisterne e gli acquedotti sono costruiti per la vecchia energia, per i vecchi modelli climatici. Man mano che la popolazione crescerà, l’acqua diverrà un problema.
È sconvolgente sapere che la Terra è composta principalmente di acqua ma non può essere bevuta, e così, più di 4 miliardi di persone vivono in condizioni di scarsità d’acqua per almeno un mese l’anno. La carenza di risorse idriche, secondo una nuova analisi dell’Università di Twente (Olanda), pubblicata sulla rivista Science, non solo è una delle sfide più pericolose che il mondo si trova ad affrontare, ma probabilmente è di gran lunga peggiore di quanto ci si aspettasse.

La soluzione sarebbe utilizzare l'acqua del mare e dell'oceano e riconvertirla.
La domanda sarebbe: come estrarre il sale dall'acqua dell'oceano per renderla potabile.
Oggi la desalinizzazione è un metodo poco efficiente. Grandi quantità d’acqua devono entrare e restare in vasti bacini mentre si utilizza il calore in diversi modi.
Ci sono vari sistemi, alcuni di loro emettono vapore, altri no; in tutti, però, è il calore a far evaporare il sale. Ci vuole molto tempo; è costoso e inefficiente. Quindi non è un sistema fattibile per servire un’intera città, e solo i luoghi completamente privi di acqua dolce hanno questo tipo di sistema. Così questa, invece di essere una buona soluzione, diventa una sconveniente e costosa necessità.

Tuttavia, esiste un metodo efficace che molti non hanno ancora preso in considerazione ed è stato proposto da Kryon: tramite dei nano-robot magnetizzati, il sale diventa altrettanto magnetico, potendo essere separato dall’acqua dopo che essa viene esposta a un potente elettromagnete.
Ma grazie al metodo riportato da Kryon - che sarà descritto qui, ancora una volta – a questo riguardo alcuni studiosi stanno già facendo qualche passo avanti in alcune parti del mondo.

Un gruppo di scienziati del MIT, guidati da Jongyoon Han, è riuscito a realizzare un dispositivo nanotecnologico in grado di desalinizzare l'acqua. Il prototipo, segnalato dalle Nazioni Unite, potrebbe essere molto utile per sviluppare piccoli strumenti utili per intervenire in zone dove, magari a causa di disastri, la popolazione si trova di fronte a mancanza e impossibilità di recuperare l'acqua.

Il processo usuale per la desalinizzazione, costringe l'acqua a passare attraverso una membrana che ha il compito di eliminare le molecole di sale. Questo processo, però, richiede grandi quantità di energia mentre la membrana corre il rischio di intasarsi: questo vuol dire che gli impianti di desalinizzazione sono grandi e costosi.

Il dispositivo sviluppato dal MIT opera grazie alla concentrazione di polarizzazione ionica, che si verifica quando una corrente carica di ioni attraversa una membrana che seleziona ioni: l'idea è quella di creare una forza che muove gli ioni carichi e le particelle lontano dalla membrana.
Quando l'acqua passa attraverso il sistema, gli ioni del sale, ma anche cellule, virus e microorganismi vari, vengono spinti verso i bordi della membrana. L'acqua salata viene quindi allontanata, mentre quella desalinizzata passa attraverso il microcanale principale.

Il piccolo dispositivo è riuscito a desalinizzare il 50% dell'acqua, ovvero la metà dell'acqua di partenza, mentre il tasso di desalinizzazione è risultato vicino al 99%. L'efficienza energetica è simile se non superiore agli attuali impianti di grandi dimensioni.

Ecco il metodo proposto da Kryon qualche anno fa:
“Ora vi daremo un’informazione già conosciuta ma venduta e confezionata dall’industria in modo non appropriato. Molti di voi capirete il concetto, ma sono gli scienziati e i fisici che dovranno poi implementarla. Non ne parleremmo se non fosse davvero il suo tempo.

Ora vi chiederò di pensare fuori dagli schemi e io vi dirò come desalinizzare in modo nuovo l’acqua.
La maggior parte delle grandi città della Terra si trovano lungo le linee costiere dell’oceano... molto vicine all’acqua. La cosa non è difficile, solo che bisogna che ci sia qualcos’altro che non è stato ancora considerato.
C'è ancora molta sfiducia quando si tratta di usare certi nuovi metodi, soprattutto riguardo alla salute del corpo.
Imparate ad apprezzare la scienza che vi è stata data per allungare la vostra vita, perché è appropriata e data all’Umanità per questa ragione.
La tecnologia più avanzata che avete oggi ha a che fare con la chiamata nano-tecnologia. Si tratta di chimica e anche di macchine chimiche estremamente piccole, che assumono una forma che voi chiamate robot. Questi robot ultra-piccoli, dalle dimensioni di una molecola, oggi esistono e sono l’apice dei vostri sforzi inventivi. Al momento, la scienza sta riflettendo su come inserirli nel flusso sanguigno Umano per cercare di eliminare la malattia... come una versione moderna delle cellule bianche del sangue che attualmente avete. Questo per dire quanto sono piccole le nano-particelle.

Naturalmente ci sono delle obiezioni per questo, poiché sembra che alterino il corpo Umano. Non è così, non più di qualunque altro integratore che non sia naturale e che può aiutarvi a lenire il dolore, la malattia, l’equilibrio chimico o anche a prendere sonno. Quindi, questo è un insieme di forze che è stato dato all’Umanità attraverso la scienza per mantenervi vivi.
Ricordate: anche se noi insegniamo che un Essere Umano può usare la sua consapevolezza per farlo, milioni di persone non ci credono, o non gli interessa. Così la scienza se ne fa carico, per così dire, e oggi c’è molto – di non metafisico – che aiuta la qualità della vita Umana. Questo è un equilibrio, ed è giusto e appropriato. Eppure c’è chi lascerebbe morire il proprio figlio piuttosto che usare la scienza per aiutare a riequilibrare una malattia. Queste persone credono che nulla che non sia stato dato direttamente da Dio sia appropriato. È ora di capire bene che una buona scienza è semplicemente la scoperta e l’implementazione del modo in cui Dio ha creato l’Universo. Usata con integrità, è appropriata, è un dono di Dio, è benedetta, e ciò che viene scoperto è dovuto a una più alta vibrazione della Terra. In altre parole, ve lo siete guadagnato! Quindi, rigettarlo o definirlo di maligno significa non capirlo.

Le nano-tecnologie stanno diventando sempre più interessanti. La scienza sta imparando a produrre dei robot intelligenti con la chimica, la logica, l’elettronica. Questi minuscoli robot possono veramente aiutarvi a desalinizzare l’acqua.

Ascoltate! Vi darò un’informazione: come costruire un impianto di desalinizzazione dove l’acqua non cessa mai di scorrere e il sale viene estratto in tempo reale, cosa che produrrà un sotto-prodotto di cui non avete alcuna idea.
L’acqua non deve fermarsi mai e neppure deve essere bollita. Il calore non fa parte del processo. Utilizzando la nano-tecnologia, l’acqua entra da un estremo della macchina e ne esce in un flusso costante. Entra acqua salata – esce acqua dolce, pronta per una normale purificazione.
I primi stadi di questo sistema richiedono che si realizzino un numero sufficiente di nano-robot preposti a trovare i sali disciolti per poi attaccarsi ad essi.
Comunque, ecco il segreto: ogni singolo robot è magnetizzato! Così con quei minuscoli nano-robot attaccati, tutto il sale diventa magnetico.

Lo stadio successivo: passando nella zona successiva, l’acqua viene esposta a un potente elettromagnete che estrae totalmente il sale dall’acqua, perché ora il sale è magnetico! Poi l’acqua esce. Forse pensate sia molto semplificato, ma è così che funziona. Senza alcun calore.

Ora, riguardo al sotto-prodotto... non ci crederete! Oh, sarà una scoperta controversa. I campi magnetici applicati all’acqua creano spesso un’acqua quasi di guarigione. Vedete dove si sta andando? Che apparecchio potrebbe essere! Sarebbe quantico, sapete, perché usa il magnetismo. Alcuni diranno che l’acqua trattata magneticamente è nociva per voi, dato che la modificate in un modo che non si comprende. Queste persone non si rendono conto della quantità di energia che gli altri Umani hanno impiegato per trovare le acque di guarigione sulla Terra! Ora ne ottenete un po’ di più, mentre desalinizzate l’acqua!

Non ci sarà neppure una prova contro, e ciò renderà la cosa controversa. Tutto quello che si saprà è che meno persone si ammaleranno!
Quindi, questo è ciò che vogliamo dirvi oggi. Questo è ciò che oggi abbiamo registrato così che possiate ascoltarlo e poi pubblicarlo. Desidero dirvi ciò che noi vediamo per il futuro basandoci sui potenziali che avete sviluppato voi.” Kryon

XVIII
Trailer - Sottotitoli in Italiano

martedì 19 settembre 2017

As novas tecnologias irão eliminar a pobreza e alongar a idade média de vida para além dos 100 anos!


Hoje, entre a tecnologia e seres humanos, começa a instaurar-se uma simbiose pela qual uma influencia os outros: a tecnologia que modifica o indivíduo (e consequentemente o seu estado físico e mental) e o indivíduo que, por sua vez, modifica a tecnologia. As modificações do estado físico e mental, induzidas pela técnica informática (hoje) e pela bio-engenharia (amanhã), provocam uma modificação da espécie que se adequa ao ambiente, modificado-a. Essa nova espécie, por sua vez, induz ulteriores modificações ao ambiente. Geralmente, se trata de um processo muito longo mas agora não é mais assim.
As novidades tecnológicas se alternam a um rítmo vertiginoso. A reação entre os seres humanos, a cultura e a sociedade é, às vezes, muito lenta e se torna sempre mais difícil controlar e acompanhar as mudanças.
O desenvolvimento tecnológico, o proliferar incontrolado da informação etc não são temas muito simples para um pobre sapiens mortal. Mas, por outro lado, são argumentos importantes sobre os quais precisa-se refletir, se quisermos entender como será o futuro.

Desde a Revolução Industrial que a sociedade não assistia tempos tão revolucionários, como as inovações na saúde, por exemplo, que nos prometem aproximar quase à vida eterna; as evoluções da internet, que nos acenam uma independência laboral e um caminho para o fim da pobreza; ou as novas formas de empreendedorismo, mais socialmente responsáveis.

As mudanças serão cada vez mais rápidas
Depois de inventar a roda, a humanidade demorou mais de cinco mil anos para aprender a voar. Mas entre a primeira descolagem de um avião e a aterragem na Lua, decorreram apenas 66 anos.
O primeiro iPhone surgiu em 2007. Os satélites do sistema GPS só ficaram em órbita em 1995; 20 anos depois, entre apps e equipamentos de navegação, a maior parte das pessoas tem um computador a dar-lhe indicações com a ajuda de satélites.
Hoje, quase não conseguimos lembrar da vida pré-Wikipédia, Skype, Facebook, YouTube, iPhone e iPad apesar de todos estes sites e produtos terem nascido depois do ano 2000.
Sabemos que tempo está fazendo lá fora, simplesmente consultando um computador que cabe na palma da mão, antes mesmo de abrir a janela; fazemos telefonemas olhando para o nosso interlocutor; avistamos drones a filmar-nos lá do alto e encolhemos os ombros; cruzamo-nos com carros elétricos nas estradas. E lemos as notícias de um novo gadget ou salto tecnológico com a ligeireza de quem espreita o menu num restaurante.
Armazenamento em "nuvem"? Smartwatches? Impressoras 3D? Carros que se conduzem sozinhos, auto-móveis na total acepção da palavra? Nada nos surpreende. A ficção científica deixou de existir e se confunde com a realidade. A tecnologia e as mudanças velozes na sociedade, são mais férteis e voam mais rápidas que a nossa imaginação.

A Vida já está se alongando de modo incrível
Durante o século XX, a expectativa média de vida nos países desenvolvidos cresceu 30 anos. Claro que uma boa parte deste aumento é atribuível à redução da mortalidade infantil, já em níveis próximos de zero, pelo que ninguém espera um novo incremento de 30 anos de vida até ao fim do século XXI. Mas uma série de avanços nas ciências médicas prometem nos fazer beber as gotas da fonte da juventude: terapia personalizada e direcionada, baseada na informação genética de cada um, nanomedicina, que permite atingir partes quase inacessíveis do corpo e aplicar a medicação no ponto exato em que é necessária, cirurgia robótica, mais precisa do que a mão humana, reprogramação celular, para reverter os efeitos do envelhecimento das células, cultura de órgãos a partir de células estaminais. Existe uma esperança média de vida superior a 105 anos já nos pròximos 50-100 anos, e isto sem levar em conta qualquer nova revolução científica que trave o envelhecimento das células. Há cientistas que acreditam que a primeira pessoa a atingir os 150 anos já nasceu (até agora, o recorde é de 122 anos). O mundo em desenvolvimento deverá ver a sua expectativa de vida aumentar ainda mais, proporcionalmente, face à melhoria de condições básicas (como acesso à água potável) e controlo ou erradicação de doenças como a malária.

O trabalho será mais independente e mais global
Paradoxalmente, a modernidade propiciou-nos um regresso ao passado: aos tempos em que um homem vendia ao seu vizinho o que ele próprio cultivava ou manufaturava.

A grande diferença é que hoje somos todos vizinhos. Num mundo globalizado a uma escala nunca antes concebida, cada vez mais pessoas fundam uma microempresa com janela para os cinco continentes, seja como principal meio de sustento seja como complemento aos rendimentos oficiais. A internet tornou-nos potenciais produtores, com clientes à distância de um clique. Ou de um "gosto": com o auxílio imprescindível das redes sociais, milhares de pessoas transformaram num negócio uma qualquer especialidade que antes não passava de um passatempo.
Tenho jeito para fazer doces? Crio uma página no Facebook e vendo-os. Sei desenhar e sou criativo? Invento logótipos para empresas daqui até à China. A explosão da economia de partilha potenciou e simplificou ainda mais esta realidade. Tenho um carro? Torno-me motorista da Uber e ganho dinheiro transportando gente de A a B. Há um quarto vago na minha casa? Disponibilizo-o no Airbnb a turistas.
A inexistência de fronteiras virtuais faz de cada um de nós inventor, produtor e vendedor, sem necessidade de intermediários nem uma rede de distribuição clássica. E isto é só o princípio. Não só esta crescente independência tende a reforçar-se como uma das últimas e mais revolucionárias inovações dos últimos anos, mas fará com que este novo tipo de trabalho se torne menos manual, mais automatizado.

Impressoras 3D, as máquinas que irão simplificar a vida
Aparentemente, não passam de mais um gadget. Um brinquedo caro. Mas, na verdade, estas máquinas têm a capacidade de mudar o mundo da produção industrial.
As impressoras 3D, que funcionam através da aplicação de camadas de material maleável a altas temperaturas (normalmente plástico, que endurece ao arrefecer), prometem transformar cada casa numa microfábrica. Por agora, os equipamentos são dispendiosos (a impressora mais pequena e simples custa 500 euros), e o processo de aplicação é moroso. Será, no entanto, uma questão de tempo até a massificação fazer baixar o preço das máquinas e a tecnologia afinar e acelerar o seu funcionamento. A partir daí, qualquer pessoa pode dar corpo às suas criações: peças de design, brinquedos, sapatos, objetos de uso comum, modelos arquitetónicos, próteses. Do ponto de vista macroeconômico, a existência de milhões de impressoras pessoais, ou de milhares de impressoras industriais, mudará o paradigma atual de fabrico, assente no outsorcing de mão de obra barata de países como a China e a Índia, fazendo regressar a produção à Europa e aos EUA, onde está a procura.
Ao nível das grandes empresas, essa alteração não acarretará um aumento de postos de trabalho no Ocidente, apesar de lhe aumentar a competitividade apenas trocará um trabalhador de um país em desenvolvimento por um robot num Estado desenvolvido. E ainda levará a um novo patamar da pirataria: um relatório do Gartner Group estima que as perdas resultantes de violação de propriedade intelectual provocada pela popularização das impressoras 3D, atingirão os 90 bilhões de euros. daqui a três anos.
Mas esta será também uma explosão de oportunidades para criadores, que têm aqui uma arma para atacar o mercado, beneficiando-se das circunstâncias.

Todos seremos interconectados, criando um mercado global
A internet é a via rápida para o fim da pobreza. Dito assim, soa no mínimo simplista. Mas é esse o caminho que Mark Zuckerberg propõe: pôr todas pessoas online como primeiro passo para criar riqueza.

Não parece grande feito para quem vive na Europa, onde 80% da população está ligada à rede. Olhando mais além, porém, percebemos que apenas um terço da Humanidade tem acesso à internet.
O plano do fundador do Facebook passa por uma parceria com alguns dos gigantes mundiais das telecomunicações móveis para levar internet barata, ou mesmo gratuita, às regiões menos desenvolvidas, com particular ênfase na promoção e no desenvolvimento de planos de pequenos negócios. Não é coisa pouca: um estudo da Deloitte estima que a massificação da internet no mundo em desenvolvimento pode criar 140 milhões de postos de trabalho. A globalização será total. É a democratização completa do mercado: a criação do próprio emprego será cada vez mais a regra e, no limite, ninguém depende de terceiros, de multinacionais, a controlar todo o processo de criação e fabrico de produtos. A absoluta massificação da internet ajudará a reduzir o número de pobres para metade, até 2030, e será o motor de crescimento da classe média, que nos próximos 15 anos deverá crescer do atual um bilhão de pessoas para dois ou mesmo três bilhões. Uma evolução que deverá acarretar sérias consequências políticas e de equilíbrio global. A China, que se espera vir a ter 75% da sua população nesta faixa económica, pode "sofrer" enormes pressões democráticas; muitos analistas consideram que 12 mil dólares de PIB per capita são o ponto de não retorno a um sistema ditatorial, sendo que a China está neste momento nos sete mil dólares (em Portugal, é 22 mil). Mas a internet e as tecnologias são também uma ameaça à democracia, já que está neste mesmo mundo interconectado...

Aumento da vigilância dos cidadãos sobre governos e empresas
Quando Edward Snowden, ex-analista da CIA, começou a divulgar os hábitos e as estratégias das agências de espionagem americanas, a suspeita transformou-se em certeza: nem tudo o que fazemos na internet fica na internet. Entre programas informáticos que funcionam como "portas traseiras", por onde os espiões de vários governos entram e recolhem informação de milhares, ou milhões, de cidadãos, e ordens oficiais e oficiosas de entrega de informação por parte de gigantes como o Google, o Facebook e a Apple, tudo o que fazemos é passível de ser monitorizado. E a maioria da população parece resignada. Após o choque e indignação iniciais, as constantes novas revelações de Snowden pouco brado provocam.
Damos por adquirida a inevitabilidade de um Estado orwelliano. Encaramo-lo como um justo preço a pagar pela segurança, pelo ainda mais alto valor da vida. Impressionados e amedrontados pelas imagens de decapitações e outras barbáries vindas do Estado Islâmico e seus derivados, abdicaremos voluntariamente de muitas liberdades fundamentais e sacrificaremos a nossa privacidade.
Com a justificação de prevenir o terrorismo, o aumento da vigilância e controlo sobre as sociedades será crescentemente pacífico entre os povos. Esta é, no entanto, uma faca sem cabo: os criminosos também têm acesso à rede, e portanto...

As ameaças terroristas passarão para o mundo cibernético
Quanto mais importante e central for a internet na sociedade moderna, quanto mais real for o mundo virtual, mais vulneráveis seremos a ataques cibernéticos e mais destrutivo se revelará cada um desses atentados. Como que a juntar miséria à pobreza, a origem do ciberterrorismo é difícil de detectar e as suas consequências devastadoras, face à relativa facilidade de implementação, são armas baratas, que estão ao alcance de pequenos Estados e até grupos ou indivíduos. Uma das provas mais contundentes aconteceu na Estónia em 2007: na sequência de uma polêmica com a Rússia sobre uma estátua estalinista, o país foi alvo de uma série de ciberataques que na prática cortaram o acesso da população à internet durante três semanas.

A automatização dos sistemas, potenciada pela evolução da inteligência artificial e consequente ausência de elementos humanos, torna ainda mais catastrófico este novo tipo de crime. A chantagem é outra tática que já mostrou resultados: o filme A Entrevista viu a sua exibição a larga escala cancelada pela Sony, após hackers terem roubado emails comprometedores da administração da empresa e exigido a suspensão da película, que ficciona o assassinato do líder norte-coreano. Naquele caso, era apenas uma comédia de gosto discutível, ainda que tenha posto em causa a liberdade de expressão. Mas isto é só o início, até porque a vida e a economia estarão cada vez mais dependentes da internet.

Com as transações na internet a crescerem desenfreadamente há três anos, as compras online globais ultrapassaram, pela primeira vez, o mítico bilhão de dólares; era uma questão de tempo até o próprio dinheiro ser virtual. E ele aí está. Hoje, há cerca de 15 moedas não reguladas por nenhum Estado, sendo a bitcoin a estrela entre elas: estima-se que mais de cem mil empresas já a aceitem como forma de pagamento, incluindo gigantes como a Microsoft (isto apesar da volatilidade da moeda: de 210 euros, em poucos meses, desceu aos 50 e subiu aos mil euros). As crises econômicas, nomeadamente a europeia, têm contribuído para uma parte deste sucesso.
Mas não explica tudo. Na realidade, com a profusão de empresas unipessoais, impulsionadas pela internet, tudo aponta para que moedas como esta explodam em popularidade. Afinal, o dinheiro não tem valor intrínseco vale apenas como meio de troca para serviços e objetos com utilidade. Se duas pessoas acordarem, até grãos de areia podem ser moeda. Quase desvaloriza a noção de dinheiro.

O lucro vai deixar de ser o único objetivo das empresas.
A sustentabilidade é um novo fator de competitividade.
Foi-se o tempo em que a maximização das receitas e minimização das despesas eram as únicas coisas que importavam. Hoje, as preocupações ambientais e sociais são parte crucial dos planos estratégicos de qualquer empresa moderna. E não nos referimos a greenwashing (marketing puro, sem substância a acompanhá-lo). Uma companhia do século XXI prova ter visão de longo prazo quanto mais socialmente responsável se mostrar ou seja, ter uma pegada positiva na sociedade e na natureza, prova a sua própria sustentabilidade econômica e financeira.
Esta abordagem, além de ser um fator diferenciador, de competitividade, aos olhos do consumidor, permite-lhe atrair os melhores talentos, reduzir despesas através da racionalização da energia, da água e da matéria-prima, aumentar a produtividade dos trabalhadores, beneficiar de sistemas fiscais mais amigáveis e até de conseguir melhor crédito bancário; há uma crescente tendência de os bancos incluírem a responsabilidade social nos fatores que ajudam a calcular a taxa de juro dos empréstimos. E ainda bem que o mundo empresarial está mudando.


Fonte: Revista online Visão: http://visao.sapo.pt/

giovedì 15 dicembre 2016

Em 2030 podemos conviver com máquinas dotadas com a mesma complexidade dos seres humanos.

Imagem google

  
Inteligência Artificial – Seremos Todos Homens-Híbridos?

Nos últimos dias se concluiu a primeira temporada da série de ficção científica - Westworld –, campeã de audiência na HBO, inspirada no filme, com o mesmo nome, de Michael Crichton de 1973. Westworld Narra a dinâmica de um "parque de diversões", emulando o Velho Oeste americano, habitado por andróides e visitado por seres humanos de moralidade duvidosa.
Westeworld procura mostrar a “humanidade” dos robôs e a presunção do ser humano em querer ser perfeito e estar no controle da situação, ao nível das máquinas. Este é o leitmotiv do mundo virado de cabeça para baixo e brutalmente fascinante de Westworld, que alterna cenas em que o sense of wonder que envolve o halo de ficção do parque, nos lembra - ou tenta nos lembrar - onde se encontra a quase imperceptível linha de demarcação entre realidade e ficção. Explora criticamente a relação entre o homem-criador e Androids-criaturas, o nosso medo do despertar da tecnologia senciente.
O que nos distingue das máquinas, se estas ganharem consciência de si mesmas? A hipótese de que a Inteligência Artificial (AL) adquira consciência de si mesma, está entre os topos de narrativa da AL mais populares das últimas décadas, como Inteligência Artificial (2001), a saga de Terminator, Blade Runner (1982), Her, (2013 ) e Ghost in the Shell. Perguntar-se o que distingue uma inteligência artificial de nós, no momento em que esta desenvolva uma consciência, é uma questão que nos atormenta, à qual, especialmente na cultura ocidental, achamos difícil de responder, de uma forma original. A inteligência artificial é lançada em uma corrida impressionante para o progresso, e, por razões óbvias, o discurso mais prolífico no momento tem a ver com a segurança. Temos medo de uma tecnologia com um enorme potencial, e relutamos em olhar para além de um cenário mais desolador do que se possa imaginar.
E assim, o que nos distingue de máquinas consciente? Westworld nos responde: absolutamente nada!

Pela terceira vez, a Inteligência Artificial passa no teste de Turing, o que determina se o comportamento de uma máquina inteligente é indistinguível daquele dos humanos. Depois do computador "pensante" desenvolvido em St. Petersburg, capaz de se comportar como um menino de 13 anos, uma inteligência artificial passou no “exame escrito" por produzir um texto que poderia ter sido feito por um ser humano, e agora outra passou no exame oral, fazendo 'sonoro', um vídeo mudo.
De acordo com o experimento, coordenado por Andrew Owens do MIT (Instituto de Tecnologia de Massachusetts), algoritmos semelhantes, no futuro, poderão produzir automaticamente efeitos sonoros para filmes e programas, e poderão ajudar os robôs a compreenderem melhor as propriedades dos objetos para interagirem melhor com o ambiente.
"Quando você coloca o dedo em um copo de vinho, o som que faz, reflete a quantidade de líquido que está no copo. Um algoritmo que modela estes sons, podem revelar informações chaves importantes sobre as formas dos objetos o os materiais dos quais são feitos", afirma Andrew Owens.
O risco, segundo muitos, é o de se bater com hordas de "Frankensteins" capazes de dominar o mundo e a raça humana, com a força, com a astúcia e a capacidade de raciocinar, de calcular e prever os nossos movimentos. Seria isso possível?

Estão chegando  as gerações cyborgs - entidades totalmente não-biológicas, dotadas com a mesma complexidade dos seres humanos.

De acordo com Ray Kurzweil - cientista da computação - até 2029, os computadores alcançarão o nível da inteligência humana. Uma vez que a máquina consiga atingir este objetivo, não há dúvida de que irão superá-la, porque serão capazes de combinar a criatividade e flexibilidade da inteligência humana com os recursos pelos quais os computadores são inerentemente superiores: o compartilhamento de informações, a velocidade das operações, o fato de trabalhar sempre com o máximo desempenho e a capacidade para gerenciar com precisão, bilhões e bilhões de dados. Poderão apoderar-se substancialmente de todo o conhecimento da civilização humano-máquina. Assim, não haverá mais uma clara distinção entre homem e máquina. Afirma Kurzweil.
Mas ... fiquem tranquilos. Dizem que não haverá nenhuma competição entre nós e as estranhas engenhocas, porque nos misturaremos e nos uniremos participativamente.
Segundo Kuszweil, haverá uma interação entre a informatização generalizada e nossos cérebros biológicos, então, quando falarmos com uma pessoa em 2035, poderá haver uma grande probabilidade de estarmos nos confrontando diretamente com um verdadeiro híbrido de inteligência biológica e não biológica.

Os implantes neurais irão aumentar a capacidade da mente humana, transformando as pessoas em verdadeiros cyborgs.
Aumentarão a nossa inteligência e seremos capazes de pensar mais rápido e mais profundamente, de desenvolver habilidades superiores em todos os campos do conhecimento, da música à ciência.
Graças à nanotecnologia, a inteligência não-biológica irá crescer exponencialmente - uma vez implantada no nosso cérebro - o oposto do que acontece com a inteligência biológica que procede a um ritmo tão lento a ponto de ser efetivamente igual a zero, mesmo que a evolução continue sempre atuando. Nós, agora, temos um total de 10 elevado a 26 operações por segundo, nos cérebros biológicos dos 7 bilhões de seres humanos no planeta. Em 50 anos, este valor será sempre o mesmo. Hoje, a inteligência não-biológica é um milhão de vezes mais longe deste valor.

A nanotecnologia também irá servir para salvar vidas humanas.
Na verdade, já existem algumas pessoas em que os neurónios biológicos do cérebro estão ligados a computadores e em tal sistema, a eletrônica funciona ao lado do circuito elétrico biológico. Esses enxertos, são usados ​​para melhorar certas condições patológicas e aliviar algumas deficiências, como no caso de pessoas surdas e pessoas com Parkinson.
Os mais recentes dispositivos dão assim, a possibilidade de fazer download de software para atualizar o sistema.
Em pouco tempo, se poderá  fazer uso dos nanobots – que são do tamanho dos glóbulos – capazes de entrar nos capilares e no cérebro, de forma não invasiva, para uma vasta gama de efeitos diagnóstico e terapêuticos.
Em casos de hepatite e diabetes, por exemplo, um dispositivo - sob a forma de cápsula, com poros de diâmetro de 7 nanômetros - libera insulina e bloqueia os anticorpos. Já foi testada em ratos, para o tratamento de diabetes do tipo 1, com bons resultados e, uma vez que o mecanismo de diabetes do tipo 1 é o mesmo, tanto nos ratos como no humano, é evidente se pensar que o aparelho irá também funcionar em seres humanos.

Assim, abre-se muitos outros cenários com um sabor surreal.
Já se sabe que, em um curto período de tempo, poderemos ter, por exemplo, uma realidade virtual em grande escala, em que os nanorrobôs serão capazes de interromper os sinais provenientes dos nossos sentidos e substituí-los com outros. (Então, ir ao banheiro, para muitos, não será mais um problema: basta pedir aos nossos queridos nanorobôs para substituir o odor desagradável por um cheirinho de lavanda ou flores de bosque - por assim dizer!)
Então, o cérebro poderá  encontrar-se, realmente, em um ambiente virtual com as condições tão convincentes quanto as do ambiente real.
Assim, depois de 2030, desencadearà um grande debate filosófico em torno à questão para saber se se trata de uma simulação muito convincente de uma entidade consciente, ou se sejam realmente conscientes ou, ainda, se existem diferenças entre as duas. Estaremos lá para vermos? O tempo dirá!